IL GENOGRAMMA Teatro di Alchimie Familiari

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IL GENOGRAMMA Teatro di Alchimie Familiari
IL GENOGRAMMA
Teatro di Alchimie Familiari
Silvana Montàgano e Alessandra Pazzagli
1. GENEALOGIA E STORIA
La Genealogia, intesa come l'enunciazione dell'origine e della discendenza delle stirpi, è presente fin
dall'antichità più remota. Se già gli antichi Ebrei strutturarono un modello di religiosità in cui era
importante la discendenza da un padre comune, è con l'antica Grecia e con l'Impero Romano, in cui
rilevante era il ruolo dei Manes (intesi come tutti gli antenati), che la Genealogia assume sempre più
rilevanza, sia a livello sociale che in termini di diritti e doveri.
Nel Medioevo, grazie anche allo sviluppo della Chiesa Cattolica e al venir meno della tutela dello
Stato e della burocrazia, il matrimonio e la famiglia assumono il ruolo di trasmissione dei valori
aristocratici, di cui il veicolo è il sangue.
Con lo sviluppo della Borghesia e con l'avvento della Rivoluzione Industriale, la famiglia diviene il
luogo di apprendimento della socializzazione e di trasmissione di valori e competenze fondamentali.
Secondo Shorter (1975) il Lignaggio diviene fondamentale, in quanto costituisce un mezzo di
produzione e riproduzione, da intendere come un meccanismo di trasmissione della proprietà e del
rango sociale di generazione in generazione.
Nel XX secolo si assiste invece a quelle che vengono definite paratie stagne, le quali sanciscono una
stretta separazione tra la famiglia nucleare dalla comunità e dalla famiglia estesa.
La continuità della famiglia si realizza quindi in campo affettivo, creando però un venir meno del
rispetto per la gerarchia familiare e della solidarietà collettiva.
La Genealogia va quindi oggi analizzata nel suo aspetto pubblico, in quanto portatrice di diritti di
successione, anche se non bisogna comunque tralasciare il suo ruolo privato, da intendere come
documentazione di memorie, miti e vicende della storia familiare.
2. DALLA GENEALOGIA AL GENOGRAMMA
Se l'Albero Genealogico rappresenta i legami di parentela, intesa come legame di sangue, che
intercorrono tra i membri di una famiglia, dagli anni '30, anche grazie agli studi antropologici di Mead,
vi è una suddivisione tra:
- Ruolo Istituzionale: status legale, cronologico e sessuale dei membri della famiglia;
- Ruolo Individuale: insieme di regole, prescrizioni e comportamenti che vengono messi in atto da un
soggetto all'interno di una famiglia. Esso non è desumibile a priori ma è necessaria l'osservazione per
conoscerlo.
E' proprio in quest'ottica che viene sviluppato il Genogramma, il quale è una forma di
rappresentazione grafica dell’albero genealogico che registra informazioni di una famiglia e sulle loro
relazioni nel corso di almeno tre generazioni, in modo da offrire una rapida visione dei complessi
pattern familiari. Tale metodo di indagine mette in evidenza le relazioni familiari e parafamiliari, e
come esse sono state vissute, individuando quindi le componenti emozionali e affettive.
Il Genogramma si colloca in tre Prospettive:
- Strutturale: rappresentazione dei ruoli istituzionali ma anche dei membri parafamiliari (ad es. un
amico fraterno o una tata);
- Funzionale: insieme delle modalità con le quali il sistema ha gestito, nel corso del tempo, i singoli
eventi del ciclo vitale e quegli eventi nodali che hanno determinato importanti cambiamenti
nell’esistenza dei singoli membri. Questa funzionalità si esplica attraverso le relazioni che intercorrono
tra i vari membri della famiglia nel corso di diverse generazioni ed è evidenziabile mediante
l’osservazione del ripetersi di certi comportamenti, definiti ridondanze, nel corso della storia familiare.
L’osservazione delle ridondanze permette di risalire alle regole del sistema e di mettere in evidenza gli
elementi che inducono un cambiamento, sia questo che confermi o modifichi l’omeostasi del
sistema;
- Relazionale: importanza delle relazioni e non solo del legame di sangue.
