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IMP. 34-37 26-04-2005 10:59 Pagina 34 MaintenanceReportageMaintenanceReportageMai Esempi di Manutenzione Avanzata: la Ducati Motor Holding di Bologna Una fredda mattina di gennaio, avevo appuntamento alla Ducati Motor Holding di Bologna con alcuni tra gli artefici della “rivoluzione organizzativa” operata fra il 2001 e il 2004 che ha investito tutta la fabbrica, ma in modo particolare la manutenzione. Qualche settimana prima a Milano durante il Forum della Manutenzione fui colpito dalla presentazione del re-engineering e colsi volentieri l’opportunità che mi diedero i Tecnici Ducati di “toccare con mano” la qualità e il livello di servizio della loro organizzazione. In portineria, ero in attesa di essere ricevuto e c’era una giovane ragazza un po’ triste seduta in un angolo. Non era riuscita a partire con un gruppo di visitatori e pensava di aver perso il suo turno. Ad un certo punto il portinaio, dopo un paio di telefonate, con fare paterno le indicò dove poteva ricongiungersi con il gruppo. La ragazza sfoderò un sorriso smagliante e si eclissò velocemente. La Ducati è così, gli appassionati ce l’hanno nel cuore e per accontentarli tutti organizza circa 30.000 visite l’anno. Credo che questo sia un vantaggio anche per l’organizzazione interna. Staremo a vedere. 34 La visita è iniziata in modo un po’ informale con una stretta di mano e un ottimo caffé nello spumeggiante bar del salone espositivo tutto tappezzato di rosso con fotografie di moto e di campioni dello sport, naturalmente Ducati. Velocemente passiamo però all’Officina Lavorazioni Meccaniche dove si fabbricano alcune tra le parti “strategiche” del motore come l’albero a camme e l’albero motore e per diversi modelli il carter e le teste. Senza nascondere una punta di orgoglio mi viene detto che nonostante oggi Ducati sia una multinazionale, non ci sono altre fabbriche in giro per il mondo, tutte le moto sono assemblate e testate a Borgo Panigale, un quartiere di Bologna. Gli impianti non sono nuovi, ma sono ben tenuti, è la zona “alluminio” dove con la riorganizzazione sono riusciti a portare i costi a livelli competitivi con quelli dei migliori terzisti. Nella zona “acciaio”, invece, ci sono diversi robot e impian- MANUTENZIONE, Tecnica e Management - MAGGIO 2005 ti molto avanzati per le lavorazioni meccaniche di precisione. In un centro di lavoro c’era un manutentore all’opera che faceva un “tagliando” di manutenzione preventiva (500 ore). I miei accompagnatori gli hanno chiesto di illustrare il suo lavoro e di spiegarne i meccanismi di controllo, tecnici ed economici. Questi con la massima tranquillità ha risposto cortesemente a tutte le nostre domande e poi, allegro, è tornato al lavoro. Credo di essermi imbattuto in uno dei punti cardine della riorganizzazione, il fattore umano. I tecnici Ducati sono tutti giovani, sia in manutenzione, sia in produzione, e molto motivati. Certamente sulla motivazione influisce la notorietà del marchio. Ma non solo. Il manutentore era tranquillo perché il suo lavoro era stato accuratamente pianificato (d‘altro canto si trattava di manutenzione preventiva) e perché aveva ricevuto a suo tempo il necessario addestramento. Nessuna sorpresa “ ” ... con la riorganizzazione sono riusciti a portare i costi a livelli competitivi con quelli dei migliori terzisti. IMP. 34-37 26-04-2005 10:59 Pagina 35 MR ageMaintenanceReportageMaintee perciò poco stress. Gli addetti alla manutenzione sono considerati risorse molto preziose pertanto i lavori di manutenzione più semplici e frequenti (pulizie e ispezioni) sono stati affidati ai conduttori che sono al pari coinvolti nella manutenzione come nell’esercizio. La manutenzione autonoma è un altro dei punti cardine della riorganizzazione assieme ad una struttura molto piatta e caratterizzata da un buon livello di delega ai livelli più bassi. In Ducati è presente un forte scambio tra chi ricopre responsabilità produttive e manutentive per garantire il più possibile l’integrazione e l’ottimizzazione delle attività delle due aree. Sia Michele Di Iorio infatti, che attualmente segue anche la produzione dell’area alluminio, sia Francesco Milicia, che ha in carico l’assemblaggio dei motori naked, hanno iniziato l’attività come responsabili di manutenzione. La scelta di utilizzare ex manutentori come responsabili di flussi produttivi ha reso possibile una buona gestione della manutenzione e la messa a punto di articolati piani di manutenzione preventiva e produttiva (automanutenzione). Siamo passati a questo punto nel reparto assemblaggio motori, il regno dei controlli di qualità. I parametri significativi di montaggio relativi ad ciascun motore (ad esempio la coppia di serraggio dei bulloni di