Cristian Formignani. - Lambretta Club Triveneto

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Cristian Formignani. - Lambretta Club Triveneto
Anno
14
- Numero
51
L’INFORMATUTTO DEL LAMBRETTA CLUB TRIVENETO
Maggio—Agosto
2014
Riservato ai Soci
PRIMAVERA IN LAMBRETTA
TAMARA—FERRARA
25 aprile 2014
25 APRILE 2014. Quasi per scherzo un giorno ricevo
una telefonata dall’amico Devis il quale mi chiede:
” vuoi organizzare un raduno? ” Io dissi “ ok ma non
so neppure da dove cominciare” e lui “tranquillo ti
aiuto io”. E così è stato. In men che non si dica mi sono
ritrovato in piena attività per organizzare questa splendida giornata.
Con grande
soddisfazione
oltre a tantissimi amici del Triveneto, si sono aggiunti al raduno anche alcuni amici del Club dei Road Runner
di Imola e del Club dei Duchi Estensi, tanto da
riempire la piazzetta di Tamara di Lambrette e di
curiosi.
Graziati da un tempo splendido, quasi in orario,
siamo pronti a partire per il giro, così la lunga carovana (circa settanta mezzi) si mette in moto attraverso le campagne del Ferrarese passando per Copparo, Tresigallo, Rovereto, Portomaggiore, Voghiera per ritornare infine a Tamara.
A metà percorso nella splendida cornice del parco
del Castello del Verginese, abbiamo fatto un piccolo rinfresco, dove oltre a rifocillarci non si è persa l’occasione per farci due risate in compagnia.
Di nuovo in sella si riparte per gli ultimi chilometri del giro verso Tamara dove siamo attesi al ristorante “Da Roberto” per goderci il buon pranzo
di rito.
Dopo i ringraziamenti e i saluti siamo partiti per il
Locale “Bistrot” a Ferrara, dove abbiamo ascoltato
buona musica e gustato insieme una bella birra fresca, un connubio perfetto!
Grazie a tutti per la bellissima giornata passata insieme.
Cristian Formignani.
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LE NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
EL DI’ DEA LAMBRETTA—CIMADOLMO ( TV)
4 MAGGIO 2014
Come avviene puntualmente ogni anno, anche in questo è
stato organizzato lo storico raduno a Cimadolmo (Treviso)
"El dì dea Lambretta". L'evento sembrava dovesse essere bagnato dalla pioggia, che intensa ed inesorabile da alcuni giorni stava colpendo le nostre zone, ma domenica 4 Maggio invece il sole, ormai più che primaverile, ha fatto capolino tra
le nuvole ed ha potuto rallegrare e riscaldare la mitica giornata di tutti i lambrettisti presenti al raduno. Il luogo
dell’incontro è stato raggiunto da tutti un po’ alla volta ed
era situato alla sede della pro loco dove, più tardi si sarebbe
svolto il raduno delle Lambrette. Sono state esposte l’una a
fianco all’altra formando un lungo e coloratissimo serpentone che ha attirato anche la viva curiosità di tutti i partecipanti. Nell’occasione sono state benvenute e gradite anche le
Vespe, che insieme alle nostre care Lambrette hanno rallegrato e ravvivato l'esposizione. Dopo aver completato l’arrivo di tutti i partecipanti, abbiamo
formato un lungo corteo di Lambrette e di Vespe che hanno acceso tutte insieme i motori.
