Dichiarazione Ambientale - Anno 2010-13

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Dichiarazione Ambientale - Anno 2010-13
Discarica di rifiuti non pericolosi “GINESTRETO”
Impianto di cernita e valorizzazione
Impianto di stabilizzazione
Uffici legali ed amministrativi
Sogliano al Rubicone (FC)
Dichiarazione Ambientale
2010 – 2013
(Edizione 0 del 2013 - dati aggiornati al 30 giugno 2013)
Sommario
IMPEGNO AMBIENTALE DI SOGLIANO AMBIENTE S.P.A._______________________________________ 3
DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ _________________________________________________________ 5
DESCRIZIONE DEI SITI ______________________________________________________________ 7
La discarica di Ginestreto ____________________________________________________________ 7
L’impianto di cernita e valorizzazione _________________________________________________ 9
L’impianto di stabilizzazione _________________________________________________________ 9
La sede legale e gli uffici amministrativi ______________________________________________ 10
DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI _______________________________________________________ 11
La discarica di Ginestreto ___________________________________________________________ 11
L’impianto di cernita e valorizzazione ________________________________________________ 15
L’impianto di stabilizzazione ________________________________________________________ 20
LA POLITICA AZIENDALE ___________________________________________________________ 23
IL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO (AMBIENTE, QUALITÀ E SICUREZZA) ________________________ 25
GLI ASPETTI E GLI IMPATTI AMBIENTALI DELLE ATTIVITÀ ____________________________________ 27
Rifiuti prodotti ____________________________________________________________________ 29
Utilizzo di risorse __________________________________________________________________ 36
Scarichi idrici _____________________________________________________________________ 41
Emissioni in atmosfera _____________________________________________________________ 44
Rumore ___________________________________________________________________________ 49
Traffico ___________________________________________________________________________ 50
Inserimento paesaggistico ed impatto visivo __________________________________________ 52
Alterazione dell’ecosistema _________________________________________________________ 53
Altri impatti _______________________________________________________________________ 54
I RISULTATI DEL QUADRIENNIO 2010 - 2013 ____________________________________________ 56
INDICATORI CHIAVE NEL QUADRIENNIO 2010 – 2013 ______________________________________ 63
IL MIGLIORAMENTO CONTINUO _______________________________________________________ 68
ELENCO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI ________________________________________ 71
DICHIARAZIONE DI APPROVAZIONE ____________________________________________________ 75
GLOSSARIO _____________________________________________________________________ 76
ALLEGATO A – “Leggi ambientali applicabili”
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IMPEGNO AMBIENTALE DI SOGLIANO AMBIENTE S.P.A.
Sogliano Ambiente S.p.A. è stata costituita nel dicembre 1996 su iniziativa del Comune di Sogliano al
Rubicone. Il Comune di Sogliano al Rubicone affidò alla società, oltre ad alcuni servizi locali, la gestione
della propria discarica per rifiuti urbani e speciali denominata “Ginestreto” (sito attualmente
denominato Ginestreto 1 ed indicato con la sigla G1).
A partire da dicembre 2003 l’impianto di “Ginestreto” è stato ampliato e, oltre al sito di G1 è stato
autorizzato e realizzato il sito di Ginestreto 2 (G2): quest’ultimo è attualmente in esercizio, mentre G1,
avendo esaurito la sua volumetria disponibile in data 30 aprile 2005, è in fase di post gestione.
Nel corso del 2006 Sogliano Ambiente S.p.A. ha ampliato le proprie attività con la realizzazione e la
gestione di un impianto di cernita e valorizzazione delle frazioni riutilizzabili dai rifiuti provenienti da
raccolte specifiche ubicato nel sito denominato “Area Marconi” in prossimità della discarica di
Ginestreto ed ha trasferito la sede legale ed i propri uffici amministrativi e tecnici presso una nuova
sede situata nel centro storico del Comune di Sogliano al Rubicone.
Nel 2013 è entrato in funzione un impianto per la stabilizzazione delle frazioni organiche dei rifiuti
finalizzato al recupero energetico e di materia: tale impianto, in cui sono trattate sia la frazione
organica dei rifiuti urbani e l’organico proveniente da raccolte differenziate, per quantitativi fino a
40.000 ton/anno, sorge in località di Ginestreto, nel comune di Sogliano al Rubicone (FC), in un’area
adiacente all’impianto di cernita e valorizzazione (quest’ultimo e l’impianto di stabilizzazione
costituiscono il Comparto “Area Marconi”).
Sogliano Ambiente S.p.A. grazie alla professionalità accumulata in campo nazionale e
internazionale si occupa delle seguenti attività:
 Progettazione, costruzione, gestione e conduzione di:
- impianti di smaltimento (discariche) e servizi ad essi connessi, compresi gli impianti di
captazione e combustione del biogas;
- impianti per la produzione di energia elettrica attraverso il recupero di biogas;
- impianti di trattamento e recupero di rifiuti, compresi gli impianti di trattamento del biogas e
di cernita dei rifiuti urbani e speciali provenienti da raccolta differenziata.
L’attività di progettazione e costruzione degli impianti elencati è certificata dall’organismo di
qualificazione all’esecuzione dei lavori pubblici (SOA) - categorie OG9 ,OG12 e OS14.
 Trasporto dei rifiuti non pericolosi fino agli impianti di smaltimento, trasporto di rifiuti non
pericolosi derivanti da flussi selezionati verso l’impianto di cernita e valorizzazione, attraverso
società controllata, la Sogliano Ambiente Trasporti s.r.l. (azienda certificata ai sensi della UNI EN
ISO 14001:2004);
 Attività di project financing, finanziamento di opere di interesse ambientale (nello specifico di
impianti di trattamento e smaltimento rifiuti), che consente il recupero del capitale investito
attraverso la gestione o conduzione degli stessi.
Sogliano Ambiente S.p.A. è consapevole che le proprie attività debbano essere indirizzate al
perseguimento di un sempre più elevato grado di protezione e rispetto dell’ambiente. La gestione degli
impianti si basa, infatti, su scelte che favoriscono il raggiungimento di obiettivi di tutela ambientale,
condivise con i soggetti pubblici e privati interessati.
Inoltre, la società ritiene fondamentale la comunicazione verso l’esterno delle problematiche connesse
agli impatti ambientali dell’attività e la sensibilizzazione delle parti interessate (popolazione, enti di
controllo, utenti e fornitori) in merito alle soluzioni individuate.
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Per far fede a tali presupposti Sogliano Ambiente S.p.A. ha ottenuto le seguenti certificazioni:
Registrazione secondo il Reg. CE/1221/09 (EMAS III) delle attività di gestione della discarica di
Ginestreto, dell’impianto connesso per la produzione di energia elettrica dal recupero del biogas,
dell’impianto di cernita e valorizzazione di rifiuti non pericolosi ubicato nel sito denominato “Area
Marconi” e della Sede legale. La registrazione è stata raggiunta nel 2002 e riguardava solamente la
discarica e l’impianto per la produzione di energia elettrica connesso, poi, nel corso del 2007, il
campo di applicazione è stato esteso all’attività di gestione dell’impianto di cernita e alla Sede
legale. Nel mese di settembre 2013 è pianificata la verifica di estensione della registrazione
all’impianto di stabilizzazione (compreso all’interno della presente Dichiarazione Ambientale).
Certificazione secondo la norma UNI ISO 14001:2004 dell’attività di:
- gestione della discarica di Ginestreto (Sogliano al Rubicone) e dell’impianto connesso per la
produzione di energia elettrica dal recupero del biogas. Tale attività ha ottenuto la
certificazione nel 2002.
- gestione dell’impianto di cernita e valorizzazione di rifiuti non pericolosi ubicato nel sito
denominato “Area Marconi” e della sede legale (seconda integrazione, avvenuta nel 2007);
- conduzione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas. Questa attività è
stata inserita nello scopo di certificazione, costituendone la prima integrazione, nel 2005;
- progettazione e costruzione di discariche per rifiuti non pericolosi, di impianti di recupero di
rifiuti non pericolosi e di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas (terza
integrazione, anche essa avvenuta nel 2007);
- attività di commercio ed intermediazione di rifiuti senza detenzione (quarta integrazione,
avvenuta nel 2011);
Certificazione secondo la norma UNI ISO 9001:2008 dell’attività di progettazione, costruzione e
gestione di impianti di smaltimento (discariche), trattamento (compreso il trattamento del biogas)
e recupero (compresa la produzione di energia elettrica dall’utilizzo di biogas); la certificazione è
stata raggiunta nel 2004. Nel 2007 lo scopo di certificazione è stato ampliato alla gestione di
impianti per la cernita, valorizzazione e commercializzazione di rifiuti non pericolosi.
Certificazione secondo lo standard BS OHSAS 18001:2007, ottenuta a gennaio 2011, di tutte
le attività svolte dalla Sogliano Ambiente S.p.A.: (non ci sono attività escluse dal campo di
applicazione):
- Progettazione e costruzione di discariche (OG12), di impianti di recupero rifiuti (OS14) e di
impianti per la produzione di energia elettrica (OG9);
- Gestione e conduzione di discariche ed impianti connessi;
- Gestione di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas;
- Cernita e valorizzazione dei rifiuti non pericolosi presso il sito di Ginestreto (Area Marconi);
- Manutenzione ordinaria e straordinaria sugli impianti gestiti (discariche ed impianti
connessi, impianti di recupero).
Nel mese di settembre 2013 è pianificata la verifica di estensione della certificazione ai sensi delle
norme UNI ISO 14001:2004, UNI ISO 9001:2008 e secondo lo standard BS OHSAS 18001:2007
all’impianto di stabilizzazione (compreso all’interno della presente Dichiarazione Ambientale).
LA PUBBLICAZIONE DELLA PRESENTE DICHIARAZIONE AMBIENTALE, REDATTA CONFORMEMENTE AL
REGOLAMENTO (CE) DEL 25 NOVEMBRE 2009 N. 1221 “EMAS” RELATIVA ALLA DISCARICA DI
GINESTRETO, ALL’IMPIANTO DI CERNITA E VALORIZZAZIONE, ALL’IMPIANTO DI STABILIZZAZIONE
ANAEROBNICA E ALLA SEDE LEGALE, RINNOVA L’IMPEGNO DELLA SOCIETÀ VERSO L’AMBIENTE E LA
TRASPARENZA DI COMUNICAZIONE.
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DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ
Le attività principali svolte attualmente dalla società sono quelle descritte nel paragrafo precedente.
Gli impianti, sia di recupero che di smaltimento, sui quali la Sogliano Ambiente S.p.A. esercita attività di
gestione (così come definita dal D.Lgs. 36/2003) e conduzione sono i seguenti:
1. DISCARICA DENOMINATA “GINESTRETO” nel Comune di Sogliano al Rubicone (oggetto della
registrazione EMAS). L’impianto di “GINESTRETO” è costituito da due siti rispettivamente
denominati GINESTRETO 1 (G1) e GINESTRETO 2 (G2). Il sito G2 è attualmente in esercizio ed è
stato realizzato l’ampliamento a 2.500.000 m3, mentre il sito G1, avendo esaurito la volumetria
disponibile, è in fase di post gestione (Delibera n. 640 del 16/12/2008). Presso il sito discarica è
presente anche un impianto di produzione di energia elettrica alimentato a biogas costituito da 5
motori di cui uno di riserva (nell’anno 2012 si è proceduto con la dismissione di uno dei motori a
servizio dell’impianto. Il numero di motori è, quindi passato da 6 a 5). Nel corso del 2008 è stato
realizzato un ulteriore impianto di produzione di energia elettrica (turbo-generatore denominato
“ORC”) che sfrutta i flussi di vapore caldo derivanti dai fumi dei motori. Nel corso del 2009 è stata
ottenuta l’Autorizzazione Integrata Ambientale per G2 (Delibera G.P. n° 426 del 08/08/2009). Nel
corso del 2013 viene realizzato l’ impianto di trattamento reflui di discarica di Ginestreto;
2. IMPIANTO DI CERNITA E VALORIZZAZIONE UBICATO NEL SITO DENOMINATO “AREA
MARCONI” in prossimità della discarica per rifiuti non pericolosi di Ginestreto, nel Comune di
Sogliano al Rubicone (oggetto della registrazione EMAS) che riceve e tratta rifiuti derivanti da
flussi selezionati e da raccolte specifiche. L’impianto è in possesso di Autorizzazione all’esercizio
rilasciata con Delibera di Giunta Provinciale della Provincia di Forlì Cesena n°159 del 05/04/2011;
3. IMPIANTO DI STABILIZZAZIONE delle frazioni organiche dei rifiuti finalizzato al recupero
energetico e di materia (di seguito indicato come “Impianto di stabilizzazione anerobica”) che
tratta la frazione organica dei rifiuti urbani e l’organico proveniente da raccolte differenziate.
L’impianto sorge presso l’Area Marconi, adiacente all’impianto di cernita e valorizzazione, ed è in
possesso di Autorizzazione ai sensi della Delibera di Giunta Provinciale n°345 del 29/07/2010;
4. Impianto di produzione energia elettrica alimentato a biogas situato presso la discarica di
Cà Lucio (PU): la conduzione dell’impianto è stata affidata alla Sogliano Ambiente da parte di
Marche Multiservizi (impianto certificato ai sensi della UNI EN ISO 14001:2004);
5. Impianti di produzione energia elettrica alimentati a biogas situati presso le discariche di:
“Tre Monti” - Imola (BO);
“Fosso Pondo” in località San Martino in Varolo nel Comune di Civitella di Romagna (FC);
“Tessello”, in località S. Carlo nel Comune di Cesena (FC)
le cui conduzioni sono state affidate alla Sogliano Ambiente da parte di Romagna Energia Srl (tutti
gli impianti sono certificati ai sensi della UNI EN ISO 14001:2004).
La SEDE LEGALE E GLI UFFICI AMMINISTRATIVI E TECNICI della Sogliano Ambiente S.p.A. si
trovano nel centro storico del Comune di Sogliano al Rubicone, a Palazzo Nardini, in Piazza Garibaldi
12: anche la sede legale ed amministrativa è oggetto di registrazione EMAS e di certificazione UNI
EN ISO 14001:2004.
Altre attività svolte dalla Sogliano Ambiente S.p.A. sono:
- progettazione e costruzione di impianti (attività certificata ai sensi della UNI EN ISO 14001:2004);
- intermediazione e commercio di rifiuti senza detenzione (attività certificata ai sensi della UNI EN
ISO 14001:2004);
- conduzione di discariche (oltre a quelle già richiamate) in seguito ad accordi ed appalti di volta in
vota stipulati.
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Nella presente Dichiarazione Ambientale per gli anni 2010, 2011 e 2012 sono riportati i valori reali dei
parametri mentre per il 2013 il dato effettivo è riferito al periodo che va dal 01/01/2013 al
30/06/2013. Per effettuare un confronto con i precedenti anni è stata ipotizzata una attività
proporzionale a quella dei mesi precedenti (tale proiezione è stata evidenziata nei grafici con colore
differente ove ciò fosse di aiuto alla comprensione).
Nelle Tabelle di seguito riportate sono indicate le principali caratteristiche degli impianti di discarica,
di cernita e valorizzazione e di stabilizzazione.
Unità di misura
Anno di
inizio
attività
Durata
complessiva
prevista
-
anni
Previsione di
Quantità di rifiuto
smaltimento per
smaltito
il 2013
giornalmente
t/anno
Volumetria
complessiva del
sito autorizzata
t/giorno
m3
950
4.775.000
140.000 di rifiuti*
GINESTRETO
2005
+
25
(solo sito G2)
20.000 di
sovvallo*
Gestione percolato: Impianto di trattamento reflui di discarica situato presso il sito di Ginestreto
Gestione biogas: Produzione di energia elettrica (combustione in torcia ad alta temperatura in caso di
emergenza)
* Definito tramite Delibera di Consiglio Comunale n ° 70 del 18/12/2012
Sogliano Ambiente SpA per il 2013 ha una previsione di smaltimento di circa 176.000 t/anno. La differenza
rispetto a quanto definito nella sopracitata delibera è dovuta al recupero dei quantitativi non smaltiti nel 2012.
Tab. 1 – Le caratteristiche delle discariche in gestione.
Anno di
inizio
attività
Unità di misura gg/mm/aa
Quantitativo
trattato nel
2010
Quantitativo
trattato nel
2011
Quantitativo
trattato nel
2012
Quantitativo
trattato nel
2013
(fino al
30/06/2013)
Personale
impiegato al
30/06/2013
t
t
t
t
n.
Impianto di
cernita e
valorizzazione
02/05/06
35.0374
31.520
32.484
18.624
29 di cui 18
appartenenti
alla Coop.
Sociale “La
Finestra”
Impianto di
stabilizzazione
20/02/13
_
_
_
11.989
11
Tab. 2 - Le caratteristiche dell’Impianto di cernita e valorizzazione e dell’impianto di stabilizzazione (comparto
“Area Marconi”).
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DESCRIZIONE DEI SITI
Nel presente capitolo è riportata una descrizione dei siti e della attività svolte presso i siti soggetti a
registrazione EMAS..
Viene di seguito riportata “una scheda anagrafica” contenente i dati generali dell’azienda:
Ragione Sociale dell’Azienda
SOGLIANO AMBIENTE S.p.A.
Codice NACE
Gruppo 90.0 Raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi
Gruppo 40.1 Produzione e distribuzione di energia elettrica
Gruppo 37.1 Recupero e preparazione per il riciclaggio di
cascami e rottami metallici
Gruppo 37.2 Recupero e preparazione per il riciclaggio di
cascami e rottami non metallici
Indirizzo Sede Legale
P.zza Garibaldi 12
Telefono/fax
0541 – 948910
0541 – 948909
Indirizzo Discarica, Impianto di cernita e
valorizzazione
Via Ginestreto – Morsano n° 14
Impianto di stabilizzazione
Via Ginestreto – Morsano n° 15
Telefono/fax Discarica
0541 – 948160 / 0541 – 817098
Telefono/fax Impianto di cernita e
valorizzazione
0541 – 939137 / 0541 – 939152
Telefono Impianto di stabilizzazione
0541 – 1792858
Località
Sogliano al Rubicone
Provincia
Forlì - Cesena
LA DISCARICA DI GINESTRETO
L’area individuata per la realizzazione della discarica “Ginestreto” è costituita da una successione di
calanchi ai margini del territorio comunale ed è priva di vocazioni economiche di rilievo. Le
caratteristiche geologiche hanno costituito un fattore determinante per la scelta del sito, fornendo una
garanzia di isolamento della discarica dall’ambiente circostante aggiuntiva rispetto a quelle realizzate
artificialmente.
L’impianto è stato avviato nel dicembre del 1990 con la realizzazione e coltivazione del sito
denominato Ginestreto 1 (G1), il cui esaurimento è avvenuto in data 30 aprile 2005. La chiusura
definitiva, comprensiva di collaudo, ha dato inizio alla fase detta di “post-gestione”: durante questa
fase, della durata di almeno 30 anni, si continueranno a gestire sia il biogas che il percolato prodotti
dalla discarica.
Contestualmente all’esaurimento di G1 è entrato in esercizio il nuovo sito, denominato Ginestreto 2
(G2), che interessa un’area complessiva di circa 12 ettari, per una potenzialità di stoccaggio pari a
1.500.000 m3 e che garantirà lo smaltimento dei rifiuti fino al 2020. G2 è adiacente a G1 e con esso
divide le attrezzature di servizio come appare dalla Fig. 1. Nel corso del 2009 sono state condotte le
attività di costruzione dell’ampliamento di G2 grazie al quale è possibile abbancare 2.500.000 m3 di
rifiuto sia urbano (proveniente dalle provincie di Rimini e Forlì - Cesena) che speciale.
Entrambi i siti (G1 e G2) sono conformi alla normativa sulle discariche (D.lgs. n.36 del 13/01/03) che
dispone, in modo dettagliato, i criteri costruttivi e gestionali degli impianti di discarica.
Nel corso del 2012 si è provveduto alla definitiva dismissione del motore endotermico da 630 KW
(motore n. 6), del relativo punto di emissione G2-3 dell'impianto di cogenerazione di Ginestreto e
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sistema di analisi: tale modifica impiantistica è stata realizzata a seguito della deliberazione di
modifica non sostanziale dell'AIA n. 308 del 24/07/2012.
La principale novità che si registra nel 2012 – primi mesi del 2013 presso la discarica di Ginestreto è
la progettazione e costruzione (che terminerà nel secondo semestre del 2013) di un impianto di
trattamento dei reflui di discarica a servizio delle discariche G1 e G2 (progetto approvato in data
con Delibera di Giunta Provinciale di Forlì - Cesena N.330 del 27/08/2012).
L’impianto ha una potenzialità di 72 m³/giorno ed il processo di depurazione prevede trattamenti
chimico – fisici che permettono, fra l’altro, di produrre solfato d’ammonio, venduto come prodotto a
ditte esterne che lo utilizzano in processi industriali specifici. Il solfato d’ammonio non è un rifiuto
bensì un prodotto.
La presenza di un impianto di trattamento dei reflui di discarica all’interno del sito di G1 e G2
comporta una serie di vantaggi di carattere tecnico ed ambientale:
la garanzia di disporre di un processo specificamente progettato sul percolato, con ottimi risultati
sulla qualità del refluo in uscita;
la significativa riduzione del traffico indotto dal trasporto del percolato agli impianti di
depurazione;
una maggiore efficienza energetica collegata da un lato al fatto che non è più richiesta l’energia
necessaria per il trasporto al depuratore autorizzato e dall’altro che in loco è possibile sfruttare il
calore fornito dai motori di produzione di energia elettrica alimentati con il biogas prelevato dalle
discariche, attraverso il recupero del calore dell’acqua di raffreddamento dei motori, che
altrimenti sarebbe dissipato in atmosfera;
la riduzione del battente di percolato all’interno del corpo discarica e un suo migliore controllo
essendo garantito, proprio dalla presenza in loco dell’impianto, un deflusso costante.
Nel corso del 2013 è stata realizzata la nuova pesa che consente di migliorare la viabilità agli impianti.
AMPLIAMENTO
DISCARICA
ESAURITA (G1)
DISCARICA IN
COLTIVAZIONE (G2)
IMPIANTO DI
COGENERAZIONE
LUOGO IN CUI
SORGE IMPIANTO
DI
TRATTAMENTO
PERCOLATO
TORCE
VASCHE
PERCOLATO
NORD
Fig. 1 – Veduta aerea del sito di discarica denominato Ginestreto, con indicazione del sito in post – gestione (G1),
del sito operativo (G2), delle attrezzature di servizio.
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L’IMPIANTO DI CERNITA E VALORIZZAZIONE
L’impianto di cernita e valorizzazione (Fig. 3) è realizzato nel sito denominato “Area Marconi” a circa
3 km dalla discarica per rifiuti non pericolosi di Ginestreto, a cui è collegato tramite strada privata, ed
è finalizzato al recupero delle frazioni riutilizzabili dei rifiuti provenienti da flussi selezionati e da
raccolte specifiche. Il recupero viene realizzato mediante cernita manuale: quest’ultima garantisce
una efficace separazione, e quindi recupero, del rifiuto dato che i diversi addetti alla cernita si
occupano di selezionare un tipo specifico di materiale.
Talune tipologie di rifiuti vengono preventivamente trattate tramite triturazione e vagliatura.
Il materiale recuperabile selezionato viene successivamente inviato in impianti finalizzati al recupero
mentre il residuo non recuperabile viene destinato allo smaltimento presso la vicina discarica di
Ginestreto.
L’impianto è dotato di servizi generali (spogliatoi, uffici ecc), di un piazzale interno adibito a viabilità,
di parcheggi ed aree di carico e scarico del materiale selezionato; la sua realizzazione è stata
completata con interventi di piantumazione di specie arboree al perimetro del sito al fine di migliorare
l’integrazione nel paesaggio della struttura.
Fig. 2 – Veduta aerea del sito di Cernita e Valorizzazione.
L’IMPIANTO DI STABILIZZAZIONE
Nell’area adiacente all’impianto di cernita e valorizzazione di “Area Marconi” è stato progettato e
costruito un impianto per la stabilizzazione delle frazioni organiche dei rifiuti finalizzato al recupero
energetico e di materia a partire dalle frazioni organiche dei rifiuti urbani e speciali.
Sono state definite negli atti autorizzativi in possesso dell’impianto le singole tipologie di rifiuto che
possono essere trattate (anche in funzione della tipologia di prodotto [ammendante compostato misto
o biostabilizzato] in uscita dall’impianto stesso). Infatti, in funzione delle diverse caratteristiche iniziali
dei rifiuti trattati e del processo di lavorazione a cui vengono e sottoposti, si possono avere prodotti
finali diversificati:
ammendante compostato misto (compost di qualità o compost fuori specifica, in relazione alla
qualità del materiale in ingresso),
biostabilizzato.
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Oltre ai prodotti sopra elencati, l’impianto recupera anche biogas, attraverso la produzione di energia
elettrica. La produzione di energia elettrica da biogas è integrata con la produzione di energia elettrica
da celle fotovoltaiche in silicio poste sulla copertura del fabbricato (1 MW). Il processo viene descritto
come “ciclo chiuso” dal momento che non necessita di apporti energetici esterni, né di acqua o di altri
elementi da immettere nel circolo.
L’impianto di stabilizzazione, unitamente alle porzioni di fabbricato da destinare alla movimentazione
del rifiuto grezzo e dei prodotti finiti (compost e biostabilizzato) è realizzato all’interno di un
capannone in calcestruzzo armato prefabbricato avente una superficie coperta di circa m 2 11.200. In
adiacenza al capannone è stato realizzato di un piccolo edificio che si sviluppa su due piani, in cui si
trovano gli spogliatoi e gli uffici.
