la bomba atomica

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RELAZIONE: LA BOMBA ATOMICA INTRODUZIONE Questo processo ha cambiato la storia dell’uomo nel delicato periodo della seconda guerra mondiale determinando gli esiti della guerra e le conseguenze della successiva guerra fredda, inoltre la bomba A è stata sperimentata contro l’uomo stesso e, sebbene sia stata superata da altre bombe più potenti, la bomba A ha avuto un impatto superiore sull’umanità dando il via alla cosiddetta fine del Giappone. CHE COS’E’ UNA BOMBA ATOMICA? La bomba atomica o bomba “A” è nata dal processo di fissione del nucleo atomico di elementi come Uranio e Plutonio. Per fissione si intende la liberazione dell’energia di legame tra le particelle del nucleo dell’atomo, ossia i protoni e i neutroni. Uranio e Plutonio hanno nuclei meno fortemente legati e quindi molto instabili; tendono cioè a liberare nell’ambiente circostante dei neutroni, e mettendo così una radioattività naturale. ENRICO FERMI A realizzare per la prima volta una fissione nucleare fu un italiano, Enrico Fermi e il suo gruppo di fisici, i “ragazzi di via Panisperna” a Roma nel 1936. La fissione consiste nel bombardare un nucleo instabile con dei neutroni. Enrico Fermi nasce a Roma il 9 Settembre 1901 da genitori piacentini. Al liceo era stato uno studente eccezionale e si era diplomato in anticipo. Ha studiato alla scuola Normale di Pisa e a 25 anni insegnò Fisica teorica a Roma. In questo contesto nacque la collaborazione di Fermi con altri fisici Rasetti, Segrè e Amaldi formando il gruppo dei “ragazzi di via Panisperna”. Nel 1934, fermi cominciò a dedicarsi alla radioattività, bombardando atomi degli elementi con i neutroni. All’inizio partì con elementi più leggeri che tuttavia non liberarono radioattività, quando però si giunse al bombardamento di uranio si asistè alla misurazione di una radioattività molto alta: era avvenuta la prima fissione atomica della storia. Purtroppo però gli scienziati non avevano capito cosa stava accadendo e pensarono che si fosse prodotto un nuovo elemento in natura. Mentre avvenivano questi fatti, in Europa erano cominciate le persecuzioni contro gli ebrei e nel 1938, gli ebrei vennero espulsi dai posti pubblici e dal 1943 incominciano le deportazioni nei campi razzisti. Alcuni dei ragazzi di via Panisperna e anche la moglie di Fermi erano ebrei. A Ernico non restò che cercare lavoro all’estero e accettò un posto alla Columbia University. Nel frattempo gli veniva conferito il premio Nobel. Nel 1939 Fermi raggiunse New York dove ebbe la possibilità di lavorare alla “reazione a catena”, ossia una reazione causata dai neutroni liberati di volta in volta da altri elementi bombardati. Il governo americano fu informato anche per paura che i tedeschi potessero impadronirsi della scoperta. Gli scienziati avevano infatti intuito la pericolosità della fissione se usata come arma nella guerra, in particolare fu Elbert Einstein a mettere al corrente il presidente Roosevelt della pericolosità della nuova scoperta. PROGETTO MANHATTAN Dopo la prima reazione a catena, si decise l’istituzione di un laboratorio per lo studio dei neutroni, al fine di inventare una bomba. A dirigere i lavori fu scelto Rober Oppenheeimer, un teorico noto e stimato in tutto il mondo dei fisici. Il laboratorio doveva essere posizionato in un luogo ben collegato con molta acqua e un clima temperato lontano dalle comunità di civili e fu scelta una località del Nuovo Messico, Los Alamos. Una zona selvaggia desertica con sabbia, cactus e poche piante. Il lavoro per realizzare la bomba fu organizzato a Los Alamos nel 1943, su Uranio e Plutonio, intanto la aeronautica cercava un aereo da combattimento in grado di trasportare una bomba di circa 5 metri. La preparazione della nuova arma cominciò nel 1944, il suo nome