Documento Valutazione Rischi - LICEO SCIENTIFICO
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Documento Valutazione Rischi - LICEO SCIENTIFICO
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “ F. CASSOLA” Sezioni associate ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA ARTIGIANATO LICEO SCIENTIFICO Via Lanzillotti, s.n.c. – 0835.556009 – 0835.554832 – 75013 FERRANDINA C.F. 80002700773 – MTIS008005 e-mail:[email protected] ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE I.P.I.A. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Art.17, 28 D.Lgs.81/2008 e106/2009 ANNO SCOLASTICO 2013-2014 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Maria Rosaria Santeramo Coordinatori per l’Emergenza Prof.ssa Pasqua Albano Prof. Antonio De Stasi Prof. Luigi Bernardo R.S.P.P. Prof.ssa Rosa Anna Loizzo R.L.S. Prof. Michele Giannace STESURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI 2 INDICE PREMESSA DEFINIZIONI RIFERIMENTI NORMATIVI 1. ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA 2. INDIVIDUAZIONE DEI CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE E LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO 2.1 Descrizione dell’edificio 2.2 Criteri per la valutazione 2.3 Descrizione degli ambienti, delle attrezzature e delle attività svolte nell’Istituto 3. VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E DI STUDIO 3.1 Criteri seguiti per la misura dei rischi 3.2 Rilevazione dei pericoli e individuazione dei lavoratori esposti 3.3 Valutazione dei rischi 4. INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE ATTE AD ELIMINARE O RIDURRE I RISCHI 4.1 Criteri. 4.2 Relazione di valutazione del rischio chimico. 4.3 Stima dei rischi residui 4.4 Individuazione dei lavoratori esposti al rischio residuo 5. PROCEDURE INTERNE PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA 5.1 Evacuazione in caso di incendio e calamità 5.2 Interventi di pronto soccorso 5.3 Lavori svolti con apparecchiature VDT 5.4 Interventi manutentivi per l’impianto elettrico e termico 6. PROGRAMMA DELLE MISURE OPPORTUNE PER GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA 6.1 Programmazione temporale 6.2 Riepilogo degli interventi minimi da mettere in atto per ridurre i rischi 6.3 Stress lavoro-correlato 6.4 Differenze di genere, età, provenienza da altri Paesi 6.5 Rischio rumore 6.6 Organizzazione della formazione e informazione del personale in materia di sicurezza 7. ALCUNE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 7.1 Controlli 7.2 Accorgimenti per prevenire gli incendi 7.3 Interventi manutentivi 7.4 Procedure operative di sicurezza 7.5 Le procedure di una corretta gestione e fruizione degli impianti elettrici 7.6 Le procedure per una corretta gestione e fruizione dei laboratori chimici DOCUMENTAZIONE 4 ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “F. Cassola” FERRANDINA (MT) ITIS IPIA PREMESSA Il presente documento illustra il complesso delle operazioni concernenti la "Valutazione dei Rischi", effettuate ai sensi degli Articoli 17 e 28 del Decreto Legislativo 81/ 2008 e del D.lgs106/2009. La relazione di seguito riportata è il frutto di un’attenta analisi della normativa in essere oltre ad una serie di valutazioni precise in relazione all’intero "Sistema Sicurezza" nel luogo di lavoro e di studio. Per la relativa stesura sono stati acquisiti il parere e i suggerimenti pervenuti al medesimo dal Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, dal Responsabile del servizio di Protezione e Prevenzione, dai Coordinatori per l’Emergenza. Il Dirigente Scolastico PROF.ssa MARIA ROSARIA SANTERAMO Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione PROF. SSA ROSA ANNA LOIZZO Coordinatori per l’Emergenza PROF.ssa PASQUA ALBANO PROF.ANTONIO DE STASI PROF.LUIGI BERNARDO Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione PROF. SSA ROSA ANNA LOIZZO Il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza PROF.MICHELE GIANNACE 5 1. ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA L’I.I.S. “CASSOLA” di FERRANDINA è articolato in tre sezioni separate: Istituto Tecnico Industriale in Via Lanzillotti Liceo Scientifico in Calata S.Domenico Istituto Professionale per Industria e Artigianato in Via Mazzini La seguente relazione sulla valutazione dei rischi è riferita alla sede dell’ ITIS di via B. Lanzillotti che attualmente ospita anche le n.5 classi e le attrezzature in dotazione all’IPIA la cui sede al momento è interessata a lavori di ristrutturazione e adeguamento. Per lo svolgimento delle attività istituzionali sono individuabili le seguenti categorie di lavoratori o di persone equiparate ai lavoratori: ITIS IPIA Docenti 35 25 Assistenti tecnici 2 1 Personale di segreteria 5 Collaboratori scolastici 5 2 Allievi 224 94 Persone del pubblico 5 3 Lavoratori non dipendenti della scuola occasionalmente presenti (rappresentanti, addetti alla manutenzione ecc.) 5 1 Alunni diversamente abili 4 2 Il numero dei dipendenti ITIS e IPIA è 66, a cui si aggiungono quelli del Liceo Scientifico n.15 che per motivi amministativi, incontri o turni di servizio (collaboratori scolastici),sono presenti in Istituto con una certa frequenza. Il numero degli alunni è suddiviso in 10 classi ITIS e 5 classi IPIA di cui due articolate. La scuola è aperta dalle ore 7.30 alle ore 14.10 ed è frequentata da 224 alunni ITIS e 94 IPIA di età compresa tra i 14 ed i 19 anni. Di pomeriggio si aggiungono corsi per gli allievi organizzati nell’ambito del POF d’Istituto, attività amministrative e inerenti agli organi collegiali. 2. INDICAZIONE DEI CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE E LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO 2.1 Descrizione dell’edificio e organizzazione L’edificio che ospita attualmente l’ ITIS “Cassola” è sito in via B. Lanzillotti ed è di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Matera. E’ in cemento armato ed è stato costruito nel 1963/64;è ubicato nella zona nuova del Comune di Ferrandina ed è circondato a sud, ovest, nord da una vasta area verde. Al fabbricato si accede mediante una strada asfaltata avente una parte della carreggiata adibita a parcheggio . Il corpo di fabbrica, consta di n. 4 livelli con la seguente corrispondenza: 1° Livello PIANO SEMINTERRATO quota inizio del pendio di Via Mazzini 2° Livello PIANO TERRA quota del cortile interno su Via Lanzillotti 3° Livello PRIMO PIANO quota Via Lanzillotti 4° Livello SECONDO PIANO L’accesso principale sia per i dipendenti che per il pubblico è ubicato al terzo livello che si affaccia con una passerella lunga 4 metri su Via Lanzillotti. Due rampe interne collegano fra loro i livelli primo, secondo, terzo e quarto. Una scala esterna antincendio posta sul lato nord collega il 2° ,3°e 4° livello. 6 Dall’inizio dell’anno scolastico 2007/08, terminata una prima fase dei lavori di adeguamento da parte dell’Ente Proprietario Amministrazione Provinciale di Matera, per gli studenti era stato scelto l’ingresso dal piano seminterrato, essendo dotato di un’ampia area antistante e soprattutto perché non soggetto a traffico urbano. Nel 2009 è iniziata una nuova serie di lavori di consolidamento ed essendo il piano seminterrato occupato dal cantiere ,è stata ripristinata la vecchia modalità di accesso. Per evitare interferenze o interruzioni delle attività didattiche, si è deciso che gli interventi fossero effettuati a colonna. Solo al termine dell’anno scolastico scorso l’Amministrazione Provinciale di Matera ha consegnato tutti i locali ristrutturati ,compresa la palestra, corredati della relativa documentazione. Essendo il I e II livello adibiti essenzialmente ad attività laboratoriali, gli studenti devono percorrere almeno un piano per raggiungere il terzo e quarto livello ove sono ubicate le aule. L’adeguamento dell’Istituto rispetto alle barriere architettoniche è solo parziale per ciò le classi aventi studenti con difficoltà motorie sono collocate al terzo livello con uscita su Via Lanzillotti dove l’Amministrazione Comunale ha predisposto un posto auto per utenti diversamente abili. 2.2 Criteri seguiti per la valutazione Il sistema di verifica si basa su una serie di controlli nei luoghi di lavoro al fine di constatare la rispondenza alle normative vigenti. Tali verifiche consentono di intraprendere eventuali azioni di adeguamento. Sono state individuate le tipologie dei luoghi di lavoro e le loro caratteristiche. Tramite la consultazione dei giornali di laboratorio, la compilazione di schede informative e l’uso di interviste, sono stati individuati i luoghi di lavoro più frequentati dal personale docente e non docente. Previo sopralluogo sono state individuate le apparecchiature presenti nell’Istituto, le relative ubicazioni e il numero. Per l’effettuazione della valutazione dei rischi si è ritenuto opportuno seguire le indicazioni riportate sulla letteratura diffusa in materia . Per quanto riguarda i riferimenti tecnico-legislativi si è consultata la normativa vigente in materia di sicurezza e igiene sul lavoro e le norme di buona tecnica ad essa riferite. Per gli aspetti di conduzione e mantenimento dei livelli di sicurezza e igiene del lavoro si è inoltre posta particolare attenzione a quanto indicato nei pareri degli Organi di Vigilanza. 2.3 Descrizione degli ambienti, delle attrezzature e delle attivita’ svolte nell’Istituto Considerata la tipologia dell’attività dell’Istituto e la sua organizzazione, visto che alcuni ambienti scolastici oggetto della valutazione sono omogenei fra loro per la destinazione d’uso e le caratteristiche generali, si è deciso di valutare l’intero complesso suddividendolo in aree principali: Uffici amministrativi: costituiti da sei ambienti : Presidenza, Vicepresidenza-Ufficio Tecnico, Direzione amministrativa, Sala Docenti, Ufficio alunni, Ufficio personale. Tutti ben illuminati e dotati di finiture civili, sono aerati naturalmente e distanti da 10 a 30 metri dall’ingresso principale. Archivio: E’ ubicato al primo livello, è costituito da un locale di 55mq suddivisi da tramezzatura metallica ancorata al pavimento. Le finiture sono di tipo civile. Dista meno di 10 metri dall’uscita di sicurezza PS e PT sull’atrio .Occorre montare un rilevatore di fumo e fornire il locale di aerazione a norma. Sono state rilevate infiltrazioni di acqua piovana piuttosto abbondanti. Palestra: ubicata al primo livello, è costituita da un ampio locale 197 mq, ben illuminato ed aerato con rifiniture civili ove sono collocati grandi attrezzi da utilizzare durante le attività ginniche. Dista meno di 10 metri dall’uscita di sicurezza PT sull’atrio ed è provvista di una autonoma uscita di sicurezza diretta sul cortile interno. 7 E’ corredata di spogliatoi, servizi igienico sanitari e di locali per il deposito di attrezzature Occorre fissare gli estintore alla parete. Aule:n.15. N°5 al III° livello: ala parallela a via Lanzillotti, n.32,33,37,38,39. N°10 al IV° livello ala perpendicolare a via Lanzillotti n 63,64,65, 67;ala Sud n.62,ala parallela a via Lanzillotti n.53,54,58,59,60. Il locale n.66 viene utilizzato per riunioni e collegi docenti. In alcune aule del IV Livello le porte richiedono manutenzione o sostituzione, in altre anche gli infissi sono difettosi. . Corridoi: 6, uno al primo livello aerato dall’atrio e da una finestra, uno al secondo livello con ampie finestre, due al terzo livello e al quarto livello ampiamente aerati. Gli infissi necessitano di manutenzione per facilitarne l’uso. Nel corridoio al quarto livello uno risulta mancante ed è sostituito da un pannello in compensato. Occorre inoltre sostituire alcune piastrelle del pavimento. Bagni: 7 bagni così distribuiti: N° 1 struttura al I livello a sevizio della palestra per maschi e per femmine, con antibagno e 2 WC. N° 1 struttura al secondo livello (piano laboratori) con n.4 WC per i maschi e 4 per le alunne, un wc per diversamente abili. N° 2 strutture al terzo livello di cui una con le caratteristiche sopra descritte e l’altra costituita da un blocco di due bagni con antibagno : 2 WC per i maschi e 2WC per il personale di sesso maschile separati da un ripostiglio (nella zona uffici amministrativi), un bagno nella zona presidenza. N° 2 strutture al quarto livello: una (ala prospiciente via Lanzillotti) corrispondente nella posizione e nella struttura a quelle del II e III livello; un blocco di due bagni con antibagno: 2 WC per le femmine, 1WC per i docenti e il personale di sesso femminile .Ogni blocco di servizi igienici è dotato di un piccolo deposito per i detergenti. Laboratori: 12 N°3 al primo livello (1.Chimica organica, 2.Chimica generale , 3.Tecnologie chimiche) N°6 al secondo livello (1.Analisi chimiche, 2.Tecnologia disegno e progettazione, 3.Informatica, 4.Elettrotecnica e Fisica, 5.Elettronica, 6.Misure e Impianti Elettrici ) N°3 al terzo livello (1. Sistemi e Produzione FESR ,2. Laboratorio di Pneumatica ed Elettropneumatica,3. Modellistica IPIA ) Per informazioni specifiche è possibile consultare le schede di sicurezza relative ai composti chimici presenti nei laboratori e le schede di rischio delle apparecchiature e degli ambienti allegate a questo documento. A parte è stato valutato il rischio chimico di cui è allegata la relazione e la relativa documentazione. Biblioteca: al quarto livello ala prospiciente via Lanzillotti. E’ attrezzata con scaffalature tutt’intorno alle pareti protette da vetri non a norma. Magazzini e depositi: 6, distribuiti come di seguito: a) Deposito suppellettili varie e deposito cancelleria, locali attigui alla palestra livello 2, originaria destinazione d’uso spogliatoi. b) Magazzino cattedre e locale attiguo alla palestra con attrezzi ginnici, livello 1 originaria destinazione d’uso spogliatoi. c) Box deposito acetilene, argon, azoto e idrogeno (fornitori ditta Son di Napoli) esterno al corpo di fabbrica. d) Sgabuzzino esterno deposito sostanze organiche Manutenzione del cancello di accesso al box deposito esterno Locali tecnologici 2: A livello 1° Centrale termica (esterna al corpo di fabbrica) e Serbatoio idrico (sottoscala rampa attigua atrio livello 1) 8 Atrio a livello 3: Immette tramite passerella su via Lanzillotti, portone di ingresso (tre Moduli) dotato di maniglie antipanico dimensioni 12.65x6.20. E’ necessario provvedere alla manutenzione ordinaria e periodica del pozzetto di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche presente in prossimità della passerella di accesso all’Istituto in via Lanzillotti, onde evitarne l’inaccessibilità per allagamenti della suddetta via, in caso di pioggia. Atrio a livello 1: Immette sul cortile interno, n.2 portoni di ingresso (tre Moduli) dotati di maniglie antipanico sufficientemente ampi (dim.5.80 x 6.10). Cortile interno: Area calpestabile di circa 1500 mq con adiacente pineta. Interventi richiesti: Irreggimentazione delle acque meteoriche per rimuovere situazioni di pericolo dovute ad infiltrazioni nel sottofondo dell’edificio. Tensostruttura All’ inizio del 2010 l’Amministrazione Provinciale di Matera, in attesa della fine dei lavori, per far fronte alle esigenze didattiche relative all’esercizio di Educazione Fisica, ha offerto in comodato la tensostruttura collocata nell’area adiacente alla Scuola Media,distante qualche centinaio di metri dall’ITIS . La struttura di proprietà dell’Amministrazione Comunale,è stata oggetto di lavori di ristrutturazione da parte dell’Amministrazione Provinciale e la consegna è avvenuta con la documentazione di rito,compreso il certificato di agibilità . APPARECCHIATURE E MATERIE PRIME UTILIZZATE Apparecchiature Tipologia Ubicazione Uffici Presidenza e vicepresidenza Uffici amministrativi Laboratorio di matematica e informatica Ufficio tecnico Laboratorio Chimica Generale Laboratorio Analisi Chimica Personal computer con stampanti Collegamento in rete LAN e/o Internet Laboratorio Tecnologie Chimiche P.C. Portatili ,registro elettronico Laboratorio Sistemi e produzione FESR Postazioni mobili Portatili Lab. Fisica, TDP, Elettronica Fotocopiatrici Uff. Amministrativo, e Presidenza Apparecchiature elettrotecniche ed elettroniche Laboratori tutti Lab.Chimica generale, Chimica Apparecchiature chimiche organica, Analisi chimica Tecnologie chimiche Sistemi e produzione