NORD
Fig. 3 – Comparto “Area Marconi”: Impianto di cernita e valorizzazione ed impianto di stabilizzazione.
LA SEDE LEGALE E GLI UFFICI AMMINISTRATIVI
La sede amministrativa e legale della Sogliano Ambiente SpA è ubicata a Sogliano al Rubicone, in
piazzetta Garibaldi, all’interno di un palazzo che fu di proprietà dei Conti Nardini. Un tempo sede del
Tribunale di Giustizia e dei Notai, lo storico edificio del XV sec., appendice del Castello Malatestiano, è
stato ristrutturato e rimesso completamente a nuovo, trovando così un utilizzo non molto differente
da quello che aveva in origine.
Fig. 4 – La sede legale della Sogliano Ambiente S.p.A.
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DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI
Di seguito è riportata una descrizione delle attività svolte presso la discarica di Ginestreto, l’impianto
di cernita e valorizzazione e quello di stabilizzazione. Le diverse fasi delle attività svolte ed i
conseguenti impatti ambientali sono riportati ed elencati nel paragrafo “Elenco degli aspetti
ambientali significativi” a pagina 71.
LA DISCARICA DI GINESTRETO
La figura sottostante riporta uno schema a blocchi delle diverse attività con indicazione dei principali
flussi in ingresso (materie prime, rifiuti smaltiti, risorse consumate) e in uscita (rifiuti prodotti,
energia prodotta, biogas). Inoltre le attività indicate nelle caselle di colore bianco sono svolte
direttamente da Sogliano Ambiente S.p.A., quelle nelle caselle di colore verde sono affidate a società
terze.
EMISSIONI
RIFIUTI
ENERGIA
PRODOTTA
COGENERAZIONE
EMISSIONI
COMBUSTIONE
Solo in caso di
blocco
dell’impianto
di cogenerazione
ENERGIA
ENERGIA
TRASPORTO
RESIDUI
IMPIANTO DI
TRATTAMENTO
MATERIALI PER
COLLETTORI
PERCOLATO
TRATTAMENTO
DEL
PERCOLATO
GUAINA
IN HDPE
CONDENSA
ASPIRAZIONE
ENERGIA
BIOGAS
PERCOLATO
ARGILLA
BIOGAS
PREPARAZIONE DEL LOTTO
COLTIVAZIONE
PERCOLATO
RECUPERO DEL SITO
TERRENO DI
COPERTURA
ENERGIA
TERRENO
ASPORTATO
MATERIALE
DRENI BIOGAS
SCARICO DEI RIFIUTI
LEGENDA
TRASPORTO DEI RIFIUTI
USCITE
INGRESSI
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Nei grafici seguenti sono riportati gli andamenti dei rifiuti smaltiti (Fig. 5 e Fig. 6) per il periodo 20102013.
Rifiuti smaltiti - Discarica Ginestreto
180000
160000
140000
120000
100000
80000
65.277,32
162.208,00
169.944,00
163.529,26
60000
40000
65.277,32
20000
0
2010
2011
t (smaltite presso G2)
2012
2013
proiezione t (smaltite presso G2)
Fig. 5 – Quantitativi di rifiuti smaltiti presso la discarica di Ginestreto nel periodo 2010 - 2013.
Dal grafico in Figura 5 si evince che il quantitativo di rifiuti che si ipotizza di smaltire nell’anno 2013 è
inferiore rispetto agli anni precedenti. Il dato è giustificato dalla riduzione dei conferimenti da parte di
Hera (in particolare di RU, come si evince dalla figura di seguito riportata) nonché dalle conseguenze
della crisi economica che ha ridotto la produzione di rifiuti.
Presso la discarica di Ginestreto vengono conferiti Rifiuti Urbani (RU) e Rifiuti Speciali (RS) i cui
quantitativi sono riportati nella figura sotto riportata.
Rifiuti urbani e speciali smaltiti - Discarica Ginestreto
180000
160000
Quantità (t)
140000
120000
100000
106.024
124.124
117.398
58.326
80000
60000
58.326
40000
20000
56.184
46.131
45.820
6.951
0
2010
t RU
2011
t RU con proiezione 2013
2012
t RS
6.951
2013
t RS con proiezione 2013
Fig. 6 – Quantitativo di rifiuti smaltiti presso la discarica di Ginestreto suddivisi in RU (Rifiuti urbani)
e RS (Rifiuti speciali) nel periodo 2010 - 2013.
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Dalla Fig. 6 si evince che:
nel triennio 2010-2012 il quantitativo dei RU smaltiti è rapidamente diminuito, raggiungendo il
valore minimo nell’anno 2012, permettendo un aumento dello smaltimento dei rifiuti speciali;
nel 2012 i rifiuti speciali hanno raggiunto il valore più alto del periodo: questo è giustificabile
dall’entrata in funzione a pieno regime dell’inceneritore di Rimini, in aggiunta a specifiche scelte
aziendali.
nel 2013 si attende una notevolmente diminuzione del quantitativo di RU a causa della riduzione
dei conferimenti da parte di Hera, mentre si attende costante il quantitativo dei RS.
Nel sito di “Ginestreto” il biogas prodotto dalla degradazione dei rifiuti viene recuperato poiché
utilizzato per la produzione di energia elettrica: l’attuale configurazione dell'impianto connesso alla
discarica di Ginestreto consente l'utilizzo del 100% del biogas aspirato per la produzione di energia
elettrica. La produzione di energia, riportata nella Fig. 7, è utilizzata anche per l’alimentazione degli
impianti ausiliari alla produzione di energia, quindi per l’auto-consumo, mentre la restante parte è
ceduta in rete ad ENEL distribuzione.
L’impianto per il recupero di biogas è attualmente costituito da 5 elettrogeneratori ognuno dei quali
mette in movimento un generatore di corrente utilizzando il biogas come carburante. L’impianto è
completato, nel corso del 2008, da un generatore a turbina denominato “ORC” che, utilizzando un
liquido organico (N-pentano) in un sistema a ciclo chiuso senza emissioni, recupera il calore dei fumi
in uscita dai 5 motori. Il generatore aggiuntivo è un generatore di energia a “ciclo Rankine” che
produce energia dal recupero di calore, utilizzando il salto termico della temperatura dei fumi,
prodotti dai motori a combustione interna alimentati a biogas, per produrre energia elettrica. Il
recupero di energia avviene attraverso appositi scambiatori di calore aria – olio diatermico impiegati
per riscaldare l’olio di circa 280° C necessari per fare evaporare il pentano mediante uno scambiatore
olio – pentano. Il pentano, nell’evaporare determina un salto di pressione, pari ad un massimo di 32
bar che utilizzato per mettere in movimento la turbina. Si tratta di una delle prime istallazioni in Italia
di questo tipo di tecnologia.
Energia elettrica
30.000
25.000
27.851
25.573
24.682
26.559
26.381
24.154
24.883
Energia (MWh)
22.314
20.000
15.000
10.000
5.000
890
1.079
1.470
1.840
477
1.677
176
915
0
2010
EE prodotta
2011
EE venduta
2012
EE per autoconsumo
2013 (con proiezione)
EE acquistata
Fig. 7 – Trend di produzione di energia elettrica per il periodo 2010 – 2013 suddivisa in energia elettrica
prodotta e ceduta interamente alla rete di distribuzione, energia consumata internamente (autoconsumo) ed
energia acquistata successivamente.
Osservando la Figura 7 sopra riportata si può notare un andamento altalenante del quantitativo di
energia elettrica prodotta nel corso del quadriennio. Il valore del 2010 è imputabile all’adeguamento
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dell’impianto di aspirazione e alla sostituzione di 2 motori. Il calo del 2012 rispetto al 2011 è dovuto
invece alla riduzione di produzione di biogas del sito di G2 (legato al minor quantitativo di rifiuto
urbano smaltito) e all’eliminazione del motore endotermico da 630 KW (motore n. 6) a seguito della
deliberazione di modifica non sostanziale dell'AIA n. 308 del 24/07/2012. Il dato relativo all’anno
2013 è da ritenersi indicativo in quanto è una proiezione sui 12 mesi della produzione effettuata nei
primi 6 mesi dell’anno. Inoltre, i dati relativi al primo semestre possono subire piccole modifiche a
seguito del controllo a consuntivo alla fine del 2013. Si segnala, comunque, che l’incremento di
consumo di energia elettrica (data dall’autoconsumo e da quella acquistata) è dovuto alla messa in
funzione del nuovo impianto di trattamento reflui di G1 e G2.
Nel sito di “Ginestreto” si recupera l’energia sottoforma di calore non solo attraverso il generatore
“ORC” che recupera il calore dei fumi dei motori, ma anche attraverso il nuovo impianto di trattamento
del refluo di discarica: il fabbisogno termico dell’impianto di trattamento è pari a 1.000.000 kcal/h (≈
1.150 kWt), che viene fornito dai 70 m³/h di acqua calda del recupero termico dei motori di
cogenerazione. E’ presente una piccola centrale termica a biogas con potenzialità di 0,715 MW per
garantire la continuità di marcia in caso di anomalie o manutenzione ai motori stessi.
IMPIANTO DI
COGENERAZIONE
IMPIANTO DI
TRATTAMENTO
REFLUI DI
DISCARICA
Fig. 8 – L’impianto di cogenerazione e l’impianto di trattamento reflui di discarica di Ginestreto – veduta aerea.
L’attività svolta da Sogliano Ambiente S.p.A. nell’ambito della discarica di Ginestreto è costituita da:
Progettazione e realizzazione del sito
Conferimento dei rifiuti in discarica
Trasporto dei rifiuti
Accettazione dei rifiuti
Scarico e movimentazione del rifiuto
Coltivazione del rifiuto e gestione biogas e percolato
Recupero finale del sito
Ripristino ambientale e gestione del post-esercizio
Impianti ed attività connessi alla gestione della discarica
Impianto di aspirazione del biogas.
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L’IMPIANTO DI CERNITA E VALORIZZAZIONE
L’impianto di cernita e valorizzazione è costituito da un capannone industriale e dall’adiacente area di
piazzale, utilizzato in parte per la viabilità dei mezzi ed in parte per lo stoccaggio del rifiuto selezionato
in attesa del suo conferimento presso impianti di recupero. All’interno del capannone vengono
effettuate le diverse operazioni che portano alla selezione del rifiuto.
Le operazioni di recupero prevedono lo scarico del rifiuto all’interno dell’ area di scarico del rifiuto.
In essa avviene un iniziale controllo del materiale scaricato a cui segue la cernita meccanica con
caricatore a ragno per isolare le frazioni pesanti e/o di grandi dimensioni eventualmente presenti.
Talune tipologie di rifiuti vengono preventivamente trattate tramite triturazione e vagliatura
attraverso un impianto mobile.
Il materiale che residua dalla cernita meccanica è caricato su nastri trasportatori. Il nastro
trasportatore (Fig. 9 9), è realizzato con elementi di lamiera piegata e costituisce la linea su cui si
sviluppano tutte le lavorazioni dell'impianto.
Fig. 9 – Interno dell’impianto di cernita e valorizzazione
con particolare del ragno che carica il rifiuto sul nastro trasportatore.
Il rifiuto trasportato dal nastro passa, dapprima, attraverso un impianto di deferizzazione e
demetallizzazione che permette di separare i materiali ferrosi eventualmente presenti, quindi viene
accuratamente selezionato e separato in frazioni omogenee dagli operatori posti sull’impalcato di
selezione (Fig. 10).
Fig. 10 – La cabina di selezione del rifiuto: l’esterno ed il particolare dell’interno.
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Nell’impalcato, costituito da un cabinato servito da impianto di aerazione forzata e condizionata, per
garantire una migliore igiene del lavoro, dotato di passerella di servizio, si trovano le postazioni di
lavoro in cui viene effettuata la fase di selezione manuale del rifiuto.
Il materiale compressibile recuperato è inviato tramite un secondo nastro all’apparato di pressatura
nel quale subisce una riduzione volumetrica ed è imballato: pressa ed impianto di legatura del
materiale, posizionati al termine della linea di trattamento, permettono di compattare ed imballare il
rifiuto selezionato e formare elementi facilmente stoccabili e trasportabili.
Successivamente le balle di materiale omogeneo sono caricate da muletti e trasportate all’esterno, ove
sono localizzate le apposite aree di stoccaggio dei materiali. Le balle di materiale, raggruppate per
merceologie omogenee, sono impilate, nel rispetto delle norme di sicurezza, in attesa della successiva
destinazione alle attività di utilizzo finale.
Il materiale non pressabile, come ad esempio il ferro, ed il legno sono stoccati all’esterno sulle apposite
aree di deposito o all’interno di contenitori.
I conferimenti costituiti da mono materiali, e quindi già raccolti in modo differenziato dai produttori,
sono sottoposti ad un’eventuale ulteriore pulizia da corpi estranei, a pressatura, se possibile, e a
successivo stoccaggio esterno.
Il sovvallo derivante dall’attività di cernita manuale è scaricato in un’area di deposito preliminare
delimitato, caricato su mezzi di trasporto e conferito in discarica.
All’interno del capannone industriale è presente un impianto di nebulizzazione dell’acqua, posizionato
nei punti in cui è maggiore la produzione di polveri che permette di ridurre il quantitativo di polveri
sospese all’interno del capannone.
L’Impianto di cernita e valorizzazione, in base all’autorizzazione approvata con D.G.P. di Forlì - Cesena
n.556 del 28/10/2008, ha effettuato le seguenti operazioni di recupero rifiuti fino al 30 Aprile 2011:
R3: riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le
operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche) – I materiali gestiti consistono
principalmente in carta e cartone, legno, plastica e tessuti, quindi materiali non putrescibili.
R4: riciclo/recupero dei metalli o dei composti metallici - I materiali gestiti sono metalli.
R5: riciclo/recupero di altre sostanze organiche - I rifiuti a cui si fa riferimento sono in
prevalenza materiali inerti e vetro;
R13: messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1
a R12 (escluso il deposito temporaneo prima della raccolta nel luogo in cui sono prodotti).
Con D.G.P. di Forlì - Cesena n.159 del 05/04/2011 l’Impianto di cernita e valorizzazione è stato
autorizzato ad effettuare, a partire dal primo maggio 2011 sino al 30 Aprile 2021, le seguenti
operazioni di recupero di rifiuti :
R3: riciclo/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le
operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche) – I materiali gestiti consistono
principalmente in carta e cartone, legno, plastica e tessuti, quindi materiali non putrescibili.
R12: scambio di rifiuti per sottoporli ad una delle operazioni indicate da R1 ad R11;
R13: messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1
a R12 (escluso il deposito temporaneo prima della raccolta nel luogo in cui sono prodotti)
Per ogni operazione sono stati identificati i rifiuti (codici CER) che possono essere sottoposti alle
operazioni di recupero sopra riportate.
Nella tabella sottostante sono riportati i quantitativi di rifiuti trattati presso l’impianto di cernita e
valorizzazione.
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Rifiuti gestiti
Codice
CER
Anno
2010
Anno
2011
Anno
2012
RIFIUTI PLASTICI (AD
ESCLUSIONE DEGLI IMBALLAGGI)
020104
52.860
88.400
RIFIUTI DELLA SILVICOLTURA
020107
442.780
030105
Anno
2013
Anno
2013
(dati al 30
giugno)
(dati con
proiezione)
153.480
68.260
136.520
62.940
61.440
60.980
121.960
721.640
584.360
385.460
87.700
175.400
030308
528.120
1.280.930
954.170
253.270
506.540
040109
311.770
33.800
84.320
19.760
39.520
040209
42.930
-
-
-
-
040222
207.956
96.320
771.740
51.185
10.2370
070213
134.840
128.020
385.142
451.639
903.278
101209
4.280
-
-
-
-
120105
66.080
60.516
66.830
20.970
41.940
150101
4.146.690
4.369.685
5.130.780
2.685.650
5.371.300
IMBALLAGGI IN PLASTICA
150102
2.068.360
1.668.775
2.182.965
1.497.845
2.995.690
IMBALLAGGI IN LEGNO
IMBALLAGGI METALLICI
IMBALLAGGI IN MATERIALI
COMPOSTI
IMBALLAGGI IN MATERIALI
MISTI
IMBALLAGGI IN VETRO
IMBALLAGGI IN MATERIA
TESSILE
ASSORBENTI, MATERIALI
FILTRANTI, STRACCI E
INDUMENTI PROTETTIVI,
DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA
VOCE 150202
PNEUMATICI FUORI USO
METALLI FERROSI
PLASTICA
VETRO
COMPONENTI NON SPECIFICATI
ALTRIMENTI
RIFIUTI INORGANICI DIVERSI DA
QUELLI DI CUI ALLA VOCE
160303
150103
150104
1.345.170
1.868.600
1.705.860
855.300
1.710.600
28.820
36.250
75.080
55.560
111.120
150105
-
-
12.560
4.850
9.700
150106
17.439.650
11.170.870
8.440.229
5.159.801
10.319.602
150107
204.975
721.880
654.280
1.393.260
2.786.520
150109
8.740
-
-
-
-
150203
1.320
-
-
-
-
160103
160117
160119
160120
11.940
500
23.330
7.232
4.940
3.880
32.264
340
6.160
11.140
41.560
3.020
3.910
33.850
1.260
7.820
67.700
2.520
160122
68.860
-
1.920
670
1.340
160304
8.500
3.220
36.100
16.740
33.480
SEGATURA, TRUCIOLI, RESIDUI DI
TAGLIO, LEGNO,PANNELLI DI
TRUCIOLARE E PIALLACCI
DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA
VOCE 030104
SCARTI DELLA SELEZIONE DI
CARTA E CARTONE DESTINATI
AD ESSERE RICICLATI
RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI
CONFEZIONAMENTO E FINITURA
RIFIUTI DA MATERIALI
COMPOSITI (FIBRE IMPREGNATE,
ELASTOMERI, PLASTOMERI)
RIFIUTI DA FIBRE TESSILI
LAVORATE
RIFIUTI PLASTICI
SCARTI DI CERAMICA, MATTONI,
MATTONELLE E MATERIALI DA
COSTRUZIONE (SOTTOPOSTI A
TRATTAMENTO TERMICO)
LIMATURA E TRUCIOLI DI
MATERIALI PLASTICI
IMBALLAGGI IN CARTA E
CARTONE
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Anno
2013
Anno
2013
Codice
CER
Anno
2010
Anno
2011
Anno
2012
160306
-
-
170102
170201
170202
170203
170401
170402
802.900
652.190
34.320
20.460
10.460
-
-
215.260
440
12.840
166.870
100
2.480
173.230
260
7.060
121.510
6.470
243.020
12.940
FERRO E ACCIAIO
170405
246.060
371.920
523.290
222.310
444.620
METALLI MISTI
MATERIALI ISOLANTI DIVERSI
DA QUELLI DI CUI ALLE VOCI
170601 E 170603
MATERIALI DA COSTRUZIONE A
BASE DI GESSO DIVERSI DA
QUELLI DI CUI ALLA VOCE
170801
RIFIUTI MISTI DELL'ATTIVITA' DI
COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE,
DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLE
VOCI 170901, 170902 E 170903
CARTA E CARTONE
METALLI FERROSI
170407
16.400
3.820
1.740
200
400
170604
42.260
113.815
115.800
5.420
10.840
170802
178.160
183.200
327.780
98.790
197.580
170904
1.283.990
649.980
739.134
135.870
271.740
191201
191202
3.880
-
-
30.300
-
-
PLASTICA E GOMMA
191204
2.739.207
3.791.770
5.726.904
3.249.410
6.498.820
VETRO
LEGNO DIVERSO DA QUELLO DI
CUI ALLA VOCE 19 12 06
CARTA E CARTONE
VETRO
ABBIGLIAMENTO
PRODOTTI TESSILI
LEGNO, DIVERSO DA QUELLO DI
CUI ALLA VOCE 200137
PLASTICA
191205
-
-
13.920
-
-
191207
-
63.080
348.980
-
-
200101
200102
200110
200111
719.740
235.340
82.900
-
16.980
-
61.560
20.800
123.120
41.600
-
130
-
-
-
-
17.430
-
-
-
200138
91.500
472.420
837.360
463.060
926.120
200139
75.720
562.560
1.055.840
123.720
247.440
METALLO
RIFIUTI INGOMBRANTI
200140
200307
-
35.620
-
-
-
462.080
2.157.100
813.540
1.267.900
2.535.800
35.037.440
31.563.835
32.482.054
18.623.650
37.247.300
19.161.800
16.719.670
15.797.360
9.269.650
18.539.300
55%
53%
49%
8.744.026
8.838.130
10.428.002
3.306.856
2.737.300
3.655.482
1.842.350
3.684.700
VETRO*
334.040
735.270
488.130
1.512.160
3.024.320
LEGNO*
4.430.350
4.189.880
4.550.580
1.787.980
3.575.960
480.530
634.310
846.760
468.210
936.420
Rifiuti gestiti
RIFIUTI ORGANICI, DIVERSI DA
QUELLI DI CUI ALLA VOCE
160305
MATTONI
LEGNO
VETRO
PLASTICA
RAME, BRONZO, OTTONE
ALLUMINIO
TOTALE RIFIUTI IN INGRESSO
SOVVALLO
191212
% DI SOVVALLO SU RIFIUTO IN INGRESSO
RIFIUTI CONFERITI ALLE DITTE
RIUTILIZZATRICI
PLASTICA*
(IN USCITA CON IL CER 191204)
(IN USCITA CON IL CER 191205)
(IN USCITA CON IL CER 191207)
METALLI FERROSI E NON FERROSI*
(IN USCITA CON IL CER 191202 E 191203)
(dati al 30
giugno)
(dati con
proiezione)
64.780
54.700
109.400
9.820
500.640
69.470
138.940
50%
5.759.640
11.519.280
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Rifiuti gestiti
CARTA E CARTONE**
Codice
CER
Anno
2010
Anno
2011
Anno
2012
6.385.300
5.558.560
6.166.680
Anno
2013
Anno
2013
(dati al 30
giugno)
(dati con
proiezione)
3.225.700
6.451.400
* Plastica, legno e metalli non sono i soli rifiuti conferiti alle ditte riutilizzatrici. Sono inviati a tali ditte anche altri
rifiuti (terre e rocce da scavo, rifiuti da costruzione-demolizione, …), in quantitativi percentualmente molto bassi.
** Carta e cartone non sono compresi nella voce “Rifiuti conferiti alle ditte riutilizzatrici” in quanto, una volta
selezionati presso l’impianto non sono più considerati come rifiuti ma come materia prima.
Tab. 3 – I quantitativi di rifiuti trattati presso l’impianto di cernita e valorizzazione espressi in kg.
La percentuale di sovvallo si mantiene compresa all’interno del 50% anche nel corso del primo
semestre 2013, nonostante la grande quantità di rifiuti lavorati. Tale risultato è ascrivibile sia
all’esperienza degli operatori nella cernita manuale (ad es. maggiore dimestichezza nell’individuazione
dei rifiuti e rapidità nella loro selezione) sia alla possibilità di scegliere, da parte di Sogliano Ambiente
S.p.A., soggetti che portano all’impianto rifiuti dai quali è possibile ottenere una elevata percentuale di
materiale recuperabile.
Si fa notare che la somma dei rifiuti in uscita dall’impianto (sovvallo, rifiuti conferiti alle ditte
riutilizzatici, carta e cartone) non coincide perfettamente con il rifiuto in ingresso. Tale discrepanza è
dovuta alla presenza di giacenze di materiale già trattato presso l’impianto e in attesa di essere
venduto alle ditte riutilizzatici.
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L’IMPIANTO DI STABILIZZAZIONE
L’impianto di recupero dei rifiuti organici è dimensionato per trattare annualmente circa 40.000
t/anno di rifiuti provenienti da flussi selezionati e da raccolte specifiche quali:
rifiuti urbani che provengono dalla Provincia di Forlì - Cesena, nelle quantità che di anno in anno
saranno identificate, sulla base delle necessità individuate per la Provincia stessa;
frazioni di rifiuti urbani selezionate meccanicamente che, qualora destinate al recupero,
potranno provenire anche da altre Province in quanto non subiscono il limite di circolazione
territoriale essendo indirizzate ad un impianto finalizzato al recupero;
potranno inoltre essere ammessi alla lavorazione, le frazioni di rifiuti urbani provenienti dalla
regione o extraregionali, oggetto di raccolta differenziata destinate al recupero, per le quali è
sempre permessa la libera circolazione sul territorio nazionale, al fine di favorire quanto più è
possibile il loro recupero (fatto salvo il principio di prossimità);
rifiuti speciali autorizzati.
L’impianto di stabilizzazione sfrutta una tecnologia finalizzata al recupero di materia ed energia a
partire dalle frazioni organiche dei rifiuti urbani e speciali che si compone di due fasi successive:
a)
fase di fermentazione in ambiente anaerobico (in assenza di ossigeno molecolare o legato ad
altri elementi), con degradazione della sostanza organica e formazione di gas metano e biossido
di carbonio. Questa fase avviene all’interno di digestori, all’interno dei quali il rifiuto rimane
stoccato in cumuli con altezza media indicativamente di 4 m per garantire un corretto drenaggio
del percolato nel cumulo in fermentazione, per tempi minimi definiti dall’autorizzazione.
All’interno dei digestori il rifiuto viene irrorato con il percolato che si origina dalla degradazione
del rifiuto stesso grazie ad impianti per la raccolta e per il ricircolo del percolato, quest’ultimo
particolarmente importante per lo sviluppo del processo biologico in quanto contiene i batteri
metani geni. Il metano recuperato nel processo è utilizzato per produrre energia elettrica e
calore;
b) fase di compostaggio, suddivisibile in due momenti successivi:
bio-ossidazione - avviene in biotunnel ed è caratterizzata da una rapida decomposizione
delle matrici organiche, con un’intensa attività metabolica ed innalzamento della
temperatura, il risultato è compost fresco. Il materiale è stoccato in cumuli di altezza pari a
circa 3 metri che consente di ottenere una corretta aerazione della massa senza ricorrere a
eccessive pressioni di insufflazione dell'aria, che risultano molto dispendiose dal punto di
vista energetico;
maturazione, denominata curing phase - avviene sulle aie di maturazione, dotate di un
pavimento ventilato, ed il risultato finale è un compost maturo con maggior contenuto di
sostanze umiche.
