Normativa AUT

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Normativa AUT
Linee guida per la catalogazione
Scheda AUT- Autore
versione base ICCD 3.02 – revisione SIRBeC 3.02
Regione Lombardia
2009
1
Commissione scientifica
Elena Berardi, Mariella Boemi, Gabriele Borghini, Paola Callegari, Maria Lucia Cavallo, Flavia
Ferrante, Maria Letizia Mancinelli, Clemente Marsicola, Anna Perugini, Elena Plances, Sandra
Vasco Rocca
Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
Laura Bonanni, Cristina Magliano
Istituto Centrale per il catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche
Stefano Vitali
Archivio di Stato di Firenze
Maria Francesca Bonetti
Istituto Nazionale per la Grafica
Corinna Giudici
Soprintendenza Patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Bologna, Ferrara, ForlìCesena, Ravenna e Rimini
Barbara Bergaglio
Beni culturali Settore Biblioteche, Archivi ed Istituti Culturali della Regione Piemonte
Enzo Minervini
Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
Adriano Favaro
Fototeca Regionale del Veneto
Antonio Giusa
Centro Regionale di catalogazione e restauro dei beni Culturali della Regione Friuli-Venezia Giulia
Giuseppina Benassati
Soprintendenza per i Beni Librari e Documentari dell’Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali
della Regione Emilia-Romagna
Mariella Russo
Centro Regione per l’inventario, la catalogazione e la documentazione grafica, fotografica,
aerofotografica, fotogrammetrica e audiovisiva dei beni culturali e ambientali della Regione Siciliana
Laura Gasparini
Biblioteca Panizzi
Oriana Goti
Archivio Fotografico Toscano
Antonella Felicioni
Archivio fotografico della Cineteca Nazionale
Stefania Vecchio
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Revisione scientifica ed elaborazione testi
Elena Berardi
Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
Stefania Vecchio
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Collaborazione organizzativa
Paola Balduin,
Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione
2
Nota
Queste linee guida, ad uso dei catalogatori SIRBeC, recepiscono la normativa emanata nel 2008
dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione per la compilazione della scheda AUT.
Al fine di creare un Authority file comprensivo dei dati relativi agli “Istituti e Luoghi della cultura”,
come definiti dalla normativa vigente, il tracciato è stato integrato con campi e vocabolari specifici.
Regione Lombardia - Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie
Struttura Sistemi della conoscenza dei beni culturali
3
Legenda
*
(*)
[*]
obbligatorietà assoluta
obbligatorietà di contesto
obbligatorietà assoluta a cura ICCD
CD - CODICI *
In questo paragrafo vengono forniti i dati che permettono di individuare la scheda
negli archivi creati dalle istituzioni preposte alla catalogazione e di risalire all’Ente che
l’ha validata. In particolare, il codice univoco ha la funzione di identificare
univocamente una scheda a livello nazionale.
UOP*
Unità operativa
Identifica la stazione di lavoro in cui vengono immessi i dati; non è modificabile in
fase di compilazione della scheda.
Il valore dell'unità operativa viene impostato all'atto dell'installazione del programma,
quando viene richiesto il file dell'unità operativa: ogni postazione di lavoro deve avere
una unità operativa diversa.
I file delle unità operative devono essere richiesti dai soggetti catalogatori alla Regione
Lombardia e vengono distribuiti attraverso il Sito Servizio SIRBeC
(http://www.culture.lispa.it/sitserv/).
NSK*
Numero scheda
Identifica il numero progressivo della scheda compilata; non è modificabile in fase di
compilazione della scheda.
Il campo viene incrementato di una unità alla creazione di ogni nuova scheda.
Combinato con il campo "Unità operativa" consente di attribuire alla scheda compilata
un’identificazione univoca sul territorio lombardo.
IDK*
Codice scheda
Rappresenta l’identificatore univoco di ogni scheda ed è generato in automatico dal
sistema attraverso la combinazione di UOP ed NSK (Unità operativa e Numero
scheda); viene gestito in automatico dal software e non è modificabile in fase di
compilazione della scheda.
IDH*
Codice per citazione
Il campo è valorizzato in automatico dal sistema replicando il contenuto del
precedente campo IDK. Non è compilabile dai catalogatori.
Si utilizza in sede centrale nell'ambito della normalizzazione dell'Authority File. La
ripetitività permette di gestire l'accorpamento di diverse schede che rappresentano lo
stesso dato.
VSK
Visibilità scheda
Contiene il livello di pubblicabilità e di diffusione su web delle informazioni contenute
nella scheda.
La pubblicazione avverrà secondo profili di accesso differenziati.
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Il sottocampo riporta i valori attribuiti dall’ente catalogatore secondo le seguenti
indicazioni pubblicate nel bando annuale SIRBeC:
Vocabolario chiuso
Livello 1 – Consultazione minima [pubblicazione del nome e dei dati
anagrafici]
Livello 2 - Consultazione ampliata [pubblicazione della scheda escluse le
notizie storiche-biografiche]
Livello 3 - Consultazione completa [pubblicazione dell’intera scheda]
Livello 0 – Dati non pubblicabili
DSK
Utilizzo scheda per diffusione
Identifica il livello attribuito alla scheda dalla verifica tecnico-scientifica effettuata da
Regione Lombardia; è un campo di pertinenza regionale, la cui compilazione non è
consentita da parte dell’Ente.