FESR, Linguistico Televisori con video registratore Telecomunicazione Sala conferenze Lavagne interattive Laboratorio elettronica Tab. 1 Q.tà 2 9 17 1 6 1 4 15 16 4 2 16 2 >100 >100 3 2 1 9 Materie prime Tipologia Carta Acidi Sali Basi Sostanze organiche Gas in bombola Acido sviluppo circuiti stampati Gas Metano (Rete) Ubicazione 1° livello Archivio e Magazzino 3° livello Uffici e Biblioteca 1° livello Chimica Organica 1° livello Chimica Generale e Tecnologie Chimiche 2° livello Analisi Chimica 2° livello deposito attiguo alla palestra 1° livello Chimica Organica 1° livello Chimica Generale e Tecnologie Chimiche 2° livello Analisi Chimica 2° livello deposito attiguo alla palestra 1° livello Chimica Organica 1° livello Chimica Generale e Tecnologie Chimiche 2° livello Analisi Chimica 2° livello deposito attiguo alla palestra 1°livello Sgabuzzino esterno 2° livello Analisi Chimica (bombole in rete locale) Box Dep. Est. 2 bombole di ACETILENE Box Dep. Est. 2 bombole di ARGON Box Dep. Est. 2 bombole di AZOTO Box Dep. Est. 2 bombole di ARIA COMPRESSA 2°Livello Laboratorio TDP (da usare) 2°Livello Laboratorio TDP (da smaltire) Lab di chimica Tab. 2 150q.li 60 q.li 12 litri 4 litri 3 litri 3 kg 80 kg 10 kg 20 kg 10 kg 4 kg 1 kg 12 kg 6 kg 53 kg N°8 126 kg 28 kg 28 kg 28 kg 21 litri 70 litri rete ORGANIGRAMMA DEL PERSONALE CHE OPERA IN PARTICOLARI AMBIENTI N 1 2 3 4 5 6 7 Cognome e nome Mansione Santeramo Maria Rosaria Albano Pasqua Bernardo Luigi Antonio Destasi Bernardo Luigi Angela Andrisani Galati Santangelo M. Immacolata Tanico Nicoletta Mazziotta Girolamo Menzella Domenica Rinaldi Annalisa Lapadula / Camodeca/Albano Vitucci(RESP) Matera Lapadula /Camodeca Dirigente Scolastico/ datore di lavoro Collaboratore del D.S. Collaboratore del D.S. Responsabile IPIA Ufficio Tecnico Dir. Serv. Gen. e Amm. Assistente amministrativo Assistente amministrativo Assistente amministrativo Assistente amministrativo Assistente amministrativo Docenti Docenti ITP Assistente Tecnico Sigismondo(RESP.) /Vitucci Matera Albano (RESP.) Vitucci Matera Lapadula(RESP) Sigismondo Matera Mangiamele/ Perrone Manco(RESP) /Agneta Docente ITP Assistente Tecnico Docenti Docenti ITP Assistente Tecnico Docenti Docenti ITP Assistente Tecnico Docenti Docenti ITP Luogo Uffici Presidenza Uffici Segreteria Lab. chimica organica Docenti Lab. chimica generale Lab. analisi chimica Lab. Chimica Industriale Lab. Elettronica 10 Miglionico Bellino /Tosti(RESP.) 8 Assistente Tecnico Docenti Manco Miglionico Tremamondo(RESP.) Lab. Matematica ed Informatica Docenti ITP Assistente Tecnico Docente 9 10 11 12 13 14 Lab.Modellistica Mazzei (RESP)/Berdicchia(RESP) Mandaglio, Destasi, Luongo Manco,Santarcangelo Bubbico Perrone / Mangiamele Manco / Agneta(RESP) Bubbico Mangiamele /Perrone Rubino(RESP) Manco/Agneta Miglionico Destasi(RESP) /Mandaglio Santarcangelo Miglionico Destasi/Mandaglio Santarcangelo(RESP) Bubbico Docenti Lab. Fisica ed Elettrotecnica Docenti ITP Assistente Tecnico Docenti Docenti ITP Assistente Tecnico Lab. TDP Docenti Lab. Sistemi e Produzione FESR Docenti ITP Assistente Tecnico Docenti Docenti ITP Assistente Tecnico Docenti Docenti ITP Assistente Tecnico tab. 3 Lab. Pneumatica ed Elettropneumatica (ala FESR) Lab.Impianti Elettrici DOCUMENTAZIONE ACQUISITA DALL’INDAGINE PRELIMINARE E’ stata richiesta all’ente proprietario dell’immobile la seguente documentazione: DOCUMENTO FORNITO Verbale di consegna edificio NON FORNITO X Agibilità X Planimetria dei locali con indicazione della destinazione d’uso e del numero massimo degli allievi ospitabili X Planimetria distribuzione impianto idrico X Planimetria distribuzione impianto fognario X Planimetria distribuzione impianto di riscaldamento X Planimetria distribuzione impianto gas X Planimetria distribuzione impianto antincendio Planimetria distribuzione impianto di terra e contro le scariche atmosferiche X X Verbale verifiche biennali dei dispositivi contro le scariche atmosferiche Collaudo statico X X Certificato di prevenzione incendi X Dichiarazione di conformità impianti X Certificato di idoneità sanitaria X Tab. 4 11 3. VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E DI STUDIO 3.1 Criteri seguiti per la misura dei rischi I criteri adottati nel valutare i rischi si basano in primo luogo sull’esame sistematico di tutti gli aspetti afferenti le attività dei lavoratori appartenenti all’ITIS “ Cassola” di Ferrandina evidenziando ove necessario sia i nominativi dei dipendenti soggetti a rischi e sia i luoghi ove il rischio è più elevato. Solo il rischio chimico e lo stress lavoro-correlato seguono metodologie specifiche ,la relativa documentazione è parte integrante del documento. La valutazione dei rischi si articola in più fasi che prevedono: A) L’identificazione delle fonti di rischio potenziale. Tali fonti, presenti nei luoghi di lavoro, possono essere dovute a sostanze o attrezzature oppure a modalità di lavoro o posizioni. A tale riguardo sono state raccolte informazioni riportate nelle schede allegate. Le informazioni riportate nelle schede sono state ottenute mediante ispezioni, rilievi ed interviste. B) La stima della magnitudo dei rischi. Dopo aver raccolto ed analizzato le informazioni ed identificate le fonti di rischio, ne sono state stimate le entità secondo i seguenti livelli: Indice della magnitudo Livello A B C D molto grave grave lieve modesto tab n.4 C) La stima della probabilità di accadimento. La fonte di pericolo assume più o meno importanza a seconda della probabilità che l’evento dannoso si verifichi e a tal riguardo ne sono state stimate le entità secondo i seguenti livelli: Indice della probabilità Livello Molto probabile Probabile Poco probabile Improbabile tab n.5 D) La stima del rischio. Nei punti precedenti si è identificato e stimato il rischio nelle sue componenti Magnitudo e Probabilità; ipotizzando una proporzionalità diretta fra Rischio, Probabilità e Magnitudo (R=P x M). La quantificazione del rischio correlato alla gravità e alla probabilità di accadimento del danno sarà determinato mediante l’ausilio della seguente tabella: 12 d – modesto GRAVITA’ c – lieve DEL DANNO b – grave a - molto grave B(3) C(1) C(2) C(3) B(1) B(2) B(3) C(2) A(2) A(3) B(2) C(1) A(1) A(2) B(1) B(3) - alta - media - bassa - bassissima PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO Tab. n.7 Gli indici di quantificazione del rischio contenuti nella tabella precedente si possono schematizzare secondo la tabella seguente che elenca le classi a cui corrispondono i livelli di priorità determinanti i tempi di attuazione degli interventi correttivi. Classe di rischio Livello di priorità Tempi di attuazione 1 2 3 1 2 3 1 2 3 immediati con urgenza entro 3mesi entro 6 mesi entro 9 mesi entro 12 mesi entro 18 mesi entro 24 mesi senza urgenza A - elevato B - medio C - scarso Tab n.8 La metodologia impiegata consisterà nello strutturare la valutazione del rischio in modo da acquisire tutte le informazioni necessarie per una mappa completa. Individuato il rischio, si procederà alla sua riduzione secondo il principio di causalità. La valutazione dovrà comprendere le seguenti fasi: esame dell’organizzazione del lavoro, che deve essere impostata ai fini della tutela della salute e della sicurezza; inventario dei luoghi di lavoro, impianti, attrezzature, macchine, materie prime e così via, per il censimento del rischio e successiva elaborazione dei relativi dati; ispezione dell’ambiente di lavoro attraverso il controllo dei luoghi per accertarne la rispondenza alla legislazione sulla prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro; identificazione del rischio di esposizione residuo, in riferimento alle regole di buona tecnica. Nell’ultima voce possono essere comprese indicazioni circa l’individuazione delle aree/posizioni di lavoro, dei compiti/mansioni dei lavoratori, di macchine/impianti/lavorazioni etc. oggetto della valutazione; standard di riferimento adottati; modalità con le quali è stata ottenuta la collaborazione degli esperti e la consultazione del rappresentante per la sicurezza; criteri seguiti per l’assunzione delle decisioni, etc. 3.2 Rilevazione dei pericoli ed individuazione dei lavoratori esposti In base alle ispezioni dei luoghi di lavoro ed alle notizie e documentazioni ottenute è stato realizzato una raccolta sistematica delle varie informazioni che sono state inserite in corsivo al paragrafo 2.3del presente documento. 13 Dalle suddette informazioni, si è operata una prima sintesi per la determinazione delle situazioni di rischio. Sintesi che si è attuata secondo i dettami del D.Lvo81/2009 e successive integrazioni.. n. 1 2 3 4 5 6 7 Pericolo Caduta di lavoratori o oggetti Sedimenti di polvere Carenza di illuminazione artificiale normale Carenza di illuminazione artificiale di sicurezza Incendio Terremoto Carenze di sicurezza degli impianti elettrici 8 Utilizzo dei videoterminali 9 Rischio reagenti chimici, scottature Utensili utilizzati per usi non idonei Ostruzione delle vie di passaggio e delle uscite e disordine Urti dovuti allo spostamento di armadi e sedie .MMC Scivolamento su scale 10 11 12 13 14 Mancanza di igiene Luoghi terrazzi, lastrici solari pareti perimetrali magazzino archivio,biblioteca archivi e locali con presenza di classificatori e armadi Vie di transito interessate dall’incendio uffici (carenza di manutenzione) Vie di esodo di tutto l’edificio Archivio Biblioteca magazzino Laboratori Tutti i locali Intero edificio uffici amministrativi; laboratori con P.C., aule Laboratori di chimica e magazzini prodotti chimici Intero edificio Intero edificio Intero edificio Personale interessato Personale autorizzato Attività esposizione bandiera, ispezioni, ecc. pulizia infissi esterni magazzinaggio Ditta esterna . Personale dipendente tutto Lavorativa in genere Personale dipendente tutto Lavorativa in genere Personale dipendente tutto Evacuazione Personale dipendente tutto lavorativa in genere Personale dipendente tutto personale esterno personale dipendente tutto Lavorativa in genere manutenzione impianti lavorativa in genere Immissione ed impiegati autorizzati elaborazione dati Prove di laboratorio, Personale autorizzato magazzinaggio Manutenzione, personale dipendente tutto lavorativa in genere personale dipendente tutto lavorativa in genere diversamente abili Personale ausiliario, Collaboratori,diversamente lavorativa in genere abili personale dipendente tutto lavorativa in genere tutte le scale dell’edificio Bagni Tutti gli ambienti Tab. 9 Personale tutto Lavorativa in genere 14 3.2 VALUTAZIONE DEI RISCHI Avendo identificato i pericoli presenti nei luoghi in cui si svolgono le attività lavorative e a cui possono essere interessati i dipendenti dell’attività in esame, si passa alla stima dei parametri di valutazione del rischio prodotto dallo specifico pericolo. Segue tabella relativa alla stima della magnitudo e della probabilità di accadimento del danno. n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Pericolo Caduta di lavoratori o oggetti Sedimenti di polvere Carenza di illuminazione artificiale normale Carenza di illuminazione artificiale di sicurezza Incendio, Terremoto Carenze di sicurezza degli impianti elettrici Utilizzo dei videoterminali Rischio reagenti chimici, scottature,vetrerie Utensili utilizzati per usi non idonei Ostruzione delle vie di passaggio e 11 delle uscite , disordine Probabilità Classe del rischio stimato Tempi Magnitudo B C B(2) B(3) D C(3) D C(3) B B A(3) A(3) entro 9 mesi entro 12 mesi Senza urgenza Senza urgenza entro 3 mesi entro 3 mesi B A(3) entro 3 mesi D C(3) Senza urgenza B B(2) entro 9 mesi D C(3) Senza urgenza B A(3) entro 3 mesi B A(3) entro 3 mesi B B B(2) B(2) entro 9 mesi entro 9 mesi Urti dovuti allo spostamento di 12 armadi e sedie, movimentazione 13 14 manuale carichi Scivolamento su scale Mancanza di igiene nei bagni Tab.10 4. INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE ATTE AD ELIMINARE O RIDURRE I RISCHI. 4.1 Criteri Nell’analisi globale del rischio si ritiene di rilevante importanza anche il ruolo dell’informazione e della formazione dei dipendenti. Questo ulteriore parametro, ci consente di pervenire ad una espressione più completa che sarà adottata nella presente valutazione: R= PxM K dove il parametro K tiene conto dell’addestramento, dell’istruzione e dell’aggiornamento dei dipendenti commisurata alla tipologia dell’attività svolta. Solo dopo aver determinato la classe di ciascun rischio con il relativo livello di priorità, insieme alle misure di prevenzione (che riducono P) e a quelle di protezione (che riducono M) il parametro ne consentirà il declassamento. Passiamo all’analisi dei pericoli che riguardano il caso in esame: 15 Pericolo di caduta di lavoratori o oggetti Questo pericolo deriva dall’accessibilità dei lastrici solari da parte dei dipendenti che potrebbero lasciar cadere oggetti o sporgersi eccessivamente provocando danni agli altri o a se stessi. La magnitudo e la probabilità sono riportate alle colonne 3 e 4 della tabella 10. E’ possibile operare una riduzione intervenendo solo sulla probabilità attuando la misura di prevenzione accesso esclusivo ai lavoratori le cui mansioni possono svolgersi in quei luoghi. Sedimenti di polvere Gli interventi idonei a migliorare la situazione igienica peraltro non grave, porta a consigliare solo una migliore organizzazione degli spazi destinati allo stoccaggio del materiale cartaceo utilizzando armadi e classificatori metallici chiusi con bordi arrotondati. Questo intervento, nonostante migliori le condizioni igieniche generali degli archivi, non elimina completamente il rischio polvere. Il locale sito al primo livello è utilizzato per lo stoccaggio di vecchi fascicoli degli uffici amministrativi. Incendio o Terremoto. 1.INCENDIO Questo pericolo deriva principalmente dalla presenza di quantità di materiale cartaceo stoccato in vari locali . Inoltre si ritiene opportuno ,data la consistente quantità di materiale cartaceo, installare un impianto di rilevazione fumi nell’archivio principale e nella Biblioteca. Per ridurre le probabilità di rischio da incendio a causa di inneschi accidentali si devono rimuovere gli accumuli di materiale cartaceo presenti in locali non adeguati allo stoccaggio. 2.TERREMOTO Le numerose scaffalature e armadi con vetri non a norma in caso di evento sismico possono costituire un pericolo consistente In caso d’incendio o terremoto l’evacuazione dell’edificio presenta delle limitazioni dovute a: Le porte di alcune aule non sono dotate di blocca porta e blocca stipite, quindi necessitano di manutenzione in quanto le serrature dei maniglioni antipanico vanno fuori asse.. Le asperità e le depressioni della pavimentazione della passerella di accesso al plesso di via Lanzillotti, formano delle pozzanghere di acqua, che con il gelo o il freddo intenso diventano pericolose lastre di ghiaccio La mancata manutenzione ordinaria e periodica del pozzetto di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche adiacente alla passerella dell’ingresso principale in caso di pioggia provoca la formazione di pozzanghere. L’area antistante le uscite di sicurezza dei laboratori del II livello deve essere periodicamente pulita . Il corridoio del secondo livello deve essere liberato da armadi e suppellettili appartenenti principalmente al laboratorio di Fisica e ad altri laboratori IPIA. Carenze di sicurezza degli impianti elettrici. Curare la manutenzione dell’impianto di illuminazione e di emergenza, che si rende necessario soprattutto per l’esistenza di attività pomeridiane che si protraggono fino a sera inoltrata, con l’intervento di numerose persone (Collegio docenti, ricevimento genitori, scuola aperta, elezioni rappresentati di classe ecc.). Rischio reagenti chimici, scottature,vetrerie Per l’uso dei laboratori occorre operare applicando la normativa vigente,utilizzando le schede di sicurezza e usando i DPI in dotazione.Si allega relazione e documentazione della valutazione del rischio chimico. Condizioni di benessere e Rischio biologico 16 Molti infissi necessitano di adeguamento per facilitarne l’uso, nel corridoio al quarto livello un infisso risulta addirittura mancante. Non esistono ascensori o passerelle per i diversamente abili.Occorre predisporre kit igienici( dispenser detergente e asciugatore elettrico) in tutti i bagni. Dotare l’Istituto di distributore di acqua minerale e bibite. Utilizzo di videoterminali Gli assistenti amministrativi e tecnici pur lavorando molte ore su P.C., spesso interrompono il lavoro in postazione per comunicazioni di ufficio o per brevi pause. Ostruzione vie di uscita A causa della presenza in Istituto di suppellettili e attrezzature in dotazione dell’IPIA, le vie di esodo sono parzialmente occupate da armadi a servizio dei laboratori adiacenti, occorre liberarle. 