in codice era “Trinità”. Venne cercato un PUNTO ZERO per l’esplosione e la bomba fu issata su una torre, illuminata da fasci luminosi alle 5:30 del 16 Luglio 1945. L’effetto fu simile ad un lampo luminoso enorme e successivamente una palla di fuoco che saliva nell’aria formando una colona di circa 3 kilometri e una nube a forma di fungo di un azzurro spettrale. DECISIONE SULL’IMPIEGO DELLA BOMBA A questo punto a Truman da poco succeduto a Roosevelt spettava la decisione se dare o meno un avvertimento ai giapponesi. La voglia di terminare la guerra era molta e l’avvertimento si trasformò in un ultimatum: il Giappone avrebbe dovuto arrendersi subito, l’alternativa sarebbe stata la distruzione immediata e totale. I giapponesi accolsero l’ultimatum come un vero oltraggio e lo respinsero, senza dare peso alla menzione della distruzione totale e continuarono a combattere con forza difronte al silenzio giapponese la bomba avrebbe dimostrato che sarebbe stato meglio arrendersi. Il 31 Luglio 1945, “little boy” , la prima bomba destinata ad una città giapponese era pronta. BOMBA SU HIROSHIMA E NAGASAKI Little boy era già pronto dal primo agosto, ma le condizioni atmosferiche non erano adeguate. La bomba per essere sganciata necessitava di tre requisiti: che si trovasse un area urbana importante, che potesse essere danneggiata dallo spostamento d’aria e che non fossero state ancora attaccate. Hiroshima, aveva un importante deposito di armi, un porto all’interno di un’area industriale, le dimensioni erano adatte alla potenza della bomba e le colline avrebbero riflettuto l’onda d’urto aumentando i danni. Il pomeriggio precedente alle 6 agosto la bomba fu issata sull’aereo Enola Gay, e i preparativi erano pronti, il decollo era fissato alle 2 del mattino. All’inizio della guerra Hiroshima aveva 400 000 abitanti ridotti a 280 dopo l’evacuazione. Alle 8:16 del 6 agosto 1945, little boy esplose, carbonizzando e infiammando ogni oggetto vicino alla città. La missione andata bene, entusiasmò il presidente americano ma i giapponesi non chiesero immediatamente la pace, non solo per la decisione degli ammiragli e generali giapponesi ma anche perché a causa dell’isolamento della città distrutta dalla bomba a Tokio non si erano subito resi conto di cosa fosse capitato. Nel frattempo era già in corso il montaggio di Fattman, una bomba simile a Trinità e quattro volte più potente di quella di Hiroshima. A Nagasaki abitavano circa 250 persone. Fattman cadde alle 11:02 del 9 Agosto , anche se a Nagasaki i danni furono limitati dalle colline e morirono 70000 persone, tuttavia, nei 5 anni successivi morirono 140 000 persone. Dopo Nagasaki l’imperatori Hiroito offrì la resa il 10 Agosto. Nel frattempo era stato sospeso il lancio di una terza bomba atomica. CONSEGUENZE Le conseguenze possono essere suddivise in effetti istantanei dovuti alla radioattività immediata, effetti primari come l’onda d’urto che distrugge nel raggio di molti chilometri, ed effetti secondari dovuti alla ricaduta radioattiva sotto forma di polveri. Quest’ultima avvelena l’atmosfera per anni interi. ERA DAVVERO NECESSARIA? Si è molto discusso di quanto l’utilizzo della bomba atomica fosse stato necessario visto che il Giappone era già in ginocchio e comunque la sua difesa non sarebbe durata molto. La motivazione ufficiale, quella espressa da Truman di voler concludere velocemente la guerra si accompagna al desiderio americano di affermarsi come potenza a livello mondiale anche nei confronti di stati come la Russia di Stalin all’inizio della guerra fredda; vi era poi la necessità di motivare una spesa militare tanto ingente quanto quella che aveva finanziato il laboratorio di Oppenheimer. FONTI: -­‐Wikipedia: La bomba atomica -­‐Wikipedia: Enrico Fermi -­‐Wikipedia: progetto Manhattan -­‐libro di storia: pagina 350