Vocabolario chiuso
00= non collaudata
01= pubblicabile a livello minimo
02= pubblicabile a livello intermedio
03= pubblicabile a livello completo
04= non pubblicabile perché in fase di collaudo
05= non pubblicabile per documentazione fotografica scadente
06= non pubblicabile per documentazione fotografica mancante
07= non pubblicabile per documentazione fotografica errata
08= non pubblicabile per allegati errati
09= non pubblicabile per qualità dei dati scadente
10= non pubblicabile perché doppia
NIN
NUMERO INTERNO
Campo strutturato ad uso interno dell'istituzione, da utilizzare per l'attribuzione di una
numerazione alternativa alla scheda. I criteri di numerazione e quindi di compilazione
del campo sono a discrezione dell’Ente catalogatore.
NINR
Riferimento
Identifica il riferimento al catalogo, all'inventario o ad altro che contenga la
numerazione della scheda.
NINN
Numero interno
Contiene la numerazione della scheda; ogni Ente potrà definire il criterio di
numerazione delle schede secondo sue specifiche necessità dettate dalla strategia della
campagna di catalogazione.
TSK *
Tipo scheda
Sigla che contraddistingue il modello di scheda previsto per l’entità catalogata. La
compilazione del campo è obbligatoria.
Vocabolario chiuso
AUT [Archivio controllato dei nomi: persone e enti]
5
LIR *
Livello ricerca
Riportare il grado di elaborazione e approfondimento del record d’autorità, indicando
se si tratta di un livello di ricerca minimo (I), intermedio (P) o massimo (C).
A differenza delle schede di catalogo, per le schede dell’archivio controllato
l’indicazione del livello di ricerca è da riferire al tipo di ricerca effettuata su un
determinato autore, piuttosto che sulla possibilità di compilare i soli campi che
presentano obbligatorietà. Di un determinato autore infatti potrebbe essere possibile
fornire solo dati essenziali desumibili dalle opere o da fonti locali e questi potrebbero
essere gli unici disponibili allo stato della ricerca, tuttavia se sono stati consultati
repertori e fonti locali il livello di ricerca potrebbe essere definito come P
(precatalogo).
Il livello C potrà essere attribuito solo dall’ICCD e/o dall’Ente preposta al controllo
dei dati. I catalogatori potranno attribuire un livello I o P a seconda del grado di
approfondimento.
Vocabolario chiuso
I
[Inventario]
P
[Precatalogo]
C
[Catalogo]
NCU [*]
Codice univoco ICCD
Obbligatorietà assoluta a cura dell’ICCD. Numero di otto cifre assegnato dall’ICCD al
termine del processo di validazione della scheda. Tale numero consentirà di
individuare univocamente all’interno del sistema nazionale un’unica entità catalogata.
Negli archivi locali il codice univoco di riferimento è costituito dal codice AUTH –
Sigla per citazione.
Es.:
ESC *
00005438
Ente schedatore
Indicare in codice l’Ente che ha coordinato l’attività di catalogazione. Per
Soprintendenze e altri Istituti si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera ‘S’
(fatta eccezione per ICCD e ICR, per i quali si deve indicare la sola sigla). Per le
Regioni si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera ‘R’; per le Province si
utilizzano le sigle; per le Diocesi si utilizza il codice, facendolo precedere dalla lettera
‘D’; per i Comuni si utilizzano i codici ISTAT aggiornati, facendoli precedere dalla
lettera ‘C’; per le Biblioteche si utilizzano i codici contenuti nell’Indice per codice del
Catalogo delle biblioteche d’Italia (Roma, ICCU/Milano, Editrice Bibliografica,
1993); per le Università si utilizza un codice composto dal prefisso ‘UNI’ seguito
dalla sigla della provincia dove risiede l’Università (nel caso in cui in una provincia vi
siano più Università, verrà aggiunto un numero progressivo – in ordine di istituzione
dell’Università – collocato dopo la sigla della provincia). Nel caso di campagne di
catalogazione condotte da soggetti privati a seguito di atto di concessione, il soggetto
schedatore deve essere contrassegnato dalla lettera ‘C’ e dal numero di progetto
indicato sulla Gazzetta Ufficiale, seguiti entro parentesi dal numero e anno della legge
relativa. Per soggetti diversi da quelli evidenziati, i codici e le relative definizioni
andranno concordati con l’ICCD, fermo restando che per gli enti esterni al Ministero
per i Beni e le Attività Culturali si darà priorità all’istituzione di appartenenza
(eventuali specifiche di dettaglio sull’ente schedatore potranno essere fornite nel
paragrafo CM – COMPILAZIONE, campo CMPE - Specifiche ente schedatore).
La compilazione del campo è obbligatoria.
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Vocabolario aperto
Codici Enti (v. Lista Enti) con prefisso S
Codici di Regione (v. Lista Codici Regioni) con prefisso R
Sigle delle Province (v. Lista Province)
Codici delle Diocesi (v. Lista Diocesi) con prefisso D
Codici delle Università (v. Lista Università)
ecc.
Es.: ICR
S08
S301
R08
NA
D576
C9052021
RM0175
UNISI
UNIRM3
EVL [*]
[Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico ed
etnoantropologico per le province di Bologna, Ferrara,
Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini]
[Soprintendenza Archivistica per il Piemonte]
[Regione Emilia-Romagna]
[provincia di Napoli]
[diocesi di Castellaneta]
[comune di Pienza]
[Biblioteca della Camera dei Deputati]
Ente validatore
Questo sottocampo verrà compilato dall’ICCD al termine del processo di verifica
formale e scientifica e di validazione finale.
