Normativa AUT
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Normativa AUT
Linee guida per la catalogazione Scheda AUT- Autore versione base ICCD 3.02 – revisione SIRBeC 3.02 Regione Lombardia 2009 1 Commissione scientifica Elena Berardi, Mariella Boemi, Gabriele Borghini, Paola Callegari, Maria Lucia Cavallo, Flavia Ferrante, Maria Letizia Mancinelli, Clemente Marsicola, Anna Perugini, Elena Plances, Sandra Vasco Rocca Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Laura Bonanni, Cristina Magliano Istituto Centrale per il catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche Stefano Vitali Archivio di Stato di Firenze Maria Francesca Bonetti Istituto Nazionale per la Grafica Corinna Giudici Soprintendenza Patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Bologna, Ferrara, ForlìCesena, Ravenna e Rimini Barbara Bergaglio Beni culturali Settore Biblioteche, Archivi ed Istituti Culturali della Regione Piemonte Enzo Minervini Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Adriano Favaro Fototeca Regionale del Veneto Antonio Giusa Centro Regionale di catalogazione e restauro dei beni Culturali della Regione Friuli-Venezia Giulia Giuseppina Benassati Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna Mariella Russo Centro Regione per l’inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, fotografica, aerofotografica, fotogrammetrica e audiovisiva dei beni culturali e ambientali della Regione Siciliana Laura Gasparini Biblioteca Panizzi Oriana Goti Archivio Fotografico Toscano Antonella Felicioni Archivio fotografico della Cineteca Nazionale Stefania Vecchio Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Revisione scientifica ed elaborazione testi Elena Berardi Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione Stefania Vecchio Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Collaborazione organizzativa Paola Balduin, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione 2 Nota Queste linee guida, ad uso dei catalogatori SIRBeC, recepiscono la normativa emanata nel 2008 dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione per la compilazione della scheda AUT. Al fine di creare un Authority file comprensivo dei dati relativi agli “Istituti e Luoghi della cultura”, come definiti dalla normativa vigente, il tracciato è stato integrato con campi e vocabolari specifici. Regione Lombardia - Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie Struttura Sistemi della conoscenza dei beni culturali 3 Legenda * (*) [*] obbligatorietà assoluta obbligatorietà di contesto obbligatorietà assoluta a cura ICCD CD - CODICI * In questo paragrafo vengono forniti i dati che permettono di individuare la scheda negli archivi creati dalle istituzioni preposte alla catalogazione e di risalire all’Ente che l’ha validata. In particolare, il codice univoco ha la funzione di identificare univocamente una scheda a livello nazionale. UOP* Unità operativa Identifica la stazione di lavoro in cui vengono immessi i dati; non è modificabile in fase di compilazione della scheda. Il valore dell'unità operativa viene impostato all'atto dell'installazione del programma, quando viene richiesto il file dell'unità operativa: ogni postazione di lavoro deve avere una unità operativa diversa. I file delle unità operative devono essere richiesti dai soggetti catalogatori alla Regione Lombardia e vengono distribuiti attraverso il Sito Servizio SIRBeC (http://www.culture.lispa.it/sitserv/). NSK* Numero scheda Identifica il numero progressivo della scheda compilata; non è modificabile in fase di compilazione della scheda. Il campo viene incrementato di una unità alla creazione di ogni nuova scheda. Combinato con il campo "Unità operativa" consente di attribuire alla scheda compilata un’identificazione univoca sul territorio lombardo. IDK* Codice scheda Rappresenta l’identificatore univoco di ogni scheda ed è generato in automatico dal sistema attraverso la combinazione di UOP ed NSK (Unità operativa e Numero scheda); viene gestito in automatico dal software e non è modificabile in fase di compilazione della scheda. IDH* Codice per citazione Il campo è valorizzato in automatico dal sistema replicando il contenuto del precedente campo IDK. Non è compilabile dai catalogatori. Si utilizza in sede centrale nell'ambito della normalizzazione dell'Authority File. La ripetitività permette di gestire l'accorpamento di diverse schede che rappresentano lo stesso dato. VSK Visibilità scheda Contiene il livello di pubblicabilità e di diffusione su web delle informazioni contenute nella scheda. La pubblicazione avverrà secondo profili di accesso differenziati. 4 Il sottocampo riporta i valori attribuiti dall’ente catalogatore secondo le seguenti indicazioni pubblicate nel bando annuale SIRBeC: Vocabolario chiuso Livello 1 – Consultazione minima [pubblicazione del nome e dei dati anagrafici] Livello 2 - Consultazione ampliata [pubblicazione della scheda escluse le notizie storiche-biografiche] Livello 3 - Consultazione completa [pubblicazione dell’intera scheda] Livello 0 – Dati non pubblicabili DSK Utilizzo scheda per diffusione Identifica il livello attribuito alla scheda dalla verifica tecnico-scientifica effettuata da Regione Lombardia; è un campo di pertinenza regionale, la cui compilazione non è consentita da parte dell’Ente. Vocabolario chiuso 00= non collaudata 01= pubblicabile a livello minimo 02= pubblicabile a livello intermedio 03= pubblicabile a livello completo 04= non pubblicabile perché in fase di collaudo 05= non pubblicabile per documentazione fotografica scadente 06= non pubblicabile per documentazione fotografica mancante 07= non pubblicabile per documentazione fotografica errata 08= non pubblicabile per allegati errati 09= non pubblicabile per qualità dei dati scadente 10= non pubblicabile perché doppia NIN NUMERO INTERNO Campo strutturato ad uso interno dell'istituzione, da utilizzare per l'attribuzione di una numerazione alternativa alla scheda. I criteri di numerazione e quindi di compilazione del campo sono a discrezione dell’Ente catalogatore. NINR Riferimento Identifica il riferimento al catalogo, all'inventario o ad altro che contenga la numerazione della scheda. NINN Numero interno Contiene la numerazione della scheda; ogni Ente potrà definire il criterio di numerazione delle schede secondo sue specifiche necessità dettate dalla strategia della campagna di catalogazione. TSK * Tipo scheda Sigla che contraddistingue il modello di scheda previsto per l’entità catalogata. La compilazione del campo è obbligatoria. Vocabolario chiuso AUT [Archivio controllato dei nomi: persone e enti] 5 LIR * Livello ricerca Riportare il grado di elaborazione e approfondimento del record d’autorità, indicando se si tratta di un livello di ricerca minimo (I), intermedio (P) o massimo (C). A differenza delle schede di catalogo, per le schede dell’archivio controllato l’indicazione del livello di ricerca è da riferire al tipo di ricerca effettuata su un determinato autore, piuttosto che sulla possibilità di compilare i soli campi che presentano obbligatorietà. Di un determinato autore infatti potrebbe essere possibile fornire solo dati essenziali desumibili dalle opere o da fonti locali e questi potrebbero essere gli unici disponibili allo stato della ricerca, tuttavia se sono stati consultati repertori e fonti locali il livello di ricerca potrebbe essere definito come P (precatalogo). Il livello C potrà essere attribuito solo dall’ICCD e/o dall’Ente preposta al controllo dei dati. I catalogatori potranno attribuire un livello I o P a seconda del grado di approfondimento. Vocabolario chiuso I [Inventario] P [Precatalogo] C [Catalogo] NCU [*] Codice univoco ICCD Obbligatorietà assoluta a cura dell’ICCD. Numero di otto cifre assegnato dall’ICCD al termine del processo di validazione della scheda. Tale numero consentirà di individuare univocamente all’interno del sistema nazionale un’unica entità catalogata. Negli archivi locali il codice univoco di riferimento è costituito dal codice AUTH – Sigla per citazione. Es.: ESC * 00005438 Ente schedatore Indicare in codice l’Ente che ha coordinato l’attività di catalogazione. Per Soprintendenze e altri Istituti si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera ‘S’ (fatta eccezione per ICCD e ICR, per i quali si deve indicare la sola sigla). Per le Regioni si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera ‘R’; per le Province si utilizzano le sigle; per le Diocesi si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera ‘D’; per i Comuni si utilizzano i codici ISTAT aggiornati, facendoli precedere dalla lettera ‘C’; per le Biblioteche si utilizzano i codici contenuti nell’Indice per codice del Catalogo delle biblioteche d’Italia (Roma, ICCU/Milano, Editrice Bibliografica, 1993); per le Università si utilizza un codice composto dal prefisso ‘UNI’ seguito dalla sigla della provincia dove risiede l’Università (nel caso in cui in una provincia vi siano più Università, verrà aggiunto un numero progressivo – in ordine di istituzione dell’Università – collocato dopo la sigla della provincia). Nel caso di campagne di catalogazione condotte da soggetti privati a seguito di atto di concessione, il soggetto schedatore deve essere contrassegnato dalla lettera ‘C’ e dal numero di progetto indicato sulla Gazzetta Ufficiale, seguiti entro parentesi dal numero e anno della legge relativa. Per soggetti diversi da quelli evidenziati, i codici e le relative definizioni andranno concordati con l’ICCD, fermo restando che per gli enti esterni al Ministero per i Beni e le Attività Culturali si darà priorità all’istituzione di appartenenza (eventuali specifiche di dettaglio sull’ente schedatore potranno essere fornite nel paragrafo CM – COMPILAZIONE, campo CMPE - Specifiche ente schedatore). La compilazione del campo è obbligatoria. 6 Vocabolario aperto Codici Enti (v. Lista Enti) con prefisso S Codici di Regione (v. Lista Codici Regioni) con prefisso R Sigle delle Province (v. Lista Province) Codici delle Diocesi (v. Lista Diocesi) con prefisso D Codici delle Università (v. Lista Università) ecc. Es.: ICR S08 S301 R08 NA D576 C9052021 RM0175 UNISI UNIRM3 EVL [*] [Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini] [Soprintendenza Archivistica per il Piemonte] [Regione Emilia-Romagna] [provincia di Napoli] [diocesi di Castellaneta] [comune di Pienza] [Biblioteca della Camera dei Deputati] Ente validatore Questo sottocampo verrà compilato dall’ICCD al termine del processo di verifica formale e scientifica e di validazione finale. 7 RV - RELAZIONI Il paragrafo è da utilizzare solo nel caso si stiano catalogando Luoghi della cultura. In questo paragrafo vengono date le informazioni che consentono di porre in relazione l’Ente o Istituto con altre schede della stessa o di diversa natura. RVE STRUTTURA COMPLESSA Il campo dev’essere utilizzato solo nel caso di istituti complessi che presentino una strutturazione gerarchica. RVEL Livello Il sottocampo indica, in forma numerica, la posizione di ciascuna scheda all'interno del sistema relazionale definito dalla strutturazione complessa. La scheda che descrive il complesso avrà il campo RVEL compilato con il valore "0", mentre le schede che descrivono i componenti avranno il campo RVEL compilato con valori numerici progressivi a partire da "1". RVEK Codice IDK della scheda di livello superiore Nel caso di schede relative ai componenti di una struttura complessa si dovrà indicare il codice IDH della scheda che descrive il complesso. Negli altri casi il campo non viene compilato. RSE RELAZIONI CON ALTRI BENI/ENTITA' Insieme di relazioni che indicano alcuni collegamenti privilegiati tra l’ente o istituto oggetto della scheda ed altre schede di catalogo anche di diversa natura. Vanno quindi registrati nei sottocampi che seguono il tipo di relazione (sottocampo RSER), il tipo di scheda in rapporto con quella in esame (sottocampo RSET), il codice univoco di tale scheda (sottocampo RSEC). Il campo è ripetitivo. RSER Tipo relazione Indicare il tipo di relazione che intercorre tra l’oggetto della scheda in esame e la scheda correlata esistente. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Nel caso si stia schedando un “luogo della cultura” (si veda il campo SSK), il vocabolario prevede le seguenti possibilità: - luogo di collocazione/localizzazione: ha sede in; si intende l’edificio/gli edifici nel quale/nei quali ha sede l’istituzione in oggetto - collezione: conserva; si intendono eventuali collezioni che siano di proprietà/ responsabilità dell’istituzione in oggetto - ente di appartenenza: fa parte di; si intendono enti/istituzioni che facciano capo ad un’istituzione sovraordinata. - correlazione: è in relazione con; si intende una più generica relazione tra schede di catalogo Vocabolario chiuso luogo di collocazione/localizzazione collezione ente di appartenenza correlazione RSET Tipo scheda 8 Indicare il tipo di scheda con cui è catalogato il bene posto in relazione con il bene in esame. Va indicata la sola sigla della scheda (la definizione fra parentesi quadre è per memoria del catalogatore). Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario aperto A [Architettura] AUT [Persona/Ente] BDI [Bene Demoetnoantropologico Immateriale] BDM [Bene Demoetnoantropologico Materiale] CA [Complesso Archeologico] D [Disegno] F [Fotografia] FA [Foto Aerea] MA [Monumento. Archeologico] MI [Matrice d’Incisione] NU [Beni Numismatici] OA [Opera e oggetto d’Arte] OAC [Opere di Arte Contemporanea] PG [Parchi e Giardini] RA [Reperto Archeologico] S [Stampa] SI [SIto Archeologico] BNB[Beni Naturalistici-Botanica] BNM[Beni Naturalistici-Mineralogia] ecc. Es.: se in RSER si è optato per il primo esempio (luogo di collocazione/ localizzazione), in RSET valorizzare A; RSES Specifiche tipo relazione Indicare eventuali specifiche utili a chiarire il tipo di relazione, in particolare per quanto riguarda la ‘relazione con’. RSEC Codice bene Indicare il codice univoco che individua il bene con cui il bene in esame è posto in relazione. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: RSEK 1200003527 (nel caso in cui il bene sia individuato con i codici NCTRNCTN); 1200003527A (nel caso in cui il bene sia individuato con i codici NCTRNCTN + NCTS); 200003527-2 (nel caso di un bene componente, per il quale va indicato anche il valore del RVEL). Codice IDK della scheda correlata Sottocampo regionale per la gestione delle relazioni tra beni. Indicare il codice IDK che individua il bene con cui il bene in esame è posto in relazione. 