La Tempesta di Shakespeare secondo Eduardo La tempesta

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La Tempesta di Shakespeare secondo Eduardo La tempesta
Compagnia marionettistica Carlo Colla e figli N. 42 La Tempesta di Shakespeare secondo Eduardo 28 febbraio­12 marzo 1986 La Compagnia Colla Questa compagnia teatrale vanta oltre trecento anni di attività nel campo del teatro di figura. I suoi numerosi spettacoli, nazionali e internazionali, abbracciano un repertorio che va dall'opera lirica al balletto, al romanzo storico e popolare, alla fiaba, passando attraverso la tradizione del teatro classico. Nel 1906 la Compagnia approdò al Teatro Gerolamo di Milano che ne divenne la sede stabile. Attraverso il lavoro sapiente dei Colla il teatro di marionette ha ritrovato grande popolarità: i contenuti e le emozioni di questo genere di spettacolo e la grande sapienza nel saperlo fare, rappresentano un prezioso contributo per la cultura italiana. Gestita attualmente dall'associazione Grupporiani, oltre che della messa in scena degli spettacoli si occupa anche della promozione e della diffusione del teatro di animazione in Italia. Lo spettacolo Lo spettacolo di marionette della compagnia Colla che rappresenta la Tempesta di Shakespeare è realizzato con la voce originale di Eduardo De Filippo. Il grande attore napoletano aveva prestato i diversi timbri e le diverse intonazioni della sua voce ai vari personaggi del dramma, traducendo tutte le battute shakespeariane in dialetto napoletano. Il lavoro di registrazione della Tempesta iniziò a Roma nell’autunno del 1983. La prima parte delle incisioni fu fatta in casa di Eduardo a Roma, con un sistema abbastanza semplice, il resto del lavoro venne realizzato in un vero e proprio studio di registrazione a Velletri. Le soluzioni adottate potrebbero far pensare ad un lavoro di ricerca sulla parola; ad una personalità artistica come quella di Eduardo non poteva essere sfuggita la ricerca del teatro della phonè in cui Carmelo Bene si era già avventurato, con perizia e cura maniacale. La cura del suono, la ricerca delle tecnologie più avanzate, il particolare modo di utilizzare i microfono, gli effetti, spiegano quanto sia stato duro il lavoro di registrazione. Durante la lavorazioni Eduardo era consapevole che non si trattava di una mera lettura a tavolino di un testo teatrale, ma di uno spettacolo vero e proprio. E immaginava che la sua registrazione della tempesta potesse adattarsi al teatro dei pupi. La morte gli impedì di vedere la conclusione del lavoro di montaggio. La registrazione di questa operazione è stata usata dalla compagnia Colla in un progetto nato per la Biennale di Venezia del 1985, a circa un anno di distanza dalla morte di Eduardo. Per l’occasione Luca De Filippo si è occupato del montaggio finale del nastro, con la stessa cura e attenzione del padre per la qualità del lavoro teatrale. Lo spettacolo, accompagnato dalle musiche dal vivo del maestro Sinagra, è stato portato in tournee ad è giunto a Bari, dove ha riscosso grande successo. Emergono dall’ascolto la semplicità e la chiarezza della voce limpida di Eduardo. Sembra di sentire l’attore vivo e presente, e nel gioco della rappresentazione teatrale ci si dimentica che a recitare tutte le parti è un solo attore. La tempesta Uno degli ultimi lavori di Shakespeare, rappresentato per la prima volta il 1° novembre 1611 a Londra. Si tratta di un “romance” che presenta affinità con precedenti lavori del drammaturgo, in particolare con il "Sogno di una Notte di mezza estate": il folletto monello Puck è un antenato dello spiritello Ariel e l’atmosfera incantata del mondo magico si riflette nelle evocazioni soprannaturali di Prospero, l’indiscusso protagonista della vicenda. La storia si svolge infatti in un’isola remota dove vivono il potente re­mago Prospero con vari spiriti ai suoi ordini, sua figlia Miranda e
Calibano, un essere selvaggio e mostruoso. La tempesta, evocata da Prospero, è lo strumento che porterà nell’isola altri personaggi, tra cui Antonio, fratello del mago e usurpatore del suo regno, Alonso, re di Napoli e complice di Antonio, e suo figlio Ferdinando. Avendo ridotto tutti in suo potere per mezzo delle arti magiche, la vendetta del re spodestato può quindi iniziare. La figura del mago onnipotente che tesse trame e manipola a piacimento gli altri uomini come fossero marionette evoca l’immagine di un creatore con le sue creature, o di un autore coi suoi personaggi. Non a caso si è tentato di identificare in Prospero un corrispondente letterario dello stesso Shakespeare.