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RV - RELAZIONI
Il paragrafo è da utilizzare solo nel caso si stiano catalogando Luoghi della cultura.
In questo paragrafo vengono date le informazioni che consentono di porre in relazione
l’Ente o Istituto con altre schede della stessa o di diversa natura.
RVE
STRUTTURA COMPLESSA
Il campo dev’essere utilizzato solo nel caso di istituti complessi che presentino una
strutturazione gerarchica.
RVEL
Livello
Il sottocampo indica, in forma numerica, la posizione di ciascuna scheda all'interno del
sistema relazionale definito dalla strutturazione complessa. La scheda che descrive il
complesso avrà il campo RVEL compilato con il valore "0", mentre le schede che
descrivono i componenti avranno il campo RVEL compilato con valori numerici
progressivi a partire da "1".
RVEK
Codice IDK della scheda di livello superiore
Nel caso di schede relative ai componenti di una struttura complessa si dovrà indicare
il codice IDH della scheda che descrive il complesso. Negli altri casi il campo non
viene compilato.
RSE
RELAZIONI CON ALTRI BENI/ENTITA'
Insieme di relazioni che indicano alcuni collegamenti privilegiati tra l’ente o istituto
oggetto della scheda ed altre schede di catalogo anche di diversa natura. Vanno quindi
registrati nei sottocampi che seguono il tipo di relazione (sottocampo RSER), il tipo di
scheda in rapporto con quella in esame (sottocampo RSET), il codice univoco di tale
scheda (sottocampo RSEC). Il campo è ripetitivo.
RSER
Tipo relazione
Indicare il tipo di relazione che intercorre tra l’oggetto della scheda in esame e la
scheda correlata esistente. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Nel caso si stia schedando un “luogo della cultura” (si veda il campo SSK), il
vocabolario prevede le seguenti possibilità:
- luogo di collocazione/localizzazione: ha sede in; si intende l’edificio/gli edifici
nel quale/nei quali ha sede l’istituzione in oggetto
- collezione: conserva; si intendono eventuali collezioni che siano di proprietà/
responsabilità dell’istituzione in oggetto
- ente di appartenenza: fa parte di; si intendono enti/istituzioni che facciano capo
ad un’istituzione sovraordinata.
- correlazione: è in relazione con; si intende una più generica relazione tra schede
di catalogo
Vocabolario chiuso
luogo di collocazione/localizzazione
collezione
ente di appartenenza
correlazione
RSET
Tipo scheda
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Indicare il tipo di scheda con cui è catalogato il bene posto in relazione con il bene in
esame. Va indicata la sola sigla della scheda (la definizione fra parentesi quadre è per
memoria del catalogatore). Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario aperto
A [Architettura]
AUT [Persona/Ente]
BDI [Bene Demoetnoantropologico Immateriale]
BDM [Bene Demoetnoantropologico Materiale]
CA [Complesso Archeologico]
D [Disegno]
F [Fotografia]
FA [Foto Aerea]
MA [Monumento. Archeologico]
MI [Matrice d’Incisione]
NU [Beni Numismatici]
OA [Opera e oggetto d’Arte]
OAC [Opere di Arte Contemporanea]
PG [Parchi e Giardini]
RA [Reperto Archeologico]
S [Stampa]
SI [SIto Archeologico]
BNB[Beni Naturalistici-Botanica]
BNM[Beni Naturalistici-Mineralogia]
ecc.
Es.:
se in RSER si è optato per il primo esempio (luogo di collocazione/
localizzazione), in RSET valorizzare A;
RSES
Specifiche tipo relazione
Indicare eventuali specifiche utili a chiarire il tipo di relazione, in particolare per
quanto riguarda la ‘relazione con’.
RSEC
Codice bene
Indicare il codice univoco che individua il bene con cui il bene in esame è posto in
relazione. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Es.:
RSEK
1200003527 (nel caso in cui il bene sia individuato con i codici NCTRNCTN);
1200003527A (nel caso in cui il bene sia individuato con i codici NCTRNCTN + NCTS);
200003527-2 (nel caso di un bene componente, per il quale va indicato anche
il valore del RVEL).
Codice IDK della scheda correlata
Sottocampo regionale per la gestione delle relazioni tra beni. Indicare il codice IDK
che individua il bene con cui il bene in esame è posto in relazione.
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AC - ALTRI CODICI
Il paragrafo va compilato nel caso in cui gli enti schedatori abbiano l’esigenza di
assegnare alle schede di catalogo un codice identificativo all’interno della propria
banca dati, oppure nel caso in cui sia necessario evidenziare la presenza di schede
contenute in altre banche dati, correlate alla scheda catalografica.
ACC
Altro codice
Il campo è destinato a registrare eventuali codici numerici o alfanumerici che
nell’ambito di un sistema informativo locale identifica univocamente la scheda.
Es.: CM010-00322
ACI
Codice internazionale
Numero di codice internazionale che identifica le medesime entità di autorità. In
particolare ci si riferisce al numero standard ISADN (International Standard Authority
Data Number) destinato a identificare e localizzare entità indipendentemente dalle
intestazioni nazionali d’autorità1.