L’Autorizzazione ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 (Prot. n° 345 del 29/07/10 rilasciata dalla
Provincia di Forlì – Cesena) permette all’impianto di stabilizzazione di effettuare le operazioni di
recupero e di recuperare:
Operazioni
di recupero
autorizzate
Materiale/
prodotto
recuperato
Usi del materiale / prodotto
R3 - R13
ammendante
compostato
misto
utilizzo in agricoltura.
La commercializzazione è subordinata al rispetto delle condizioni
e degli obblighi previsti dal D.Lgs. 75/2010 e del Reg. CE.
2003/2003
R13
materiale di copertura delle discariche o sistemazione di
scarpate, argini e terrapieni.
biostabilizzato
L’utilizzo è subordinato al rispetto delle condizioni e degli
obblighi previsti dalla D.G.R. 1996/06
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Operazioni
di recupero
autorizzate
Materiale/
prodotto
recuperato
R1
(quantitativo
massimo
annuo pari a
5.400
tonnellate)
biogas
Usi del materiale / prodotto
aspirato mediante tubazioni collegate ad aperture poste alle
estremità dei digestori,
avviato mediante un ventilatore al sistema di stoccaggio
costituito da un serbatoio di tipo flessibile, denominato
accumulatore pressostatico posizionato sul solaio di copertura
dei digestori. Il sistema di stoccaggio consente anche la
miscelazione e deumidificazione del gas;
aspirato dai cogeneratori per l’attività di recupero.
Dall’apertura dell’impianto di stabilizzazione sono stati trattati i rifiuti (provenienti da flussi
selezionati e da raccolte specifiche ed elencati nella Tabella 4 sotto riportata) dai quali è stato prodotto
compost di qualità (il biostabilizzato non è stato prodotto alla data del 30 giugno 2013). Il compost
prodotto, il cui processo di produzione deve essere di durata pari ad almeno 90 giorni, non è ancora
stato commercializzato e non è disponibile un dato quantitativo della relativa produzione.
Codice
CER
Anno 2013
Anno 2013
020304
120.280
240.560
020601
49.670
99.340
LEGNO DIVERSO DA QUELLO DI CUI ALLA VOCE 191206
191207
14.360
28.720
RIFIUTI BIODEGRADABILI DI CUCINE E MENSE
200108
11.804.250
23.608.500
11.988.560
23.977.120
Rifiuti gestiti
SCARTI INUTILIZZABILI PER IL CONSUMO O LA
TRASFORMAZIONE
SCARTI INUTILIZZABILI PER IL CONSUMO O LA
TRASFORMAZIONE
TOTALE
(dati al 30
giugno)
(dati con
proiezione)
Tab. 4 – I quantitativi di rifiuti trattati presso l’impianto di stabilizzazione espressi in kg.
L’impianto di stabilizzazione produce energia elettrica attraverso:
l’impianto alimentato con il biogas mediante due generatori containerizzati. L’energia elettrica
ottenuta dai motori, che utilizzano il biogas derivante dal processo di stabilizzazione, viene venduta
al 100%. La variazione della qualità del biogas prodotto, il cui tenore in metano può oscillare dal 45
al 65% è dovuta alla differente velocità di degradazione dei diversi componenti della materia
organica degradabile. Infatti, poco dopo l’introduzione del substrato nel digestore, i primi
componenti si degradano, producendo un biogas molto ricco di anidride carbonica, mentre gli altri
componenti si degradano più tardi con produzione di un biogas più ricco in metano (per maggiori
dettagli in relazione alla produzione di biogas si rimanda al paragrafo “Rifiuti prodotti” di cui alla
presente Dichiarazione Ambientale).
l’impianto fotovoltaico. L’energia elettrica ottenuta viene utilizzata per l’uso interno (uso sul
posto) e solo la rimanenza viene ceduta al GSE. L’impianto fotovoltaico per la produzione di
energia elettrica è posizionato sull’intera copertura dell’edificio principale; Il ricorso a tale
tecnologia nasce dall’esigenza di coniugare:
una produzione di energia elettrica senza emissioni di sostanze inquinanti;
nessun inquinamento acustico;
un risparmio di combustibile fossile,
la compatibilità fra esigenze costruttive legate ad una copertura di notevoli dimensioni
con la necessità di tutela ambientale che si riassume in un intervento di compensazione ad
altissima valenza ambientale.
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Fig. 11 – Veduta dell’impianto di stabilizzazione e delle attrezzature di servizio (in particolare si notano
l’impianto fotovoltaico e la cogenerazione).
Dall’apertura dell’impianto di stabilizzazione è stata prodotta energia elettrica i cui quantitativi sono
stati elencati nella sottostante tabella:
Anno 2013
Anno 2013
1.489,200
2.978,400
Energia elettrica prodotta da impianto fotovoltaico
393,588
787,176
TOTALE
1.882,79
3.765,58
Energia elettrica prodotta dall’impianto di stabilizzazione
espressa in Mwh
Energia elettrica prodotta da generatori alimentati a biogas
(dati al 30
giugno)
(dati con
proiezione)
Inoltre, l’energia termica prodotta dai due cogeneratori è sufficiente per coprire anche le richieste
termiche del processo e per riscaldare:
i digestori, mediante un sistema a circolazione d’acqua calda incorporato nel pavimento;
il percolato all’interno della vasca di raccolta è riscaldato dal calore prodotto dai gruppi di
cogenerazione (processo analogo al riscaldamento a pavimento) in modo in modo che si
produca biogas anche all’interno della vasca stessa;
gli uffici.
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LA POLITICA AZIENDALE
La politica per la protezione dell’ambiente rappresenta l’impegno ad orientare le proprie attività verso
il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali. Tale impegno non si limita al rispetto
delle leggi e delle normative vigenti: infatti attraverso l'adozione di un Sistema di Gestione
intergrato Ambiente - Qualità - Sicurezza gli obiettivi vanno oltre i requisiti minimi degli obblighi di
legge. In particolare Sogliano Ambiente S.p.A. si impegna ad osservare la seguente Politica
Aziendale.
POLITICA AZIENDALE INTEGRATA
PER L’AMBIENTE, PER LA QUALITA’ E PER LA SICUREZZA
Rev.7 del 02/05/2013
La politica aziendale integrata per l’ambiente, la qualità e la salute e sicurezza dei lavoratori di
Sogliano Ambiente SpA definisce i principi d’azione rivolti alla soddisfazione del cliente ed
all’attenzione alle parti interessate, mirando al miglioramento costante dell’efficienza aziendale, nel
rispetto delle disposizioni di legge nazionali e regionali e delle indicazioni degli organi di governo
territoriali (Provincia, Comuni, ecc.), con l’intento di ridurre e, ove possibile, eliminare gli impatti
ambientali ed i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori connessi alle attività svolte.
Sogliano Ambiente SpA conduce le attività di progettazione e costruzione di impianti di gestione rifiuti
e di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili individuando, sin dalle prime fasi, le
implicazioni per qualità, ambiente, salute e sicurezza dei lavoratori e normative ed agisce, nell’ambito
della propria sfera di influenza, per il contenimento degli impatti ambientali, la riduzione dei rischi e
l’adozione delle migliori tecniche disponibili.
Sogliano Ambiente SpA considera parti essenziali dei propri compiti la promozione della sicurezza e
della salute dei propri lavoratori accanto al rispetto dell’ambiente.
La Politica Ambientale di Sogliano Ambiente SpA si basa sui seguenti principi:
 coinvolgimento di tutto il personale attraverso iniziative di formazione e sensibilizzazione
riguardanti le responsabilità verso l’ambiente;
 valutazione e controllo degli effetti ambientali delle attività in corso sull’ambiente locale ed esame
di tutte le incidenze rilevanti delle stesse attività sull’ambiente; in particolare:
controllo e gestione delle emissioni atmosferiche e degli odori, finalizzati alla loro riduzione;
controllo della produzione di rifiuti e di reflui liquidi, cercando, ove possibile, di ridurne la
quantità e la pericolosità;
predisposizione e attuazione di un adeguato piano di recupero di tutte le discariche, anche al
fine di ridurne l’impatto visivo;
aumento della percentuale di rifiuto avviato a recupero tramite la gestione dell’ impianto di
cernita e valorizzazione e dell’impianto di stabilizzazione anaerobica e aerobica a secco per la
frazione umida di rifiuti urbani e di rifiuti speciali provenienti da raccolte differenziate o da
separazione meccanica;
 adozione di disposizioni necessarie per prevenire o eliminare l’inquinamento e, qualora ciò fosse
impossibile, per ridurre al minimo la produzione di emissioni inquinanti e preservare le risorse
tenendo conto di possibili tecnologie pulite;
 adozione di misure necessarie per prevenire sversamenti accidentali di sostanze pericolose, sprechi
di energia e di altre risorse in generale;
 valutazione in anticipo degli effetti ambientali di tutti i nuovi processi ed attività;
 creazione di Piani di emergenza con lo scopo di controllare e ridurre le conseguenze di eventuali
incidenti;
 applicazione di procedure ed interventi in caso di non conformità alla politica, agli obiettivi e agli
scopi ambientali.
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Sogliano Ambiente S.p.A
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La Politica della Qualità di Sogliano Ambiente SpA si basa sui seguenti principi:
 offrire agli enti pubblici un pacchetto completo di servizi integrati che spaziano dalla progettazione
alla realizzazione e gestione di impianti e discariche tramite un team di esperti coordinati dalla
Direzione;
 interpretare al meglio le esigenze del mercato e del singolo cliente, al fine di verificare
preventivamente le capacita dell’azienda e pianificare correttamente i costi e le attività necessarie
per offrire un servizio il più possibile completo ed adeguato alle esigenze della committenza;
 individuare e selezionare sul territorio fornitori di prestazioni e materiali col miglior rapporto
qualità/prezzo, al fine di poter offrire al cliente servizi ad elevato grado di specializzazione;
 monitorare costantemente le esigenze del cliente al fine di interpretarne sia le esigenze sia il grado
di soddisfazione per migliorare, integrare ed affinare i servizi offerti.
Sogliano Ambiente SpA, consapevole della centralità del tema Sicurezza e Salute dei Lavoratori, nello
svolgimento di tutte le proprie attività ritiene prioritario:
 prevenire gli infortuni e le malattie professionali profondendo ogni sforzo per garantire le migliori
condizioni di operatività per la propria organizzazione;
 operare nel pieno rispetto delle disposizioni vigenti in materia di sicurezza e salute dei lavoratori,
nonché di ogni altra prescrizione sottoscritta in tale ambito;
 perseguire un miglioramento continuo del proprio sistema di gestione e delle prestazioni in termini
di tutela della salute e della sicurezza dei propri dipendenti, collaboratori e terzi per essa operanti
nonchè dei visitatori e della popolazione che vive nei pressi dei propri impianti.
Per quel che riguarda il rapporto col proprio personale, il pubblico, i clienti, i fornitori e la Pubblica
Amministrazione:
viene perseguito un dialogo aperto attraverso la comunicazione delle informazioni necessarie a
comprendere gli effetti sull’ambiente delle attività svolte e della relativa politica ambientale
adottata dalla società;
viene data indicazione a chiunque usufruisca del servizio fornito dalla Sogliano Ambiente SpA
delle opportune avvertenze da osservare nelle fasi di trasporto, manipolazione e gestione del
rifiuto, cioè precedenti al deposito in discarica o al conferimento agli impianti;
vengono predisposte misure per garantire che i fornitori e gli appaltatori si attengano alle
prescrizioni del sistema SGQSA della società;
vengono coinvolti i clienti del servizio fornito per il progressivo adeguamento alle disposizioni
discendenti dalle procedure di miglioramento via via adottate;
il personale, i partners in affari e la comunità locale vengono coinvolti ed informati sulla politica
aziendale, sugli obiettivi di miglioramento e sui progressi raggiunti, valutando con sensibilità le
esigenze e le istanze delle controparti interne ed esterne;
la Pubblica Amministrazione e gli organi di controllo vengono coinvolti preventivamente nelle
fasi di progettazione e definizione delle metodiche e modalità di controllo degli aspetti
ambientali definendo programmi concordati per il raggiungimento degli obiettivi di
miglioramento prefissati;
vengono coinvolti l’RLS ed i lavoratori di Sogliano Ambiente S.p.A. per tutte le tematiche sensibili
inerenti la Salute e la Sicurezza sul Lavoro;
vengono coinvolti, informati e sensibilizzati tutti gli appaltatori, i fornitori, i liberi professionisti
ed i visitatori degli impianti di Sogliano Ambiente SpA in merito alle tematiche relative alla
Gestione delle tematiche QSA.
Nel complesso Sogliano Ambiente SpA intende:
mantenere un sistema di gestione aziendale che permetta il raggiungimento degli obiettivi di
miglioramento, coinvolgendo tutte le attività interne, esterne, dirette e indirette in conformità alle
norme UNI EN ISO 14001, UNI EN ISO 9001, al Regolamento EMAS ed OHSAS 18001;
migliorare nel tempo le prestazioni ambientali, di salute e sicurezza dei lavoratori ed il servizio
offerto al cliente;
soddisfare il cliente e le parti interessate esterne.
Sogliano al Rubicone, 02/05/2013
Il Direttore Generale - Geom. Giovanni Giannini
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IL SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO (AMBIENTE, QUALITÀ E
SICUREZZA)
L’impegno di Sogliano Ambiente S.p.A. per la prevenzione dell’inquinamento e la tutela delle risorse
naturali si è concretizzato nella definizione di un sistema di gestione integrato che mira, tra le altre
cose, alla prevenzione degli impatti ambientali ed al miglioramento delle prestazioni ambientali degli
impianti in gestione (discarica ed impianto di cernita e valorizzazione). Il riferimento mantenuto nella
progettazione del Sistema è il Regolamento CE 1221/2009 del 25 novembre 2009 che riconosce
ufficialmente la norma ISO 14001 come standard di buona tecnica per la definizione di un sistema di
Gestione ambientale.
Sogliano Ambiente adotta per i siti “discarica di Ginestreto, impianto di cernita e valorizzazione,
impianto di stabilizzazione anerobica e sede legale” un Sistema di Gestione Integrato Qualità –
Ambiente - Sicurezza strutturato in modo da garantire l’applicazione della Politica Aziendale, la
definizione di obiettivi di miglioramento e lo sviluppo di programmi per la loro realizzazione. Tutto ciò
è illustrato all’interno di un Manuale del Sistema di Gestione Aziendale, in cui sono descritti tutti gli
elementi del Sistema, dalla definizione ed aggiornamento della Politica Aziendale, alla pianificazione
delle attività del sistema (ivi comprese le modalità di identificazione delle prescrizioni di legge in
materia ambientale), alla struttura organizzativa (descritta nell’organigramma seguente) e le risorse
per la sua attuazione e funzionamento, alle verifiche e controlli, sino al riesame periodico da parte
della Direzione di discarica dell’andamento ed attualità del Sistema.
In sintesi gli aspetti che caratterizzano il sistema sono costituiti da:
 la definizione di ruoli e compiti, tra cui fondamentale è l’impegno della direzione nel fornire guida
e risorse per l’applicazione del Sistema, oltre alla nomina di un Rappresentante della Direzione (il
Responsabile del Sistema di Gestione Integrato) con autorità e responsabilità per implementare e
consolidare il Sistema;
 il coinvolgimento di tutto il personale e delle parti esterne (comunità locali, scuole, enti di
controllo ed autorizzativi, esperti del settore) mediante attività di sensibilizzazione e strumenti di
comunicazione che vanno dalle visite guidate, alla partecipazione a fiere ed iniziative locali;
 un sistema di aggiornamento e gestione della normativa applicabile in materia ambientale, che ne
assicura la conoscenza e la considerazione degli adempimenti di rilievo nella definizione dei
programmi aziendali;
 un sistema per la definizione di obiettivi, traguardi e programmi di gestione ambientali
documentati, completi dell’individuazione di responsabilità, risorse e scadenze e formulati in
modo tale da costituire un quadro entro cui muovere i progetti per il miglioramento ambientale;
 un sistema di controlli ambientali concordato con gli enti di controllo effettuati con continuità e
utilizzando diverse metodologie per monitorare in maniera adeguata ed oltre quanto previsto
dalla normativa vigente, gli impatti potenziali della discarica sull’ambiente;
 un sistema specifico di individuazione, registrazione e risoluzione di eventuali non conformità
ambientali per l’identificazione ed attuazione di adeguate azioni correttive;
 programmi di formazione e informazione del personale sulle tematiche generali e specifiche per
ruolo di rilievo per la gestione ambientale;
 un sistema documentale di procedure che regolano sia aspetti gestionali del sistema, che i dettagli
operativi delle attività collegate ad aspetti ambientali significativi;
 un’attività di audit del sistema opportunamente pianificato e condotto da personale (sia interno
che esterno) qualificato;
 un’attività di valutazione e riesame periodico del Sistema e delle sue prestazioni, che ne consente
la revisione da parte della Direzione, e l’adozione di nuove o modificate strategie per il
miglioramento.
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Di seguito viene descritta la struttura organizzativa della Sogliano Ambiente S.p.A. (Fig. 12).
C.d.A.
PRESIDENTE
Alta Direzione
Direttore Generale
RAF
RCM
Resp. Commerciale
ACM
Addetto
Commerciale
Resp.
Amministrativo
Finanza e Controllo
RPC
DCV
Resp.Progettazione
e Costruzione
Direttore Impianto
Cernita e Valorizzaz.
CONT
RC
Addetto Contabilità
Resp. Commessa
RIS
Resp. Impianto
Stabilizzazione
RCV
AISR
Resp. Impianto
Cernita e Valorizzaz.
Addetto Amm.
Impianto Stabilizz.
CFB
APC
AUCV
ATSR
Addetto Clienti,
fornitori e banche
Addetto
Progettazione
Addetto Ufficio
Cernita e Valorizzaz
Addetto Uff. Tecnico
Impianto Stabilizz.
SG
Addetto Segreteria
PP
Addetto Paghe
CI
Capo Impianto Cernita
e Valorizzaz.
CT
Capo Turno
ACV
OIS
Addetto Impianto
Cernita e Valorizzaz.
Operatore Impianto
Stabilizz.
RGD
RGC
Resp. gestione
Discariche
Resp. gestione
Cogenerazione
AGD
Addetto gestione
Discatriche
Resp. Operativo
Cogenerazione
ROC
CD
AI
Capo Discarica
Addetto Impianto
Cogenerazione
RGP
Resp. Imp. Trattam
refluo Ginestreto
ROP
Resp.operativo Imp.
Trattam refluo
Ginestreto
AM
Addetto manutenzione
RRA
RSI
Resp. Ufficio Rifiuti
ed Ambiente
Resp. Sistema
Integrato
ARA
Addetto Ufficio
Rifiuti ed Ambiente
AP
Addetto Pesa
OD
Operatori Discarica
RME
Resp. Manutenzioni
elettriche
AME
Addetto manut.
Elettr. Impianto
Stabilizz
ROCS
Resp. operativo
Cogenerazione
Stabilizzaz
AIS
Addetto impianto
Cogenerazione
stabilizz.
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GLI ASPETTI E GLI IMPATTI AMBIENTALI DELLE ATTIVITÀ
Gli aspetti ambientali delle attività comprendono quelli relativi alla gestione della discarica,
dell’impianto di cernita e valorizzazione, dell’impianto di stabilizzazione, nonché all’attività di ufficio.
Gli aspetti ambientali possono essere diretti e indiretti. Quelli indiretti sono quelli su cui la Sogliano
Ambiente non è in grado di agire direttamente in quanto non generati dall’attività svolta, ma effettuati
da terzi. Quelli diretti sono invece conseguenza dell’attività svolta direttamente con il proprio
personale.
Si riassumono di seguito gli aspetti diretti identificati dalla Sogliano Ambiente S.p.A.:
 produzione di rifiuti: percolato, biogas, sovvallo, olio esausto, filtri a carbone attivo esausti, rifiuti
della manutenzione delle macchine operatrici, degli impianti e attrezzature;
 utilizzo di risorse: acqua, energia elettrica, gasolio e Gas naturale/GPL;
 scarichi idrici: relativamente alla discarica di Ginestreto gli scarichi soggetti ad autorizzazione ed
attivi sono quelli provenienti dalla fossa biologica del locale uffici e da quella presente nel locale
manutenzioni e spogliatoi costituita da fossa Imhoff, disoleatore e sistema di fitodepurazione
finale. Nel corso del 2013 è stato attivato lo scarico in corpo idrico superficiale a valle dell’impianto
di trattamento dei reflui di discarica di G1 e G2. Relativamente all’impianto di cernita e
valorizzazione e all’impianto di stabilizzazione sono soggetti ad autorizzazione gli scarichi delle
acque nere derivanti dagli uffici e dai locali spogliatoi e gli scarichi delle acque di prima pioggia. La
sede legale della Sogliano Ambiente S.p.A. è collegata alla fognatura comunale ed è per questo
autorizzata per questo allacciamento;
 emissioni in atmosfera: fumi di combustione delle centrali di produzione energia elettrica,
biogas, odore del rifiuto in lavorazione presso gli impianti, polveri, emissioni dall’impianto di
aspirazione presente presso l’impianto di cernita e valorizzazione dei rifiuti, odore dei biofiltri;
 rumore: sorgenti puntuali fisse quali le centrali di produzione energia elettrica, l’impianto di
aspirazione e combustione del biogas presso la discarica, impianti presenti presso gli impianti di
cernita e valorizzazione e stabilizzazione e le sorgenti mobili come le macchine operatrici;
 attività di manutenzione: comporta la produzione di rifiuti di vario tipo (vedi produzione rifiuti);
 potenziali incidenti ambientali: le emergenze ambientali identificate sono quelle relative
all’incendio in discarica, presso gli impianti connessi alla discarica (impianti di aspirazione e di
produzione di energia), presso l’Impianto di cernita e valorizzazione, presso l’impianto di
stabilizzazione, quelle legate all’eventuale contaminazione del suolo, sottosuolo o delle acque
superficiali a seguito di perdite di percolato, fuoriuscite di biogas e altre cause naturali descritte
all’interno dell’apposito piano di emergenza aziendale.
Sogliano Ambiente S.p.A. all’interno del suo sistema di gestione ha identificato e tiene sotto controllo
gli aspetti ambientali indiretti, aspetti di cui non ha una gestione diretta, ma su cui ha comunque un
livello di influenza. Tali aspetti sono:
 traffico: generato dal trasporto dei rifiuti e delle materie. Questi possono essere conferiti in
discarica, all’impianto di cernita e valorizzazione o di stabilizzazione. Viene considerato anche il
flusso di mezzi utilizzati per il trasporto dei rifiuti e delle merci in uscita dall’impianto di selezione
e da quello di stabilizzazione;
 rifiuti trasportati dai clienti di Sogliano Ambiente: i rifiuti conferiti in discarica devono
rispondere ai requisiti previsti dal Piano di Ammissione, allegato alle convenzioni con i clienti. In
esso sono riportati per ogni CER le procedure di accettazione e le corrette modalità di trasporto su
strada e di transito all’interno dell’impianto.. Analoghi criteri di Ammissibilità sono stati definiti sia
per l’impianto dio cernita e valorizzazione sia per l’impianto di stabilizzazione. Sull’applicazione
del Piano di Ammissione e dei Piani di Ammissibilità sono eseguiti controlli amministrativi (ad es.
tariffe di conferimento e rispetto delle condizioni pattuite all’interno delle convenzioni, verifica
delle autorizzazioni necessarie) e verifiche in ingresso (attribuzione del codice CER, verifica della
corretta compilazione dei formulari, verifica dell’idoneità del mezzo e delle modalità di trasporto);
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 Clienti e fornitori: gli aspetti ambientali legati all’acquisto di beni e servizi sono considerati
dall’organizzazione attraverso una procedura specifica nella quale sono state inserite le modalità
di gestione e i requisiti ambientali e di sicurezza richiesti.
La significatività degli aspetti ambientali viene misurata in funzione dell’applicabilità o meno di
almeno uno dei criteri di seguito elencati e dell’applicazione sull’aspetto di una forma di controllo o
influenza da parte dell’Azienda.
PL - Applicabilità di prescrizioni legislative o regolamentari
PA - Attinenza con la Politica Ambientale
PI – Accettabilità da parte delle parti interessate
VT – Vulnerabilità del territorio in relazione alla componente ambientale considerata
Tab. 5 – Andamento dei consumi delle risorse energetiche (energia elettrica, gasolio e GPL) espressi in Tep
presso l’impianto di cernita e valorizzazione e presso gli uffici di Palazzo Nardini.
Per ciascun aspetto identificato, si formula una valutazione della priorità assegnando un punteggio al
livello di importanza (I) e a quelli ritenuti significativi sono successivamente associate attività di
miglioramento allo scopo di ridurne gli impatti, e opportuni indici o indicatori di controllo per
verificare continuamente l’efficienza ambientale.
L’elenco degli aspetti ambientali significativi e dei relativi impatti è riportato nel paragrafo “Elenco
degli aspetti ambientali significativi” a pagina 71.