testata) sono memorizzati nel sistema informativo e sono rintracciabili anche a distanza di anni, facendo parte della anagrafica di ciascun motore. Ovunque si vedono sistemi per evitare errori (o poka joke, come il sistema per evitare che le guarnizioni siano montate in senso sbagliato) che con bip, colori e misu- re guidano gli operatori verso un assemblaggio perfetto. Le isole di montaggio sono concepite affinché ciascun operatore completi autonomamente tutte le operazioni di assemblaggio. Non vi sono parcellizzazioni dei compiti, con conseguente miglioramento della qualità del lavoro e del prodotto. La riorganizzazione non ha riguardato quindi la sola manutenzione. L’intera area di fabbricazione è stata ripensata applicando in un contesto di “lean organization” i principi di manutenzione produttiva che furono elabo- rati per la prima volta da Seiihi Nakajima alla Toyota. Di origine Toyota sono pure i principi per una gestione del flusso Just in Time e quel che ne consegue per la logistica di stabilimento, la colorata gestione dei Kanban, la tracciabilità dei processi e l’ossessione per la qualità del prodotto e dei processi. Sono soluzioni note che in questi ultimi vent’anni hanno trovato numerosi interpreti, ma che poche aziende in Italia hanno saputo applicare a pro- prio vantaggio come ho visto fare in Ducati. Non ci sono scorte di processo sparse per la fabbrica se non il minimo necessario per gestire i buffer di produzione. La loro dislocazione è ben ordinata in aree o in corsie colorate la cui occupazione è scandita dai Kanban. Non c’è posto per accumuli di materiale disordinati e casuali. Proseguendo la visita siamo giunti alla parte finale del montaggio dove si assemblano le moto. A distanza si intende il rombo dei motori ben noto agli appassionati, così importante da essere stato brevettato. Il collaudo avviene al cento per cento sia con prove statiche, sia con prove dinami- “ ” Le qualità che ho osservato non si possono imparare o imitare bisogna averle dentro, come la passione per le motociclette, come la Ducati MANUTENZIONE, Tecnica e Management - MAGGIO 2005 35 IMP. 34-37 26-04-2005 10:59 Pagina 36 MaintenanceReportageMaintenanceReportageMai che svolte in opportune gallerie dotate di freno dinamico e perfettamente insonorizzate. Pulizia, microclima e rumore sono ai massimi livelli. La riorganizzazione ha avuto un impatto importante anche sull’ergonomia e sulla qualità del posto di lavoro. I vapori di fluidi lubrificanti sono aspirati prima che si diffondano nell’aria, i pavimenti sono ricoperti di speciali vernici antigraffio e le macchine sono dipinte di bianco e azzurro in modo da evidenziare precocemente perdite di lubrificante e sporcizia. Il rumore è contenuto non solo nella zona delle lavorazioni meccaniche e nell’assemblaggio, ma anche e soprattutto dove sono collaudati i motori. In tutti i reparti vi è un numero sufficiente di ricambi d’aria. Malignamente ho chiesto di visitare il reparto dei trattamenti termici, ma anche in questo ambiente l’aria è a temperatura accettabile (intorno ai 20°). Siamo in inverno è vero, però non ho visto portelloni aperti o scambi diretti con la fredda aria esterna. Semplicemente è stato effettuato un retrofitting ai forni principali e alle relative aspirazioni per evitare dispersione di calore nell’ambiente e per facilitarne il recupero. Il magazzino di manutenzione è piccolo, c’è solo lo stretto necessario. In questo però Ducati è av- vantaggiata dalla posizione: a Bologna non è difficile trovare rapidamente i ricambi che servono. A questo proposito, ciascun manutentore può spendere fino a 1.000 euro per acquistare ricambi o servizi senza dover consultare l’ufficio acquisti o il proprio capo, se lo ritiene necessario per risolvere un problema. A ciò va aggiunta aggiunta una quota consistente di ordini aperti che permettono ai manutentori di accedere velocemente alle risorse di cui hanno bisogno. Le officine di manutenzione sono deserte. Grazie anche alla manutenzione “ ” na efficienza. Stiamo tornando in ufficio e ci soffermiamo sugli indicatori. In particolare Di Iorio e Carattini sono un po’ preoccupati perché l’OEE è piuttosto basso (in media inferiore al 50%). Non mi pare il caso di drammatizzare, soprattutto perché l’OEE è basso a causa di una scarsa saturazione degli impianti e per i piccoli lotti di produzione, non certo perché siamo in presenza di numerose derive. Lo stesso Nakajima raccomanda di utilizzare le vecchie macchine con livelli moderati di utilizzo, ma ben mantenute, piuttosto che acquistare nuovi impianti che per essere ripagati devono essere tenuti in funzione sette giorni su sette e non si trova mai il tempo di farvi una accurata manutenzione. I tecnici Ducati si sono inventati, per separare derive