4.2.RELAZIONE DI VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO. In applicazione del d.lgs.09/04/2008 n.81,per le attività di laboratorio che prevedono la presenza di agenti chimici,è stata effettuata una valutazione del rischio chimico a cui sono esposti docenti,assistenti, alunni. L’indagine ha tenuto conto delle indicazioni riportate sulle schede di sicurezza (SDS) degli agenti chimici pericolosi considerati e indicate nell’allegato dossier delle SDS. E’ stata fatta l’analisi preliminare allegata ed una valutazione tramite algoritmo, riferita convenzionalmente a 5 agenti chimici pericolosi. Il software utilizzato è stato quello allegato al testo “Guida alla valutazione del rischio chimico” di Damiano Romeo- Giuseppina Paolantonio Ed.Il Sole 24 Ore. Essa tiene conto di fattori di danno, considerando le proprietà tossicologiche e quelle chimiche pericolose e dei fattori di esposizione (modalità di lavoro,frequenza e tempi di utilizzo,quantitativi utilizzati nella fase di lavoro,fattori di riduzione dell’esposizione,dispositivi di protezione),sia riferiti alla salute che alla sicurezza. Sono stati ricavati,quindi,gli indici di rischio chimico (IRC) per la salute e la sicurezza allegati. I valori ottenuti per ciascun agente chimico considerato, sono stati confrontati con la matrice di indice di rischio minimo (MIRC) allegata e dall’esame dei risultati si deduce che il rischio chimico è moderato. E’stata equiparata la dicitura “rischio basso per la sicurezza e irrilevante per la salute dei lavoratori”,enunciato nel D.LGS.09/04/2008 N°81 art.224 comma 2,con dicitura di rischio chimico moderato indicata nel riepilogo allegato. 4.3. STIMA DEI RISCHI RESIDUI Stima globale del rischio n. Pericolo 1 Caduta di lavoratori o oggetti 2 Sedimenti di polvere 3 Incendio o Terremoto 6 Carenze di sicurezza degli impianti elettrici Rischio reagenti chimici, scottature, vetrerie Ostruzione vie di uscita,disordine 7 Urti dovuti a spostamenti ,MMC 4 5 8 9 Scivolamento su scale Condizioni di igiene,rischio biologico Classe del Magnitu Probabi rischio do lità stimato residua residua Classe del rischio residuo Magnitudo M Probabilità P b c b B(2) B(3) A(3) b c b C(1) C(2) B(2) b A(3) b B(2) b B(2) b C(1) b b A(3) A(3) b b C(1) C(1) b B(2) b C(1) b B(2) b C(1) 17 4.4. INDIVIDUAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI AL RISCHI RESIDUO n. Pericolo Luoghi Personale interessato Attività 2 terrazzi, lastrici solari esposizione bandiera, personale autorizzato, ispezioni, ecc. pareti perimetrali collaboratori pulizia infissi esterni magazzino magazzinaggio archivio, biblioteca archivi e locali con presenza Sedimenti di polvere di classificatori e armadi Personale dipendente tutto Lavorativa in genere 3 Incendio o Terremoto 4 Carenze di sicurezza degli impianti elettrici 5 Rischio reagenti chimici, scottature,vetrerie 6 Ostruzione vie di uscita 7 Urti dovuti a spostamenti. MMC 8 Scivolamento su scale 9 Condizioni di benessere .Rischio biologico Caduta di lavoratori o oggetti 1 Archivio Biblioteca Magazzin Laboratori Tutti gli ambienti Intero edificio Vie di esodo Laboratori Laboratori di chimica e magazzini prodotti chimici Intero edificio Laboratorio tecnologico Intero edificio Dell’intero edificio Intero edificio.Bagni Personale dipendente tutto lavorativa in genere personale tecnico personale dipendente tutto alunni Personale tecnico Alunni docenti personale dipendente tutto Collaboratori,,personale, personale diversamente abile Personale dipendente tutto,alunni e personale divers.abile. manutenzione impianti lavorativa in genere Prove di laboratorio, magazzinaggio Attua zione C(1) C(2) B(2) B(2) C(1) Manutenzione, lavorativa in genere C(1) Attivita lavorative in genere.personale diversamente abile C(1) Attività lavorative in genere C(1) personale dipendente tutto lavorativa in genere C(1) 5. PROCEDURE INTERNE PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA 5.1 Evacuazione in caso d’incendio o di calamità Preposti al controllo del servizio di evacuazione. Il piano di evacuazione in caso di incendio o calamità messo a punto prevede come responsabili della sua gestione : La prof. Maria Rosaria Santeramo(Dirigente Scolastico) La prof.Pasqua Albano (Coordinatore dell’emergenza) Il prof. Antonio Destasi (Coordinatore dell’emergenza) Il prof. Luigi Bernardo (Coordinatore dell’emergenza) Il prof. Pietro La Padula-Sig.ra Vincenza Matera (I Livello) Il prof. Pietro Agneta –Sig. Lorenzo Bubbico (II Livello) Il prof. Antonio Destasi– Prof. Luigi Bernardo (III Livello) La prof.ssa Vita Luongo(A.S.P.P.) – Sig.ra M.Rosaria Raguso (IV Livello) Essi devono intervenire in caso di incendio o evento sismico coordinando: a) le operazioni di evacuazione di tutti i dipendenti dall’edificio; b) le operazioni di pronto intervento in caso di principio d’incendio; c) le chiamate ai VV.F. e alle autorità di Pubblica Sicurezza; d) le operazioni di simulazione dell’evacuazione; e) il controllo delle vie di esodo, delle uscite di sicurezza e dei mezzi di estinzione incendi. 18 Inoltre essi sono tenuti a proporre al datore di lavoro gli accorgimenti e le variazioni al piano di evacuazione in modo da migliorarne il livello di sicurezza. Ad essi sarà consegnato una copia del piano al fine di seguirne scrupolosamente le indicazioni riportate ed eventualmente apponendovi delle note di modifica o di integrazione. Le operazioni di emergenza devono essere coordinate, in caso di calamità o d’incendio dal piazzale antistante l’ingresso principale il quale permette al coordinatore di verificare il deflusso dei dipendenti e nello stesso tempo fornire alle squadre di intervento ed alle autorità notizie utili. Addetti Antincendio: Prof. Pietro Agneta Sig.ra Vincenza Matera (Ass.Tecnico) Prof. Antonio Vitucci Prof. Luigi Bernardo Sig.ra Anna Soranna (coll.sc.) Equipaggiamento di emergenza Nell’edificio sono presenti i seguenti presidi antincendio: Estintori n. 45 così dislocati: - n. 12 al Piano Seminterrato (I livello) - n. 14 al Piano Terra (II livello) - n. 12 al Piano Primo (III livello) - n. 7 al Piano Secondo (IV livello) Idrante a muro incassato n. 11 così dislocati: - n. 2 al Piano Seminterrato (I livello) - n. 3 al Piano Terra (II livello) - n. 3 al Piano Primo (III livello) - n. 3 al Piano Secondo (IV livello) n. 2 esterni: muro esterno palestra, muro sotto strada II livello Considerata la situazione attuale, in particolare la nuova organizzazione della struttura in seguito a lavori di adeguamento e di manutenzione e la destinazione d’uso di alcuni ambienti, sono stati individuati dei percorsi ottimali per l’esodo. L’evacuazione è stata organizzata secondo vie di esodo che permettono il deflusso verso il punto di raccolta individuato nella villetta adiacente all’Istituto posta su Via Lanzillotti di alunni e lavoratori provenienti da IV,III,II livello, e nel piazzale antistante la palestra di alunni e personale del I livello. Vedi mappe allegate. Nel computo della capacità di deflusso di ogni singola via si è considerato il numero di dipendenti, degli studenti e la presenza del pubblico .Per tutte le vie di esodo è indicata la popolazione media. Dopo aver illustrato ampiamente ai dipendenti l’organizzazione delle vie di fuga e i loro percorsi personali ,sono state programmate due prove di evacuazione cronometrate.Le prove sono eseguite in mattinata, con la presenza di pubblico. I Preposti all’intervento in aiuto dei disabili sono: Prof.ssa Leonarda Genovese(doc. sost.) Prof.ssa Anna Maria Forte(doc. sost.) Prof.ssa Maria Teresa Sisto(doc. sost.) 19 Prof. Michele Giannace (doc. sost.) Sig.Marco D’Aria(Coll. Scolastico) Sig.Rocco D’Alessandro(Coll. Scolastico) Sig.Lorenzo Bubbico(Ass.Tec.) 5.2. Interventi di primo soccorso Preposti al controllo del Servizio di Primo Soccorso Il servizio di Primo Soccorso in caso di incidenti che interessano il personale prevede l’intervento delle seguenti figure: la prof.ssa Francesca Delucia il prof. Michele Giannace la sig.Giovanna Mele I preposti alla chiamata del Pronto Soccorso sono la dott.ssa Angela Andrisani DSGA e il Sig. Girolamo Mazziotta. Essi devono intervenire in caso di incidente eseguendo e coordinando: a) le operazioni di Pronto Soccorso di tutti i dipendenti che si trovano nell’edificio; b) le chiamate al Pronto Soccorso dell’Ospedale della ASL n. 4 di Matera; c) il controllo, la custodia e l’utilizzo della cassetta di primo soccorso. Inoltre essi sono tenuti a: - proporre al Datore di lavoro gli accorgimenti per il miglioramento del servizio; - seguire corsi ed esercitazioni di Primo Soccorso. Ad essi sarà consegnata una copia del presente piano al fine di seguirne scrupolosamente le indicazioni riportate ed eventualmente richiedendo modifiche o integrazioni. 5.3 Lavori svolti con apparecchiature vdt Il personale amministrativo durante l’esercizio delle sue funzioni svolge oltre al lavoro al vdt anche attività di comunicazione e coordinamento, viene comunque invitato ad interrompere ogni due ore l’attività svolta al vdt per una breve pausa. Si presta attenzione all’ergonomia del lavoratore (posizione della postazione rispetto alla provenienza della luce, seduta a norma, illuminazione, rischio elettrico) 5.4. Interventi manutentivi per l’impianto elettrico e termico Al momento la manutenzione avviene tramite richiesta diretta all’Amministrazione Provinciale. 6. PROGRAMMA DELLE MISURE OPPORTUNE PER GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA 6.1 Programmazione temporale degli interventi In base a quanto determinato nel capitolo precedente, segue la programmazione temporale delle misure di miglioramento della sicurezza. La scansione temporale degli interventi è stata ricavata considerando la classe di rischio stimata inizialmente. Nella tabella che segue si riporta per ogni tipologia di rischio, il tipo di intervento necessario e i tempi previsti per il miglioramento. 20 n. Pericolo 1 Caduta di lavoratori o oggetti 2 Sedimenti di polvere 3 Incendio o Terremoto 4 Carenze di sicurezza degli impianti elettrici 5 Rischio reagenti chimici,scottature ,vetrerie 6 Ostruzione vie di esodo 7 Urti dovuti a spostamenti. MMC 8 Scivolamento su scale 9 Condizioni di benessere.Rischio biologico Ente interessato all’intervento Istituto: per quanto riguarda il proprio personale, informazione e uso DPI Istituto.informazione per quanto riguarda il proprio personale Istituto per quanto riguarda l’informazione e prove di evacuazione del personale Provincia per gli interventi strutturali ed impiantistici, riparazione porte e infissi Eliminazione barriere architettoniche.Controllare la funzionalità degli idranti Provincia per completare la ristrutturazione, documentazione Istituto per il controllo efficienza impianto elettrico Istituto per quanto riguarda il rispetto delle norme uso DPI Istituto per quanto riguarda la vigilanza Provincia per completare la ristrutturazione, manutenzione pozzetti raccolta acque.riparazione porte e infissi. Istituto per quanto riguarda l’informazione del proprio personale, uso DPI Provincia: rimozione delle barriere architettoniche ITIS Istituto per quanto riguarda l’ informazione del proprio personale,controllo integrità fasce adesive antiscivolo Istituto per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro del proprio personale,vedi stress lavorocorrelato,vigilanza,rispetto del divieto di fumo,installazione distributore acqua. Provincia per gli interventi agli infissi ; eliminazione infiltrazioni al I livello Tab. 11 Classe rischio residuo stimato Tempi di attuazione delle misure C(1) entro 18 mesi C(2) entro 24 mesi B(2) entro 9 mesi B(2) entro 9 mesi C(1) entro 18 mesi C(1) entro 18 mesi C(1) entro 18 mesi C(1) Entro 18 mesi C(1) entro 18 mesi 6.2 Riepilogo degli interventi minimi da mettere in atto per ridurre i rischi Caduta di lavoratori o oggetti Intervento a carico dell’Istituto 21 Adottare le procedure di sicurezza gestite da apposito responsabile così come riportato nella seconda parte del presente piano. Inoltre, ove necessario, devono essere forniti D.P.I. in dotazione dell’Amministrazione e consentire l’accesso esclusivo ai lavoratori le cui mansioni possono svolgersi in quei luoghi. Sedimenti di polvere Intervento a carico dell’Istituto Gli interventi idonei a migliorare la situazione igienica, peraltro non grave, portano a consigliare solo una migliore organizzazione degli spazi destinati allo stoccaggio del materiale cartaceo utilizzando armadi e classificatori metallici chiusi con superfici lisce e bordi arrotondati. Questo intervento, nonostante migliori le condizioni igieniche generali degli archivi, non elimina completamente il rischio polvere. Il locale sito al primo livello è utilizzato per lo stoccaggio di vecchi fascicoli . Incendio e Terremoto Intervento a carico della Provincia Si ritiene opportuno, data la consistente quantità di materiale cartaceo,installare un impianto di rivelazione fumi localizzato nell’archivio principale e in biblioteca. Sono poi necessari i seguenti interventi: Adeguamento delle uscite di sicurezza per consentire un corretto deflusso: controllare la corretta apertura delle porte delle aule. Manutenzione ordinaria e periodica del pozzetto di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche presente in prossimità della passerella di accesso all’Istituto in via Lanzillotti. Eseguire il livellamento delle asperità e delle depressioni della superficie della pavimentazione della passerella di accesso al plesso di via Lanzillotti. Controllare la funzionalità degli idranti. Intervento a carico dell’Istituto Per ridurre le probabilità di rischio da incendio a causa di inneschi accidentali si devono evitare gli accumuli di materiale cartaceo presenti in locali non idonei allo stoccaggio. Nei laboratori e negli uffici usare correttamente le macchine in dotazione. Evitare l’accumulo di materiali di vario tipo su armadi e scaffali. Carenze di sicurezza degli impianti elettrici Intervento a carico della Provincia Denuncia dell’ impianto di messa a terra Intervento a carico dell’Istituto Adottare le procedure di sicurezza gestite da apposito Responsabile di laboratorio. Rischio reagenti chimici, scottature, vetrerie Intervento a carico dell’Istituto Adottare le procedure di sicurezza gestite dal Responsabile del laboratorio . Ostruzione vie di esodo Intervento a carico dell’Istituto 22 Rimuovere le apparecchiature riposte provvisoriamente nei corridoi e che ostruiscono parzialmente le vie di esodo. Interventi a carico della Provincia Manutenzione dei pozzetti di raccolta acque meteoriche Manutenzione infissi e porte di accesso alle aule. Urti dovuti a spostamenti. MMC Intervento a carco dell’Istituto Informazione del personale.Uso dei DPI Interventi a carico della Provincia Rimuovere le barriere architettoniche Scivolamento su scale Intervento a carico dell’Istituto Adottare le procedure di sicurezza gestite da apposito Responsabile, vigilare per la pulizia immediata nel caso di presenza sul pavimento di sostanze tipo olio, grasso, cera e acqua, verificare le bande antiscivolo e applicarle ove mancanti. Condizioni di benessere Rischio biologico Intervento a carico della Provincia Infissi. Una consistente percentuale degli infissi va sostituita. Nei corridoi gli infissi necessitano di manutenzione per facilitarne l’uso, nel corridoio al quarto livello un infisso risulta mancante Gli avvolgibili ad eccezione di pochi vanno sostituiti, in alternativa occorre provvedere ad un analogo sistema parasole (tende veneziane o similari). Intervento a carico dell’Istituto Mancanza di igienicità La puntuale pulizia dei bagni sarà a cura del personale incaricato, occorrerà vigilare sull’accuratezza del lavoro effettuato e sul comportamento responsabile degli alunni soprattutto rispetto al divieto di fumare. Dotare i bagni di detergente in kit a parete. E’ richiesto un distributore automatico di acqua minerale e bevande. Documentazione da acquisire Sono a carico della Provincia le verifiche, i collaudi e le omologazioni mancanti relative agli impianti tecnologici ed all’intera struttura edile . 