Nella nuvola di fumo del due tempi siamo partiti per il giro panoramico lungo le strade
della verdeggiante zona. I nostri scoppiettanti mezzi hanno attraversato numerosi e curati
paesi dove gli abitanti ci hanno accolto con luminosi sorrisi ed allegri saluti ma abbiamo
anche apprezzato ed ammirato ai lati delle strade le numerose vigne da cui si producono i
pregiati ed ottimi vini trevigiani. E’ stato invece molto interessante, ma nello stesso tempo
ci ha fatto riflettere e ripensare ai valori della nostra vita ed a quelli che spingevano i nostri
bisnonni a lottare e a morire per la libertà delle nostre terre, l’attraversamento del fiume
Piave “Sacro alla Patria”, dopo poco meno di 100 anni dall'inizio del Primo Conflitto Mondiale. Durante il giro alcuni Lambrettisti, purtroppo, sono stati traditi dalle loro fedeli
compagne di viaggio, ma sono stati solo piccoli inconvenienti che in pochi minuti sono stati
subito ripristinati dai nostri ottimi e preparati meccanici che hanno permesso così ai mezzi
di riprendere la strada. Il lungo e verdeggiante percorso era stato interrotto da una piacevolissima sosta per rifocillare i conducenti con pane, salumi e formaggi , il tutto ottimo e di
produzione locale e per questo molto apprezzato. Gli ottimi vini locali rossi e bianchi, prodotti dalle vigne che avevamo attraversato nel nostro percorso, hanno innaffiato simpaticamente il tutto. Il giro si è poi concluso sempre nella sede della pro loco dove abbiamo gustato, tutti insieme in compagnia, le ottime specialità della zona trevigiana a base del famoso asparago bianco, conosciuto come una vera deliziosa prelibatezza.
Prima delle premiazioni finali, dei ringraziamenti e dei saluti, un simpatico giornalista di
una televisione locale ha intrattenuto il pubblico proponendo un dibattito con esperti di
scooter presi dal pubblico. L'argomento della simpatica discussione verteva su quale
scooter, la Lambretta oppure la Vespa , fosse il migliore. Sul palco sono quindi intervenuti
gli esponenti delle due marchi che, con simpatia e umorismo, hanno espresso il loro pensiero sugli storici scooter, che hanno contribuito notevolmente alla storia del nostro paese, soprattutto nel secondo dopoguerra. Alla fine della giornata con i ringraziamenti ed i saluti
di rito si è conclusa la manifestazione che ha radunato numerose Vespe e Lambrette che si
sono promesse vicendevolmente di incontrarsi nuovamente il prossimo anno con altrettanto piacere.
Fabio Gorini
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LE NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
RADUNO NAZIONALE DI MONTECATINI TERME
23 - 25 MAGGIO 2014
Anche quest’anno i Lambrettisti italiani si sono ritrovati al loro 22° Raduno Nazionale che
si è svolto a Montecatini Terme dal 23 al 25 Maggio 2014.
I Lambrettisti, che provenivano da tutt'Italia, si sono radunati nello spazioso centro di
Mondolandia dove, durante le fasi di registrazione e di accoglienza, sono state esposte le
fiammanti e storiche Lambrette a cui sono poi seguiti i saluti di benvenuto.
La prima tappa del venerdì è stata ritardata dalla pioggia
incessante che ha ostacolato l’uscita delle Lambrette verso
l’Oasi Ornitologica della Padule di Fucecchio; il gradevole
paese è stato raggiunto a pranzo quando finalmente è apparso il tanto atteso bel tempo.
Dopo quindi un meritato pranzo al sacco, quando il caldo
sole della Toscana ha cominciato a farla da padrone, il lungo serpentone delle Lambrette si
è diretto verso il paese di Vinci per la visita del
suo abitato e dell'importante museo Leonardesco che espone anche le ricostruzioni delle principali invenzioni del grande scienziato e genio.
Alle prime luci della sera il gruppo ha fatto ritorno nella sede di Montecatini dove è stato
accolto da una gradevolissima cena che è stata
rallegrata da ottime specialità toscane.
La giornata di sabato si era annunciata da un
bellissimo sole che ha permesso alle nostre mitiche Lambrette di raggiungere Pisa attraversando splendidi panorami toscani. La vista correva
tra i vigneti e gli uliveti delle colline del preappennino , tra le colture e tra zone boschive
ricche di suggestione: scenografie della natura
incantevoli.
Pisa, ricca
di storia, ci
ha accolto
con un graditissimo
pranzo in
un ottimo
ri storan te
da
cui,
scortati dai
Vigili urbani, ci siamo diretti nel centro storico della
città, dove abbiamo sfilato proprio vicino alla famosa
“Torre Pendente”. Abbiamo poi parcheggiato le nostre care Lambrette tutti insieme occupando un'intera
piazza della città ed abbiamo potuto visitare poi i
suoi magnifici monumenti ed in particolare la Piazza
dei Miracoli, ricca di fascino e di storia.