Es.: IT/ICCD/0000547688
ACS
SCHEDE CORRELATE
Informazioni sui codici identificativi assegnati al medesimo record di authority
all’interno di altri sistemi di authority file.
Il campo è ripetitivo.
ACSE (*)
Ente
Nome per esteso o in acronimo dell’Ente che ha prodotto la scheda. Il sottocampo
presenta un’obbligatorietà di contesto.
ACSE: LOC - Library of Congress Authorities
ACSE: ICCU
ACSC (*)
Codice
Codice identificativo (numerico o alfanumerico) della scheda da correlare. Il
sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Es.: ACSE: LOC - Library of Congress Authorities
ACSC: LC Control Number nr. 95007293
ACSE: The J. Paul Getty Trust - ULAN
ACSC: id. 95007293
ACSE: ICCU
1
IFLA UBCIM Working Group on Minimal Level Authority Record and the ISADN, 1996.
http://www.ifla.org/VI/3/p1996-2/mlar.htm
10
ACSC: IT\ICCU\CFIV\009079
ACSS Specifiche
Indicare in maniera non strutturata informazioni utili all’individuazione o alla
specificazione della scheda correlata.
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* AU - INTESTAZIONE UNIFORME
L’intestazione ha la funzione di garantire l’uniformità d’accesso al catalogo mediante
l’adozione di una determinata forma scelta per un medesimo nome, sia esso riferito ad
una persona o un ente collettivo.
Oltre che l’intestazione uniforme il paragrafo contiene nei sottocampi strutturati tutte
quelle informazioni anagrafiche utili a identificare univocamente l’identità trattata.
Per la definizione della scelta e della forma del nome si fa riferimento alle Regole
Italiane di Catalogazione per Autore (REICA)2.
AUT
Intestazione
Ogni entità, sia esso una persona o un ente, deve essere rappresentato nell’Authority
File, attraverso un unico nome o un’unica denominazione o in altre parole attraverso
una intestazione uniforme. I nomi o le denominazioni con le quali vengono in diversi
modi designati gli autori personali o collettivi non rappresentano di per se’
un’intestazione uniforme; questa è il risultato di un processo di normalizzazione,
standardizzazione che si basa in primo luogo sulla scelta del nome, tra le eventuali
varianti del nome stesso, e sulla definizione della forma del nome scelto.
L’intestazione uniforme, che per continuità con la precedente versione dello standard,
viene definita “nome scelto” sarà registrata nel campo strutturato insieme alle
informazioni anagrafiche relative all’autore stesso. Delle eventuali altre forme del
nome non adottate si fa rinvio nel campo strutturato VR – Forme varianti e relazioni.
AUTN *
Nome scelto di persona o ente
Nel sottocampo AUTN dovrà essere riportato, nella forma standardizzata il nome
scelto di persona o ente collettivo. Nel caso in cui esistano per una stessa persona o
ente diverse denominazioni o forme varianti del nome si dovrà in primo luogo
individuare il nome da adottare e successivamente stabilire, secondo precise regole, la
forma standard del nome. Al momento della registrazione del record bisognerà quindi
interrogarsi sul nome da scegliere - il nome anagrafico o lo pseudonimo ad esempio- e
in quale ordine e secondo quali criteri rappresentarlo. Nella maggioranza dei casi gli
autori collettivi - intesi come organizzazione, istituzione, impresa, ditta, studio o
gruppo di persone, anche a carattere temporaneo, che sia direttamente coinvolta nel
processo creativo o nella realizzazione, diffusione e conservazione di un’opera e che
sia identificabile univocamente attraverso un nome o una definizione univoca - sono
identificati attraverso un nome assunto o dalla denominazione ufficiale dell’ente.
Eventuali rinvii tra la forma del nome scelto e altre forme dovranno essere riportate
nei sottocampi VRVA e VRRA a seconda che si tratti di una forma variante o di una
relazione o rinvio reciproco.
Il campo è obbligatorio e non è ripetitivo.
Nella schedatura dei Luoghi della cultura indicare la denominazione adottata negli
atti di riconoscimento di Regione Lombardia.
1. Scelta del nome autore personale
Il principio di fondo che guida la scelta del nome è quello di individuare, tra le diverse
forme note, quella con la quale un autore o una persona è prevalentemente conosciuta
2
Regole Italiane di catalogazione (REICA) Bozza complessiva, febbraio 2008 consultabile all’indirizzo
http://www.iccu.sbn.it/upload/documenti/ReicaFeb2008.pff?I=it (data ultimo accesso 04 agosto 2008)
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o con la quale preferisce rendersi nota. A seconda che si tratti di un autore moderno o
contemporaneo o meno, la scelta dovrà essere condotta tenendo presente la volontà
esplicita dell’autore (cfr. nomi o pseudonimi assunti) o le diverse fonti di riferimento
(cfr. nomi, denominazioni e pseudonimi assegnati). Va precisato che tra le varianti di
un nome la scelta deve essere condotta solo tra quelle significative, escludendo quindi
forme diverse determinate da un diverso ordine del nome, da varianti ortografiche, da
forme vernacolari o storicizzate. Si dovranno prendere in considerazione solo quelle
forme varianti determinate dall’uso di pseudonimi assunti o attribuiti, da
denominazioni convenzionali, da cambiamenti del nome dovuti a cambiamento di
stato. Ad esempio la scelta del nome per Michelangelo Buonarroti dovrà essere fatta
tra la forma Buonarroti Michelangelo o la forma Michelangelo, tralasciando tutte le
varianti ortografiche minori (Buonnarota, Michel Angelo, Michelagnolo ecc.).