6.3 Stress lavoro - correlato DESCRIZIONE DEL METODO L’I.I.S. “CASSOLA” di Ferrandina in materia di valutazione del rischio stress lavoro-correlato, in applicazione del d.lgs. n.81/2008 e s.m.i. e della circolare del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali prot.15/segr/0023692 del 18/11/2010 ha aderito al metodo di lavoro proposto dal Gruppo di Lavoro dell’U.S.R. BASILICATA sulle linee guida della sperimentazione effettuata da alcune reti di scuole della provincia di Treviso e Vicenza.Sicuramente, al di là degli obblighi di legge, il tema dello stress lavorocorrelato e l’obbligo di valutazione ad esso riferito sono un’opportunità nuova, anche per la scuola, per sottoporre la propria organizzazione ad un’analisi interna che possa far emergere, col coinvolgimento dei 23 lavoratori, le reali esigenze di intervento. Il termine stress, contrariamente alla piu’ comune informazione e convinzione non trova le sue origini in un contesto psico-sociologico, bensi’ in quello tecnico – ingegneristico.In tal senso infatti il termine indica lo sforzo, la tensione cui è soggetta la materia nel momento della sua massima pressione, nel momento di maggiore sollecitazione.L’ambito lavorativo non è un semplice elemento di contestualizzazione del fenomeno, ma ne determina le caratteristiche.Il datore di lavoro deve garantire a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici la massima tutela della salute e sicurezza sul lavoro e a tal fine deve necessariamente esserci l’impegno concreto della rilevazione e valutazione delle situazioni organizzative e gestionali difformi da tale presupposto con il conseguente impegno di correggere e migliorare le condizioni e le modalità di lavoro, rivolgendo l’attenzione alla totalità dei lavoratori ,considerando il ruolo e l’attività da essi svolta.La valutazione del rischio dovrà concentrarsi non sulla distinzione dell’origine delle cause, ma sulla capacità di poter garantire che i lavoratori dall’inizio dell’attività lavorativa alla fine non vengano esposti in alcun modo a fonti di rischio da stress lavoro –correlato.In questo modo il lavoratore ,tornando alla sua vita familiare,non aggiungerà alcun aggravio ,in tal senso, determinato dallo svolgimento del suo lavoro. Seguendo le indicazioni del Gruppo di Lavoro gestito dall’ U.S.R. BASILICATA, è stato nominato per l’I.I.S. “CASSOLA” il Gruppo di Valutazione (GV) costituito da: i proff. Luigi Manco Antonio De Stasi Annalisa Crespantini Luigi Bernardo Rosa Anna Loizzo Il GV è stato integrato dai rappresentanti dei Gruppi omogenei dei Lavoratori (GOL), che hanno dato un contributo costruttivo nell’analisi delle specifiche problematiche relative al contenuto di lavoro: sig.ra Domenica Menzella per gli Assistenti Amministrativi sig. per gli Assistenti Tecnici Angelo Pennuzzi sig.ra Giovanna Mele per i Collaboratori Scolastici i docenti presenti per i Docenti I rappresentanti dei GOL sono stati scelti secondo il criterio della conoscenza dell’ambiente di lavoro sia per anzianità di servizio che per le esperienze maturate. Il GV ritiene sufficiente la compilazione di un’unica griglia e un’unica check list per tutto l’I.I.S. La prima fase del lavoro è stata la raccolta dei dati per la compilazione della Griglia dei dati oggettivi. Tale Griglia contiene quesiti su indicatori le cui risposte si evincono da elementi quantitativi inoppugnabili: affollamento delle aule, sanzioni disciplinari, problemi di relazioni personali o di genitori relativamente a docenti o ATA, frequenza delle assenze del personale. E’ seguita l’analisi e la compilazione delle check list suddivise in tre aree: A Ambiente di lavoro (indagine su alcuni parametri della struttura scolastica) B Contesto di lavoro (indicatori riferiti all’organizzazione del lavoro) C Contenuto del Lavoro(indicatori specifici delle componenti essenziali del lavoro delle quattro categorie) che comprende: C1 -DOCENTI C2 -AMMINISTRATIVI C3 -COLLABORATORI C4 –TECNICI 24 Essendo stata inclusa la sottoarea C4,obbligatoria per le scuole tecniche, il punteggio di riferimento totale è 80. Segue documentazione GRIGLIA DI RACCOLTA DATI OGGETTIVI CHECK LIST A, B, C1, C2, C3, C4 DESCRIZIONE DELL’ESITO FINALE Dall’analisi della Griglia di raccolta dati oggettivi si rileva un punteggio di 16. Convenzionalmente, i dati oggettivi raccolti si definiscono non significativi se il punteggio è inferiore a 25 punti. Il punteggio complessivo delle check list è di 30 Il totale è 46 , punteggio minore di 80; pertanto il livello di rischio è basso. INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI MIGLIORAMENTO Il GV dopo aver analizzato i singoli indicatori ed aver effettuato il calcolo del rischio stress l-c, ha riflettuto su quelli le cui risposte manifestavano una situazione di attenzione. Gli interventi di miglioramento possono essere divisi in due categorie: - Interventi di natura prevalentemente tecnica - Interventi di natura organizzativa e/o gestionale INTERVENTI DI NATURA PREVALENTEMENTE TECNICA Microclima e illuminazione: - climatizzare almeno i locali destinati ad ufficio e riunioni -schermare le finestre Parcheggi: -si ritiene che con la fine dei lavori di ristrutturazione il problema del parcheggio possa essere risolto(sede ITIS) INTERVENTI DI NATURA ORGANIZZATIVA E/O GESTIONALE -Applicazione regolamento d’Istituto -monitorare stabilmente l’applicazione del regolamento a partire dagli ambiti piu’ strategici -realizzare momenti di divulgazione dei contenuti del regolamento Svolgimento delle mansioni e gestione del carico di lavoro ATA: -richiedere il rispetto degli orari di accesso agli uffici -gestire le situazioni di emergenza istituendo sistemi di pronto intervento (ridistribuzione dei compiti,spostamento colleghi) -prevedere all’occorrenza la rotazione dei compiti specifici, coinvolgendo i lavoratori nella scelta delle migliori soluzioni. 25 Si ritiene di poter realizzare i miglioramenti previsti entro n.6 mesi. Tutte le categorie di lavoratori saranno informate sull’importanza di esprimere anche attraverso le loro rappresentanze situazioni di disagio inerente all’ambiente di lavoro, al contesto e al contenuto. Riguardo alla formazione del personale in materia si attendono indicazioni dall’USR BASILICATA per offrire un servizio di qualità e realmente efficace. 6.4 Differenze di genere, età, provenienza da altri Paesi. Il D. Lgs n.151/2001 disciplina i congedi riguardanti le lavoratrici in gravidanza e puerperio. Durante il periodo di gestazione e subito dopo il parto la donna non può essere adibita a lavori pericolosi, faticosi, insalubri. Il Datore di lavoro deve adottare le misure necessarie affinché sia evitata l’esposizione ad agenti fisici,chimici o biologici pericolosi, in particolare occorre prestare attenzione all’ esposizione a radiazioni ionizzanti. La lavoratrice madre ha diritto inoltre all’astensione obbligatoria, anticipata e facoltativa nei casi, nei tempi e misure previste,a riposi giornalieri, assenza per malattia del bambino.Occorre però che la dipendente, accertatasi del suo stato di gestazione, informi il Datore di lavoro perché si valutino la salubrità dell’ambiente e le mansioni svolte Al genitore lavoratore che adotta un figlio, fondamentalmente sono riconosciuti gli stessi diritti del genitore biologico. Degno di nota è il divieto di discriminazione trattato nell’articolo n.3 dello stesso decreto. E’ vietata qualsiasi discriminazione di sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro,le iniziative inerenti all’orientamento, alla formazione e per quanto riguarda la retribuzione e la carriera. L’ organizzazione del lavoro deve essere effettuata in modo da garantire pari opportunità fra uomini e donne, nonché una possibilità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Pari attenzione deve essere dedicata all’ individuazione e valutazione dei rischi cui sono soggetti i giovani e i lavoratori maturi (oltre i 55 anni). Poiché gli alunni frequentanti i laboratori sono equiparati ai lavoratori, per le attività svolte in tali ambienti, per essi si applicano le specifiche tutele contenute nella normativa vigente che obbliga a valutare tale rischio e al divieto di attività considerate pericolose. A tali misure devono affiancarsi interventi sugli aspetti dell’adattamento ergonomico del luogo di lavoro alle esigenze del giovane lavoratore –alunno. Non occorre sottovalutare il rischio di molestie riconducibili a condotte continuative o occasionali che possono verificarsi negli ambienti scolastici su ragazzi e ragazze. Sarà buona norma vigilare su eventuali comportamenti sospetti, pertanto evitare di chiudere a chiave gli ambienti frequentati dagli studenti in particolare diversamente abili , usare un abbigliamento idoneo all’Istituzione Scolastica, non fare uso di sostanze capaci di modificare il comportamento e di far perdere il controllo di sé. Per ciò che concerne i rischi connessi alla provenienza da altri Paesi, non è presente nel nostro Istituto alcuna figura lavorativa con tali caratteristiche, sono invece numerosi gli studenti stranieri; poiché si tratta di ragazzi dati in adozione a famiglie italiane o appartenenti a famiglie extracomunitarie ormai ben integrate nella nostra comunità, non si evincono particolari problemi di inserimento nel contesto scolastico in oggetto. Non manca comunque l’attenzione per tali ragazzi in fase di programmazione di classe, relativamente ai problemi dell’apprendimento della lingua italiana, e di attivazione del Piano dell’Offerta Formativa. Tutto il personale della nostra Scuola ha mostrato sempre grande sensibilità e dedizione al tema dell’accoglienza, ma è buona norma vigilare su comportamenti, linguaggi verbali e non verbali inopportuni per identificare ogni minimo accenno di intolleranza o discriminazione. Il comportamento degli adulti è il più efficace insegnamento per trasferire alle nuove generazioni la regole del vivere civile. 26 6.5 Rischio rumore Il rischio rumore non è stato valutato con mezzi tecnici, poiché non sono presenti nell’Istituto fonti che possono superare i valori limite. Qualora si dovessero presentare situazioni nuove che possono destare pericolo, sarà effettuata la misura e la conseguente valutazione anche di tale rischio. 6.6 Organizzazione della formazione e informazione del personale in materia di sicurezza L’ informazione sul piano di evacuazione è avvenuta seguendo il programma messo agli atti ed è stata curata dall’RSPP con un incontro con le classi e con tutti gli operatori della sicurezza. Sono stati realizzati: in dicembre 2013 un corso di formazione per i lavoratori di n.12 ore ,in parte elearning tenuto dall’ing. Nicola D’Alessandro con test di verifica ,per i preposti un corso di n.8 ore in presenza tenuto sempre dall’ing. D’Alessandro. Per la formazione e la sicurezza dei lavoratori si considereranno i seguenti criteri: La preparazione degli addetti deve essere adeguata alla natura del lavoro da svolgere. Il lavoratore deve essere a conoscenza del ruolo del suo lavoro nell’insieme delle attività scolastiche. Il lavoratore deve avere la possibilità di sospendere il lavoro o assentarsi quando ha necessità. Il lavoratore deve essere a conoscenza delle mansioni dei suoi colleghi. Il lavoratore deve essere informato sulla qualità del lavoro svolto in modo che possa correggersi e migliorarlo, se necessario. Il tutto attraverso i propri superiori. Devono essere tenuti in considerazione eventuali suggerimenti dei lavoratori attraverso predisposte riunioni sindacali e ulteriori strumenti di partecipazione come l’istituzione di gruppi di lavoro. L’introduzione di nuovi metodi e di nuove apparecchiature deve essere discussa con i superiori interessati e trasmessa agli addetti attraverso meccanismi di consultazione. Lo spirito del D.L.gs 81/2008 e successive modifiche. L’informazione viene effettuata illustrando i criteri utilizzati per particolari decisioni, con cartelli illustrativi ed esplicativi riportanti messaggi semplici e chiari. Sulle mappe presenti in ogni classe sono inoltre indicate le regole da seguire in caso di emergenza. Nei consigli di classe i docenti saranno sensibilizzati al problema per collaborare con le figure incaricate nel delicato compito di trasferire le nozioni ai discenti. Attraverso una pratica costante ed un ripasso delle piu’ elementari norme si possono evitare comportamenti irrazionali creando uno stimolo per il superamento dell’eventuale pericolo. Tutto il personale viene adeguatamente informato sui rischi prevedibili , sulle misure da osservare per prevenire gli incendi e sul comportamento da adottare in caso di incendio, avendo cura che ci sia almeno un addetto in servizio in modo permanente che sia in grado di portare il più pronto ed efficace ausilio in caso di incendio o altro pericolo. In particolare il personale viene edotto anche con prove pratiche sulla procedura per l’uso degli estintori. All’ingresso nell’ufficio del Direttore dei servizi generali ed amministrativi è disponibile una planimetria generale, per le squadre di soccorso, riportante l’ubicazione: delle vie d’uscita dei mezzi e degli impianti di estinzione dei dispositivi di arresto degli impianti termici dei dispositivi di arresto degli impianti elettrici e dell’impianto di adduzione gasolio dei vari ambienti di pertinenza con l’indicazione delle relative destinazioni d’uso Planimetrie ed istruzioni adeguate (vedi procedura operativa di sicurezza) saranno collocate in tutte le aule, i laboratori e nei corridoi di disimpegno 27 7. INTEGRAZIONE ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 7.1 Controlli Saranno sottoposti a controlli, prima dell’inizio delle lezioni: La funzionalità del sistema delle vie d’uscita, curando che siano costantemente sgombre da qualsiasi materiale che possa ostacolare l’esodo delle persone e costituire pericolo per la propagazione di un incendio Il corretto funzionamento dei serramenti delle porte L’efficienza del sistema d’allarme acustico L’efficienza del differenziale Saranno sottoposti a controlli periodici: L’efficienza dei dispositivi di sicurezza dell’impianto termico L’efficienza dell’impianto luci di sicurezza L’efficienza dell’impianto luci e forza motrice I presidi antincendio 7.2 Accorgimenti per prevenire gli incendi Saranno adottate le seguenti misure preventive: Deve essere fatto osservare il divieto di fumare in tutti gli ambienti. In tutte le aree è vietato fare uso di fiamma libera Nei locali dell’Istituto il personale di servizio impedirà agli alunni ed eventuali ospiti di trattenersi nei passaggi che servono per accedere alle vie di fuga. E’ vietata l’immobilizzazione delle porte anche mediante una semplice legatura con cordicella. Durante l’uso pomeridiano ( ricevimento genitori, consigli di classe, corsi di recupero ecc.) lo spegnimento dell’illuminazione della scuola ed ambienti annessi, per i quali transita il pubblico, non dovrà essere fatto se non quando tutti gli utenti siano usciti all’aperto. Nel caso in cui si utilizzi la palestra per le assemblee d’Istituto ed il collegio docenti si dovrà porre la necessaria cura affinché, le attrezzature, necessarie siano collocate nella quantità strettamente necessaria, in modo da non ingombrare i passaggi. avendo cura che, dopo l’impiego, siano subito riposti. In bacheca sarà affisso l’organigramma dalla Sicurezza con i numeri di telefono interni per la reperibilità di ogni componente. 