9 AC - ALTRI CODICI Il paragrafo va compilato nel caso in cui gli enti schedatori abbiano l’esigenza di assegnare alle schede di catalogo un codice identificativo all’interno della propria banca dati, oppure nel caso in cui sia necessario evidenziare la presenza di schede contenute in altre banche dati, correlate alla scheda catalografica. ACC Altro codice Il campo è destinato a registrare eventuali codici numerici o alfanumerici che nell’ambito di un sistema informativo locale identifica univocamente la scheda. Es.: CM010-00322 ACI Codice internazionale Numero di codice internazionale che identifica le medesime entità di autorità. In particolare ci si riferisce al numero standard ISADN (International Standard Authority Data Number) destinato a identificare e localizzare entità indipendentemente dalle intestazioni nazionali d’autorità1. Es.: IT/ICCD/0000547688 ACS SCHEDE CORRELATE Informazioni sui codici identificativi assegnati al medesimo record di authority all’interno di altri sistemi di authority file. Il campo è ripetitivo. ACSE (*) Ente Nome per esteso o in acronimo dell’Ente che ha prodotto la scheda. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. ACSE: LOC - Library of Congress Authorities ACSE: ICCU ACSC (*) Codice Codice identificativo (numerico o alfanumerico) della scheda da correlare. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: ACSE: LOC - Library of Congress Authorities ACSC: LC Control Number nr. 95007293 ACSE: The J. Paul Getty Trust - ULAN ACSC: id. 95007293 ACSE: ICCU 1 IFLA UBCIM Working Group on Minimal Level Authority Record and the ISADN, 1996. http://www.ifla.org/VI/3/p1996-2/mlar.htm 10 ACSC: IT\ICCU\CFIV\009079 ACSS Specifiche Indicare in maniera non strutturata informazioni utili all’individuazione o alla specificazione della scheda correlata. 11 * AU - INTESTAZIONE UNIFORME L’intestazione ha la funzione di garantire l’uniformità d’accesso al catalogo mediante l’adozione di una determinata forma scelta per un medesimo nome, sia esso riferito ad una persona o un ente collettivo. Oltre che l’intestazione uniforme il paragrafo contiene nei sottocampi strutturati tutte quelle informazioni anagrafiche utili a identificare univocamente l’identità trattata. Per la definizione della scelta e della forma del nome si fa riferimento alle Regole Italiane di Catalogazione per Autore (REICA)2. AUT Intestazione Ogni entità, sia esso una persona o un ente, deve essere rappresentato nell’Authority File, attraverso un unico nome o un’unica denominazione o in altre parole attraverso una intestazione uniforme. I nomi o le denominazioni con le quali vengono in diversi modi designati gli autori personali o collettivi non rappresentano di per se’ un’intestazione uniforme; questa è il risultato di un processo di normalizzazione, standardizzazione che si basa in primo luogo sulla scelta del nome, tra le eventuali varianti del nome stesso, e sulla definizione della forma del nome scelto. L’intestazione uniforme, che per continuità con la precedente versione dello standard, viene definita “nome scelto” sarà registrata nel campo strutturato insieme alle informazioni anagrafiche relative all’autore stesso. Delle eventuali altre forme del nome non adottate si fa rinvio nel campo strutturato VR – Forme varianti e relazioni. AUTN * Nome scelto di persona o ente Nel sottocampo AUTN dovrà essere riportato, nella forma standardizzata il nome scelto di persona o ente collettivo. Nel caso in cui esistano per una stessa persona o ente diverse denominazioni o forme varianti del nome si dovrà in primo luogo individuare il nome da adottare e successivamente stabilire, secondo precise regole, la forma standard del nome. Al momento della registrazione del record bisognerà quindi interrogarsi sul nome da scegliere - il nome anagrafico o lo pseudonimo ad esempio- e in quale ordine e secondo quali criteri rappresentarlo. Nella maggioranza dei casi gli autori collettivi - intesi come organizzazione, istituzione, impresa, ditta, studio o gruppo di persone, anche a carattere temporaneo, che sia direttamente coinvolta nel processo creativo o nella realizzazione, diffusione e conservazione di un’opera e che sia identificabile univocamente attraverso un nome o una definizione univoca - sono identificati attraverso un nome assunto o dalla denominazione ufficiale dell’ente. Eventuali rinvii tra la forma del nome scelto e altre forme dovranno essere riportate nei sottocampi VRVA e VRRA a seconda che si tratti di una forma variante o di una relazione o rinvio reciproco. Il campo è obbligatorio e non è ripetitivo. Nella schedatura dei Luoghi della cultura indicare la denominazione adottata negli atti di riconoscimento di Regione Lombardia. 1. Scelta del nome autore personale Il principio di fondo che guida la scelta del nome è quello di individuare, tra le diverse forme note, quella con la quale un autore o una persona è prevalentemente conosciuta 2 Regole Italiane di catalogazione (REICA) Bozza complessiva, febbraio 2008 consultabile all’indirizzo http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/ReicaFeb2008.pff?I=it (data ultimo accesso 04 agosto 2008) 12 o con la quale preferisce rendersi nota. A seconda che si tratti di un autore moderno o contemporaneo o meno, la scelta dovrà essere condotta tenendo presente la volontà esplicita dell’autore (cfr. nomi o pseudonimi assunti) o le diverse fonti di riferimento (cfr. nomi, denominazioni e pseudonimi assegnati). Va precisato che tra le varianti di un nome la scelta deve essere condotta solo tra quelle significative, escludendo quindi forme diverse determinate da un diverso ordine del nome, da varianti ortografiche, da forme vernacolari o storicizzate. Si dovranno prendere in considerazione solo quelle forme varianti determinate dall’uso di pseudonimi assunti o attribuiti, da denominazioni convenzionali, da cambiamenti del nome dovuti a cambiamento di stato. Ad esempio la scelta del nome per Michelangelo Buonarroti dovrà essere fatta tra la forma Buonarroti Michelangelo o la forma Michelangelo, tralasciando tutte le varianti ortografiche minori (Buonnarota, Michel Angelo, Michelagnolo ecc.). 1.1 Pseudonimi o nomi assunti Per gli autori che durante la loro attività hanno scelto di presentare le loro opere con un nome diverso da quello anagrafico si dovrà prediligere la forma da essi utilizzata, sia essa uno pseudonimo o un nuovo nome, facendo rinvio della forma anagrafica nel campo VRVA. In caso di dubbio fra un cambiamento deliberato del nome o un uso occasionale e contemporaneo di un altro nome, si utilizza la forma prevalente. Es.: AUTN: VRVA: Scipione Bonichi, Gino [pseudonimo] [nome reale] AUTN: VRVA: VRVA: Nogari, Irmo Cigarini, Gaetano Gianni Antonio [nome assunto] [nome reale] [pseudonimo] AUTN: VRVA: Savinio, Alberto [nome assunto] De Chirico, Andrea [nome reale] Nel caso in cui un autore sia prevalentemente noto con un nome che presenta una forma di completezza minore rispetto a quella anagrafica, si adotta quest’ultima AUTN: VRVA: Aulenti, Gae Aulenti, Gaetana [forma incompleta] [nome reale] Ma se il nome presenta, senza una esplicita volontà da parte dell’autore, una forma incompleta, ad esempio le sole iniziali del prenome o nome proprio o il cognome senza suffisso, in caso di corretta integrazione e scioglimento delle iniziali si preferisce quest’ultima forma per chiarezza di identificazione. AUTN: VRVA: Anticone, Giovanni Battista Anticone, G. B. [forma rilevabile dalla firma] 1.2. Nomi, pseudonimi, denominazioni convenzionali assegnati In assenza di esplicitazione della volontà dell’autore, ad esempio per gli autori antichi, la scelta del nome si baserà sulla tradizione storiografica e critica, preferendo la forma prevalentemente utilizzata nei repertori e dalle fonti. 13 AUTN: VRVA: Botticelli, Sandro Filipepi, Alessandro AUTN: VRVA: Francia, Francesco Raibolini, Francesco Casi di scelta dubbia o difficile potrebbero presentarsi per quegli autori generalmente più noti attraverso uno pseudonimo. L’uso di pseudonimi, largamente condiviso e utilizzato dalla critica, tende oggi in alcuni casi ad essere progressivamente sostituito dalla forma anagrafica del nome. Si farà comunque un rinvio della forma non accettata nel campo VRVA. Ad esempio tra Francesco Mazzola e Parmigianino si opterà per quest’ultima facendo un rinvio della prima forma. Di Alessandro Magnasco detto il Lissandrino si adotterà invece la forma anagrafica e non lo pseudonimo, ormai non più così frequentemente utilizzato. La scelta del nome dovrà essere comunque fatta sulla base dello spoglio delle fonti e dei repertori aggiornati ed autorevoli. Es.: AUTN: VRVA: AUTN: VRVA: Parmigianino Mazzola, Francesco Magnasco, Alessandro Lissandrino Nel caso in cui non si tratti proprio di un pseudonimo ma di una denominazione convenzionale o notname attribuito ad un autore anonimo dalla critica, la denominazione convenzionale verrà assunta come intestazione autorizzata. Es.: AUTN: Pittore di Ettore AUTN: Pittore di Troilos AUTN: Primo Maestro di Sant’Eugenio AUTN: Maestro della Pala Sforzesca Se una denominazione convenzionale è stata adottata per un autore del quale si sia scoperta l’identità anagrafica si potrà scegliere se continuare ad adottare il notname o se al contrario utilizzare la forma anagrafica o lo pseudonimo, secondo quanto attestato dalle fonti o dai repertori. Es.: AUTN: Fra Carnevale VRVA: Maestro delle Tavole Barberini VRVA: Corradini, Bartolomeo Diverso invece è il caso di un autore anonimo, generalmente indicato dalle fonti o dalla critica con un nome convenzionale o con uno pseudonimo, per il quale sono state solo avanzate ipotesi circa la sua identità anagrafica. In questo caso si registrerà la denominazione o lo pseudonimo e si farà un rinvio del tipo “vedi anche” attraverso il campo VRRA, mettendo in relazione il record con altri record aventi per intestazione uniforme la forma anagrafica o un eventuale altro pseudonimo dell’autore cui si ipotizza l’identificazione. Nelle notizie storico – biografiche si farà cenno alle diverse ipotesi di identificazione dell’autore. Es.: AUTN: Maestro del Bambino Vispo 14 VRRA: Stagnina, Gherardo VRRA: Alcanyis, Miguel 1.3. Nomi di autori stranieri Nel caso di autori stranieri la registrazione del nome scelto dovrà essere nella lingua d’origine dell’autore stesso, con l’eventuale indicazione nel campo VRVA di un rinvio alla forma parallela in italiano. Per traslitterazioni o traduzioni storicizzate del nome non si farà rinvio, ma solo la registrazione della forma variante. Es. : AUTN: Montagne, Renaud de la VRVA:Monsù Montagna AUTN: Agricola, Christoph Ludwig VRVA: Agricola, Ludovico Per autori stranieri attivi soprattutto in Italia e noti attraverso una forma italiana del nome si utilizzerà preferibilmente come nome scelto la forma italiana, facendo rinvio della forma in lingua d’origine nel campo VRVA. Es.: AUTN: Rosa da Tivoli VRVA : Roos, Philipp Peter AUTN: Schiavone, Andrea VRVA : Medulič, Andrija AUTN: Giambologna VRVA: Bologne, Jean de 2. Forma del nome personale Il principio generale che determina la forma del nome scelto è quello che in prima posizione compaia sempre quell’elemento del nome che meglio identifica l’autore. Il principio non è diverso da quello che normalmente presiede alla creazione di indici sistematici ed è innanzitutto funzionale al reperimento delle informazioni all’interno di una lista. L’intestazione può quindi essere in forma diretta se il primo elemento del nome scelto, nell’uso linguistico, è il medesimo utilizzato per indicizzare il nome scelto, ad esempio Agostino da Siena, Piero della Francesca. Se il nome scelto presenta in prima posizione, nell’uso linguistico, un elemento del nome non qualificante ai fini di una indicizzazione (ad esempio un nome di battesimo o prenome), si adotterà la forma inversa, separando con una virgola l’elemento del nome, assunto come identificante, da altri elementi del nome, ad esempio Muziano, Girolamo. 2.1. Indicazione di origine o provenienza Per i nomi qualificati attraverso un’attestazione di provenienza si adotterà la forma diretta. Il nome sarà seguito dall’indicazione della provenienza, preceduto da preposizione o dalla forma aggettivata. Es.: AUTN: Gentile da Fabriano 15 AUTN: Stefano Fiorentino Nel caso in cui la forma aggettivata abbia assunto nel tempo una valenza principale nell’identificazione sarà preferibile anteporre questa al nome, utilizzando una forma inversa. Es.: AUTN: Pisano, Nicola e non Nicola Pisano AUTN: Pisano, Tommaso e non Tommaso Pisano AUTN: Pisano, Giovanni e non Giovanni Pisano AUTN: Aretino, Pietro 2.2. Patronimici Per i patronimici si indicherà solo il grado di parentela diretto con forma diretta, registrando eventuali altre forme nel campo VRVA Es.: AUTN: Berto di Giovanni VRVA: Berto di Giovanni di Marco AUTN: Filippo di Giovanni Nei casi di omonimia il ricorso ad una forma più estesa potrebbe però essere utile, tenendo sempre presente che altri elementi potranno comunque concorrere a identificare un determinato autore. Es.: AUTN: Francesco di Giovanni di Guccio per distinguerlo da AUTN: Francesco di Giovanni (attivo 1465-1480) AUTN: Francesco di Giovanni (1393 o 1397 -1440/1447) I patronimici non saranno da riportare quando il nome scelto presenta un elemento del nome sufficientemente identificativo dell’autore. L’eventuale forma completa potrà essere registrata nel campo VRVA Es.: AUTN: Boccardi, Francesco VRVA: Boccardi, Francesco di Giovanni AUTN: Falconi, Bernardo VRVA: Falconi, Bernardo di Nello di Giovanni 2.3. Nomi con prefisso Per i nomi con prefisso bisognerà distinguere quelle forme nelle quali il prefisso si è ormai stabilizzato nell’uso moderno diventando parte integrante del cognome stesso, da forma arcaiche nelle quali il prefisso ha ancora una valenza di patronimico. Nel primo caso, comune soprattutto per autori dal XIX secolo in poi, il prefisso si mantiene in prima posizione, e sarà riportato sempre con iniziale maiuscola; se il prefisso e il nome sono saldati o legati da un trattino si considerano un elemento unico. Nel secondo caso i prefissi degli, de’, dei, de li si pospongono, facendo rinvio dalla forma con il prefisso in prima posizione. 