Insegnante Giusi Fabbri - 377.50.38.257 Lo Yoga nasce e fiorisce

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Insegnante Giusi Fabbri - 377.50.38.257 Lo Yoga nasce e fiorisce
Yoga
Insegnante
Giusi Fabbri - 377.50.38.257
Lo Yoga nasce e fiorisce nella civiltà dravidica situata nella valle dell'Indo, che raggiunge il suo
apice intorno al 2000 a.C. Civiltà mite, basata sul culto della Dea Madre che prevede personalità e
divinità come Ida, Pingala, Kundalini. Secondo questa cultura lo Yoga, stimola il riequilibrio
energetico, conserva la scioltezza delle articolazioni e la forza muscolare, amplia la potenza
polmonare e respiratoria, rafforza la capacità di concentrazione e di meditazione, sviluppa la
conoscenza del proprio corpo e della propria interiorità, rende più serena e propositiva la
personalità, permette di ritrovare l’armonia tra corpo, mente e spirito per cercare la realizzazione
dell’unità nel momento presente, qui ed ora, attraverso la perfezione del corpo, contenitore degli
aspetti più sottili.
VIPARITA KARANI MUDRA
E’ opportuno conoscere ed approfondire quest’ asana perché riveste un’importanza particolare nel
mondo dello yoga : i testi ne raccomandano la pratica costante.
In sanscritto Viparita significa “ capovolto , rovesciato ” ; Karani “ venir fatto “ ; Mudra in questo
caso ” atteggiamento fisico “ ma nella tradizione indiana ha anche il significato di “ potere magico
”.
Quindi Viparita Karani Mudra può significare :
“Posizione capovolta che produce effetti straordinari“.
L’Hathayoga Pradipika cap. III vv. 77 – 82 si esprime così :” (77) Qualsiasi fluido scorra dalla Luna
dal divino aspetto, tutto questo viene divorato dal Sole: per questo motivo il corpo invecchia ”. Vi è
però un sistema che inganna la bocca del Sole . (79 ) “ Per colui che ha la bocca in posizione
superiore e il palato in quella inferiore, il Sole è in alto e la Luna è in basso : questa posizione
inversa è appresa grazie all’insegnamento di un maestro”. Colui che la pratica giornalmente e,
giorno per giorno, gradualmente la mantiene più a lungo fino a raggiungere le tre ore, vince la
vecchiaia e la morte.
Anche la Gheranda Samhita cap. III vv. 29 – 32 descrive Viparita Karani mudra:
29 “Il Sole risiede alla base della regione ombelicale, la Luna alla radice del palato. Poiché il Sole
consuma l’ambrosia l’uomo è schiavo della morte. 30 La Viparita Karani Mudra spinge il Sole
verso l’alto e reca la Luna in basso. 31 Appoggiare a terra mani e testa e restare immobili con le
gambe sollevate in alto, è la mudra detta Viparitakari. 32 Chi pratica questa mudra con costanza
distruggerà vecchiaia e morte; perfetto in ogni mondo, egli non perirà neppure alla dissoluzione
dell’universo”.
La Siva Samhita la descrive in questo modo cap. IV vv. 45 :” Lo yogin messa la testa a terra, drizzi
le gambe in aria: questa è la Viparitakrti tenuta segreta in tutti i Tantra . vv.46 “ Lo yogin che segue
sempre questa pratica per tre ore la giorno vince la morte e non perisce neppure nel Pralaya (
distruzione periodica a cui va soggetta l’universo ). Vv.47 “ Colui che beve l’ambrosia diventa
simile ai siddha, colui che pratica questo bandha è onorato da tutte le creature “. In queste
descrizioni la Luna simboleggia l’energia vitale che vivifica in continuazione il corpo; mentre il
sole rappresenta l’energia dell’attività digestiva che brucia continuamente il corpo.
