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Dürre Jahre
Grande Guerra
&
letteratura
comunicare
letteratura
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Dürre Jahre
7/8
Grande Guerra
&
letteratura
2014
2015
edizioniosiride
Helene Flöss
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Direttrice responsabile
Giuliana Dalla Fior
Direttrice scientifica
Paola Maria Filippi
Comitato scientifico
Werner Helmich (Università di Graz), Heinz Rölleke (Università di Wuppertal), Zoltán Szendi
(Università di Pécs)
Comitato di redazione
Giuliana Dalla Fior, Mauro Festini Brosa, Paola Maria Filippi, Alessandro Niero, Giuseppe Osti
Segreteria di redazione
Lia Bazzanini, Monica Marsigli, Chiara Marsilli
Gli Autori sono responsabili di quanto contenuto nei propri scritti qui pubblicati
© edizioniosiride - 2015 [355]
Rovereto - Via Pasqui 10
tel. +39 0464 422372 - fax +39 0464 489854
[email protected] | www.osiride.it
ISSN: 2035-1232
Iscr. Trib. Rovereto n. 1/09
ISBN: 978-88-7498-245-5
Composizione, impaginazione e stampa:
Osiride - Rovereto
Tutti i diritti sono riservati. Non è concessa nessuna duplicazione di quanto pubblicato
se non con permesso scritto dell’Editore
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Dürre Jahre
Sommario
Paola Maria Filippi - Editoriale .........................................................
pag.
7
Marco Maria Tosolini - L’hybris degli artisti e la Grande Guerra.
Prima del Canto di Morte .......................................................
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11
Stefano Colangelo - Clemente Rebora, poeta della rimemorazione ...
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37
Stefano Bragato - Marinetti e la guerra.
L’Evoluzione di una forma letteraria ......................................
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45
Primus-Heinz Kucher - Destino e trauma.
Galizia e Carpazi nella percezione degli scrittori austriaci
all’inizio della Grande Guerra ................................................
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61
Irene Fantappiè - Il “silenzio rovesciato” di Karl Kraus.
Die letzten Tage der Menschheit e la Prima Guerra mondiale .
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73
Claudio Longhi - La guerra di Karl Kraus.
Gli ultimi giorni dell’umanità: cronache marziane dal
tramonto dell’Occidente per progettare il teatro di domani ....
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91
Gianluca Guidotti & Enrica Sangiovanni - Gli ultimi giorni
dell’umanità.
Macerie e frammenti dalla muraglia di Kraus ........................
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103
Monica Bassi - La voce di Ludwig Stein e la penna di Karl Kraus.
Aspetti dell’irrisolvibile complessità del pensiero ebraico a
margine del primo conflitto mondiale ....................................
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107
Monica Bassi - Intervista con Elisabetta Bocchese.
Conversazione su Ludwig Stein ..............................................
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119
Marco Rispoli - Bestie di guerra.
Appunti su Ernst Jünger e Karl Kraus ...................................
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125
Annapaola Laldi - Bertha von Suttner a Venezia nell’inverno
1890/91 (dal cap. 27 di Memoiren) .........................................
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139
Luigi Reitani - Tre poeti: August Stramm, Georg Trakl
e Franz Werfel .........................................................................
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151
Helene Flöss
Paola Maria Filippi - Solo la storia ricorda con poche parole brevi
secche l’orrore.
Gustav Heinse e Giuseppe Ungaretti sul fronte del Carso ....
6
pag. 155
Maria Luisa Wandruszka - Hofmannsthal, la Grande Guerra
e “L’uomo difficile” .................................................................
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165
Michael Dallapiazza - Und so kommt er uns aus den Augen.
La prima guerra mondiale nello Zauberberg di Thomas Mann ..
»
179
Dietmar Gnedt - La storia di Domenico Minetti ...............................
»
185
Chiara Marsilli - Il nonnulla di Riccardo Giacconi ..........................
»
197
Vlado Obad - Alexander Sacher-Masoch.
Un pacifista tenace a dispetto dei due conflitti mondiali .......
»
225
Alexander Sacher-Masoch - La Parata ..............................................
