Bandiera Oliosi - Comune di Castelnuovo del Garda

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Bandiera Oliosi - Comune di Castelnuovo del Garda
Programma rievocazione dell’Episodio della Bandiera a Oliosi di Castelnuovo del Garda
e ottava edizione della mostra “Una storia, una bandiera”
SABATO 21 GIUGNO
Ore 9.30 Visita ai luoghi storici a cura del Gruppo CTG “El Vissinel”, partenza dal Monumento
Ore 19 Inaugurazione dell’ ottava edizione della mostra Una storia, una bandiera
presso l’ex Scuola elementare di Oliosi.
DOMENICA 22 GIUGNO
Ore 9.15 Riunione in piazza 24 giugno a Oliosi. Trasferimento di una delegazione di civili e
militari al Monumento di Monte Cricol
Ore 9.40 Sfilata delle Autorità civili, militari e gruppi d’arma accompagnati dalla Banda cittadina e
da mezzi militari. Partenza da Piazza 24 giugno 1866
ore 10.00 S. Messa presso il Parco Autieri
ore 11.00 Interventi delle Autorità e visita alla mostra Una storia, una bandiera presso l’ex scuola
elementare.
Segue momento conviviale.
Mostra “Una storia, una bandiera”
Oliosi di Castelnuovo del Garda
Dal 21 al 23 giugno, presso l’ex Scuola elementare
Ottava edizione della mostra Una storia, una bandiera, in ricordo dell’eroico episodio della
Bandiera avvenuto il 24 giugno 1866 a Oliosi (Verona), durante la terza guerra d’Indipendenza,
nell’ambito della battaglia di Custoza.
Organizzata dall’Amministrazione comunale di Castelnuovo del Garda e dall’Assessore alla Cultura
e Vicesindaco Ilaria Tomezzoli, in collaborazione con il Circolo La Bandiera, l’Associazione
Combattenti e Reduci di Oliosi, è curata da Claudia Farina.
Da vedere
La mostra riflette un lavoro di ricerca, memoria, ricostruzione, di cui sono compartecipi istituzioni,
personalità e associazioni menzionati nei ringraziamenti. Che l’episodio della Bandiera di Oliosi, a
cui s’ispira la mostra, sia un fatto non marginale nella storia risorgimentale, è testimoniato dal fatto
che proprio il cimelio di Oliosi ha aperto la parata a Roma per la festa della Repubblica del 2
giugno 2011.
L’esposizione esibisce documenti storici, diorami, immagini di personaggi illustri e cimeli
conservati da enti e collezionisti. Per gentile prestito del Museo storico del Risorgimento “Agostino
Bianchi” di Montichiari (Brescia), diretto da Paolo Boifava e la collaborazione di Emanuele Cerutti,
sono in mostra cimeli di grande interesse, riferiti alla Prima Guerra Mondiale: congedo soldato
Dancelli reduce di Custoza; chepi della Guardia Nazionale; gavettone soldato Mancini; bicicletta
da ufficiale Bersagliere; n. 4 maschere anti gas di diverse nazionalità; n. 3 borracce. In questo modo
la mostra di Oliosi intende partecipare alla rievocazione della Grande Guerra.
Il direttore del Parco Materiali Motorizzazione e Genio di Peschiera del Garda, Colonnello
Salvatore Martiniello, ha cortesemente messo a disposizione apparati radio degli anni ’50 del secolo
scorso (due ricetrasmettitori e un radioricevitore); domenica arriveranno nel parco di Oliosi due
esemplari di Veicolo Tattico Leggero Multiruolo, uno nella versione protetta, l’altro nella versione
portaferiti.
La sala propriamente riservata al contesto dell’ Episodio di Oliosi esibisce la mostra “1860 – La
gioventù ribelle. I garibaldini veronesi nella spedizione dei Mille” gentilmente prestata da Nazario
Barone, presidente del Comitato del Museo del Risorgimento di Villafranca (Verona), che così la
descrive: “Erano poco più di mille; i più numerosi erano i lombardi e i veneti. Dei 160 veneti 24
appartenevano alla provincia di Verona ed erano uomini di condizione diversa: professionisti,
studenti, operai, artigiani, contadini, in parte già veterani in parte completamente nuovi all’uso delle
armi”. Le immagini, oltre a episodi della campagna militare garibaldina, riproducono le fotografie
dei Mille tratti da un album dell’epoca e i veronesi – dei quali sono note le fotografie - sono
evidenziati da un nastrino tricolore e da una breve biografia.
Proseguendo la tradizione dei diorami ammirati nelle varie edizioni e delle opere eseguite
dall’Associazione “Amici del Presepe” di Oliosi - dal fine lavoro artigianale dedicato allo strappo
della bandiera, evidenziato nella ricostruzione della casa storica, alla riproduzione della lapide
apposta nel 1908 sulla Casa Benati – quest’anno l’Associazione mette in mostra un pozzo in
polistirene e gesso, simile a quello esistente nel cortile Benati, da cui il parroco attinse l’acqua per i
feriti
quel
24
giugno
1866.
Il video proiettato in mostra dal titolo Salviamo la bandiera - la storia della bandiera salvata ad
Oliosi è opera dell’ I.C. “A. Montini” di Castelnuovo del Garda.
Il video ha meritato il primo premio al concorso “Memoria film festival” di Fumane, in occasione
del 150° dell’Unità d’Italia.
Fa da sottofondo alla mostra la marcia militare Oliosi Sturm Marsh, composta da Franz Leahr,
padre del più celebre Franz Leahr junior, autore della “Vedova allegra”. Il musicista, direttore di
banda di un reggimento di fanteria austriaco, fu ferito proprio ad Oliosi nel contesto della battaglia
di Custoza. Rimase talmente impressionato da quell’ esperienza che dedicò all’episodio una
marcia.
In sala, oltre alle Bandiere, è presente il gonfalone di Oliosi, predisposto dall’Amministrazione
comunale di Castelnuovo del Garda.
Orari apertura mostra: sabato 21 dalle 19.00 alle 22.00; domenica 22 dalle 11.00 alle 13.00 e dalle
18.00 alle 22.00; lunedì 23 dalle 19.00 alle 22.00, in concomitanza con la locale “Festa della
bandiera”.
L’episodio risorgimentale della Bandiera di Oliosi.
Il 24 giugno 1866 è noto per la battaglia di Custoza, svoltasi nella terza guerra d’Indipendenza.
Nell’ambito di questo scontro si colloca l’episodio di Oliosi. Quella mattina la brigata Forlì,
costituita dal 43° e 44° Reggimento Fanteria, si stava dirigendo verso Castelnuovo quando fu
assalita e scompaginata da una carica della cavalleria leggera austriaca, gli Ulani. Un gruppo di
ufficiali, sottoufficiali e soldati del 44° occuparono casa Benati a Oliosi, resistendo per alcune ore,
finchè il fuoco avversario incendiò la casa. Prima di arrendersi, divisero il drappo della bandiera del
44° in strisce verticali, probabilmente tredici, che gli ufficiali custodirono durante la prigionia ad
Agram, l’odierna Zagabria. Il drappo fu ricomposto con undici pezzi e la bandiera riconsegnata al
44° Reggimento durante una solenne cerimonia in piazza San Marco a Venezia, il 25 ottobre 1866.