TB 02 RN SC 00 AB RT 01.00_Relazione tecnica descrittiva

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Impianto di depurazione
S. Giustina (RN)
Verifica di assoggettabilità
L.R. 9/99 come integrata ai sensi del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.
DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO
Sezione di recupero fanghi di depurazione
ELABORATO 1
Relazione tecnica descrittiva
Approvato
P. P. Piccari
Controllato
E. Zamagni
Redatto
F. Crociati
Rev.
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Data
15/09/2010
Cod. Doc.
TB 02 RN SC 00 AB RT 01.00
Pagine
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S OM M AR I O
A
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI IN PROGETTO .................................................. 3
A.1
INQUADRAMENTO GENERALE DELL’OPERA............................................................. 3
A.2
DESCRIZIONE DELLE OPERE FACENTI PARTE DELL’IMPIANTO ............................. 4
A.2.1 Sezione di stoccaggio fanghi e materie prime ..................................................... 5
A.2.2 Sezione di trattamento fanghi .............................................................................. 6
A.2.3 Sezione di stoccaggio Gesso di defecazione....................................................... 6
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A
DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI IN PROGETTO
A.1
INQUADRAMENTO GENERALE DELL’OPERA
Con questa documentazione si intende valutare un aumento di potenzialità per l’impianto di
trattamento fanghi derivanti da depurazione di acque reflue urbane sito all’interno dell’area
dell’impianto di depurazione ubicato in Via Fiumicino a Santa Giustina (RN).
L’area è attrezzata con un impianto mobile di trattamento fanghi biologici per la produzione di
un correttivo agricolo commercialmente denominato “BIOSOLFATO”, ottenuto attraverso idrolisi
basica tramite una reazione chimica con Calcio Ossido (calce viva), e una successiva
precipitazione con Acido Solforico.
Il processo è condotto per mezzo di un impianto mobile autorizzato con Provvedimento n. 106
del 21/01/2008 dalla Provincia di Piacenza, per il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi per la
produzione di un correttivo denominato “Gesso di defecazione”, da impiegarsi a fini agronomici
secondo le specifiche di cui al D.Lgs. 75/2010.
L’impianto di produzione del biosolfato è attualmente esistente nell’area e l’unica modifica
prevista è l’installazione di nuove componenti impiantistiche. È richiesto un aumento di potenzialità
di trattamento per far fronte alla produzione di fanghi di depurazione dell’intero ATO di Rimini,
evitando così di doverli trattare in impianti di recupero/smaltimento fuori Provincia.
Si riporta di seguito una descrizione dell’impianto di trattamento, attualmente di carattere mobile
e operativo nell’ambito di campagne temporanee, che si intende rendere fisso e a servizio di tutti
gli impianti di depurazione reflui civili dell’ATO 9.
Per la descrizione del processo e delle modalità gestionali si rimanda all’Elaborato 2.
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A.2
DESCRIZIONE DELLE OPERE FACENTI PARTE DELL’IMPIANTO
L’area di impianto, ampia circa 2000 m2, consiste in una platea in cls lievemente pendente (2‰)
per far fluire le acque di scarico verso il sistema di raccolta acque. Su una porzione di circa 650 m2
di tale area è realizzata una pavimentazione mediante bynder (10 cm) e tappeto d’usura (3 cm).
Al di sotto delle pavimentazioni, per un’area di circa 2800 m2, sono posti un geotessile “tessuto
non tessuto”, uno strato di 20 cm di sabbiella e uno strato di misto granulare stabilizzato per uno
spessore di 30 cm.
La platea è realizzata in c.a. armata con doppia rete elettrosaldata; essa ha dimensioni in pianta
di circa 67 m x 30 m e spessore di 25 cm circa.
Per un’area di circa 65 m x 10 m in pianta tra la strada esistente e la platea è stato realizzato un
piazzale di collegamento in asfalto con lo stesso sottofondo previsto per la platea.
L’area costituente la platea in cls è delimitata mediante posizionamento (con ancoraggio) di
new jersey di altezza 2,7 m, per uno sviluppo complessivo di circa 154 metri lineari. Con gli stessi
elementi vengono realizzate anche suddivisioni interne, per uno sviluppo di circa 66 metri lineari.
È stata realizzata una mascheratura dei new jersey perimetrali mediante terrapieno addossato
agli stessi new jersey, sul quale sono piantumate specie rampicanti e tappezzanti; inoltre vi è un
argine (lato Est) destinato alla piantumazione di specie arboree e arbustive quale opera di
mascheramento.
Già ora gli interventi di piantumazione effettuati costituiscono un efficace schermo visivo che
limita fortemente la percezione dell’area di impianto; si prevede che, a maturazione raggiunta, tali
interventi potranno nascondere completamente alla vista l’impianto (si veda documentazione
fotografica riportata in Elaborato 6 dello Studio di Compatibilità Ambientale).
Il sistema fognario è composto da una serie di caditoie e pozzetti collocati all’interno della
platea in cls che convogliano le acque di dilavamento dei piazzali mediante una rete di raccolta
realizzata con tubazioni in PVC rigido. Il sistema è dotato anche di canalette di raccolta poste in
corrispondenza delle aree non delimitate da new jersey che consentono l’accesso dei mezzi alla
platea.