7.3 Interventi manutentivi Manutenzione impianto elettrico. In prossimità del quadro generale di manovra deve essere esposto, a disposizione dell’elettricista, uno schema generale dell’impianto tenuto aggiornato insieme ad uno schema topografico aggiornato con tutte le indicazioni del caso. Comunque avrà sempre a sua disposizione gli strumenti necessari di misura ,di controllo e di lavoro D(compresi guanti di gomma pinze e simili) in buone condizioni di funzionamento e di uso, nonché una conveniente dotazione di apparecchi e materiali di ricambio e di lavoro, come lampade, condutture isolanti, nastro gommato, isolatori, morsettiere ecc.. Almeno una volta all’anno tutto l’impianto elettrico deve essere minutamente ispezionato e del risultato dell’ispezione va tenuto nota nell’apposito registro Manutenzione impianto termico Le ispezioni ai radiatori, eseguite per accertare la funzionalità delle valvole, debbono essere compiute ogni quattro mesi. 28 Quando dall’ispezione compiuta risulti la necessità di sostituire cappucci di protezione delle valvole e/o di effettuare lo spurgo dei radiatori, queste operazioni devono essere immediatamente eseguite. Pertanto si provvederà una scorta di copri valvola per evitare la presenza di corpi appuntiti fonti di pericolo. I dispositivi di intercettazione automatica dovranno essere verificati almeno una volta all’anno e, se necessario, sganciati e ripuliti nei perni e nelle giunture. Tutte le riparazioni che si rendessero necessarie dovranno essere eseguite con molta prudenza e diligenza da parte di personale specializzato. 7.4 Procedura operativa di sicurezza Misure preventive In tutte le aree è vietato fumare In tutte le aree è vietato fare uso di fiamma libera In caso di emergenza Chiunque rilevi un incendio deve avvertire il docente che provvederà a trasmettere l’informazione a chi di competenza; Compatibilmente con le proprie capacità e senza compromettere la propria incolumità il personale addetto utilizzerà i mezzi antincendio disponibili per estinguere l’incendio. Qualora l’incendio sia tale da rendere vano o inefficace detto intervento chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco chiamando il numero telefonico 115 oppure il numero 0835/757082 usando il proprio cellulare In caso di evacuazione Mantenere la calma, non farsi prendere dal panico. Evitare di correre, spingersi urlare. Abbandonare rapidamente i locali seguendo i cartelli indicatori e lasciare l’edificio attraverso le apposite uscite Portarsi con ordine nelle zone di raccolta facendo attenzione al traffico cittadino, avendo cura di lasciare liberi i passaggi utilizzando i marciapiedi Se impossibilitati ad uscire , chiudere la porta e aprire la finestra,segnalando la presenza. Uso dell’estintore Togliere l’estintore dall’apposito gancio Togliere la spina di sicurezza Premere a fondo la leva di comando Impugnare la lancia e dirigere il getto alla base della fiamma Chiamata dei servizi di soccorso Ricevuto l’ordine di chiamare i soccorsi si devono formare i seguenti numeri: CARABINIERI 112 PRONTO SOCCORSO 118 POLIZIA 113 Ospedale Pronto soccorso 0835 /331861 VIGILI DEL FUOCO 115 Autoambulanze VVF Pronto intervento 0835 /757082 POLIZIA MUNICIPALE 0835 /756232756235 29 PROCEDURA PER LA CHIAMATA DEI VIGILI DEL FUOCO E PRONTO SOCCORSO 1) Digitare lo “0”per attivare la linea esterna,comporre il numero telefonico 115 2) Quando i Vigili del fuoco rispondono, comunicare in maniera chiara questo messaggio: Sono…….nome,cognome,qualifica Telefono dall’Istituto………. Situato in via…….. Tipo di incidente Descrizione sintetica della situazione: entità e numero dei feriti ecc. 3) Non interrompere la comunicazione finché il Vigile del fuoco non avrà ripetuto l’ indirizzo esatto del luogo dell’incidente Per il Pronto Soccorso (118) è necessario dare anche le seguenti informazioni: Tipo di incidente Luogo di accadimento Numero delle persone infortunate Una persona attenderà l’arrivo dell’ambulanza per condurla sul luogo del sinistro. Il segnale d’allarme è dato dal suono della sirena. 7.5 Le procedure per una corretta gestione e fruizione degli impianti elettrici Accertarsi che l’apparecchio fornito sia dotato di certificazioni, omologazioni, garanzie, istruzioni per l’uso Utilizzare l’apparecchio secondo le istruzioni Non manomettere gli apparecchi e/o gli impianti (qualsiasi lavoro deve essere affidato a ditta specializzata L46/90 Accertarsi dell’ubicazione del quadro elettrico che alimenta la zona presso cui si opera in modo da poter tempestivamente togliere tensione all’impianto in caso di necessità Non coprire o nascondere con armadi o altri suppellettili i comandi ed i quadri elettrici, per consentire la loro ispezione ed un pronto intervento in caso di anomalie Far sostituire i cavi, le prese e le spine deteriorate rivolgendosi solo a personale qualificato Accertarsi che i cavi di alimentazione degli apparecchi elettrici siano adeguatamente protetti contro le azioni meccaniche (oggetti taglienti), le azioni termiche (sorgenti di calore), le azioni chimiche (sostanze corrosive). Segnalare subito la presenza di eventuali cavi danneggiati e con parti conduttrici a vista Non rimuovere mai le canalette di protezione dei cavi Accertarsi che sia stata tolta l’alimentazione elettrica prima di effettuare qualsiasi semplice operazione sugli impianti (anche la sostituzione di una lampadina) Segnalare le parti di impianto o di utilizzatori logore o deteriorate, per una pronta riparazione o sostituzione Segnalare immediatamente eventuali difetti o anomalie nel funzionamento degli impianti e degli apparecchi. Richiedere il controllo di apparecchi in cui siano entrati liquidi o che abbiano subito urti meccanici fuori dalla norma, ad es. caduta accidentale. 30 Segnalare prontamente l’odore di gomma bruciata, la sensazione di pizzicorio a contatto con un utensile elettrico o una macchina, il crepitio all’interno di un apparecchio elettrico, per evitare possibili incidenti Collegare l’apparecchio ad una presa di corrente idonea 10A (alveoli della presa più piccoli) o 16A (alveoli della presa più grandi), in relazione alle dimensioni della spina Non tirare il cavo di alimentazione per scollegare dalla presa un apparecchio elettrico, ma staccare la spina Assicurarsi sempre che l’apparecchio sia disalimentato (previo azionamento apposito interruttore) prima di staccare la spina Non sovraccaricare le prese di corrente con troppi utilizzatori elettrici, utilizzando adattatori o spine multiple Collegare l’apparecchio alla presa più vicina evitando il più possibile l’uso di prolunghe Svolgere completamente il cavo di alimentazione ,se si usano prolunghe tipo avvolgicavo Non depositare nelle vicinanze di apparecchi sostanze suscettibili di infiammarsi, non depositare sopra gli apparecchi contenitori ripieni di liquidi Non esporre gli apparecchi ad eccessivo irraggiamento o a fonti di calore Non impedire la corretta ventilazione degli apparecchi Evitare l’uso di stufe elettriche, poichè oltre a sovraccaricare gli impianti possono essere causa di incendio Non toccare impianti o apparecchi se si hanno le mani o le scarpe bagnate Non usare l’acqua per spegnere gli incendi di origine elettrica Rispettare la segnaletica di sicurezza e le rispettive disposizioni 7.6 Le procedure per una corretta gestione e fruizione dei laboratori chimici Si deve indossare un camice bianco di cotone 100% (non indossare indumenti svolazzanti tipo foulard) ,sul camice, che deve essere sempre pulito e ordinato (deve ,essere lavato ogni 15 giorni), si deve scrivere soltanto il nome e il cognome. Il camice serve per evitare schizzi di reattivi o coloranti sui vestiti Si devono raccogliere i capelli se sono lunghi; E’ vietato giocare, correre, aprire e chiudere violentemente le porte degli armadietti, bere, mangiare, sedere sui banconi e allontanarsi dal posto di lavoro senza motivo; E’ vietato prendere iniziative senza chiedere al Docente Si devono lavare le mani prima dell'intervallo e alla fine dell'esperienza; Se qualche sostanza viene a contatto con la pelle la zona va immediatamente sciacquata con abbondante acqua; Se accidentalmente si versano sostanze sul banco di lavoro si deve provvedere subito alla pulizia; se si tratta di sostanze corrosive si chiama l'aiutante tecnico che lava con l'uso di guanti; Se é necessario riconoscere un odore che si sviluppa nel corso di una reazione in un recipiente non annusare mai direttamente, ma dirigere il flusso odoroso al naso con le mani; Prima di usare un dato reagente leggere attentamente l'etichetta e le indicazioni di pericolosità; Richiudere, subito dopo il prelievo, i contenitori delle sostanze chimiche che non vanno mai lasciati sul bordo del bancone; Non lasciare mai incustodito il Bunsen acceso; Le sostanze infiammabili lontano dal Bunsen (vapori possono. scorrere" lungo la superficie del banco ed incendiarsi a anche ad una certa distanza) Per diluire gli acidi concentrati versare lentamente sempre l'acido nell'acqua e non viceversa (l'acqua nell'acido); Il materiale di vetro e porcellana scaldato sulla fiamma va prélevato con le pinze e non va mai appoggiato direttamente sul bancone perché si rompe Se si deve riscaldare una provetta direttamente sulla fiamma non dirigere mai l'apertura verso se stessi o un compagno; 31 Durante il riscaldamento di una data soluzione non bisogna mai portare il volto sulla bocca del recipiente, l'evoluzione del fenomeno va seguita con attenzione e cautela senza. mai abbandonare il posto di lavoro; Prima di abbandonare il bancone controllare di avere chiuso il rubinetto dell'acqua e del gas, Per accedere ai materiali medicali contenuti nella cassetta di pronto soccorso bisogna chiedere agli insegnanti o agli assistenti tecnici. Giacche e zaini bisogna lasciarli nello spogliatoio Studia il tuo esperimento prima di entrare in laboratorio. Se hai qualche dubbio sul modo di procedere, chiedi consiglio all'insegnante. Non fare esperimenti senza l'autorizzazione del tuo insegnante. Non correre mai nel laboratorio, né lungo i corridoi; non aprire o chiudere violentemente una porta: può esserci qualcuno che ha in mano un contenitore di sostanze pericolose. Nel laboratorio di biologia lavorando con materiale potenzialmente infetto, è importante seguire alcuni accorgimenti, perché una piccola disattenzione potrebbe determinare una contaminazione del lavoro o la propagazione di infezioni. Occorre pertanto usare gli appositi guanti monouso quando si utilizza materiale potenzialmente infetto o coloranti non usare la pipetta mai con la bocca, ma usare gli appositi aspiratori non fumare, non mangiare non toccare il viso o altre parti del corpo senza prima aver lavato le mani non indossare indumenti che possono essere d'intralcio: sciarpa, foulard legare i capelli per igiene e perché sul Bunsen si possono bruciare lavare accuratamente le mani alla fine di ogni esercitazione. Si inizia il lavoro su un banco vuoto. Alla fine dell’esercitazione si devono pulire le superfici sulle quali si è lavorato e si devono riporre negli appositi armadi le apparecchiature e i reagenti utilizzati. In caso di accidentale rovesciamento di reagenti sul pavimento e sui banchi occorre provvedere immediatamente alla loro eliminazione con gli opportuni solventi. L’ultimo trattamento deve essere fatto con acqua abbondante e poi si asciuga. Prima di usare un reagente si deve leggere la relativa etichetta con particolare riguardo al simbolo e al tipo di pericolosità e alle norme di prevenzione. Qualora l’etichetta diventasse illeggibile, deve essere immediatamente sostituita con una indicazione chiara del contenuto del recipiente e della pericolosità del prodotto. Non si devono toccare le apparecchiature elettriche con le mani bagnate o quando il pavimento è bagnato. Occorre proteggere le parti elettriche da spruzzi o contatti con acqua. Le spine vanno tolte, mai strappate. Nelle riparazioni di fortuna non si devono usare materiali di recupero: meglio ricorrere, sempre, all’elettricista. Le apparecchiature sottovuoto devono essere schermate con dispositivi antischegge ed essere tenute lontane da fonti di calore. Le sostanze tossiche vanno trattate sempre sotto cappa, che deve essere perfettamente efficiente(comprese le corde di scorrimento). Si deve fare ricorso ad ogni mezzo protettivo: i guanti, che devono essere scelti con attenzione, gli occhiali, le visiere e gli schermi protettivi. Attenzione alle sostanze infiammabili: in loro presenza non si usino fiamme libere o fornelli a resistenza scoperta. Molti vapori si incendiano se vengono a contatto con resistenze elettriche o piastre riscaldanti. Il materiale riscaldato(pinze, treppiedi, reticelle, crogiuoli, ecc.) è da maneggiare con guanti appositi o con pinze metalliche. Durante le distillazioni occorre separare il settore riscaldamento da quello di raccolta per evitare l’accensione dei vapori. Se si usa il bagno ad olio la temperatura di riscaldamento non deve superare il limite di infiammabilità. Evitare ogni contatto dell’olio con l’acqua o con infiammabili. In caso di incendio dell’olio, interrompere il riscaldamento e coprire il bagno con gli opportuni pannelli antifiamma. 32 Sintesi organica Quando si esegue per la prima volta una determinata preparazione organica occorre: Operare con piccole quantità di reagenti per ridurre il rischio; Non usare sostanze tossiche o troppo reattive, quali alogeni, alogenuri alchilici e acilici, cianuri, metalli alcalini, acido nitrico fumante, acqua ossigenata ad elevata concentrazione e perossidi; Interrompere l’aggiunta dei reagenti non appena si nota un decorso inatteso; Verificare che il sistema di riscaldamento prescelto sia facilmente rimovibile: spesso infatti le reazioni, giunte a un punto critico, sono controllabili solamente eliminando la fonte di calore; se per esempio si usa il Bunsen, apparecchio comodo ma pericoloso, occorre interrompere il flusso del gas, non basta allontanare il Bunsen. Nelle preparazioni che richiedono l’ebollizione a ricadere, è indispensabile introdurre gli ebollitori nel recipiente di reazione, onde permette un’ebollizione regolare, senza “spari” di liquido dal refrigerante. Gli ebollitori devono essere introdotti all’inizio della preparazione: se aggiunti in prossimità del punto di ebollizione della miscela di reazione possono provocare una”esplosione” a volte incontrollabile. Si deve scegliere il reattore della dimensione opportuna, è meglio che sia più grande del necessario che non il contrario: in un pallone troppo piccolo, si potrebbero infatti verificare schiumeggiamenti anche pericolosi. Occorre tenere a immediata disposizione sistemi di sicurezza quali, in particolare: schemi di protezione, maschera antigas, sistemi di protezione occhi-viso; si deve sempre sapere dove sono collocate le bombe antincendio; si devono tenere a una debita distanza le persone coinvolte nella prova. Solventi organici Si deve fare attenzione soprattutto alla infiammabilità dei solventi. Operazioni sottovuoto Tutte le parti delle apparecchiature destinate a lavorare sottovuoto devono essere perfettamente integre e adatte allo scopo: mai usare, ad esempio, tappi di gomma, matracci o beute a fondo piatto. Si usino solo tubi di gomma da “vuoto “. La riduzione della pressione e il ripristino della pressione atmosferica, che è raggiunto dopo raffreddamento dell’apparecchiatura, devono avvenire in modo graduale. Qualora la diminuzione della pressione sia provocata da pompe a olio, occorre disporre la pompa sotto cappa; da questa fuoriescono invisibili e pericolose goccioline d’olio. La pompa meccanica deve essere fermata soltanto dopo aver riportato l’apparecchiatura a pressione atmosferica. Tutte le operazioni condotte sottovuoto, in particolare le distillazioni, devono essere eseguite da operatori protetti da appositi schermi. locali annessi: magazzino: l'accesso è per gli operatori tecnici e i docenti 33 Il suddetto documento è composto da n. 34 pagine. Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione si impegna ad operare un monitoraggio delle situazioni innovative per un aggiornamento e perfezionamento delle misure preventive. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Rosaria Santeramo I Coordinatori per l’ Emergenza Prof.ssa Pasqua Albano Prof.Antonio Destasi Prof.Luigi Bernardo Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Prof.ssa Rosa Anna Loizzo Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Prof. Michele Giannace FERRANDINA, 15/03/2014 34 DOCUMENTI Tipologia documentazione Pertinenza proprietà Scuola Note Ente Planimetria dell’Istituto X Si Nomina del Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.) X Si Nomina del Responsabile Tecnico per la sicurezza e Coordinatore X SI Nomina del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) X Si allega verbale19/10/2012 designazione RSU Nomina degli Addetti designati alla gestione dell’emergenza X Nomina Medico competente X Agibilità dell’edificio (Istituto) Si No X E’ stato richiesto Documento di Valutazione dei rischi X Si Verbali delle riunioni periodiche X Si Documentazione dell’avvenuta attività Informativa – Formativa X Si Certificato Prevenzione Incendi o Nulla Osta Provvisorio X E’ stato richiesto Piano per la gestione dell’emergenza X Si Elenco dei presidi antincendio e loro ubicazione (Registro Antincendio) X Si Registro Infortuni X Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico X Si Si 35 Denunce impianto messa a terra e di protezione dalle scariche atmosferiche X No Impianto di riscaldamento centralizzato >34.8 kw o >30.000 kcal/h X Si Schede di sicurezza ed elenco di sostanze e preparati pericolosi X Si Documentazione di avvenuta consegna dei Dispositivi di Protezione Individuali X Si Procedimento valutazione stress lavoro-correlato X Si Procedimento valutazione rischio chimico X Si 36 ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE “ F. CASSOLA” Sezioni associate ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA ARTIGIANATO LICEO SCIENTIFICO Via Lanzillotti, s.n.c. – 0835.556009 – 0835.554832 – 75013 FERRANDINA C.F. 80002700773 – MTIS008005 e-mail:[email protected] LICEO SCIENTIFICO FERRANDINA DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Art.17, 28 D.Lgs 81/2008 e D.Lgs106/2009 ANNO SCOLASTICO 2013-2014 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Maria Rosaria Santeramo Coordinatore per l’Emergenza Prof.ssa Annalisa Crespantini R.S.P.P. Prof.ssa Rosa Anna Loizzo R.L.S. Prof.Michele Giannace . STESURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INDICE PREMESSA DEFINIZIONI RIFERIMENTI NORMATIVI 1. ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA 2. INDICAZIONE DEI CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE E LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO 2.1 Descrizione dell’attività svolta nell’istituto 2.2 Criteri seguiti per la valutazione 3. VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO 4. INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 4.1 Criteri 4.2 Evacuazione in caso di calamità 5. PROGRAMMA DELLE MISURE DI INTERVENTO PER LA SALUTE ED IGIENE NEI LUOGHI DI LAVORO E DI STUDIO 5.1 Stress lavoro correlato 5.2 Differenza di genere, età, provenienza da altri Paesi 5.3 Organizzazione della formazione ed informazione del personale in materia di Sicurezza 5.4 Controlli 5.5 Accorgimenti per prevenire gli incendi 5.6 Il sevizio di prevenzione e protezione DOCUMENTAZIONE 1 PREMESSA Il presente documento illustra il complesso delle operazioni concernenti la "Valutazione dei Rischi", effettuate ai sensi degli Articoli 17 e 28 del Decreto Legislativo n° 81 /2008 e Decreto Legislativo106/2009 La relazione di seguito riportata è il frutto di un’attenta analisi della normativa in essere oltre ad una serie di valutazioni precise in relazione all’intero "Sistema Sicurezza" nel luogo di lavoro e di studio Per la relativa stesura sono stati acquisiti il parere e i suggerimenti pervenuti al medesimo dal Responsabile dei lavoratori per la sicurezza, dal Responsabile del servizio di Protezione e Prevenzione e dal Coordinatore per l’Emergenza. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa MARIA ROSARIA SANTERAMO Il Coordinatore per l’Emergenza Prof.ssa ANNALISA CRESPANTINI Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Prof.ssa ROSA ANNA LOIZZO Il Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Prof. MICHELE GIANNACE 2 1. ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA Dati anagrafici LICEO SCIENTIFICO Sede associata dell’Istituto di Istruzione Superiore “F. Cassola”, Ferrandina Sede Calata San Domenico, Ferrandina Telefono: LICEO SCIENTIFICO 0835 556604 Telefono e Fax: LICEO SCIENTIFICO 0835 554832 Dirigente Scolastico Prof.ssa Maria Rosaria Santeramo Docente Responsabile LICEO SCIENTIFICO Coordinatore per l’Emergenza Prof,ssa Annalisa Crespantini Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Prof.ssa Rosa Anna Loizzo Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Prof.Michele Giannace Addetti alla Gestione dell’Emergenza - Pronto Soccorso Liceo Scientifico: Prof.Damiano Volini Sig. Rocco Mastrangelo (Coll.Scol.) Addetti alla Gestione dell’Emergenza - Antincendio ed Evacuazione Liceo Scientifico: Prof.ssa Giuseppina Lavecchia Sig. Rocco Pepe (Ass.Tecnico) Numero persone dipendenti (e relative mansioni) Dirigente Scolastico n°1 Responsabile del settore Liceo Scientifico n°1 Docenti Liceo Scientifico n°15 Assistente Tecnico n°1 Collaboratori scolastici Liceo Scientifico n°2 Totale personale Liceo Scientifico n°18 3 Numero alunni Totale alunni Liceo Scientifico n°136 Numero persone disabili Nessuno Numero persone esterne (Visitatori, ospiti, genitori, eccetera) mediamente presenti Totale Liceo Scientifico n°3 Orari di apertura della struttura di lavoro, eventuali attività serali Mattina: dalle ore 8,00 alle ore 14,00 Pomeriggio: dalle ore 15,00 alle ore 20,00 A.S.L. di competenza n.4 Via Montescaglioso, 75100 Matera 4 2. INDICAZIONE DEI CRITERI SEGUITI PER LA VALUTAZIONE E LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO 2.1 Descrizione dell’attività svolta nell’Istituto. La struttura che ospita la Scuola in oggetto è stata costruita nel 1751, è in muratura portante, ed è stata restaurata e consolidata nel 1988, con i fondi della L.219/1981 e successive modifiche ed integrazioni Solo tre anni or sono è terminata una serie di ristrutturazioni per variare la destinazione d’uso di alcuni locali . Nelle mappe allegate sono riportati tutti i dati logistico-strutturali dell’edificio che è distribuito su due livelli: PIANO TERRA I LIVELLO PIANO PRIMO II LIVELLO Il personale e gli studenti entrano nell’istituto da Calata San Domenico percorrendo due rampe di scale esterne, un pianerottolo ed il corridoio a nord del chiostro. Oltre la vetrata, strutturata secondo la normativa vigente, seguono altre due rampe interne e un pianerottolo che permette l’accesso all’ Istituto. Di fronte si accede al Liceo Scientifico., sulla sinistra (ala ex-OPM) al laboratorio linguistico ,a quello di disegno, a due aule e a due locali adibiti a deposito. La palestra e il laboratorio multimediale sono ubicati al primo livello dell’edificio. Nell’ Istituto si svolgono le normali attività didattiche curricolari in orario antimeridiano, a cui si aggiungono incontri pomeridiani inerenti ad iniziative opportunamente programmate per gli alunni, incontri con le famiglie, elezioni scolastiche. 2.2. Criteri seguiti per la valutazione Il sistema di verifica si basa su una serie di controlli nei luoghi di lavoro al fine di constatare la rispondenza alle normative vigenti. Tali verifiche consentono di intraprendere eventuali azioni di adeguamento. Sono state individuate le tipologie dei luoghi di lavoro e le loro caratteristiche. Tramite la consultazione dei giornali di laboratorio, la compilazione di schede informative, il registro degli infortuni e l’uso di interviste, sono stati individuati i luoghi di lavoro più frequentati dal personale docente e non docente. Previo sopralluogo sono state individuate le apparecchiature presenti nell’Istituto, le relative ubicazioni e il numero. Per l’effettuazione della valutazione dei rischi si è ritenuto opportuno seguire le indicazioni riportate sulla letteratura diffusa in materia ed in particolare le linee guida dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro ( ex I.S.P.E.S.L.). Per quanto riguarda i riferimenti tecnico-legislativi si è consultata la normativa vigente in materia di sicurezza e igiene sul lavoro e le norme di buona tecnica ad essa riferite. Per gli aspetti di conduzione e mantenimento dei livelli di sicurezza e igiene del lavoro si è inoltre posta particolare attenzione a quanto indicato nei pareri degli Organi di Vigilanza. Considerata la tipologia dell’attività dell’ Istituto e la sua organizzazione, visto che alcuni ambienti scolastici oggetto della valutazione sono omogenei fra loro per la destinazione d’uso e le caratteristiche generali, si è deciso di valutare l’intero complesso suddividendolo in aree omogenee: a. UFFICI AMMINISTRATIVI 5 b. AULE DIDATTICHE c. LABORATORI d. BIBLIOTECA e. PALESTRA f. MAGAZZINI E DEPOSITI g. BAGNI h. CORRIDOI i. VANO FOTOCOPIATRICE In tali aree è stata svolta una valutazione mirata alle rispettive destinazioni d'uso; conseguentemente si è espressa una valutazione del rischio residuo riferita ad ogni tipologia di pericolo ritenuto potenzialmente presente in ciascuna area. a. UFFICI AMMINISTRATIVI: costituiti da n.2 ambienti: una sala Responsabile e una sala docenti ,sono poste all’interno del Liceo Scientifico, corrispondenti rispettivamente ai locali numero 10 e 7. I locali in oggetto sono ben illuminati e dotati di finiture civili; sono aerati naturalmente ed hanno una superficie sufficiente per la destinazione d’uso . b. AULE DIDATTICHE: per il Liceo Scientifico sono n. 10 situate nei locali n. 3, 23, 5, 11, 12, 13, 18, 19, 6A, 2A. Tutte risultano strette e alcune non molto illuminate. L’ aula n. 12 è al limite dell’abitabilità per quanto concerne la superficie: 21,5 mq. Al momento viene utilizzata per le attività alternative. Le porte di tutti i locali si aprono verso l’interno. c. LABORATORI: n. 5. Sono ubicati nella sede del Liceo Scientifico il laboratorio di Scienze, locale n. 22 e quello di Informatica n 9A. Il laboratorio di disegno e quello di lingue si trovano invece nei locali n. 1A e 3A dell’ala sinistra ex- OP.M..Il laboratorio Multimediale si trova al livello I. d. BIBLIOTECA: occupa il locale n. 1 del Liceo Scientifico; è attrezzata con scaffali di media altezza che occupano le pareti del locale. La porta d’ingresso non è idonea allo scopo ,pertanto da sostituire. e. PALESTRA: ubicata al LIVELLO 1, risulta poco spaziosa (99,00mq) ed è dotata di un locale adiacente che viene utilizzato per il deposito dei piccoli e grandi attrezzi. f. MAGAZZINI E DEPOSITI: n. 3 ed occupano i locali n. 4 del Liceo, n. 4A e 8A dell’ex-OP.M. .Il locale n. 4A è adibito al deposito dei prodotti detergenti e delle attrezzature per le pulizie ,8A contiene suppellettili non in uso. Il deposito n. 4, adiacente all’aula n.5 contiene materiale di facile consumo per il laboratorio di informatica e di cancelleria. g. BAGNI: n. 3 strutture .Un blocco con due wc per alunni maschi e due wc per alunne: sufficientemente aerati .Un secondo blocco con due wc per il personale, un terzo blocco di due wc per alunni nell’ex OPM. h. CORRIDOI: Liceo Scientifico n. 1 ad L che prende luce da due balconi, ala ex .OPM n. 1 aerato da un lucernario e comunicante attraverso un disimpegno con l’uscita di emergenza di via Vittorio Veneto. i. VANO FOTOCOPIATRICE: Spazioso e ben aerato . 6 ORGANIGRAMMA DEL PERSONALE CHE OPERA IN DETERMINATI AMBIENTI LS n. Cognome e nome Mansione Luogo 1 AMATI GIUSEPPINA Docente Aula,Lab.inf.,Lab.fisica,mult 2 BASTO ANNA MARIA Docente Aula, Lab.ling. 3 BLOTTI MARIA GRAZIA Docente Aula, Lab. Inf 4 CONTE ADELINA Docente Aula, Lab.ling. 5 CRESPANTINI ANNALISA Docente Aula, Lab.ling. 6 DI LENA NUNZIO Docente Aula, Lab.ling. 7 DI PEDE ANGELA Docente Aula, Lab.ling. 8 LAVECCHIA GIUSEPPINA Docente Aula,lab.ling.e Multimediale 9 LOIZZO ROSA ANNA Docente Aula,Lab.ling.,Lab.Scient. 10 MIANULLI PIETRO Docente Aula,lab.inform.,Lab.Scient. 11 PECCI FIORENZO Docente Aula,Lab.Disegno 12 PROVINZANO GIUSEPPE Docente Aula ,Palestra 13 VACCARO CARMINE Docente Aula,Lab.Inform. 14 VENTURA GIUSEPPE Docente Aula,lab.ling. 15 VOLINI COSIMO DAMIANO Docente Aula,lab.ling.e Multimediale 16 PEPE ROCCO Assist.Tecnico Laboratori. 17 MASTRANGELO ROCCO Coll.Scol. Corridoio, Vano fot. 18 DI GILIO MARGHERITA Coll. Scol. Corridoio, Vano fot. APPARECCHIATURE E MATERIE PRIME UTILIZZATE Apparecchiature Ubicazione Laboratorio di Informatica Laboratorio linguistico Sala responsabile P.C.Portatili Laboratorio di Informatica Locale fotocopie Lab. Mult, Lab. Informatica Lab. di Disegno,Lab.Inform. Lab.Ling. Lab.Multim. Personal Computer Stampanti Fotocopiatrice Televisori Lavagna luminosa Monitor LIM 7 Q.tà 11 1 1 7 3 1 2 2 28 1 Lettore DVD e Videoregistratore Biblioteca Materie prime Ubicazione Biblioteca Sala Responsabile LS Deposito Informatica Laboratorio di Scienze Laboratorio di Scienze Depositi Laboratorio di Scienze Carta Acidi Sali Detergenti Gas in bombola 2 Q.tà 20 q.li ca 50 kg 1 q.le 20 litri 13 kg 6 litri 15Kg 3. VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE NEI LUOGHI DI LAVORO E DI STUDIO Si è proceduto secondo le fasi progressive come di seguito descritte: Fase A ) Identificazione dei potenziali pericoli Si è raggiunta mediante l’analisi visiva e pragmatica dei luoghi di lavoro, dei ruoli e delle mansioni dei lavoratori. Questa fase ha permesso di identificare, in riferimento agli ambienti visti e all'organizzazione del lavoro, i fattori di rischio da valutare successivamente. I fattori di rischio individuati sono stati ordinati in tre tipologie così definite: 1) Rischi per la sicurezza 1.1. Strutture 1.2. Impianti 1.3. Incendio 1.4. Macchine 1.5. Altro 2) Rischi per la salute 2.1. Agenti chimici 2.2. Microclima 2.3. Illuminazione 2.4. Rumore 2.5. Altro 3) Rischi legati ad aspetti generali 3.1. Fattori ergonomici 3.2) Fattori organizzativi 3.3) Altro Fase B ) La stima della magnitudo dei rischi Dopo aver raccolto ed analizzato le informazioni ed identificate le fonti di rischio, ne sono state stimate le entità secondo i seguenti livelli: Indice della magnitudo Livello a molto grave b grave c lieve d modesto Fase C) La stima della probabilità di accadimento La fonte di pericolo assume più o meno importanza a seconda della probabilità che l’evento dannoso si verifichi e a tal riguardo ne sono state stimate le entità secondo i seguenti livelli: Indice della probabilità Livello Molto probabile Probabile Poco probabile Improbabile 8 Fase D) La stima del rischio Nei punti precedenti si è identificato e stimato il rischio nelle sue componenti, ipotizzando una proporzionalità diretta fra rischio, probabilità e magnitudo. La quantificazione del rischio correlato alla gravità e alla probabilità di accadimento del danno sarà determinato con l’ausilio della tabella seguente: d – modesto GRAVITA’ c – lieve DEL DANNO b – grave a - molto grave B(3) C(1) C(2) C(3) B(1) B(2) B(3) C(2) A(2) A(3) B(2) C(1) A(1) A(2) B(1) B(3) - alta - media - bassa - bassissima PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO Gli indici di quantificazione del rischio contenuti nella tabella precedente si possono schematizzare secondo la tabella seguente che elenca le classi a cui corrispondono i livelli di priorità determinanti i tempi di attuazione degli interventi correttivi: Classe di rischio Livello di priorità Tempi di attuazione 1 2 3 1 2 3 1 2 3 immediati con urgenza entro 3mesi entro 6 mesi entro 9 mesi entro 12 mesi entro 18 mesi entro 24 mesi senza urgenza A - elevato B - medio C - scarso Le risultanza delle stime eseguite secondo questi criteri sono riportate in dettaglio nelle schede allegate. La metodologia impiegata consiste nello strutturare la valutazione del rischio in modo da acquisire tutte le informazioni necessarie per una mappa completa. Segue una serie di elementi analizzati per monitorare i rischi riguardanti i vari ambienti, la tipologia delle macchine, le sostanze chimiche, gli strumenti e gli aspetti organizzativi. Ambienti di lavoro o Struttura del fabbricato o Aree e spazi di lavoro o Porte e portoni o Segnaletica di sicurezza o Impianti elettrici e di illuminazione o Impianto riscaldamento 9 o Microclima o Rischio incendio o Rischio amianto o Rischio rumore Macchine, prodotti ed attrezzature o Videoterminali e Personal Computer o Fotocopiatrici e Fax o Utilizzo di macchine ed attrezzature varie o Utilizzo di attrezzi manuali o Sostanze chimiche o Esposizione a radiazioni non ionizzanti Aspetti organizzativi e gestionali Organizzazione del lavoro e dello studio Informazione e formazione Carico di lavoro fisico e mentale Stress lavoro correlato Attenzione al genere Attenzione all’età Provenienza da altri Paesi Archiviazione e movimentazione dei carichi ed oggetti vari Smaltimento rifiuti Contratti per la fornitura di materiali, mezzi, attrezzature e servizi Utilizzo dei DPI La valutazione comprende le seguenti fasi: esame dell’organizzazione delle attività didattiche e lavorative inventario dei luoghi di lavoro ispezione dell’ambiente di lavoro attraverso il controllo per accertarne la rispondenza alla legislazione sulla prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro identificazione del rischio di esposizione residuo in riferimento alle regole di buona tecnica (in questa voce possono essere comprese indicazioni circa l’individuazione delle aree/posizioni di lavoro, dei compiti/mansioni dei lavoratori, di macchine/impianti/lavorazioni oggetto della 10 valutazione; standard di riferimento adottati, modalità con le quali è stata ottenuta la collaborazione degli esperti e la consultazione del rappresentante per la sicurezza; criteri seguiti per l’assunzione delle decisioni) La valutazione del rumore non è stata effettuata con mezzi tecnici in quanto non sono presenti fonti ritenute particolarmente rumorose. 4. INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 4.1 Criteri Nell’analisi del rischio occorre tener conto anche del ruolo dell’informazione e della formazione dei dipendenti e degli studenti. Questo ulteriore parametro ci consente di considerare un’espressione più completa che sarà adottata nella presente valutazione: R=PXM K dove il parametro K tiene conto dell’addestramento, dell’istruzione e dell’aggiornamento dei dipendenti commisurata alla tipologia dell’attività svolta. Solo dopo aver determinato la classe di ciascun rischio con il relativo livello di priorità, insieme alle misure di prevenzione (che riducono P)e a quelle di protezione (che riducono M) il parametro ne consentirà il declassamento. Procediamo con l’analisi dei pericoli che riguardano gli Istituti in esame: PERICOLO DI CADUTA DI LAVORATORI E OGGETTI L’accesso al tetto dell’edificio non è agevole. Le ringhiere dei balconi delle aule hanno un’altezza a limite della protezione (95/100cm),pertanto se ne vieta l’accesso(con un cartello). Le scale di accesso all’ Istituto da un lato sono delimitate da un muro perimetrale, dall’altro da piccoli mattoni alti qualche decimetro sormontati da una ringhiera in ferro. La gradinata non è dotata di corrimano. Occasionalmente in caso di abbondanti piogge si può depositare sul pavimento dei corridoi dell’acqua che può rappresentare occasione di cadute. La MMC avviene con l’uso di appositi carrelli. Sulla volta di due ambienti sono comparse delle crepe; i tecnici della Provincia, interpellati, hanno effettuato un sopralluogo. SEDIMENTI DI POLVERE Gli interventi idonei a migliorare la situazione igienica, accettabile al momento, portano a consigliare una migliore organizzazione degli spazi destinati allo stoccaggio del materiale cartaceo utilizzando armadi e classificatori metallici chiusi con superfici lisce e bordi arrotondati. Tale intervento, nonostante migliori le condizioni igieniche generali degli archivi, non elimina completamente il rischio di polvere. INCENDIO Questo pericolo deriva principalmente dalla presenza di discrete quantità di materiale cartaceo presente in vari locali. Anche piccole quantità di carta per l’ elevata infiammabilità possono costituire fonte di incendio. Gli studenti vengono informati costantemente su tale rischio, viene fatta molta attenzione alla sua rimozione e ad eventuali fiamme libere. 11 I laboratori rappresentano un minimo fattore di rischio per un certo quantitativo di sostanze chimiche presente in quello di Scienze e per i PC collocati nei laboratori di informatica e di lingue; le porte di questi locali non sono a norma. Occorre controllare la funzionalità degli idranti. TERREMOTO Gli armadi devono essere tenuti liberi dal contenimento di oggetti e suppellettili sul piano superiore. Le vie di esodo devono essere sgombre di qualsiasi oggetto e ben illuminate. Le porte d’ingresso delle aule si aprono verso l’interno. CARENZE DI SICUREZZA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI Non è stato fornito il certificato dell’impianto di terra più volte richiesto. CONTATTO SOSTANZE CHIMICHE E DETERGENTI Il laboratorio di Scienze contiene alcune sostanze che possono provocare danni di vario genere, pertanto si è provveduto a dotarlo delle schede di sicurezza relative alle stesse. Tutte le esperienze didattiche che prevedono l’uso .di tali composti chimici vengono adeguatamente programmate, eseguite in quantità esigue, con l’uso di guanti e DPI necessari. Gli alunni prima di maneggiare tali sostanze vengono efficacemente addestrati. Il laboratorio rimane chiuso a chiave quando non viene utilizzato, durante le operazioni di pulizia ordinaria è sempre presente l’assistente di laboratorio per le opportune indicazioni. La bombola di gas sarà rimossa e sostituita con una bombola di cinque kg non appena verrà consumata. I detergenti utili al servizio di igienizzazione degli ambienti sono depositati in appositi contenitori negli ambienti precedentemente menzionati e sempre chiusi a chiave. PALESTRA. In palestra il ricambio dell’aria è assicurato da due finestre. Essendo piccola, è più alta la probabilità di impatti durante l’attività fisica. Alcune attrezzature sono obsolete. Occorre proteggere gli spigoli delle pareti. BARRIERE ARCHITETTONICHE Nell’Istituto non sono presenti alunni e/o lavoratori diversamente abili, ma in caso di inabilità temporanea degli utenti o di visitatori diversamente abili sarebbe possibile l’accesso soltanto da via Vittorio Veneto al secondo livello. Non sono presenti servizi igienici per diversamente abili. FINESTRE E BALCONI Finestre e balconi ,tranne quelli che si affacciano sul chiostro, non sono dotati di alcuna protezione per evitare il soleggiamento eccessivo. Alcune finestre richiedono la manutenzione delle serrature. PORTE INTERNE La loro apertura per alcune risulta difettosa ed avviene verso l’interno. Richiedono la sostituzione o la manutenzione straordinaria. IGIENE E BENESSERE Occorre vigilare sull’igiene degli ambienti ,soprattutto dei bagni e sul rispetto del divieto di fumo. L’impianto di riscaldamento consente il raggiungimento anche in inverno di temperature idonee alle attività lavorative e didattiche(18 - 20°C) Nel laboratorio di informatica si nota un’infiltrazione di acqua dal tetto. 12 STIMA GLOBALE DEL RISCHIO n. 1 2 3 4 5 6 7 8 Pericolo Pericolo di caduta di lavoratori o oggetti MMC Sedimenti di polvere Incendio,Terremoto Carenza di sicurezza degli impianti elettrici Contatto sostanze chimiche e detergenti Palestra Barriere architettoniche Igiene e benessere Magnitudo Pro babi lità Classe del rischio Magnitudo residua Probabilità residua Classe del rischio residuo B β A(3) B γ B(2) D B γ β C(2) A(3) D B δ γ C(3) B(2) B α A(2) B γ B(2) C β B(2) C γ B(3) B α A(2) B γ B α A(2) B γ B(2) B(2) D γ C(2) D δ C(3) INDIVIDUAZIONE DEI LAVORATORI ESPOSTI AL RISCHIO RESIDUO n. Pericolo Personale interessato Luoghi Attività Attività didattica, attività lavorative in genere, lavori di manutenzione, ispezione, pulizia infissi Attività lavorative in genere Classe del rischio residuo 1 Pericolo di caduta di lavoratori o oggetti MMC Pianerottoli, scale, balconi, tetto, vetrate Alunni, personale dipendente 2 Sedimenti di polvere Locali con armadi e tutti gli ambienti Personale ATA, vicario,docenti, alunni 3 Incendio,Terremoto Biblioteca, palestra, aule, corridoi, laboratori scale Alunni, personale tutto Attività didattica, attività lavorativa in genere B(2) 4 Carenza di sicurezza degli impianti elettrici Laboratori e aule Assistente tecnico, alunni, docenti Attività didattica, attività lavorativa in genere B(2) Attività didattica, attività lavorativa in genere B(3) 5 Contatto sostanze chimiche e detergenti 6 Palestra 7 Barriere architettoniche 8 Igiene e benessere Laboratorio di chimica, vano fotocopiatrice, depositi Palestra Spazi esterni, spazi interni, servizi igienici Servizi igienici e tutti gli ambienti Assistente tecnico, alunni, collaboratore scolastico, docenti Alunni, docente Personale, alunni, visitatori Personale,alunni, visitatori,docenti 13 Attività didattica Attività lavorativa e di servizio in genere Attività didattica e lavorative B(2) C(3) B(2) B(2) C(3) 4.2 Evacuazione in caso di incendio o di calamità Il piano di evacuazione prevede come Responsabili della sua gestione la prof.ssa Annalisa Crespantini (Responsabile di Settore e Coordinatore dell’emergenza) e la prof.ssa Rosa Anna Loizzo RSPP . Dovranno intervenire in caso di incendio o altra calamità coordinando: le operazioni di evacuazione di tutti i dipendenti dell’edificio; le operazioni di pronto intervento in caso di principio di incendio; le chiamate ai VV.F. e alle autorità di pubblica sicurezza; le operazioni di simulazione dell’evacuazione; il controllo delle vie di esodo, delle uscite di sicurezza e dei mezzi di estinzione incendi. Inoltre sono tenuti a proporre al datore di lavoro gli accorgimenti e le variazioni al piano di evacuazione in modo da migliorare il livello di sicurezza. Ad essi sarà consegnata una copia del presente piano al fine di seguirne scrupolosamente le indicazioni riportate ed eventualmente apporre delle note di modifica o di integrazione. EQUIPAGGIAMENTO DI EMERGENZA L’edificio è dotato dei seguenti presidi antincendio: Estintori n. 8 Idranti n. 5 PIANO DI EVACUAZIONE Misure preventive In tutte le aree è vietato fumare In tutte le aree è vietato fare uso di fiamma libera In caso di emergenza Chiunque rilevi un incendio deve avvertire il docente che provvederà a trasmettere l’informazione a chi di competenza; Compatibilmente con le proprie capacità e senza compromettere la propria incolumità il personale addetto utilizzerà i mezzi antincendio disponibili per estinguere l’incendio. Qualora l’incendio sia tale da rendere vano o inefficace detto intervento chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco chiamando il numero telefonico 115 usando il proprio cellulare In caso di evacuazione Mantenere la calma, non farsi prendere dal panico. Evitare di correre, spingersi urlare. Abbandonare rapidamente i locali seguendo i cartelli indicatori e lasciare l’edificio attraverso le apposite uscite Portarsi con ordine nelle zone di raccolta facendo attenzione al traffico cittadino, avendo cura di lasciare liberi i passaggi utilizzando i marciapiedi Se impossibilitati ad uscire , chiudere la porta e aprire la finestra, segnalando la presenza. Uso dell’estintore Togliere l’estintore dall’apposito gancio Togliere la spina di sicurezza 14 Premere a fondo la leva di comando Impugnare la lancia e dirigere il getto alla base della fiamma Chiamata dei servizi di soccorso Ricevuto l’ordine di chiamare i soccorsi si devono formare i seguenti numeri: CARABINIERI 112 PRONTO SOCCORSO 118 POLIZIA 113 Ospedale Pronto soccorso 0835 /331861 VIGILI DEL FUOCO 115 VVF Pronto intervento 0835 /757082 POLIZIA MUNICIPALE 0835 /756232 756235 PROCEDURA PER LA CHIAMATA DEI VIGILI DEL FUOCO E PRONTO SOCCORSO 1) Digitare lo “0”per attivare la linea esterna,comporre il numero telefonico 115 2) Quando i Vigili del fuoco rispondono, comunicare in maniera chiara questo messaggio: Sono…….nome,cognome,qualifica Telefono dall’Istituto………. Situato in via…….. Tipo di incidente Descrizione sintetica della situazione: entità e numero dei feriti ecc. 3) Non interrompere la comunicazione finché il Vigile del fuoco non avrà ripetuto l’ indirizzo esatto del luogo dell’incidente Per il Pronto Soccorso (118) è necessario dare anche le seguenti informazioni: Tipo di incidente Luogo di accadimento Numero delle persone infortunate Una persona attenderà l’arrivo dell’ambulanza per condurla sul luogo del sinistro. Il segnale d’allarme è dato dal suono della sirena. Premesso che l’edificio in esame presenta delle limitazioni nelle vie di esodo, l’evacuazione dei lavoratori, degli alunni e del pubblico dall’edificio, è stata organizzata secondo n. 3 vie di esodo che permettono di defluire verso i punti di raccolta individuati nelle seguenti zone: Punto di Raccolta di Calata S. Domenico: Uscita T1 - vie di esodo E1 ed E2 - 112 unità di una parte del Liceo Scientifico e dei presenti al Piano Terra; Punto di Raccolta di Via Vittorio Veneto: Uscita P1 - via di esodo E3 - 73 unità provenienti dalla restante parte del Liceo . La capacità di deflusso delle vie di uscita è stata assunta pari a 50 unità/modulo. Nel computo della capacità di deflusso di ogni singola via si è considerato sia il numero di dipendenti e sia la presenza del pubblico. Ogni docente al termine dell’evacuazione compilerà l’apposito modulo ,il Responsabile di settore lo compilerà per il personale docente e ATA. In caso di assemblee ordinarie d’Istituto i ragazzi si dispongono a L occupando i corridoi del Liceo,le vie di esodo sono quelle indicate dalla segnaletica. INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO 15 Gli addetti al servizio di Primo Soccorso in caso di incidenti che interessano gli utenti (il personale docente, non docente e gli studenti) sono: Il sig.Rocco Mastrangelo Il prof. Damiano Volini Essi devono intervenire in caso di incidente eseguendo e coordinando: a) le operazioni di Primo Soccorso di tutti i dipendenti che si trovano nell’edificio; b) le chiamate al Pronto Soccorso dell’Ospedale della USL n. 4 di Matera; c) il controllo, la custodia e l’utilizzo della cassetta di primo soccorso. Sono presenti n. 2 cassette di primo soccorso: n. 1 nella sala Responsabile Liceo , n.1 in Palestra. ADDETTI ANTINCENDIO Prof.ssa Giuseppina Lavecchia Sig.Rocco Pepe(Ass.Tecnico) Con i compiti di: a) Coordinamento del servizio b) Cura dell’informazione specifica 5. PROGRAMMA DELLA MISURE DI INTERVENTO PER LA SALUTE ED IGIENE NEI LUOGHI DI LAVORO E DI STUDIO PROGRAMMA DELLE MISURE OPPORTUNE A GARANTIRE IL MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA n. Pericolo Classe del rischio Ente interessato all’intervento Istituto:Informazione personale Provincia:interventi di manutenzione su porte e finestre Istituto:informazione personale Provincia:verificare la funzionalità idranti.Controlli strutturali Provincia:fornire Cert. impianto di terra, Istituto:informazione personale Istituto: proteggere gli spigoli 1 Pericolo di caduta di lavoratori o oggetti MMC B(2) 2 Sedimenti di polvere C(3) 3 Incendio,Terremoto 4 Carenza di sicurezza degli impianti elettrici B(2) 5 Contatto sostanze chimiche e detergenti B(3) 6 Palestra B(2) 7 Barriere architettoniche B(2) Provincia C(3) Istituto:vigilare sul divieto di fumo e sulla pulizia degli 8 Igiene e benessere B(2) 16 Tempi di attuazione delle misure Entro 9 mesi Senza urgenza Entro 9 mesi Entro 9 mesi Entro 12 mesi Entro 9 mesi Entro 9 mesi Senza Urgenza ambienti ,dotare l’istituto di distributori di acqua e bevande. 