CORMONS ore 21.00 - Comune di Cormons

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CORMONS ore 21.00 - Comune di Cormons
CORMONS ore 21.00
martedì 29 ottobre 2013 (prima regionale)
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
commedia musicale di Garinei e Giovannini scritta con Iaia Fiastri
liberamente ispirata a After me the deluge di David Forrest
musiche Armando Trovajoli, Gabriele De Guglielmo, Carolina Ciampoli, Tommaso Bernabeo,
Gaetano Cespa
direzione musicale Gabriele De Guglielmo
regia e coreografie riprodotte da Fabrizio Angelini
con Carolina Ciampoli, Brunella Platania e con Jacqueline Ferry
"la voce di lassù" è di Sebastiano Nardone
costumi Maria Sabato
scene Gabriele Moreschi
produzione Compagnia Dell’Alba Ortona
Aggiungi un posto a tavola è una commedia musicale di Garinei e Giovannini in cui si narra della vita di un
parroco di paese in continua lotta con il sindaco miscredente.
Avviene che al parroco del paese (Don Silvestro) un giorno decide di "parlare" Dio, che gli ordina di
costruire un'arca perché vuole scatenare un nuovo diluvio universale. Così nell'incredulità generale dei
popolani per questo evento, si intrecciano varie vicissitudini: l'arrivo di una donna di facili costumi che
creerà ulteriore trambusto, la scomparsa del sindaco, un miracolo, un matrimonio, e persino l'arrivo di un
vescovo. Il finale è a sorpresa.
Tra balli, canti e dialoghi divertenti la commedia scivola via che è un piacere, molto allegra e gioviale vi
trasporterà con la sua allegria sino ad una magnifica conclusione di serata
martedì 12 novembre 2013 (prima regionale)
FARÀ GIORNO
commedia in due atti di Rosa A. Menduni e Roberto De Giorgi
regia Piero Maccarinelli
con Gianrico Tedeschi
e con Marianella Laszlo, Alberto Onofrietti
immagini Giacomo Costa
scene e costumi Paola Comencini
musiche Antonio Di Pofi
produzione Artisti Riuniti
Quando Renato, vecchio partigiano e medaglia d’oro al valore della Resistenza, si trova sulla strada di
Manuel, giovane bulletto di periferia con spiccate simpatie nazifasciste, il loro rapporto nasce già con tutte le
caratteristiche dello scontro: Manuel, uscendo dal garage condominiale con una manovra scellerata, investe
con l’auto Renato e "tratta" con lui un periodo di assistenza domiciliare solo per evitare una denuncia.
Comincia così una sfida senza esclusione di colpi, anzi, una partita di poker a due che tra azzardi, bluff ed
inganni assumerà poco per volta i contorni di un confronto tra due opposte visioni della vita e del senso della
Storia.
In questo percorso ora aspro e diffidente, ora scanzonato e ironico, la comune ricerca di umanità e di verità li
aiuterà a vincere le rispettive diffidenze rivelando le proprie debolezze e paure: il bilancio di una vita intera
per l’uno, la mancanza di prospettive per il futuro per l’altro.
Il testo, pur affrontando alcune importanti contraddizioni della società italiana e non censurando i momenti
di commozione, mantiene intatte tutte le caratteristiche della commedia, dotando i due protagonisti di grande
personalità, disincantata ironia e dialoghi vivaci e brillanti.
martedì 26 novembre 2013 (prima regionale)
BENIAMINO
di Steve J. Spears
regia Giancarlo Sepe
con Ennio Fantastichini
voce al telefono Pino Tufillaro
scene Fabiana Di Marco
costumi Giovanni Ciacci
luci Umile Vainieri
musiche Harmonia Team
foto Pino Le Pera
organizzazione Teresa Rizzo
assistente di Paolo Ferrari Vincenzo Borrino
assistente costumista Piera Mura
direttore di scena Luigi Flammia
datore luci Gerardo Buzzanca
fonici Paolo Astolfi, Davide Mastrogiovanni
produzione Marioletta Bideri per Bis Tremila
Il monologo dell′australiano Steve J. Spears - un grande successo internazionale - parte come una sorta di
farsa scatenata intorno ad un professore di eloquenza shakespeariana che si scopre innamorato del suo
tredicenne allievo balbuziente. Il professore nasconde i suoi sentimenti, confidandosi soltanto con un
vecchio amico omosessuale, ma in solitudine si traveste e balla ascoltando i Rolling Stones, lasciandosi
andare al desiderio di vivere appieno la sua difficile condizione. Perseguitato dalla piccola comunità in cui
vive, che lo incolpa della scandalosa relazione con il minorenne, il professore va incontro a un drammatico
epilogo in una casa di cura per malattie mentali.
