DELFINO: «HO BOLOGNA NEL CUORE»

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DELFINO: «HO BOLOGNA NEL CUORE»
DELFINO: «HO BOLOGNA NEL CUORE»
Basket L'ex dell'Aquila: «Sono a Rio grazie a Caiterzi, Cavina, Marzocchi e ai dottori Lelli e Giannini»
Alessandro Gallo
• Rio de Janeiro
«SE POSSO giocare l'ultima battaglia olimpica, lo devo a Bologna».
Carlos Delfino, 33 anni, è alla
quarta Olimpiade. Fino a novembre scorso, l'idea di tornare a giocare con i suoi tre amici - Ginobili, Nocioni e Scola, gli altri reduci
dall'oro conquistato ad Atene nel
2004, contro l'Italia di Recalcati,
Basile e Pozzecco - era poco più
che una chimera. Poi i suoi amici
delle Due Torri lo hanno rimesso
in piedi. Dopo sette interventi al
piede e il pensiero di mollare tutto, Carlos si è rialzato.
Carlos, come è andata?
«Abito a Cento, mi sono sposato
là. Ho fatto migliaia di chilometri
tra Cento, Bologna, San Lazzaro e
Cesena. Da Giorgio Caiterzi a
Ugo Cavina a Jacopo Marzocchi
che è venuto in Argentina. Senza
dimenticare il dottor Alessandro
Lelli e il professor Giannini. Senza tutti questi amici non sarei qua.
A vivere un sogno».
L'ha chiamata l'ultima battaglia?
«Sì, io e gli altri tre reduci con i
quali ho condiviso dodici anni di
nazionale siamo come soldati.
L'Argentina è alla fine di un ciclo: dobbiamo trasmettere esperienza ai giovani».
Com'è Bologna vista da Rio?
«Sarebbe meglio dire che cosa pro-
vo per Bologna».
Ce lo dica.
«Il senso di una grande nostalgia. Ero poco più che
un ragazzino quando
sono arrivato. Però
avevo la pressione di
un veterano. Bologna
mi ha aiutato a crescere più rapidamente.
Rimanere un altro anno sarebbe stato meglio».
Una lunga odissea
Ha subito sette interventi
al piede pur di tornare
nella nazionale dell'Argentina
Torna il derby, ma in A2.
«In serie A sarebbe stato meglio,
ma credo che la stracittadina farà
bene a entrambi. Tornerà lo spirito della BasketCity che ho respirato io: una rivalità sana, bella».
Brunamonti l'aveva portata
a un passo dalla Virtus.
«Sapevo che la Virtus mi aveva
cercato. Mi sarebbe piaciuto, perché c'era Ginobili. Per me Manu è
un idolo: giocare al suo fianco sarebbe stato un onore».
Lei ha una V tatuata al polso.
Ritorno a Basket City
«Il derby farà bene a tutti
Sarebbe bello rientrare,
qui ho ancora tanti amici»
«Non è una V. Sta per quinto, perLa Fortitudo.
«Grande affetto per il club nel qua- ché sono Carlos quinto»
le ho giocato. Ancora oggi, quanIn quegli anni c'era un Belineldo torno la gente mi ferma. Si rili giovanissimo.
corda di me».
«Ci siamo rivisti. Nella Nba non è
facile, il fuso orario scombina tutE' in contatto con qualcuno?
«Mi sento con Patricio Prato, che to. Ma ci siamo visti tante volte,
abita a Imola. Poi Emilio Kova- con il piacere di riabbracciarci».
cic, un grandissimo. Mi ha dato
Tornerebbe a Bologna?
mille consigli, aiutato tanto».
«Per me è stato il massimo. Tornerei volentieri. Magari salto meno
E gli altri?
«So che Basile e il 'professore', di una volta, ma ho tanta esperienAbele Ferrarini sono a Capo d'Or- za. E non ho dimenticato i miei
lando. Gli altri si sono ritirati tut- amici: con Massimiliano Giordati. Tranne quelli che avevano più ni, Nino Pellacani, Rossella Careo meno la mia età. Fultz, Manci- mi, Lorenza Guerra le tigelle al pesto le mangio sempre volentieri».
nelli che è tornato e Belinelli».
O L I M P I O N I C O Carlos Delfino, 33 anni, in azione a Rio con l'Argentina