16 Es.: AUTN: De Albertis, Sebastiano AUTN: De Chirico, Giorgio AUTN: De Angeli, Enrico Per autori antichi si può scegliere la forma piana del nome facendo rinvio della forma inversa nel campo VRVA – Forme varianti AUTN:, Giusto de’ Menabuoi VRVA: Menabuoi, Giusto de’ AUTN: Donato de Bardi VRVA: Bardi, Donato de AUTN: Ercole de’ Roberti VRVA: Roberti, Ercole de’ 2.4. Cognomi composti Nei cognomi composti, o quando una persona si presenta con due o più cognomi o elementi assimilabili, la prima parte assume generalmente la prima posizione. Es.: AUTN: Bianchi Ferrari, Francesco 3. Scelta e forma del nome per ente collettivo Per gruppi o autori collettivi si farà una registrazione d’autorità avente come nome scelto il nome assunto o prevalentemente utilizzato, facendo rinvio nel campo VRRA degli eventuali membri del gruppo, per i quali sarà opportuno comunque creare un’intestazione d’autorità personale Anche se il criterio generale che determina la scelta della forma per l’intestazione degli enti collettivi potrebbe apparire in contraddizione con quanto stabilito per i trattamento della forma dei nomi personali, che prevede in prima posizione l’elemento del nome maggiormente significativo e identificativo, generalmente la forma preferita per l’intestazione di autori o enti collettivi è quella diretta, comprensiva di eventuali specifiche se queste compaiono nel nome stesso. Della forma inversa si potrà fare rinvio nel campo VRVA- Forma variante in modo da facilitare il recupero delle informazioni dalla lista d’autorità. Es.: AUTN: Studio Perotti VRVA: Perotti, Studio VRRA: Perotti, Mario 3.1.Denominazione convenzionale Il nome dell’autore o ente collettivo potrebbe essere rappresentata da un nome convenzionale o da una denominazione scelta dall’autore come identificativa dell’identità del gruppo. Es.: AUTN: Studio Azzurro 17 VRRA: Cirifino, Fabio VRRA: Sangiorgi, Leonardo VRRA:Rosa, Paolo VRRA:Roveda, Stefano AUTN: Superstudio VRRA: Frassinelli, Giampiero VRRA: Magris, Alessandro 3.2. Nomi di persona all’interno del nome di un ente Un nome di un autore o ente collettivo potrebbe contenere o essere esclusivamente costituito dal nome di una persona, alla cui intestazione si farà riferimento nel campo VRRA. Eventuali specifiche (studio, ditta, manifattura) o sigle che indicano la natura giuridica (& figli, & fratelli etc.) dell’ente devono essere registrate solo nel caso in cui compaiano nella denominazione ufficiale. Es.: AUTN: Fratelli Alinari VRRA: Alinari, Giuseppe VRRA: Alinari, Romualdo VRRA: Alinari, Leopoldo VRRA: Alinare 3.3. Cambiamento di denominazione Una difficoltà nella scelta del nome potrebbe presentarsi per quegli enti la cui denominazione è mutata nel tempo. In genere ogni trasformazione, fusione, scissione comporta una variazione anche del nome. In questo caso sarà opportuno fare due distinte registrazioni, correlate attraverso un rinvio reciproco nel sottocampo VRRA. Un caso esemplificativo potrebbe essere quello della manifattura Ginori, fondata dal marchese Carlo Ginori, acquistata successivamente da Augusto Richard e inglobata nella Richard Ginori. Della Manifattura Ginori, così come della Richard Ginori sarà opportuno fare diverse intestazioni, correlate attraverso rinvii reciproci nel campo VRRA – Rinvio ad altro autore Es.: AUTN: Manifattura Ginori VRVA: Manifattura di Doccia VRRA: Ginori, Carlo VRRA: Richard Ginori AUTN: Richard Ginori VRRA: Richard, Augusto VRRA: Manifattura Ginori VRRA: Manifattura Palme 3.4. Acronimi Il nome scelto per l’intestazione può essere una sigla, un acronimo o una forma abbreviata se il suo uso è prevalente. La forma estesa sarà registrata nel campo VRVA – Forme varianti. 18 AUTN: AEG VRVA: Allgemeine-Elektricitats-Gesellschaft AUTP* Tipo intestazione Codice di una lettera da utilizzare per qualificare il tipo di intestazione. I termini del vocabolario di controllo previsti sono: P riferito alle persone, E riferito a enti o autori collettivi, N nel caso in cui le informazioni reperite non siano sufficienti a identificare il tipo di intestazione, ad esempio in presenza di acronimi o di sole iniziali. Il campo è obbligatorio e non ripetitivo. Vocabolario chiuso P E N AUTA* Qualificazione anagrafica Il sottocampo deve essere utilizzato per registrare in forma sintetica la qualificazione cronologica dell’autore, sia esso personale o collettivo. Informazioni estese sugli estremi biografici o sul periodo di attività saranno riportati nei campi successivi (AUTD, AUTV, AUTT, AUTF, AUTG) o nel paragrafo AB - Attività e biografia. Per gli autori personali si dovrà riportare l’anno di nascita e di morte o, quando queste siano ignote, le date di attività. Per gli autori collettivi o enti indicare l’anno di istituzione, fondazione, legislazione costitutiva e le date di soppressione, cessazione attività ecc. In presenza di informazioni approssimative e di dati certi prediligere questi ultimi. Ad esempio per un autore di cui si abbiano notizie dalla fine del XV secolo e del quale si conosca la data di morte inserire solo questo dato certo, rimandando ad altri campi il periodo di attività. Il campo è obbligatorio e non ripetitivo. Si adotta la sintassi di seguito riportata: Anno: utilizzare soltanto l’indicazione dell’anno, senza specifiche del mese e del giorno. Secolo: utilizzare i numeri romani, preceduti dal termine “sec.”. Ulteriori specifiche di frazione di secolo andranno inserite dopo il numero. Specifiche: i termini ca., ante, post potranno essere inseriti sempre dopo l’indicazione della data o del secolo. Segni diacritici: si utilizzerà il segno “-” senza alcuno spazio a precedere o a seguire per l’indicazione dell’arco cronologico, siano essi estremi biografici o indicazioni relative al periodo di attività. Si utilizzerà “/” per separare estremi cronologici incerti all’interno dell'arco cronologico, ad esempio per un autore la cui data di nascita è incerta in un breve intervallo di tempo. Nel caso in cui sia abbia una possibilità alternativa e non un arco cronologico incerto, ad esempio un autore per il quale la critica propone due anni diversi di nascita, si potranno esprimere le due date separate da “o”. Si ricorda comunque di preferire sempre informazioni concise e di rimandare eventuali formulazioni più articolate nei sottocampi AUTD, AUTV, AUTT, AUTF, AUTG. Eventuali incertezze dovranno essere segnalate con (?). Esempi autore vivente estremi cronologici noti 19241650-1714 19 estremo/i cronologici approssimativi estremo/i cronologici probabili estremo/i cronologici incerti fra due anni estremo/i cronologici incerti fra un intervallo di anni conosciuta solo data nascita conosciuta solo data di morte data di nascita approssimativa data di morte approssimativa data nascita probabile data di morte probabile unico anno di attività conosciuto periodo di attività noto periodo di attività noto fino ad una certa data periodo di attività noto da una certa data periodo di attività riferite ad un secolo periodo di attività riferite ad un arco di secolo periodo di attività a cavallo di due secoli 1890-1960 ca. 1420 ante-1480 1420-1480 post 1845 (?)-1905 (?) 1422 o 1426-1469 1420/1422-1480 n. 1870 m. 1982 n. 1870 ca. m. 1982 ca. n. 1870 (?) m. 1982 (?) notizie 1550 notizie 1460-1500 notizie fino al 1400 notizie dal 1420 notizie sec. XIX prima metà notizie sec. XIX metà notizie sec. XVIII fine-sec. XIX inizio AUTB Altra qualificazione Il sottocampo dovrà essere compilato solo in presenza di altre qualificazioni utili a disambiguare, in caso di omonimia, un’intestazione di un’entità da un’altra. Es. : AUTN : Antonio da Sangallo AUTA : 1455 ca.-1534 AUTB : il vecchio AUTC Cognome Indicare il cognome dell’autore. AUTO Nome Indicare il nome dell’autore. AUTY Nazionalità Indicazione della nazionalità, cultura, o gruppo etnico riferito alla persona o all’ente collettivo. Il campo è ripetitivo per consentire di attribuire ad una medesima entità più nazionalità. La nazionalità può non riferirsi esclusivamente al prolungato permanere di un artista in un dato luogo. La nazionalità può essere riferita a popolazioni storiche (ad es.: fiamminga), può essere riferita alla cultura (ad es.: francese) o a gruppi etnici (ad es.: nativo americano). Gli autori possono avere più di una nazionalità; in ogni caso, viene preferibilmente indicata la nazionalità più comunemente associata all’autore, in particolare, quando ha vissuto per periodi prolungati in più di una nazione o quando la nazionalità è troppo generica rispetto ad un’altra più specifica attribuibile all’autore. Il campo presenta obbligatorietà assoluta. Il campo è ripetitivo. Vocabolario Aperto abruzzese 20 albanese alpina alsaziana amburghese austriaca austro-Ungherese bavarese belga bizantina boema bolognese borgognona bretone britannica bulgara calabrese campana carolingia corsa emiliana estone etrusca europea ferrarese fiamminga fiorentina franca francese friuliana gallese gallica genovese germanica inglese irlandese italiana italica laziale lettone ligure linguadoca lituana lombarda lorenese lucchese macedone magiara maltese mantovana marchigiana merovingia 21 milanese modenese napoletana normanna olandese padovana pannona parigina perugina piemontese pisana proto-villanoviana provenzale prussiana pugliese renana romana sarda sassone scozzese senese siciliana tedesca tirolese torinese toscana triestina umbra ungherese vallona veneta veneziana veronese viennese villanoviana AUTZ *Sesso Indicare il sesso dell’autore utilizzando i termini del vocabolario di controllo previsti. M per maschile, F per femminile, N in tutti gli altri casi (enti collettivi). Il campo presenta obbligatorietà assoluta. Il campo non è ripetitivo. Vocabolario chiuso F M N AUTL (*) Luogo di nascita o di inizio attività Indicare il luogo di nascita limitatamente al comune secondo i codici ISTAT aggiornati3. Le città o località estere saranno riportate, quando possibile, in lingua 3 Standard UNI ISO 3166-1:2002 – Codici per la rappresentazione dei nomi dei paesi e delle loro suddivisioni – Codici dei Paesi, Roma, Ente nazionale di unificazione, 2002) 22 italiana. Qualora la forma del nome in italiano non esista (es.: Amsterdam, Washington, etc.), o sia caduta in disuso (es.: Nuova York, Versaglia, etc.), si adotterà la forma nella lingua ufficiale dello Stato di appartenenza (traslitterata se necessario). Per la forma e la scelta del nome si farà riferimento a specifici dizionari o atlanti aggiornati. Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG Es.: AUTL: Parigi : AUTL: Londra AUTL: New York AUTL: Caravaggio AUTX Luogo di morte o di fine attività Indicare il luogo di morte limitatamente al comune secondo i codici ISTAT aggiornati. Le città o località estere saranno riportate, quando possibile, in lingua italiana (es.: Parigi, Londra etc.). Qualora la forma del nome in italiano non esista (es.: Amsterdam, Washington, etc.), o sia caduta in disuso (es.: Nuova York, Versaglia, etc.), si adotterà la forma nella lingua ufficiale dello Stato di appartenenza (traslitterata se necessario). Per la forma e la scelta del nome si farà riferimento a specifici dizionari o atlanti aggiornati. Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG Es.: AUTX: Milano AUTX: Luino o Dumenza AUTD Data di nascita o di inizio attività Indicare la data di nascita dell’autore personale o la data di inizio attività per un ente /autore collettivo. La data potrà essere espressa nella forma anno, mese giorno (aaaa/mm/gg), oppure nel caso di incertezza si potrà esprimere sia un arco temporale che due date in alternativa. Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG Es.: AUTD: 1944/06/21 AUTD: 1954/12/00 AUTD: 1957/00/00 AUTD: 1872-1874 AUTD: 1432/1435 AUTV Validità Precisazioni relative alla data iniziale secondo i termini previsti dal vocabolario di controllo. Il campo non è obbligatorio. Vocabolario chiuso ante post ca. (?) 23 AUTT Data di morte o di fine attività Indicare la data di morte dell’autore personale o la data di fine esistenza o cessazione di attività di un autore collettivo o ente. La data potrà essere espressa nella forma anno, mese giorno (aaaa/mm/gg), oppure nel caso di incertezza si potrà esprimere sia un arco temporale che due date in alternativa. Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG Es. : AUTD: 1944/06/21 AUTD: 1954/12/00 AUTD: 1957/00/00 AUTD: 1872-1874 AUTD: 1432/1435 AUTF Validità Precisazioni relative alla data finale secondo i termini previsti dal vocabolario di controllo. Il campo non è obbligatorio. Vocabolario chiuso ante post ca. (?) AUTG Luogo e periodo di attività Il campo è obbligatorio in alternativa ai campi precedenti AUTL, AUTV, AUTD, AUTT e deve essere compilato soltanto per quelle entità per le quali non si posseggono estremi biografici. Per la compilazione si faccia sempre precedere al luogo e al periodo o data i termini “attività”, “notizie”, “documentato” (con iniziale minuscola) a seconda delle informazioni desumibili dalle fonti e dai documenti consultati. Nel caso si abbiano diverse notizie relative all’attività o alla vita di un autore si riportino soltanto gli estremi cronologici dell’attività o delle notizie note. Se un autore è stato attivo in più luoghi si riportino i dati in maniera generica, rimandando ogni ulteriore specifica al paragrafo AB – Attività e biografia. Il campo presenta quindi una obbligatorietà di contesto. Il campo non è ripetitivo. Es.: AUTG: attivo a Roma 1575-1569 AUTG: notizie Milano sec. XVII AUTG: documentato Napoli 1423-notizie Palermo 1453 AUTQ * Qualifica Si registrino la o le qualifiche proprie di un autore, da non confondersi con il ruolo assunto da un autore nell’esecuzione di un’opera, informazione che deve essere eventualmente registrata nella scheda dell’opera collegata. Per un autore è possibile registrare nel campo più qualifiche, indicando quella più generica e quella più specifica, oppure diverse qualifiche assunte nel corso dell’attività. Il campo presenta quindi una obbligatorietà di contesto. Il campo è ripetitivo. Es.: AUTN: Franchi, Giuseppe AUTQ: pittore AUTQ: copista 24 AUTN: Pogliaghi, Ludovico AUTQ: pittore AUTQ: scultore AUTQ: incisore AUTQ: decoratore Vocabolario aperto acquafortista arazziere architetto argentiere armaiolo bandieraio cartellonista cartografo ceramista cesellatore collezionista copista curatore decoratore designer direttore direttore della fotografia disegnatore distributore doratore ebanista editore editore cliché firmatario fonditore fotografo grafico ideatore illustratore incisore ingegnere interprete intervistato intervistatore inventore lapicida litografo liutista maestro del bronzo maestro del ferro battuto maestro d’intaglio maestro d’intaglio di pietre dure maestro d’opera 25 maestro vetraio marmorario medaglista mercante miniatore mosaicista organaro pittore regista restauratore ricamatore scalpellino scenografo scrittore scultore stampatore stampatore cliché studio vetraio etc. Campo da non compilare nel caso di catalogazione di Luoghi della cultura, si rimanda al paragrafo LU – Luoghi della cultura AUTU Riferimento culturale Il campo registra eventuali riferimenti culturali relativi all’autore siano essi riferiti a delle categorie critiche e storiografiche (manierismo) o ad un preciso gruppo (gruppo T) o movimento culturale (Futurismo) o ad un ambito geografico (scuola piemontese). Il sottocampo non è obbligatorio e per quegli artisti per i quali risulterebbe troppo generico o poco esaustivo un riferimento culturale, è possibile evitare la compilazione del sottocampo. Essendo ripetitivo, il sottocampo può accogliere anche più riferimenti culturali, nel caso sia possibile e necessario indicarne più di uno. Es. AUTN: Boccioni, Umberto AUTU: futurismo AUTU: scuola italiana Vocabolario aperto barocco futurismo manierismo scuola italiana scuola lombarda strutturalismo vedutismo pittorialismo 26 AUTH* Sigla per citazione Codice univoco, di otto cifre, costituito da un numero progressivo all’interno del repertorio biografico dell’Ente schedatore che deve provvedere a numerare in sequenza ogni scheda redatta per l’authotity file. Il codice inserito, uguale a quello presente nelle schede di catalogo per il medesimo autore, rappresenta il riferimento univoco tra le schede di catalogo e l’authority file all’interno del sistema locale. 