capitolato tecnico

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capitolato tecnico
ALL. A
AFFIDAMENTO DELLE INDAGINI
GEOGNOSTICHE, GEOTECNICHE E
AMBIENTALI IN UN’AREA COMPRESA NEL
TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA
CAPITOLATO TECNICO
INDAGINI GEOGNOSTICHE, GEOTECNICHE ED AMBIENTALI IN UN’AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA
Indice
1
PREMESSA ..................................................................................................................... 3
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INQUADRAMENTO GEOLOGICO TECNICO ...................................................................... 3
3
OGGETTO DELL’AFFIDAMENTO ...................................................................................... 5
3.1 Indagini geognostiche e geotecniche.................................................................................. 5
3.2 Campionamenti ambientali ................................................................................................ 8
4
SPECIFICHE TECNICHE PER L’ESECUZIONE DELLE INDAGINI ........................................... 11
Sondaggi geognostici ................................................................................................................. 12
Rilievo stratigrafico.................................................................................................................... 13
Piezometri ................................................................................................................................. 13
Standard Penetration Test (S.P.T.) ............................................................................................ 14
Prova di permeabilità in foro .................................................................................................... 15
Prove geotecniche di laboratorio e in sito ................................................................................ 15
Gestione dei campioni per le indagini ambientali .................................................................... 15
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INDAGINI GEOGNOSTICHE, GEOTECNICHE ED AMBIENTALI IN UN’AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA
1 PREMESSA
Le attività previste nel presente affidamento sono propedeutiche alla redazione di un progetto
preliminare ed interessano un’area compresa nel territorio della Provincia di Roma.
2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO TECNICO
Dal punto di vista geologico, l’area risulta ricompresa nel Distretto vulcanico Sabatino, che iniziò la
sua attività meno di 600.000 anni fa, contemporaneamente agli altri distretti vulcanici (alcalino‐
potassici) del Lazio (Vicano, Vulsino, dei Colli Albani e della Media valle Latina).
Prima dell’evento vulcanico il panorama era caratterizzato da una vasta area pianeggiante
largamente occupata dai sedimenti argilloso‐sabbiosi deposti dal mare del Plio‐Pleistocene. Verso
oriente la vasta piana era limitata dai rilievi sedimentari dei monti Comicolani e più a nord dal
Monte Soratte; pertanto le coltri piroclastiche si depositano su un territorio debolmente ondulato
caratterizzato essenzialmente da terreni argillosi Plio‐Pleisotocenici.
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INDAGINI GEOGNOSTICHE, GEOTECNICHE ED AMBIENTALI IN UN’AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA
L’attività vulcanica si esaurì nel distretto Sabatino meno di 40.000 anni fa. Successivamente gli
effetti erosivi ridisegnano l’attuale paesaggio morfologico caratterizzato da deboli rilievi di natura
piroclastica, incisi da corsi d’acqua (Tevere ed Affluenti) che spesso raggiungono il substrato
argilloso.
Nell’area, oltre agli effetti di rimodellamento morfologico si aggiungono quelli dell’intensa attività
estrattiva attuata per l’estrazione dei tufi denominati di “Sacrofano” e di “La Storta”
(comunemente noti come “tufi gialli/grigi”). Si tratta di piroclastiti semilioidi a grana media,
compatte, poco fratturate che vengono cavate in banco per ricavare i blocchetti da costruzione
dotati delle note proprietà.
La cava è stata coltivata a cielo aperto. Grazie alle eccellenti caratteristiche geomeccaniche
dell’ammasso roccioso, i fronti sono rimasti stabili, anche se dotati di altezze notevoli ed assetto
sub‐verticale.
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INDAGINI GEOGNOSTICHE, GEOTECNICHE ED AMBIENTALI IN UN’AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA
3 OGGETTO DELL’AFFIDAMENTO
Le indagini oggetto del presente affidamento sono finalizzate a:
 ricostruire il modello geologico del contesto interessato dagli interventi,
 determinare le caratteristiche dell'acquifero unitamente alla quota ed alla direzione di
deflusso della falda nonché l'eventuale interazione della stessa con i corsi d'acqua
superficiali circostanti,
 accertare le caratteristiche geotecniche dell'ammasso roccioso, al fine di determinare le
condizioni di sicurezza dei fronti esposti.