Vengono di seguito analizzati in maggior dettaglio i parametri di rilievo relativi a questi aspetti
ambientali con l’obiettivo di presentare quantitativamente i loro impatti sulla base dei dati relativi agli
anni 2010, 2011, 2012 (riportando i valori reali) e 2013 (il dato effettivo è riferito al periodo che va dal
01/01/2013 al 30/07/2013. Per effettuare un confronto con i precedenti anni è stata ipotizzata una
attività proporzionale a quella dei mesi precedenti). Nel testo è indicata nel dettaglio ogni eventuale
deviazione da questa regola di base.
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RIFIUTI PRODOTTI
I rifiuti prodotti da Sogliano Ambiente S.p.A. sono:
 Percolato (CER 190703): è il rifiuto liquido prodotto dalla degradazione biologica del rifiuto
stoccato e dall’umidità contenuta in origine dallo stesso. Presso Ginestreto viene prelevato dal
fondo della discarica per mezzo di una fitta rete di drenaggio ed inviato a stoccaggio in una vasca in
cemento armato. Da cui era periodicamente prelevato e avviato tramite autocisterne a smaltimento
in impianti di depurazione autorizzati. Nei primi mesi del 2013 è entrato in funzione l’impianto di
trattamento di tale liquido di discarica, localizzato presso Ginestreto, che permette di trattare in
loco tale prodotto della discarica (per maggiori dettagli si rimanda a pag. 7 all’interno del capitolo
“La discarica di Ginestreto”) e di non doverlo gestire più come rifiuto. Analisi qualitative sono
effettuate periodicamente sul percolato e sui prodotti in uscita dall’impianto di trattamento.
 Condensa biogas (CER 190703): il rifiuto liquido prodotto dal raffreddamento del biogas
aspirato dal corpo discarica. Si produce sia durante la captazione, sia a seguito di trattamento di
refrigerazione a monte del recupero: in entrambi i casi la condensa viene convogliata direttamente
nella vasca del percolato e da qui avviata all’impianto di trattamento reflui di discarica.
 Percolato dell’impianto di stabilizzazione (CER 190603): La degradazione biologica del rifiuto
trattato e l’umidità contenuta in origine dallo stesso determina la produzione di percolato. La
quotaparte che non viene riutilizzata come acqua di processo dell’impianto viene gestito come
rifiuto liquido e periodicamente smaltito tramite ditte terze autorizzate.
 Biogas prodotto dall’ammasso del rifiuto (CER 190699): il biogas captato dal corpo discarica e
quello ottenuto dal processo di stabilizzazione del rifiuto organico è un rifiuto allo stato gassoso
avviato a recupero secondo il D.M. 05/02/1998. Le quantità recuperate sono registrate sui registri
di carico e scarico.
 Sovvallo (CER 191212): è lo scarto non recuperabile originato dalle operazioni di trattamento
compiute presso l’impianto di cernita e valorizzazione. Tale rifiuto viene quotidianamente
conferito alla vicina discarica di Ginestreto, distante meno di 3 km dall’impianto di trattamento.
 Sovvallo dell’impianto di stabilizzazione (CER 190501): la lavorazione ed il trattamento dei
rifiuti presso l’impianto di stabilizzazione determina la produzione di uno scarto non recuperabile
che viene periodicamente conferito alla vicina discarica di Ginestreto;
 Compost fuori specifica (CER 190503): anche detto “Biostabilizzato” viene impiegato per la
realizzazione della copertura giornaliera dei rifiuti presso la vicina discarica di Ginestreto;
 Fanghi di risulta (CER 190814) dalla parte biologica dell’impianto di trattamento refluo di G1 e
G2 costituiti dalla parte solida dello scarico dei fanghi che periodicamente deve essere eseguita;
 Rifiuti selezionati: frazioni sulle quali è gia stato realizzato il processo di selezione, che risultano
pertanto omogenee e che devono essere sottoposte ad ulteriori operazioni di recupero presso le
industrie riutilizzatici. Tali frazioni seguono la normativa dei rifiuti. I rifiuti selezionati sono
essenzialmente plastica, metalli ed eventualmente legnami. La carta esce dall’impianto di cernita
direttamente come materia e non più come rifiuto. Ulteriori considerazioni sui rifiuti selezionati
sono effettuate all’interno del capitolo “L’Impianto di cernita e valorizzazione”.
Altri rifiuti prodotti, legati essenzialmente ad attività di manutenzione dei mezzi e dei vari impianti,
sono i seguenti:
Oli esausti (CER 130110* e 130205*): prodotti dalle operazioni di sostituzione dell’olio motore
dalle macchine operatrici e dai motori degli impianti di produzione di energia elettrica e di quello
idraulico dalle macchine operatrici. Lo stoccaggio avviene separatamente in appositi serbatoi a
norma e per le quantità consentite dalla normativa vigente. Gli oli esausti vengono ritirati dai
consorzi obbligatori oli usati che li trasportano e inviano ad operazioni di recupero e
rigenerazione;
Filtri impianto di depurazione biogas (CER 190110*): i filtri a carbone attivo esausti,
provenienti dal sistema di trattamento chimico-fisico del biogas, sono sostituiti mediamente con
una frequenza di 2/3 gg. o quando sopravvengono problemi di efficienza del trattamento verificati
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tramite analisi periodiche del biogas. I filtri una volta saturi sono sostituiti e avviati a
rigenerazione in impianti autorizzati;
Fanghi e acque oleose (CER 190814 e 130507): fanghi derivanti dal trattamento delle acque
(sia derivanti dalla pulizia dei dissabbiatori sia derivanti dalla pulizia della vasca di sfangaggio
della discarica) e acque oleose dalla separazione olio derivanti dalla pulizia dei disoleatori. A
partire dall’entrata in funzione dell’impianto di trattamento dei reflui di discarica, sono prodotti
fanghi derivanti dal trattamento della condensa (produzione stimata pari a circa 50 kg/giorno) che
vangono stoccati in appositi sacconi e successivamente smaltiti in discarica.
Altri rifiuti prodotti in quantità esigua sono quelli generati dalle manutenzioni eseguite in
officina sui mezzi d’opera e smaltiti attraverso ditte specializzate (batterie esauste, filtri dell’olio,
stracci sporchi di olio, fusti olio fresco vuoti), i rifiuti che possono derivare dall’attività di ufficio
(monitor e case di computer, stampanti, tubi al neon) nonché i contenitori dei prodotti chimici
necessari al ciclo di trattamento dei reflui di G1 e di G2.
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In Fig. 13 è descritta la produzione del percolato presso la discarica di Ginestreto espressa in
tonnellate. il dato fornisce indicazioni sull’efficienza del sistema di raccolta e allontanamento delle
acque meteoriche dal corpo discarica, tenuto conto del fatto che ad un incremento della superficie
coltivata, esposta alle precipitazioni meteoriche, dovrebbe corrispondere un incremento della
produzione di percolato. La produzione di percolato è funzione della piovosità annuale e della
superficie di coltivazione esposta e non coperta nella fase giornaliera di coltivazione del rifiuto.
Percolato
Quantità prodotta (t)
30.000
25.000
20.000
15.000
13.919
17.739
12.825
5.028
10.000
5.000
5.028
10.044
3.917
8.309
7.163
0
2010
G1
2011
2012
proiezione G1
G2
3.917
2013
Proiezione G2
Fig. 13 - Quantitativo di percolato prodotto e gestito come rifiuto presso la discarica di Ginestreto nel periodo
2010- 2013.
Piovosità
1200
1000
mm
800
441,8
600
1035,4
400
680,8
705,9
441,8
200
0
2010
2011
Millimetri di pioggia
2012
2013
Proiezione Millimetri di pioggia
Fig. 14 – Piovosità annua (espressa in mm) nel periodo 2010- 2013
Dall’analisi delle figure sopra riportate si evince che la produzione di percolato di G1 è in diminuzione
(la diminuzione è tangibile a partire dall’anno 2007, anno in cui è stata effettuata la chiusura definitiva
della discarica, fatto che determina una minore infiltrazione di acqua piovana). Tale trend di
diminuzione sembra essere non confermato dal dato del 2013: tale dato è, però, parziale in quanto è
frutto della proiezione sull’intero anno di quanto prodotto nei primi 6 mesi (caratterizzati da forte
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piovosità e maltempo, come confermato dal grafico che riproduce l’andamento della piovosità nei
primi 6 mesi del 2013 e la proiezione sull’anno).
Relativamente a G2 la produzione di percolato nel 2010 può essere giustificata prendendo in
considerazione la piovosità intensa che ha caratterizzato quell’anno (si veda la Fig. 13); l’elevata
produzione di percolato nel corso del 2011, in controtendenza con la scarsa piovosità, è stata
cagionata dalle copiose nevicate invernali che hanno aumentato la quantità di acqua permeata
all’interno del corpo della discarica in coltivazione. Le medesime considerazioni riportate per l’anno
2011 possono essere applicate al 2012. Infatti, se il quantitativo di percolato prodotto dipendesse
unicamente dalla piovosità, si sarebbe dovuto assistere ad un aumento del percolato prodotto nel
2012, ma a differenza del 2011, il 2012 è stato caratterizzato da intensi fenomeni nevosi che hanno
portato ad un aumento dei quantitativi di percolato prodotto rispetto al biennio precedente.
Nel 2013 il quantitativo di percolato prodotto e smaltito come rifiuto è in lieve diminuzione a fronte di
una piovosità accentuata. Questo dato deve essere considerato insieme al fatto che nel 2013, a partire
dalla data di entrata in funzione dell’impianto di trattamento dei reflui di discarica, non si è prodotto
solamente percolato, ma anche un refluo di discarica (percolato che non assume la connotazione di
"rifiuto" – si veda la definizione riportata nel paragrafo “GLOSSARIO”) i cui quantitativi sono indicati
nella tabella sotto riportata.
Anno 2013
Refluo di discarica da G1 avviato a trattamento
all’interno dell’impianto di Ginestreto
espresso in kg
Refluo di discarica da G2 avviato a trattamento
all’interno dell’impianto di Ginestreto
espresso in kg
Anno 2013
(dati al 30 giugno)
(dati con proiezione)
1.730.200
3.460.400
5.206.100
10.412.200
Si produce percolato (identificato dal codice CER 190603) anche nell’impianto di stabilizzazione a
causa della degradazione biologica del rifiuto trattato e dell’umidità contenuta in origine dallo stesso.
La quota parte che non viene riutilizzata come acqua di processo all’interno dell’impianto viene gestito
come rifiuto liquido e periodicamente smaltito tramite ditte terze autorizzate.
Anno 2013
Percolato dell’impianto di stabilizzazione
(CER 190603) espresso in kg
Anno 2013
(dati al 30 giugno)
(dati con
proiezione)
581.800
1.163.600
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Il biogas è il prodotto finale della degradazione della materia organica biodegradabile che si verifica:
all'interno della massa di rifiuti di una discarica controllata e
durante il processo di stabilizzazione anaerobica.
L'estrazione del biogas, unitamente al successivo impiego, accelera il processo di degradazione del
rifiuto e, di conseguenza, accorcia il periodo di gestione post-chiusura della discarica nonché i tempi
per la stabilizzazione del rifiuto.
Gestione e utilizzo del biogas prodotto rappresentano un elemento di mitigazione degli impatti
connessi ai diversi fattori ambientali interessati, tra cui in primo luogo la riduzione delle emissioni di
biogas dalla superficie discarica e quindi della diffusione di cattivi odori, nonché dei fenomeni legati
all'emissione di gas serra. Inoltre costituisce una fonte di energia di qualità a ridotto impatto
ambientale.
In Fig. 15 viene riportato l’andamento del quantitativo di biogas prodotto dal corpo della discarica di
Ginestreto ed avviato a recupero.
Biogas di discarica
20000000
18000000
Quantità prodotta (Nm3)
16000000
14000000
8.194.758
12000000
10000000
8000000
17.682.026
15.539.656
14.980.364
6000000
8.194.758
4000000
2000000
0
2010
2011
2012
2013 (con proiezione)
Fig. 15 – Il quantitativo di biogas che arriva all’impianto di recupero prodotto dal corpo della discarica di
Ginestreto nel periodo 2010- 2013 espresso in Nm3.
Si sottolinea che l’aumento nella produzione di biogas presso la discarica si registra in concomitanza
con la degradazione della materia organica biodegradabile contenuta nel rifiuto stoccato.
Nel corso del 2010 la produzione di biogas è stata penalizzata dal fatto che fino al 10 maggio 2010
tutto il biogas captato in G1 è stato bruciato in torcia per consentire la realizzazione dei lavori che
hanno permesso di asservire a G2 anche tutte le linee di captazione di G1. Inoltre sono stati realizzati
lavori di adeguamento dell’impianto di aspirazione e di sostituzione di 2 motori del’impianto di
cogenerazione.
Nel 2011 si assiste ad un aumento del quantitativo di biogas aspirato dall’impianto di recupero: tale
aumento può essere imputato al progressivo incremento di rifiuto abbancato presso il sito G2, al fatto
che nell’anno considerato non sono stati eseguiti interventi particolari e non sono occorsi eventi che
abbiano ridotto l’aspirazione (non ci sono state lavorazioni o modifiche impiantistiche che abbiano
determinato il funzionamento prolungato della torcia).
Nel 2012 il quantitativo di biogas prodotto è diminuito: la diminuzione può essere giustificata dal
minor quantitativo di rifiuto urbano smaltito e dall’eliminazione del motore endotermico n.6 da 630
KW (deliberazione di modifica non sostanziale dell'AIA n. 308 del 24/07/2012) dal momento che il
quantitativo complessivo estratto dalla discarica non era più sufficiente per l’ottimale alimentazione di
tutti i motori.
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Nel primo semestre del 2013 la produzione di biogas è tale da far auspicare una produzione, alla fine
dell’anno 2013, superiore all’anno precedente.
Il biogas ottenuto presso l’impianto di stabilizzazione dalla fermentazione anaerobica metanogenica di
rifiuti a matrice organica possiede definite caratteristiche, anche al fine di una efficiente alimentazione
dei motori endotermici di cogenerazione. Il biogas prodotto presso l’impianto di stabilizzazione nel
primo semestre 2013 è pari a
Anno 2013
Biogas prodotto dall’impianto di stabilizzazione
espresso in kg
Anno 2013
(dati al 30 giugno)
(dati con proiezione)
884.939,58
1.769.879,16
Dal trattamento effettuato sui rifiuti presso l’Impianto di cernita e valorizzazione e presso l’impianto
di stabilizzazione si può produrre uno scarto non recuperabile detto “sovvallo” che viene smaltito
presso la vicina discarica di Ginestreto utilizzando:
per l’impianto di cernita e valorizzazione il codice CER 191212 – “Altri rifiuti provenienti
dal trattamento meccanico dei rifiuti diversi da quelli di cui alla voce 191211*”. I quantitativi di
sovvallo prodotti sono riportati in Tab. 3 a pagina 19;
per l’impianto di stabilizzazione il codice CER 190501 – “Parte di rifiuti urbani e simili non
compostata”. Nei primi mesi di apertura dell’impianto non si è prodotta tale tipologia di rifiuto
dal momento che i materiali non compostati e non adatti alla formazione di compost o di
biostabilizzato sono stati utilizzati per ottimizzare il processo utilizzandoli come strutturante.
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Gli andamenti della produzione dei principali rifiuti prodotti dalla manutenzione ordinaria dei
mezzi utilizzati da Sogliano Ambiente S.p.A., degli impianti connessi alla discarica e degli impianti di
cernita e valorizzazione e di stabilizzazione sono riportati in Fig. 16 16: si osserva che, il quantitativo
di olio esausto prodotto è aumentato nel corso del 2011 poiché sono state eseguite attività
straordinarie di manutenzione al sistema di recupero termico dei fumi (ORC) con conseguente
incremento di olio esausto da smaltire. Inoltre può essere utile segnalare che dal 2010 i cambi dell’olio
sono stati fissati al raggiungimento delle 1.200 ore degli impianti. Nel corso del 2012 il quantitativo di
oli esausti prodotto ha raggiunto i livelli minimi del quadriennio: tale diminuzione può essere ascritta
alle attività manutentive effettuate ogni 1.200 ore, al fatto che nel corso del 2012 non si sono verificate
importanti sostituzioni di olio ed alla dismissione del motore endotermico n.6 da 630 KW
(deliberazione di modifica non sostanziale dell'AIA n. 308 del 24/07/2012).
Nel 2013 il quantitativo (in proiezione) di oli esausti torna ad aumentare e l’andamento può essere
giustificato dal fatto che nei primi 6 mesi dell’anno sono state effettuate diverse attività manutentive
connesse alla messa in esercizio dei nuovi impianti e delle nuove strutture (es. impianto di trattamento
reflui e pesa).
Il quantitativo di filtri a carbone attivo prodotti risulta pressoché stabile nell’ultimo triennio: la
tendenza è ascrivibile alla frequenza con cui sono effettuate le sostituzioni dei filtri (aumentate
rispetto agli anni precedenti al fine di preservare i motori) .
Gli oli esausti e i filtri costituiscono i principali rifiuti pericolosi prodotti da Sogliano Ambiente S.p.A.
durante le proprie attività: pertanto, la loro quantificazione risulta indispensabile ai fini della
determinazione dell’indicatore chiave “Produzione annua di rifiuti pericolosi”, in accordo con il
Regolamento EMAS 1221/2009.
Oli esausti e filtri
Quantità prodotta (kg)
250000
197.240
200000
198.220
192.440
159.880
150000
100000
50000
26.300
17.913
15.860
18.080
0
2010
2011
Oli esausti (CER 130205 e 130110)
2012
2013 (con proiezione)
Filtri (CER 190110)
Fig. 16 – I quantitativi di oli esausti e filtri avviati a recupero/smaltimento nel periodo 2010 - 2013.
Nei primi 6 mesi dell’anno 2013 si segnala:
presso il comparto di Ginestreto, una importante produzione di soluzioni acquose di scarto
(CER 161002) a seguito dello smantellamento e rifacimento della vasca di sfangaggio dei mezzi
in uscita dalla discarica di Ginestreto;
presso l’impianto di stabilizzazione la produzione del rifiuto individuato dal codice CER
161002 (per un quantitativo pari a 1.639.340 kg): tale rifiuto è costituito da refluo che si
produce dalla degradazione dei rifiuti durante il permanere nell’area di accettazione all’interno
dell’impianto.
Per i dettagli in merito alla produzione di rifiuti si rimanda al capitolo “Indicatori Chiave nel
quadriennio 2010 - 2013” a pagina 63 ed in particolare nel paragrafo “Rifiuti”.
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UTILIZZO DI RISORSE
Le principali risorse utilizzate da Sogliano Ambiente S.p.A. nell’esecuzione delle proprie attività sono:
 Energia elettrica autoprodotta degli impianti di recupero del biogas e, a partire dal 2013, anche
dall’impianto fotovoltaico posizionato sul coperto dell’impianto di stabilizzazione. L’energia
elettrica viene utilizzata per molte attività di servizio (ad esempio: funzionamento degli impianti di
aspirazione e combustione del biogas, illuminazione delle strade di accesso agli impianti,
funzionamneto delle attrezzature di servizio) e per
l’alimentazione degli spogliatoi,
dell’illuminazione interna ed esterna agli impianti nonché di tutti i locali uffici;
 Gasolio utilizzato per il rifornimento delle macchine operatrici, delle autovetture aziendali e delle
attrezzature di servizio;
 GPL e gas naturale utilizzati per il riscaldamento degli uffici e spogliatoi in uso agli operatori della
discarica (il consumo risulta indipendente dalle attività svolte in discarica), del locale
manutenzioni e rimessaggio, per il riscaldamento degli uffici dell’impianto di cernita a
valorizzazione e per il riscaldamento della sede legale (solo per quest’ultima il riscaldamento è
effettuato non con GPL ma con gas naturale – metano, preso direttamente dalla rete);
 Acqua utilizzata per i servizi igienici dei diversi locali adibiti ad ufficio, del locale manutenzioni e
rimessaggio, degli spogliatoi (tale consumo risulta indipendente dalle attività svolte nella discarica,
nell’impianto di cernita e valorizzazione e nell’impianto di stabilizzazione).
Nelle tabelle e nei grafici di seguito proposti sono riportati i dati di consumo di risorse energetiche
(energia elettrica, gasolio, GPL e gas naturale) per gli impianti e le sedi di Sogliano Ambiente S.p.A.
oggetto di registrazione EMAS. Per l’elaborazione dei dati (trasformazione in TEP) sono stati utilizzati i
seguenti fattori di conversione (Circolare del Ministero Industrie … N° 219/F del 02/03/1992):
Energia elettrica: 1 MWh = 0,25 TEP;
Gasolio: 1000 l = 0,85 t; 1t = 1,08 TEP quindi 1 litro = 0,000918 TEP;
GPL: 1000 l = 0,50 t; 1 t = 1,10 TEP quindi 1 litro = 0,0005553 TEP;
Gas naturale: 1000 Nm3 = 0,82 TEP.
Nella tabella e nella figura seguenti sono riportati i dati di consumo di energia elettrica, gasolio e GPL
relativi alla discarica di Ginestreto: nel 2011 solo l’energia elettrica si è mantenuta sotto il dato
dell’anno precedente, continuando un trend di calo dei consumi, mentre sia il gasolio che il GPL
risultano lievemente aumentati.
Nel 2012 i consumi di gasolio sono sensibilmente diminuiti e tale andamento è dovuto sia alla
riduzione delle attività sul corpo di discarica nel periodo delle abbondanti nevicate, sia alla nuova
configurazione di scarico che ha consentito un risparmio del carburante. La diminuzione dei consumi
di GPL nel 2012 è invece dovuta all’inserimento di termostati di regolazione della temperature
all’interno degli ambienti da riscaldare. Infine l’energia elettrica utilizzata dall’impianto di Ginestreto
risulta lievemente aumentata per un maggior utilizzo del sistema di trattamento del biogas (impianto
di refrigerazione).
Nel 2013 si conferma il trend in diminuzione del consumo di gasolio, si riduce il consumo di GPL,
mentre il consumo di energtia elettrica aumenta in modo evidente: l’incremento di consumo di energia
elettrica è dovuto alla messa in funzione del nuovo impianto di trattamento Reflui di G1 e G2.
ANNO
Discarica di Ginestreto
Energia Elettrica
Gasolio
MWh
TEP
l
TEP
GPL
l
TEP
2010
1.969,20
492,3
256.000
235,0
17.400
9,7
2011
1.947,22
486,8
270.600
248,4
18.400
10,2
2012
2.015,94
504,0
242.000
222,2
17.100
9,5
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ANNO
2013
dati al 30
giugno
2013
dati con
proiezione
Discarica di Ginestreto
Energia Elettrica
Gasolio
MWh
TEP
l
TEP
GPL
l
TEP
1.295,65
323,91
111.500
102,4
7.450
4,1
2.591,29
647,82
223.000
204,7
14.900
8,3
Consumo di risorse - Discarica Ginestreto
1000
8,3
900
800
9,7
10,2
9,5
235,0
248,4
222,2
204,7
700
TEP
600
500
400
647,8
300
200
492,3
486,8
504,0
2010
2011
2012
100
0
Energia Elettrica
Gasolio
2013
(con proiezione)
GPL
Fig. 17 – Andamento dei consumi delle risorse energetiche (energia elettrica, gasolio e GPL) espressi in Tep
presso la discarica di Ginestreto nel quadriennio 2010 - 2013.
Nella tabella e nella figura seguenti sono riportati i dati di consumo di energia elettrica, gasolio e GPL
relativi al comparto “Area Marconi” (impianto di cernita e valorizzazione e impianto di
stabilizzazione).
I dati relativi al 2011, presso l’impianto di cernita e valorizzazione, evidenziano consumi più elevati
per gasolio e GPL, mentre si osserva una riduzione importante del consumo di energia elettrica dovuta,
per la maggior misura, alle rotture e relative manutenzioni dell’impianto di condizionamento durante
il periodo estivo e al verificarsi di un principio d’incendio nella notte del 30 Settembre 2011 che ha
comportato il fermo di tutte le apparecchiature dell’impianto per un lasso di tempo sufficiente al
ripristino dell’impianto elettrico danneggiato. Nel 2012 presso l’impianto di cernita e valorizzazione si
osserva una riduzione del cosumo di energia elettrica e di GPL a causa della riduzione, in alcuni periodi
dell’anno, dei turni di lavoro. Si osserva altresì nel 2012 un aumento del cosumo di gasolio a causa del
maggior utilizzo dei mezzi d’opera.
Nel 2013, anno in cui è stato attivato l’impianto di stabilizzazione, si deve sottolinare che:
non è stato possibile individuare il quantitativo di energia elettrica consumata singolarmente
dagli impianti del comparto “Area Marconi” dal momento che l’impianto di cernita e quello di
stabilizzazione hanno in comune il punto di prelievo e la bolletta, da cui sono ottenibili i dati di
consumo, consente solamente il calcolo dei consumi dei due impianti al netto della produzione
di energia elettrica del fotovoltaico;
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si suppone un aumento dell’energia elettica consumata dal solo impianto di cernita e
valorizzazione poiché nel corso del 2013 è iniziata l’attività di utilizzo del vaglio (alimentato ad
energia elettrica);
l’energia elettrica è utilizzata presso l’impianto di stabilizzazione per l’alimentazione di tutti gli
impianti tecnici nonché dei locali uffici e spogliatoi, dell’illuminazione interna ed esterna;
l’aumento del gasolio consumato dal solo impianto di cernita e valorizzazione (pari a 40.000
litri nei primi 6 mesi dell’anno) può essere attributo all’aumento dell’attività lavorativa e
all’attività di triturazione dei rifiuti per la quale viene utilizzato un trituratore a gasolio;
il gasolio è stato utilizzato presso l’impianto di stabilizzazione per l’iniziale riscaldamento dei
digestori e per la continua l’alimentazione dei mezzi utilizzati per la movimentazione dei rifiuti
all’interno del capannone.