La tecnica
Per eseguire Viparita-karani occorre disporsi in Savasana , in cui il corpo totalmente rilassato giace
sul dorso. Si inizia a modificare lentamente Savasana, avvicinando le braccia al tronco e portando le
palme delle mani a contatto con la superficie del suolo. La testa è disposta lungo l’asse che
prosegue la linea della spina dorsale, si uniscono gambe e piedi fra loro, inoltre si muove il capo
avvicinando il mento alla fossetta giugulare. Quindi durante un’espirazione, premendo le mani e le
braccia sul pavimento, si sollevano le gambe, che rimangono sempre unite e diritte, fino a 30 gradi;
si arresta l’ascensione delle gambe per fare alcune respirazioni, lente e profonde. Sempre durante
un’espirazione, si sollevano ulteriormente fino a 60 gradi, si eseguono nuove respirazioni, poi ,
come nelle fasi precedenti , si sollevano ancor di più le gambe. A questo punto della fase
ascensionale i glutei e il tratto sacro lombare si sollevano dal suolo e al termine di questa fase, le
mani assumono la forma di una coppa con i pollici che premono ai lati della spina dorsale mentre le
altre dita sono rivolte verso i fianchi; i pollici e i gomiti, che premono fortemente a terra,
sostengono il peso del corpo , mentre il bacino si appoggia dolcemente nella coppa formata dalle
mani . Le gambe devono essere mantenute sempre dritte, unite, perpendicolari al suolo; la posizione
delle dita delle mani , in particolare dei pollici vicino al rachide, stimola i reni e le ghiandole
surrenali attraverso un massaggio profondo.
Si respira lentamente rilassando bene il viso, la gola , la nuca e le spalle, le palpebre rimangono
chiuse e gli occhi rivolti verso la radice del naso, la lingua viene rovesciata all’indietro a contatto
con il palato in Kechari Mudra. Con una leggera contrazione dei muscoli della gola, si facilita nel
cervello l’assorbimento del flusso vitale che , secondo la dottrina dello yoga, scorre nel midollo
spinale, il mento , essendo quasi a contatto con lo sterno, comprime la tiroide che riceve una
naturale azione stimolante.
Alcuni maestri insegnano agli allievi progrediti ad assumere con le gambe la posizione del Loto.
Viparita Karani deve essere mantenuta il più a lungo possibile , rispettando comunque sempre le
possibilità individuali, rilassando coscientemente i muscoli, solo quelli impegnati a mantenere la
posizione stabile rimangono in uno stato di leggera tensione. Essa , come tutte gli asana deve essere
mantenuta con facilità; la respirazione,
che diventa spontaneamente addominale e toracica, mentre la parte alta e clavicole ne è poco
interessata, deve essere cosciente, lenta, profonda, regolare, armoniosa, i più esperti possono anche
adottare la respirazione Ujjiai.
L’attività psicomentale viene arrestata, la concentrazione è diretta a Visuddha Cakra.
Si può anche recitare silenziosamente un Mantra.
Il tempo di durata può essere aumentato di giorno in giorno fino a raggiungere i 15 minuti.
Dopo aver mantenuto a lungo Viparita Karani, si eseguono in senso inverso tutti i movimenti e i
passaggi eseguiti durante la fase ascensionale : arrestando le gambe a 60, 30 gradi, collegando il
movimento discensionale a un’ispirazione.
Durante questa fase occorre anche avere coscienza dei muscoli e della spina dorsale in modo che al
termine essa sia disposta in tutta la sua lunghezza a contatto col suolo. Si conclude con Savasana
per assorbire in modo più profondo gli effetti di Viparita Karani. Viparita Karani non richiede
particolari precauzioni, ma se ne sconsiglia la pratica agli ipertesi, a coloro che soffrono di sinusite
cronica o acuta, di otite, artrosi cervicale.
Scopo dello yoga è indubbiamente l’acquisizione di stati di coscienza ordinariamente inaccessibili,
ma la pratica degli asana produce effetti di grande importanza sul corpo e sulla mente e Viparita
Karani, oltre a provocare effetti fisiologici, esplica effetti ”sottili ” originati dal fatto che la testa ,
durante l’esecuzione si trova più in basso dell’ombelico e i piedi sono in alto. Ciò provoca un
capovolgimento del flusso energetico che rinvigorisce tutto l’organismo, stimola le sue funzioni e
conferisce equilibrio nervoso e mentale, migliora la circolazione del Prana e favorisce in modo
particolare il suo flusso da Manipura cakra a Visuddha cakra.
I muscoli addominali vengono tonificati e irrobustiti, ciò serve a far mantenere i visceri addominali
nella loro giusta sede. Gli organi, che nella stazione eretta sono al di sopra del cuore , venendo a
trovarsi capovolti e al di sotto, sono irrorati da una grande quantità di sangue arterioso; quelli che ne
traggono maggior beneficio sono i polmoni , i bronchi, la tiroide, il cervello. Il cuore si riposa,
poiché irrora questi organi col minimo sforzo. Gli arti inferiori e gli organi della regione pelvica si
liberano del sangue venoso che spesso vi ristagna . La tiroide, venendo migliorata la sua
ossigenazione e circolazione, si equilibra e poiché influisce sul ritmo cardiaco , sulle attività
viscerali e sulle funzioni delle altre ghiandole endocrine migliora la funzionalità degli intestini,
fegato, milza, stomaco.