Contratti indicizzati a tassi di interesse
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Contratti indicizzati a tassi di interesse
MEBS Lecture 1 Contratti indicizzati a tassi di interesse MEBS, lezioni Roberto Renò Università di Siena 1.1 Introduzione Ambiente di lavoro: i contratti su tassi di interesse (bond market). Contratti standard: zero coupon bond (BOT, corporate bond), contratti a cedola fissa (BPT). Questi contratti vengono valutati in assenza di arbitraggio con metodi standard. Gli importi sono deterministici su di uno scadenzario prefissato, non c’e’ aleatorietà dei pagamenti. Nota bene. In realtà c’è nascosta una fonte di aleatorietà: la possibilità di insolvenza (default). Contratti indicizzati I contratti indicizzati si distinguono dalle tipologie precedenti per il fatto che, mentre lo scadenzario resta prefissato, gli importi sono aleatori. L’aleatorietà degli importi viene parametrizzata ad un tasso di interesse contrattato sul mercato (meccanismo di indicizzazione). Esempi di questo tipo dei contratti, sui quali torneremo in seguito, sono i CCT, i mutui a tasso variabile e gli interest rate swap. 1 1.2 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse Definiamo con v(t, s) il prezzo di un TCN unitario emesso in t e pagato in s. 1.3 TCNi Il TCN è l’oggetto fondamentale per la struttura a termine dei tassi di interesse. Ogni tipologia di contratto può essere espressa come combinazione lineare di TCN. Introduciamo un concetto analogo per i contratti indicizzati: il TCNi (Titolo a Cedola Nulla indicizzato). Consideriamo tre istanti di tempo, t < T < s. Il TCNi unitario emesso in t prevede il pagamento in s dell’importo monetario: XT,s = 1 v(T, s) Nota: il valore del contratto è aleatorio perché sarà noto solo in T . 1.4 TCNi Il TCNi corrisponde in s il capitale unitario rivalutato secondo gli interessi fra T e s; in pratica ci si impegna a pagare antecedentemente un tasso di interesse incognito. Il periodo T, s prende il nome di periodo di indicizzazione. Nota bene: in sede contrattuale, occorre specificare con attenzione come si intende misurare v(T, s) (BOT, Libor, ecc.). Nota: stiamo trattando il caso di indicizzazione puntuale (l’istante di inizio del periodo di indicizzazione coincide con la lettura del tasso di interesse) e sincrona (il pagamento dell’importo avviene alla fine del periodo di indicizzazione). 1.5 TCNi: un esempio Sia t = 0, T = 1, s = 2 anni. Si stabilisce contrattualmente che j(T, s) = 1 − 1 è il rendimento del BOT a tre mesi emesso in T ed espresso su v(T,s) base annua. Pertanto, se j(1, 2) = 4% il TCNi corrisponderà in s 1.04, se j(1, 2) = 5% il TCNi corrisponderà in s 1.05. Come si valuta questo contratto in t? L’importo in s è aleatorio, pertanto non si possono usare risultati standard. c Roberto Renò, 2003 2 1.6 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse Valutazione dei TCNi Il problema della valutazione del TCNi è risolto dal seguente: Teorema: (di valutazione del TCNi unitario)Sotto l’ipotesi di assenza di arbitraggio, il TCNi contrattato in t, con periodo di indicizzazione T, s ha lo stesso valore del TCN di pari capitale nominale emesso in t e con scadenza in T . In formule, per il TCNi unitario: V (t, XT,s ) = v(t, T ) mentre per un capitale nominale qualsiasi si ha: V (t,CXT,s ) = Cv(t, T ) che estende la proprietà di indipendenza dall’importo. Analogamente si estende la proprietà di linearità del prezzo. 1.7 Valutazione del TCNi Il TCNi è a tutti gli effetti un contratto derivato in cui il sottostante è il tasso di interesse. L’acquisto di un TCNi unitario è equivalente all’acquisto di un TCN che scade in T , più un progetto di reinvestimento futuro dell’intero capitale. Per questo motivo il TCNi si chiama anche titolo di reinvestimento. Nota infine che la proprietà di assenza di arbitraggio rende inutili ipotesi sulla distribuzione di v(T, s). 