Alle attività di seguito descritte dovrà essere associata una relazione rappresentativa dei risultati
ottenuti. In particolare, dovrà essere redatta una relazione geologica, idrogeologica ed ambientale
relativamente ad un’area di estensione adeguata che tenga conto di tutte le indagini eseguite.
Tutti gli elaborati dovranno essere restituiti in n. 2 copie digitali e n. 2 copie cartacee.
Le fasi di campionamento delle matrici ambientali avverranno in presenza degli Enti di controllo
(ARPA Lazio, ISPRA ecc.), incaricati dello svolgimento delle analisi chimiche di laboratorio.
3.1
Indagini geognostiche e geotecniche
Le attività riguardano:
 esecuzione di indagini in situ per la caratterizzazione geotecnica ed idrogeologica del suolo
e del sottosuolo;
 verifica della presenza di circolazione idrica sotterranea;
 prelievo di campioni di terreno per analisi geotecniche.
Le prove geotecniche dovranno essere effettuate e certificate da uno dei laboratori di prova di cui
all’art. 59 del D.P.R. n. 380 del 2001.
Sondaggi, piezometri e prove di permeabilità
Si prevede l’esecuzione di n. 5 sondaggi a carotaggio continuo, di cui:
 n. 3 sondaggi fino alla profondità di 30 m (S1, S2 e S3), in corrispondenza della porzione di
cava posta a quota di circa 58 m s.l.m..
Questi sondaggi sono finalizzati anche alla determinazione dello spessore e delle
caratteristiche geotecniche del materiale di risulta dalle lavorazioni ivi posizionato.
La perforazione S3 verrà condizionata con tubazione in PVC serie pesante per la successiva
determinazione delle velocità delle onde sismiche nel sottosuolo con tecnica Down‐Hole.
 n. 2 sondaggi fino alla profondità di 40 m (S4 e S5), in corrispondenza della porzione di cava
posta a quota di circa 40 m s.l.m., fino ad attestarsi nella formazione argillosa di base
(argille plioceniche).
In ogni perforazione verranno eseguite prove di permeabilità con modalità adeguate alla tipologia
del materiale rinvenuto (Lugeon o Lefranc) e prelevati campioni di terreno da sottoporre ad
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opportune analisi di laboratorio geotecnico finalizzate alla determinazione delle proprietà indice
ed idrauliche dei materiali.
Le perforazioni S1, S2 e S4 verranno strumentate con tubazione piezometrica per la
determinazione del livello della falda ed il campionamento delle acque per le successive analisi di
laboratorio.
Prove S.P.T.
Le prove S.P.T saranno effettuate a profondità diverse in corrispondenza di litologie a
comportamento non coesivo e nei depositi di risulta delle lavorazioni di cava.
Sul provvisorio fondo foro opportunamente pulito, dovrà essere infisso a percussione un
campionatore di forma e dimensioni standard (tipo Raymond), attraverso il quale, in base al
numero dei colpi (N) necessari alla penetrazione di 45 cm, misurati separatamente in tre tratti di
15 cm ciascuno, sia possibile valutare orientativamente lo stato di consistenza dei terreni, in
genere sabbiosi o limo-argillosi.
Analisi geotecniche di laboratorio
Sui campioni indisturbati prelevati durante le fasi di perforazione saranno eseguite le seguenti
prove di laboratorio:
 Determinazione contenuto naturale d'acqua
 Determinazione peso di volume naturale
 Determinazione limiti di consistenza (Ll + Lp)
 Analisi granulometrica per setacciatura
 Analisi granulometrica per sedimentazione
 Determinazione del peso specifico dei granuli
 Prova edometrica
 Prova di permeabilità a carico variabile
 Prova di compressione ad espansione laterale libera ELL con misura delle deformazioni
 Prova di taglio diretto (valori di picco)
Caratterizzazione del materiale di risulta depositato sul fondo cava
Il materiale di risulta prodotto dalle lavorazioni di cava verrà campionato in forma sciolta e
sottoposto in laboratorio a prove di compattazione finalizzate alla determinazione della curva di
costipamento. Sui provini costipati in laboratorio ad energia ridotta, in modo da ottenere il 95%
della densità secca massima, pari cioè a quella che dovrà essere ottenuta per requisito
prestazionale durante la realizzazione dell'extraquota di fondo, verranno eseguite prove di
permeabilità, deformabilità e resistenza al taglio.