1.1 Pseudonimi o nomi assunti
Per gli autori che durante la loro attività hanno scelto di presentare le loro opere con
un nome diverso da quello anagrafico si dovrà prediligere la forma da essi utilizzata,
sia essa uno pseudonimo o un nuovo nome, facendo rinvio della forma anagrafica nel
campo VRVA. In caso di dubbio fra un cambiamento deliberato del nome o un uso
occasionale e contemporaneo di un altro nome, si utilizza la forma prevalente.
Es.: AUTN:
VRVA:
Scipione
Bonichi, Gino
[pseudonimo]
[nome reale]
AUTN:
VRVA:
VRVA:
Nogari, Irmo
Cigarini, Gaetano
Gianni Antonio
[nome assunto]
[nome reale]
[pseudonimo]
AUTN:
VRVA:
Savinio, Alberto
[nome assunto]
De Chirico, Andrea [nome reale]
Nel caso in cui un autore sia prevalentemente noto con un nome che presenta una
forma di completezza minore rispetto a quella anagrafica, si adotta quest’ultima
AUTN:
VRVA:
Aulenti, Gae
Aulenti, Gaetana
[forma incompleta]
[nome reale]
Ma se il nome presenta, senza una esplicita volontà da parte dell’autore, una forma
incompleta, ad esempio le sole iniziali del prenome o nome proprio o il cognome
senza suffisso, in caso di corretta integrazione e scioglimento delle iniziali si
preferisce quest’ultima forma per chiarezza di identificazione.
AUTN:
VRVA:
Anticone, Giovanni Battista
Anticone, G. B.
[forma rilevabile dalla firma]
1.2. Nomi, pseudonimi, denominazioni convenzionali assegnati
In assenza di esplicitazione della volontà dell’autore, ad esempio per gli autori antichi,
la scelta del nome si baserà sulla tradizione storiografica e critica, preferendo la forma
prevalentemente utilizzata nei repertori e dalle fonti.
13
AUTN:
VRVA:
Botticelli, Sandro
Filipepi, Alessandro
AUTN:
VRVA:
Francia, Francesco
Raibolini, Francesco
Casi di scelta dubbia o difficile potrebbero presentarsi per quegli autori generalmente
più noti attraverso uno pseudonimo. L’uso di pseudonimi, largamente condiviso e
utilizzato dalla critica, tende oggi in alcuni casi ad essere progressivamente sostituito
dalla forma anagrafica del nome. Si farà comunque un rinvio della forma non accettata
nel campo VRVA.
Ad esempio tra Francesco Mazzola e Parmigianino si opterà per quest’ultima facendo
un rinvio della prima forma. Di Alessandro Magnasco detto il Lissandrino si adotterà
invece la forma anagrafica e non lo pseudonimo, ormai non più così frequentemente
utilizzato. La scelta del nome dovrà essere comunque fatta sulla base dello spoglio
delle fonti e dei repertori aggiornati ed autorevoli.
Es.: AUTN:
VRVA:
AUTN:
VRVA:
Parmigianino
Mazzola, Francesco
Magnasco, Alessandro
Lissandrino
Nel caso in cui non si tratti proprio di un pseudonimo ma di una denominazione
convenzionale o notname attribuito ad un autore anonimo dalla critica, la
denominazione convenzionale verrà assunta come intestazione autorizzata.
Es.: AUTN: Pittore di Ettore
AUTN: Pittore di Troilos
AUTN: Primo Maestro di Sant’Eugenio
AUTN: Maestro della Pala Sforzesca
Se una denominazione convenzionale è stata adottata per un autore del quale si sia
scoperta l’identità anagrafica si potrà scegliere se continuare ad adottare il notname o
se al contrario utilizzare la forma anagrafica o lo pseudonimo, secondo quanto
attestato dalle fonti o dai repertori.
Es.: AUTN: Fra Carnevale
VRVA: Maestro delle Tavole Barberini
VRVA: Corradini, Bartolomeo
Diverso invece è il caso di un autore anonimo, generalmente indicato dalle fonti o
dalla critica con un nome convenzionale o con uno pseudonimo, per il quale sono state
solo avanzate ipotesi circa la sua identità anagrafica. In questo caso si registrerà la
denominazione o lo pseudonimo e si farà un rinvio del tipo “vedi anche” attraverso il
campo VRRA, mettendo in relazione il record con altri record aventi per intestazione
uniforme la forma anagrafica o un eventuale altro pseudonimo dell’autore cui si
ipotizza l’identificazione. Nelle notizie storico – biografiche si farà cenno alle diverse
ipotesi di identificazione dell’autore.
Es.: AUTN: Maestro del Bambino Vispo
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VRRA: Stagnina, Gherardo
VRRA: Alcanyis, Miguel
1.3. Nomi di autori stranieri
Nel caso di autori stranieri la registrazione del nome scelto dovrà essere nella lingua
d’origine dell’autore stesso, con l’eventuale indicazione nel campo VRVA di un rinvio
alla forma parallela in italiano. Per traslitterazioni o traduzioni storicizzate del nome
non si farà rinvio, ma solo la registrazione della forma variante.
