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L'affondamento della nave da crociera “Wilhem Gustloff”
30 Gennaio 1945 - Mar Baltico
La piu' grande tragedia del mare di tutta la nostra Storia
Heimat
Patria -Casa
Con la clamorosa vittoria del “blitz krieg” su tutti i fronti europei la Germania nazista
aveva concretizzato la filosofia dello “spazio vitale” ad est,occupando territori dalla
Finlandia al Mar Nero, Prussia Orientale, Sudeti, Pomerania operando una capillare
repressione e sottomissione dei popoli, particolarmente dura verso i russi, considerati
come “sottouomini” “untermensch”.
Molti dei territori erano di lingua germanica come i Sudeti e Danzica che Hitler aveva
rivendicato da tempo accusando i Trattati di Versailles di averli sottratti alla Germania.
I Trattati di Versailles, di fatto, voluti dalle Potenze vincitrici avevano provocato in
Germania fame,inflazione, debiti di guerra, disoccupazione, instabilita' politica che
inevitabilmente portarono a rivendicazioni nazionalistiche che poi produssero il nazismo
che proponeva stabilita' e sicurezza nonché i principi di Patria “heimat” e della cultura
germanica.
Dunque dopo soli vent'anni scoppio' in Europa un'altra guerra ancora piu' devastante.
Verso la fine della 2a Guerra Mondiale le popolazioni tedesche della Slesia, Sudeti,
Prussia Orientale e Pomerania subirono la stessa sorte di essere perseguitati dai Sovietici
per la Legge dei Contrapposti.
Milioni di tedeschi dovettero abbandonare le loro terre e le case e centinaia di migliaia
persero la vita durante l'evacuazione sotto la pressione delle truppe sovietiche che
avanzavano verso ovest.
Prussia Orientale - Profughi in fuga
Per volonta' del Fuhrer la Prussia e tutta la linea del fronte fino a Varsavia non sono
rinforzate per resistere alla tremenda pressione sovietica; il dittatore non crede ai rapporti
dei Generali,nemmeno a Heinz Guderian, l'innovatore del “blitz krieg”, e insiste nell'ultimo
colpo di coda nelle Ardenne sperando nelle “armi miracolose” che avrebbero ribaltato le
sorti della guerra. Fino all'ultimo Hitler sottovaluta sprezzantemente le risorse russe e
questo atteggiamento costa le vite dell'intero Gruppo di Armate A che combattono contro
un nemico in una proporzione di forze di 1 a 6 o piu'.
I Marescialli Konjev e Zukov infatti dispongono di 2 milioni di soldati, di 6000 carri armati e
5000 aerei. Tutte queste immani risorse erano costate ai sovietici ulteriori immensi sacrifici
e vite quando le fabbriche erano state spostate oltre gli Urali ove operai e operaie
lavoravano in condizioni inumane, spesso in fabbriche improvvisate a cielo aperto.
I soldati russi,mano a mano che avanzano nelle campagne tedesche vedono le belle
fattorie e si chiedono “perchè la Germania cosi' ricca e prospera ci ha assaliti, noi che
siamo molto piu' poveri ?”, pertanto il rancore diventa ancora piu' feroce, incitati dai
proclami di vendetta di Ilja Ehrenburg, reporter di guerra e poeta del regime stalinista.
Eccolo:
“Uccideteli,coraggiosi membri dell'Armata Rossa
niente puo' rendere innocenti i Tedeschi..
1
ubbidite agli ordini del compagno Stalin e annientate gli animali nazisti nelle loro tane
distruggete l'orgoglio razziale delle donne tedesche,
prendetele come legittime prede di guerra..
Uccideteli.”
Proclama del Gennaio 1945.
La prima citta' in Prussia che viene attaccata è Nemmersdorf diviene un orrore che non si
puo' descrivere verso i civili, anziani, donne, bambini. La notizia del massacro provoca
immediatamente la fuga di centinaia di migliaia di persone verso i porti del Baltico.
I treni dei profughi vengono mitragliati dagli aerei d'assalto sovietici e quando la gente si
rifugia nei campi durante i bombardamenti spesso le famiglie si perdono per non piu'
ritrovarsi quando i treni ripartono.