Al rientro a Montecatini la cena di gala ha concluso
degnamente la giornata.
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LE NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
Durante la serata, oltre agli allegri balli animati da
un simpatico Dj, il nostro" Lambretta Club Triveneto" è stato premiato con una preziosa targa in
quanto è stato il gruppo presente più numeroso di
tutto il raduno!
La gita della domenica si è svolta nelle zone limitrofe a Mantecatini abbiamo attraversato la graziosa cittadina di Pescia che diede i natali a Ferdinando Innocenti; abbiamo sostato davanti alla casa su
cui è esposta una targa in sua memoria. Siamo passati poi per Collodi, la città di Pinocchio, Montecarlo e Altopascio di cui abbiamo potuto visitare il
centro storico.
Con l’ultimo pranzo si è purtroppo
concluso il Raduno Nazionale e sono iniziate le cerimonie dei ringraziamenti, dei saluti e delle partenze dei Lambrettisti verso le varie destinazioni.
L’appuntamento è al prossimo anno, sempre in sella alle nostre Lambrette!
Fabio Gorini
Con la collaborazione di :
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LE NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
QUATER PASS IN LAMBRETTA
19—20 LUGLIO 2014
Così, dopo che Mario, mi ha messo la pulce nell'orecchio riguardante l'idea del Lambretta
Club Lombardia, di fare i "quater pass" insieme al Lambretta Club Triveneto, ho aderito
con molto entusiasmo; così alle 4 della mattina di sabato 19 luglio siamo partiti Mario mio
zio Ideo ed io, per ritrovarci in quel di Villafranca con
Eddi e consorte, per poi proseguire con destinazione
Passo dell'Aprica 1181 mt. Con qualche minuto di
ritardo è arrivata la combriccola della Lombardia,
mentre noi avevamo già fatto iscrizione e colazione
con Luca, responsabile assieme a Mario della manifestazione. Alle ore 11 tutti pronti siamo partiti verso
Bormio per poi raggiungere la meta più ambita dai
motociclisti, ovvero il PASSO dello STELVIO 2758
mt.; la salita, seppur impegnativa per i nostri mezzi,
ci ha regalato ogni tipo di soddisfazione, compresi,
anche il ristoro, un ricco buffet, grigliata e prodotti tipici,
consumato presso l'Hotel Pirovano.
Ripartiti per la discesa, tra tornanti e paesaggi incantati, siamo
arrivati presso l’Hotel
di Gustav Thöni, famoso campione mondiale di sci, dove uno
strudel e un bicchiere di
moscato ci aspettavano.
Attratto dalla nostra
presenza si è presentato lui, complimentandosi per i nostri
mezzi e dopo le foto di rito e brindisi siamo ripartiti verso
Naturno, dove abbiamo pernottato. Con sorpresa, gli organizzatori ci hanno fatto cenare presso una manifestazione
del luogo, dove cibi e canti tirolesi hanno allietato la serata,
nonostante la stanchezza
che sopraggiungeva. Alla mattina del 20 luglio freschi di
buon‘ ora e rifornimenti vari, siamo partiti alla volta di
Merano, Passo Palade 1518 mt., Val di Non, Val di Sole,
con sosta a Pellizzano per il
pranzo. Arrivati al Passo del
Tonale 1884 mt., il quarto passo,
abbiamo chiuso il nostro piccolo
raid.
Con una montagna di sorrisi,
felicità e serenità, che ha regnato in questi giorni, ci siamo salutati
con un arrivederci al prossimo anno.
Ma davvero Mario la fate anche l’anno prossimo?
IO CI SARO‘OOOO !!!!!