Il Genogramma inoltre presenta un'immagine del sistema familiare che è:
- Attuale: vicende che abbracciano più generazioni vengono viste in una prospettiva che fa riferimento
al presente, quindi al significato che esse assumono nel qui e ora;
- Storica: individuazione delle linee portanti secondo le quali si sono indirizzati i comportamenti di un
singolo individuo e/o del suo sistema familiare;
- Evolutiva: rilettura della storia familiare attraverso una riappropriazione di elementi significativi e di
una memoria storica, elementi che possono condurre l'individuo a elaborare per sé un migliore
progetto di vita.
Presupposti Teorici
Lo schema concettuale del Genogramma può essere fatto risalire a Murray Bowen che, partito da
una formazione psicoanalitica, è passato in seguito allo studio della coppia e della famiglia in un’ottica
sistemica.
Le direttrici empiriche sul quale Bowen ha strutturato il suo modello sono:
- analisi delle relazioni e dei comportamenti nell'ambito della propria famiglia;
- osservazione delle famiglie con un paziente schizofrenico.
Secondo Bowen la malattia psichica è il risultato di un processo plurigenerazionale, e trova la sua
origine in una scarsa o manchevole differenziazione del Sé nell’ambito familiare.
Nel tentativo di sfuggire ai limiti ristretti della teoria individuale che addita nei genitori i responsabili
del problema del bambino, bisogna quindi far risalire il processo patologico fino alle generazioni
precedenti, senza togliere ai genitori la responsabilità di cercare un rimedio.
Il Genogramma è allora una chiave di ingresso per avere informazioni su eventi condivisi dalla
famiglia e un modo per fare lavorare le persone sulle proprie relazioni. E' in questo senso che si
possono trovare analogie con la scultura, la carta del mondo e le altre tecniche che mirano a tradurre
metaforicamente situazioni emozionali ed affettive individuali.
In definitiva, in accordo con l'Approccio Antropologico di Mead, bisogna considerare le radici dei
sentimenti e dei comportamenti di un individuo come prodotto del percorso che la sua famiglia ha
compiuto durante tre o quattro generazioni, dato che alcuni eventi riconducibili al carattere delle
persone possono trovare una loro spiegazione nelle dinamiche familiari che l’individuo si trova a
vivere.
La Rilettura della storia familiare può quindi consentire:
- riappropriazione degli elementi positivi dell'eredità trasmessa;
- confronto più realistico con la storia individuale.
Il Genogramma si basa inoltre sull'ottica sistemica di Bateson, la quale, in accordo con alcune teorie
psicoanalitiche, ha come fondamenti:
- Determinismo Interpersonale (importanza dei messaggi verbali e non);
- Apprendimento Schema Relazionale;
- Libere Associazioni (basate su un sistema della memoria ordinato gerarchicamente).
3. I LUOGHI DEL GENOGRAMMA
Nel campo della Terapia Relazionale, le modalità di impiego del Genogramma sono state circoscritte
a tre Ambiti principali:
- Training di Formazione dei Terapisti;
- Terapia Familiare o Di Coppia;
- Raccolta di Informazioni in Ambito Psichiatrico e/o Psicoterapeutico (Questionario Standardizzato di
McGoldrick e Gerson).
Gli elementi che accomunano il Genogramma nei diversi usi sono:
- libertà del soggetto di esprimersi in prima persona e senza limitazioni;
- grossa partecipazione emotiva dei partecipanti.
Partendo da queste basi risulta utile analizzare alcuni Concetti Interpretativi del Genogramma:
1. Foto della Memoria: riguardano il ricordo di un gesto, di un'interazione, di un paesaggio o di un
oggetto che è rimasto impresso nella memoria, in quanto connesso con il mondo affettivo ed
emozionale. Esse possono permettere, facendo breccia nella rievocazione delle vicende familiari, di
liberare l'emozione tenuta prigioniera dal controllo, consentendone inoltre un'elaborazione in senso
catartico (Esempio di Alexia);
2. Miti: derivante dalla parola greca mythos, che significa discorso, racconto e favola, la quale è da
contrapporre a logos, inteso come enunciazione di fatti razionali e dimostrabili, il Mito ha il ruolo di
adempiere a più funzioni tra loro interrelate, tra cui quelle di richiesta e validazione di alcuni
comportamenti, difesa e protezione dalla realtà vissuta come portatrice di angoscia. Il mito può anche
rappresentare il tentativo di colmare un vuoto di realtà, fornendo una ragione valida che dia senso
all'esistenza (Esempio di Federica e Esempio di Natascia);
3. Pacchetti: sono messaggi, espressi in forma stereotipata, il cui contenuto può essere vario ma che
ha la caratteristica di riferirsi ad un momento significativo della storia familiare. Il termine rimanda al
fatto che la regola fondamentale è che non viene data nessuna spiegazione realistica circa il suo
contenuto.