Colonne di profughi che sembrano un serpente infinito si muovono verso Ovest da un
capo all'altro della Prussia. Gli ospedali hanno lasciato ad ogni paziente la scelta di
andarsene e migliaia di feriti civili e militari arrancano nel viaggio.
Chi decide di tornare indietro cade nelle mani dei militari sovietici che li depredano di ogni
avere. Ma il saccheggio non basta, le donne di qualsiasi eta' subiscono stupri, spesso i
civili vengono fucilati senza ragione e chi si oppone subisce la stessa sorte.
Due milioni e mezzo di profughi in interminabili colonne si dirigono verso i porti di Pillau
e Danziaca speranzosi di imbarcarsi verso ovest.
In quell'inverno le temperature scendono sotto i 20° con tormente di neve; le strade,i
campi, il mare sono ghiacciati e il gelo uccide migliaia di persone. I profughi procedeno
indifferenti ai cadaveri di bambini, uomini, donne, animali da traino sulle strade per puro
istinto di sopravvivenza.
Gli ultimi treni per Koenisberg sono presi d'assalto in un caos completo,molti bambini
vengono tirati a bordo ma le madri rimangono a terra nella disperazione piu' completa.
Migliaia di famiglie si perdono per sempre.
Migliaia di orfani saranno poi adottati negli anni seguenti.
Tutti i profughi fluiscono verso Koenisberg, centinaia di migliaia di persone sono in
movimento, a tratti affrettato a tratti rallentato senza ragioni, molti cercano di sorpassare il
fiume di persone arrancando sul mare ghiacciato e vi perdono la vita.
Le stazioni sono affollate, lungo i marciapiedi e i binari la gente intirizzita siede per terra
aspettando un treno che non arrivera' piu'. Molti si addormentano per sempre nel freddo.
La Volkssturm sotto la pressione del partito continua a proporre la vittoria finale, la
resistenza e la “guerra totale”, tanto cara a Joseph Goebbels, minacciando i disertori.
Molti uomini anziani vengono brutalmente arruolati e tolti alle loro famiglie.
Le minacce sono seguite da repressioni brutali, lungo i viali pendono i cadaveri dei
soldati e dei civili fucilati con appesi i cartelli che li definiscono vili, disertori e parassiti
Il Gauleiter Erich Koch e l'abbandono degli abitanti della Prussia O.
Erich Koch e' il Governatore della Prussia, ha il comando della Milizia Popolare
“volkssturm” e ha ricevuto dal Partito l'incarico di lottare per la sopravvivenza della
Regione e di resistere alle truppe sovietiche.
Impone ai cittadini di rimanere e non organizza l'evacuazione. Dispone ordine ai
funzionari di partito di essere spietati verso i traditori e i disertori. Con efferata obbedienza
essi fanno fucilare ed appendere agli alberi centinaia di persone, militari e civili.
Koch non e' piu' nella Regione in quanto si e' rifugiato in un bunker sicuro e comodo ma
comunica via radio a Berlino false notizie sulla resistenza e sulle sue stesse azioni.
Si imbarca con il suo seguito su un grosso rompighiaccio messo a sua disposizione
esclusiva cercando di far sbarcare la frotta di civili che gia' si e' imbarcata,ma il capitano si
rifiuta e i profughi rimangono a bordo. Il giorno prima dell'armistizio lascera' la nave con il
suo seguito travestiti da civili e sparira' nella massa di profughi sperando di cavarsela.
Koch fu arrestato nel 1949 dall' intelligence britannico e consegnato al Governo polacco
che lo condanno' all'ergastolo; finira' in prigione la sua vita nel 1986.
30 gennaio 1945 – l'affondamento della nave da crociera Gustloff
Nel gennaio 1945 la spinta dell'Armata Rossa ha travolto ogni difesa possibile, i cunei
delle truppe spingono verso ovest le popolazioni che costrette a lasciare le loro case in
Prussia Orientale e in Pomerania.
Circa 3 milioni di persone sono in viaggio a piedi, in auto, con carrette a cavallo, con pochi
beni addosso tutte speranzose di riuscire a trovare un imbarco sulla flotta che le aspetta a
Danzica e a Gotenhafen. La via e' obbligata perchè le truppe sovietiche hanno creato
una sacca dalla quale la fuga e' possibile solo via mare.