Gnesato Dennis
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LE NOSTRE ATTIVITA’
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RAID DEI TRE MARI
30 MAGGIO—2 GIUGNO 2014
Manifestazione scooteristica organizzata dal Vespa Club Bari giunta
alla decima edizione. E’ denominata “ Tre Mari” perché nel percorso a
tappe si arriva in località situate sul
mare e le destinazioni sono bagnate
da tre mari diversi e specificatamente, mar Adriatico, mar Tirreno e mar
Ionio. Le tappe, Bari – Maratea –
Marina di Nuova Siri, M. di Nuova
Siri - Marina di Ugento, M. di Ugento – Otranto – M. di Ugento, M. di
Ugento – Lecce – Bari, quattro tappe
per complessivi 1032 Km. All’ evento prettamente turistico hanno
partecipato circa 300 iscritti, tanti
stranieri, inglesi, scozzesi, tedeschi,
greci e francesi, pure tre soci del
Lambretta Club Triveneto.
I partecipanti suddivisi in gruppi
di 3 o 5 equipaggi, distanziati di tre
minuti uno dall'altro, ciascun scooterista aveva in dotazione la pettorina numerata e il road book con le
notizie utili per effettuare il percorso e sottoporsi ai prestabiliti controlli a timbro.
Un’esperienza impegnativa, dove l'affascinante contesto paesaggistico, culturale e gastronomico delle località visitate ha attenuato la fatica e fatto funzionare ad intermittenza la concentrazione dei conducenti.
Pure le Lambrette e le Vespe hanno trovato
un percorso critico sia sotto il profilo del fondo stradale che meteorologico. La prima tappa caratterizzata dall’attraversamento
dell’Appennino Calabro con strade con il
fondo deformato e sotto la pioggia, le successive tappe sempre accompagnate qua e là da
forti acquazzoni e vento, hanno sollecitato le
prestazioni dei scooter.
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LE NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
Il rapporto qualità e
convenienza del raid
è stato buono, un
tour partito il 30
maggio e terminato
il 2 giugno, che ha
regalato ai partecipanti profumi e paesaggi di una parte
d'Italia ricca di cultura.
Giovanni De Massari
Con la collaborazione di :
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LE NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
RADUNO EURO LAMBRETTA DAVOS
26—29 GIUGNO 2014
Quando ho sentito che l’euro raduno
si svolgeva a Davos in Svizzera, ho
preso la cartina e ho fatto un rapido
calcolo di quanti km dista da casa
mia: 340 km. Mi sono detto si può
fare. Ho coinvolto in primis Dennis
poi spargendo la voce si sono aggregati Veniero e Ferruccio così insieme
siamo partiti la mattina di venerdì 18
giugno per la Svizzera. Il sole ci ha accompagnato per tutto il viaggio, lago d’Iseo, Passo dell’Aprica 1181 mt. dove ci aspettava Luca
del LC Lombardia, Tirano, Passo del Bernina 2323 mt. per poi incontrarci con il gruppo salito da Milano a Semedan. Abbiamo proseguito per il passo Flüelapass 2383 mt. infine alle
16.00 siamo arrivati a Davos 1560 mt. Come sono entrato nel campeggio, sede del raduno,
ho visto lambrette di tutti i colori. Sbrigate le operazioni di registrazione e preso possesso
della camera, sono andato in giro ad ammirare le lambrette, rossa, gialla, blu, nera, multi
colorata, alcune conservate piene di ruggine, con fregi a me nuovi come 225, 250, sono rimasto incantato come un bambino davanti ad un negozio di giocattoli. In quel momento,
non distinguevo più i vari modelli di lambretta, ma la mia "classifica" era quale fosse la più
bella come accostamento di colori, cromature e accessori.
La cena del venerdì si è svolta presso un rifugio alpino
dove ci siamo arrivati in funivia. Ad allietare la serata
c’erano 3 persone che suonavano il
Corno Alpino, un altro spettacolo ci
attendeva da lì a poco, ed è stato un
tramonto mozzafiato.
Sabato mattina siamo partiti per il
giro nelle verdi vallate della Svizzera, patrimonio dell’UNESCO, la colonna era infinita e variopinta, i numeri dicevano di 1200 persone con
circa 800 mezzi. Era la prima volta che vedevo tante Lambrette tutte
assieme, mi sono sentito orgoglioso di partecipare a questo evento.