Es. : AUTN: Montagne, Renaud de la
VRVA:Monsù Montagna
AUTN: Agricola, Christoph Ludwig
VRVA: Agricola, Ludovico
Per autori stranieri attivi soprattutto in Italia e noti attraverso una forma italiana del
nome si utilizzerà preferibilmente come nome scelto la forma italiana, facendo rinvio
della forma in lingua d’origine nel campo VRVA.
Es.: AUTN: Rosa da Tivoli
VRVA : Roos, Philipp Peter
AUTN: Schiavone, Andrea
VRVA : Medulič, Andrija
AUTN: Giambologna
VRVA: Bologne, Jean de
2. Forma del nome personale
Il principio generale che determina la forma del nome scelto è quello che in prima
posizione compaia sempre quell’elemento del nome che meglio identifica l’autore. Il
principio non è diverso da quello che normalmente presiede alla creazione di indici
sistematici ed è innanzitutto funzionale al reperimento delle informazioni all’interno di
una lista. L’intestazione può quindi essere in forma diretta se il primo elemento del
nome scelto, nell’uso linguistico, è il medesimo utilizzato per indicizzare il nome
scelto, ad esempio Agostino da Siena, Piero della Francesca. Se il nome scelto
presenta in prima posizione, nell’uso linguistico, un elemento del nome non
qualificante ai fini di una indicizzazione (ad esempio un nome di battesimo o
prenome), si adotterà la forma inversa, separando con una virgola l’elemento del
nome, assunto come identificante, da altri elementi del nome, ad esempio Muziano,
Girolamo.
2.1. Indicazione di origine o provenienza
Per i nomi qualificati attraverso un’attestazione di provenienza si adotterà la forma
diretta. Il nome sarà seguito dall’indicazione della provenienza, preceduto da
preposizione o dalla forma aggettivata.
Es.: AUTN: Gentile da Fabriano
15
AUTN: Stefano Fiorentino
Nel caso in cui la forma aggettivata abbia assunto nel tempo una valenza principale
nell’identificazione sarà preferibile anteporre questa al nome, utilizzando una forma
inversa.
Es.: AUTN: Pisano, Nicola e non Nicola Pisano
AUTN: Pisano, Tommaso e non Tommaso Pisano
AUTN: Pisano, Giovanni e non Giovanni Pisano
AUTN: Aretino, Pietro
2.2. Patronimici
Per i patronimici si indicherà solo il grado di parentela diretto con forma diretta,
registrando eventuali altre forme nel campo VRVA
Es.: AUTN: Berto di Giovanni
VRVA: Berto di Giovanni di Marco
AUTN: Filippo di Giovanni
Nei casi di omonimia il ricorso ad una forma più estesa potrebbe però essere utile,
tenendo sempre presente che altri elementi potranno comunque concorrere a
identificare un determinato autore.
Es.: AUTN: Francesco di Giovanni di Guccio
per distinguerlo da
AUTN: Francesco di Giovanni (attivo 1465-1480)
AUTN: Francesco di Giovanni (1393 o 1397 -1440/1447)
I patronimici non saranno da riportare quando il nome scelto presenta un elemento del
nome sufficientemente identificativo dell’autore. L’eventuale forma completa potrà
essere registrata nel campo VRVA
Es.: AUTN: Boccardi, Francesco
VRVA: Boccardi, Francesco di Giovanni
AUTN: Falconi, Bernardo
VRVA: Falconi, Bernardo di Nello di Giovanni
2.3. Nomi con prefisso
Per i nomi con prefisso bisognerà distinguere quelle forme nelle quali il prefisso si è
ormai stabilizzato nell’uso moderno diventando parte integrante del cognome stesso,
da forma arcaiche nelle quali il prefisso ha ancora una valenza di patronimico. Nel
primo caso, comune soprattutto per autori dal XIX secolo in poi, il prefisso si
mantiene in prima posizione, e sarà riportato sempre con iniziale maiuscola; se il
prefisso e il nome sono saldati o legati da un trattino si considerano un elemento unico.
Nel secondo caso i prefissi degli, de’, dei, de li si pospongono, facendo rinvio dalla
forma con il prefisso in prima posizione.
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Es.: AUTN: De Albertis, Sebastiano
AUTN: De Chirico, Giorgio
AUTN: De Angeli, Enrico
Per autori antichi si può scegliere la forma piana del nome facendo rinvio della forma
inversa nel campo VRVA – Forme varianti
AUTN:, Giusto de’ Menabuoi
VRVA: Menabuoi, Giusto de’
AUTN: Donato de Bardi
VRVA: Bardi, Donato de
AUTN: Ercole de’ Roberti
VRVA: Roberti, Ercole de’
2.4. Cognomi composti
Nei cognomi composti, o quando una persona si presenta con due o più cognomi o
elementi assimilabili, la prima parte assume generalmente la prima posizione.
Es.: AUTN: Bianchi Ferrari, Francesco
3. Scelta e forma del nome per ente collettivo
Per gruppi o autori collettivi si farà una registrazione d’autorità avente come nome
scelto il nome assunto o prevalentemente utilizzato, facendo rinvio nel campo VRRA
degli eventuali membri del gruppo, per i quali sarà opportuno comunque creare
un’intestazione d’autorità personale
Anche se il criterio generale che determina la scelta della forma per l’intestazione
degli enti collettivi potrebbe apparire in contraddizione con quanto stabilito per i
trattamento della forma dei nomi personali, che prevede in prima posizione l’elemento
del nome maggiormente significativo e identificativo, generalmente la forma preferita
per l’intestazione di autori o enti collettivi è quella diretta, comprensiva di eventuali
specifiche se queste compaiono nel nome stesso. Della forma inversa si potrà fare
rinvio nel campo VRVA- Forma variante in modo da facilitare il recupero delle
informazioni dalla lista d’autorità.