Accade spesso che la persona lo porti sempre con se, consegnandolo immutato ai figli.
Generalmente il pacchetto ha un contenuto illogico, in quanto coerente con l'immagine che la famiglia
vuole dare ma non con la storia reale.
Quest'incongruenza, quando svelata, crea reazioni emotivamente ricche e produttive, suscitando
riflessioni e mettendo in moto processi a lungo bloccati (Esempio di Marcel e Esempio di Chiara);
4. Segreti: rappresentano degli elementi di informazione non trasmessi che ci si sforza
volontariamente di nascondere agli altri, evitando di comunicarne il contenuto.
Ciò che caratterizza i segreti è il fatto che nella trama familiare, cioè nell'insieme di date, conoscenze
e ricordi comuni, esiste una zona d'ombra dettata da un divieto, sovente non espresso, di fare luce su
determinati fatti. Diversamente dal non detto, nel segreto vi è stata la trasgressione di una regola
morale.
Spesso al posto del segreto viene strutturato un mito, con la funzione di dissimulare una regola che
deriva dal segreto stesso (Esempio di Michele);
5. Ruoli: bisogna sottolineare, come già fatto in precedenza, la distinzione tra ruolo istituzionale e
personale, in quanto questo elemento risulta rilevante nell'interpretazione del genogramma (Esempio
di Paola e Salvatore, Esempio di Francine);
6. Bandiera: considerando che il sistema familiare si configura come un complicato ingranaggio in cui
si identificano differenti livelli di relazione, la bandiera del sistema è l'elemento che assicura l'unità
dell'ingranaggio.
Sotto questo termine vengono compresi i valori nel quale la famiglia si riconosce, espressi in modo
simbolico (ad es. un oggetto significativo, una divisa o uno stemma).
La bandiera assolve a due funzioni:
- Funzione Interna: equilibrio, coerenza e lealtà dei membri del gruppo;
- Funzione Esterna: specificità del gruppo familiare nei confronti del mondo esterno.
(Esempio di Maria Teresa);
7. Valigie: elemento che viene chiesto alla fine della seduta di genogramma, in quanto cerca di
individuare gli elementi buoni e simbolicamente importanti che il soggetto ha assunto dalla famiglia
per affrontare il viaggio della vita.
Dato l'orientamento al futuro del genogramma, le valigie rappresentano un'eredità che permette ad
una persona di definirsi rispetto alla sua storia familiare e di ristrutturarne, a suo modo e secondo la
sua natura, gli elementi più costruttivi (Esempio di Vera e Esempio di Albert).
4. PRATICA DEL GENOGRAMMA
Nella prima fase di una seduta di genogramma, il soggetto o i soggetti vengono istruiti sulle modalità
con cui tracciare graficamente i membri del sistema familiare e i personaggi significativi che hanno
svolto nel sistema stesso un ruolo parafamiliare. Viene specificato che si dovrà indicare, per ogni
persona, il nome, l’età, il luogo di provenienza e di residenza, la professione, la data di nascita, e,
eventualmente, di morte. Potrà essere utile indicare l’età in cui i membri della famiglia hanno contratto
matrimonio. Accanto al nome, possono altresì trovare posto i nomignoli e i soprannomi con cui una
persona è comunemente designata nella famiglia.