Stabilità dei fronti di cava
Ai fini delle verifiche di stabilità dei fronti verrà fornito all’Affidatario il modello digitale del fronte
realizzato con tecnologia laser‐scanner.
È prevista la seguente sequenza di interventi:
 Ricostruzione del modello geologico strutturale del fronte;
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 Esecuzione di rilievi geomeccanici in parete per la determinazione dei parametri di
resistenza dell'ammasso roccioso.
I dati acquisiti verranno utilizzati per esaminare i seguenti aspetti:
 Valutazione della suscettività di innesco di crolli;
 Individuazione delle aree suscettibili di instabilità ed eventuale definizione delle azioni di
disgaggio;
 Analisi di stabilità e determinazione dei coefficienti di sicurezza.
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3.2
Campionamenti ambientali
Il Piano prevede il prelievo di campioni di suolo, acque superficiali e acque dai falda, in particolare:
 Prelievo di n. 4 campioni di acque di falda, di cui 3 dai piezometri realizzati e 1 da uno dei
piezometri esistenti nell’area di cava;
 Prelievo di n. 3 campioni di acque superficiali nei corpi idrici prossimi all’area di cava;
 Prelievo di n. 4 campioni di terreno di cui 1 all’interno dell’area di cava e 3 nel suo intorno.
I campionamenti verranno effettuati in presenza dei Soggetti istituzionali incaricati dell’esecuzione
delle analisi di laboratorio.
I campionamenti su indicati potranno subire delle modifiche in fase di esecuzione delle attività
sulla base delle indicazioni fornite dalla Sogesid.
Al fine di fornire elementi utili alla formulazione dell’offerta, si riportano di seguito le analisi che
saranno effettuate sui campioni prelevati dall’Affidatario.
Campionamento acque di falda
Prima del prelievo di acqua sotterranea, i piezometri andranno adeguatamente spurgati fino a
ottenimento di acqua chiara e, in ogni caso, per un tempo non inferiore al ricambio di tre volte il
volume d’acqua presente all’interno del piezometro. Durante il pompaggio per lo spurgo dei
piezometri saranno monitorati i principali parametri chimico-fisici (pH, temperatura, ossigeno
disciolto e conducibilità). Il prelievo deve essere realizzato solo dopo lo spurgo e la ristabilizzazione
del livello piezometrico statico.
Per il prelievo dei campioni avverrà in modo statico tramite campionatori manuali (bailers)
monouso e corde di manovra pulite o in alternativa potranno essere utilizzate pompe a bassa
portata (elettropompe sommerse o pompe peristaltiche.)
In ogni punto di campionamento saranno prelevate le seguenti aliquote, poste rispettivamente:
 in bottiglia di polietilene per la determinazione dei metalli;
 in bottiglia di vetro scuro per la determinazione delle sostanze organiche.
Le acque emunte saranno analizzate e avviate a smaltimento, ai sensi della normativa vigente a
carico dell’Affidatario.
Per ciascun campione di acqua sotterranea, dovrà essere prelevato un volume sufficiente
all’espletamento di tutte le determinazioni analitiche richieste in numero di 3 aliquote per
campione (una per le determinazioni analitiche a carico dell’Affidatario, uno per le eventuali
controanalisi dell’Autorità Pubblica e un campione da conservare per il contraddittorio). E’
previsto il campionamento in tre diversi punti.
I campioni dovranno essere conservati in contenitori in vetro ambrato etichettati e mantenuti alla
temperatura di 4+/-2°C, nel caso in cui sia prevista l’esecuzione delle analisi entro 7 giorni dal
campionamento; altrimenti devono essere immediatamente congelati. Si raccomanda comunque
di attenersi a quanto indicato in APAT, IRSA-CNR (29/2003) “Metodi analitici per le acque” – 1030
Metodi di campionamento.
Di seguito, si riporta l’elenco degli analiti che verranno ricercati nell’acqua di falda campionata.