5.1 Stress lavoro – correlato: metodo, documentazione, esito, miglioramento e informazione DESCRIZIONE DEL METODO L’I.I.S. “CASSOLA” di Ferrandina in materia di valutazione del rischio stress lavoro-correlato, in applicazione del d.lgs. n.81/2008 e s.m.i. e della circolare del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali prot.15/segr/0023692 del 18/11/2010 ha aderito al metodo di lavoro proposto dal Gruppo di Lavoro dell’U.S.R. BASILICATA sulle linee guida della sperimentazione effettuata da alcune reti di scuole della provincia di Treviso e Vicenza. Sicuramente, al di là degli obblighi di legge, il tema dello stress lavoro-correlato e l’obbligo di valutazione ad esso riferito sono un’opportunità nuova, anche per la scuola, per sottoporre la propria organizzazione ad un’analisi interna che possa far emergere, col coinvolgimento dei lavoratori, le reali esigenze di intervento. Il termine stress, contrariamente alla piu’ comune informazione e convinzione non trova le sue origini in un contesto psico-sociologico, bensi’ in quello tecnico –ingegneristico. In tal senso infatti il termine indica lo sforzo, la tensione cui è soggetta la materia nel momento della sua massima pressione, nel momento di maggiore sollecitazione. L’ambito lavorativo non è un semplice elemento di contestualizzazione del fenomeno, ma ne determina le caratteristiche. Il datore di lavoro deve garantire a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici la massima tutela della salute e sicurezza sul lavoro e a tal fine deve necessariamente esserci l’impegno concreto della rilevazione e valutazione delle situazioni organizzative e gestionali difformi da tale presupposto con il conseguente impegno di correggere e migliorare le condizioni e le modalità di lavoro, rivolgendo l’attenzione alla totalità dei lavoratori ,considerando il ruolo e l’attività da essi svolta. La valutazione del rischio dovrà concentrarsi non sulla distinzione dell’origine delle cause, ma sulla capacità di poter garantire che i lavoratori dall’inizio dell’attività lavorativa alla fine non vengano esposti in alcun modo a fonti di rischio da stress lavoro –correlato. In questo modo il lavoratore ,tornando alla sua vita familiare, non aggiungerà alcun aggravio ,in tal senso, determinato dallo svolgimento del suo lavoro. Seguendo le indicazioni del Gruppo di Lavoro gestito dall’ U.S.R. BASILICATA, è stato nominato per l’I.I.S. “CASSOLA” il Gruppo di Valutazione (GV) costituito da: i proff. Luigi Manco Antonio De Stasi Annalisa Crespantini Luigi Bernardo Rosa Anna Loizzo 17 Il GV è stato integrato dai rappresentanti dei Gruppi omogenei dei Lavoratori (GOL), che hanno dato un contributo costruttivo nell’analisi delle specifiche problematiche relative al contenuto di lavoro: sig.ra Domenica Menzella per gli Assistenti Amministrativi sig. Angelo Pennuzzi per gli Assistenti Tecnici sig.ra Giovanna Mele per i Collaboratori Scolastici i docenti presenti per i Docenti I rappresentanti dei GOL sono stati scelti secondo il criterio della conoscenza dell’ambiente di lavoro sia per anzianità di servizio che per le esperienze maturate. Il GV ritiene sufficiente la compilazione di un’unica griglia e un’unica check list per tutto l’I.I.S. La prima fase del lavoro è stata la raccolta dei dati per la compilazione della Griglia dei dati oggettivi. Tale Griglia contiene quesiti su indicatori le cui risposte si evincono da elementi quantitativi inoppugnabili: affollamento delle aule, sanzioni disciplinari, problemi di relazioni personali o di genitori relativamente a docenti o ATA, frequenza delle assenze del personale. E’ seguita l’analisi e la compilazione delle check list suddivise in tre aree: A Ambiente di lavoro (indagine su alcuni parametri della struttura scolastica) B Contesto di lavoro (indicatori riferiti all’organizzazione del lavoro) C Contenuto del Lavoro(indicatori specifici delle componenti essenziali del lavoro delle quattro categorie) che comprende: C1 -DOCENTI C2 -AMMINISTRATIVI C3 -COLLABORATORI C4 –TECNICI Essendo stata inclusa la sottoarea C4,obbligatoria per le scuole tecniche, il punteggio di riferimento totale è 80. Segue documentazione GRIGLIA DI RACCOLTA DATI OGGETTIVI CHECK LIST A, B, C1, C2, C3, C4 DESCRIZIONE DELL’ESITO FINALE Dall’analisi della Griglia di raccolta dati oggettivi si rileva un punteggio di 16. Convenzionalmente, i dati oggettivi raccolti si definiscono non significativi se il punteggio è inferiore a 25 punti. Il punteggio complessivo delle check list è di 30 Il totale è 46 , punteggio minore di 80; pertanto il livello di rischio è basso. INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI MIGLIORAMENTO Il GV dopo aver analizzato i singoli indicatori ed aver effettuato il calcolo del rischio stress l-c, ha riflettuto su quelli le cui risposte manifestavano una situazione di attenzione. Gli interventi di miglioramento possono essere divisi in due categorie: - Interventi di natura prevalentemente tecnica - Interventi di natura organizzativa e/o gestionale INTERVENTI DI NATURA PREVALENTEMENTE TECNICA Microclima e illuminazione: climatizzare almeno i locali destinati ad ufficio e riunioni schermare le finestre Parcheggi: si ritiene che con la fine dei lavori di ristrutturazione il problema del parcheggio possa essere risolto(sede ITIS) 18 INTERVENTI DI NATURA ORGANIZZATIVA E/O GESTIONALE Applicazione regolamento d’Istituto monitorare stabilmente l’applicazione del regolamento a partire dagli ambiti piu’ strategici realizzare momenti di divulgazione dei contenuti del regolamento Svolgimento delle mansioni e gestione del carico di lavoro ATA: richiedere il rispetto degli orari di accesso agli uffici gestire le situazioni di emergenza istituendo sistemi di pronto intervento (ridistribuzione dei compiti,spostamento colleghi) prevedere all’occorrenza la rotazione dei compiti specifici, coinvolgendo i lavoratori nella scelta delle migliori soluzioni. Si ritiene di poter realizzare i miglioramenti previsti entro n.6 mesi. Tutte le categorie di lavoratori saranno informate sull’importanza di esprimere anche attraverso le loro rappresentanze situazioni di disagio inerente all’ambiente di lavoro, al contesto e al contenuto. Riguardo alla formazione in merito si attendono indicazioni dall’USR BASILICATA per offrire un servizio di qualità e realmente efficace. 5.2 Differenze di genere, età, provenienza da altri Paesi. Il D. Lgs n.151/2001 disciplina i congedi riguardanti le lavoratrici in gravidanza e puerperio. Durante il periodo di gestazione e fino a sette mesi dopo il parto ,la donna non può essere adibita a lavori pericolosi, faticosi, insalubri. Il Datore di lavoro deve adottare le misure necessarie affinché sia evitata l’esposizione ad agenti fisici,chimici o biologici pericolosi, in particolare occorre prestare attenzione all’ esposizione a radiazioni ionizzanti. La lavoratrice madre ha diritto inoltre all’astensione obbligatoria, anticipata e facoltativa nei casi, nei tempi e misure previste,a riposi giornalieri, assenza per malattia del bambino. Occorre però che la dipendente, accertatasi del suo stato di gestazione, informi il Datore di lavoro perché si valutino la salubrità dell’ambiente e le mansioni svolte Al genitore lavoratore che adotta un figlio, fondamentalmente sono riconosciuti gli stessi diritti del genitore biologico. Degno di nota è il divieto di discriminazione trattato nell’articolo n.3 dello stesso decreto. E’ vietata qualsiasi discriminazione di sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro,le iniziative inerenti all’orientamento, alla formazione e per quanto riguarda la retribuzione e la carriera. L’ organizzazione del lavoro deve essere effettuata in modo da garantire pari opportunità fra uomini e donne, nonché una possibilità di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Pari attenzione deve essere dedicata all’ individuazione e valutazione dei rischi cui sono soggetti i giovani e i lavoratori maturi (oltre i 55 anni). Poiché gli alunni frequentanti i laboratori sono equiparati ai lavoratori, per le attività svolte in tali ambienti, per essi si applicano le specifiche tutele contenute nella normativa vigente che obbliga a valutare tale rischio e al divieto di attività considerate pericolose. A tali misure devono affiancarsi interventi sugli aspetti dell’adattamento ergonomico del luogo di lavoro alle esigenze del giovane lavoratore –alunno. 19 Non occorre sottovalutare il rischio di molestie riconducibili a condotte continuative o occasionali che possono verificarsi negli ambienti scolastici su ragazzi e ragazze. Sarà buona norma vigilare su eventuali comportamenti sospetti, pertanto evitare di chiudere a chiave gli ambienti frequentati dagli studenti in particolare diversamente abili , usare un abbigliamento idoneo all’Istituzione Scolastica, non fare uso di sostanze capaci di modificare il comportamento e di far perdere il controllo di sé. Per ciò che concerne i rischi connessi alla provenienza da altri Paesi, non è presente nel nostro Istituto alcuna figura lavorativa con tali caratteristiche, sono invece numerosi gli studenti stranieri; poiché si tratta di ragazzi dati in adozione a famiglie italiane o appartenenti a famiglie extracomunitarie ormai ben integrate nella nostra comunità, non si evincono particolari problemi di inserimento nel contesto scolastico in oggetto. Non manca comunque l’attenzione per tali ragazzi in fase di programmazione di classe, relativamente ai problemi dell’apprendimento della lingua italiana, e di attivazione del Piano dell’Offerta Formativa. Tutto il personale della nostra Scuola ha mostrato sempre grande sensibilità e dedizione al tema dell’accoglienza, ma è buona norma vigilare su comportamenti, linguaggi verbali e non verbali per identificare ogni minimo cenno di intolleranza o discriminazione. Il comportamento degli adulti è il più efficace insegnamento per trasferire alle nuove generazioni la regole del vivere civile. 5.3 Organizzazione della formazione e informazione del personale in materia di sicurezza La formazione del personale docente e ATA in materia di sicurezza è avvenuta in diversi momenti. L’ informazione sul piano di evacuazione è avvenuta seguendo il programma messo agli atti ed è stata curata dall’RSPP con un incontro con le classi e con tutti gli operatori della sicurezza. Sono stati realizzati: in dicembre 2013 un corso di formazione per tutti i lavoratori di n.12 ore ,in parte elearning tenuto dall’ing.Nicola D’Alessandro con test di verifica ,per i preposti un corso di n.8 ore in presenza tenuto sempre dall’ing. D’Alessandro. Per la formazione e la sicurezza dei lavoratori si considereranno i seguenti criteri: La preparazione degli addetti deve essere adeguata alla natura del lavoro da svolgere. Il lavoratore deve essere a conoscenza del ruolo del suo lavoro nell’insieme delle attività scolastiche. Il lavoratore deve avere la possibilità di sospendere il lavoro o assentarsi quando ha necessità. Il lavoratore deve essere a conoscenza delle mansioni dei suoi colleghi. Il lavoratore deve essere informato sulla qualità del lavoro svolto in modo che possa correggersi e migliorarlo, se necessario. Il tutto attraverso i propri superiori. Devono essere tenuti in considerazione eventuali suggerimenti dei lavoratori attraverso predisposte riunioni sindacali e ulteriori strumenti di partecipazione come l’istituzione di gruppi di lavoro. L’introduzione di nuovi metodi e di nuove apparecchiature deve essere discussa con i superiori interessati e trasmessa agli addetti attraverso meccanismi di consultazione. Lo spirito del D.L.gs81/2008 L’informazione viene effettuata illustrando i criteri utilizzati per i provvedimenti intrapresi, con cartelli illustrativi ed esplicativi riportanti messaggi semplici e chiari. Sulle mappe presenti in ogni classe sono inoltre indicate le regole da seguire in caso di emergenza. Nei consigli di classe i docenti saranno 20 sensibilizzati al problema per collaborare con le figure incaricate nel delicato compito di trasferire le nozioni ai discenti. Attraverso una pratica costante ed un ripasso delle piu’ elementari norme si possono evitare comportamenti irrazionali creando uno stimolo per il superamento dell’eventuale pericolo . 5.4 Controlli Saranno sottoposti a controlli, prima dell’inizio delle lezioni: La funzionalità del sistema delle vie d’uscita, curando che siano costantemente sgombre da qualsiasi materiale che possa ostacolare l’esodo delle persone e costituire pericolo per la propagazione di un incendio; Il corretto funzionamento dei serramenti delle porte L’efficienza del sistema d’allarme acustico L’efficienza del differenziale. Saranno sottoposti a controlli periodici: L’efficienza dei dispositivi di sicurezza dell’impianto termico L’efficienza dell’impianto luci di segnalazione e di sicurezza L’efficienza dell’impianto luci e forza motrice I presidi antincendio La cassetta di primo soccorso 5.5 Accorgimenti per prevenire gli incendi Saranno adottate le seguenti misure preventive: Deve essere fatto osservare il divieto di fumare in tutti gli ambienti. In tutte le aree è vietato fare uso di fiamma libera Nei locali dell’Istituto il personale di servizio impedirà agli alunni ed eventuali ospiti di trattenersi nei passaggi che servono per accedere alle vie di fuga. E’ vietata l’immobilizzazione delle porte anche mediante una semplice legatura con cordicella. Durante l’uso pomeridiano (ricevimento genitori, consigli di classe, corsi di recupero ecc.) lo spegnimento dell’illuminazione della scuola ed ambienti annessi, per i quali transita il pubblico, non dovrà essere fatto se non quando tutti gli utenti siano usciti all’aperto. Nel caso in cui si utilizzi la palestra per le assemblee d’Istituto si dovrà porre la necessaria cura affinché, le attrezzature, necessarie siano collocate nella quantità strettamente necessaria, in modo da non ingombrare i passaggi. Avendo cura che, dopo l’impiego, siano subito riposti. Al fine di perseguire la corretta successione degli automatismi delle operazioni da compiere, sono stati individuati tutti gli adempimenti preliminari, necessari a garantire il buon esito prefissato dal piano. Il Capo d’Istituto ha designato tutti i soggetti addetti a ciascun compito 5.6 Il Servizio di Prevenzione e Protezione La presenza di questo organismo assicura la periodica verifica dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro mediante: Incontri periodici su temi specifici con il R.L.S.. Iniziative di informazione e formazione verso i lavoratori. Al fine di rendere dinamico e sempre attuale il "Sistema Sicurezza" impostato si è ritenuto opportuno fissare con periodicità annuale un momento di verifica del sistema stesso mediante una riunione con: Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. I Coordinatori per l’Emergenza 21 I Responsabili di Plesso Per esaminare la situazione in essere, la rispondenza delle misure individuate, la necessità di apportare modifiche o integrazioni al presente documento e al sistema stesso. Sono forniti gli adeguati Dispositivi di Protezione Individuale e precisamente Guanti Maschera anti-polvere e/o sostanze chimiche a protezione delle vie respiratorie Occhiali Le procedure di sicurezza Sono state diffuse nell’Istituto, mediante comunicazioni, incontri di formazione e informazione e opportuna segnaletica, le disposizioni dei Responsabili circa il corretto svolgersi delle attività scolastiche lavorative in genere e le regole comportamentali opportune ai fini della sicurezza nei vari ambienti di lavoro e di studio. Il presente documento è composto da n.22 pagine, compresa la presente, ed è stato elaborato da: Dirigente Scolastico Prof.ssa MARIA ROSARIA SANTERAMO Coordinatore per l’Emergenza Prof.ssa ANNALISA CRESPANTINI Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Prof.ssa ROSA ANNA LOIZZO E' stato consultato il: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Prof. MICHELE GIANNACE Ferrandina, 15/03/2014 22 Allegati al documento di valutazione dei rischi DOCUMENTI Tipologia documentazione Pertinenza proprietà Scuola Planimetria dell’Istituto X Nomina del Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.) X Nomina del Responsabile Tecnico per la sicurezza e Coordinatore X Nomina del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (R.L.S.) X Nomina degli Addetti designati alla gestione dell’emergenza X Nomina Medico competente X Agibilità dell’edificio (Istituto) Note Ente Si Si SI Si Si fa riferimento al verbale redatto in data 19/10/2012 dagli R.S.U. e dal Dirigente Si Non nominato X E’ stato richiesto Documento di Valutazione dei rischi X SI Verbali delle riunioni periodiche X SI Documentazione dell’avvenuta attività Informativa – Formativa X Certificato Prevenzione Incendi o Nulla Osta Provvisorio SI X E’ stato richiesto Piano per la gestione dell’emergenza x SI Elenco dei presidi antincendio e loro ubicazione (Registro Antincendio) x SI Registro Infortuni x SI 23 Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico x SI Denunce impianto messa a terra e di protezione dalle scariche atmosferiche x E’ stata richiesta Impianto di riscaldamento centralizzato >34.8 kw o >30.000 kcal/h x SI Schede di sicurezza ed elenco di sostanze e preparati pericolosi x Si Documentazione di avvenuta consegna dei Dispositivi di Protezione Individuali x Si x Procedimento di valutazione rischio da stress lavoro-correlato Si 24