«Il testo è straordinario per capacità inventiva e descrittiva – spiega il regista Giancarlo Sepe -. Alterna
momenti di grande comicità a momenti dove il dramma sembra non lasci respirare il povero protagonista,
assediato da una società che lo respinge con disprezzo».
martedì 10 dicembre 2013 (prima regionale)
GYŐRI BALETT - Ballett Company Of Győr . Hungary
ZORBA balletto in due atti
direttore artistico János Kiss (Kossuth Prize Holder, Artist of Merit)
coreografo Gyula Harangozó Jr. (Kossuth Prize Holder, Artist of Merit)
musiche Mikis Theodorakis
basato sull’omonimo romanzo di Nikos Kazantzakis
coreografia originale Lorca Massine
assistenti Renáta Fuchs, László Velekei
scene, visual design Dmitrij Simkin
costumi Gabi Győri
luci Gyula Harangozó Jr., Péter Hécz
Il Ballet Gyor, fondato nel 1979 sotto la guida di Iván Markó festeggia il suo 34esimo anniversario con il
riconoscimento di National Ballet, rappresentando così l’Ungheria in contesti nazionali e internazionali.
Zorba è sicuramente uno dei titoli più conosciuti, reso celebre anche dall’interpretazione cinematografica di
Anthony Quinn. È la storia di uno scrittore inglese che viaggia a Creta, dopo aver ereditato dei possedimenti
in quell’isola con l’idea di aprire una miniera… ma durante il viaggio incontra Zorba, il lavoratore pieno di
forza e di voglia di vivere a cui chiede di accompagnarlo in questo viaggio. Un’amicizia speciale li lega in
cui, lo scrittore, che vive in un mondo di libri, si relaziona con quelle che sono le esperienze vissute da
Zorba nei suoi anni di lavoro e di viaggi: il passato, la famiglia, le donne, la gioia di vivere diventano una
chiave di lettura della vita stessa, un insegnamento ad andare avanti nonostante le difficoltà.
lunedì 16 dicembre 2013
L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE
di Carlo Goldoni
adattamento e regia Roberto Valerio
con Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese
e con Massimo Grigò
e con Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Peter Weyel
scene Giorgio Gori
costumi Lucia Mariani
luci Emiliano Pona
produzione Associazione Teatrale Pistoiese
in collaborazione con Valzer srl
La vicenda, ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti
che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’illusione della ricchezza nella speranza di riuscire a
partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì, ricco mercante delle Smirne intenzionato a formare una
compagnia d’Opera, e tornare carichi d’oro e di celebrità. Facili prede di mediatori intriganti, di impresari
furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda
scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, occupati a
farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, non si accorgono di
essere delle piccole sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per
la sua posizione o per il suo denaro.
venerdì 10 gennaio 2014
RISATE SOTTO LE BOMBE
comemdia musicale in due atti
di Giorgio U. Bozzo e Gianni Fantoni
direzione musicale M° Christian Schmitz
scena, costumi e regia Simone Nardini
con Le Sorelle Marinetti, Gianni Fantoni, Francesca Nerozzi, Paolo Cauteruccio
e con la partecipazione di Gabrio Gentilini
produzione P-Nuts Srl
Un piccolo teatro, in una piccola città di provincia, una sera di tardo autunno del 1943. Dall’inizio della
guerra le compagnie di arte varia si arrangiano come possono, girando il paese tra mille difficoltà e con
mezzi di trasporto improvvisati, alla disperata ricerca di un ingaggio successivo e con la speranza che
l’impresario locale non faccia scherzi, magari scappando con il magro incasso. Questa la cornice in cui si
dipana la trama della commedia musicale Risate sotto le bombe. Poco dopo l’inizio di uno spettacolo suona
improvvisamente un allarme aereo. Il pubblico, preso dal panico, scappa dalla sala. La piccola compagnia di
attori e cantanti si rifugia nel camerino del coro, esattamente sotto il palcoscenico del teatro e lì attende che
l’emergenza cessi. Le Sorelle Marinetti, il capocomico Altiero Richetti, il refrenista Rollo, la soubrettina
Velia Duchamp e alcuni musicisti sono costretti ad attendere il cessato allarme in un angusto spazio, che fa
affiorare la complessità dei rapporti interpersonali. Per impiegare il tempo e scacciare la preoccupazione gli
artisti decidono di provare i numeri di un nuovo spettacolo per il quale vi è speranza di un debutto la
settimana successiva in un grande teatro cittadino. A complicare la situazione c’è la fame: gli artisti non
mangiano da più di un giorno e le forze e l’entusiasmo sono in via di esaurimento.