1.8 Soluzione dell’esempio Riprendiamo l’esempio precedente. Sia t = 0, T = 1, s = 2 anni. Si 1 stabilisce contrattualmente che j(T, s) = v(T,s) − 1 è il rendimento del BOT a tre mesi emesso in T ed espresso su base annua. Pertanto, se j(1, 2) = 4% il TCNi corrisponderà in s 1.04, se j(1, 2) = 5% il TCNi corrisponderà in s 1.05. Se si osserva in t un BOT a un anno con j(0, 1) = 5%, allora il valore del TCN è V (t, XT,s ) = 1 = 0.95238095, 1.05 indipendentemente dal rendimento del BOT che si osserverà in T . c Roberto Renò, 2003 1.9 3 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse Cedola indicizzata Si chiama cedola indicizzata unitaria l’importo: cT,s = XT,s − 1 La cedola indicizzata è sicuramente positiva, perché pur se aleatorio siamo sicuri che j(T, s) > 0, da cui XT,s > 1. La cedola indicizzata rappresenta la quota interesse (aleatoria) prodotta dal contratto indicizzato. La valutazione della cedola indicizzata è semplice: V (t, cT,s ) = v(t, T ) − v(t, s) Il fatto che la cedola indicizzata è positiva esprime quindi in maniera diversa la proprietà di decrescenza rispetto alla scadenza. 1.10 Spread In sede contrattuale, può avvenire che alla cedola indicizzata venga aggiunto un importo σ (percentuale) noto in t, detto spread. Lo spread può essere legato al premio per il rischio di fallimento dell’emettitore: ad esempio, rispetto allo stato italiano, un azienda che emette corporate bond aggiunge uno spread per premiare il rischio del contraente. La valutazione della cedola indicizzata con spread è: V (t, cT,s + σ ) = v(t, T ) − v(t, s) + σ v(t, s) = = v(t, T ) − (1 − σ )v(t, s) 1.11 Esempio Riprendiamo l’esempio precedente. Sia t = 0, T = 1, s = 2 anni. Se si osserva in t un BOT a un anno con j(0, 1) = 5%, allora il valore del TCN è 1 V (t, XT,s ) = = 0.95238095, 1.05 indipendentemente dal rendimento del BOT che si osserverà in T . c Roberto Renò, 2003 4 1.12 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse Esempio Se, in t si osserva un BOT a due anni con j(0, 2) = 9%, allora il valore della cedola indicizzata è: 1 1 − = 0.03494976 1.05 1.09 Se si aggiunge uno spread del 2%, allora il valore della cedola indicizzata con spread è: V (t, cT,s ) = V (t, cT,s + σ ) = 0.03494976 + 0.02 1 = 0.053298384 1.09 1.13 Titolo a Tasso Variabile Un titolo a tasso variabile (TTV) è il corrispettivo di un titolo a cedola fissa, nel quale le cedole siano indicizzate. Si parla di un titolo perfettamente indicizzato quando lo spread è nullo e tutte le cedole sono indicizzate in maniera puntuale e sincrona. Considero lo scadenzario {t0 , . . . ,tm } e sia C il capitale di riferimento. Il TTV è emesso in t0 e scade in tm . Ad ogni scadenza viene corrisposta una cedola Ik pari a: Ik = C · j(tk−1 ,tk ) Alla data di scadenza viene rimborsato C + Im . 1.14 Valutazione del TTV Per valutare il TTV si segue la stessa strategia che porta alla valutazione dei titoli con cedola: esprimere il TTV come combinazione dei TCNi. Sia t < t0 la data nella quale vogliamo valutare il TTV. Dalla proprietà di linearità del prezzo si ha: m VT TV (t) = ∑ V (t, Ik ) +Cv(t,tm) k=1 1.15 Valutazione del TTV Utilizzando le formule di valutazione viste in precedenza abbiamo: m VT TV (t) = ∑ V (t,Cct k−1 ,tk ) +Cv(t,tm ) = k=1 c Roberto Renò, 2003 5 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse m = C ∑ [v(t,tk−1 ) − v(t,tk )] +Cv(t,tm ) k=1 1.16 Valutazione del TTV Ora è facile rendersi conto che nella sommatoria i termini v(t,tk ) compaiono con segni opposti e pertanto si elidono. Rimangono solo il primo e l’ultimo, pertanto: VT TV (t) = C [v(t,t0 ) − v(t,tm )] +Cv(t,tm ) = Cv(t,t0 ) Pertanto il TTV perfettamente indicizzato, valutato prima dell’emissione, è equivalente ad un TCN con lo stesso capitale nominale con scadenza pari alla data di emissione del TTV. In particolare vale il seguente importante risultato: Il TTV perfettamente indicizzato quota alla pari all’emissione. 