Es.: AUTN: Studio Perotti
VRVA: Perotti, Studio
VRRA: Perotti, Mario
3.1.Denominazione convenzionale
Il nome dell’autore o ente collettivo potrebbe essere rappresentata da un nome
convenzionale o da una denominazione scelta dall’autore come identificativa
dell’identità del gruppo.
Es.: AUTN: Studio Azzurro
17
VRRA: Cirifino, Fabio
VRRA: Sangiorgi, Leonardo
VRRA:Rosa, Paolo
VRRA:Roveda, Stefano
AUTN: Superstudio
VRRA: Frassinelli, Giampiero
VRRA: Magris, Alessandro
3.2. Nomi di persona all’interno del nome di un ente
Un nome di un autore o ente collettivo potrebbe contenere o essere esclusivamente
costituito dal nome di una persona, alla cui intestazione si farà riferimento nel campo
VRRA.
Eventuali specifiche (studio, ditta, manifattura) o sigle che indicano la natura giuridica
(& figli, & fratelli etc.) dell’ente devono essere registrate solo nel caso in cui
compaiano nella denominazione ufficiale.
Es.: AUTN: Fratelli Alinari
VRRA: Alinari, Giuseppe
VRRA: Alinari, Romualdo
VRRA: Alinari, Leopoldo
VRRA: Alinare
3.3. Cambiamento di denominazione
Una difficoltà nella scelta del nome potrebbe presentarsi per quegli enti la cui
denominazione è mutata nel tempo. In genere ogni trasformazione, fusione, scissione
comporta una variazione anche del nome. In questo caso sarà opportuno fare due
distinte registrazioni, correlate attraverso un rinvio reciproco nel sottocampo VRRA.
Un caso esemplificativo potrebbe essere quello della manifattura Ginori, fondata dal
marchese Carlo Ginori, acquistata successivamente da Augusto Richard e inglobata
nella Richard Ginori. Della Manifattura Ginori, così come della Richard Ginori sarà
opportuno fare diverse intestazioni, correlate attraverso rinvii reciproci nel campo
VRRA – Rinvio ad altro autore
Es.: AUTN: Manifattura Ginori
VRVA: Manifattura di Doccia
VRRA: Ginori, Carlo
VRRA: Richard Ginori
AUTN: Richard Ginori
VRRA: Richard, Augusto
VRRA: Manifattura Ginori
VRRA: Manifattura Palme
3.4. Acronimi
Il nome scelto per l’intestazione può essere una sigla, un acronimo o una forma
abbreviata se il suo uso è prevalente. La forma estesa sarà registrata nel campo VRVA
– Forme varianti.
18
AUTN: AEG
VRVA: Allgemeine-Elektricitats-Gesellschaft
AUTP* Tipo intestazione
Codice di una lettera da utilizzare per qualificare il tipo di intestazione. I termini del
vocabolario di controllo previsti sono: P riferito alle persone, E riferito a enti o autori
collettivi, N nel caso in cui le informazioni reperite non siano sufficienti a identificare
il tipo di intestazione, ad esempio in presenza di acronimi o di sole iniziali. Il campo è
obbligatorio e non ripetitivo.
Vocabolario chiuso
P
E
N
AUTA* Qualificazione anagrafica
Il sottocampo deve essere utilizzato per registrare in forma sintetica la qualificazione
cronologica dell’autore, sia esso personale o collettivo. Informazioni estese sugli
estremi biografici o sul periodo di attività saranno riportati nei campi successivi
(AUTD, AUTV, AUTT, AUTF, AUTG) o nel paragrafo AB - Attività e biografia.
Per gli autori personali si dovrà riportare l’anno di nascita e di morte o, quando queste
siano ignote, le date di attività. Per gli autori collettivi o enti indicare l’anno di
istituzione, fondazione, legislazione costitutiva e le date di soppressione, cessazione
attività ecc. In presenza di informazioni approssimative e di dati certi prediligere
questi ultimi. Ad esempio per un autore di cui si abbiano notizie dalla fine del XV
secolo e del quale si conosca la data di morte inserire solo questo dato certo,
rimandando ad altri campi il periodo di attività. Il campo è obbligatorio e non
ripetitivo. Si adotta la sintassi di seguito riportata:
Anno: utilizzare soltanto l’indicazione dell’anno, senza specifiche del mese e del
giorno.
Secolo: utilizzare i numeri romani, preceduti dal termine “sec.”. Ulteriori specifiche
di frazione di secolo andranno inserite dopo il numero.
Specifiche: i termini ca., ante, post potranno essere inseriti sempre dopo l’indicazione
della data o del secolo.
Segni diacritici: si utilizzerà il segno “-” senza alcuno spazio a precedere o a seguire
per l’indicazione dell’arco cronologico, siano essi estremi biografici o indicazioni
relative al periodo di attività.