martedì 21 gennaio 2014
MARATONA DI NEW YORK
di Edoardo Erba
interpretato e diretta da Cristian Giammarini, Giorgio Lupano
assistente Caterina Panti Liberovici
produzione a.ArtistiAssociati
in collaborazione con Teatro Stabile delle Marche
‘Maratona di New York ha corso più di me, viaggiato più di me, fatto più carriera di me – scrive Edoardo
Erba. E ho la sensazione che vivrà molto più di me. Una sensazione che si conferma ad ogni versione che mi
capita di vedere. Se poi ne vedo una come quella di Giammarini-Lupano, la sensazione diventa certezza. Lo
spettacolo non tradisce il testo originale, ma lo rilegge, lo re-inventa, lo inserisce in una dimensione
drammatica nuova. La regia è modernissima, magistrale: passa indenne dai momenti comici, senza
sottolinearli e senza averne paura, e arriva diretta al cuore del dramma fondendo incubo e realtà in una sola
dimensione, un'unica grande notte stellata. Notte che gli attori attraversano con una spontaneità che
conquista e un'intensità che commuove. Difficile per il pubblico non ridere e non avere i brividi. La prova
atletica sul palco è notevole, Lupano e Giammarini non si risparmiano, si partecipa alla loro fatica. La loro
corsa è un gesto iperreale e tuttavia compone un disegno preciso, espressivo, rigoroso. Che ipnotizza e
coinvolge, lasciandoti alla fine un grumo d'amore e di dolore da portare a casa, da elaborare con calma.
Insomma, questa Maratona è un grande piccolo spettacolo che merita di restare nei cartelloni dei teatri per
molti anni’.
martedì 4 febbraio 2014
EVA CONTRO EVA
di Mary Orr
versione italiana Maurizio Panici e Maria G. Lea Pacella
regia Maurizio Panici
con Pamela Villoresi, Romina Mondello
e con Massimiliano Franciosa
e Massimiliano Iacolucci, Maurizio Panici, Silvia Budri Da Maren, Alessia Spinelli
scene Giorgio Gori
costumi Lucia Mariani
musiche Stefano Saletti
luci Emiliano Pona
video Andrea Giansanti
produzione Associazione Teatrale Pistoiese / Ar.Tè Teatro Stabile di Innovazione
in collaborazione con La Versiliana Festival
Il mondo del teatro come rappresentazione del mondo, sottolinea il regista Maurizio Panici. Una piccola e
agguerrita comunità che è specchio della società, con le sue piccolezze, le sue ossessioni, il desiderio di
arrivare a conquistare una posizione sociale riconosciuta e rispettata. Classi sociali diverse, che si riflettono,
si evitano e si scontrano. Ma soprattutto esseri umani in lotta per una posizione dominante nella società.
Quanto di più attuale, oggi, potrebbe essere oggetto di scrittura se non questo acido e caustico affresco di
uomini e donne che si affannano disperatamente alla ricerca di un attimo di celebrità: così Eva vs Eva si
offre come sintesi di un quadro così a noi vicino, dove l'apparire è massima aspirazione per sentirsi " vivi ",
per poter esistere. Alla fine di questa estenuante battaglia, Margo Channing capirà che la vita vale la pena di
essere vissuta e cederà volentieri il passo alla nuova arrivata, già minacciata a sua volta dall'arrivo della
prossima Eva. Così, in una realtà dove sempre più velocemente si consumano fragili miti, la decisione della
protagonista Margo, si fa scelta consapevole e controcorrente rispetto alla vacuità con cui le nuove arrivate
si affacciano sorridenti sulla scena del mondo.
giovedì 20 febbraio 2014
THE ELEPHANT MAN
tratto dall’omonimo film di Frederick Treves
scritto e diretto da Giancarlo Marinelli
con Ivana Monti, Daniele Liotti, Rosario Coppolino
con la partecipazione di Debora Caprioglio
e con Andrea Cavatorta, Francesco Cordella, Serena Marinelli, Simone Vaio
scene Andrea Bianchi / Forlani
costumi Marta Crisolini Malatesta
light designer Umile Vainieri
produzione Compagnia Molière / TeatroPer
con il patrocinio della Regione Veneto
“Io non sono un animale ! Sono un essere umano ! Sono... un... uomo”. (J. Merrick)
Elephant man è uno spettacolo sull’umanità, la dignità e il dolore che si nasconde sotto una maschera
mostruosa.