1.17 Valutazione del TTV Il ragionamento nel caso che t > t0 è analogo. Sia ad esempio t0 < t < t1 . Si ha allora: m VT TV (t) = I1 v(t,t1 ) + ∑ V (t,Cctk−1 ,tk ) +Cv(t,tm ), k=2 in quanto la prima cedola è già nota mentre le altre sono aleatorie. Il risultato finale è: VT TV (t) = (C + I1 )v(t,t1 ) Nel caso generale, basta rendersi conto che il TTV quota alla pari ad ogni data di stacco delle cedole. Basterà ripetere il ragionamento identificando con t1 la data di pagamento della prossima cedola e t0 quella della cedola precedente. Esempio Consideriamo un TTV su di uno scadenziario semestrale, con C = 100, e indicizzazione regolata al tasso BOT a sei mesi. Il valore del TTV all’emissione è 100. c Roberto Renò, 2003 6 1.18 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse Il valore del TTV un anno prima dell’emissione, dipende dal valore del BOT a un anno rilevato all’istante della valutazione. Se ad esempio j(t,t0 ) = 3%, allora: VT TV (t) = 100 = 97.087379 1.03 1.19 Esempio Tre mesi dopo l’emissione, se I1 = 1.5, rilevando dal BOT a tre mesi j(0.25, 0.5) = 3.5% si ha VT TV (t) = 101.5 = 98.067633 1.035 Analogamente si procede in istanti diversi. 1.20 TTV con spread Nel caso di TTV con spread ad ogni cedola, il ragionamento è analogo anche se più complesso. Ogni cedola indicizzata diviene: Ik = C(ctk−1 ,tk + σk ) La valutazione si ottiene decomponendo il TTV nella sua parte aleatoria con quella deterministica dovuto allo spread. Varrà quindi, per t ≤ t0 e nel caso di spread costante ad ogni cedola e pari a σ : m VT TV (t, σ ) = Cv(t,t0 ) +Cσ ∑ v(t,tk ) k=1 1.21 TTV con spread Per istanti intermedi varrà: m VT TV (t, σ ) = (C + In )v(t,tn ) +Cσ ∑ v(t,tk ) k=n+1 dove tn è l’istante precedente, nello scadenzario, al distacco della prossima cedola, con l’accortezza di sosituire C a C +In subito dopo lo stacco dell’ultima cedola. c Roberto Renò, 2003 7 1.22 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse CCT e mutui a tasso variabile Un esempio importante di contratto indicizzato sono i Certificati di Credito del Tesoro (CCT). Nella loro più recente versione, essi sono TTV con spread, solitamente con vita a scadenza di sette anni. In genere vengono indicizzati ai rendimenti dei BOT con vita a scadenza pari all’intervallo fra cedole, rilevati alle aste. Un altro esempio rilevante è il Mutuo a Tasso Variabile (MTV), nel quale le quote interesse di ogni rata sono cedole indicizzate riferite ad un nominale pari al debito residuo dopo il pagamento della rata precedente. Il flusso di pagamenti è dato quindi da una parte nota (la quota capitale) e una aleatoria (la quota interesse). 1.23 Mutui a tasso variabile Sia S il debito iniziale. Ad ogni istante sia Ck la quota capitale, prefissata, e Ik la quota interesse, aleatoria. La rata è Rk = Ck + Ik . Nella pratica bancaria, il piano di ammortamento viene compilato definendo esogenamente le quote capitale, la cui somma coincide con S. In questo modo rimangono fissati i debiti residui, che sono i nominali di riferimento per l’indicizzazione. Esempio: Consideriamo un mutuo a cedola annuale e durata 10 anni, con S = 120. Supponiamo che per i primi 4 anni si abbia C = 15 e poi C = 10. Il nominale all’emissione è 100; dopo 4 anni è 60, al nono anno è 10. 1.24 Valutazione di mutui a tasso variabile Per la valutazione si segue la stessa linea di ragionamento percorsa per il TTV. Se t < t0 m VMTV (t) = m ∑ V (t, Rk ) = ∑ V (t,Ck + Mk−1ct k=1 k−1 ,tk )= k=1 m = ∑ {Ck v(t,tk ) + Mk−1 [v(t,tk−1) − v(t,tk )]} k=1 Raccogliendo si ottiene: VMTV (t) = Sv(t,t0 ) 1.25 c Roberto Renò, 2003 8 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse Valutazione di mutui a tasso variabile Se invece t0 < t < t1 , ragionando come prima si ha: VMTV (t) = (S + I1 )v(t,t1 ) Quindi alla data di emissione il valore del flusso rateale di un MTV perfettamente indicizato è uguale al debito contratto. In un istante intermedio, tk ≤ t < tk+1 , si ha invece: VMTV (t) = (Mk + Ik+1 )v(t,tk+1 ) 1.26 Duration di contratti indicizzati Nel caso di contratti indicizzati la definizione di duration classica (di Macaulay) non può essere applicata tout court per via dell’aleatorietà del contratto. Tuttavia, la duration può essere definita con coerenza utilizzando i teoremi di valutazione che forniscono delle relazioni fra contratti indicizzati e contratti con pagamenti prefissati. Definiamo quindi la duration di un contratto indicizzato pari alla duration del contratto non indicizzato che ha lo stesso valore. 