Mercoledì di Avvento - Parrocchia Santo Curato d`Ars

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Mercoledì di Avvento - Parrocchia Santo Curato d`Ars
Parrocchia S. Curato d’Ars. Milano
Mercoledì di Avvento
19 dicembre 2012
ICONA DEL SANTO VOLTO "Uno sguardo che ascolta"
La prima icona si tramanda sia stata il volto umano del Figlio di Dio. Chiamata 'Santo Volto' o
immagine 'Acheropita' (= non fatta da mano d'uomo) riproduce, secondo la tradizione, le
sembianze reali del Cristo. Gesù stesso, infatti, avrebbe inviato un suo ritratto al re Abgar di
Edessa.Questa leggenda racconta che il re era lebbroso e, desiderando guarire, inviò una
delegazione da Gesù durante la sua predicazione in Palestina, chiedendogli un intervento miracoloso e un suo ritratto. Cristo, per esaudire il desiderio del re, si sarebbe lavato e poi asciugato il
volto in un telo, lasciandovi impressi i suoi tratti. Inviò, quindi, tramite l'archivista del regno di
Abgar, la sua immagine al re.
Questa l'origine dell'immagine Acheropita che da molti è considerata la prima icona.
Il significato della leggenda consiste anzitutto nell'attestare la storicità di Gesù Cristo e nel
ricondurre ogni sua raffigurazione a un'immagine iniziale ricevuta e non elaborata, divina e non
umana.
«E voi, chi dite che io sia?» L'interrogativo posto da Cristo stesso ai suoi discepoli risuona
inquietante oggi ancora nella Chiesa come il quesito centrale della storia e della persona umana.
Il volto è sempre una rivelazione, incompleta e passeggera, della persona.
Per comprendere un volto ci vogliono attenzione, pazienza, rispetto, insieme all'amore perché il
volto è il simbolo di ciò che vi è di divino nell'uomo.
Dio si riconosce nella sua creatura e tramite il Figlio incarnato, si fa volto.
Nel volto del Cristo l'uomo è chiamato a riconoscere il proprio volto trasfigurato.
In questa icona, vediamo rappresentato solo il volto, senza collo, di fronte: il Cristo ci invita a
rivolgerci a lui dandogli del "Tu", ci invita al dialogo, a non avere paura: la "frontalità" è offerta e
disponibilità al dialogo.Il colore della carnagione è di una tonalità che si può definire colore di terra
impastata di luce non identificabile con nessuna razza; è il volto del genere umano.
I capelli, simmetricamente divisi, sembrano un velo che si alza per mostrare il volto di Gesù che
illumina "la divina tenebra", cioè il mistero di Dio.
La fronte, ampia, scoperta, è la sede della sapienza.
Gli occhi grandi e dolci, sono pieni di luce e offrono vitalità con tono maestoso, quasi severo,
anche se accogliente.
Lo sguardo del Signore è solenne: egli guarda alla sua destra per rassicurare, accogliere e proteggere con
la sua divina maestà i suoi discepoli. Il suo è uno sguardo che difende dal male e da vittoria in ogni
prova.
Le orecchie di Gesù sono piccole, appiattite, quasi flosce, perché egli ascolta tutto con gli occhi; egli
guarda e ascolta, guarda e ama, ascolta tutto dal di dentro: le nostre preghiere, le nostre
invocazioni, vengono accolte dai suoi occhi i quali capiscono e conoscono assai più di quanto gli
dice il suono della nostra voce.
La bocca, piccola e chiusa, invita al silenzio, ad ascoltare la voce dello Spirito, ed è nell'atteggiamento
appena accennato di soffiare lo Spirito santo.
Lo sfondo d'oro che avvolge il volto indica l'immersione della persona nella luce divina
Le striature giallo-oro sui capelli, il bianco della croce, con l'oro e l'aureola, mettono in evidenza
l'atmosfera della luce divina e gloriosa che inquadra il volto di Gesù: nell'icona contempliamo il
volto trasfigurato e trasfigurante del Risorto.