Comparto “Area Marconi” (impianto di cernita e valorizzazione e impianto di stabilizzazione)
Energia Elettrica
Gasolio
GPL
ANNO
MWh
TEP
l
TEP
l
TEP
2010*
414,7
103,7
45.000
41,3
9.792
5,4
2011*
364,3
91,1
50.000
45,9
8.910
4,9
2012*
313,8
78,5
49,2
5.750
3,2
2013
dati al 30 giugno
535,77
133,9
53.600
99.500
(di cui 40.000 per l’impianto di
cernita e valorizzazione)
91,3
3.900
2,2
2013
dati con proiezione
1.071,54
267,9
(di cui 80.000 per l’impianto di
cernita e valorizzazione)
182,7
7.800
4,3
199.000
* presente solamente l’impianto di cernita e valorizzazione
Consumo di risorse - Comparto "Area Marconi"
500
4,3
450
400
182,7
350
TEP
300
250
200
150
5,4
4,9
3,2
41,3
45,9
49,2
103,7
91,1
78,5
2010
2011
2012
100
50
267,9
0
Energia Elettrica
Gasolio
2013
GPL
Fig. 18 – Andamento dei consumi delle risorse energetiche (energia elettrica, gasolio e GPL) espressi in Tep
presso l’impianto di cernita e valorizzazione nel triennio 2010 - 2013.
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Per la sede di Palazzo Nardini si segnala nell’anno 2013, come per il 2012, un aumento del
consumo di gas naturale, a fronte di una diminuzione nel consumo di energia elettrica determinato dal
maggior utilizzo dell’impianto di riscaldamento durante il periodo invernale che nell’ultimo biennio si
e rivelato rigido rispetto agli anni passati.
ANNO
Palazzo Nardini (sede legale ed amministrativa)
Energia Elettrica
Gasolio
MWh
TEP
l
TEP
Gas naturale
m3
TEP
2010
34,3
8,6
-
-
3.910
3,2
2011
37,4
9,4
-
-
2.833
2,3
2012
32,2
8,0
-
-
4.562
3,7
2013
12,8
3,2
-
-
2.572
2,1
2013
25,6
6,4
-
-
5.144
4,2
dati al 30 giugno
dati con proiezione
Tab. 6 – Andamento dei consumi delle risorse energetiche (energia elettrica e Gas naturale) espressi in Tep
presso la sede di Palazzo Nardini nel triennio 2010 - 2013.
L’andamento dei quantitativi di acqua consumata durante il periodo 2010 - 2013 nei diversi locali
a servizio della discarica di Ginestreto (comprensivi del raffreddamento dei motori dell’impianto di
produzione di energia elettrica localizati presso la discarica), dell’impianto di cernita e valorizzazione
e della sede legale della Sogliano Ambiente S.p.A. si veda quanto riportato in Tab. 7.
Nella tabella è anche riportato il quantitativo di acqua consumata nel corso del 2013 dall’impianto di
stabilizzazione per gli usi della palazzina uffici (quindi per i servizi igienici e per gli spogliatoi) e come
reintegro delle due vasche di accumulo dell’acqua piovana, in caso di scarsità di acqua nelle stesse.
L’impianto di stabilizzazione, infatti, utilizza acque che provengono dalla raccolta dell’acqua piovana in
un vasche di accumulo delle acque di recupero per:
bagnatura dei biofiltri;
lavaggio pannelli fotovoltaici;
lavaggio dell’area di ricezione dei rifiuti (posta all’interno dell’impianto);
irrigazione del verde aziendali.
Acqua (m3)
ANNO
Impianto Discarica di Ginestreto
2010
1140
2011
508
2012
387
2013 - dati al 30 giugno
191
2013 - dati con proiezione
383
Impianto di cernita e valorizzazione*
2010
926
2011
1188
2012
926
2013 - dati al 30 giugno
430,5
2013 - dati con proiezione
861
Impianto di stabilizzazione
2013 - dati al 30 giugno
60
2013 - dati con proiezione
120
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Acqua (m3)
ANNO
Palazzo Nardini
2010
143
2011
102
2012
139
2013 - dati al 30 giugno
73
2013 - dati con proiezione
146
*Consumo stimato sulla base delle fatture e delle comunicazioni con il Comune di Sogliano al Rubicone
Tab. 7 - Consumi di acqua espressi in m3 relativi alle sedi e agli impianti oggetto della presente Dichiarazione.
Il consumo idrico della discarica risulta essere piuttosto costante fatta eccezione per i consumi
dell’anno 2010 presso determinati da diversi fattori:
in primo luogo è stata effettuata la reintegrazione del circuito idraulico per la sostituzione dei 2
motori: tali operazioni necessitano di moltissima acqua. Inoltre,
sono avvenute rotture nelle tubazioni che hanno determinato perdite idirche.
In relazione ai consumi idrici della discarica si segnala che l’approvvigionamento idrico dell’impianto
di trattamento reflui è minimo poiché l’impianto è stato progettato per non necessitare di fonti esterne
d’apporto (all’avvio dell’impianto il sistema è stato fornito di acqua in quantità necessaria al
riempimento del circuito di scambio calore fra motori di cogenerazione e scambiatori. Non si
prevedono dunque, per la tecnologia stessa d’impianto, particolari necessità d’apporti idrici suppletivi
in quanto il sistema riutilizza l’acqua depurata dal ciclo stesso di trattamento.). L’impianto è provvisto
di acqua potabile utilizzata per alimentare docce e lava-occhi di emergenza o, di necessità, per piccole
attività di pulizia.
Il dato sul consumo di acqua risulta, anche sugli altri siti oggetto della presente Dichiarazione
Ambientale, in linea con gli anni precedenti e non si segnalano scostamenti di rilievo.
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SCARICHI IDRICI
Gli scarichi liquidi prodotti presso la discarica di Ginestreto e soggetti ad autorizzazione da parte
degli Enti competenti sono:
refluo civile derivante dalla depurazione in fossa biologica delle acque di scarico dei servizi
igienici degli uffici, successivamente immesse nel Rio Morsano. Per tali reflui ARPA, nella nuova
revisione del Piano di Sorveglianza e Controllo (PSC) del 2010, non ha ritenuto necessario
continuare il monitoraggio analitico di questo specifico scarico;
refluo industriale proveniente dalla depurazione in fossa imhoff e impianto di disoleatura delle
acque di scarico del locale manutenzione e degli spogliatoi (servizi igienici e lavaggio mezzi),
successivamente immesse nel Rio Morsano. Sui reflui industriali sono effettuate analisi annuali
allo scopo di verificare il rispetto dei parametri di scarico in acque superficiali riportati nella
Allegato 5 - Tab. 3 del D.Lgs. n.152/2006 e s.m.i. I valori riscontrati nelle analisi finora eseguite
(riportati nel paragrafo “I risultati del quadriennio”) mettono in evidenza il pieno rispetto dei
limiti di legge;
refluo industriale derivante dall’impianto di trattamento dei reflui delle discariche G1 e G2
parzialmente attivo dal primo semestre del 2013. Il trattamento dei reflui di discarica avviene in
un impianto con una potenzialità di 72 m³/g ed il processo si sviluppa in tre fasi successive:
evaporazione sotto vuoto a circolazione forzata e concentrazione - il percolato, proveniente
dalle vasche di stoccaggio, è inviato all’impianto di evaporazione nel quale avviene la
separazione della fase acquosa, successivamente recuperata per condensazione, e la parte
concentrata del residuo;
trattamento dell’ammoniaca (strippaggio ed assorbimento con aria a circuito chiuso)
presente nella condensa prodotta all’impianto di evaporazione. La soluzione salina
proveniente dal trattamento di strippaggio, la cui produzione prevista è di circa 2.500
kg/giorno, viene commercializzata come soluzione azotata;
finissaggio biologico con processo MBR (Membrane Biological Reactor) della condensa.
Tali fasi garantiscono la produzione di un refluo in uscita che rispetta pienamente i limiti di
concentrazione per lo scarico in acque superficiali secondo quanto definito in Tabella 3 Allegato 5
Parte Terza del D.Lgs. 152/06.
Altri reflui che non sono classificabili come scarichi liquidi dell’attività sono le acque raccolte al di
sotto della barriera impermeabilizzante del fondo discarica. Queste acque provengono da modeste
infiltrazioni di acque superficiali al di sotto della discarica derivati dai fianchi di questa e da eventuali
acque di circolazione sotterranea.
Il sistema di intercettazione delle acque meteoriche avviene attraverso fossi di guardia, posti sia a
monte che al contorno del corpo discarica, che scaricano nei corpi recettori (acque superficiali) posti ai
piedi dell’impianto. Come ulteriore misura di sicurezza viene realizzato un canale di grosso diametro
posto al di sotto del corpo della discarica che la percorre trasversalmente scaricando anch’esso in
acqua superficiale. Questa tubazione è denominata canale di fondo (CF) e le acque intercettate sono
acque meteoriche superficiali.
Vengono inoltre posti in opera al di sotto della barriera di impermeabilizzazione della discarica dei
drenaggi la cui funzione è monitorare eventuali fuoriuscite di percolato causate dalla rottura del
manto: anche questi drenaggi recapitano direttamente nel corpo ricettore. Le acque intercettate sono
quindi naturali superficiali o di circolazione sotterranea, e non costituiscono, se non in caso di
accertata fuoriuscita di percolato, uno scarico dell’attività. I drenaggi descritti vengono identificati con
il termine di monitoraggi di sottotelo (M1, M2).
Il controllo analitico dei tre monitoraggi (CF, M1 ed M2) è eseguito da laboratori privati esterni e
dall’ARPA a partire dal 1991 (periodicità - trimestrale in fase di gestione e semestrale in fase di post –
gestione) al fine di rilevare eventuali variazioni dello stato di qualità delle acque che circolano al di
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sotto del corpo discarica e di verificare l’efficienza di tenuta del telo di impermeabilizzazione del fondo
della discarica.
Le autorizzazioni allo scarico in acque superficiali, sia quella che regolamenta lo scarico ubicato
presso l’ufficio pesa sia quella dello scarico delle acque industriali della discarica di Ginestreto, sono
ricomprese all’interno dell’AIA 426 del 08/09/2009 e sue modifiche ed integrazioni successive (lo
scarico dell’impianto di trattamento reflui è autorizzato nella D.G.P della Provincia di Forlì-Cesena
n.330/82612 del 27/08/2012 a modifica non sostanziale dell’Autorizzazione Integrata Ambientale
citata).
Presso l’impianto di cernita e valorizzazione le acque sono gestite tramite modalità differenti
di seguito descritte::
le acque nere, cioè le acque reflue provenienti dagli scarichi idrici dei servizi igienici, sono
depurate abbinando diversi trattamenti: dapprima un passaggio in pozzetto degrassatore, quindi
la successiva sedimentazione del fango in vasca Imhoff (quest’ultima è stata dimensionata
cautelativamente per 15 Abitanti Equivalenti) ed il successivo trattamento delle stesse tramite
sistema di fitodepurazione del tipo soil - based systems (sistemi di trattamento su terreno)
mediante letto assorbente. Sono quindi convogliate in acque superficiali;
le acque reflue industriali derivanti dal dilavamento delle zone di stoccaggio dei rifiuti e
dei materiali imballati sono sottoposte a trattamento in dissabiatore e disoleatore. A seguito di
questo primo trattamento le acque sono reintrodotte nella rete delle acque di piazzale;
le acque di piazzale sono convogliate ad una vasca di prima pioggia munita di apposito by –
pass: i primi 5 mm delle acque piovute sul piazzale, corripsondenti a circa 50 m3, sono
temporaneamente stoccate nella vasca e alla fine dell’evento meteorico sono sottoposte ad un
trattamento di sedimentazione e di disoleatura con lo scopo di far dapprima sedimentare le
sostanze con peso specifico superiore a quello dell’acqua e poi di separare a parte gli oli (in base al
tipo di attività che si svolge sul piazzale ed al tipo di rifiuti che in esso è cernito si può supporre
che siano presenti oli lubrificanti persi dai mezzi in movimento e materiali pesanti da
sedimentare. I trattamenti sono stati progettati sulla base di dette ipotesi e delle caratteristiche
chimico-fisiche delle acque di prima pioggia individuate). Le acque passano, quindi, ad una vasca
di laminazione nella quale sono convoglaite direttamente anche le acque di by – pass. Tutte le
acque sono, infine, immesse nel ricettore finale;
le acque bianche, cioè le acque drenate sul piazzale eccedenti la prima pioggia, e le acque
provenienti dai pluviali vengono convogliate nella vasca di laminazione e da qui confluiscono
direttamente nel Rio Morsano, a monte della confluenza con il torrente Uso.
Per l’Impianto di cernita e valorizzazione sono presenti le autorizzazioni allo scarico:
delle acque nere (Autorizzazione del Comune di Sogliano al Rubicone con Prot. 1081 del
30/01/2012) con validità a partire dal 16/05/2012 (durata di quattro anni) e
delle altre acque reflue (Autorizzazione rilascita dalla Provincia di Forlì – Cesena n.516 del
19.12.2011) con validità a partire dal 07 Ottobre 2012 (durata di quattro anni).
Presso l’impianto di stabilizzazione le acque sono gestite tramite modalità differenti di seguito
descritte:
le acque nere, cioè le acque reflue provenienti dagli scarichi idrici dei servizi igienici della
palazzina spogliatoi/uffici, sono depurate abbinando il trattamento in pozzetto degrassatore
(dove vengono separate le schiume, i detergenti e le frazioni grasse di lavaggio) alla successiva
sedimentazione del fango in vasca Imhoff. A valle della vasca Imhoff si affina ulteriormente il
processo di fitodepurazione a flusso sub-superficiale verticale (con un sistema di trattamento
reflui basato sulla coltivazione di piante mediante processi di filtrazione e degradazione che
garantiscono la rimozione di Azoto, Fosforo, COD. virus e batteri).
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le acque di prima pioggia, cioè i primi 5 mm di acqua piovuta sul piazzale, sono convogliate,
tramite una rete di drenaggio, in vasche di idonee dimensioni dotate di disoleatore con lo scopo di
separare e stoccare a parte gli oli e fare sedimentare le sostanze con peso specifico superiore a
quello dell’acqua, in modo che quest’ultima risulti depurata e possa essere immessa nel recipiente
finale;
le acque di seconda pioggia, cioè eccedenti la prima pioggia, scolmano direttamente a 2 vasche
di laminazione da 300 m3 e da qui verso il fiume Uso. La presenza delle vasche garantisce
l’invarianza idraulica anche in presenza di piogge che possano determinare una portata elevata
verso il fiume Uso.
le acque dei pluviali (acque di pioggia raccolte dalle coperture) vengono raccolte in due vasche
di accumulo da 110 m3 l’una che costituiscono il recettore intermedio per le acque provenienti
dalle coperture. L’acqua qui accumulata sarà utilizzata per irrigazione e per il lavaggio dei pannelli
fotovoltaici integrati nella struttura. Le portate eccedenti l’accumulo nelle 2 vasche scolmano nelle
vasche di laminazione verso il corpo idrico ricettore.
Il progetto delle fognature è stato sviluppato conformemente ai requisiti stabiliti dalle D.G.R. Emilia
Romagna n° 286 del 14/02/2005 e D.G.R. n°1860 del 18/12/2006 nonché del D.Lgs. 15272006 e s.m.i.
e l’impianto di stabilizzazione è in possesso dell’autorizzazione allo scarico:
delle acque di prima pioggia (Autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Forlì – Cesena con n°
260 del 20/07/2010. L’autorizzazione costituisce l’Allegato 6 della Delibera Giunta Provinciale
n° 345 del 29/04/2010);
delle acque reflue domestiche (Autorizzazione del Comune di Sogliano al Rubicone n° 11636
del 12/11/2012).
Presso la sede legale lo scarico idrico originato dalle acque di scarico dei servizi igienici è collegato
alla fognatura comunale.
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EMISSIONI IN ATMOSFERA
Nel sito di discarica di Ginestreto, le emissioni in atmosfera sono derivanti da:
1.
2.
3.
4.
5.
impianto di combustione del biogas;
impianto per la produzione di energia elettrica;
corpo della discarica;
macchine operatrici utilizzate per lo scarico e la coltivazione del rifiuto in discarica;
caldaia di emergenza dell’impianto trattamento reflui.
1. L’impianto di combustione del biogas è costituito da due torce ad alta temperatura e viene
utilizzato esclusivamente in caso di blocco dell’impianto di recupero.
2. L’impianto di produzione di energia elettrica è attualmente costituito da 5 elettro - generatori
alimentati a biogas e da un generatore collegato a turbina che produce energia dal recupero di calore
dai gas di scarico dei motori. Infatti, a partire dal 24 aprile 2012 Sogliano Ambiente S.p.A., facendo
opportuna comunicazione di richiesta di variazione non sostanziale dell'AIA, ha effettuato la
dismissione definitiva del motore endotermico da 630 kW (motore n.6), del suo punto di emissione in
atmosfera classificato come G2-3 e del relativo sistema di analisi (rif. D.G.P. 308 del 24/07/2012).
A partire dal 2010 tutti i motori utilizzano il biogas prodotto da G2.
L’impianto di produzione di energia elettrica ha, ad oggi, i seguenti punti di emissione in atmosfera:
G2-4 - Emissione dei motori n. 1 e n. 2 attualmente uniti in un unico punto di emissione;
G2-5 - Emissione motore n. 3;
G2-6 - Emissione motore n. 4;
G2-7 - Emissione motore n. 5 (funge anche come motore di emergenza).
Su tali punti viene annualmente effettuato il controllo delle emissioni in atmosfera. I dati derivanti da
tali analisi, raffrontati con i limiti imposti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, sono riportati
nel compendio dei dati al paragrafo “I risultati del quadriennio 2010 - 2013”, a pagina 56.
I dati relativi a Monossido di Carbonio, Ossidi di Azoto e ad Ossidi di Zolfo, oltre che annualmente, sono
monitorati in continuo tramite acquisizione da parte di una centralina. L’elaborazione dei dati acquisiti
avviene calcolando le medie minuto, oraria e giornaliera visualizzate sull’elaboratore elettronico.
La frequenza di acquisizione necessaria alla verifica del rispetto dei limiti avviene in conformità alla
normativa vigente. Il limite di emissione prescritto dall’autorità competente si intende rispettato se la
media delle concentrazioni orarie rilevate durante l’effettivo funzionamento dell’impianto nell’arco
delle 24 ore (media giornaliera) è inferiore o uguale al limite di emissione stabilito, mentre ciascun
valore di concentrazione oraria non deve essere superiore al 125% di tale limite.
Le caratteristiche del biogas di alimentazione dell’impianto, sia quelle previste dalla legge che quelle
specifiche di utilizzo, sono controllate mensilmente da laboratorio esterno e le produzioni di biogas
vengono registrate su un registro vidimato così come prescritto dalla normativa vigente. I valori medi
annuali delle caratteristiche rilevate sono riportati nel compendio di dati ed evidenziano il pieno
rispetto dei parametri di legge, anche ogni singola misura rispetta tali limiti.
3. La discarica è essa stessa fonte di emissioni diffuse di biogas sia in fase di coltivazione che in fase di
ripristino che, in corrispondenza di situazioni meteo-climatiche particolarmente sfavorevoli, possono
determinare diffusione di sostanze maleodoranti.
La misura della portata di biogas disperso dalla copertura in atmosfera viene svolto attraverso
apposite “camere di cattura dinamiche” appoggiate alla superficie dell’ammasso, che catturano il flusso
di biogas nell’arco delle 24 ore successive al loro posizionamento. La rilevazione è finalizzata alla
valutazione della corretta realizzazione e tenuta nel tempo del sistema di copertura finale e
dell’efficienza del sistema di aspirazione di biogas dal corpo discarica. Inoltre l’emissione in atmosfera
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del biogas viene correlata con le condizioni meteo-climatiche locali, acquisite dalla centralina meteoclimatica in dotazione.
Un’ulteriore metodologia di monitoraggio dell’aria in funzione dell’emissione di biogas dalla discarica
viene svolta attraverso il posizionamento di un mezzo mobile di rilevazione della qualità dell’aria sui
ricettori sensibili più vicini all’impianto e potenzialmente interessati dalla presenza della discarica.
In merito all’impatto sulla popolazione circostante la discarica determinato dall’emissione di
sostanze odorigene prodotte dal rifiuto fresco stoccato e dal biogas, si segnala che il sistema di
gestione aziendale prevede la raccolta delle segnalazioni provenienti dall’esterno (popolazione, Enti di
controllo) e la valutazione della loro attendibilità sulla base di criteri che tengono conto anche delle
rilevazioni meteo climatiche acquisite da apposita centralina fissa, quali ad esempio la direzione e la
velocità del vento. In ogni caso il numero di segnalazioni pervenute nell’ultimo quadriennio è molto
basso come indicato nella tabella riportata di seguito.
Segnalazioni
esterne
n°
2010
2011
2012
2013
0
0
0
2*
* Le segnalazioni sono pervenute con un intervallo di circa 6 mesi
In presenza di almeno cinque segnalazioni attendibili (uno dei criteri di attendibilità è la presenza di
tre segnalazioni nell’arco temporale di 24 ore) in un periodo non superiore a sei mesi l’aspetto odore
sarà ritenuto significativo e dovranno essere adottate misure di controllo dello stesso entro i sei mesi
successivi. In tal caso, inoltre, dovrà essere disposta una nuova campagna di monitoraggio della qualità
dell’aria stabilita in accordo con il Comitato Tecnico Scientifico.
4. Ulteriori fonti di emissione sono costituite dai fumi di scarico delle macchine operatrici per lo
scarico e la coltivazione del rifiuto in discarica e degli automezzi che trasportano il rifiuto in discarica.
Si valuta che tali emissioni determinino impatti trascurabili. Inoltre, le emissioni delle macchine
operatrici non possono, ad oggi, essere trattate in modo esaustivo dal momento che non sono
disponibili dati sufficienti sui mezzi d’opera utilizzati dai quali poter ricavare informazioni utili per la
valutazione delle emissioni in atmosfera, che non esiste per i suddetti mezzi, una procedura standard
per la corretta valutazione delle emissioni e il riferimento normativo, rappresentato dal D.M. del
20/12/1999 “Attuazione della direttiva 97/68/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16
dicembre 1997 concernente i provvedimenti da adottare contro l'emissione di inquinanti gassosi e
particolato inquinante prodotti dai motori a combustione interna destinati all'installazione su macchine
mobili non stradali.” e ss.mm.ii., considera dei fattori di emissione solo per pochi inquinanti gassosi
(NO2 e PM). Il contributo determinato dagli automezzi che portano il rifiuto in discarica è di tipo
indiretto per la Sogliano Ambiente S.p.A. e gestito come descritto nel paragrafo “Traffico” a pagina 50.
5. La caldaia di emergenza alimentata a biogas di discarica presente nell’impianto di trattamento
reflui di G1 e G2 determina un punto di emissione denominato B101 (rif. D.G.P. della Provincia di ForlìCesena n.330/82612 del 27/08/2012 a modifica non sostanziale dell’Autorizzazione Integrata
Ambientale vigente nella discarica di Ginestreto). L’accensione della caldaia di emergenza avviene
soltanto in condizioni di emergenza cioè quando i motori di cogenerazione - a causa di manutenzioni
straordinarie, rotture o malfunzionamenti imprevisti - sono spenti e non riescono a riscaldare l’acqua
calda necessaria al ciclo di depurazione dei reflui. L’accensione è permessa per una durata massima di
60 giorni l’anno e la caldaia stessa deve rispettare le specifiche indicate all’interno della D.G.P. della
Provincia di Forlì-Cesena n.330/82612 del 27/08/2012. Se da un lato è, quindi, minimo l’apporto delle
emissioni atmosferiche dal punto B101 per le motivazioni sopra esposte, dall’altro, la presenza di un
impianto di trattamento reflui all’interno del sito delle discariche di G1 e G2 comporta la significativa
riduzione del traffico su strada indotto dal trasporto del percolato verso gli impianti di depurazione.
In relazione alla tematica odori, il normale funzionamento dell’impianto di trattamento non genera
alcun incremento degli odori nell’area circostante perché tutto il ciclo di depurazione è un sistema
chiuso.
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Nell’Impianto di cernita e valorizzazione esiste un solo punto di emissione in atmosfera in cui
sono convogliati i flussi di aria derivanti:
dall’impianto di aspirazione sui punti di caduta dei rifiuti lungo la linea di sollevamento dei
rifiuti stessi dal piano di campagna alla cabina di selezione;
dall’impianto di aspirazione all’interno della cabina di selezione in cui avviene la cernita
manuale.
Tale emissione è stata autorizzata (con autorizzazione rilasciate dalla Provincia di Forlì Cesena n° 126
del 07/03/2006 ex D.P.R. 203/88) e su di essa vengono fatti i controlli prescritti: l’unico limite
previsto in autorizzazione riguarda la presenza di materiale particellare. I risultati delle analisi sono
riportati nel paragrafo “I risultati del quadriennio” a pagina 56.
La procedura utilizzata per la quantificazione del disturbo relativo all’odore descritta per la discarica
di Ginestreto è utilizzata anche per l’impianto di cernita e valorizzazione. Nell’impianto di cernita e
valorizzazione la problematica delle emissioni odorigene è, comunque, trascurabile dato che il
materiale destinato all’impianto riguarda la frazione “secca” proveniente da flussi selezionati di rifiuti
e le frazioni umide non sono previste nella tipologia di rifiuto da trattare.
Non sono mai pervenute segnalazioni in merito a disturbi relativi all’odore generato dalle attività
svolte presso l’impianto.