27 LU – LUOGHI DELLA CULTURA Paragrafo dedicato alla descrizione di Luoghi della cultura. Il paragrafo SIRBeC, Luoghi della cultura, dev’essere compilato con le informazioni che meglio definiscono gli enti o istituti di conservazione (musei, biblioteche, archivi, etc.), oggetto della schedatura, anche in relazione al sistema o alla rete di pertinenza. LUC Luoghi della cultura Inserire nel campo le informazioni che specificano la tipologia e la qualificazione rispetto ai beni conservati dell’ente individuato come Luogo della cultura. LUCT (*) Tipologia dell’ente Specificare la tipologia dell’ente. Vocabolario aperto museo raccolta museale biblioteca teatro archivio ecomuseo sito archeologico etc. LUCQ Qualifica dell’ente Specificare la qualifica dell’ente in relazione alla tipologia dei beni conservati. Vocabolario aperto [per museo o raccolta museale] arte archeologia storia scienza e storia naturale scienza e tecnica etnografia ed antropologia orto botanico acquario di impresa casa-museo composito specializzato territoriale [per biblioteca] di conservazione speciale [per teatro] storico stabile 28 di tradizione etc. LUCR Sistemi e reti di appartenenza Specificare la denominazione della rete o del sistema a cui la struttura eventualmente appartiene. Vocabolario aperto Sistema museale della bassa pianura bergamasca Sistema provinciale bresciano dei musei di cultura materiale Sistema museale della provincia di Cremona Sistema museale della città di Cremona Sistema museale urbano lecchese – SiMUL Sistema museale provinciale “Milano città del progetto” Sistema della Valchiavenna Rete degli Orti Botanici della Lombardia Rete regionale Alto Medioevo in Lombardia V-XI secolo I musei per la storia in Lombardia Rete Museale dell’Ottocento Lombardo Circuito delle Case Museo milanesi Rete dei Musei Archeologici delle province di Brescia, Cremona e Mantova – MA_net etc. 29 * FO – FONTI CONSULTATE Come specificato nella premessa la citazione delle fonti è indispensabile per la corretta formulazione della voce di autorità a garanzia della qualità delle informazioni stesse. Nel paragrafo devono essere riportate le informazioni relative alla/e fonti consultate, siano esse riferite alla scelta dell’intestazione uniforme o funzionali all’identificazione dell’entità stessa. * FON Fonte dell’intestazione uniforme Nel campo dovranno essere indicate le fonti utilizzate per la compilazione della scheda sia quelle consultate con esito positivo che quelle con esito negativo. Nel caso in cui vengano riportate più fonti si darà la precedenza a quella utilizzata per la scelta dell’intestazione, seguita eventualmente dalle altre. Potrebbe anche darsi il caso in cui l’unica fonte d’informazione sull’autore sia rappresentata dall’opera stessa attraverso una firma, iscrizione, marchio etc. presente sull’opera catalogata e correlata alla scheda AUT. * FONT Tipologia della fonte Indicare la tipologia della fonte consultata utilizzando uno dei termini previsti nel vocabolario. Vocabolario aperto bibliografia bibliografia su supporto elettronico documentazione video documentazione audio fonte archivistica bene correlato tradizione orale sito internet * FONS Specifiche Nel campo saranno registrate informazioni utili ad identificare univocamente la fonte che sarà descritta in maniera strutturata nel paragrafo DO - Fonti e Documenti. Nel caso di repertori bibliografici, anche digitali, o di documentazione audio o video utilizzare una citazione abbreviata contenente la prima o le prime due parole del titolo. Se la fonte è un sito internet indicare il titolo del sito e/o la URL (per la formulazione della citazione si può fare riferimento alla norma UNI ISO 690:2007 Documentazione Riferimenti bibliografici - Contenuto, forma e struttura). Se l’unica fonte dalla quale è possibile desumere indicazioni sull’autore è rappresentata dal bene correlato il campo non verrà compilato. * FONE Esito della consultazione Indicare l’esito della consultazione delle fonti inserite nei precedenti sottocampi mediante l’inserimento dei valori previsti nel vocabolario di controllo. L’esito della ricerca condotta su una fonte bibliografica potrebbe essere positivo (P) o negativo (N) mentre per informazioni desunte dal bene catalogato utilizzare la sigla (S). Vocabolario chiuso N P 30 S 31 * VR - FORME VARIANTI E RELAZIONI Nel paragrafo devono essere riportate la forma scelta per la visualizzazione, le eventuali forme varianti rispetto al nome registrato dell’ intestazione uniforme (AUTN) e le relazioni possibili con altri autori. * VRI Forma scelta per la visualizzazione Il campo è destinato a registrare l’intestazione uniforme e le qualificazioni cronologiche in un formato adatto alla visualizzazione delle informazioni. La forma scelta per la visualizzazione potrebbe contenere non solo l’intestazione uniforme in forma diretta ma anche l’eventuale forma variante utilizzata come rinvio, soprattutto nel caso di pseudonimi. Il campo è a testo libero e consente di riportare secondo la consuetudine le indicazioni relative al luogo di nascita e di morte o di attività e gli estremi cronologici. Il campo è obbligatorio e non è ripetitivo Es.: AUTN: Botticelli, Sandro AUTA: 1444 o 1445-1510 VRI: Sandro Botticelli (Firenze, 1444 o 1445 - 1510) AUTN: Caravaggio AUTA: 1571-1610 VRVA: Merisi, Michelangelo VRVT: R VRI: Michelangelo Merisi da Caravaggio (Milano 1571 - Porto Ercole 1610) Nel caso di Luoghi della cultura riportare il nome nella forma consuetudinaria che consenta un riconoscimento univoco. Es.: AUTN: Musei Civici VRI: Musei Civici di Erba VRV Varianti e rinvii Per variante del nome di una persona o di un ente si intende una o più forme diverse rispetto all’intestazione uniforme scelta. Tra tutte le possibili forme varianti individuate dal catalogatore (che dovranno comunque essere registrate nella scheda di catalogo nella loro completezza), le più significative per la ricerca dovranno essere collegate all’intestazione uniforme da rinvio. Tale rinvio, quando opportuno, sarà reso possibile attraverso un determinato valore da inserire nel sottocampo VRVT (cfr. VRVT) Sono considerate forme varianti di un nome quelle in alfabeti o sistemi di scrittura diversi, o in lingue diverse, e le variazioni di completezza, grammaticali e grafiche. Per la formulazione dei rinvii si seguono le stesse norme che riguardano la forma delle intestazioni. I rinvii dai nomi e dalle forme presenti sulle opere o attribuiti dal catalogatore sono obbligatori. Sono obbligatori anche i rinvii dalla forma italiana di un nome, se esiste, o da più forme italiane d’uso corrente, quando l’intestazione uniforme è in un’altra lingua. 32 VRVA Forma variante Nel campo dovrà essere registrata la forma variante del nome rispetto all’intestazione uniforme presente in AUTN. Le tipologie di rinvii relative al nome di una persona possono rientrare nella casistica che segue: Pseudonimi o nomi assunti Nel caso in cui una persona utilizzi prevalentemente uno pseudonimo, un nome assunto, un soprannome, del nome reale si farà rinvio nel campo VRVA, mentre il campo AUTN registra l’intestazione uniforme identificata con lo pseudonimo, il nome assunto, il sopranome etc. Es.: AUTN: Tintoretto, Jacopo VRVA: Robusti, Jacopo AUTN Totò VRVA De Curtis, Antonio AUTN: Nadar AUTN: Grouès, Henri Se viene utilizzato dalla persona indifferentemente il nome reale e uno o più pseudonimi, senza che uno di questi nomi sia prevalente, verrà fatto rinvio per la forma non scelta come intestazione uniforme. Es.: AUTN: Tofano, Sergio VRVA: Sto [nome usato per vari scritti, come attore e come regista] [pseudonimo usato come illustratore] Denominazioni convenzionali Le persone di cui si sia scoperto il nome o l’identità, ma che continuano comunemente identificate nei repertori con una perifrasi o designazione tradizionale, vengono registrate sotto di essa. E’ opportuno fare rinvio nel caso in cui da studi storico critici sia possibile attribuire identità all’autore. Es.: AUTN: Mastelletta VRVA: Donducci, Giovanni Andrea AUTN: Palumba, Giovanni Battista VRVA: Monogrammista I.B. con l’uccello VRVA: Maestro I.B. con l’uccello AUTN: Fra Carnevale VRVA: Maestro delle Tavole Barberini VRVT: R VRVA: Corradini, Bartolomeo Nomi in alfabeti diversi 33 Per i nomi in lingue che utilizzano sistemi di scrittura diversi dall’alfabeto latino si adotta di norma la forma traslitterata; della forma nella lingua e nel sistema di scrittura originale si produrre una variante senza che si faccia rinvio. Es.: AUTN: Kandinsky, Vasily VRVA: Kandinsky, Wassili; VRVA: Kandinsky, Wassily; VRVA: Kandinsky, Wassily Wassiljewitsch; VRVA: Vassily Kandinsky. Se una persona è stata attiva in paesi diversi si sceglie un’intestazione uniforme che rispecchi la forma usata più comunemente nei repertori del paese di residenza o di attività della persona stessa, ma dalle forme non adottate si fanno rinvii. Es.: AUTN: Wittel, Gaspar van VRVA: Vanvitelli, Gaspare Se il nome di una persona presenta varianti di maggiore o minore completezza si adotta come intestazione uniforme la forma più frequentemente usata, anche se palesemente incompleta. Il catalogatore valuterà se occorre fare rinvii dalle altre forme. Es. : AUTN: Anderson, B. M. VRVA: Anderson, Benjamin Mc Alester AUTN: Le Lieure, Henri VRVA: Le Lieure de l’Aubepin, Henri Se il nome di una persona presenta varianti nella grafia si adotta la forma oggi più usata e le forme non adottate verranno registrate nel sottocampo VRVA. Es.: AUTN Rossini, Gioachino VRVA Rossini, Gioacchino Per quanto riguarda la formulazione dei rinvii relativi ad enti o autori collettivi si seguono gli stessi criteri che riguardano la forma delle intestazioni. Sono obbligatori i rinvii dalla forma italiana di un nome, se esiste, o da più forme italiane d’uso corrente, quando l’intestazione uniforme è in un’altra lingua. Altri rinvii sono opportuni nei casi in cui: Il nome scelto per l’intestazione uniforme può essere una sigla, un acronimo o altra espressione abbreviata, se il suo uso è prevalente. Es.: AUTN: E. & H. T. Anthony VRVA: Edward & Henry T. Anthony & Co. AUTN: PAS Group VRVA: Pracovní architektonická skupina VRVA: Working Architecture Group 34 Se l’ente si presenta alternativamente con la sola sigla o con la sola forma per esteso, senza che una delle due sia prevalente, si preferisce la forma per esteso, in quanto più completa e meno soggetta ad omonimie, ma si fa rinvio dalle forme non adottate. L’ uso di forme abbreviate o sciolte, di forme al singolare o al plurale, di parole separate o unite (o legate da un trattino). E’ opportuno registrare con rinvii anche le variazioni grafiche minori, in quanto l’assenza di registrazione potrebbe portare a un insuccesso nell’interrogazione del catalogo. VRVT Attivazione di rinvio Il sottocampo va compilato soltanto nel caso in cui della forma riportata precedente nel campo VRVA si voglia attivare rinvio. L’inserimento del valore R consentirà di individuare la forma variante registrata come un rinvio, il valore V contrassegnerà soltanto l’esistenza di una variante. AUTN: Ghirlandaio, Domenico VRVA: Domenico del Ghirlandaio VRVT: V VRVA: Bigordi, Domenico VRVT: R Bigordi, Domenico vedi Ghirlandaio, Domenico L’esempio mostra come di due forme varianti registrate nelle due occorrenze del campo ripetitivo VRV, della prima, contrassegnata con V nel campo VRVT non venga fatto rinvio, mentre di quella contrassegnata con R si produrrà un rinvio. Vocabolario chiuso R [rinvio] V [variante] VRVD Indicazioni cronologiche Nel sottocampo sono riportate, se documentate nei repertori di riferimento, indicazioni relative al periodo in cui una specifica variante del nome è stata utilizzata nell’arco dell’attività di una persona o di un ente. Es. VRVD : 1924 VRVD : 1650-1714 VRVD : sec. XIX prima metà VRVF Riferimento alla fonte Il contenuto del sottocampo consiste in una nota informativa in cui il catalogatore riporterà le fonti consultate per l’attribuzione della variante. Se il riferimento è di natura bibliografica verrà qui riportato il contenuto del solo campo BIBA rinviando al campo strutturato BIB del paragrafo DO altre eventuali informazioni. Il sottocampo è sub-ripetitivo poiché i riferimenti relativi alle fonti per una stessa variante possono essere più di uno. Es.: AUTN: Brueghel, Jan VRVA: Bruegel, Jan VRVF: Library of Congress Authorities 35 AUTN: Cerano VRVA: Crespi Giovanni Battista VRVF: Dizionario Biografico degli italiani VRR Richiami o rinvii reciproci Relazioni che esplicitano un collegamento o rinvio reciproco (vedi anche) tra l’intestazione uniforme della scheda che si sta catalogando e un’altra intestazione uniforme, relativa a una persona o ente connessa con la prima (ad es.: la denominazione precedente, o successiva, di un ente che abbia subito un cambiamento significativo del nome, o un ente subordinato che sia registrato in forma autonoma). Le relazioni possono essere impiegate anche per collegare intestazioni uniformi di enti con intestazioni uniformi personali: ad es. per segnalare che un architetto o un fotografo sono attivi sia individualmente sia come componenti di un gruppo o titolari di uno studio. A seconda dei casi, una o più relazioni fra intestazioni uniformi possono sostituire uno o più rinvii, o viceversa (nel caso, ad es., di pseudonimi usati come intestazioni autorizzate plurime). Il campo è ripetitivo. Es. Sordo vedi anche vedi anche Travi, Antonio Griffoni, Giovanni Griffoni, Giovanni vedi anche Sordo Travi, Antonio vedi anche Sordo Botto e Bruno vedi anche Botto, Gianfranco vedi anche Bruno, Roberta Bruno, Roberta vedi anche Botto e Bruno vedi anche Botto, Gianfranco Botto, Gianfranco vedi anche Botto e Bruno vedi anche Bruno, Roberta Le relazioni che intercorrono tra intestazioni uniformi possono riferirsi alle seguenti categorie: Gerarchica Un autore può esercitare una qualche forma di autorità e di controllo sulle attività di un certo numero di altre persone o enti. Un autore può anche essere subordinato ad un certo numero di altre persone o enti, come nel caso di un’organizzazione il cui superiore gerarchico sia cambiato nel corso del tempo. 