»
237
Maria Caterina Minardi - L’autore silenzioso ...................................
»
241
Claudia Tatasciore - Károly Pap: un ungherese sul fronte italiano ....
»
245
Károly Pap - Sul Monte Priaforà ........................................................
»
251
Károly Pap - György Leviát ................................................................
»
257
Franz Janowitz - Il regolamento del diavolo.
Note generali sull’esercito nemico e sul soldato nemico ........
»
295
Giovanna Neiger - Ich bin kein Krieger, ein Krieger bin ich nicht ...
»
303
Annalisa Cosentino - La guerra di due poeti cechi ...........................
»
307
Gabriella Imposti - La Prima Guerra mondiale e la sua ricezione
nella letteratura russa.
Aleksandr Blok e Vladimir Majakovskij .................................
»
311
Alessandro Niero - Nikolaj Gumilëv, poeta di guerra ......................
»
325
Elisa Copetti - Cacciatori di draghi.
Cabaret eroico a cent’anni dal 1914 ........................................
»
337
Milena Marković - Cacciatori di draghi.
Cabaret eroico ..........................................................................
»
341
Schede biografiche .............................................................................
»
395
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Dürre Jahre
Editoriale
Il tema “Grande Guerra” occupa da mesi e mesi ampi spazi su tutti i media
nell’Europa intera e le testimonianze e le riflessioni relative al conflitto si sono
moltiplicate in misura esponenziale. Sembra difficile trovare ancora qualcosa di
non ripetitivo, percorrere cammini inesplorati. Quasi impossibile avere un panorama esaustivo delle edizioni e degli studi che si sono succeduti.
Anche la letteratura e la poesia, che nel conflitto e dal conflitto si sono generate,
e in esso hanno trovato la propria ragione d’essere, continuano a godere di adeguata attenzione e divulgazione. E tuttavia ancora molto di trascurato esiste, in
particolare in un’ottica translinguistica e transculturale.
Il nuovo numero di «Comunicare letteratura» (7/8 - 2014/2015), che non casualmente copre i due anni del centenario, per l’Europa e per l’Italia, vuole proporsi,
però, non soltanto come l’ennesima miscellanea di testi sicuramente coinvolgenti
e, ciascuno a modo suo, “unici”, nella consueta suggestiva mescolanza di Primärliteratur e di saggistica critica. Il proposito che sottende questa nuova uscita è quello
di offrirsi quale tassello per una sorta di grande fucina “preparatoria”, nella quale
poter lavorare su materiale inesplorato, ripensato, letto con occhi diversi. Molti
contributi, frutto di sensibilità particolari e di competenze specifiche, si riveleranno così necessario incubatore da consegnare a chi voglia tentare una futura sintesi
veramente europea dell’espressione poetica e letteraria che il conflitto ha generato.
E continua a generare, perché è importante ribadire come la grande catastrofe, con
le migliaia di storie che ci ha tramandato, sia diventata a sua volta un “mito” e,
come tale, in continuazione venga ripensata e rielaborata, si riveli produttiva di
sempre nuove opere che nella dimensione estetica cercano non soltanto di capire e
far capire, ma anche di rendere tollerabile l’incommensurabile.
Coerentemente alle linee programmatiche di «Comunicare letteratura» si sono
cercate testimonianze e si sono sollecitati interventi critici dall’area italiana e dal
sud-est dell’Europa, con una particolare attenzione allo spazio austro-danubiano in cui il conflitto si è generato.
I materiali proposti in questo numero sono di indubbia varietà e ricchezza. Nomi
canonici – Clemente Rebora, Marinetti, Ungaretti, D’Annunzio, Pascoli, Kraus,
Helene Flöss
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Hofmannsthal, Trakl, Jünger, Thomas Mann, Bertha von Suttner, Franz Werfel,
Alexandr Blok e Majakovskij – per non ricordarne che alcuni, sono associati ad
altri totalmente “inediti”, almeno per il lettore italiano, rimasti ignoti e ignorati
nonostante la forza testimoniale e poetica che i loro scritti conservano: Alexander Sacher-Masoch, Gustav Heinse, Ludwig Stein, Károly Pap, Frantis¡ek Halas,
Franz Janowitz, Nikolaj Gumilëv.