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INDAGINI GEOGNOSTICHE, GEOTECNICHE ED AMBIENTALI IN UN’AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA
pH, Eh, conducibilità e solidi sospesi
Metalli (Al, Sb, Ag, As,Be, Cd, Co, Cr tot, Cromo VI, Fe, Hg, Ni, Pb, Cu, Se, Mn, Tl, Zn, B)
Fosfati
Nitriti/nitrati
Solfati
Fluoruri
Cianuri
Fitofarmaci e sommatoria fitofarmaci (vedi Tab. 2 All. V Parte IV Titolo V D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)
Idrocarburi totali (espressi come n-esano)
Analisi microbiologica (E.coli, coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, salmonella, solfitoriduttori)
Campionamento acque superficiali
La caratterizzazione delle acque dei corpi idrici superficiali, volta all’identificazione di eventuali
fenomeni di contaminazione in atto, dovuti a scarichi puntiformi e/o alla risospensione dei
sedimenti contaminati dei fondali, prevede per ogni stazione individuata il prelievo di un campione
d’acqua rappresentativo dell’intera colonna d’acqua per le analisi chimiche e microbiologiche.
Tutte le fasi dell’indagine dovranno essere eseguite da personale specializzato. Le attività di campo
dovranno essere opportunamente georeferenziate, pertanto dovrà essere utilizzato un sistema di
localizzazione satellitare.
Il prelievo dei campioni di acqua superficiale dovrà avvenire mediante l’utilizzo di bottiglia Niskin
di capacità 5 l.
Di seguito, si riporta l’elenco degli analiti da ricercare nelle acque superficiali.
pH, Eh e conducibilità
Carbonio organico totale
Solfati
Fosforo totale e Azoto totale
Cianuri (totali e liberi)
COD e BOD
IPA totali (vedi Tab. 2 All. V Parte IV Titolo V D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)
Idrocarburi Totali
Solidi in sospensione (TSS)
PCB
Tensioattivi (anionici e cationici)
Fitofarmaci e sommatoria fitofarmaci (vedi Tab. 2 All. V Parte IV Titolo V D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)
Metalli (Al, Sb, Ag, As,Be, Cd, Co, Cr tot, Cromo VI, Fe, Hg, Ni, Pb, Cu, Se, Mn, Tl, Zn, B)
Ossidi di azoto
Fosfati
Analisi microbiologica (E.coli, coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, salmonella, solfitoriduttori)
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Campionamento terreni
All’interno dell’area di cava (n. 1 punto) e nel suo intorno (n. 3 punti) saranno prelevati campioni
di top soil.
Il prelievo dovrà essere effettuato tramite scavo per mezzo di utensili manuali, quali spatola,
paletta, trivella o carotatore manuale. Può essere necessario rimuovere lo strato più superficiale
qualora questo sia costituito da elementi estranei alla matrice (vegetazione, sassi, materiali di
scarto, ecc.).
Su tali campioni saranno ricercati i seguenti analiti:
pH e Eh
Metalli (Sb, As, Be, Cd, Co, Cr tot., Cr VI, Hg, Ni, Pb, Se, Sn, Tl, Cu, V, Zn)
Cianuri
N tot.
P tot.
TOC
Pesticidi
IPA (vedi Tab. 1 All. V Parte IV Titolo V D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.)
PCB
Idrocarburi C≤ 12 e C>12
Analisi microbiologica (E.coli, coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali, salmonella, solfitoriduttori)
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4 SPECIFICHE TECNICHE PER L’ESECUZIONE DELLE INDAGINI
Tutte le attività dovranno essere condotte nel rispetto delle “Raccomandazioni sulla
Programmazione ed Esecuzione delle Indagini Geotecniche” emanate dall’Associazione Geotecnica
Italiana. Tali norme si danno per accettate da parte dell’Impresa che dichiara, in uno alla firma del
contratto, di conoscerle perfettamente.
Tutti i lavori previsti dovranno essere eseguiti con i più moderni e perfezionati strumenti e mezzi
meccanici, di tale produttività e numero da assicurare la tempestiva ultimazione delle prestazioni
richieste eseguite a perfetta regola d’arte, secondo le prescrizioni stabilite.
Le attività dovranno essere eseguite da personale specializzato e opportunamente istruito
utilizzando strumentazione e procedure di sicurezza adeguate alle attività da svolgersi.
