parete conglom castro.pub - Museo Civico di Scienze Naturali
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parete conglom castro.pub - Museo Civico di Scienze Naturali
Castro, 27 marzo 2009 Parete conglomeratica tra il ponte sul Tinazzo e il lido di Castro OSSERVAZIONI NATURALISTICHE Aldo Avogadri Flora (esclusivamente su parete, escludendo anche le piccole cenge terrose) Erigeron karwinschianum (c) Campanula elatinoides (cc) soprattutto nelle posizioni riparate e sotto gli aggetti Parietaria diffusa (judaica) (c) Sedum album (r) Mercurialis perennis (r) Adianthum capillusveneris (r) dove la roccia trasuda un po’ di umidità Linaria cymbalaria (r) Centranthus ruber (r) (Calamintha nepeta?) (r) Ficus carica (rr) unico Silene saxifraga (rr) unico cespo verso fine affioramento Habitat della Campanula d’Insubria (Campanula elatinoides) Erigeron karwinschianum Capelvenere, felce delle rupi umide e stillicidiose La roccia I componenti della roccia sono tutti ciottoli fluitati di piccole dimensioni (centimetriche) raramente decimetriche. In prevalenza si tratta di calcari e arenarie disposti per la maggior parte caoticamente. Osservando con attenzione la litologia non ho scorto ciottoli di granito o simili, ma solamente due ciottoli di roccia magmatica (probabilmente diorite alterata). Note particolari: un ciottolo arrotondato inserito nella massa era chiaramente troncato al momento della deposizione ed un altro (circa 20 cm di diam.) arrotondato era a sua volta un conglomerato. Un ciottoletto di Dolomia presenta dei fossili riconducibili probabilmente ad organismi vegetali appartenenti alla fam. delle Dasyclacaceae. La parete si presenta scandita da alcune discontinuità di cui una particolarmente evidente, indicando fasi successive di deposizione se parate da un letto di materiale più fine meno cementato (che l’erosione ha allontanato con creazione di fessure allungate). Per ragioni tettoniche(?) che hanno interessato il luogo, le discontinuità hanno un assetto inclinato di circa 20-25° verso sud-est. La roccia continua anche sotto il manto stradale fino alle acque del lago (e oltre?); una discontinuità notevole è presente più in basso e se ne vede la superficie dello strato inferiore su un ripiano proteso sul lago appena sotto la rotonda panoramica più vicina, ed un’altra ancora quasi a livello delle acque. 1 Verso il Lido di Castro la parete si impenna e addirittura aggetta sulla strada mostrando la superficie inferiore di diverse discontinuità. Cercando di osservare da vicino (con una certa difficoltà) la base dello strato sovrapposto sembra notare che i ciottoli siano stati deposti di piatto come su un piano rigido. La potenza complessiva è notevole (una ventina di metri circa) La massa rocciosa è interessata anche da fratture che la disarticolano in blocchi di grosse dimensioni. Le acque di percolazione hanno creato delle patine concrezionali sulle superfici di frattura, concrezioni poi di nuovo fratturate. La Carta geologica della provincia di Bergamo riferisce questo affioramento quaternario al Pleistocene inf. (?)- Medio e lo descrive come “conglomerato di depositi di versante, glaciali e alluvionali” che creano delle placche discontinue, isolate dall’erosione e svincolate dalla morfologia attuale. Il nostro Superfici di frattura del conglomerato incrostati di deposito calcareo, spesso fratturato in tempi successivi. Ciottolo conglomeratico quale elemento di un conglomerato precedente. Lo storia si ripete... Aspetto del conglomerato dove le alveolature sono lo spazio è stato asciato da elementi disciolti. La dissoluzione ha lavorato maggiormente attorno al ciottolo scuro più tenace creando un solco. Ciottolo di dolomia con resti di alghe dasycladaceae incrostanti. La roccia presente in val Borlezza Ciottolo frantumato che fa parte del conglomerato. La freccia indica il lato del ciottolo fratturato- Aspetto del conglomerato dai ciottoli arrotondati, una puddinga. Aspetto della fessura di discontinuità tra letti ciottolosi cementati Panoramica della parete conglomeratica attraversata da una evidente superficie di discontinuità tra fasi deposizionali. Altre minori ed ugualmente evidenti sono osservabili in altre posizioni della parete stradale, specie verso l’Orrido. 2 deposito è considerato unitariamente con l’Unità del ceppo di Poltragno, U. della Rocca di Castro, U. di S.Maurizio , U, di Greno. L’intero affioramento si colloca al margine orientale della Formazione di Castro che potentemente appena oltre si impenna in pareti, pinnacoli e cuspidi a costituire l’Orrido. La massa conglomeratica credo faccia parte di depositi provenienti dalla Val Borlezza in una fase in cui il letto era molto più elevato rispetto all’alveo dell’attuale forra fossile aprendosi la strada verso il lago sopra un paleo-delta detritico tutto da ricostruire. Presso il cimitero le acque incrostanti che scorrevano sopra i depositi conglomeratici hanno creato un potente strato travertinoso visibile sotto la strada che proviene dal centro storico di Castro. Tutta la questione meriterebbe uno studio approfondito includendo anche i conglomerati che affiorano a Lovere dall’altezza dei Frati fino al lago. Questi ultimi, rispetto a quelli di Castro, contengono tuttavia ciottoli di origine camuna. Sopra e a destra è evidente il crostone travertinoso deposto da acque di ruscello alimentato in maniera secondaria del Borlezza quando aveva un alveo molto più alto di quello seguito nel ramo fossile della Gola del Tinazzo. Per un tempo molto lungo il luogo doveva presentarsi un pittoresco ed ampio piano inclinato verso il lago segnato da susseguirsi di cascatelle, laghetti e pozze circondati da vegetazione degli ambienti umidi. Le acque incrostanti hanno costruito questi depositi soffocando i vegetali che continuamente rispuntavano grazie alla ricchezza di acqua. Gli aggetti della parete conglomeratica seguono le diverse discontinuità deposizionali Tratto finale del deposito a contatto con la Form. di Castro. Fratture beanti e minori sono state la via per la penetrazione di acque incrostanti Nel tratto finale del deposito le fratturazioni sono numerose ed hanno frazionato la massa caotica in grossi blocchi poliedrici. Tratto finale del deposito segnato da fratture irregolari concrezionate. 3