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Alla rete fognaria è collegato lo scarico dei servizi e dei bagni presenti nel box di servizio, posto
sul lato Ovest dell’impianto; tale scarico nella rete fognaria avviene mediante interposizione di
vasca imhoff.
La rete fognaria recapita in una vasca stagna in c.a.v. prefabbricata, di 40 m3 di capacità.
I liquami raccolti nella vasca sono poi rilanciati mediante un sistema di sollevamento,
raggiungono un pozzetto di calma e di qui sono inviati a una tubazione esistente collegata
all’impianto di depurazione adiacente.
Il box di servizio temporaneo è di tipo prefabbricato modulare con pareti a pannelli “tipo
sandwich”, di dimensione complessiva 2,40 m x 5,14 m, con altezza interna di 2,70 m, attrezzato
con servizio igienico.
A tale prefabbricato è portata la linea dell’acqua potabile per l’alimentazione dei servizi e inoltre
esso è alimentato con corrente elettrica proveniente dalla cabina elettrica dell’impianto di
trattamento. Il condizionamento/riscaldamento del box servizi è realizzato mediante pompa di
calore.
Per quanto riguarda l’impianto elettrico e di illuminazione, è presente un quadro generale
posizionato entro il box prefabbricato; tale quadro è a servizio del sistema di illuminazione esterna
realizzato con la posa di pali (n. 7) e proiettori (di cui n. 5 da 250 W e n. 2 da 400 W)
perimetralmente all’area pavimentata, alimenta uno skid servizi per le attività di lavoro e il quadro
locale della vasca di raccolta liquami per l’alimentazione dell’elettropompa; il quadro generale
alimenta inoltre le prese elettriche di servizio.
A.2.1
Sezione di stoccaggio fanghi e materie prime
La sezione di accettazione fanghi e materie prime è composta da tre aree delimitate da new
jersey: l’area posta a Nord-Ovest contiene Carbonato di Calcio, uno dei reagenti necessari alla
trasformazione del fango in Gesso di defecazione, e copre una superficie di circa 60 m2, pari a 210
t di stoccaggio; l’area posta a Nord-Est contiene i fanghi in ingresso all’impianto ed è ampia 280
m2, corrispondenti a 380 t di accumulo; posizionata a Est si trova l’area dedicata allo stoccaggio
del Gesso agricolo, composto per la maggior parte di CaSO4; quest’area è ampia 75 m2 e riesce a
contenere 120 t di reagente. Tutte le aree in questione sono scoperte.
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Le altre materie prime, Ossido di Calcio e Acido Solforico, sono stoccate in serbatoi situati in
prossimità del reattore: l’Ossido di Calcio è contenuto in un silo orizzontale da 35 m3 di capacità
(pari a 42 t di CaO); l’Acido Solforico è stoccato in un silo verticale da 10 m3 di volume (pari a 14 t
di H2SO4).
A.2.2
Sezione di trattamento fanghi
L’impianto di trattamento del fango consta di un miscelatore a coclea (o bio-reattore) da 30 m3.
Tale reattore è composto di una tramoggia di carico, una camera di reazione, un sistema di
introduzione dei reattivi, un sistema di aspirazione vapori e un sistema di scarico.
Per ogni tonnellata di fango da trattare vengono immessi nel reattore 210 kg di Gesso agricolo,
100 kg di Ossido di Calcio, 190 kg di Carbonato di Calcio, 100 kg di Acido Solforico e vengono
prodotte circa 1,4 tonnellate di Gesso di defecazione.
Per ogni ciclo di lavorazione viene immesso nel reattore un quantitativo pari a 8,5 t di fango, per
ottenere in uscita circa 12,1 t di biosolfato. Un ciclo di lavoro intero dura all’incirca 40 minuti e,
mantenendo attivo l’impianto di trattamento per 8 ore al giorno, 5 giorni a settimana, sarebbe
possibile trattare 102 t di fanghi al giorno, pari a 26500 t all’anno (260 giorni di attività all’anno).
In prossimità dei new jersey che delimitano l’area di trattamento fanghi dall’area di stoccaggio
del Gesso di defecazione, sono collocati un serbatoio cilindrico orizzontale per l’Ossido di Calcio,
un serbatoio cilindrico verticale per l’Acido Solforico, un serbatoio per il Perossido di Idrogeno e un
serbatoio per lo Zolfo. Questi ultimi due serbatoi non vengono attualmente utilizzati perché le
caratteristiche dei fanghi in ingresso non lo richiedono.
In corrispondenza del confine Ovest della platea sono posizionati lo scrubber per la
depurazione delle arie esauste prelevate dal reattore e la cella elettrolitica.
A.2.3
Sezione di stoccaggio Gesso di defecazione
Lo stoccaggio del prodotto prevede l’utilizzo di due aree distinte e affiancate, separate da new
jersey: la prima zona ha un’area di 275 m2 ed è capace di contenere in media 440 t di Gesso di
defecazione; la seconda zona ha un’area di 190 m2 e può contenere in media 295 t di prodotto. In
totale, quindi, è possibile stoccare nell’impianto 735 t di Gesso di defecazione destinate al
caricamento su mezzi di trasporto da 30 t di carico ciascuno.
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Il prodotto viene trasferito dal reattore alle aree di accumulo mediante un nastro trasportatore,
che lo accumula lasciandolo cadere per gravità; in seguito, l’operatore lo distribuisce
uniformemente in tutta l’area mediante l’utilizzo di una pala gommata.
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