LIMITI DI CONVENIENZA NELLA PROGETTAZIONE DELLA
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LIMITI DI CONVENIENZA NELLA PROGETTAZIONE DELLA
LIMITI DI CONVENIENZA NELLA ANAEROBICA DI TRATTAMENTO FANGHI PROGETTAZIONE DELLA SEZIONE P. Ragazzo, N. Chiucchini Consorzio per l’Acquedotto del Basso Piave – S. Donà di Piave (VE). W. Giacetti Consorzio Tergola – Vigonza (PD) INTRODUZIONE La digestione anaerobica dei fanghi rappresenta un processo di stabilizzazione utilizzato soprattutto in impianti di grande e media potenzialità per i vantaggi energetici che esso comporta. Si tratta di una tecnologia ampiamente studiata nella sua applicazione alla linea fanghi, pur tuttavia non sempre adeguata alle esigenze del contesto ed opportunamente sfruttata. L’utilizzo della digestione risale ai primi del 1900 con l’obiettivo di stabilizzare i fanghi di depurazione a Baltimora (Cecchi, 99) negli anni successivi si sono rilevati significativi utilizzi nei settori dei reflui industriali ad alto carico (nel 1994 esistevano in Europa già 400 impianti industriali centralizzati) e del trattamento dei reflui zootecnici (700 impianti in Europa di cui circa 70 in Italia) (Tilche. F. Malaspina, 98) . In generale il processo di digestione anaerobica in impianti industriali ha avuto in Europa un notevole sviluppo probabilmente a causa della scarsità delle fonti di energia e degli alti costi di smaltimento dei rifiuti. Stime relativamente recenti indicano che in Europa ci sono complessivamente più di 36.000 digestori attivi con una produzione potenziale di metano pari a circa 1,7 milioni di mc per giorno. A fronte delle recenti disposizioni europee che prevedono un piano di risanamento complessivo nel quale le priorità di impegno nel trattamento dei rifiuti privilegiano prevenzione, valorizzazione e recupero, favorendo le forme alternative di energia, la digestione anaerobica viene riconsiderata per i vantaggi che essa comporta in tal senso. Alla luce di questo quadro i limiti di convenienza vengono qui interpretati in senso lato in relazione soprattutto al beneficio complessivo che l’introduzione, mantenimento o perfezionamento di tale applicazione può consentire di ottenere. L’elevato sviluppo che tale tecnologia ha avuto in Europa relativamente alla digestione di altri substrati organici inoltre (L. De Baere, 01) ha stimolato un contestuale approfondimento relativamente ai benefici ottenibili dalla co-digestione di fanghi di depurazione e frazioni organiche di rifiuti solidi urbani. Nell’ottica comunitaria di favorire la produzione di energia rinnovabile, promuovendo lo sviluppo di impianti di produzione di biogas ad alta resa, quest’ultimo approccio tecnologico rappresenta una strategia destinata senz’altro ad evolversi e consolidarsi nel tempo. 1