36 Cronologica Nel quadro di una relazione cronologica un autore può subentrare ad un altro nell’esercizio di determinate funzioni e attività. A sua volta l’autore può essere sostituito da altri, oppure lo stesso autore può cambiare denominazione nel corso del tempo. Ad esempio, un ente che ha origine dalla trasformazione (o fusione, scissione, etc.) di uno o più enti preesistenti si considera una nuova e distinta entità se assume un nome diverso rispetto a quello dell’ente o degli enti preesistenti, indipendentemente dal cambiamento di funzioni, natura giuridica, composizione, organizzazione. Le intestazioni uniformi per enti sono collegate con rinvii reciproci. Es.: AUTN: Stillfried & Andersen VRRA: Japan Photographic Association AUTN: Japan Photographic Association VRRA: Stillfried & Andersen AUTN: Ferrier, père, fils et Soulier VRRA: Léon & Lévy AUTN: Léon & Lévy VRRA: Ferrier, père, fils et Soulier Familiare una persona può avere relazioni con altri membri della propria famiglia e con la famiglia nel suo complesso. Anche in questo caso le intestazioni uniformi sono collegate da rinvii reciproci. Es.: AUTN: D’Alessandri, Antonio VRRA: Fratelli D’Alessandri AUTN: Fratelli D’Alessandri VRRA: D’Alessandri, Antonio Associativa categoria generale applicabile a tutte le relazioni che non rientrino in una di quelle indicate precedentemente. Nell’ambito delle categorie di riferimento il catalogatore dovrà valorizzare la/e specifica/che tipologia/e di relazione intercorrente/i tra l’autore oggetto della compilazione della scheda di catalogo e l’autore oggetto della scheda di catalogo collegata. Il campo strutturato prevede la ripetitività degli elementi che lo compongono e l’eventuale sub-ripetitività per i campi VRRT Tipo di relazione e VRRD Indicazioni cronologiche. (*) VRRA Rinvio ad altro autore Riportare l’intestazione autorizzata relativa alla denominazione dell’autore relazionato. VRRJ Codice scheda autore relazionato Riportare il codice IDH della scheda Autore correlata. 37 (*) VRRH Sigla per citazione autore relazionato Riportare il codice univoco AUTH relativo all’autore relazionato. (*) VRRT Tipo relazione Indicare la tipologia all’interno della quale ricade la relazione descritta utilizzando uno dei termini previsti dal vocabolario aperto. Il sottocampo presenta una obbligatorietà di contesto. Vocabolario aperto aiutante di allievo di amico di apprendista di artista di assistente di associato con bottega di cliente di cognato di collaboratore di collega di committente di cugino di dipendente di direttore di discendente di distinguibile da editore di figlio adottivo di figlio di fondatore di identificabile con in relazione con incaricato da influenzato da insegnante a insegnante di madre di maestro di marito di mecenate di membro di moglie di nipote di nonno di padre di possessore di predecessore di presidente di professore a rappresentante di 38 seguace di studente di studio di successore di suocero di zio di VRRD Indicazioni cronologiche Nel sottocampo sono riportate le indicazioni relative al periodo in cui la relazione tra due entità è documentata (per la sintassi di compilazione si faccia riferimento al sottocampo AUTA - Qualificazione anagrafica). Es.: VRRD: sec. XIX prima metà VRRD: 1570-1573 VRRF Riferimento alla fonte Il contenuto del sottocampo consiste in una nota informativa in cui il catalogatore riporterà le fonti consultate per stabilire la relazione. Analogamente al campo VRVF, se il riferimento è di natura bibliografica verrà qui riportato il contenuto del solo campo BIBA rinviando al campo strutturato BIB del paragrafo DO altre eventuali informazioni. Nel caso in cui sia esigenza del catalogatore specificare altrimenti le caratteristiche di una relazione potrà farlo descrivendo sinteticamente nel sottocampo l’iter della ricerca effettuata e riportando ulteriori e più approfonditi riferimenti al paragrafo DO. Il sottocampo è sub-ripetitivo poiché i riferimenti relativi alle fonti per una stessa relazione possono essere più di uno. 39 AB - ATTIVITA’ E BIOGRAFIA Il paragrafo si riferisce al luogo a al periodo in cui la persona o l’ente è stato attivo, ha vissuto o risieduto in modo predominante, o con il quale ha avuto relazioni di altro genere. Il campo è ripetibile, qualora i luoghi siano più di uno. Nello stesso paragrafo, i campi strutturati che lo compongono sono relativi ai dati su: STM- Marchi e Firme stemmi, marchi, emblemi, ex-libris, timbri che abbiano caratterizzato l’attività dell’autore (persona o ente) e PRM - Premi, eventuali premi assegnati all’autore. Il campo a testo libero NSC - Notizie critiche e biografiche chiude il paragrafo con informazioni relative all’inquadramento storico-critico sull’autore e ad altre notizie utili a ricostruirne il percorso artistico, qualora non sia stato possibile inserirle in altre voci della scheda. ABL LUOGO E/O PERIODO DI ATTIVITA’ ABLS Stato Indicare il nome attuale dello Stato nel quale la persona o l’ente è stato o è attivo, secondo la lista alfabetica dei nomi dei Paesi secondo la Norma UNI-ISO 3166-1. 1997 (I). Es.: ABLS: Francia ABLS: Italia ABLS: Lussemburgo ABLE Località Indicare il nome della località, sia essa una regione, una città, una località abitata, una località storica, nella quale si è svolta o viene svolta l’attività. Per le località estere utilizzare, per quanto possibile, le forme italianizzate. Qualora queste non esistano o siano cadute in disuso, si adotterà la lingua ufficiale dello stato di appartenenza, traslitterata se necessario. Es.: ABLE: Fiandre ABLE: Parigi ABLE: Locarno ABLE: Gallarate Nella schedatura di Luoghi della cultura indicare la denominazione del Comune, seguita dalla sigla della provincia tra parentesi, nel quale ha sede l’istituto di conservazione o Luogo della cultura. Es.: ABLE: Milano (MI) ABLL Sede Questo sottocampo si riferisce alla sede presso la quale la persona o l’ente ha operato nel corso della propria attività. Es. ABLL: Accademia di Belle Arti ABLL: Teatro Regio 40 Nella schedatura di Luoghi della cultura indicare la denominazione corrente, se esistente, dell’edificio. In assenza di una denominazione nota indicare genericamente deposito, edificio, magazzino, etc., seguito dall’indirizzo. Es.: ABLL: Palazzo Sormani ABLL: Deposito Via Quaranta 43 ABLL: Edificio Via Ripamonti 82 ABLZ Specifiche della sede Campo da compilare solo nella schedatura di Luoghi della cultura nel caso esistano più sedi alle quali riferire l’ente in oggetto, come, per esempio, una sede distaccata, un deposito… Vocabolario aperto sede principale sede distaccata deposito etc. ABLI Indirizzo Riportare l’indirizzo presso il quale la persona o l’ente opera o ha operato durante il periodo di attività. L’indirizzo può anche essere segnalato nella sua forma storica. Il campo è ripetitivo. Es.: ABLI: Stabilimento Fotografico del Pittore Giacomo Isola. Piazza del Duomo, 13. ABLI: Palazzo Marchese della Rosa. Nella schedatura di Luoghi della cultura inserire l’indirizzo nella forma: indicazione della via/piazza, numero civico Es.: ABLI: Corso di Porta Vittoria, 6 ABLP Indirizzo di rete Indicazione eventuale dell’indirizzo internet dell’autore o dell’ente, nel caso esso abbia un proprio sito. Il sottocampo verrà utilizzato solo per gli indirizzi ufficiali delle entità autoriali, mentre altri siti contenenti informazioni sull’autore potranno essere segnalati nel paragrafo DO – Documentazione, nel campo strutturato BSE. Es.: AUTN: Jannini, Ernesto ABLP: http://www.ernestojannini.com ABLD Periodo Quando noti, indicare gli estremi cronologici espressi in anni, oppure il periodo di attività in un determinato luogo della persona o dell’ente. Es.: ABL: ABLS: Italia ABLD: 1589-1596 ABL: 41 ABLE: Roma ABLD: 1592-1594 ABL: ABLE: Napoli ABLD: 1589-1596 ABL: ABLE: Milano ABLD: 1595-1596 ABL: ABLE: Anversa ABLD: 1596-1604 ABL: ABLE: Praga ABLD: 1604 ABLT Contenitore della sede - tipo scheda Nella schedatura di Luoghi della cultura si richiede di indicare un collegamento con la scheda che descrive il contenitore dell’ente. Nel presente sottocampo ABLT si inserirà il valore che rappresenta la tipologia di scheda con cui è catalogato il contenitore. Nella maggioranza dei casi si stabilirà un collegamento alla scheda A che descrive l’edificio in cui si trova l’ente che si sta catalogando. Va indicata la sola sigla della scheda (la definizione fra parentesi quadre è per memoria del catalogatore). Vocabolario aperto A [Architettura] CA [Complesso Archeologico] MA [Monumento. Archeologico] PG [Parchi e Giardini] SI [SIto Archeologico] ABLK Contenitore della sede - codice scheda Nella schedatura di Luoghi della cultura si richiede di indicare un collegamento con la scheda che descrive il contenitore dell’ente. Nel presente sottocampo ABLK si inserirà il valore che rappresenta il codice identificativo della scheda con cui è catalogato il contenitore. Es.: ABL: ABLS: Italia ABLE: Bergamo (BG) ABLL: Museo Donizettiano ABLI: Via Arena, 9 ABLT: A ABLK: BG070-00005 ABL: ABLS: Italia ABLE: Bergamo (BG) ABLL: Rocca di Bergamo ABLI: Piazzale Brigata Legnano, 12 ABLT: A 42 ABLK: 1A060-00021 STM MARCHI E FIRME Il campo è destinato a registrare eventuali marchi, firme, monogrammi, iscrizioni utili a identificare e documentare l’entità autoriale. I dati di questo paragrafo potrebbero essere stati desunti direttamente dalle opere di questi autori e come tali saranno anche registrati in specifici campi direttamente sulle schede di catalogo. In questa sede potrebbe però essere utile inserire i marchi, le firme, le iscrizioni ricorrenti per un determinato autore, aggiungendo così informazioni circa la sua attività. Il campo è ripetibile. STMC Tipo Indicare il tipo di marchio, iscrizione, firma ecc. facendo riferimento al vocabolario aperto. Vocabolario aperto etichetta ex-libris firma insegna iscrizione logo marchio microchip monogramma motto punzone sigla simbolo timbro watermark STMQ Qualificazione Il sottocampo può essere compilato con l’attributo o la locuzione che precisa, integra o caratterizza la tipologia di marchio, timbro, stemma, etc., che si sta descrivendo. Vocabolario aperto a inchiostro a secco commerciale di copyright di fabbrica inventariale etc. STMI Identificazione 43 Il sottocampo è destinato a registrare l’eventuale indicazione dell’ente cui appartiene il marchio, il logo, il timbro ecc. In presenza di firme, sigle o monogrammi di un autore personale il sottocampo non va compilato Es.: STMC: marchio STMQ: di fabbrica STMI: Richard Ginori STMP Data o Periodo Se nota, può essere indicata la datazione o il periodo a cui si può far risalire il timbro, il marchio etc. La datazione potrà essere espressa in una delle seguenti forme a seconda che si riferisca a: - una data di cui sia noto solo l’anno: indicazione dell’anno - una data di cui siano noti anno e mese: indicazione nella forma anno/mese/giorno con 00 per il giorno senza spazi dopo la barra - una data di cui siano noti anno, mese e giorno: indicazione nella forma anno/mese/giorno senza spazi dopo la barra. Es: 1980 1980/06/00 1980/06/12 - un secolo: con indicazione del secolo in numeri romani, sempre preceduto da “sec.”. - un secolo con specifiche della frazione di secolo – inizio, fine , metà, prima metà, seconda metà, primo quarto, secondo quarto, terzo quarto, ultimo quarto- seguiranno il numero romano. Si ricorda che secondo quanto espresso nel paragrafo DT le specifiche di secolo possono essere solo quelle sopra indicate con i seguenti valori: inizio: da 00 a 10 fine: da 90 a 99 metà: da 40 a 60 prima metà: da 0 a 49 seconda metà: da 50 a 99 primo quarto: da 0 a 24 secondo quarto: da 25 a 49 terzo quarto: da 50 a 74 ultimo quarto: da 75 a 99 fine/inizio: da 90 a 10 Es: sec. XV sec. XVI prima metà sec. XIX primo quarto - un arco cronologico: indicazione della date o dei secoli nelle forme sopra descritte separati da “-“ senza spazi intermedi. Nel caso di incertezza di uno dei due estremi si separino le date o i secoli con una “/” senza spazi intermedi Es: 1980-1987 44 1623/1627-1635 1980/06/00-1980/9/00 1980/06/12-1981/12/07 sec. XV-sec. XVII sec. XVI prima metà-sec. XVII secondo quarto sec. XIX primo quarto-sec. XX inizio sec. XVIII fine-sec. XIX inizio sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII - Le indicazioni “a.C.” “d.C.” seguiranno sempre il numero arabo nel caso di data e quello romano nel caso di secolo. Es: 32 a.C.. 54/56 a.C. 67 a.C.-32 d.C. ca. sec. III a.C.-sec. II a.C. post - eventuali indicazioni della precisazione della datazione – ca., ante, post, (?) – seguiranno la datazione Es: 1980-1987 ca. 1623/1627 post-1635 ante sec. XV (?)-sec. XVII ca. sec. XVI prima metà ante -sec. XVII secondo quarto post sec. XIX primo quarto ca.-sec. XX inizio (?) sec. XVIII fine-sec. XIX inizio sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII STMD Descrizione Descrizione sintetica, a testo libero, dello stemma, del timbro, del marchio, etc. In particolare, la descrizione dovrà riportare anche le eventuali scritte o numeri che compaiano nel marchio, timbro etc., oltre ai dati sul tipo di imprimitura (a secco, a inchiostro, litografica, etc.). Es.: STMD: Timbro tondo a secco con la scritta “Anderson Roma *1906*” e al centro, a lettere capitali, “depose”. STMT Trascrizione Nel sottocampo può essere registrata la trascrizione della firma, del monogramma, della sigla o di qualsiasi iscrizione o motto che l’autore utilizza o ha utilizzato per firmare o contrassegnare le proprie opere. Es.: STMT: TC STMT: Cesar Magnus PRM PREMI Nel campo strutturato verranno riportate eventuali informazioni relative a premi attribuiti alla persona o ente. Il campo è ripetitivo e non è obbligatorio. PRMT Denominazione 45 Indicare la denominazione del premio o della manifestazione nell’ambito della quale esso è stato conferito. Es.: PRMT: Premio Nazionale di pittura, acquerello e grafica “Rinaldo ed Ermenegildo Agazzi” PRMT: Biennale di Venezia PRML Luogo Indicare il luogo presso il quale ha avuto luogo la manifestazione relativa al conferimento del premio. Es.: PRML: Mapello PRML: Venezia PRMS Sede Indicare la sede presso la quale ha avuto luogo la manifestazione relativa al conferimento del premio. Es.: PRMS: Municipio di Mapello PRMD Data Indicare la data nella quale ha avuto luogo la manifestazione relativa al conferimento del premio. La datazione potrà essere espressa in una delle seguenti forme a seconda che si riferisca a: - una data di cui sia noto solo l’anno: indicazione dell’anno - una data di cui siano noti anno e mese: indicazione nella forma anno/mese/giorno con 00 per il giorno senza spazi dopo la barra - una data di cui siano noti anno, mese e giorno: indicazione nella forma anno/mese/giorno senza spazi dopo la barra. Es: 1980 1980/06/00 1980/06/12 - un secolo: con indicazione del secolo in numeri romani, sempre preceduto da “sec.”