Nell’Impianto di stabilizzazione le emissioni in atmosfera sono derivanti da:
1. impianto di combustione del biogas;
2. impianto per la produzione di energia elettrica;
3. trattamento aria effettuato tramite biofiltri
1. L’impianto di combustione del biogas è costituito dalla torcia di emergenza (punto di emissione
identificato con E1). La torcia è ad alta efficienza per garantire la combustione del biogas prodotto
anche durante gli eventuali fermi dei motori per guasti e manutenzioni.
2. L’impianto per la produzione di energia elettrica è costituito da 2 motori endotermici (punti di
emissione identificati con E2 ed E3) . E’ presente anche un sistema di depurazione del biogas,
costituito da un gruppo di desolforazione e deumidificazione posto in serie con un sistema di
filtrazione a carboni attivi, che entra in funzione nel caso in cui nel biogas siano individuati
microinquinanti che possano danneggiare i gruppi di cogenerazione. I motori funzionano in modo
continuo, anche grazie raddoppio dei sistemi di aspirazione del biogas dai digestori anaerobici in
modo da mantenere in funzionamento l‘impianto anche in caso di guasti o manutenzioni ad uno dei
ventilatori di aspirazione.
3. il trattamento aria viene effettuato tramite 2 Biofiltri (punti di emissione identificati con E4 ed E5)
dimensionati per garantire 4 ricambi/ora d’aria all’interno del capannone, sono costituiti da legno
vergine di varia pezzatura.
L’impianto tratta l’aria del capannone che non viene utilizzata come aria di processo nei biotunnel. Il
sistema è stato sovradimensionato, per escludere la possibilità di impatti odorigeni provocati
dall’impianto. Il biofiltro è realizzato in legno vergine e non si utilizzano materiali derivanti dal
trattamento dei rifiuti verdi a causa della possibile presenza di contaminanti (plastiche, chiodi, ecc.) e
dell'impossibilità di controllare il loro stato di decomposizione, che talvolta presenta dei fenomeni
anaerobici con relativi problemi di odore.
Per verificare il possibile impatto sull’ambiente a seguito della messa in esercizio dell’impianto di
stabilizzazione e garantire la tenuta sotto controllo dell’impatto odorigeno è stato condotto in data
03/08/2011 un monitoraggio olfattimetrico. Prima dell'avvio dell’impianto è stato eseguito il primo
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monitoraggio specifico per la valutazione di fondo ambientale, quindi il monitoraggio andrà ripetuto
entro un anno dalla messa a regime dell’ impianto e, successivamente, almeno una volta l’anno. Al 30
giugno 2013 non sono pervenute segnalazioni scritte di cattivo odore.
A dimostrazione della pro-attività ambientale che caratterizza l’operato di Sogliano Ambiente si
segnala che l’impianto di Stabilizzazione ha implementato un monitoraggio presso la cittadinanza
(ovvero presso alcuni nuclei famigliari) del limitrofo Comune di Masrola al fine di analizzare al meglio
l’impatto odorigeno dell’impianto di stabilizzazione.
Le emissioni in atmosfera dell’impianto di stabilizzazione sono gestite in ottemperanza alle
prescrizioni individuate dall’’autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell’art. 269 del D.Lgs.
152/2006 e s.m.i. che costituisce l’Allegato 5 della Delibera Giunta Provinciale numero 345 del
29/04/2010.
Per la discarica di Ginestreto, gli impianti di cernita e valorizzazione, l’impianto di
stabilizzazione e la sede legale si ritengono di interesse le emissioni dalle autovetture utilizzate
dagli operatori per gli spostamenti: di queste emissioni si è tenuto conto nel calcolo degli indicatori
chiave di cui al capitolo “Indicatori chiave nel quadriennio 2010 - 2013”.
Nel calcolo degli indicatori chiave ci si è limitati al calcolo delle emissioni dalle sole autovetture
(elencate nella tabella sotto riportata) utilizzate dal personale di Sogliano Ambiente S.p.A. per le
attività di lavoro legate agli impianti oggetto della registrazione EMAS:
Mezzo
Tipo mezzo
Targa
Ubicazione
Categoria
Cilindrata
(cc)
1
FIAT BRAVO
DH542ML
Sede legale
1910
2
FIAT PANDA
DF033BN
Discarica Ginestreto
1248
3
FIAT PANDA
DF036BN
Discarica Ginestreto
1248
4
FIAT PANDA
DL268NX
Impianto di Stabilizzazione
1248
5
FIAT PUNTO
CG916ZK
Impianto C/V e
Impianto di Stabilizzazione
1248
6
FIAT PUNTO
DB575PV
Impianto C/V
1248
7
FIAT PUNTO
DC584TM
Impianto C/V e
Discarica di Ginestreto
1248
8
FIAT PUNTO
DC586TM
Sede legale
1248
9
LAND ROVER DISCOVERY
FO889925
Discarica Ginestreto
2495
10
FIAT PANDA
CX253NS
Discarica Ginestreto
1248
11
FIAT PUNTO
DP843VW
Sede legale
1248
12
FIAT BRAVO
DY175CM
Sede legale
1910
13
TOYOTA HI LUX
AW340FD
Discarica di Ginestreto e
Impianto di Stabilizzazione
2982
14
FIAT BRAVO
DZ567ZK
Sede legale
1598
15
FIAT CROMA
DZ558ZK
Impianto C/V
1910
16
FIAT BRAVO
DZ562ZL
Sede legale
1598
17
FIAT CROMA
DY640MA
Sede legale
1910
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Mezzo
Tipo mezzo
Targa
Ubicazione
18
FIAT BRAVO
EG960TC
Sede legale e Impianto C/V
Categoria
Cilindrata
1598
(cc)
19
FIAT BRAVO
EK252TH
Sede legale
1598
20
FIAT SEDICI
EG511FH
stabilizzazione
1956
21
NISSAN NAVARA
ED065LC
Impianto di Stabilizzazione
2488
22
NISSAN NAVARA
ED066LC
Discarica Ginestreto
2488
Tab. 8 - Elenco autovetture aziendali aggiornato al 30/06/2013.
Presso i siti oggetto di registrazione EMAS di Sogliano Ambiente S.p.A. sono alcuni impianti che
utilizzano gas refrigeranti in quantitativo superiore ai 3 kg: tali impianti, sottoposti a verifiche
periodiche ai sensi della vigente normativa, sono riportati nella tabella sotto proposta.
Gas refrigerante
contenuto
Quantitativo di gas
refrigerante (Kg)
R 407C
75
R404a
240
R 407C
3,5
R 407C
4,7
R 407C
4,7
Impianto di trattamento reflui di discarica presso
Discarica di Ginestreto
R404c
4,4
Impianto di Cernita e Valorizzazione (cabina selezione)
R410a
5
Impianto di cogenerazione presso l’impianto
stabilizzazione
R 407C
13
Palazzina uffici presso l’impianto stabilizzazione
R410a
11,8
3 Power center presso l’impianto stabilizzazione*
(3 impianti di refrigerazione ciascuno con in
quantitativo indicato in tabella)
R410a
4,4
Palazzo Nardini (sede legale)
R407C
9,2
Luogo di posizionamento
Impianto di cogenerazione presso Discarica di
Ginestreto
Per tutti gli impianti in funzione al 31 dicembre 2012 è stata effettuata comunicazione all’ISPRA ai
sensi della vigente normativa.
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RUMORE
Le principali fonti di rumore sono sorgenti mobili quali macchine operatrici (pale, ruspe, escavatori e
muletti) e fisse come gli impianti di produzione di energia elettrica, l’impianto di aspirazione e
combustione del biogas di discarica e gli impianti di cernita e valorizzazione e di stabilizzazione.
Inoltre, nei periodi estivi, può capitare di utilizzare, presso la discarica di Ginestreto, l’impianto mobile
di frantumazione e vagliatura di inerti per la produzione di ghiaia per drenaggi e sottofondo stradali.
Un ulteriore aspetto indiretto è il rumore generato dagli automezzi terzi che trasportano il rifiuto alla
discarica e all’impianto di cernita e valorizzazione: tale impatto è comunque trascurabile.
Le attività operative coinvolte nella produzione del rumore si svolgono:
presso la discarica, nella fascia oraria che va dalle 7:30 alle 18:00 dal lunedì al venerdì e
dalle 7:30 alle 13:00 il sabato;
presso l’impianto di cernita e valorizzazione, nella fascia oraria che va dalle 06:00 alle 21:00
dal lunedì al venerdì e dalle 6:00 alle 12:00 il sabato;
presso l’impianto di stabilizzazione, nella fascia oraria che va dalle 06:00 alle 21:00 dal
lunedì al venerdì e dalle 6:00 alle 12:00 il sabato;
24 ore su 24 per quanto riguarda gli impianti fissi.
I limiti normativi da applicare sull’area in cui si trovano sia la discarica, sia gli impianti di
selezione e di stabilizzazione (entrambi distanti circa 3 km dalla discarica e connessi con essa da
una strada privata) sono quelli definiti dal Comune all’interno della Zonizzazione acustica
comunale ovvero: 60 dB(A) nel periodo diurno e 50 dB(A) nel periodo notturno poiché le aree in
cui sorgono la discarica e l’impianto di cernita e valorizzazione rientrano nella zona di tipo III “Aree di
tipo misto”.
Per quanto riguarda la discarica di Ginestreto è stata effettuata la valutazione di clima acustico in
seguito all’installazione del sesto motore e alla realizzazione dell’impianto di trattamento del percolato
di G1 e G2 (Marzo 2013). Le conclusioni della campagna di monitoraggio definiscono che le attività
svolte presso la discarica di Ginestreto risulta pienamente compatibile con l’ambiente circostante in
termini di impatto acustico.
Gli impianti di cernita e valorizzazione e di stabilizzazione risultano compatibili con l’impatto indotto
sulla componente rumore anche perché le lavorazioni si svolgono interamente al chiuso riducendo
ulteriormente gli impatti dovuti al rumore. In particolare per l’Impianto di cernita e
valorizzazione sono stati effettuati vari rilevamenti sul rumore al fine della redazione della
valutazione di impatto acustico; tali rilevamenti sono stati eseguiti:
 da ARPA durante la fase di cantiere per la costruzione dell’impianto (19 e 20 gennaio 2006)
 nella condizione di funzionamento dell’impianto a regime (07 febbraio e 14 marzo 2007);
 nella condizione di funzionamento dell’impianto a regime (nel Luglio 2009).
Per l’Impianto di stabilizzazione sono state effettuate scelte progettuali che permettono di
contenere il rumore e sono stati effettuati vari rilevamenti sul rumore al fine della redazione della
valutazione di impatto acustico. Tali rilevamenti sono stati eseguiti nella condizione di funzionamento
non a regime dell’impianto ma post operam (Marzo 2013 e Maggio 2013).
Le misure eseguite hanno evidenziato il rispetto dei limiti assoluti e differenziali di immissione.
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TRAFFICO
Uno dei fattori di impatto sull’ambiente e sulle comunità limitrofe degli impianti descritti nella
presente Dichiarazione Ambientale è il traffico generato dai mezzi di trasporto provenienti
dall’esterno, per il conferimento dei rifiuti dalle varie utenze servite. La via di accesso agli impianti è
una strada provinciale che attraversa vari centri abitati della Valle del fiume Uso.
Si ricorda che l’impatto ambientale relativo al traffico dei mezzi di trasporto è indiretto in quanto non
derivante direttamente dalle attività svolte dal personale di Sogliano Ambiente S.p.A. ma effettuato da
ditte esterne. Per la riduzione dell’impatto Sogliano Ambiente S.p.A.:
ha costituito una società controllata, la Sogliano Ambiente Trasporti S.r.l., che trasporta rifiuti
con propri mezzi e/o servendosi di terzisti. In tale modo Sogliano Ambiente S.p.A. può
intervenire in maniera più decisa ed energica sull’attività di trasporto. Nel 2008 anche la
Sogliano Ambiente Trasporti S.r.l. ha ottenuto la registrazione EMAS per l’attività di trasporto e
nel 2011 è stato ottenuto il rinnovo della suddetta registrazione;
effettua attività di sensibilizzazione chiedendo ai clienti e ai trasportatori che il servizio venga
svolto con comportamenti e mezzi idonei, descritti all’interno di un regolamento sottoscritto
contestualmente al contratto di smaltimento.
Nella figura seguente sono riportate le percentuali delle tipologie di mezzi di trasporto in
ingresso alla discarica in funzione della portata, e quindi delle tipologie, riferite al periodo
2010 - 2013. I mezzi a portata più bassi corrispondono alle motrici che effettuano la raccolta del
rifiuto dal cassonetto e giungono direttamente in discarica, quelli a portata media sono rappresentati
dai cassoni scarrabili che effettuano percorsi di medio raggio, mentre i mezzi la cui portata è superiore
sono dotati internamente di compattatori mobili che consentono una portata fino a 28 tonnellate circa.
Di seguito sono rappresentate anche il numero di automezzi in ingresso alla discarica e la portata di
carico medio degli automezzi in ingresso.
Mezzi di trasporto in funzione della portata
100
90
80
70
%
60
76,8
78,22
80,35
50
90,40
40
30
20
5,6
4,54
3,46
10
17,6
17,13
16,19
4,00
5,60
2010
2011
2012
2013 (con proiezione)
0
Carico < 8 t
Carico 8-13 t
Carico > 13 t
Fig. 19 – Le percentuali dei mezzi di trasporto in ingresso alla discarica suddivisi in funzione della portata
per il periodo 2010 - 2013.
Osservando i grafici che riportano gli andamenti della portata, del numero di automezzi in ingresso e
del carico medio, si può notare che dal 2010 la percentuale dei trasporti effettuati con camion di
portata superiore alle 13 tonnellate è aumentata notevolmente a scapito di quelli effettuati con camion
di portata inferiore a 8 tonnellate: questo è imputabile al maggior quantitativo di rifiuti speciali
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conferiti presso la discarica nel corso del quadriennio 2010-2013. Il trasporto mediante mezzi
caratterizzati da una portata elevata, a parità di rifiuto conferito, consente di utilizzare un numero
inferiore di mezzi e questo si riflette in un minor impatto dal punto di vista ambientale.
I dati relativi al numero di mezzi in ingresso all’Impianto di cernita e valorizzazione sono riportati nel
paragrafo “I risultati del quadriennio ” a pagina 56.
Il dato relativo al numero di mezzi in ingresso all’Impianto di stabilizzazione dalla data dell’apertura
rileva che la totalità dei mezzi (in totale 455) è caratterizzato da una portata superiore alle 13
tonnellate. Non essendo ancora stato venduto compost non sono stati effettuati viaggi in uscita
dall’impianto se non per il trasporto dei rifiuti legati all’operatività dell’impianto (es. percolato): tali
viaggi sono stati, comunque, effettuati a pieno carico.
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INSERIMENTO PAESAGGISTICO ED IMPATTO VISIVO
Nel progetto iniziale di ciascuna discarica viene definito l'assetto finale della discarica esaurita,
prevedendo un vero e proprio "progetto di ripristino ambientale" che consiste essenzialmente nella
copertura dei rifiuti con un adeguato spessore di terreno naturale, nella semina di erba e nella
piantumazione di alberi e cespugli e che garantisce la sicurezza della discarica anche una volta chiusa e
al contempo il suo reinserimento nell'ambiente circostante.
Sul sito di discarica G1, attualmente in post-gestione, le attività di ripristino sono già state completate
con la piantumazione di alberelli.
Il sito in cui si sviluppano l’impianto di valorizzazione e cernita e l’impianto di stabilizzazione si
trova nel Comune di Sogliano al Rubicone, in località Ginestreto, in un’area completamente
pianeggiante alle pendici di un versante collinare calanchivo tipico del paesaggio della collina
soglianese.
Ai fini di un corretto inserimento paesaggistico dell’impianto di valorizzazione e cernita è stata
realizzata una fascia alberata lungo le sponde del fiume Uso, all’interno delle aree di proprietà, ed una
fascia boscata sugli altri confini dell’area: tale fascia di schermatura visiva è stata realizzata mediante
la messa a dimora di essenze vegetali arbustive ed arboree autoctone.
Per quanto riguarda l’impianto di stabilizzazione si è scelto un rivestimento di tipo GREENWALL
delle pareti di tamponamento dell’edificio, con utilizzo di specie rampicanti, che andranno a ricoprire
interamente i lati est ovest e parzialmente i lati sud e nord, interessati dalla presenza delle tubazioni
per la ventilazione degli ambienti e delle scale di accesso alle parti alte ed alle coperture dell’edificio.
L’inserimento del verde rampicante avrà, infatti, ripercussioni positive sia dal punto di vista della
performance termica dell’edificio, inteso quale ambiente di lavoro e luogo di installazione di
macchinari.
Anche per questo impianto è stata realizzata un’area verde di compensazione che si pone in continuità
con la vegetazione esistente lungo il Fiume Uso configurandosi quale elemento rilevante dal punto di
vista dell’equilibrio eco sistemico e funzionale dal punto di vista dell’eco –mosaico: una fascia alberata
lungo le sponde del fiume Uso, all’interno delle aree di proprietà, della larghezza di 10 m, ed una fascia
boscata sugli altri confini dell’area.
Presso l’impianto di stabilizzazione è stata realizzata un’opera di sostegno del tipo a massi ciclopici per
contenere la scarpata al piede della strada comunale esistente al lato ovest del piazzale; la scelta dei
massi ciclopici costituisce un elemento di notevole mitigazione visiva dell’impatto paesaggistico
rispetto ad un’analoga opera in cemento armato.
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ALTERAZIONE DELL’ECOSISTEMA
L’attenzione di Sogliano Ambiente verso l’ambiente circostante la discarica e gli impianti è dimostrata
da attività di monitoraggio effettuate sia sull’ecosistema acquatico che terrestre che integrano i
controlli ambientali prescritti dalla normativa vigente e che vengono eseguite direttamente o
commissionati a soggetti terzi quali ARPA, Università di Urbino e società private.
I due comparti su cui viene effettuato il monitoraggio sono:
Monitoraggio chimico e biologico acque superficiali del Rio Morsano
I 6 punti di prelievo sono posti lungo l’asta fluviale del Rio Morsano partendo a monte rispetto
alla discarica sino alla confluenza con il Fiume Uso e nella confluenza fra il fiume Uso ed i due
torrenti secondari circostanti.
Il parametro determinato è l’indice EBI (Indice Biotico Esteso) che attraverso la presenza quali
– quantitativa di macroinvertebrati acquatici consente di valutare il grado di inquinamento
delle acque superficiali suddividendole in classi qualitative.
A tale controllo è associato quello di tipo chimico sulle acque prelevate nei medesimi punti.
Monitoraggio dell’ecosistema terrestre
Le stazioni di campionamento sono 9, posizionate sia all’interno della discarica nelle aree in via
di ripristino sia al contorno. Il controllo delle dinamiche di popolazione viene effettuato
principalmente sui macro e micro invertebrati del suolo e affiancato dal controllo chimico dei
terreni limitrofi alla discarica. I parametri analizzati sono confrontati con le concentrazioni
limite di inquinamento per usi ricreativi – agricoli - residenziali intendendo che, in assenza di
inquinanti, il terreno può essere utilizzato a tali usi senza particolari vincoli. Dal 2002 è stato
inserito anche il controllo sull’eventuale presenza di metalli negli organismi terrestri.
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ALTRI IMPATTI
Nella discarica e negli impianti di trattamento (cernita e valorizzazione e stabilizzazione):
non sono presenti presso gli impianti policlorobifenili (PCB) e policlorotrifenili (PCT);
non sono presenti manufatti in amianto (né in matrice solida né in matrice friabile).
Si ricorda che la gestione delle emergenze (incendio, inquinamento delle matrici ambientali fuori dal
corpo discarica o fuori dal sito di impianto di cernita e valorizzazione e di stabilizzazione …), è
contenuta all’interno dei piani di gestione operativa e di emergenza ed è corredata ed integrata da
specifiche procedure interne.
Il 30/09/2011 all'interno dell'Impianto di cernita e valorizzazione si è verificato un incendio che gli
addetti alle emergenze hanno affrontato e domato con successo. Tale incendio ha comunque
danneggiato in minima parte alcune parti della struttura, dell’impianto elettrico e dei presidi
antincendio. Ad oggi nel cantiere si stanno ultimando i lavori di ripristino, in particolare del
rivestimento protettivo per elementi costruttivi portanti / separanti.
Sogliano Ambiente S.p.A. esercita l’attività di gestione del sito di Ginestreto nel rispetto dell’ambiente
attraverso la piena conformità alla normativa tecnica vigente (D.lgs. 36/03) e la registrazione
dell’impianto e dell’organizzazione secondo il Reg. EMAS III. La discarica di Ginestreto e l’impianto di
cogenerazione inoltre, non rientrano tra le attività soggette alla “Emission Trading” disciplinata dalla
Direttiva Europea 2003/87/CE, relativa alle emissioni di gas a effetto serra (CO2).
Gli impianti presenti in discarica soggetti al rischio di incendio, quale l’impianto aspirazione del
biogas, l’impianto di produzione di energia elettrica (comprensivo di motori e impianto ORC), i
serbatoi di olio, gasolio e GPL sono dotati di sistemi antincendio attivi (rete idrica ed estintori) e
passivi (controlli sulla percentuale di ossigeno aspirato): gli impianti di discarica sono dotati di
Certificato Prevenzione Incendi (Pratica n. 10785 con validità dal 29/03/2011 al 29/03/2014).
L’impianto di cernita e valorizzazione è stato inserito in un’area caratterizzata da un Livello di
rischio 2 a causa dei quantitativi di materiale combustibile che presenta un alto rischio di incendio in
termini di probabilità d’innesco. E’ stato posizionato un impianto idrico antincendio alimentato da un
gruppo di pompaggio con riserva idrica che è in grado di garantire alimentazione per 60 minuti nelle
condizioni più sfavorite e dispositivi antincendio come idranti a muro UNI 45. L’Impianto di cernita e
valorizzazione è in possesso di Attestazione di Rinnovo periodico di Conformità Antincendio ai sensi
del D.P.R. 151/2011 (Pratica n° 39878 con validità dal 26/02/2013 al 26/02/2018) rilasciato dai
Vigili del Fuoco della provincia di Forlì – Cesena per le attività svolte presso l’impianto di cernita e
valorizzazione che presentano pericolo di incendio: deposito di carta, cartone, legno, plastica, deposito
di liquidi infiammabili (gasolio) e presenza di un serbatoio di GPL. Il rispetto dei limiti individuati
all’interno del Certificato Prevenzione Incendi per quanto riguarda i quantitativi di carta, cartone e
polietilene stoccabili all’interno del capannone sono controllati tramite disposizioni operative
documentate.
Presso l’impianto di stabilizzazione è stata effettuata l’installazione di un impianto idrico
antincendio ad idranti alimentati mediante pompe da una vasca di accumulo. La riserva idrica
presente nella vasca, da posizionarsi all’esterno del fabbricato interrata o fuori terra, è in grado di
garantire alimentazione per 60 minuti nelle condizioni più sfavorite.
Le aree dei digestori sono classificate secondo normativa ATEX come zona 2, e tutta la strumentazione
di processo e l’impiantistica soddisfano i requisiti di tale norma. In questa porzione di impianto sono
stati installati sistemi di rilevamento di gas e fumo, in modo da rilevare eventuali perdite o incendi.
Anche gli accumulatori pressostatici, posizionati sulla soletta dei digestori, sono localizzati in un’area
completamente confinata e classificata secondo la normativa ATEX. Tale area racchiude al suo interno
anche tutti i sistemi di captazione e trasferimento del biogas dai digestori all’area di cogenerazione.
Conformemente ai requisiti antincendio, gli accumulatori pressostatici garantiscono la tenuta stagna e
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sono resistenti ai raggi ultravioletti. Al momento della redazione del presente documento è stata
presentata la SCIA con Prot. 5267 del 30/04/2013 per le seguenti attività del D.M. 16/02/1982:
attività n. 1.1.C - stabilimento ed impianto ove si produce e impiega gas combustibili con
quantità globali in ciclo o in deposito superiore a 25 Nm3/h;
attività n. 2.1.B - impianto di compressione o di decompressione dei gas combustibili con
potenzialità superiore a 50 Nm3/h;
attività n.12.1.A - deposito di liquidi con punto di infiammabilità sopra i 65° con capacità da
1 a 9 mc;
attività n.13.1.A – contenitore distributore di carburante liquido con punto di infiammabilità
superiore ai 65°, di capacità geometrica fino a 9 mc; privato rimovibile;
attività n.36.1.B - deposito di legname (per i 2 biofiltri) con quantitativo da 50.000 kg a
500.000 kg;
attività n.49.2.B – Impianto di cogenerazione di potenza complessiva da 350 a 700 kW
attività n.49.2.B – Impianto di cogenerazione di potenza complessiva da 350 a 700 kW
attività n.49.2.B – Gruppo per la produzione di energia elettrica sussidiaria con motori
endotermici di potenza complessiva da 350 a 700 kW.
Il palazzo Nardini, sede legale ed amministrativa di Sogliano Ambiente S.p.A. non è soggetta a
certificato di prevenzione incendi dal momento che non si effettuano attività soggette al DM.
16/02/1982.
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I RISULTATI DEL QUADRIENNIO 2010 - 2013
Parametro
u.m.
2010
2011
2012
2013*
Dati produttivi
Quantità di rifiuto smaltito presso
la discarica di Ginestreto
Energia elettrica prodotta
annualmente dal recupero di
biogas di Ginestreto
Quantità di rifiuto trattato presso
l’impianto di stabilizzazione
Quantità di rifiuti (non biogas)
prodotto presso l’impianto di
stabilizzazione
Biogas prodotto presso
l’impianto di stabilizzazione
Energia elettrica prodotta dal
recupero di biogas dell’impianto
di stabilizzazione
Energia elettrica prodotta
dall’impianto fotovoltaico
Media mensile del quantitativo di
rifiuto in ingresso all’impianto di
selezione
kg
162.207.780
163.529.260
169.944.000
130.554.640
kWh
25.572.634
27.782.118
24.153.859
26.559.474
kg
_
_
_
11.988.560
kg
_
_
_
2.221.810
kg
_
_
_
1.769.879
kWh
_
_
_
2.978.400
kWh
_
_
_
kg
2.919.787
2.630.320
2.706.838
3.103.942
787.176
Traffico
Automezzi in ingresso Discarica
Ginestreto
n.