e insaturazioni, due indicatori che non sono previsti nelle norme UNI (UNI 10388 e UNI 9910), ma che erano abbastanza diffusi soprattutto in passato nelle aziende manifatturiere: la disponibilità A per effetto delle fermate programmate (di produzione e di manutenzione dovute a scelte organizzative, pianificate) e la disponibilità B per effetto delle fermate ...Gli addetti alla manutenzione sono considerati risorse molto preziose pertanto i lavori di manutenzione più semplici e frequenti (pulizie e ispezioni) sono stati affidati ai conduttori che sono al pari coinvolti nella manutenzione come nell’esercizio 36 autonoma, per tutte le lavorazioni meccaniche vi sono solo otto manutentori quattro a giornata e quattro a turno (su due turni giornalieri). Di notte per i pochi centri di lavoro che fanno 15 turni a settimana (il sabato e la domenica non si lavora mai) c’è la reperibilità. La riorganizzazione ha puntato molto sull’efficacia e così indirettamente si è ottenuta anche una buo- MANUTENZIONE, Tecnica e Management - MAGGIO 2005 IMP. 34-37 26-04-2005 10:59 Pagina 37 ageMaintenanceReportageMaintenanceReportage non programmate (di produzione e di manutenzione, dovute all’utilizzo dell’impianto, subite). In questo modo riescono a tenere sotto controllo il processo produttivo meglio che con l’OEE, del quale però occorre ricordarsi al momento di fare nuovi investimenti o di riorganizzare i carichi di lavoro delle macchine. Nell’ufficio del responsabile di manutenzione delle lavorazioni meccaniche ci sono un sacco di tabelloni. Le scadenze delle ispezioni, le scadenze delle manutenzioni preventive (i “tagliandi” a 500, 2.500 e 5.000 ore), una lavagna che riproduce il layout del reparto e che porta dei magnetini blu dove si sta facendo manutenzione preventiva e dei magnetini rossi (solo due) dove ci sono guasti. Alla Ducati non c’è un vero e proprio sistema informativo di manutenzione. La gestione a vista, in manutenzione, così come in produzione e in qualità, è invece molto diffusa e poiché con la riorganizzazione anche gli spazi e le aree da percorrere nei reparti si sono visibilmente ridotti, si fa prima ad avere una vista panoramica anche se disponibile solo nell’ufficio del Capo o nell’area diagrammi di reparto, che ad interrogare un computer. D’altro canto i tabelloni sono messi laddove servono effettivamente. Quindi non capita frequentemente di doversi spostare per consultare un dato o verificare un impegno. La gestione a vista si può ben ritenere un altro punto cardine nella riorganizzazione della fabbrica. È tardi e andiamo a pranzo nella bella mensa, illuminata dal sole, ricavata nell’area “vecchia” dello stabilimento, oggi dismessa. Al momento di appoggiare il mio vassoio sul tavolo di una saletta indicatami dai miei accompagnatori, una persona sui cinquant’anni, con la faccia simpatica e sorri- dente, con un pullover carta da zucchero e camicia bianca senza cravatta, mi chiede di spostarmi al suo tavolo perché quello che stavo occupando era stato riservato ad un gruppo. Nel frattempo sono raggiunto da Milicia, Di Iorio e Carattini, i quali mi presentano il Presidente della Ducati, proprio quell’uomo in pullover che mi aveva gentilmente apostrofato. Essere informali mi pare un approccio assai diffuso in questa fabbrica. Forse è l’elemento che più di altri ha inciso sulla motivazione e che ha permesso di ottenere risultati che pur basandosi su teorie e strumenti noti da anni sono stati raggiunti in Italia da un numero veramente piccolo di aziende. Le qualità che ho osservato non si possono imparare o imitare bisogna averle dentro, come la passione per le motociclette, come la Ducati. Maurizio Cattaneo, Laureato in Ingegneria sistema informativo di manutenzione basaMeccanica al Politecnico di Milano nel to sul Framework.NET di Microsoft. È coau1982, ha lavorato presso la società di consutore con l’Ing. Furlanetto e altri, di tre libri: lenza di direzione aziendale RDA (Istituto Manutenzione a Costo Zero, IPSOA 1986; per la Ricerca e l’Intervento nella direzione Manutenzione Produttiva, ISEDI 1992; e Aziendale), oggi Deloitte Consulting, dal Manuale di Manutenzione degli Impianti 1982 al 1997. È stato socio fondatore della Industriali e dei Servizi, Franco Angeli Segesta - Consulenti Associati - e Partner dal 1996. È socio AIMAN dal 1983, membro del 1997 al 1999, dal 1999 è Amministratore comitato direttivo dal 1997 e coordinatore Unico di Global Service & Maintenance, sodella Sezione Marche-Abruzzo e Umbria cietà di consulenza di direzione aziendale specializzata dell’AIMAN. È Docente di Ingegneria di Manutenzione nella Manutenzione e proprietaria di Gsm.NET il primo presso l’Università di Chieti-Pescara. l’Autore MANUTENZIONE, Tecnica e Management - MAGGIO 2005 37