In particolare il responsabile della singola attività, indicato dall’Affidatario, dovrà eseguire una
serie di regole generali quali:
- assicurarsi che i punti di indagine siano accessibili e se necessario esistano i necessari
permessi;
- assicurarsi che il personale a esso affidato sia sufficiente e professionalmente idoneo allo
svolgimento del lavoro da effettuare;
- assicurarsi che ogni procedura sia opportunamente documentata ed effettivamente eseguita;
- assicurarsi che le apparecchiature e i contenitori siano adatte allo scopo, pulite e asciutte
prima del loro utilizzo;
- assicurarsi che tutte le procedure descritte siano effettivamente applicabili nella realtà, che
queste siano applicate e/o non comportino contaminazione o alterazione alle matrici in sito, ai
campioni, o pregiudichino la sicurezza degli operatori;
- assicurarsi che siano poste in atto le disposizioni di legge relative alla sicurezza sui luoghi di
lavoro.
Nel caso che parte delle procedure previste dal Piano di indagini non siano applicabili, il
responsabile deve provvedere ad intraprendere (documentandole), le variazioni che ritiene
opportune, previo avviso al diretto superiore e al Committente.
L’impresa deve assicurare, a proprie spese, durante tutte le fasi di sondaggio (installazione
cantiere, perforazione etc.) l'assistenza di un proprio geologo. Tale requisito è elemento
fondamentale per l’aggiudicazione dei lavori.
Prima dell’avvio delle indagini, saranno condotte tutte le attività necessarie affinché l’esecuzione
delle stesse avvenga in condizioni di sicurezza per i lavorati impegnati.
Tutte le attività dovranno altresì essere svolte nel rispetto della vigente normativa in materia di
sicurezza (D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.); l’Affidatario dovrà pertanto approntare tutte le
misure (igieniche, di protezione collettiva e individuale, di emergenza ecc.) necessarie a svolgere in
completa sicurezza le varie tipologie di attività per il proprio personale incaricato sia per il
personale esterno (personale Sogesid S.p.A., o altro Ente interessato) che potrà essere presente
durante l’esecuzione del servizio.
L’ubicazione delle indagini, le profondità esatte delle prove da effettuare, il posizionamento dei
campionamenti ecc. saranno definiti con esattezza in campo e comunque secondo le indicazione
della Sogesid S.p.A. a cui l’Affidatario si rimette.
Al termine dovrà essere redatta una Relazione tecnica finale e un Rapporto di sintesi sulle attività
svolte e sui risultati ottenuti.
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Tutti i risultati ottenuti dalle prove realizzate sia in situ sia in laboratorio, dovranno inoltre essere
accompagnati da una relazione interpretativa.
Tutti i dati dovranno essere forniti sia in versione cartacea sia digitale entrambi in n. 2 copie.
Tutti i campioni dovranno essere conservati dall’Affidatario per un periodo di 12 mesi.
Tutte le attività analitiche dovranno essere gestite nel rispetto dei protocolli che assicurano la
qualità del dato e tutte le attività previste dovranno essere condotte secondo le procedure di
qualità definite dalle norme ISO 9001/2000.
Sondaggi geognostici
Le perforazioni di sondaggi finalizzati alla ricostruzione delle caratteristiche geologiche e
geotecniche del suolo e sottosuolo sono caratterizzate delle seguenti modalità esecutive:

carotaggio integrale e rappresentativo del terreno attraversato, al fine di ricostruire il
profilo stratigrafico mediante i campioni estratti o carote;

prelievo di campioni di terreno per la determinazione delle proprietà fisiche e meccaniche;

prove in situ per la determinazione delle proprietà geotecniche;

descrizione stratigrafica in chiave geologica e geotecnica;

annotazioni e osservazioni atte alla caratterizzazione geotecnica del terreno.
Devono essere in ogni caso rispettate le norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle
rocce emanate con Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici dell’11 marzo 1988.
Le modalità esecutive del sondaggio saranno tali da rendere minimo il disturbo dei terreni
attraversati consentendo il prelievo continuo di materiale rappresentativo. La tecnica di
perforazione deve essere adatta alla tipologia e alla natura del terreno, mediante la scelta
appropriata dell’apparecchiatura, del tubo carotiere, della velocità di avanzamento, della portata e
della pressione dell’eventuale fluido di circolazione.