The Elephant man, già capolavoro della cinematografia firmato da David Lynch, è soprattutto un racconto
perfetto, quasi in presa diretta, di un giovane chirurgo, Frederick Treves, che salvò l’Uomo Elefante, al
secolo Joseph Merrick, dalle torture dei freak show della Londra di fine Ottocento. Perché portare in teatro
la vera storia di Jopeph Merrick, mettendola in scena, per la prima volta, in un vero spettacolo di prosa? E’
presto detto; in un momento storico come quello attuale in cui l’estetica del corpo, della “bellezza a tutti i
costi”, sono divenuti un motivo perpetuo ed ossessivo, non senza conseguenze finanche drammatiche,
portare sulla scena una storia d’amicizia tra un brillante ed ambizioso chirurgo e “un mostro apparente”,
capace però di regalare agli altri un universo di poesia e di bellezza, significa sovvertire il putrido sistema di
vuote apparenze, di fasulle perfezioni, di oscene ostentazioni artificiali a cui siamo ormai assuefatti: la storia
di Joseph Merrick è in fondo la storia della nostra ipocrisia, del nostro proverbiale rifiuto ad accettare
“l’altro da noi”; della nostra ostinata impotenza ad “andare oltre” il corpo, per rinchiuderci
stomachevolmente in una tanto rassicurante quanto inutile culto della bellezza omologata.
giovedì 6 marzo 2014
NASCOSTO DOVE C’È PIÙ LUCE
Gioiose, spudorate, rabbiose, sofferte opinioni di un comico
testo e regia Gioele Dix
con Gioele Dix e Cecilia Delle Fratte
scene e costumi Francesca Pedrotti
musiche originali Savino Cesario
disegno luci Carlo Signorini
fonica ed effetti Beppe Pellicciari
collaborazione ai testi Andrea Midena
assistente alla regia Sara Damonte
collaborazione agli arrangiamenti Silvano Belfiore
voci e cori Valentina Naselli
service tecnico a cura di Mordente Music sas
Il testo prende spunto dal geniale paradosso con il quale uno psicanalista argentino ha definito il complesso e
contraddittorio rapporto fra l’attore e il suo stare in scena. Quel “nascondersi” sotto i riflettori descrive il
desiderio di mettersi in mostra che combatte con l’impulso a sottrarsi e fuggire lontano, racconta dell’illusoria
sensazione di immunità che prova chi si esibisce in pubblico, certifica la protettiva solitudine in cui si rintana chi
vive nella costante esposizione di sé.
In un quadro in cui professione e psiche si intrecciano in modo indissolubile, l’attore comico fa eccezione, ma
soltanto in parte. È vero che la sua capacità di rileggere la realtà con ironia e il suo talento nel comunicare gli
permettono di evitare l’isolamento. Ma è anche vero che l’impegno incessante nel cercare di far ridere gli altri
può logorarlo e fiaccare la sua resistenza al male quotidiano e privato. Quella “luce” può dunque rappresentare
per molti il più inaspettato dei rifugi, il riparo invisibile contro ogni dolore. In “Nascosto dove c’è più luce”,
Gioele Dix racconta le stravaganti avventure di un attore comico. Quella volta che fu dimenticato in un teatro al
termine di una trionfale serata. Quel personaggio che gli si rivoltò violentemente contro. E poi gli amici e gli
avversari. I dilettanti sempre pericolosi. E ancora i luoghi, i viaggi, gli spostamenti. Gli incontri casuali e quelli
decisivi. E infine la gratitudine del pubblico, la fama, il successo.