Cosi comincia la piu' grande operazione di salvataggio della Storia quando il grand'
ammiraglio Karl Donitz impone a tutte le imbarcazioni di raggiungere i porti e di evacuare
soldati, armi, feriti, civili.
Navi mercantili, vedette, dragamine tutte le navi militari e mercantili sono dirottate negli
imbarchi. Il mare e' ghiacciato, la terra e' ghiacciata, tutto è innevato in quell'inverno del
'45 con temperature polari.
Sono anche
in trasferimento centinaia di allievi sommergibilisti che si stavano
addestrando sui temutissimi e modernissimi U-boot XXI (foto)– modernissimi sottomarini
con prestazioni eccezionali che preoccupano tutti Alleati e Sovietici come implacabile
insidia al traffico marittimo - cui si aggiungono almeno 500 ausiliarie di marina.
Donitz con teutonica precisione indica in 30.000 il numero massimo di profughi da
imbarcare ma sta arrivando una marea impensabile di persone. La direttiva di Donitz
comporta che ogni passeggero deve essere munito di carta di imbarco rilasciata dalla
Capitaneria, ma questa restrizione assurda verra' cancellata durante gli assalti alle navi.
Tra quelle ormeggiate al porto di Gotenhafen c'è la bella nave da crociera “Wilhelm
Gustloff” che spicca per le sue dimensioni: la nave è lunga 208 m. e disloca 26.000 t.
Con i suoi dieci ponti cabinati piu' il solarium e la passeggiata vetrata è una nave
imponente che genera fiducia nei profughi.
La nave, varata nel 1937, faceva parte della”Organizzazione per il tempo libero” detta
anche “Forza mediante Gioia” destinata a diventare la ”nave dei sogni” dei lavoratori con
la sua piscina, il bar, le sale da ballo, cinematografo, solarium insomma un battello
progettato per conquistare il consenso popolare.
Il costo di un viaggio sarebbe stato di appena 50 DM, un prezzo popolare accessibile
teoricamente a tutti.
Prima della 2a G.M. la nave aveva partecipato al rientro dalla Spagna della “Divisione
Condor” al termine della sanguinosa Guerra Civile spagnola, cui la Germania e l'Italia
hanno partecipato con una forte e costosa spedizione che ha duramente combattuto
assieme ai nazionalisti di Franco contro i comunisti. I vantaggi di questa partecipazione
sono stati praticamente nulli per i due alleati tanto meno far partecipare dalla loro parte la
Spagna successivamente.
Poi questa grande nave navigo' ben poco a causa dello scoppio della 2a Guerra
Mondiale, fu trasformata in nave ospedale e poi in caserma galleggiante rimanendo
all'attracco del porto di Gotenhafen fino alla fatidica notte del 30 Gennaio.
Nei giorni precedenti la nave si riempie velocemente di soldati feriti, ausiliarie di marina,
allievi sommergibilisti, armi e migliaia di profughi, progressivamente sale a bordo forzando
l'imbarco con ogni mezzo un numero di profughi per cui la nave non è stata progettata.
In totale si calcola che 10.600 persone siano ammonticchiate in tutti i vani possibili mentre
la nave era stata progettata per 1600.
Il cpt. Friedrich Petersen prende tempo perchè teme gli agguati dei sommergibili russi, i
campi minati, le numerose secche nelmar Baltico e per l'assenza della scorta impegnata
in questo gigantesco esodo del mare, ma infine decide di partire temendo altri assalti di
profughi.
Vengono staccate le gomene ghiacciate e alle ore 13.00 del 30 gennaio la nave salpa
lasciando migliaia di profughi sulle banchine gelate, apparentemente senza piu' speranze.
L'unica scorta è la torpediniera “Lowe” cui si è guastato il sonar perchè ghiacciato, un
altro elemento che concorre alla prossima tragedia.
Ma il Fato imprevedibile è in agguato per chi si crede ormai al sicuro a bordo di questa
grande nave.
Ormai è calata la notte, gli ufficiali sono indecisi sulla rotta da seguire e per evitare
collisioni vengono accese per pochi minuti le luci di posizione. Un' azione fatale.
Il sommergibile sovietico S13
Nei primi giorni di Gennaio, per ordini di Stalin, la flotta di sommergibili prende il largo: le
disposizioni sono di impedire alle navi tedesche di evacuare militari e civili; si accende
pertanto la competizione tra i comandanti per ottenere il titolo di “Eroe dell'Unione
Sovietica” piu' o meno equivalente alla Victoria Cross britannica.