Nei terreni prelevati a secco qualora l’espulsione della carota dal carotiere sia eseguita con
pressione idraulica, dovranno essere impiegati tamponi a tenuta.
I sondaggi saranno preferibilmente realizzati con una sonda meccanica a rotazione, a carotaggio
continuo del diametro di 101 mm.
Durante le fasi lavorative per evitare franamenti delle pareti del foro la perforazione deve essere
eseguita impiegando una tubazione metallica di rivestimento provvisoria di diametro 127 mm.
La quota del fondo foro sarà misurata con scandaglio a filo graduato prima di ogni manovra di
campionamento indisturbato, di prova geotecnica SPT o prima dell’esecuzione di qualunque
prova.
Le carote estratte nel corso della perforazione verranno sistemate in apposite cassette
catalogatrici (in legno, metallo o plastica). Sui bordi di ciascuna cassetta verranno riportate le
quote delle carote rispetto al piano campagna e sui coperchi verranno applicate etichette adesive
contenenti i seguenti dati:
 committente;
 lavoro;
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



sondaggio;
numero della cassetta;
quota (da m … a m …);
data esecuzione.
Le singole cassette verranno fotografate con fotocamera digitale entro 24 ore dal loro
completamento.
Devono far parte del corredo della sonda i seguenti strumenti:
 scandaglio a filo graduato, per misura della quota reale di fondo foro;
 freatimetro;
 penetrometro tascabile, fondo scala ≥ 5 kg/cm2;
 Van Test, fondo scala 2 kg/cm2.
Rilievo stratigrafico
Il geologo responsabile del cantiere realizzerà un profilo stratigrafico del sondaggio, inteso come
rappresentazione della successione dei terreni attraversati dai mezzi di indagine; tale profilo sarà
composto dai seguenti elementi:
dati generali e tecnici:
 denominazione del cantiere;
 committente;
 impresa esecutrice;
 numero del sondaggio;
 quota p.c.;
descrizione stratigrafica:
 tipo di terreno attraversato;
 condizione di umidità naturale;
 consistenza;
 colore o colore prevalente;
 struttura;
 particolarità aggiuntive;
 litologia ed origine;
 percentuale di recupero;
 rilievo del livello dell’acqua nel foro;
 eventuali frammenti, perdite di circolazione cavità;
 quota di eventuali prove geotecniche in foro.
Piezometri
L’installazione del piezometro ha come scopo quello di poter controllare il livello della falda o delle
falde idriche presenti nel terreno e di seguirne nel tempo le variazioni.
L’installazione seguirà le seguenti fasi:

prima di estrarre il rivestimento provvisorio si laverà l’interno del foro con abbondante
acqua pulita;
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
posa di uno spessore di 0.5 metri di sabbia grossa pulita;

discesa a quota del piezometro assemblato secondo la sequenza di tratti ciechi e fenestrati
prevista dalla Sogesid S.p.A.. Il tratto fenestrato dovrà essere protetto con geosintetico
(tessuto non tessuto) e l’estremità inferiore del tubo sarà chiusa con apposito tappo di
fondo. Le fessure avranno dimensioni ≤ 1 mm e la calza geotessile avrà luce non superiore
di 0.5 mm;

posa di sabbia grossa pulita (Φ =1 – 4 mm) attorno al tubo fino a risalire di 1 metro
dall’estremità superiore del tratto fenestrato, ritirando man mano la colonna di
rivestimento (senza l’ausilio della rotazione);

posa del tappo impermeabile superiore costituito da palline di bentonite preconfezionate
per lo spessore di 0.5 m;

riempimento del foro al di sopra del tappo impermeabile superiore fino alla sommità
mediante sabbia pulita; l’estremità superiore dei tubi sarà protetta con appositi tappi.
I piezometri dovranno essere protetti da apposito chiusino e chiusi con lucchetto.
Al termine dell’installazione, in tutti i piezometri ovvero dove viene riscontrata la presenza di
acqua, si procederà allo spurgo mediante pompa sommersa a piccola portata o mediante “air lift”.
Standard Penetration Test (S.P.T.)
È prevista l’esecuzione di prove S.P.T che saranno effettuate a profondità diverse e
prevalentemente alla presenza di cambi di litologia che verranno riscontrati lungo la perforazione.