Queste rielaborazioni coeve dialogano con incisività e forza con riletture e proposte contemporanee della grande Urkatastrophe. Emblematico il caso Kraus,
che con il suo dramma infinito suggerisce percorsi d’esplorazione di grande impatto emotivo e di bruciante attualità così come le “invenzioni” di Gnedt e Marković, con angolazioni e accenti diversi continuano a riproporre questa Prima Grande Guerra che serve per narrarne delle altre, successive, che mai si sarebbe voluto raccontare. Particolare poi l’operazione di Giacconi che attraverso manipolazioni successive recupera anche la scrittura privata di un diario di guerra anonimo alla dimensione dell’arte, riconoscendogli una valenza sovratemporale e pertanto attualissima.
In questo numero, quindi, le riletture critiche si alternano ai testi, le produzioni
storiche si succedono a invenzioni contemporanee, la lirica alla prosa, al teatro,
all’aforistica: comun denominatore, però, sempre la parola, una parola recuperata da una dimensione puramente denotativa, funzionale, una parola che non vuole
solo comunicare un’esperienza, se pur eccezionale, extra-ordinaria. Nella sua
connotazione personale, poetica, questa parola vuole cogliere e ridare l’essenza,
l’universale di ciò che sembrava non poter essere esprimibile nella sua terribilità.
La prossimità fisica, sulla carta, di tante espressioni analoghe e mai uguali, ricreando nella polifonia di suoni diversi l’evento “guerra”, rende possibile cogliervi
quella dimensione generale, condivisa, che la plurivocità talvolta oscura. Si ha
l’impressione che i nazionalismi che tanto giocarono nello scoppio della Prima
Guerra mondiale e poi nelle risoluzioni che in seguito a questa vennero prese,
abbiano condizionato anche la storia delle espressioni letterarie e artistiche che
si sono trovate rinchiuse esse pure entro i confini piuttosto stretti di ogni singola
lingua e di ogni singola letteratura. Si vorrebbe che ogni autore e ogni studioso,
con il proprio apporto creativo e di riflessione critica, riuscisse, nella lettura, a
far superare proprio gli steccati della riflessione nazionale, nello spirito della
poesia più vera che proprio quando si fa universale rivela ancora più forte il suo
potenziale di denuncia.
Un nome su tutti: Ingeborg Bachmann che, riprendendo il titolo del più famoso
romanzo della prima donna Nobel della pace, che tanto si era spesa contro la
Prima Guerra, denunciò gli orrori della Seconda e auspicando che si faccia «ordine nei cervelli e nei cuori», tracciò così nei suoi versi una ideale summa di un
intero secolo di conflitti.
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Dürre Jahre
DIE WAFFEN NIEDER / ABBASSO LE ARMI1
Für diesen Tag will ich die Worte frisch halten,
Für den Tag unbekannt, an dem die Arbeit an Waffen
Stillsteht und das Brot schimmelt, das sie gegeben hat,
An dem ein stummer Zug in der Welt aus den Toren kommt
Für diesen Tag will ich streiten, den anarchischen
An dem Ordnung gemacht wird in Hirnen und Herzen
An dem jeder sein Anteil am Bösen beklagt und [...]
Per questo giorno voglio conservare fresche le parole,
Per il giorno non conosciuto, nel quale il lavoro con le armi
Tacerà e ammuffirà il pane che esso ha dato,
Per il giorno in cui un corteo muto verrà nel mondo da quei portoni.
Per questo giorno voglio combattere, il giorno dell’anarchia
In cui si farà ordine nei cervelli e nei cuori
In cui ciascuno denuncerà la sua partecipazione al male [...]
Paola Maria Filippi
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I. Bachmann, Gedicht-Entwurf. Die Waffen nieder, in H. Höller, H. Pöcheim, K. I. Solibakke (a cura di)
Schreiben gegen den Krieg: eine Ausstellung, Wien, Löcker, 2008, p. 89