Il soggetto si trova dunque di fronte ad un grande foglio da disegno, oppure a un’ampia lavagna, dopo
aver ricevuto dal terapista le indicazioni sui simboli da usare nella rappresentazione grafica. Il
terapista non gli prescrive nessun ordine di esposizione, né fa domande preliminari. Lascia che sia il
soggetto a sgomitolare il filo della memoria. E’ importante non limitare il tempo, giacché la durata
varia da individuo ad individuo (solitamente due/tre ore). Per l’efficacia di questo lavoro è
estremamente importante che il soggetto non sia costretto entro i limiti di tempo rigidi, né che ci sia in
alcun modo sollecitato ad abbreviare o sintetizzare la sua esposizione.
Poiché generalmente una seduta di genogramma viene predisposta qualche tempo prima, può
accadere che l’interessato colga questo spazio di tempo per documentarsi sulle vicende familiari, in
modo che il racconto sia più attendibile. In realtà, quello che è veramente importante non è la
precisione dei dettagli o la perfetta cronologia degli eventi, ma il modo del tutto personale con cui certi
ricordi sono entrati a far parte del mondo emozionale e culturale del soggetto.
Il racconto delle vicende familiari serve, secondo De Wita, ad identificare socialmente una famiglia e
renderla unica. Per questo il narratore metterà in evidenza quei tratti che servono appunto a tale
ricerca di identità ed escluderà tutti gli elementi che possono apparire in contrasto con l’immagine che
la famiglia tende ad offrire. Esistono poi dei sistemi familiari in cui la storia non esiste e viene
percepita e reinventata in modo più o meno distorto dai vari membri. Può accadere che la sparizione
della storia sia collegata a fenomeni accidentali, quali la scomparsa improvvisa di certi membri
importanti, l’emigrazione in un altro paese o qualsiasi altro evento traumatico che abbia reciso di colpo
i legami con la famiglia d’origine.
E’ molto significativo identificare la fonte da cui il soggetto ha attinto le sue informazioni. Quasi in tutti i
gruppi familiari esiste una persona che si assume il compito di raccontare la storia della famiglia. Può
essere interessante rilevare come il suo contributo vari sia a seconda del sesso che dei valori
personali del narratore:
- Donne: quali detentrici del patrimonio emozionale e affettivo della famiglia hanno sempre avuto un
ruolo fondamentale nella comunicazione della memoria familiare. Si può dire che esse passano una
memoria affettiva, in cui hanno parte rilevante i sentimenti. Più che narratrici di storia, esse si
interessano agli aneddoti e ai ricordi legati alla quotidianità;
- Uomini: tendono a mettere in risalto l’aspetto maschile degli eventi, cioè i progressi nella carriera, i
fatti di guerra, gli eventi sociali e politici.
La Forma Grafica
La Forma Grafica del genogramma è essenziale per una prima comprensione del sistema esaminato,
in quanto la sua strutturazione può offrire significati rispetto ai rapporti e alla rilevanza attribuita ai
membri della famiglia. Attraverso il disegno il soggetto passa quindi costantemente dalla realtà storica
alla realtà psichica, acquisendo una progressiva integrazione.
Rispetto ai Simboli essi sono:
- Donna: cerchio;
- Uomo: quadrato;
- Matrimonio: linea continua;
- Relazioni: linea tratteggiata;
- Separazione: tratto perpendicolare;
- Divorzio: due tratti perpendicolari;
- Morte: croce sul simbolo;
- Aborto Spontaneo: cerchio nero;
- Aborto Volontario: X;
- Gravidanza: triangolo;
- Bambino in Affido: linea tratteggiata;
- Bambino Adottato: una linea tratteggiata e una continua.
Va inoltre considerato che il soggetto può Iniziare a Disegnare da:
- Se Stesso: può significare desiderio di affermazione del soggetto;
- Coppia Genitoriale: genitori come elemento centrale del nucleo familiare;
- Nonni: trasmissione di valori e di competenze importanti nella famiglia;
- Figli: soggetti che hanno rotto con il passato, fondano le loro speranze sull'avvenire e hanno
compiuto vari sforzi per raggiungere la genitorialità, divenendo così orgogliosi di dimostrarlo.
Nominazione
Il Nome è il primo elemento con cui si definisce l’identità di una persona e la sua appartenenza ad un
determinato nucleo familiare. Nella cultura occidentale, generalmente, il figlio primogenito assumeva il
nome nonno, come continuatore della stirpe ed erede del patrimonio. La continuità del nome
collegava in questo modo gli avi con i discendenti. Attraverso il ripetersi dei nomi di famiglia, si
trasmetteva inoltre un patrimonio simbolico di cui si doveva rendersi degni, difendendone i valori.