Sul provvisorio fondo foro opportunamente pulito, dovrà essere infisso a percussione un
campionatore di forma e dimensioni standard (tipo Raymond), attraverso il quale, in base al
numero dei colpi (N) necessari alla penetrazione di 45 cm, misurati separatamente in tre tratti di
15 cm ciascuno, sia possibile valutare orientativamente lo stato di consistenza dei terreni, in
genere sabbiosi o limo-argillosi.
La percussione dovrà essere effettuata secondo le modalità contenute nella norma ASTM n° D
1586/67 salvo quanto specificato di seguito.
Deroghe alla norma ASTM n° D 1586/67
Se la prova interesserà terreni molto compatti o ghiaiosi, su parere del geologo di cantiere,
l’Impresa potrà impiegare, al posto della scarpa del campionatore sopra descritto, una punta
conica del diametro di 51 mm e di 60° di apertura angolare;
Per la prova dovrà essere usato un campionatore Raymond di lunghezza 711 mm, diametro
esterno di 50,8 mm, diametro interno 34,9 mm ed un dispositivo di guida e di sgancio automatico
del maglio, di peso 63,5 kg, che assicuri una corsa a caduta libera di 0,76 mm.
Le aste di perforazione non dovranno superare il peso di 10 kg/ml.
L’Impresa è tenuta a conservare il campione estratto dal campionatore trasferendolo dal tubo di
campionamento in contenitori di plastica, contrassegnati con etichetta.
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Prova di permeabilità in foro
La prova è destinata a misurare la conducibilità idrica del terreno; a seconda della geometria
realizzata in corrispondenza del tratto di foro prescelto e quindi della direzione del flusso che si
instaura durante la prova, la permeabilità misurata sarà quella orizzontale (K h), quella verticale (Kv)
o una media tra le due. Si esegue misurando gli assorbimenti di acqua, facendo filtrare
quest’ultima attraverso un tratto di foro predeterminato. A seconda della permeabilità presunta
del tipo di tratto da indagare, si sceglierà di eseguire la prova a carico costante o a carico variabile.
Prove geotecniche di laboratorio e in sito
Le attività del laboratorio di prova dovrà essere condotta in accordo con la norma UNI – CEI – EN
45001 – Criteri generali per il funzionamento di laboratori di prova.
Il laboratorio di prova dovrà essere competente per l’esecuzione delle prove in programma; il
personale tecnico sarà in numero sufficiente, avrà adeguata formazione e aggiornamento
documentabili e farà capo a un responsabili di laboratorio.
L’ambiente in cui le prove vengono eseguite non deve in alcun modo invalidarne i risultati né
influenzare le misure.
Le prove saranno eseguite, salvo diversa indicazione, in accordo agli standard di prova indicati.
L’eventuale esecuzione delle prove secondo standard e normative alternative a quelle indicate
nelle presenti norme tecniche, dovrà in ogni caso essere preventivamente autorizzato dalla
direzione dei lavori. In ogni caso la normativa di riferimento seguita per l’esecuzione delle prove
dovrà essere indicata nel rapporto di prova.
Alla consegna dei certificati di prova dovrà essere fornita anche una sintesi che riporterà i risultati
principali ottenuti dalle singole prove.
Le prove per la determinazione delle caratteristiche fisiche saranno eseguite in laboratori
certificati ai sensi del D.P.R. n. 246 del 21/04/1993, art. 8 comma 6, facendo riferimento alle più
importanti normative nazionali ed internazionali esistenti (C.N.R. - U.N.I. – A.S.T.M. - B.S.) ed alle
raccomandazioni A.G.I.. Nello specifico:
 A.G.I. (1977) “Raccomandazioni sulla programmazione ed esecuzione delle indagini
geotecniche”;
 A.G.I. (1994) “Raccomandazioni sulle prove geotecniche di laboratorio”;
 norma CNR UNI 10010/64 “Prove sulle terre. Peso specifico di una terra”;
 norma CNR UNI 10014/64 “Prove sulle terre. Determinazione dei limiti di consistenza (o
di Atterberg) di una terra”.
 U.S.A. – ASTM D421 - D2217 per la analisi granulometrica mediante vagliatura.
