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La voce del silenzio
"A volte succede che Lisa capisca ciò che
dice Jan. Ma raramente. E Jan scambierebbe
volentieri tutte le voci che sente nella sua
stanza con la voce di Lisa, se fosse possibile". Un universo di parole accanto ad un universo di silenzio. Sono molto diversi i mondi
dei due fratelli Jan e Lisa: lei chiusa nel guscio
dell'autismo, così difficile da scalfire, così difficile trovare la chiave per aprire uno spiraglio; lui, un bambino sensibile ed acuto ancora immerso nel mondo fantastico dell'infanzia, dove ogni cosa è percepita viva ed animata: il peluche, il pappagallo, persino il
camion dei pompieri. Jan dialoga continuamente con gli oggetti che lo circondano, e
questo saper cogliere le voci di tutti lo
rende capace di ascoltare, di mettersi in
empatia con gli altri, di riuscire a coglierne
stati d'animo e bisogni. Un bambino che
cerca di capire e di tenere insieme il suo
mondo così speciale, così diverso da quello
degli altri, e così fragile: Lisa che detesta i
cambiamenti, gioca per ore con lo stesso
portachiavi e a volte urla così forte che Jan
si rifugia in camera con lo stereo a mille per
non sentirla, il papà che non c'è quasi mai,la
mamma sempre più stanca e sconfitta dalla
lotta quotidiana contro barriere invisibili.
Castelli di fiammiferi appartiene alla collana "I
Il
,~:
È una carezza diversa da tutte
le altre quando accarezzi il tuo cane.
Ed è davvero strano
che Cleo non dica una parola
e non ne senta alcun bisogno.
Cleo parla semplicemente
un linguaggio diverso, il suo.
"Decisamente
non assomiglia
a Snoopy", mormora Jan. Il papà alza
le spalle: "Non si può avere tutto".
geodi" - sassi apparentemente inutili e insignificanti che però, se si sa come aprirli,
nascondono all'interno cristalli colorati: metafora di una disabilità che, se capita e accolta, può diventare risorsa di relazione e umanità. È infatti un bellissimo racconto sulla
diversità - vista con l'occhio vagamente surreale, ingenuo e insieme profondo del piccolo Jan - sulle fatiche, le paure e le incomprensioni che una patologia come l'autisrno
porta nelle dinamiche familiari. Essenziale,
intenso, senza concessioni a sentimentalismi
o a un facile "happy end", nel racconto di
Bettina Olbrecht vincono però la forza della
solidarietà e la fiducia in un cambiamento
possibile, da mantenere viva anche imparando con pazienza e fatica a sintonizzarsi su
lunghezze d'onda tanto diverse. Saranno
Bettina Obrecht - trad. di Barbara de
Cari i, Castelli di fiammiferi, Crema,
Uovonero,
2013, pp. 128, euro 12,50
proprio
i fiammiferi
con cui il nonno
costruisce modellini di edifici famosi a creare l'illusione di un ponte - come nella bella
immagine di copertina di Peppo Bianchessi uno spiraglio attraverso il quale può passare
la speranza di un futuro meno scuro.
(anna pedemonte)