8.108
8.201
8.007
6.766
Automezzi in ingresso ed uscita
impianto di cernita e
valorizzazione
n.
7.246
6.962
6.145
8.870
Automezzi in ingresso impianto di
stabilizzazione
n.
_
_
_
455
Consumo d’acqua
Consumo di acqua da acquedotto
per la discarica
Consumo di acqua da acquedotto
per l’impianto di cernita e
valorizzazione
Consumo di acqua per Palazzo
Nardini
Consumo di acqua da acquedotto
per l’impianto di stabilizzazione
m3
1.140
508
387
383
m3
926
1188
926
861
m3
143
102
139
146
m3
_
_
_
120
680,8
705,9
883,6
Piovosità
Millimetri di pioggia
mm
1.035,4
* Per il 2013 il dato effettivo è riferito al periodo che va dal 01/01/2013 al 30/06/2013 mentre il dato qui
riportato per il 2013 è una proiezione (ipotizzando una attività proporzionale a quella dei mesi precedenti)
per effettuare un confronto con i precedenti anni.
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Scarichi idrici di tipo industriale (locale manutenzione e rimessaggio Discarica) – analisi annuale
Parametro e limite
u.m.
2010
2011
2012
2013*
7,28
7,68
7,49
7,33
75
7
20
46
pH
5,5-9,5
mg/l
Solidi
sospesi totali
80
mg/l
BOD5
40
mg/l
40
<5
7
9
COD
160
mg/l
112
12
58
32
Cloruri
1200
mg/l
/
/
/
Parametro non
richiesto da PSC
Fosforo
10
mg/l
0,90
1,13
< 0,05
3,52
Azoto
ammoniacale
15
mg/l
/
/
/
Parametro non
richiesto da PSC
Azoto nitrico
20
mg/l
/
/
/
Parametro non
richiesto da PSC
Azoto
nitroso
0,6
mg/l
/
/
/
Parametro non
richiesto da PSC
Azoto Totale
_
mg/l
/
3
4
4
Tensioattivi
cationici
2
mg/l
/
/
< 0,2
Parametro non
richiesto da PSC
Tensioattivi
anionici
2
mg/l
/
/
/
Parametro non
richiesto da PSC
Tensioattivi
non ionici
2
mg/l
/
/
/
Parametro non
richiesto da PSC
_
mg/l
/
<0,2
/
< 0,2
Grassi e oli
animali e
vegetali
20
mg/l
5,5
< 0,5
<3
<3
Cadmio
0.02
mg/l
< 0,001
< 0,001
< 0,001
< 0,0005
Cromo totale
2
mg/l
0,088
0,006
0,014
0,0034
Nichel
2
mg/l
0,091
0,026
0,01
0,0362
Piombo
2
mg/l
0,02
< 0,01
< 0,01
0,02
Rame
0,1
mg/l
0,071
0,024
0,005
0,0379
Zinco
0,5
mg/l
0,34
0,06
0,01
0,146
Idrocarburi
totali
_
mg/l
/
/
< 0.1
51
Tensioattivi
totali
* Per il 2013 le analisi riportate sono state effettuate in conformità a quanto definito nella nuova revisione
del PSC (Piano di Sorveglianza e Controllo – in rev. 13 del 24/12/2012) della Discarica di Ginestreto. Le analisi
sono state condotte nel mese di aprile 2013.
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Parametro
u.m.
2010
2011
2012
2013*
Consumi energetici
Consumo annuo energia
elettrica Discarica Ginestreto
MWh
1969,2
1947,2
2015,9
2.591,3
Consumo annuo gasolio
Discarica Ginestreto
l
256.000
270.600
242.000
223.000
Consumo annuo GPL
Discarica Ginestreto
l
17.400
18.400
17.100
14.900
Consumo annuo energia
elettrica Comparto “Area
Marconi” (Impianto di cernita
e impianto di stabilizzazione)
MWh
417,7
364,3
313,8
929,36
Consumo annuo gasolio
Impianto CV
l
45.000
50.000
53.600
80.000
Consumo annuo GPL Impianto
CV
l
9.792
8.910
5.750
7.800
Consumo annuo gasolio
impianto di stabilizzazione
l
_
_
_
119.000
Consumo annuo energia
elettrica Palazzo Nardini
MWh
34,3
37,4
32,2
25,6
Consumo annuo GPL Palazzo
Nardini
m3
3.910
2.833
4.562
5.144
Rifiuti
Olio esausto
kg
17.913
26.300
15.860
18.080
Percolato prodotto
t
23.963
26.048
19.988
17.890
Biogas in impianto di recupero
t
18.648
21.218
17.976
21.437
Filtri
kg
159.880
197.240
198.220
192.440
Percentuale di rifiuto
recuperato dall’impianto di
cernita e valorizzazione
espressa come media annua
%
45
47
51
50
Odore
segnalazioni esterne relative al
sito di discarica
n°
0
0
0
2
segnalazioni esterne relative al
sito di cernita e valorizzazione
n°
0
0
0
0
segnalazioni esterne relative al
sito di stabilizzazione
n°
_
_
_
0
* Per il 2013 il dato effettivo è riferito al periodo che va dal 01/01/2013 al 30/06/2013 mentre il dato qui
riportato per il 2013 è una proiezione (ipotizzando una attività proporzionale a quella dei mesi precedenti)
per effettuare un confronto con i precedenti anni.
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Parametro e limite
u.m
2010
2011
2012
2013
Qualità media biogas (certificati analisi CSA ) sito G1
Metano
min.
30%
% v/v
36,1
42,2
36,4
37,50
Ossigeno
-
% v/v
6,5
4,3
7,9
5,58
-
% v/v
28,2
31,4
20,8
25,50
-
mg/
m3
196
186
43
<0,01
espresso in % v/v
12.975
15.162
12.720
12.600
Anidride
carbonica
Acido
solfidrico
Potere
Calorifero
Inferiore
min.
kJ/Nm
12.500
3
Qualità media biogas (certificati analisi CSA) sito G2
min.
30%
-
Metano
Ossigeno
Anidride
carbonica
Acido
solfidrico
Potere
Calorifero
Inferiore
-
% v/v
45,1
46,7
36,9
41,22
% v/v
3,7
2,6
6,3
4,50
% v/v
33,1
32,6
24,6
27,10
mg/
m3
158,0
141,9
144,5
<0,01
espresso in % v/v
16.229
16.803
12.867
14.021
min.
kJ/Nm
12.500
3
Qualità media biogas (certificati analisi CSA) impianto di stabilizzazione
metano (CH4)
etano
propano
anidride
carbonica
(CO2)
azoto
ossigeno
idrogeno
elio
min.
30%
-
% mol
-
-
-
45,70
% mol
% mol
-
-
-
<0,01
<0,01
-
% mol
-
-
-
45,01
-
% mol
% mol
% mol
% mol
-
-
-
8,47
0,60
0,22
<0,01
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Emissioni in atmosfera per G2
2010
(limiti contenuti nell’autorizzazione provinciale n. 426 del
08/09/2009)
G2-3
G2-4
Portata
Nm3/h
2.600 per G2-3
7.056 per G2-4
1000
820
Polveri
mg/Nm3
10
3,2
2,7
COT
mg/Nm3
150
14,2
17,2
NOx (come NO2)
mg/Nm3
450
334
393
SO2
mg/Nm3
50
14,3
13,4
HCl
mg/Nm3
10
2,17
2,77
HF
mg/Nm3
2
0,432
<0,04
CO
mg/Nm3
300
84
51,3
Emissioni in atmosfera per G2
Emissione motore Emissione motore Emissione motore
(limiti contenuti nell’autorizzazione
n. 3 (G2-5)
n. 4 (G2-6)
n. 5 (G2-7)
provinciale n. 426 del 08/09/2009)
6000 per G2-5 e
Portata (Nm³/h)
Nm3/h
G-6
4900 5000 4900 4600 4300 5100 3400 3400 3700
4500 per G2-7
Polveri
(mg/Nm³)
mg/Nm3
10
7,7
9,2
0,71
7
7,3
5,7
1,1
9,4
7,7
COT (mg/Nm³)
mg/Nm3
150
15,7
32,1
2,9
11,9
4,5
18
19,1
6,1
17,3
NOx (come NO2)
(mg/Nm³)
mg/Nm3
450
390
294
369
417
353
399
323
222
215
SO2 (mg/Nm³)
mg/Nm3
50
21
<0,5
13,5
6,87
0,92
26,4
4
19,3
5,67
HCl (mg/Nm³)
mg/Nm3
10
1,56
1,29
5,89
1,25
0,00
4
1,7
0,84
3,43
5,63
HF (mg/Nm³)
mg/Nm3
2
<0,0
4
<0,0
4
<0,0
3
<0,0
2
<0,0
001
0,03
9
<0,0
2
<0,0
5
<0,0
8
CO (mg/Nm³)
mg/Nm3
300
61
76
117
80
91
125
58
121
264
Emissioni in atmosfera per impianto di cernita
(limiti contenuti nell’autorizzazione provinciale n. 126 del 07/03/2006
Materiale particellare
mg/Nm3
20
2010
E1
0,33
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Emissioni in atmosfera per G2
(limiti contenuti nell’autorizzazione
provinciale n. 426 del 08/09/2009)
2011
G2-3
G2-4
G2-5
G2-6
G2-7
430
1.300
1.400
1.500
2.500
Portata
Nm3/h
2.600 per G2-3
7.056 per G2-4
6000 per G2-5 e G-6
4500 per G2-7
Polveri
mg/Nm3
10
0,73
0,32
0,29
0,55
3,2
COT
mg/Nm3
150
29,9
<0,1
22,6
69,6
9,4
NOx
(come
NO2)
mg/Nm3
450
264
284
245
287
421
SO2
mg/Nm3
50
11,5
31
9,6
18,8
17,5
HCl
mg/Nm3
10
2,19
1,02
1,27
0,354
9,1
HF
mg/Nm3
2
0,236
0,104
0,169
0,059
<0,05
CO
mg/Nm3
300
137
96,6
91,3
161
165
Emissioni in atmosfera per
impianto di cernita
(limiti contenuti nell’autorizzazione
provinciale n. 126 del 07/03/2006
Materiale
particellare
mg/Nm3
20
2011
E1
0,20
Rev. 0 del 18/09/2013
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Emissioni in atmosfera per G2
(limiti contenuti nell’autorizzazione provinciale
n. 426 del 08/09/2009)
2012
G2-3*
G2-4
G2-5
G2-6
G2-7
Portata
Nm3/h
7.056 per G2-4
6000 per G2-5 e G-6
4500 per G2-7
-
7.125
7.155
7.198
3.485
Polveri
mg/Nm3
10
-
2,5
3,9
2,4
7
COT
mg/Nm3
150
-
125
8
51
41
NOx (come
NO2)
mg/Nm3
450
-
375
266
224
396
SO2
mg/Nm3
50
-
38,6
9,9
21,3
35,1
HCl
mg/Nm3
10
-
3,3
2,2
3,9
0,4
HF
mg/Nm3
2
-
0,05
0,13
0,2
0,03
CO
mg/Nm3
300
-
156,6
118,3
122,1
84,8
* A partire dal 24 aprile 2012 il motore classificato G2-3 è stato dismesso e con esso il relativo sistema di
analisi.
Emissioni in atmosfera per
impianto di cernita
2012
(limiti contenuti nell’autorizzazione
provinciale n. 126 del 07/03/2006
E1
Materiale
particellare
0,25
mg/Nm3
20
Emissioni in atmosfera per
impianto di cernita
2013
(limiti contenuti nell’autorizzazione
provinciale n. 126 del 07/03/2006
E1
Materiale
particellare
0,22
mg/Nm3
20
Per i punti di emissione di Ginestreto (G2-4, G2-5, G-6 e G2-7) si considerano validi i risultati
registrati per l’anno 2012 dal momento che le analisi sono condotte annualmente e le ultime risalgono
al 03 dicembre 2012.
Per i punti di emissione E2 ed E3 relativi ai 2 motori di cogenerazione dell’impianto di
stabilizzazione non sono ancora disponibili analisi alle emissioni in atmosfera poiché l’impianto non è
a regime.
Rev. 0 del 18/09/2013
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INDICATORI CHIAVE NEL QUADRIENNIO 2010 – 2013
Nel presente paragrafo sono stati analizzati gli indicatori chiave richiesti dall’Allegato IV al
Regolamento CE n. 1221/2009 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario
di ecogestione ed audit (EMAS)” – Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea L. 342/1 del 22/12/2009.
Per una trattazione di dettaglio si rimanda alla relazione tecnica per la definizione degli indicatori
chiave correlati agli aspetti ambientali diretti significativi.
Dato che Sogliano Ambiente S.p.A. non è una società di produzione, in conformità a quanto previsto
dall’Allegato IV sezione C punto 2 lettera d) del citato Regolamento, il dato che indica la produzione
totale annua dell’organizzazione si riferisce alla dimensione dell’organizzazione ed è espressa in
numero di addetti (B = Numero di dipendenti).
Efficienza energetica
In Tabella 1 viene presentato il dettaglio dei due indicatori relativi all’efficienza energetica, che
tengono conto sia del consumo diretto di energia elettrica, sia di quello indotto dall’uso di combustibili
alternativi (gasolio e GPL/gas naturale).
A – Consumo totale annuo di energia (MWh)
B – Numero di addetti
A/B – i1 – Consumo totale diretto di energia
A – % Consumo totale di Energia Elettrica
prodotta da fonti rinnovabili
B – Numero di addetti
A/B – i2 – Consumo totale di energie
rinnovabili
2013
2010
2011
2012
(proiezione)
5844,1
5974,5
5708,4
9175,8
56
56
54
58
104,36
106,69
105,71
158,20
2010
2011
2012
36,8%
62,6%
77,9%
55,1%
56
56
54
58
0,66%
1,12%
1,44%
0,95%
2013
(proiezione)
Tabella 1 – Consumo totale diretto di energia e consumo totale di energie rinnovabili, 2010-2013
Efficienza dei materiali
La tematica relativa ai materiali non è correlata agli aspetti ambientali diretti significativi derivanti
dalle attività svolte da Sogliano Ambiente S.p.A.: l’organizzazione, non utilizza, infatti, materiali o
materie prime in quantità rilevante.
Acqua
In Tabella 2 viene presentato il dettaglio dell’indicatore relativo all’acqua, che tiene conto del consumo
d’acqua dovuto ai servizi igienici e al raffreddamento dei motori degli impianti di produzione di
energia elettrica e all’eventuale reintegro delle due vasche di accumulo dell’acqua piovana, in
caso di scarsità di acqua nelle stesse, presso l’impianto di stabilizzazione.
A – Consumo idrico totale (m3)
B – Numero di addetti
A/B – iii – Consumo idrico totale
2010
2011
2012
2013
(proiezione)
2209
1798
1453
1509
56
56
54
54
39,45
32,11
26,90
27,95
Tabella 2 – Consumo idrico totale, 2010-2013
Rev. 0 del 18/09/2013
Sogliano Ambiente S.p.A
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Rifiuti
In Tabella 3 viene presentato il dettaglio dei due indicatori relativi ai rifiuti, che tengono conto di tutti i
rifiuti pericolosi e non pericolosi prodotti da Sogliano Ambiente S.p.A.
CER
2010
(in kg)
2011
(in kg)
2012
(in kg)
2013
proiezione
(in kg)
080318
55
30
15
0
130110*
274,51
3.525,49
680
650
130205*
18.012
21.821
15.180
17.430
130507*
36.213
22.630
10.660
9.880
ALTRI CARBURANTI (COMPRESE LE MISCELE)
130703*
0
0
110
0
ALTRE EMULSIONI
130802*
5.440
0
2.120
0
IMBALLAGGI IN MATERIALI MISTI
150106
3.840
1.400
0
3.760
150110*
2.470
1.150
484
610
150111*
27
7
40
12
150202*
2.130
1.411
1.404
934
VEICOLI FUORI USO
160104*
0
0
4.900
0
FILTRI DELL'OLIO
160107*
225
173
179
132
APPARECCHIATURE FUORI USO, CONTENENTI
CLOROFLUOROCARBURI, HCFC, HFC
160211*
0
50
127
0
APPARECCHIATURE FUORI USO, CONTENENTI
COMPONENTI PERICOLOSI DIVERSI DA QUELLI
DI CUI ALLE VOCI 16 02 09 E 16 02 12
160213*
0
1.440
0
0
APPARECCHIATURE FUORI USO, DIVERSE DA
QUELLE DI CUI ALLE VOCI DA 16 02 09 A 16 02 13
160214
1.690
368
80
36
160216
128
243
293
114
160305*
0
6.080
0
0
GAS IN CONTENITORI A PRESSIONE DIVERSI DA
QUELLI DI CUI ALLA VOCE 160504 (ESTINTORI)
160505
0
0
0
200
BATTERIE AL PIOMBO
160601*
751
177
717
1.008
BATTERIE AL NICHEL-CADMIO
160602*
0
2
0
0
BATTERIE ALCALINE (TRANNE 16 06 03)
160604
0
7
3
0
ALTRE BATTERIE ED ACCUMULATORI
160605
0
1
0
0
Rifiuti prodotti
TONER PER STAMPA ESAURITI, DIVERSI DA
QUELLI DI CUI ALLA VOCE 08 03 17
OLI MINERALI PER CIRCUITI IDRAULICI, NON
CLORURATI
SCARTI DI OLIO MINERALE PER MOTORI,
INGRANAGGI E LUBRIFICAZIONE, NON
CLORURATI
ACQUE OLEOSE PRODOTTE DALLA SEPARAZIONE
OLIO/ACQUA
IMBALLAGGI CONTENENTI RESIDUI DI
SOSTANZE PERICOLOSE O CONTAMINATI DA
TALI SOSTANZE
IMBALLAGGI METALLICI CONTENENTI MATRICI
SOLIDE POROSE PERICOLOSE (AD ESEMPIO
AMIANTO), COMPRESI I CONTENITORI A
PRESSIONE VUOTI
ASSORBENTI, MATERIALI FILTRANTI (INCLUSI
FILTRI DELL'OLIO NON SPECIFICATI
ALTRIMENTI), STRACCI E INDUMENTI
PROTETTIVI, CONTAMINATI DA SOSTANZE
PERICOLOSE
COMPONENTI RIMOSSI DA APPARECCHIATURE
FUORI USO, DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA
VOCE 16 02 15
RIFIUTI ORGANICI, CONTENENTI SOSTANZE
PERICOLOSE
Rev. 0 del 18/09/2013
Sogliano Ambiente S.p.A
Siti di discarica di Ginestreto, Impianto di cernita e valorizzazione, Impianto di stabilizzazione e Sede legale
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CER
2010
(in kg)
2011
(in kg)
2012
(in kg)
2013
proiezione
(in kg)
100709*
0
0
0
2.680
161001*
1.260
190.700
5.600
6.548
SOLUZIONI ACQUOSE DI SCARTO, DIVERSE DA
QUELLE DI CUI ALLA VOCE 16 10 01
161002
9.420
2.603
2.760
3.595.360
LEGNO
170201
89720
5800
0
0
ALLUMINIO
170402
3260
0
0
0
FERRO E ACCIAIO
170405
61.705
15.985
0
3.380
RIFIUTI METALLICI CONTAMINATI DA SOSTANZE
PERICOLOSE
170409*
20.200
0
0
0
ALTRI MATERIALI ISOLANTI CONTENENTI O
COSTITUITI DA SOSTANZE PERICOLOSE
170603*
13
1.580
196
60
170605*
2.260
0
0
0
170904
66.820
218.160
0
0
190110*
159.880
193.240
198.220
192.440
190603
0
0
0
1.163.600
Biogas
190699
18.647.588
21.218.431
17.976.436
21.437.297
PERCOLATO DI DISCARICA, DIVERSO DA QUELLO
DI CUI ALLA VOCE 19 07 02
190703
23.978.000
26.074.250
19.988.170
17.889.940
190814
97.780
10.8940
35.540
80.760
191212
19.162.910
16.677.530
15.797.360
18.539.300
200304
22.610
9.800
4.000
0
Rifiuti selezionati post cernita/valorizzazione
in tonnellate
8.744
8.838
10.428
11.519
A – Produzione totale di rifiuti (t)
71.139
73.616
64.473
74.465
56
56
54
58
1.270
1.315
1.194
1.284
A – Produzione totale di rifiuti pericolosi (t)
249
444
241
232
B – Numero di addetti
A/B – iv2 – Produzione totale di rifiuti
pericolosi
56
56
54
58
4,4
7,9
4,5
4,0
Rifiuti prodotti
RIFIUTI CONTENENTI ALTRE SOSTANZE
PERICOLOSE
SOLUZIONI ACQUOSE DI SCARTO, CONTENENTI
SOSTANZE PERICOLOSE
MATERIALI DA COSTRUZIONE CONTENENTI
AMIANTO
RIFIUTI MISTI DELL'ATTIVITA' DI COSTRUZIONE
E DEMOLIZIONE, DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLE
VOCI 17 09 01, 17 09 02 E 17 09 03
CARBONE ATTIVO ESAURITO, IMPIEGATO PER IL
TRATTAMENTO DEI FUMI
(REFLUO PRODOTTO DAL TRATTAMENTO
ANAEROBICO DEI RIFIUTI ORGANICI) LIQUIDI
PRODOTTI DAL TRATTAMENTO ANAEROBICO
DEI RIFIUTI URBANI
FANGHI PRODOTTI DA ALTRI TRATTAMENTI
DELLE ACQUE REFLUE INDUSTRIALI, DIVERSI DA
QUELLI DI CUI ALLA VOCE 19 08 13
ALTRI RIFIUTI (COMPRESI MATERIALI MISTI)
PRODOTTI DAL TRATTAMENTO MECCANICO DEI
RIFIUTI, DIVERSI DA QUELLI DI CUI ALLA VOCE
19 12 11
FANGHI DELLE FOSSE SETTICHE
B – Numero di addetti
A/B – iv1 – Produzione totale di rifiuti
Tabella 3 – Produzione totale di rifiuti e produzione totale di rifiuti pericolosi, 2010-2013
Rev. 0 del 18/09/2013
Sogliano Ambiente S.p.A
Siti di discarica di Ginestreto, Impianto di cernita e valorizzazione, Impianto di stabilizzazione e Sede legale
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Biodiversità
La tematica relativa alla biodiversità non è correlata agli aspetti ambientali derivanti dalle attività
svolte da Sogliano Ambiente S.p.A.: l’attività dell’organizzazione non genera impatti diretti significativi
sulla biodiversità, esprimibili con l’indicatore “Utilizzo di terreno”.
Emissioni
In tabella 4 presentato il dettaglio dei due indicatori relativi alle emissioni, che tengono conto delle
emissioni in atmosfera provenienti da:
-
Impianti per la produzione di energia elettrica (sia presso la discarica che presso l’impianto di
stabilizzazione);
Impianto di cernita e valorizzazione;
Emissioni fuggitive dal corpo della discarica;
Emissioni dalle autovetture.
2013
2010
2011
2012
CO2
23594,434
27427,706
18238,860
24835,525
CH4
1562,513
1807,581
2504,855
2504,857
N 2O
0,445
0,469
0,462
0,587
25157,392
29235,756
20744,177
27340,969
56
56
54
58
449,239
522,067
384,151
471,396
(proiezione)
A – Emissioni annue di gas serra (tCO2eq)
Totale
B – Numero di addetti
A/B – vi1 – Emissioni totali annue di gas serra
A – Emissioni annue totali (t)
CO2
23594,434
27427,706
18238,860
24835,525
CH4
62,501
72,303
100,194
100,194
N 2O
0,001
0,002
0,002
0,0020
SO2
0,663
0,510
2,42
4,878
NOx
20,110
9,259
29,754
59,691
PM
0,383
0,075
0,379
0,721
23678,092
27509,854
18371,613
25001,011
56
56
54
58
422,8
491,2
340,2
431,1
Totale
B – Numero di addetti
A/B – vi2 – Emissioni annuali totali in
atmosfera
Tabella 4 - Emissioni totali annue di gas serra ed emissioni totali in atmosfera, per il periodo 2010-2013
In merito alle emissioni di CO2 dai motori di cogenerazione alimentati a biogas é opportuno fare alcune
importanti considerazioni. In primo luogo va messo in evidenza come il recupero e l’utilizzo ai fini
della produzione di energia del biogas rappresenti un sistema di efficace e significativa riduzione
delle emissioni di gas ad effetto serra dalla discarica e dall’impianto di stabilizzazione, per
effetto di due azioni: ossidazione del metano contenuto nel biogas e recupero di energia.
La combustione nei motori assicura l’ossidazione pressoché completa del metano con formazione di
CO2, gas caratterizzato da potenziale di riscaldamento globale (global warming potential (GWP)) molto
inferiore al metano (1 contro 25 del valore di GWP a 100 anni rispettivamente per CO2 e CH4, fonte: 4°
Rapporto IPCC, 2007). Ciò significa che 1000 Nm³ di biogas hanno potenziale di riscaldamento globale
pari a circa 8,5 t CO2eq, mentre 1000 Nm³ di biogas dopo combustione completa hanno potenziale di
Rev. 0 del 18/09/2013
Sogliano Ambiente S.p.A
Siti di discarica di Ginestreto, Impianto di cernita e valorizzazione, Impianto di stabilizzazione e Sede legale
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riscaldamento globale pari a 1,5 t CO2eq: quindi ogni 1000 Nm³ di biogas aspirato e avviato a recupero
energetico si ottengono 7,0 tCO2eq di emissioni evitate.