Altri Significati dei Nomi sono:
- Espressione di un Augurio (ad es. Allegra e Fortunato/a);
- Nomi Tradizionali (ad es. Matteo e Irene);
- Suggestione dei Mass-Media (ad es. Sabrina e Rossella);
- Partecipazione agli Eventi Storici (ad es. Mazzino/a e Garibaldo/a);
- Assunzione del Nome di un Defunto (al fine di colmare la mancanza).
Molta importanza assumono anche i Secondi Nomi, i quali comprendono nomignoli, vezzeggiativi,
aggettivi e sostantivi per la ridefinizione di un personaggio. Tali elementi sono rilevanti in quanto
portatori di significati affettivi ed emotivi.
Professioni
La riflessione sulla Scelta della Professione è uno degli aspetti più interessanti del genogramma, in
quanto essa interferisce direttamente con la storia della famiglia e con il rapporto personale che
ognuno dei membri ha con i valori, i miti e le aspettative della famiglia stessa. A volte la scelta della
professione è diametralmente opposta a quella auspicata dai familiari o si presenta come una scelta
obbligata , in quanto determinata da fattori economici. Ciò può comportare una crisi di rigetto nei
confronti di una programmazione che non ha tenuto conto delle aspirazioni dell’interessato.
A volte il progetto del padre e quello del figlio trovano un compromesso ma più frequentemente la
situazione di conflitto dà luogo ad una crisi.
In alcuni casi la rinuncia alla professione del padre è vista come un tradimento e accettata con molte
recriminazioni. Altre volte, invece, l’incapacità di ribellarsi al determinismo familiare può generare
quello stato di depressione che nasce dall’accettazione forzata di qualche cosa che non si sarebbe
voluto.
Nei casi in cui invece il progetto del figlio prevede un mestiere diverso, può accadere che egli diventi
quello che deve cambiare, portando addosso il fardello di molte, troppe responsabilità e di molte
speranze.
In queste circostanze, la professione del figlio diviene il mezzo per riscattarsi da una condizione
vissuta come umiliante, o, forse, semplicemente subordinata, e il figlio sarà indirizzato
specificatamente verso quei ruoli davanti ai quali il padre si è sentito in una condizione di dipendenza
(ad es. il figlio di un infermiere diventerà medico e il figlio di un bidello professore).
Riti e Rituali
Per Riti si intendono una serie di cerimoniali che accompagnano la nascita, il matrimonio e la morte.
La vita di un gruppo familiare è scandita lungo tutto il suo corso da momenti collettivi che assumono la
forma di riti. L’occasione, per queste riunioni di famiglia, può essere rappresentata da feste religiose o
da eventi collegati in qualche modo alla storia familiare.
Le modalità di questi riti familiari sono specifiche per ogni gruppo e tendono a ricreare e vivificare
l’unità della famiglia. Si notano in essi le assenze, gli indizi di conflitti o di sparizioni.
Il genogramma trasmette anche queste immagini e queste sensazioni, che danno al terapista la
possibilità di cogliere l’atmosfera di una famiglia.
Nel corso del genogramma è importante anche sottolineare anche la mancanza dei riti familiari o
l’adesione puramente consumistica alle celebrazioni collettive.
Il rito familiare comunica inoltre il modo in cui un determinato gruppo di persone pensa la famiglia.
Si possono anche individuare altri più modesti rituali familiari nei piccoli eventi di tutti i giorni (ad es. il
modo di mangiare a tavola).
Il terapista deve saper registrare tutti questi elementi come facenti di un codice familiare specifico,
segni di un modo di essere generale in cui il singolo, in qualche maniera, si inserisce senza avere la
consapevolezza che potrebbe essere possibile agire diversamente.
Lessico Familiare
Il Lessico Familiare è rappresentato da un determinato modo di esprimersi, in cui particolare
importanza viene assunta dal significato che alcuni termini hanno all'interno della famiglia e dai
neologismi creati dalla famiglia stessa (creati a partire dal linguaggio dei bambini o da qualche evento
rilevante).