Ritornati nel pomeriggio alla base, c'era organizzato un piccolo mercatino, una gimkana, e per chi aveva dei problemi anche una piccola
officina, per chi voleva poteva esporre la propria Lambretta per aggiudicarsi il titolo di
MISS eleganza. La giornata si è conclusa con la cena di gala sotto un'enorme tendone, dove
si è svolta la premiazione, al gruppo più numeroso gli scozzesi con 270 partecipanti, il lambrettista venuto da più lontano sempre uno scozzese che ha percorso 2100 km. e un omaggio alle donne pilota. Mentre il tempo ci ha graziato regalandoci due giorni di sole e temperature miti, non l’ha fatto per il viaggio di ritorno, la pioggia scendeva già di buon mattino.
Costretti a rientrare ci siamo vestiti da “palombari” e siamo partiti, dopo aver fatto il passo
Julierpass 2284 mt., passati per S.Moritz, abbiamo ripreso la strada dell’andata, passo del
Bernina e Aprica, quando siamo stati nei pressi del lago d’Iseo il cielo ha incominciato a
schiarirsi e piano piano è venuto fuori il sole fino a casa.
Il ricordo più bello che porto da questo viaggio è vedere tante persone, venute da paesi diversi parlare una sola lingua, quella della Lambretta.
Mario Dorico
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AREA TECNICA
Con la collaborazione di :
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NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
DALLA BICICLETTA, AL MOSQUITO ALLA LAMBRETTA
Mentre inizio questa storia mi sembra di tornare indietro nel tempo di cinquant’anni, quando avevo tredici anni e mio papà mi comprò una bicicletta Legnano che mi serviva per andare alla scuola media.
Uno dei miei fratelli, più grande di me, si
comprò il Mosquito, ma non il motore da
montare sulla bicicletta, proprio il motorino originale. Dopo qualche anno acquistò
una Fiat 500 abbandonando l’uso di questo motorino, che con cura ripose nel garage.
Quale ottima occasione per provarlo e
scorrazzare per le strade di campagna
(ovviamente all’insaputa di mio fratello e
dei miei genitori). Mi sembrava di toccare
il cielo con un dito quando correvo lungo
quelle strade che a quei tempi erano piene
di buche perché non ancora asfaltate. Correva l'anno 1965 ed era il periodo della spensieratezza e dell'incoscienza.
Io abito in un paese vicino Monselice e grazie a mio padre ho iniziato, a quindici anni, a
lavorare in una fabbrica di Padova. Dopo alcuni mesi di lavoro, il capo reparto mi consigliò di intraprendere un corso serale di triennale per specializzarmi nel mio lavoro di tornitore su tornio parallelo per capire meglio il disegno meccanico, per conoscere altri trucchi
di questo lavoro atti a risolvere problemi mai uno uguale all'altro.
Mi permetto di precisare con soddisfazione che questo lavoro l’ho fatto per trentanove anni. Ho riversato questa mia esperienza ad
altro personale sempre lavorando nelle
stesso stabilimento. Ora invece sono in
pensione e mi dedico alle Lambrette.
Con le prime paghe che mi lasciavano i
miei acquistai la mia prima lambretta una
J50. Avevo 16 anni e la utilizzavo sia per
andare al lavoro (30 Km) sia per andare al
corso serale.
Nello stesso anno un altro mio fratello
maggiore (siamo una grande famiglia di
sette figli) acquistò una lambretta 150Li 3^
serie (quando l’ho vista sono rimasto a bocca aperta, era bellissima) pagandola a rate
mensili; anche lui come me la usava tutti i giorni per andare a Este, dove lavorava come
infermiere. Quando lui non c'era, senza farmi scoprire, prendevo la sua lambretta e correvo
spensierato e felice per le strade principali asfaltate senza pensare alle conseguenze, perché
non avendo né l'età né la patente non sapevo a cosa andavo incontro in caso di incidente o
controllo dei carabinieri. Per fortuna che mi è sempre andata bene! Mio fratello con il suo
lavoro faceva i turni compreso il notturno e questo mi permetteva di gestire al meglio la
sua lambretta, in quanto mentre lui dormiva di pomeriggio io scorrazzavo per le vie. Ma
un giorno, dopo aver corso per due ore dovetti mettere la lambretta in riserva: ero a due
km da casa e ovviamente non dissi niente a nessuno. Vidi mio fratello partire per andare al
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NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
lavoro e il giorno dopo colloquiando durante il pranzo si lamentò perché tra Monselice ed
Este la sua lambretta si era fermata! (Per fortuna vicino ad un distributore di benzina così
poté fare subito il pieno e ripartire.) Quella settimana mi trovavo a casa in ferie e così noncurante delle conseguenze ne approfittai per consumare di nuovo tutta la miscela a mio
fratello e lasciarlo ancora in riserva. Ricordo che a pranzo era l'argomento della settimana
in quanto era rimasto a piedi due volte e sospettava
che qualcuno dentro l'ospedale gli rubasse la miscela.
