“Disponibile!” L`attivismo civico per la riqualificazione dei

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“Disponibile!” L`attivismo civico per la riqualificazione dei
“Disponibile!” L’attivismo civico per la riqualificazione dei territori
Tavola rotonda Spreko 2015
5 giugno, ore 16.30-19.30 - Spoleto, Rocca Albornoziana
Nell’ambito di SpreK.O., campagna nazionale per la lotta agli sprechi, Cittadinanzattiva ha
individuato nell’abbandono degli edifici e degli spazi infrastrutturali o agricoli peri-urbani
uno dei capitoli più evidenti di sprechi, dannoso a livello sociale ed ambientale.
L’art.24 della L. 64/2014 “Sblocca Italia”, grazie a un emendamento presentato da
Cittadinanzattiva ed accolto, estende la possibilità per i cittadini, singoli e associati, di
proporre all’ente comunale di appartenenza progetti volti non solo alla realizzazione di
attività quali pulizia, abbellimento e manutenzione di limitate aree del territorio, ma
soprattutto al recupero e riuso di beni immobili e aree inutilizzati che potrebbero essere
valorizzati e riconvertiti grazie al contributo e alla cura dei cittadini, a beneficio della intera
collettività.
Con il progetto Disponibile!, Cittadinanzattiva vuole mettere in rete le buone pratiche di
riuso di beni immobili ed aree abbandonate, con l’obiettivo di contribuire a promuoverne
il recupero e renderli utilizzabili per le attività di altri soggetti.
Il riuso delle aree e degli edifici abbandonati
In Italia, come del resto in gran parte dei paesi di non recente industrializzazione, vi è una
enorme quantità di edifici e di aree non utilizzate.
Tra i beni abbandonati v’è di tutto: dalle centrali elettriche ai teatri e ai cinema, dalle
biblioteche agli alberghi, dalle ferrovie agli impianti sportivi, ed ancora parcheggi, ospedali,
abitazioni, uffici, industrie, capannoni… E tutto in grandi quantità: milioni di ettari di terreni,
decine di milioni di metri cubi che attendono una utilizzazione, un recupero, una nuova
vita.
Qualche dato
Non vi è un censimento complessivo del fenomeno e per comprenderne le dimensioni
bisogna mettere insieme informazioni eterogenee e spesso incomplete.
Abitazioni: su circa di 29 milioni di abitazioni, quasi 5 milioni risultano o seconde case,
quindi utilizzate temporaneamente, o non occupate: una su cinque. Nelle aree urbane la
quantità di abitazioni non utilizzate è di circa una su dieci (ISTAT censimento 2011).
Aree industriali: in Europa sono più di 20mila le aree industriali dismesse.
Capannoni: 100 mila i capannoni in vendita in Italia. Nel bresciano risultano 600 capannoni
nuovi e vuoti. In Veneto i capannoni sfitti sono circa il 20% del totale.
Case cantoniere Anas: solo in Toscana, su un totale di 132 case cantoniere, 68 sono in uso
e 64 sono state trasferite alla Regione in attesa di una nuova destinazione.
Caserme: la superficie delle caserme inutilizzate che saranno messe in vendita dalla Difesa
ammonta a 4.300.000 metri cubi. Solo in Friuli sono stati mappati circa 245 siti in
dismissione. 1 milione di mq di immobili, per 13 complessi militari non più utilizzati dalle
Forze armate, sono state trasferiti ai Comuni di Milano, Torino e Roma.
Comuni: nel 2016 saranno 4.395 i comuni che subiranno un progressivo disagio abitativo
(il 42,2% dei comuni italiani, il 10,4 % della popolazione); di questi 1.650 (1/5 dei comuni e
il 4,2% della popolazione) sono destinati a diventare veri e propri “insediamenti
fantasma”. Paesi Fantasma ha censito 133 paesi fantasma e 147 luoghi fantasma
(www.paesifantasma.com)
Edifici: 2.000.000 gli edifici abbandonati in Italia. Nel comune di Albenga sono abbandonati
sette gruppi di edifici (tra cui una polveriera, una caserma, un cantiere navale e l’albergo
Puerta del sol che fu costruito per ospitare il ritiro dei calciatori del mondiale ’82 e
successivamente abbandonato).