1.27 Duration di un TCNi Un TCNi, emesso in t e con periodo di indicizzazione T, s, è equivalente ad un TCN che scade in T ; pertanto definiamo la sua duration pari a T. Nel caso di un TTV perfettamente indicizzato, la duration è data dal tempo che intercorre fra l’istante di valutazione e lo stacco della cedola più vicina. Questo risultato non dipende dalla durata effettiva del titolo: allo stacco della cedola il TTV quota alla pari e quindi il rischio è limitato al periodo precedente. Allo stacco, la duration di un contratto perfettamente indicizzato è nulla: è quindi nullo il rischio per uno shift additivo della curva dei tassi, che è esattamente la proprietà richiesta ad un contratto perfettamente indicizzato. Duration in presenza di spread c Roberto Renò, 2003 9 1.28 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse In presenza di spread, la duration si può definire dalla decomposizione in un contratto indicizzato e in uno a pagamenti noti. In generale, se t0 ≤ t < t1 si ha: m (t1 − t)(C + I1 )v(t,t1 ) +Cσ D(t) = ∑ (tk − t)v(t,tk ) k=2 V (t) La duration di un contratto con spread è più elevata di quella di un analogo contratto senza spread, come l’intuizione suggerisce. Analoghi ragionamenti possono essere ripetuti per i momenti di ordine superiore. 1.29 Gli interest rate swap Gli interest rate swap costituiscono una particolare tipologia di contratti indicizzati. Tratteremo solo il caso più semplice, denominato plain vanilla. Il contratto prevede lo scambio, da parte di due controparti, di cedole fisse e di cedole indicizzate rispetto allo stesso capitale nominale. Tipicamente questo contratto è periodico e a periodicità annuale. 1.30 Tassi swap Il tasso delle cedole fisse prende il nome di tasso swap, il suo corrispettivo flusso di pagamenti si chiama fixed leg. Il tasso delle cedole indicizzate viene rilevato secondo un meccanismo stabilito contrattualmente, come per i contratti indicizzati. Il suo flusso di pagamenti si chiama variable leg. Il mercato dei tassi swap è il mercato più liquido su tassi di interesse per maturità superiori ad un anno. Il contratto di swap L’attivazione di un contratto swap non richiede costi iniziali per le controparti. Chi decide di corrispondere il tasso fisso crede in una salita dei tassi e viceversa. c Roberto Renò, 2003 10 1.31 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse L’equità del contratto viene garantita calibrando il tasso swap. In tale calibrazione, si tiene in genere anche conto della qualità creditizia della controparte. La calibrazione del tasso swap avviene imponendo l’uguaglianza in valore della gamba fissa e della gamba variabile. 1.32 Valutazione di uno swap È utile notare come un contratto swap sia equivalente allo scambio di un TTV con un TCF di pari capitale nominale C. Il valore in t0 del TTV è C, mentre quello del TCF è: m VTCF (t0 ) = iC ∑ v(t0 ,t0 + k) +Cv(t0 ,t0 + m) k=1 1.33 Valutazione di uno swap Imponendo l’uguaglianza si ottiene: i= 1 − v(t0 ,t0 + m) m ∑ v(t0,t0 + k) i=1 che esprime il tasso swap di parità in funzione della struttura per scadenza osservata. Esso non dipende né dal nominale, né dalla periodicità di pagamento delle cedole. Indicheremo perciò il tasso swap con isw (t0 ; m). 1.34 Struttura per scadenza Nel mercato, è più comune rilevare la struttura per scadenza dai tassi swap che, per esempio, dai tassi zero coupon, per i motivi di liquidità di tale contratto. I tassi a tutte le scadenze sono impliciti nel tasso swap dalla relazione: i= 1 − v(t0 ,t0 + m) m ∑ v(t0,t0 + k) i=1 = 1 − [1 + i(t,t + m)]−m m ∑ [1 + i(t,t + k)]−k i=1 1.35 c Roberto Renò, 2003 11 MEBS, Contratti indicizzati a tassi di interesse Struttura per scadenza Supponendo di conoscere tutti i tassi swap, i tassi impliciti possono essere calcolati ricorsivamente. Nota: in genere i tassi così ricavati sono più alti dei tassi zero coupon. Perché? c Roberto Renò, 2003 12 1.36