Il sommergibile russo S13 (foto sopra) comandato dal cpt. Aleksandr Marinesko di 32 anni
è in pattugliamento vicino alla costa baltica. Per ironia del Fato il sommergibile è stato
costruito nei cantieri tedeschi in Olanda e poi ceduto alla Russia negli accordi commerciali
Ribbentrop-MolotovMarinesko e' in ritardo sulla tabella delle operazioni perchè si è reso introvabile per
troppo tempo, alla fine è stato ripescato in un bordello dalla Polizia Militare NKVD in
condizioni pietose ubriaco fradicio; poiché vi era scarsita' di comandanti esperti Marinesco
non subisce la corte marziale e rimane al comando dell'S13 anche se l'NKVD non gli
perdonera' mai questo episodio, seguito da un litigio con insulti verso un alto ufficiale dell'
NKVD.
Il suo equipaggio firma una petizione a suo favore presentandolo come ufficiale affidabile,
preparato e esperto.
Il dramma inizia quando la vedetta in torretta del sommergibile vede per un attimo le luci
della Gustloff.
Il sommergibile cerca la posizione adeguata e in emersione lancia tutti i 4 siluri di prora.
Sono le ore 21.15.
L'affondamento
Il primo siluro centra la prua della Gustloff , il secondo esplode sotto la piscina uccidendo
tutte le ausiliarie di marina, il terzo colpisce il compartimento sala macchine.
L'acqua entra subito a tonnellate dai tre squarci nello scafo, la nave è irrimediabilmente
condannata. Il primo siluro uccide il personale addetto alle emergenze che viene chiuso
dentro dalle porte stagne, l'unico gruppo che conosceva bene la nave e sarebbe stato
utile per aiutare l'evacuazione.
I militari riescono a conservare un minimo di disciplina, ma i passeggeri cadono prima nel
panico, poi nel caos poi alla violenza nel tentativo di risalire i ponti e raggiungere le poche
scialuppe di salvataggio e le zattere rimaste sulla nave dopo una cessione ad altre navi.
Molti rimangono imprigionati nel ponte passeggiate che ha le vetrate infrangibili e
vengono visti perire prigionieri in una gigantesca bara di vetro.
La gente viene calpestata a morte nella calca, le famiglie si disperdono e anche le armi
vengono usate per contenere il panico e alare le scialuppe ghiacciate.
La grande nave continua ad inclinarsi e i passeggeri scivolano sulla coperta ghiacciata,
quando lo sbandamento supera i 30° i passeggeri piombano nelle acque gelide ove
l'ipotermia li uccide in pochi minuti.
La temperatura esterna è di 18° sottozero.
La Gustloff alfine si inclina a prua fino a quando si inabissa con la poppa fuori dall'acqua.
In quel momento come in un tragico e bizzarro commiato si accendono tutte le luci di
bordo.
I naufraghi cercano di salire sulle scialuppe e sulle zattere ma la freddezza dell'istinto di
sopravvivenza costringe i fortunati a respingerli con la forza. Il mare è pieno di corpi
assiderati con le teste sott'acqua causa i giubbotti di salvataggio.
L'incrociatore A. Hipper, strapieno di profughi, sosta poco in zona, le murate sono troppo
alte per imbarcare le persone e si allontana nel buio, il comandante teme che il
sommergibile sia ancora in zona.
Arrivano altre navi piu' piccole e i sopravvissuti devono le loro vite alle torpediniere e ai
dragamine.
Le navi accorse nel buio urtano continuamente nei corpi dei vivi e dei morti, una situazione
che rimarra' incancellabile nelle memorie dei marinai.
Nel frattempo nel sommergibile S13 la situazione è molto tesa: si erano udite solo tre
esplosioni, infatti il quarto siluro è rimasto incastrato nel tubo di lancio, situazione
estremamente pericolosa; i siluri venduti dalla Germania sono di vecchio tipo risalenti alla
1a guerra mondiale e sono inaffidabili e pericolosi. L'elica del siluro gira vertiginosa nel
tubo di lancio e il percussore è armato ! Dopo tremendi sforzi il siluro viene disarmato e
viene chiuso il portello del tubo di lancio, il sommergibile si immerge e sparisce fuori dalla
portata delle bombe di profondita' della scorta.