Linee ferroviarie: in Italia ci sono circa 6.000 km di tratte ferroviarie chiuse al traffico; circa
900 km di tratti abbandonati a seguito di varianti di tracciato; circa 600 km di linee
incompiute (www.ferrovieabbandonate.it ). Circa 3.000 km di linee ferroviarie FS dismesse
di cui 325 destinate a greenways (piste ciclabili, percorsi verdi, etc.) (www.fsitaliane.it )
Stazioni ferroviarie: attualmente sono
circa 1.700 le stazioni ferroviarie sono
impresenziate che le FS stanno concedendo tramite contratti di comodato d’uso gratuito
alle associazioni e ai comuni affinché siano avviati progetti. Circa 480 stazioni per 79.000
mq sono state già assegnate
Uffici: solo a Milano e Provincia ci sono 12 milioni di mq di uffici di cui, nel 2012, 1,3
milioni (pari all’11% del totale) erano vuoti (Urban Land Institute).
Nella pubblicazione “Disponibile!” presentata a Spoleto, sono reperibili foto e storie di
37 esperienze civiche collaudate di riappropriazione di aree ed edifici abbandonati,
riconvertiti a spazi e progetti per attività di interesse generale. Nel corso del workshop del
6 giugno si confronteranno circa dieci realtà del network Disponibile!, in particolare tre di
queste realtà per indicare quali passaggi istituzionali e amministrativi possono agevolare il
riuso civico degli spazi urbani. Si tratta di:
LABORATORI URBANI. E’ l’iniziativa della Regione Puglia per trasformare edifici
pubblici dismessi in spazi sociali per i giovani. Attraverso un bando pubblico destinato ai
comuni pugliesi, la Regione ha finanziato il recupero di ex mattatoi, antichi monasteri,
capannoni industriali in abbandono, scuole in disuso e altri immobili di proprietà pubblica.
Ogni Laboratorio Urbano ha contenuti e caratteristiche proprie: luoghi per l’arte, lo
spettacolo e il recupero delle tradizioni e degli antichi mestieri; luoghi di uso sociale e
sperimentazione
delle
nuove
tecnologie;
servizi
per
il
lavoro,
la
formazione
e
l’imprenditorialità giovanile; spazi espositivi, di socializzazione e di ospitalità. Ad oggi
sono 146 gli immobili ristrutturati attraverso il bando Laboratori Urbani, distribuiti su tutto
il territorio regionale. TEMPO RIUSO. L’associazione Temporiuso.net utilizza il patrimonio
edilizio esistente e gli spazi aperti vuoti, in abbandono o sottoutilizzati di proprietà
pubblica o privata e li riattiva con progetti legati al mondo della cultura e
all’associazionismo,
allo
start-up
dell’artigianato
e
della
piccola
impresa,
all’accoglienza temporanea per studenti e turisti low cost.
MACAO. Il progetto parte con l’occupazione di Torre Galfa a Milano:. Il 5 maggio 2012
centinaia
di
persone
tra
lavoratori
dello
spettacolo,
dell’arte,
della
ricerca
e
dell’immateriale, si incontrano ed entrano nel grattacielo. L’occupazione della Torre è un
segno simbolico: un grattacielo vuoto, inerte, inutile al tessuto sociale, simbolo prepotente
delle logiche insensibili della speculazione edilizia viene restituito alla città, riscattato da
una moltitudine di cittadini che vogliono dimostrare come si possa immaginare e costruire
una capacità cooperante di fare arte, cultura e ricerca.