Allarmato da questi discorsi
ho studiato un sistema per
correre ai ripari e trovare
una soluzione su come
riempire il serbatoio dopo
averlo svuotato correndo
sempre a manetta. Sapete
come ho fatto?
Come ho scritto prima abito
in un paesino di campagna
e come tante famiglie avevamo degli animali da cortile
(nel mio caso 30 galline per
uso famigliare). Quindi
quatto quatto andavo nel
pollaio e recuperavo tutte le uova della giornata, le portavo poi in paese dal droghiere che
aveva un po’ di tutto (alimentari, drogheria ma soprattutto un distributore di benzina), così
in cambio delle uova lui mi dava 2 litri di miscela, che mettevo nella lambretta di mio fratello. Non avevo però pensato che così facendo spostavo il problema dalla lambretta alla
famiglia, infatti dopo qualche settimana mia madre cominciò a lamentarsi con mio padre
perché le galline cantavano, ma di uova non riusciva a trovarne neanche una ( uova che lei
usava per fare frittate, tagliatelle, dolci ecc.) Si trovò quindi nella necessità di andare in paese per acquistarle dal droghiere, in quale fu molto sorpreso quando mia madre gliele chiese e innocentemente le domandò come mai comprasse le uova quando suo figlio continuava a venire lì con una cinquantina di uova ogni 3-4 giorni da un paio di settimane. Mia madre giustamente volle capire cosa chiedevo in cambio e in tutta onestà il droghiere gli disse
che mi dava della miscela. Così mia madre scoprì questa frode. E' proprio vero che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.
Le cose si misero male per me… Vi lascio immaginare quante ne ho prese! Pur avendo 16
anni, non c’era allora il telefono azzurro, ma la famigerata “viscia”, cioè il rametto pieghevole e resistente di un albero che si usava per legare i tralci delle viti. Inoltre, mi tolsero per
un mese anche la mia J50, così dovetti andare al lavoro in autobus alzandomi circa un'ora
prima del solito. Mio fratello si sfogò con qualche ceffone e sgridata spiegandomi a squarcia gola che stava quasi litigando al lavoro perché stava dando del ladro a dei suoi colleghi.
Naturalmente trovò la soluzione chiudendo a chiave la lambretta con il blocca sterzo.
Una volta che mio fratello la smise la utilizzai io sempre per andare a lavorare a Padova e
per altre avventure con gli amici o gare con le vespe. Ecco perché la lambretta è rimasta e
resterà per sempre nella mia mente e nel mio cuore, insieme a lei nella mia giovinezza, insieme a lei ora persona matura e socio del Club.
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NOSTRE ATTIVITA’
VITA SOCIALE DEL CLUB
Custodisco ancora gelosamente quella
J50 dopo averla restaurata. Inoltre da
quando sono in pensione ne ho acquistate e restaurate delle altre: una 150LI
bianco/blu di mio fratello infermiere
con 2 selle, una 150Special rossa/
bianca con parascudo, che uso io per
andare dovunque, una 150Special del
1966 bianco/rosso, che usa mio figlio
maggiore, anche lui appassionato della mitica lambretta, e per ultimo un
motocarro Lambro 175 con avviamento elettrico, ma di questo vi racconterò
un'altra volta.
Saluto tutti i soci lambrettisti.
Momoli Benvenuto
Ciao Roberto, ti allego una mia foto che vuole essere la
risposta agli sfottò degli amici lambrettisti perché porto
con me attrezzi e ricambi ( che poi puntualmente mi
chiedono per togliersi dai guai!). Con i più cari saluti
Angelo Violin da Udine
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