Il cpt. Marinesko segnalo' l'affondamento alla base di Kronstadt ma la notizia fu accolta
con scetticismo: il capitano aveva poca credibilita' causa le sue frequenti scappatelle e
gli stravizi.
Dopo pochi giorni, il 10 Febbraio 1945 alle ore 00.53 l' S13 affonda con due siluri la nave
ospedale “General von Steuben” e i due affondamenti gli vengono finalmente
riconosciuti.
La nave ospedale “Steuben”,di 1500 t. di dislocamento era stracolma di persone, a
bordo c'erano circa 2800 feriti, 280 paramedici, profughi civili e l'equipaggio per un totale
di circa 3500-4000 persone: ci furono soltanto 300 sopravvissuti.
Finita la guerra, Marinesko si battera' accanitamente per avere la stella di “Eroe
dell'Unione Sovietica” ma non ci riuscira', dopo poco tempo verra' costretto dall' NKVD a
lasciare la Marina causa il suo comportamento indisciplinato a Danzica e a Turku; non lo
aiutera' certamente
l'alterco avuto con un importante ufficiale dell' NKVD che lo
perseguitera' fino all'ultimo.
Trovera' dopo la guerra un lavoro in un magazzino ma l'NKVD gli sara' sempre addosso
e sara' processato in un processo segreto. L'eroe, come si autoproclamava per la sua
fedelta' al sistema, sara' trasformato in una “non persona” e internato in un gulag per 10
anni.
Quando tornera' a Leningrado Marinesko avra' finalmente gli onori della Marina e....la
pensione, morira' poco dopo per le malattie contratte nel gulag di Kolyma.
La sua tomba ora è vicina a quelle dei 118 giovanissimi marinai che hanno trovato la
morte nel 2002 dentro il gigantesco sottomarino nucleare “Kursk”.
Onestamente non ci è dato sapere quali fossero i reali sentimenti di Marinesko ma non
mostro' mai rimorso per le tante morti e si giustifico' affermando che erano nemici della
Patria e del Popolo.
Certamente Marinesko ha un triste record come Comandante di vascello: due
affondamenti di navi non militari per un totale di 12.000 morti in dieci giorni.
La figlia di Marinesko ha sempre difeso ad oltranza in padre giustificando che la nave
aveva a bordo anche armamenti e militari e pertanto l'affondamento risulta “legittimo in
tempo di guerra”. Viene pero' da chiedersi che cosa abbia veramente visto di notte nella
tempesta di neve l'equipaggio dell' S13 per comportarsi in coerenza con questo principio
della guerra sul mare, infatti Marinesko seppe dopo diversi giorni l'identita' e la classe
della Gustloff e comunque poi affondo' anche una nave ospedale.
Ancora, non vi è da dimenticare che il desiderio di vendetta dei sovietici, promulgato da Ilja
Ehrenburg, cancello' ogni senso di pieta'.
Soltanto 1300 naufraghi del Gustloff sopravvissero alla tragedia e furono sbarcati dalle
navi soccorso a Kolberg, soltanto 1300 persone su 10.600 circa imbarcate.
Nella gigantesca operazione di evacuazione furono trasportate da Est ad Ovest 2 milioni
e mezzo di persone attraverso il Baltico,mentre 33.000 profughi, militari e marinai persero
la vita durante i trasporti via mare.
L'affondamento del Gustloff viene considerato in Occidente un crimine di guerra.
La grossa nave è ancora dove è affondata a 60 metri di profondita' spezzata in tronconi e
coperta di fango; un tempo veniva frequentata dai sub in cerca di reperti ma ora è un
relitto pericoloso tutto arrugginito.
In Occidente il relitto è stato dichiarato monumento commemorativo delle oltre 9000 vite
perse nell'affondamento.
In conclusione, si parla molto poco di queste due tragedie dei mari, le piu' gravi di tutta la
nostra Storia,come se i Governi abbiano voluto calare un sipario di vergogna sopra
queste morti inique.
Meta' erano bambini.
Valter Barretta
bibliografia
“eroi senza gloria”
“tedeschi i n fuga”
Dicembre 2013
Erik Durschmied
Guido Knopp