E’ compito del terapista, quale osservatore esterno, mettere in evidenza il significato comunicazionale
ed emozionale del lessico familiare.
La Casa
Spesso il genogramma evoca il luogo della vita familiare, identificabile nella Casa e negli oggetti
familiari. Si parla quindi di case delle vacanze, piene di ricordi d’infanzia, e di case povere degli inizi di
vita coniugale, che si sono accresciute con il progredire e con l’accrescersi del benessere. Si parla di
stanze chiuse dopo la morte di qualcuno, di cortili, di giardini e di soffitte. Questo conduce alla
Memorizzazione Tangibile.
Talvolta insieme alla casa è la strada, il quartiere, il paese o la città che appaiono come la cornice
necessaria a comprendere i sentimenti legati ai luoghi o alle persone. Una famiglia si inserisce in uno
spazio e un luogo in cui si svolge la sua vita sociale e domestica.
5. PROSPETTIVE DI UTILIZZAZIONE DEL GENOGRAMMA
Esistono due Tipologie di Utilizzo del Gruppo di Genogramma:
- genogramma come spazio che inizia e conclude la storia del gruppo stesso. Le indicazioni principali
sono:
- necessità di non aprire in modo drammatico una crisi;
- riscoperta degli elementi positivi.
- genogramma per evidenziare certe tematiche, differenziando l'apporto delle regole e delle
consuetudini familiari da quelle che possono essere le vere scelte esistenziali del soggetto.
Nel caso del genogramma di coppia, esso può evidenziare le differenze tra le culture familiari dei
coniugi, traducendo così in termini reali il conflitto e rinegoziando il contratto matrimoniale.
Il Gruppo di Genogramma
Al di fuori della situazione di training è stata scoperta la potenzialità terapeutica del genogramma di
gruppo e individuale.
Il fine di una seduta di genogramma è quello di permettere al soggetto di sottrarsi ai condizionamenti
inerenti a quelle regole familiari di cui molte volte egli ignora addirittura l’esistenza.
Tutto ciò è valido sia per il genogramma individuale che di gruppo.
Mentre nel genogramma individuale l’osservazione e la puntualizzazione delle differenze e delle
appartenenze passano unicamente attraverso le indicazioni e i commenti del terapista, nel corso del
Genogramma di Gruppo la presenza di altre persone provenienti da altre culture familiari è
determinante perché il soggetto possa verificare queste differenze, confrontandosi con una pluralità di
esperienze.
Come nel genogramma individuale, anche nel genogramma di gruppo è previsto un uso molto elastico
del tempo. Ogn'uno ha a disposizione fino a tre ore per effettuare il suo genogramma.
Le Regole Principali, comuni a molte attività terapeutiche di gruppo, sono:
- mantenere il segreto su quanto detto o fatto in seduta;
- rispetto delle diversità individuali e culturali;
- assenza di giudizi di ordine morale o ideologico;
- partecipazione con lo scopo di capire o aiutare l'altro a capire;
- rispetto della volontà di dire o di non dire.
La Funzione Preventiva del Genogramma
Il genogramma può essere adoperato in una sorta di preparazione alla nascita per una coppia in
attesa del primo bambino.
Ogn'uno dei membri della coppia ha dietro di sé la cultura che la propria famiglia d’origine ha costruito
intorno alla nascita, alla cura e all’educazione dei bambini, una cultura che si è alimentata
dall’esperienza della coppia genitoriale. Il più delle volte, la futura madre o il futuro padre non si
rendono conto di quanto questa cultura della nascita sia presente nella loro attesa.
Non a caso, la nascita del primo figlio è considerata uno dei momenti a rischio nel ciclo di vita
familiare. E' per questo che varie ricerche hanno dimostrato come un fattore di protezione dalla crisi
sia l'esplicitazione dei progetti e delle attese della famiglia d'origine. Notevole è dunque l’influenza dei
modelli familiari e culturali sulla relazione della coppia nei confronti del nascituro. Il genogramma della
coppia serve anzitutto a chiarire agli interessati la propria cultura familiare della nascita,
domandandosi inoltre cosa mettere nella valigia del proprio bambino.