Gestione dei campioni per le indagini ambientali
Nell’identificazione e conservazione dei campioni saranno rispettate le seguenti raccomandazioni.
Per quanto riguarda i campioni di acqua superficiale e sotterranea, questi dovranno essere
sottoposti alla determinazione di pH, potenziale redox e conducibilità, quindi suddivisi in aliquote
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INDAGINI GEOGNOSTICHE, GEOTECNICHE ED AMBIENTALI IN UN’AREA COMPRESA NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ROMA
da destinare alla determinazione dei diversi parametri o gruppi di parametri, opportunamente
acidificate come previsto nei protocolli operativi per la caratterizzazione dei siti ai sensi del D.Lgs
152/2006 elaborati da APAT-ISS. Il campione verrà stabilizzato per le analisi secondo procedure
codificate (metodi IRSA-CNR, Volume 64/85). L’aliquota destinata all'analisi dei metalli, degli ossidi
di azoto e dei fosfati sarà filtrata in campo con filtro a 0,45 micron.
Tutti i contenitori saranno etichettati riportando la stazione di campionamento, data e ora del
prelievo. Dopo il prelievo, durante la permanenza in campo, durante il trasporto ed in attesa dello
svolgimento delle analisi, si avrà cura di conservare i campioni di acqua al buio alla temperatura di
4 °C.
Appena prelevato, ogni campione di top soil dovrà essere sottoposto alla misura di pH,
temperatura e potenziale redox.
Quindi dovranno essere formate le aliquote relative agli idrocarburi C≤12 e ai cianuri, mediante
l’utilizzo di un microcarotatore manuale monouso, predisponendo:
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per gli Idrocarburi C≤12 un’aliquota costituita da 1 o più vials da 10 ml riempiti con circa 2 gr
di terreno ciascuno e subito ben chiusi attraverso l’utilizzo di apposite pinze chiudi vials. Per
accertarsi che i contenitori siano stati sigillati correttamente l’operatore dovrà verificare che
la ghiera non ruoti. Una volta che i vials siano stati riempiti e chiusi essi dovranno essere
posti nella propria busta etichettata e refrigerati (temperatura compresa tra + 6° C e + 4° C);
per i cianuri l’aliquota verrà posta in contenitori in HDPE dotati di tappo a vite, avendo
l’accortezza di riempirli sino all’orlo, etichettati e posti a loro volta in sacchetti scuri.
L’Affidatario dovrà provvedere alla loro refrigerazione (temperatura compresa tra + 6° C e +
4° C), alla custodia e al trasporto al buio.
Si procederà poi con l’omogeneizzazione e il sub campionamento, dividendo il campione in 2
subcampioni, quello destinato all’analisi, da suddividere ulteriormente in aliquote, e quello da
conservare ad opera dell’Affidatario in contenitori di teflon o HDPE a temperatura compresa tra 18 e -25 °C, a disposizione del committente.
Le aliquote destinate alle determinazioni analitiche dovranno essere inserite in contenitori in
HDPE, da conservarsi alla temperatura di 4+/-2°C fino alla consegna ai laboratori incaricati. I
contenitori impiegati saranno preventivamente etichettati indicando la sigla del campione, e
l’analita (o gruppo di analiti) da analizzare. Se il campione non è da analizzare sarà specificato sul
contenitore medesimo, indicando “da conservare”. Tutti i contenitori (sia prima del
campionamento sia dopo la suddivisione in aliquote), tutte le borse frigo e le apparecchiature di
campionamento e analisi in campo saranno protetti dai raggi diretti del sole e tenuti lontano da
fonti di calore. I campioni prelevati in campo, etichettati ed opportunamente chiusi, saranno
riposti temporaneamente in borse frigo portatili, refrigerate con ghiaccio secco e/o ghiaccioli. La
spedizione di tali campioni al laboratorio di prova avverrà in giornata. A tal fine, si predisporranno i
contenitori a tenuta termica per la spedizione muniti di pani di ghiaccio secco o ghiaccio secco.
Per il terreno in esubero dovrà essere previsto un sistema di smaltimento in accordo con la
normativa vigente (D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i.). Ad ogni modo si dovrà evitare lo sversamento, anche
accidentale, a terra durante le operazioni di lavoro.
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PLANIMETRIA DELL’AREA CON UBICAZIONE DELLE INDAGINI