In scena con Gioele Dix, nel duplice ruolo di un’eterea dj e di un’impertinente angelo custode, una giovanissima
attrice italiana al suo esordio.
mercoledì 19 marzo 2014
DEConstructions DANCE COMPANY
OPEN
uno spettacolo diretto e coreografato da Daniel Ezralow
scritto da Daniel Ezralow e Arabella Holzbog
con Chelsey Arce, Dalila Frassanito, Santo Giuliano, Stephen Hernandez, Kelsey Landers, Re'Sean
Pates, Marlon Pelayo, Anthea Young
assistente coreografo Michael Cothren Pena
costumi American Apparel
OPEN è stato realizzato anche grazie al contributo di “d’se la tua energia”
Il nuovo spettacolo del geniale coreografo statunitense Daniel Ezralow, approda in Italia con una nuova
proposta teatrale. L’arte coreografica di Daniel Ezralow si fonda su un’idea di danza fatta di divertimento,
agilità, sorpresa, leggerezza, coinvolgimento diretto del pubblico, utilizzo emozionale delle tecnologie visive
più all’avanguardia. Sono questi gli elementi che hanno reso le sue coreografie veri e propri “eventi”
mediatici. In “Open”, la danza contemporanea si fonderà con la musica classica in un esaltante connubio per
trasportare il pubblico in una nuova dimensione dove umorismo e intensità daranno vita a una miscela
esplosiva di straordinaria fantasia creativa, emozione scenica e puro entertainment. Brevi quadri, fulminanti
vignette, che terranno il pubblico in uno stato di eccitante attesa e meravigliata sorpresa e che faranno dello
show una inarrestabile ed esaltante serie di climax tecnici ed emotivi. Il vocabolario espressivo di Ezralow
sarà come sempre provocatorio e con l’intento di interrogarsi continuamente sul concetto di danza e umanità.
Un cast di otto danzatori e danzatrici della sua compagnia americana con talenti e stili differenti (dalla danza
classica alla danza moderna, dalla ginnastica alla street dance) hanno lavorato insieme allo staff creativo del
coreografo statunitense, per creare uno spettacolo che sarà di certo molto apprezzato.
martedì 25 marzo 2014
BOEING BOEING
commedia in due atti di Marc Camoletti
versione Italiana di Luca Barcellona e Francis Evans
regia Mark Schneider sulla regia originale di Matthew Warchus
con Gianluca Guidi , Gianluca Ramazzotti
e Ariella Reggio nel ruolo di Berta
e con Barbara Snellenburg, Marjo Berasategui, Ela Weber
scene e costumi originali Rob Howell
musica originale Claire van Kampen
disegno luci Stefano Lattavo
produzione Ente Teatro Cronaca SAS & Artù
in collaborazione con Festival di BorgioVerezzi e Festival di Benevento
Il nuovo allestimento della commedia Boeing Boeing di Marc Camoletti, ritorna dopo quarant'anni sui nostri
palcoscenici, come una delle commedie più divertenti e rappresentate nel mondo.
“Boeing Boeing” è la storia di un “quadrilatero” amoroso ambientato a Parigi, negli anni Sessanta, nel mondo
delle hostess aeroportuali di tre delle principali compagnie aeree internazionali.
Bernardo, un architetto italiano di successo che vive e lavora a Parigi, si destreggia fra tre fidanzate straniere che
fanno le assistenti di volo: l’americana Gloria, che lavora per la TWA, la spagnola Gabriela, che lavora per
l’Iberia, e una fidanzata tedesca, Greta, della Lufthansa. Egli tiene puntigliosamente gli orari delle loro
compagnie – in modo che le tre donne non si incontrino mai – anche con l’aiuto della sua governante Berta, che a
malincuore reimposta i menù e l’arredamento della camera da letto a seconda di arrivi e partenze. Bernardo è
riuscito a convincere ogni donna che è lei l’unico vero amore della sua vita. Un suo vecchio compagno di scuola,
Roberto, arriva inaspettatamente dall’Italia e Bernardo gli spiega con orgoglio come il suo “calendario
romantico” sia perfetto e senza intoppi. Ma, purtroppo per Bernardo, non tutte le ciambelle riescono con il buco,
la tecnologia avanza e un jet Boeing nuovo di zecca, più veloce e all’avanguardia, è stato introdotto scombinando
tutto il calendario. E se a tutto questo aggiungete i ritardi degli aerei, le previsioni del tempo e tutte le
complicazioni che sorgono quando il comportamento delle tre donne non corrisponde all’attenta pianificazione di
Bernardo, sicuramente parteciperete ad una serata di follia e risate difficile da dimenticare.