Secondariamente, e più in generale, si può osservare che la frazione biodegradabile dei rifiuti, che
di fatto dà origine al biogas, può essere considerata biomassa neutra in termini di CO2, in quanto
la CO2 emessa può considerarsi corrispondente a quella fissata dalla biomassa nel suo ciclo di crescita.
Ciò trova supporto nella definizione di energia rinnovabile indicata dalla normativa (es. Direttiva
2009/28/CE, D.Lgs. 387/2003, D.Lgs. 28/2011) e anche nelle linee guida per il monitoraggio e la
comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra ai sensi della direttiva 2003/87/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio, dove il combustibile gas di discarica viene indicato tra biomasse
neutre in termini di CO2 e il relativo fattore di emissione é posto pari a 0 t/TJ).
Rev. 0 del 18/09/2013
Sogliano Ambiente S.p.A
Siti di discarica di Ginestreto, Impianto di cernita e valorizzazione, Impianto di stabilizzazione e Sede legale
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IL MIGLIORAMENTO CONTINUO
Sogliano Ambiente S.p.A. nell’ambito della gestione della Discarica, dell’Impianto di cernita e
valorizzazione, dell’impianto di stabilizzazione e della Sede legale, stabilisce annualmente gli obiettivi
di miglioramento.
Gli obiettivi sono volti principalmente al miglioramento:
dell’efficienza degli impianti di recupero di energia dal biogas che porta ad una riduzione
costante del consumo di risorse rinnovabili attraverso lo sfruttamento e la trasformazione di un
rifiuto in energia;
della gestione della discarica e dell’impianto di stabilizzazione arrivando alla riduzione delle
emissioni di biogas e dei composti odorigeni in atmosfera;
della gestione dell’impianto di cernita e valorizzazione garantendo il recupero di sempre
maggiori quantitativi di materia e la conseguente riduzione del consumo di materie prime non
rinnovabili;
della gestione dell’impianto di stabilizzazione, volto a massimizzare il recupero energetico del
biogas e di materia (compost).
Gli obiettivi ambientali portati avanti nel corso del 2012 e nei primi 6 mesi del 2013 sono stati quelli
relativi alla costruzione di:
impianto di stabilizzazione;
impianto di trattamento del refluo di discarica (per il quale manca solamente la messa in
esercizio dello stesso);
nuova pesa (attualmente in fase di cantiere).
Questi obiettivi hanno assorbito energie e risorse e sono stati portati avanti con determinazione e con
ritmi molto serrati.
I restanti obiettivi ambientali individuati dall’azienda sono stati portati avanti in accordo alle
tempistiche definite: non sono stati completati in quanto aventi orizzonti temporali maggiori.
Sono di seguito riepilogati, in forma sintetica, i piani di miglioramento. In essi sono riportati gli
obiettivi, gli interventi previsti, i risultati attesi, le responsabilità e le risorse finanziarie e lo stato di
avanzamento temporale.
Rev. 0 del 18/09/2013
Sogliano Ambiente S.p.A
Siti di discarica di Ginestreto, Impianto di cernita e valorizzazione, Impianto di stabilizzazione e Sede legale
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OBIETTIVO
Ob. 02/08
Cessazione dello
smaltimento di
percolato presso
depuratori
tramite
installazione di
un impianto di
depurazione del
percolato
Ob.03/2010
censimento ed
adeguamento
delle
certificazioni
impianti, mezzi
d'opera ed
attrezzature
Indicatore Traguardo
tonn di
percolato
avviato a
smaltimento
0 tonn a
smaltimento
presso terzi
Disponibilità
a sistema di
Raccolta
tutta la
della totalità
documentazi
dei
one relativa
documenti
alle
dei vari
certificazioni
impianti
impianti,
presso la
mezzi
Sede Legale
d'opera ed
attrezzature
Rev. 0 del 18/09/2013
Attività
Resp.
Risorse
Scadenza
Stato di
avanzamento al
30/06/2013
Studio di fattibilità tecnico-economica
RPC
60
gg/uomo
30/04/2009
FATTO
Progettazione della struttura
RPC
20
gg/uomo
31/12/2009
FATTO
Realizzazione dell'impianto
RPC
da definire
15/02/2013
FATTO
Autorizzazione dell'impianto
RPC
30
gg/uomo
31/12/2012
FATTO
(27/08/2012 con
Delibera G.P. 330)
Messa in esercizio dell'impianto
RPC
ND
31/08/2013
_
Censimento dei documenti relativi a tutti gli impianti, i
mezzi d'opera e le attrezzature
Ricerca / Raccolta dei documenti per censimento
+
Valutazione della conformità o meno alla normativa vigente
degli impianti, mezzi d'opera ed attrezzature di cui alla
documentazione fornita
+
Dismissione immediata d'utilizzo dei "soggetti non
CE"→come da modulo mail sono "soggetti non CE" quelli
sprovvisti sia di documenti attestante, sia di targhetta CE
+
Segnalazione immediata dei "soggetti non CE" ad
RGD/RGC/DCV/RF ed ad RSI.
completato il
censimento
RSI
Attualmente
ND
01/04/2013
Sogliano Ambiente S.p.A
Siti di discarica di Ginestreto, Impianto di cernita e valorizzazione, Impianto di stabilizzazione e Sede legale
Slitta la previsione
del completamento
delle attività
connesse alla piccola
strumentazione
30/09/2013.
Pagina 70 di 78
OBIETTIVO
Ob.03/2010
censimento ed
adeguamento
delle
certificazioni
impianti, mezzi
d'opera ed
attrezzature
Indicatore Traguardo
Attività
Se non si trovano i documenti ma c'è la targhetta CE: ricerca
della documentazione su fonti disponibili (Internet, presso
il Produttore / Distributore, letteratura tecnica, etc…).
Qualora la ricerca di cui sopra non sortisca risultati:
Disponibilità
valutazione (economica) se conveniente individuare Ente
a sistema di
Raccolta
che provveda alla messa in conformità alla normativa
tutta la
della totalità
vigente, oppure se ri-acquistare il "soggetto"
documentazi
dei
o
one relativa
documenti
Eventuale
incarico
ad
Ente
per
la messa in conformità alla
alle
dei vari
normativa
vigente
certificazioni
impianti
+
impianti,
presso la
Effettuazione
/
Esecuzione
della
messa in conformità alla
mezzi
Sede Legale
normativa
vigente
d'opera ed
attrezzature
Archiviazione informatica di tutta la documentazione
Archiviazione informatica di tutta la documentazione
Ob.01/2013
Estensione delle
Certificazioni all'
Impianto di
Stabilizzazione e
all'impianto di
Trattamento
reflui di
Ginestreto
Ob.02/2013
Identificazione
puntuale dei
consumi delle
risorse negli
impianti al fine di
massimizzarne
l'efficienza
Risultanze
degli Audit
effettuati
Andamento
dei consumi
specifici
Rev. 0 del 18/09/2013
Progettazion
e, sviluppo e
certificazion
e del sistema
di Gestione
SGQSA
Massimizzaz
ione
dell'efficienz
a energetica
degli
impianti
Resp.
Risorse
RSI, RSPP
ed RF
Scadenza
Stato di
avanzamento al
30/06/2013
31/12/2013
RSI
31/12/2013
RSI
31/12/2013
Progettazione e sviluppo dei documenti di SGQSA
30/04/2013
in fase di attuazione
30/05/2013
_
30/05/2013
_
Ottenimento delle integrazioni dei nuovi impianti nelle
certificazioni QSA
30/09/2013
_
Misurazione di un anno di dati
01/08/2014
_
30/06/2015
_
Analisi dei dati raccolti
31/12/2015
_
Valutazione di possibili azioni di miglioramento in termini
di massimizzazione di efficienza
30/04/2016
_
Informazione, Formazione ai dipendenti
Utilizzo dei Moduli di SGI da parte dei dipendenti
RSI e RF
ND
Eventuale ulteriore installazione di misuratori
RSI e RF
ND
Sogliano Ambiente S.p.A
Siti di discarica di Ginestreto, Impianto di cernita e valorizzazione, Impianto di stabilizzazione e Sede legale
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ELENCO DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI
Di seguito sono elencati e brevemente descritti gli aspetti ambientali significativi generati
dall’attività svolta presso:
la discarica di Ginestreto e gli impianti connessi;
l’impianto di cernita e valorizzazione;
l’impianto di stabilizzazione;
la sede legale ed amministrativa.
L’individuazione e la valutazione degli aspetti ambientali significativi è avvenuta schematizzando il
processo produttivo nel suo insieme, componendolo poi in tante attività ordinarie svolte.
Viene proposto un giudizio di sintesi dell’aspetto/impatto ambientale: tale giudizio è derivante
dall’analisi dei dati riportati all’interno della presente Dichiarazione Ambientale e del compendio di
dati presentati nel paragrafo “I risultati del quadriennio 2010 - 2013”.
Rev. 0 del 18/09/2013
Sogliano Ambiente S.p.A
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DISCARICA GINESTRETO
ATTIVITA’
ASPETTO AMBIENTALE
IMPATTO AMBIENTALE
DIRETTO(D)/
INDIRETTO (I)
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
Conferimento e
scarico dei rifiuti
Odori emessi dal rifiuto
Diffusione di sostanze
maleodoranti in atmosfera
D
SUFFICIENTE
Emissioni diffuse di biogas
dal corpo discarica
Inquinamento
atmosferico/ effetto serra
D
BUONO
Odori emessi dal rifiuto
fresco stoccato
Diffusione di sostanze
maleodoranti in atmosfera
D
SUFFICIENTE
Utilizzo di terreno per
copertura giornaliera del
rifiuto stoccato
Consumo di terreno
naturale
D
Produzione di biogas
Riduzione delle emissioni
fuggitive dal corpo
discarica
Movimentazione e
coltivazione dei
rifiuti
Drenaggio e
captazione biogas
Produzione di biogas
Aspirazione e
combustione biogas
Ripristino
ambientale
Impianto di
produzione di
energia elettrica
Rev. 0 del 18/09/2013
Emissione di biogas dalla
rete di captazione
Combustione di biogas in
torcia
Rinaturalizzazione della
superficie della discarica
Emissioni dall'impianto di
cogenerazione di
SOx, NOx e CO
NOTE
2 segnalazioni pervenute (n. di segnalazioni relative alla presenza di
cattivo odore)
Relazione annuale CSA sulle emissioni
fuggitive di biogas dal corpo discarica
(stima del quantitativo annuale di metano e
anidride carbonica prodotti rispetto ai
limiti IPPC)
2 segnalazioni pervenute (n. di segnalazioni relative alla presenza di
cattivo odore)
BUONO
A partire da novembre 2007 utilizzo di
biostabilizzato per le coperture giornaliere
(quantitativo di terreno utilizzato)
D
BUONO
Relazione annuale CSA sulle emissioni
fuggitive di biogas dal corpo discarica
(stima del quantitativo annuale di metano e
anidride carbonica prodotti)
D
BUONO
Registro C/S (produzione annuale di
biogas)
D
BUONO
Inquinamento atmosferico
D
BUONO
Non è mai stata riscontrata la presenza di
perdite dalla rete del biogas
Ore di funzionamento delle torce di
combustione del biogas
Riduzione impatto visivo
della discarica
D
BUONO
Piano di ripristino ambientale
Inquinamento atmosferico
D
BUONO
Sistema di monitoraggio in continuo
ubicato presso l’impianto di cogenerazione
(scostamento dai limiti di emissione)
Riduzione delle emissioni
fuggitive dal corpo
discarica
Inquinamento
atmosferico/ effetto serra
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DISCARICA GINESTRETO
ATTIVITA’
ASPETTO AMBIENTALE
Produzione di energia
elettrica
Gruppo turbo
generatore ORC
Produzione di energia
elettrica
IMPATTO AMBIENTALE
Diminuzione del consumo
di materie prime non
rinnovabili per la
produzione di E.E.
Diminuzione del consumo
di materie prime non
rinnovabili per la
produzione di E.E.
DIRETTO(D)/
INDIRETTO (I)
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
NOTE
D
BUONO
Registro produzione energia elettrica
(kW prodotti)
D
BUONO
Registro produzione energia elettrica
(kW prodotti)
NOTE
IMPIANTO CERNITA E VALORIZZAZIONE
ATTIVITA’
ASPETTO AMBIENTALE
IMPATTO AMBIENTALE
DIRETTO(D)/
INDIRETTO (I)
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
Conferimento
Emissioni di polveri e/o
odori da rifiuti
Inquinamento atmosferico
D
BUONO
Stoccaggio area
interna
Odori emessi dal rifiuto
stoccato
Inquinamento atmosferico
da diffusione di sostanze
maleodoranti in atmosfera
D
BUONO
Stoccaggio area
esterna
Produzione reflui derivanti
dal dilavamento aree di
stoccaggio
Inquinamento idrico
D
SUFFICIENTE
Triturazione e vaglio
Emissioni odorigene
D
BUONO
D
BUONO
D
BUONO
D
BUONO
Abbattimento delle polveri tramite sistema
di nebulizzazione dell’acqua
Nessuna segnalazione pervenuta(n. di segnalazioni relative alla presenza di
cattivo odore)
Certificati analitici delle analisi degli
scarichi in acque superficiali (rispetto dei
limiti normativi)
Nessuna segnalazione pervenuta(n. di segnalazioni relative alla presenza di
cattivo odore)
Nessuna segnalazione pervenuta(n. di segnalazioni relative alla presenza di
cattivo odore)
Registro di C/S
(percentuale di sovvallo prodotto)
Registro di C/S e MPS
(percentuale di rifiuto venduto)
D
BUONO
Analisi annuale delle emissioni del filtro a
maniche (rispetto dei limiti autorizzativi)
Emissioni odorigene
Cernita
Selezione manuale del
rifiuto
Pressatura
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Emissione di polveri
Inquinamento atmosferico
da diffusione di sostanze
maleodoranti in atmosfera
Inquinamento atmosferico
da diffusione di sostanze
maleodoranti in atmosfera
Riduzione dei rifiuti in
discarica
Riduzione del consumo di
materie prime
Inquinamento atmosferico
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IMPIANTO STABILIZZAZIONE
ATTIVITA’
ASPETTO AMBIENTALE
IMPATTO AMBIENTALE
DIRETTO(D)/
INDIRETTO (I)
GIUDIZIO
COMPLESSIVO
Conferimento rifiuti
Emissioni di polveri e/ o
odori da rifiuti
Inquinamento atmosferico
D
BUONO
Stoccaggio rifiuti in
area interna
Odori emessi dal rifiuto
stoccato
Inquinamento atmosferico
D
BUONO
Triturazione e vaglio
Emissioni odorigene
Inquinamento atmosferico
D
BUONO
Impianto di
produzione di
energia elettrica
Emissioni dall'impianto di
cogenerazione di
SOx, NOx e CO
Inquinamento atmosferico
D
BUONO
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NOTE
Nessuna segnalazione scritta pervenuta(n. di segnalazioni relative alla presenza di
cattivo odore)
Nessuna segnalazione scritta pervenuta(n. di segnalazioni relative alla presenza di
cattivo odore)
Nessuna segnalazione scritta pervenuta(n. di segnalazioni relative alla presenza di
cattivo odore)
Sistema di monitoraggio delle emissioni
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DICHIARAZIONE DI APPROVAZIONE
Sogliano Ambiente S.p.A. - Discarica di Ginestreto, Impianto di cernita e valorizzazione,
Impianto di stabilizzazione e sede legale ed amministrativa (Sogliano al Rubicone).
Questa dichiarazione è stata preparata dal Responsabile del Sistema Integrato Aziendale della Sogliano
Ambiente S.p.A., Ing. Francesca Sandrini, con il supporto tecnico di NIER Ingegneria S.p.A., Via
Clodoveo Bonazzi, n° 2 - 40013 Castel Maggiore (BO) ed approvata dalla direzione nella persona del
Direttore Generale, Geom. Giovanni Giannini.
La presentazione dell’Aggiornamento della presente Dichiarazione Ambientale avverrà entro il mese
di settembre 2014.
Verificato e validato da Bureau Veritas Italia S.p.A.
Verificatore accreditato:
Bureau Veritas Italia SpA, (IT – V - 0006)
Viale Monza 261
20126 Milano
E per saperne di più ….
Questo documento contiene un breve rendiconto della attività della discarica della Sogliano Ambiente
S.p.A., per ottenere ulteriori informazioni sui temi trattati e/o per fornire suggerimenti migliorativi od
integrativi rivolgersi direttamente a:
Sogliano Ambiente S.p.A. – Piazza Garibaldi, 12 Sogliano al Rubicone (FC)
Ing. Francesca Sandrini - Responsabile Servizio Ambiente-Qualità
Tel. 0541-948910
Fax 0541-948909
e-mail: [email protected]
Per approfondire alcuni argomenti potete consultare “Regolamento CE n. 1221/2009 sull’adesione
volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS)” - Gazzetta
Ufficiale della Comunità Europea L. 342/1 del 22/12/2009.
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GLOSSARIO
Acque di sottotelo: si intendono le acque superficiali e di infiltrazione sotterranea raccolte dal
sistema di drenaggio posto al di sotto della impermeabilizzazione artificiale della discarica e
convogliate, tramite tubazioni interrate, a punti di prelievo posti ai piedi della discarica stessa.
BOD5 (biochemical oxygen demand): indica la richiesta biochimica di ossigeno, cioè la quantità di
ossigeno necessaria ai microrganismi per ossidare una determinata quantità di liquame organico.
Calanco: valle di erosione incisa dalle acque dilavanti nei pendii argillosi.
CER (Codice Europeo Rifiuti): codice identificativo dei rifiuti assegnato in base all’origine degli stessi
secondo quanto disposto dalla normativa in campo di rifiuti.
CO: monossido di carbonio
COD: dall’inglese “Chemical Oxigen Demand” parametro che esprime a quantità di ossigeno espressa
in mg/l necessaria a degradare le sostanze organiche ed inorganiche presenti nell’acqua, attraverso
reazioni di tipo chimico (ossidazione).
Conduzione di discariche ed impianti: la presa in carico da parte della società di una parte delle
attività tecnico-operative regolate da apposito contratto sottoscritto unitamente al titolare
dell’autorizzazione
COT: carbonio organico totale
dB(A): decibel, unità di misura del livello di potenza o intensità associato ad una fonte di rumore.
Gestione di discariche ed impianti: definita dal decreto discariche (D.lgs. 36/03), comprende tutte
le fasi di vita di un impianto, dalla realizzazione alla gestione operativa compresa l’attività di
sorveglianza e controllo, fino alla chiusura, alla gestione post-operativa e al ripristino ambientale
finale. A ciò si aggiunge il fatto che il gestore deve essere titolare degli atti autorizzativi, assumendo in
sé tutte le obbligazioni derivanti da questi atti.
NACE: dal francese “Nomenclature des Activités dans la Communauté Européenne” codice
identificativo della tipologia di attività economica inserito all’interno di un sistema di classificazione
per settore economico dell’Unione Europea.
Nm3: unità di misura della portata di un fluido
NOx: Ossidi di azoto (principalmente NO e NO2), gas prodotti nei processi di combustione per
ossidazione di azoto contenuto sia nel combustibile che nell’aria comburente.
PCB: sigla chimica con cui si indicano i policlorodifenili
Percolato: liquido che si raccoglie sul fondo della discarica che è impermeabilizzato ed isolato dal
terreno circostante in seguito a precipitazioni meteoriche ed a decomposizione dei rifiuti.
pH: parametro chimico che permette la misurazione del livello di acidità di una soluzione ovvero
indica la concentrazione degli ioni di idrogeno (H+) nella soluzione stessa.
Potere calorifico: quantità di calore che viene svolta nella combustione completa dell’unità di peso o
di volume disponibile. La differenza tra il potere calorifico inferiore e superiore è nel calore di
vaporizzazione dell’acqua formatasi nella combustione.
REFLUO: Percolato che non assume la connotazione di "rifiuto" in conformità a quanto definito dalla
Corte di Cassazione Penale, Sez. III, 25/02/2011 (Ud. 17/11/2010), Sentenza n. 7214. In definitiva il
percolato prodotto dalle discariche G1 e G2 è refluo qualora avviato a trattamento presso l’impianto di
trattamento dei reflui sito nella discarica di Ginestreto di Sogliano al Rubicone (FC).
TEP: tonnellate equivalenti di petrolio, unità di misura dell’energia, equivalente a quella media
contenuta in una tonnellata di petrolio; l’equivalenza è stabilita convenzionalmente in 1 MWh di
energia elettrica = 0.25 TEP; 1 t di gasolio = 1,08 TEP; 1t di GPL = 1,10 TEP (Circ. Min Ind. N. 219/F
del 02/03/92).
Zonizzazione acustica: suddivisione del territorio in aree omogenee, in funzione della loro
destinazione d'uso (presenza di attività economiche, densità di popolazione, tipologia di traffico,
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presenza di industrie, ospedali, scuole, abitazioni, ecc.), associando a ciascuna di esse i limiti
ammissibili per la rumorosità nell'ambiente esterno.
Solidi sospesi totali (SST): Materiale, di qualsiasi natura, in sospensione. Rappresentano la totalità
delle varie sostanze presenti nella miscela liquida, che rimangono in un contenitore, dopo che tutta
l’acqua è stata fatta evaporare.
Tensioattivi: sostanze che sciolte in piccola quantità in soluzione acquosa, ne diminuiscono la
tensione superficiale aumentandone il potere bagnante
SOx: Ossidi di zolfo (sommatoria di SO e SO2), gas prodotti nei processi di combustione per
ossidazione dello zolfo presente in alcuni combustibili.
Definizioni tratte dal Regolamento CE n° 1221 del 25 novembre 2009
ASPETTO AMBIENTALE (Reg. EMAS): elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di
un’organizzazione che può interagire con l’ambiente (allegato VI Reg. EMAS); un aspetto ambientale
significativo è un aspetto ambientale che ha o può avere un impatto ambientale significativo.
AUDIT AMBIENTALE (Reg. EMAS): strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica,
documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’organizzazione, del sistema di gestione e dei
processi destinati alla protezione dell’ambiente, al fine di facilitare il controllo sulle procedure che
possono avere impatto sull’ambiente e per valutare la conformità alle politiche ambientali, compresi
gli obiettivi e i target ambientali dell’organizzazione.
DICHIARAZIONE AMBIENTALE (Reg. EMAS): “dichiarazione” resa dall’organizzazione in attuazione
alla procedura prevista dal Regolamento EMAS. Deve contenere le informazioni di cui al Regolamento
EMAS UE 1221/2009, Allegato IV. È un documento destinato al pubblico in cui l’organizzazione che
aderisce al Regolamento EMAS divulga le informazioni riguardanti le proprie attività e i propri impatti
ambientali e presenta il proprio sistema di gestione ambientale. Tutte le informazioni contenute nella
Dichiarazione Ambientale sono convalidate dal Verificatore ambientale accreditato.
MIGLIORAMENTO CONTINUO (Reg. EMAS): processo di accrescimento dei risultati misurabili del
sistema di gestione ambientale relativi alla gestione da parte di un’organizzazione dei suoi aspetti
ambientali significativi in base alla sua politica e ai suoi obiettivi e target ambientali; questo
miglioramento non deve necessariamente verificarsi simultaneamente in tutti i settori di attività;
OBIETTIVO AMBIENTALE (Reg. EMAS): obiettivo ambientale complessivo, conseguente alla politica
ambientale, che l’organizzazione si prefigge di raggiungere, quantificato per quanto possibile.
ORGANIZZAZIONE (Reg. EMAS): società, azienda, impresa, autorità o istituzione, o parte o
combinazione di essi, con o senza personalità giuridica pubblica o privata, che ha amministrazione e
funzioni proprie.
POLITICA AMBIENTALE (Reg. EMAS): obiettivi e principi generali di azione di un’organizzazione
rispetto all’ambiente, ivi compresa la conformità a tutte le pertinenti disposizioni regolamentari
sull’ambiente e l’impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali; tale politica
ambientale costituisce il quadro per fissare e riesaminare gli obiettivi e i target ambientali;
PRESTAZIONE AMBIENTALE: risultati misurabili del sistema di gestione ambientale, conseguenti al
controllo esercitato dall’organizzazione sui propri aspetti ambientali, sulla base della sua politica
ambientale, dei suoi obiettivi e dei suoi traguardi;
PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO: procedimenti, prassi, materiali o prodotti idonei per evitare,
ridurre o tenere sotto controllo l’inquinamento, compresi il riciclaggio, il trattamento, i cambiamenti di
processo, i sistemi di controllo, l’utilizzazione efficiente delle risorse e la sostituzione di materiali.
PROGRAMMA AMBIENTALE (Reg. EMAS): una descrizione degli obiettivi e delle attività specifici
dell’impresa, concernenti una migliore protezione dell’ambiente da parte di un’organizzazione, ivi
compresa una descrizione delle misure adottate o previste per raggiungere questi obiettivi, nonché le
scadenze stabilite per l’applicazione di tali misure.
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IMPATTO AMBIENTALE: qualunque interferenza o modificazione dell’ambiente, negativa o benefica,
totale o parziale, derivante dall’esercizio di qualsiasi attività, processo produttivo o servizio posto in
essere dall’impresa, dalla comunità o dall’uomo.
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE: è la parte del sistema di gestione generale che comprende la
struttura organizzativa, la responsabilità, la prassi, le procedure, i processi e le risorse previste
nell’ambito del programma di attuazione del Regolamento EMAS.
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