. - un secolo con specifiche della frazione di secolo – inizio, fine , metà, prima metà, seconda metà, primo quarto, secondo quarto, terzo quarto, ultimo quarto- seguiranno il numero romano. Si ricorda che secondo quanto espresso nel paragrafo DT le specifiche di secolo possono essere solo quelle sopra indicate con i seguenti valori: inizio: da 00 a 10 fine: da 90 a 99 metà: da 40 a 60 prima metà: da 0 a 49 seconda metà: da 50 a 99 primo quarto: da 0 a 24 secondo quarto: da 25 a 49 46 terzo quarto: da 50 a 74 ultimo quarto: da 75 a 99 fine/inizio: da 90 a 10 Es: sec. XV sec. XVI prima metà sec. XIX primo quarto - un arco cronologico: indicazione della date o dei secoli nelle forme sopra descritte separati da “-“ senza spazi intermedi. Nel caso di incertezza di uno dei due estremi si separino le date o i secoli con una “/” senza spazi intermedi Es: 1980-1987 1623/1627-1635 1980/06/00-1980/9/00 1980/06/12-1981/12/07 sec. XV-sec. XVII sec. XVI prima metà-sec. XVII secondo quarto sec. XIX primo quarto-sec. XX inizio sec. XVIII fine-sec. XIX inizio sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII - Le indicazioni “a.C.” “d.C.” seguiranno sempre il numero arabo nel caso di data e quello romano nel caso di secolo. Es: 32 a.C.. 54/56 a.C. 67 a.C.-32 d.C. ca. sec. III a.C.-sec. II a.C. post - eventuali indicazioni della precisazione della datazione – ca., ante, post, (?) – seguiranno la datazione Es: 1980-1987 ca. 1623/1627 post-1635 ante sec. XV (?)-sec. XVII ca. sec. XVI prima metà ante -sec. XVII secondo quarto post sec. XIX primo quarto ca.-sec. XX inizio (?) sec. XVIII fine-sec. XIX inizio sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII PRME Ente/Istituto promotore Indicare l’ente o l’istituto promotore che ha conferito il premio. Es.: PRME: Associazione Culturale Agazzi Ars PRMR Riconoscimento ottenuto Dimensione 100 caratteri - Vocabolario aperto Indicare il riconoscimento ottenuto Vocabolario aperto 47 premio segnalazione partecipazione PRMM Motivazione Dimensione 1000 caratteri Indicare la motivazione per la quale il premio è stato assegnato. PRMU Indirizzo di rete Dimensione 255 caratteri In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta. Es.: http://www.ieee.org/ http://mese.jhu.edu/journals/callaloo NSC Notizie storiche/biografiche Riportare una nota informativa, a testo libero, relativa alla biografia o a notizie critiche sull’artista o su un ente che riprenda, integri e approfondisca i dati registrati nei campi della scheda. Ad esempio, la nota informativa può contenere uno dei seguenti tipi di informazione esplicativa: un chiarimento sulla relazione tra due o più intestazioni di nome personale; una breve storia dell’ente, che illustri i cambiamenti del nome dell’ente, la fusione con altri, la suddivisione al suo interno o tra altri enti, etc.; un chiarimento sulla relazione tra attribuzioni di due o più opere o tra attribuzioni di parti di un’opera e l’attribuzione dell’opera nel suo complesso; informazioni per identificare l’entità. Es.: NSC: Studiò presso l'Accademia Carrara di Bergamo, dove fu allievo di Ponziano Loverini e dove ottenne una medaglia d'oro al Premio Piazzani. Prima di trasferirsi a Milano nel 1939, insegnò all'Accademia Carrara tra il 1924 e il 1927. Allestì la sua prima mostra personale a Milano nel 1941 e in seguito molte altre, non solo in Italia ma anche all'estero, tra cui si ricordano quella del 1950 (Mostra Nazionale di Terni, dove vinse il primo premio) e quella all'Accademia di Perugia nel 1951 (medaglia d'argento). Oltre che pittore fu anche scrittore e critico d'arte; eseguì, inoltre, affreschi in alcune chiese di Lombardia, Piemonte e Liguria. Si dedicò anche all'incisione all'acquaforte. La sua ultima mostra personale si tenne nel 1963 e le sue opere sono oggi conservate nella Galleria di Arte Moderna e nella Quadreria dell'ospedale Maggiore di Milano, nell'Accademia Carrara di Bergamo, in diverse collezioni private. NSC: Fotografo (1830-1894), figlio di Antonio Sorgato, aprì uno studio a Bologna nel Palazzo Frati in via Miola 1079 in società con il fratello Gaetano dal 1864, ma dal 1867 lo studio sarà intestato solo ad Angelo, che aprirà l’attività anche a Modena (in p.le Torti, 1872-1882, e in via Donzi, 1892-1895) e a Venezia. Fu premiato all’Esposizione Agraria ed Industriale di Bologna del 1869 con una medaglia di bronzo. A Reggio Emilia risulta titolare di uno 48 studio in via Ghiara 66, in società con Pasquale Zambrini solo fino al 1876. Nel 1884 i coniugi Sorgato sono comproprietari di due studi, in via Indipendenza 23 e in via Farini 24. Cesserà di condurre lo stabilimento di via Farini 24 il 2 aprile. 49 TU – CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI Indicare in questo paragrafo la condizione giuridica nel caso di catalogazione di Luoghi della cultura o la titolarità (persona fisica o ente) dei diritti sulle opere dell’autore oggetto della schedatura. CDG CONDIZIONE GIURIDICA Il campo dev’essere compilato nella schedatura dei Luoghi della cultura. CDGG Indicazione generica Indicare la personalità giuridica della proprietà o, qualora essa non sia accertabile, quella del detentore o del possessore. Vocabolario: proprietà Stato proprietà Ente pubblico territoriale proprietà Ente pubblico non territoriale proprietà privata proprietà Ente religioso cattolico proprietà Ente religioso non cattolico proprietà Ente straniero in Italia proprietà mista pubblica/privata proprietà mista pubblica/ecclesiastica proprietà mista privata/ecclesiastica detenzione Stato detenzione Ente pubblico territoriale detenzione Ente pubblico non territoriale detenzione privata detenzione Ente religioso cattolico detenzione Ente religioso non cattolico detenzione Ente straniero in Italia detenzione mista pubblica/ privata detenzione mista pubblica/ ecclesiastica detenzione mista privata/ ecclesiastica CDGS Indicazione specifica Indicare l'esatta denominazione dell'Amministrazione, dell'Ente, del privato che hanno la proprietà. Qualora questi non siano noti, va indicata la denominazione del detentore o del possessore. Il sottocampo è ripetitivo. Per i Luoghi della cultura di proprietà dello Stato indicare l'Istituzione che ne ha l'uso. Es.: Ministero per i Beni e le Attività Culturali Per i Luoghi della cultura di proprietà degli Enti pubblici territoriali indicare le specifiche precedute dalle denominazioni: Regione, Provincia, Comune. Es.: Regione Marche Provincia di Novara Comune di Tivoli Per Luoghi della cultura di proprietà degli Enti pubblici non territoriali indicare la denominazione (Università, Banca d'Italia etc.) seguita dalle eventuali specifiche. Es.: 50 Università degli Studi di Roma 'La Sapienza' Politecnico di Torino Per Luoghi della cultura di proprietà degli Enti religiosi di confessione cattolica o di proprietà degli Enti di altra confessione religiosa, indicare la denominazione (Diocesi, Confraternita, Istituto religioso, Istituto secolare, Congregazione, Ordine religioso, Comunità ebraica, Comunità valdese, etc.), seguita da eventuali specifiche. Es.: Ordine benedettino Comunità valdese di Roma Confraternita del SS. Sacramento Per i beni di Stati o Enti stranieri in Italia indicare la denominazione con eventuali specifiche. Es.: Stato Città del Vaticano Ambasciata del Brasile Sovrano Ordine Militare di Malta Per Luoghi della cultura di proprietà privata indicare il nome del proprietario nella forma 'cognome nome', o la denominazione della persona giuridica, specificando di seguito, entro parentesi, se trattasi di persona fisica o giuridica straniera. Es.: Bianchi Giulio Società Generale Immobiliare Fondazione Peggy Guggenheim (persona giuridica straniera) CDGI Indirizzo Indicare l'indirizzo del proprietario del bene di cui al sottocampo precedente. Nel caso di più proprietari, vanno indicati in successione gli indirizzi dei singoli proprietari elencati nel sottocampo precedente, utilizzando la ripetitività del sottocampo. Adottare la forma: comune seguito dalla sigla della provincia tra parentesi, indicazione della via e numero civico. CDGF Fonte Fonte dell'informazione nella forma data, fonte; se la fonte è bibliografica, usare la forma data, cognome iniziale del nome, titolo. Le informazioni più dettagliate relative alle fonti archivistiche o alla citazione bibliografica andranno inserite nei campi FNT o BIB. CPR COPYRIGHT Individuare il titolare del diritto d’autore (copyright) delle opere prodotte dall’autore che si sta catalogando. Il campo è ripetitivo per riportare eventuali diversi titolari del diritto d’autore. CPRN Nome Indicazione, nella forma “cognome nome”, del detentore del copyright. CPRI Indirizzo Se noto, potrà essere indicato l’indirizzo del detentore del copyright. Inserire in questo sottocampo un eventuale indirizzo di posta elettronica. CPRD Data di scadenza 51 Indicare eventualmente la data di scadenza del diritto d’autore. Nel caso questo sia già scaduto, il sottocampo potrà invece essere compilato – in alternativa ai precedenti – con la voce “diritti scaduti”. 52 DO - FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Informazioni sulle fonti documentarie e sui riferimenti fotografici, grafici, multimediali e bibliografici che si ritiene utile allegare alla scheda o semplicemente citare. FTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA Informazioni sulla documentazione fotografica, anche in formato digitale, sia essa allegata alla scheda di catalogo, o esistente e depositata presso l’Ente schedatore o in altre raccolte. Il campo è ripetitivo perché ogni documento va indicato singolarmente. La compilazione del campo non è obbligatoria perché trattandosi di una scheda di Authority File ad essa non è necessariamente allegabile un’immagine. (*) FTAX Genere Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra documentazione nota relativa al bene in esame. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso documentazione allegata documentazione esistente (*) FTAP Tipo Indicare il tipo di documentazione allegata e/o esistente. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario aperto fotografia b/n diapositiva b/n diapositiva colore fotografia colore fotografia a raggi infrarossi etc. FTAA Autore Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’ o la denominazione dello studio fotografico. FTAD Data Indicare la data della documentazione, espressa nella forma anno/mese/giorno. Nel caso in cui si conosca solo l’anno, il giorno e il mese andranno indicati con due zeri. Es.: FTAD: 1994/05/04 FTAD: 1915/00/00 FTAE Ente proprietario Indicare l’Ente proprietario della documentazione fotografica, se diverso dall’Ente schedatore. Es.: FTAE: SA BO 53 FTAC Collocazione Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente schedatore. (*) FTAN Codice identificativo Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d’interpunzione) la sigla delle Soprintendenze o Istituti competenti (v. Appendice C) o il nome di altri enti o privati. E’ possibile comprendere in una stessa fotografia più di un oggetto, purché esista un riferimento univoco tra immagine e bene, ad esempio segnalando con una lettera dell’alfabeto oppure con un numero ciascuno dei singoli beni. Tali riferimenti dovranno comparire sulla foto e andranno riportati nel sottocampo FTAS. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: FTAN: PSAEPR32525 FTAN: SBASBO7776 FTAN: Alinari3280 FTAN: MART25372. FTAT Note Indicare le specifiche di ripresa. Es: FTAT: particolare FTAT: prima del restauro FTAF Formato Indicare il formato della fotografia. Es.: FTAF: 6x6 FTAF: 13x18 FTAF: 35 mm FTAF: 21x27 FTAS Specifiche Indicare le specifiche sulla fonte di origine dell’immagine, qualora non sia stato fotografato l’originale, ma una sua riproduzione (ad es. un disegno). E’ possibile registrare in questo sottocampo i riferimenti che consentono l’individuazione univoca dell’immagine del bene, quando questo è documentato in una stessa fotografia insieme ad altri manufatti (cfr. quanto indicato in proposito per il sottocampo FTAN). FTAU Indirizzo di rete In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta. FTAW Visibilità immagine Permette di assegnare un attributo di visibilità/pubblicazione ad ogni singola immagine associata ad una scheda, in base a criteri sia di riservatezza che di qualità dell'immagine. FTAV Etichetta del volume 54 Inserire il nome (etichetta) del disco o il numero di serie del PhotoCD se le immagini sono in formato PhotoCD. L'utilizzo di questo campo è facoltativo. FTAR Percorso relativo del file Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi: 1) percorso completo della cartella contenente il file dell'immagine (compreso il nome del drive); 2) percorso parziale senza drive; 3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni/Immagini (condizione più semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi). L'utilizzo di questo campo è facoltativo. FTAI Nome del file Inserire il nome del file dell'immagine completo di estensione. L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la visualizzazione delle immagini associate. DRA DOCUMENTAZIONE GRAFICA Informazioni sulla documentazione grafica, allegata alla scheda di catalogo, o esistente e depositata presso l’Ente schedatore o in altre raccolte. Il campo è ripetitivo. (*) DRAX Genere Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra documentazione nota relativa al bene catalogato. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso documentazione allegata documentazione esistente (*) DRAT Tipo Indicare il tipo di documentazione esistente. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: DRAT:disegno DRAO Note Indicare le specifiche di documentazione. Es.: DRAO: particolare DRAS Scala Indicare la scala adottata per il disegno. Es.: DRAS: 1:1 DRAE Ente proprietario Indicare l’Ente proprietario della documentazione grafica, se diverso dall’Ente schedatore. Es.: DRAE: SBA BO 55 DRAC Collocazione Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente schedatore. (*) DRAN Codice identificativo Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d’interpunzione) la sigla delle Soprintendenze o Istituti competenti (v. Appendice C) o il nome di altri enti o privati. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. DRAA Autore Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’. DRAD Data Indicare la data di esecuzione della documentazione grafica, espressa nella forma anno/mese/giorno. Nel caso in cui si conosca solo l’anno, il giorno e il mese andranno indicati con due zeri. DRAU Indirizzo di rete In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta. DRAW Etichetta del volume Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è facoltativo. DRAY Percorso relativo del file Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi: 1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive); 2) percorso parziale senza drive; 3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi). L'utilizzo di questo campo è facoltativo. DRAL Nome del file Inserire il nome del file completo di estensione. L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la visualizzazione dei file associati. VDC DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA Indicazione della documentazione video, anche in formato digitale, allegata alla scheda di catalogo o esistente e depositata presso l’Ente schedatore o in altre raccolte. Il campo è ripetitivo. (*) VDCX Genere Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra documentazione nota. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso documentazione allegata 56 documentazione esistente (*) VDCP Tipo Indicare il tipo di documentazione originale. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario aperto film 35 mm. film 16 mm. film super 8 video VHS video super VHS video U-MATIC video BVU video Betacam video 1 pollice VDCR Autore Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’. VDCD Data Indicare la data della documentazione, espressa nella forma ‘anno/mese/giorno’. Nel caso si conosca solo l’anno, il giorno ed il mese saranno indicati da due zeri. Es.: VDCD: 2002/09/12 VDCD: 1971/00/00 VDCE Ente proprietario Indicare l’Ente proprietario della documentazione, se diverso dall’Ente schedatore. VDCA Titolo Indicare il titolo del documento videocinematografico. VDCC Collocazione Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente schedatore. (*) VDCN Codice identificativo Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d’interpunzione) la sigla delle Soprintendenze o Istituti competenti (si veda Appendice C) o il nome di altri enti o privati. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: VDCN: SBAS PR 32525 VDCN: MART 25372 VDCT Note Indicare eventuali specifiche sulla ripresa. VDCU Indirizzo di rete 57 In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta. VDCW Etichetta del volume Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file dell’allegato. L'utilizzo di questo campo è facoltativo. VDCY Percorso relativo del file Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi: 1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive); 2) percorso parziale senza drive; 3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi). L'utilizzo di questo campo è facoltativo. VDCL Nome del file Inserire il nome del file completo di estensione. L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la visualizzazione delle immagini associate. REG DOCUMENTAZIONE AUDIO Indicazione della documentazione audio, anche in formato digitale allegata alla scheda di catalogo o esistente e depositata presso l’Ente schedatore o in altre raccolte. Il campo è ripetitivo. (*) REGX Genere Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra documentazione nota. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso documentazione allegata documentazione esistente (*) REGP Tipo Indicare il tipo di documentazione originale. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario aperto cassetta audio cassetta DAT CD Rom compact disc disco 33 giri disco 45 giri disco 78 giri disco LP file digitale mini compact disc MiniDisc nastro magnetico in bobina etc. 58 REGA Autore Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’. REGD Data Indicare la data della documentazione, espressa nella forma ‘anno/mese/giorno’. Nel caso si conosca solo l’anno, il giorno ed il mese saranno indicati da due zeri. Es.: REGD: 2002/09/22 REGD: 1971/00/00 REGE Ente proprietario Indicare l’Ente proprietario della documentazione, se diverso dall’Ente schedatore. REGZ Titolo Indicare il titolo del documento audio. REGC Collocazione Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente schedatore. (*) REGN Codice identificativo Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d'interpunzione) la sigla delle Soprintendenze o Istituti competenti (sulla base della ‘Lista Enti’ definita dall’ICCD) o il nome di altri enti o privati. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: REGN: SBAS PR 32525 REGN: MART 25372 REGT Note Indicare eventuali specifiche sulla registrazione audio. REGU Indirizzo di rete In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta. REGW Etichetta del volume Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è facoltativo. REGY Percorso relativo del file Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi: 1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive); 2) percorso parziale senza drive; 3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi). L'utilizzo di questo campo è facoltativo. REGL Nome del file 59 Inserire il nome del file completo di estensione. L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la visualizzazione delle immagini associate. FNT FONTI E DOCUMENTI Informazioni, in ordine cronologico, su fonti e documenti in cui l’autore (personale o collettivo) è menzionato. Il campo va utilizzato anche per registrare le eventuali schede storiche esistenti. Il campo è ripetitivo. FNTX Genere Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra documentazione nota. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso documentazione allegata documentazione esistente FNTP Tipo Indicare la categoria di appartenenza della fonte o del documento. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario aperto libro mastro atto notarile scheda storica FNTA Autore Indicare l’autore della fonte o del documento. Es.: FNTA: Gonio P. FNTT Denominazione Indicare il titolo della fonte o del documento. Es.: FNTT: Diario ordinario FNTD Data Indicare la data della fonte o del documento quando possibile ad annum. La datazione potrà essere espressa in una delle seguenti forme a seconda che si riferisca a: - una data di cui sia noto solo l’anno: indicazione dell’anno - una data di cui siano noti anno e mese: indicazione nella forma anno/mese/giorno con 00 per il giorno senza spazi dopo la barra - una data di cui siano noti anno, mese e giorno: indicazione nella forma anno/mese/giorno senza spazi dopo la barra. Es: 1980 1980/06/00 1980/06/12 - un secolo: con indicazione del secolo in numeri romani, sempre preceduto da “sec.”. 60 un secolo con specifiche della frazione di secolo – inizio, fine , metà, prima metà, seconda metà, primo quarto, secondo quarto, terzo quarto, ultimo quarto- seguiranno il numero romano. Si ricorda che secondo quanto espresso nel paragrafo DT le specifiche di secolo possono essere solo quelle sopra indicate con i seguenti valori: inizio: da 00 a 10 fine: da 90 a 99 metà: da 40 a 60 prima metà: da 0 a 49 seconda metà: da 50 a 99 primo quarto: da 0 a 24 secondo quarto: da 25 a 49 terzo quarto: da 50 a 74 ultimo quarto: da 75 a 99 fine/inizio: da 90 a 10 Es: sec. XV sec. XVI prima metà sec. XIX primo quarto - un arco cronologico: indicazione della date o dei secoli nelle forme sopra descritte separati da “-“ senza spazi intermedi. Nel caso di incertezza di uno dei due estremi si separino le date o i secoli con una “/” senza spazi intermedi Es: 1980-1987 1623/1627-1635 1980/06/00-1980/9/00 1980/06/12-1981/12/07 sec. XV-sec. XVII sec. XVI prima metà-sec. XVII secondo quarto sec. XIX primo quarto-sec. XX inizio sec. XVIII fine-sec. XIX inizio sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII - Le indicazioni “a.C.” “d.C.” seguiranno sempre il numero arabo nel caso di data e quello romano nel caso di secolo. Es: 32 a.C.. 54/56 a.C. 67 a.C.-32 d.C. ca. sec. III a.C.-sec. II a.C. post - eventuali indicazioni della precisazione della datazione – ca., ante, post, (?) – seguiranno la datazione Es: 1980-1987 ca. 1623/1627 post-1635 ante sec. XV (?)-sec. XVII ca. sec. XVI prima metà ante -sec. XVII secondo quarto post sec. XIX primo quarto ca.-sec. XX inizio (?) 61 sec. XVIII fine-sec. XIX inizio sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII FNTF Foglio/Carta Indicare il numero di foglio o di carta del documento. Es.: FNTF: fol. 1251 v. FNTN Nome archivio Indicare il nome dell’Archivio e/o dell’Istituzione, separato dal nome del fondo, quando presente, mediante una barra. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: FNTN: Biblioteca Apostolica Vaticana/Vat.Lat. FNTS Posizione Indicare la posizione inventariale o l’identificativo numerico della fonte o del documento. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. FNTI Codice identificativo Indicare il codice identificativo della documentazione. Tale codice alfanumerico deve avere carattere di univocità a livello locale e potrà essere determinato, ad esempio, dalla sigla dell’Archivio e/o dell’Istituzione di cui al sottocampo FNTN più il valore numerico (senza spazi o segni d’interpunzione) indicato al sottocampo FNTS. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: FNTI: AGS25382 FNTL Lingua Indicare la lingua utilizzata nel documento. Fare riferimento alla ‘Lista Codici’. Es.: ita (italiano) eng (inglese) rus (russo) spa (spagnolo) gre (greco moderno) dan (danese) fre (francese) ger (tedesco) etc. FNTE Note Indicare eventuali specifiche su fonti e documenti. FNTU Indirizzo di rete In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta. FNTW Etichetta del volume 62 Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è facoltativo. FNTY Percorso relativo del file Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi: 1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive); 2) percorso parziale senza drive; 3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi). L'utilizzo di questo campo è facoltativo. FNTH Nome del file Inserire il nome del file completo di estensione. L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la visualizzazione delle immagini associate. ADM ALTRA DOCUMENTAZIONE MULTIMEDIALE Indicazioni sulla documentazione multimediale in formato digitale realizzata in formati non compresi dalle norme ICCD, allegata alla scheda di catalogo o esistente e depositata presso l’Ente schedatore o in altre raccolte. Il campo è ripetitivo in quanto ogni documento va indicato singolarmente. La trasmissione di allegati informatizzati di questa tipologia deve essere preventivamente concordata con l’ICCD. ADMX Genere Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo, o di altra documentazione nota. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso documentazione allegata documentazione esistente ADMP Tipo Indicare il tipo di documentazione allegata e/o esistente ed il tipo di formato utilizzato per la sua produzione e memorizzazione. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario aperto Realtà virtuale (VRLM) File musicale (MID) ADMA Autore Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’ o la denominazione dello studio fotografico. ADMD Data Indicare la data in cui è stata effettuata la documentazione, espressa nella forma ‘anno, mese, giorno’ (aaaa/mm/gg). Nel caso in cui si conosca solo l’anno, il giorno e il mese andranno indicati con due zeri. 63 ADME Ente/proprietario Indicare l’Ente proprietario della documentazione, se diverso dall’Ente schedatore. ADMC Collocazione Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente schedatore. ADMN Codice identificativo Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d’interpunzione) la sigla delle Soprintendenze o Istituti competenti (vedi appendice C) o il nome di altri enti o privati. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. ADMT Note Indicazioni specifiche sulla ripresa. ADMU Indirizzo di rete In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta. ADMW Etichetta del volume Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è facoltativo. ADMY Percorso relativo del file Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi: 1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive); 2) percorso parziale senza drive; 3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi). L'utilizzo di questo campo è facoltativo. ADML Nome del file Inserire il nome del file completo di estensione. L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la visualizzazione delle immagini associate. BIB BIBLIOGRAFIA Informazioni relative alla bibliografia riguardante specificatamente l’autore (personale o collettivo), e/o alla bibliografia essenziale di confronto, riportata in ordine cronologico ed in forma abbreviata. Le informazioni bibliografiche fanno riferimento all’Authority File, con l’eccezione di quanto contenuto nel campo Citazione completa (BIL) da utilizzarsi nel caso di pubblicazioni riguardanti esclusivamente l’autore (personale o collettivo). Il campo è ripetitivo. BIBX Genere Indicare se si tratta di bibliografia specifica sul bene catalogato oppure di bibliografia di confronto. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso 64 bibliografia specifica bibliografia di confronto BIBA Autore Indicare l’autore del testo nella forma ‘cognome, iniziali nome’; nel caso di più autori, i nomi vanno separati da una barra (‘/’) In presenza di più di tre autori o in totale assenza, si riportano le prime due parole del titolo (senza articoli e preposizioni). Nel caso di repertori comunemente noti con una sigla, indicare questa in luogo del nome dell’autore. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: BIBA: Giessen A. BIBA: Head B.V./Le Rider G. BIBG - Titolo libro o rivista Si indica il titolo dell'opera in esame. BIBT - Titolo contributo Si riporta il titolo del contributo, trascritto senza segni d'interpunzione convenzionale (ISBD); le lettere di altri alfabeti devono essere trascritte seguendo i parametri RICA. BIBL - Luogo di edizione Luogo di edizione. BIBD Anno di edizione Indicare l’anno di edizione dell’opera o del contributo. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: BIBD: 1990 BIBJ Codice scheda bibliografia Riferimento al codice univoco della scheda bibliografica redatta per l'Archivio controllato della Bibliografia. BIBH Sigla per citazione Indicare il codice univoco che individua il testo nell’ambito di un repertorio locale; il numero è assegnato a cura dell’Ente schedatore ed ha valenza esclusivamente locale. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. BIBN V., pp., nn. Indicare l’eventuale volume in numeri romani, le pagine e/o i numeri di catalogo nei quali è stata fatta specifica menzione del bene in esame o dei confronti citati, nella forma redazionale indicata dagli esempi. Es.: BIBN: v. I pp. 35-36 BIBN: v. II p. 41 n. 50 BIBI V., tavv., ff. Indicare l’eventuale volume in numeri romani e il riferimento alle tavole o figure che riproducono il bene catalogato o i confronti citati, nella forma redazionale indicata dagli esempi. Es.: BIBI: v. I tav. V ff. 6-8 65 BIBU Indirizzi bibliografici di rete In questo sottocampo si riportano gli eventuali indirizzi di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trovano riferimenti alla risorsa descritta. Il sottocampo è ripetitivo. Es.: http://www.iccu.sbn.it/ http://www.iccd.beniculturali.it/ BIBW Etichetta del volume Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è facoltativo. BIBY Percorso relativo del file Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi: 1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive); 2) percorso parziale senza drive; 3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi). L'utilizzo di questo campo è facoltativo. BIBK Nome del file Inserire il nome del file completo di estensione. L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la visualizzazione delle immagini associate. BIL Citazione completa Indicare la citazione completa del testo. Questo campo va utilizzato solo nel caso in cui una specifica pubblicazione tratti esclusivamente dell’autore (personale o collettivo); non va quindi utilizzato nel caso di bibliografia di confronto. Il campo è ripetitivo. BSE BIBLIOGRAFIA SU SUPPORTO ELETTRONICO Dati relativi alla bibliografia (specifica o di confronto) su supporto elettronico, sia che si tratti di opere pubblicate, sia che si tratti di informazioni in rete. Il campo è ripetitivo per poter riportare, in ordine cronologico, tutti i diversi riferimenti bibliografici. A differenza del campo BIB, nel quale i testi sono citati in forma abbreviata (in quanto si richiede di compilare, per ognuno di essi, la scheda BIB per l’Archivio controllato ‘Bibliografia’) il campo BSE registrerà tutti i dati essenziali per l’individuazione del contributo bibliografico che si vuole citare. BSEX Genere Indicare se si tratta di bibliografia specifica sull’autore (personale o collettivo) oppure di bibliografia di confronto. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario chiuso bibliografia specifica bibliografia di confronto BSES Tipo di supporto 66 Indicare il tipo di supporto/risorsa elettronica sul quale sono memorizzati i dati. Nel caso di risorsa elettronica con accesso locale (supporto fisico inserito in una unità periferica collegata ad un computer), si riporta l’indicazione del supporto; nel caso di indicazione di una risorsa elettronica con accesso remoto (una risorsa in rete), se ne dà l’indicazione. Vocabolario aperto CD-ROM DVD Floppy disk Photo-CD risorsa elettronica con accesso remoto etc. BSEA Autore/curatore dell’opera Indicare l’autore (nella forma ‘cognome iniziali nome’) o l’ente responsabile dell’opera che si vuole citare o della pubblicazione principale contenente il contributo che si vuole citare. In presenza di diversi autori responsabili dell’opera, si riporteranno tutti (fino a tre autori), separati dal segno ‘/’. In presenza di più di tre autori o in totale assenza, si riporteranno le prime due parole del titolo dell’opera (senza articoli e preposizioni). BSET Titolo dell’opera Indicare il titolo proprio della pubblicazione principale che si vuole citare o che comprende l’eventuale parte componente (il contributo specifico) da citare (cfr. sottocampo BSEC). Il titolo sarà desunto dall’etichetta esterna del supporto o dalla schermata interna (secondo il criterio di completezza delle informazioni), per le risorse elettroniche con accesso locale; dalla schermata interna, per le risorse elettroniche con accesso remoto. BSEL Luogo di edizione Indicare il nome della città o altra località nella quale il documento elettronico è stato pubblicato. Si riporta così come appare sul documento elettronico. Il nome dello Stato, Regione o simili sarà eventualmente aggiunto tra parentesi in forma abbreviata, se possibile, quando sia necessario per evitare omonimie oppure per meglio identificare un luogo poco conosciuto. Es.: BSEL: Roma BSEL: Cambridge (Mass.) BSEL: Cassina de’ Pecchi (Milano) BSEE Editore/Produttore/Distributore Indicare il nome della persona o ente responsabile della pubblicazione e diffusione del documento elettronico. Il nome dell’editore può essere dato in forma abbreviata, purché non dia luogo ad ambiguità. Prenomi o iniziali saranno dati solo se necessario. Frasi come ‘and company’, ‘e figli’, ‘S.p.a.’, etc., saranno omesse. Es.: BSEE: SEI BSEE: Wiley [e non : John Wiley & Sons] BSEE: Microapplication 67 BSED Data di edizione Indicare l’anno di pubblicazione, così come appare e trascritto in numeri arabi. Quando non vi è la data di pubblicazione/produzione o distribuzione, si dà in suo luogo la data di copyright o di manifattura. Es.: BSED: 1997 BSED: ©1995 BSED: manifattura 1996 BSEN Edizione Specificare l’edizione, nella forma con cui è indicata sul documento elettronico. Es.: BSEN: 12 ed. BSEN: Versione 1.5 BSEN: Release 1.A BSER Autore del contributo Indicare l’autore (nella forma ‘cognome iniziali nome’) o l’ente responsabile del contributo specifico/parte componente che si intende citare (contenuto all’interno dell’opera riportata al sottocampo BSET). In presenza di diversi autori responsabili del contributo, si riporteranno tutti (fino a tre autori), separati dal segno ‘/’. In presenza di più di tre autori o in totale assenza, si riporteranno le prime due parole del titolo del contributo/parte componente (senza articoli e preposizioni). BSEC Titolo del contributo/parte componente Indicare il titolo proprio del contributo/parte componente che si intende citare (es.: capitolo, articolo, rubrica, etc.). BSEK Specifiche Dati relativi alle indicazioni numeriche e/o cronologiche del periodico (numero, mese, anno). Le cifre arabe sostituiscono le altre cifre o la numerazione in lettere. Abbreviazioni normalizzate sono utilizzate al posto delle parole. Es.: BSEK: N.1 (mar. 1982) BSEK: 1973/dic. 1997 BSEI Indirizzo di rete Per le risorse elettroniche con accesso remoto, indicare l’indirizzo di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) che consente di localizzare una risorsa elettronica. Es.: BSEI: http://www.iccd.beniculturali.it/standard/index.html BSEJ – Codice scheda bibliografia Riferimento al codice univoco della scheda bibliografica redatta per l'Archivio controllato della Bibliografia a cui si fa riferimento. Il sottocampo non andrà compilato e andrà lasciato in previsione della creazione di Archivio di controllo Bibliografia su supporto elettronico-BSE SIRBeC normalizzato centralmente. 68 BSEH - Sigla per citazione Indicare il codice univoco che individua la scheda bibliografica redatta per l'Archivio controllato della Bibliografia a cui si fa riferimento. Il sottocampo non andrà compilato e andrà lasciato in previsione della creazione di Archivio di controllo Bibliografia su supporto elettronico-BSE SIRBeC normalizzato centralmente. BSEW Etichetta del volume Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è facoltativo. BSEY Percorso relativo del file Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi: 1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive); 2) percorso parziale senza drive; 3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi). L'utilizzo di questo campo è facoltativo. BSEZ Nome del file Inserire il nome del file completo di estensione. L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la visualizzazione delle immagini associate. MST MOSTRE Elenco delle mostre dedicate all’autore (personale o collettivo), anche se già riportate in bibliografia. Il campo è ripetitivo. MSTT Titolo Indicare il titolo della mostra. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Es.: MSTT: Pedalando nel tempo MSTT: Cieli Medicei, XII Settimana della Cultura Scientifica in Toscana MSTL Luogo, sede espositiva, data Indicare la città in cui la mostra è stata allestita, seguita dalla sede espositiva e dalla data, espressa o con una cronologia specifica (aaaa; aaaa-aaaa; aaaa/mm/gg aaaa/mm/gg; gg mese per esteso aaaa – gg mese per esteso aaaa) oppure con una fascia cronologica generica di riferimento (sec. XX; seconda metà XIX secolo). Le diverse informazioni vanno separate da virgole. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto ed è ripetitivo, nel caso in cui la mostra sia stata allestita in luoghi diversi, o nel caso in cui ad uno stesso luogo corrispondano sedi espositive diverse, o ancora nel caso in cui vadano registrati più riferimenti cronologici in relazione al luogo e alla sede. Es.: MSTL: Firenze, Istituto e Museo di Storia della Scienza, 2004 Firenze, Istituto e Museo di Storia della Scienza, 8 Aprile - 31 Agosto2002 MSTS Specifiche 69 Indicare eventuali specifiche relative alla mostra o al luogo/ai luoghi in cui essa è stata allestita. MSTN Numero opera nel catalogo Numero dell'opera nel catalogo dell'esposizione, preceduto da "n."; se senza numero, indicare la pagina, preceduta da "pag." oppure "S.n." se priva di pagina; per esposizioni prive di catalogo inserire: "senza catalogo". MSTU- Indirizzo di rete In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta. MSTJ Codice scheda mostra Riferimento al codice univoco della scheda redatta per l'Authority File delle Mostre. Il sottocampo non andrà compilato e andrà lasciato in previsione della creazione di Archivio di controllo Mostre-MST SIRBeC normalizzato centralmente. MSTH Sigla per citazione Riferimento al campo "MSTH - sigla per citazione" della scheda redatta per l'Authority File delle Mostre. Il sottocampo non andrà compilato e andrà lasciato in previsione della creazione di Archivio di controllo Mostre-MST SIRBeC normalizzato centralmente. 70 CM COMPILAZIONE In questo paragrafo vengono registrate le informazioni relative all’elaborazione e alla validazione scientifica della scheda, ad eventuali successive operazioni di trascrizione, di aggiornamento, di revisione. Le informazioni riguardano le date in cui tali operazioni sono state svolte e le persone intervenute e/o responsabili. La compilazione del paragrafo è obbligatoria. CMP COMPILAZIONE Informazioni sulla redazione della scheda di catalogo. La compilazione del campo è obbligatoria. CMPD Data Indicare l’anno di redazione della scheda, espresso in cifre. La compilazione del sottocampo è obbligatoria. Es.: CMPD: 1999 CMPN Nome Compilatore Indicare il nome del/dei compilatore/i della scheda nella forma ‘cognome, nome’. Il sottocampo è ripetitivo nel caso di più autori e la sua compilazione è obbligatoria. Es.: CMPN: Bianchi, Giulio CMPE Specifiche ente schedatore Indicare la denominazione dell’ente che ha curato la redazione della scheda dell’archivio controllato. Es.: CMPE: Centro Regionale di catalogazione e restauro dei beni Culturali della Regione Friuli-Venezia Giulia CMPE: Soprintendenza Patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini CMPC Ente compilatore Eventuale indicazione del nome del soggetto cui sia stata affidata dall’ente schedatore la compilazione della scheda. Se trattasi di un ente privato utilizzare la denominazione della ragione sociale per esteso. Es.. CMPN: Rossi, Mario CMPD: 2006 CMPE : Ufficio per i Beni Ecclesiastici della Diocesi di Vercelli CMPC: Società di Catalogazione s.c.r.l RSR Referente scientifico Indicare il referente scientifico dell’attività di catalogazione che ha prodotto la scheda, quando questi non coincide con il funzionario responsabile, nella forma ‘cognome, nome’. Il campo è ripetitivo. FUR Funzionario responsabile 71 Indicare il funzionario responsabile della campagna di catalogazione nella forma ‘cognome, nome’. Il campo è ripetitivo nel caso di avvicendamenti di funzionari nelle varie fasi di lavoro di catalogazione e la sua compilazione è obbligatoria. RVM TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE Informazioni relative al trasferimento dei dati della scheda dal formato cartaceo tradizionale a quello strutturato per l’informatizzazione. RVMD Data Indicare l’anno della trascrizione della scheda, espresso in cifre. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. RVMN Nome Indicare il nome di chi ha effettuato la trascrizione della scheda nella forma ‘cognome, nome’. RVME Ente Indicare in codice l’Ente che ha curato la trascrizione per informatizzazione della scheda. Per Soprintendenze e altri Istituti si utilizza il codice in Appendice C, facendolo precedere dalla lettera ‘S’ (fatta eccezione per ICCD e ICR, per i quali si deve indicare la sola sigla). Per le Regioni si utilizza il codice in Appendice A, facendolo precedere dalla lettera ‘R’. Per le Province si utilizzano le sigle in Appendice B. Per le Diocesi si utilizza il codice in Appendice D, facendolo precedere dalla lettera ‘D’. Per i Comuni si utilizzano i codici ISTAT (aggiornamento 2000), facendoli precedere dalla lettera ‘C’. Per soggetti diversi da quelli evidenziati, i codici e le relative definizioni andranno concordati con l’ICCD. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario Codici Enti (v. Appendice C) con prefisso S Codici di Regione (v. Appendice A) con prefisso R Sigle delle Province (v. Appendice B) Codici delle Diocesi (v. Appendice D) con prefisso D AGG AGGIORNAMENTO - REVISIONE Informazioni sulla revisione del contenuto della scheda a seguito di sopralluoghi, di studi storico-critici, di ricerche bibliografiche, di eventi (es.: passaggi di proprietà) o altro, oppure per indicare il passaggio da una scheda di precatalogazione ad una scheda di catalogazione. Il campo è ripetitivo per registrare i successivi aggiornamenti della scheda. AGGD Data Indicare l’anno di aggiornamento - revisione della scheda, espresso in cifre. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. AGGN Nome Indicare il nome di chi ha eseguito l’aggiornamento - revisione della scheda, nella forma ‘cognome, nome’. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. AGGE Ente 72 Indicare in codice l’Ente che ha curato l’aggiornamento-revisone della scheda. Per Soprintendenze e altri Istituti si utilizza il codice in Appendice C, facendolo precedere dalla lettera ‘S’ (fatta eccezione per ICCD e ICR, per i quali si deve indicare la sola sigla). Per le Regioni si utilizza il codice in Appendice A, facendolo precedere dalla lettera ‘R’. Per le Province si utilizzano le sigle in Appendice B. Per le Diocesi si utilizza il codice in Appendice D, facendolo precedere dalla lettera ‘D’. Per i Comuni si utilizzano i codici ISTAT (aggiornamento 2000), facendoli precedere dalla lettera ‘C’. Per soggetti diversi da quelli evidenziati, i codici e le relative definizioni andranno concordati con l’ICCD. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto. Vocabolario Codici Enti (v. Appendice C) con prefisso S Codici di Regione (v. Appendice A) con prefisso R Sigle delle Province (v. Appendice B) Codici delle Diocesi (v. Appendice D) con prefisso D AGGR Referente scientifico Indicare l’eventuale referente scientifico che ha seguito e/o coordinato l’attività di aggiornamento relativamente a settori specifici, nella forma ‘cognome, nome’. Il sottocampo è ripetitivo. AGGF Funzionario responsabile Indicare il funzionario responsabile dell’aggiornamento, nella forma ‘cognome, nome’. Il sottocampo è ripetitivo e la sua compilazione presenta un’obbligatorietà di contesto. 73 AN ANNOTAZIONI In questo paragrafo vengono registrate eventuali notizie riferite alla compilazione della scheda. OSS Osservazioni Informazioni inerenti la redazione della scheda dell’archivio controllato, in particolare dovranno essere segnalate eventuali fonti e repertori consultati anche se senza alcun risultato. Altri dubbi, segnalazioni e osservazioni utili alla validazione della scheda da parte dell’ente validatore 74