Il cerchio giallo-oro del nimbo è luminoso ma non abbaglia, non violenta lo sguardo, come fa Dio
che si fa conoscere dall'uomo senza violentare.
Questi elementi del volto trovano unità nel TAU, che prende forma dalle arcate sopracciliari e dal
naso; il TAU tiene lontana ogni punizione, diventa dono e soffio di vita: «II Signore chiamò l'uomo
vestito di lino, che aveva al fianco la borsa da scriba, e gli disse: "Passa in mezzo alla città, in mezzo
a Gerusalemme, e segna un TAU sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli
abomini che vi si compiono"» (Ez 9,3-4).
Perciò, proprio attraverso la croce che Gesù ha sul volto può essere impresso il TAU sul volto di ogni uomo
che ha fame e sete di giustizia; ed egli verrà saziato e interamente realizzato.
Contemplare, pregare l'icona : Uno sguardo che ascolta...
Prepariamoci alla meditazione fissando lo sguardo su Gesù.
Facciamo con fede il segno della croce e invochiamo lo Spirito.
Gli occhi del Signore «sono miriadi di volte più luminosi del sole; essi vedono tutte le azioni degli uomini e
penetrano fin nei luoghi più segreti» (Sir 23,19).
• Guardo a lungo Gesù. Lascio che gli occhi di Cristo s'incrocino con i miei e registro le risonanze che
questo suscita dentro di me.
• Contemplo il suo volto maestoso e dolce nel contempo. Gesù guarda con amore perché vuole
trasformarti, difenderti dal male e farti uscire vittorioso da ogni prova.Ti accoglie, ti protegge, ti rassicura, ti
guarda con occhi pieni di compassione e di comprensione. Gesù ti ascolta.
• Non stancarti di contemplare il suo sguardo: Egli è uno sguardo che ascolta. Gesù ti guarda e ti ama.
Ti guarda partendo dal cuore.
• Lasciati penetrare dalla luce del suo sguardo. Gesù non ascolta tanto parole, pensieri o promesse.
Lui legge nel cuore. E' un Dio che tutto capisce e semplicemente ama.
• Contempla Gesù. E' importante scoprire che siamo davvero chiamati a lasciarci trasformare dall'amore di
Dio, anche e solo attraverso le piccole cose, gli incontri quotidiani, nonostante i nostri sbagli e le nostre
debolezze umane. Solo così l'amore di Dio prende carne in te e diventa testimonianza.
• Non distogliere gli occhi da questo santo volto. Egli ti chiama e sta a te, dire di sì con coraggio e
senza paura. Unisciti, dopo questo lungo sguardo d'amore, al centurione e dì anche tu: «Tu sei veramente il
Figlio di Dio!». Ripetila a lungo questa professione di fede.
• Ed ora ringrazia per il dono che hai ricevuto ed espandi al mondo intero una benedizione.
Dalla liturgia di Bose (preghiamo insieme ai monaci)
Il Tuo Volto, Signore, io cerco
Signore, noi ti cerchiamo e desideriamo il tuo volto,
fa’ che un giorno, rimosso il velo,possiamo contemplarlo.
Ti cerchiamo nelle Scritture che ci parlano di te,
e sotto il velo della sapienza, frutto della ricerca delle genti.
Ti cerchiamo nei volti radiosi di fratelli e sorelle,
nelle impronte della Tua Passione nei corpi sofferenti.
Ogni creatura è segnata dalla tua impronta,
ogni cosa rivela un raggio della tua invisibile bellezza.
Tu sei rivelato dal servizio del fratello,
sei manifestato dall’amore fedele che non viene meno.
Non gli occhi ma il cuore ha la visione di te,
con semplicità e veracità
noi cerchiamo di parlare con te.