Si utilizzerà “/” per separare estremi cronologici incerti all’interno dell'arco
cronologico, ad esempio per un autore la cui data di nascita è incerta in un breve
intervallo di tempo. Nel caso in cui sia abbia una possibilità alternativa e non un arco
cronologico incerto, ad esempio un autore per il quale la critica propone due anni
diversi di nascita, si potranno esprimere le due date separate da “o”. Si ricorda
comunque di preferire sempre informazioni concise e di rimandare eventuali
formulazioni più articolate nei sottocampi AUTD, AUTV, AUTT, AUTF, AUTG.
Eventuali incertezze dovranno essere segnalate con (?).
Esempi
autore vivente
estremi cronologici noti
19241650-1714
19
estremo/i cronologici approssimativi
estremo/i cronologici probabili
estremo/i cronologici incerti fra due anni
estremo/i cronologici incerti fra un intervallo di anni
conosciuta solo data nascita
conosciuta solo data di morte
data di nascita approssimativa
data di morte approssimativa
data nascita probabile
data di morte probabile
unico anno di attività conosciuto
periodo di attività noto
periodo di attività noto fino ad una certa data
periodo di attività noto da una certa data
periodo di attività riferite ad un secolo
periodo di attività riferite ad un arco di secolo
periodo di attività a cavallo di due secoli
1890-1960 ca.
1420 ante-1480
1420-1480 post
1845 (?)-1905 (?)
1422 o 1426-1469
1420/1422-1480
n. 1870
m. 1982
n. 1870 ca.
m. 1982 ca.
n. 1870 (?)
m. 1982 (?)
notizie 1550
notizie 1460-1500
notizie fino al 1400
notizie dal 1420
notizie sec. XIX prima metà
notizie sec. XIX metà
notizie sec. XVIII fine-sec. XIX
inizio
AUTB Altra qualificazione
Il sottocampo dovrà essere compilato solo in presenza di altre qualificazioni utili a
disambiguare, in caso di omonimia, un’intestazione di un’entità da un’altra.
Es. : AUTN : Antonio da Sangallo
AUTA : 1455 ca.-1534
AUTB : il vecchio
AUTC Cognome
Indicare il cognome dell’autore.
AUTO Nome
Indicare il nome dell’autore.
AUTY Nazionalità
Indicazione della nazionalità, cultura, o gruppo etnico riferito alla persona o all’ente
collettivo. Il campo è ripetitivo per consentire di attribuire ad una medesima entità più
nazionalità. La nazionalità può non riferirsi esclusivamente al prolungato permanere di
un artista in un dato luogo. La nazionalità può essere riferita a popolazioni storiche (ad
es.: fiamminga), può essere riferita alla cultura (ad es.: francese) o a gruppi etnici (ad
es.: nativo americano). Gli autori possono avere più di una nazionalità; in ogni caso,
viene preferibilmente indicata la nazionalità più comunemente associata all’autore, in
particolare, quando ha vissuto per periodi prolungati in più di una nazione o quando la
nazionalità è troppo generica rispetto ad un’altra più specifica attribuibile all’autore.
Il campo presenta obbligatorietà assoluta. Il campo è ripetitivo.
Vocabolario Aperto
abruzzese
20
albanese
alpina
alsaziana
amburghese
austriaca
austro-Ungherese
bavarese
belga
bizantina
boema
bolognese
borgognona
bretone
britannica
bulgara
calabrese
campana
carolingia
corsa
emiliana
estone
etrusca
europea
ferrarese
fiamminga
fiorentina
franca
francese
friuliana
gallese
gallica
genovese
germanica
inglese
irlandese
italiana
italica
laziale
lettone
ligure
linguadoca
lituana
lombarda
lorenese
lucchese
macedone
magiara
maltese
mantovana
marchigiana
merovingia
21
milanese
modenese
napoletana
normanna
olandese
padovana
pannona
parigina
perugina
piemontese
pisana
proto-villanoviana
provenzale
prussiana
pugliese
renana
romana
sarda
sassone
scozzese
senese
siciliana
tedesca
tirolese
torinese
toscana
triestina
umbra
ungherese
vallona
veneta
veneziana
veronese
viennese
villanoviana
AUTZ *Sesso
Indicare il sesso dell’autore utilizzando i termini del vocabolario di controllo previsti.
M per maschile, F per femminile, N in tutti gli altri casi (enti collettivi).
Il campo presenta obbligatorietà assoluta. Il campo non è ripetitivo.
Vocabolario chiuso
F
M
N
AUTL (*) Luogo di nascita o di inizio attività
Indicare il luogo di nascita limitatamente al comune secondo i codici ISTAT
aggiornati3. Le città o località estere saranno riportate, quando possibile, in lingua
3
Standard UNI ISO 3166-1:2002 – Codici per la rappresentazione dei nomi dei paesi e delle loro
suddivisioni – Codici dei Paesi, Roma, Ente nazionale di unificazione, 2002)
22
italiana. Qualora la forma del nome in italiano non esista (es.: Amsterdam,
Washington, etc.), o sia caduta in disuso (es.: Nuova York, Versaglia, etc.), si adotterà
la forma nella lingua ufficiale dello Stato di appartenenza (traslitterata se necessario).
Per la forma e la scelta del nome si farà riferimento a specifici dizionari o atlanti
aggiornati.
Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG
Es.: AUTL: Parigi
: AUTL: Londra
AUTL: New York
AUTL: Caravaggio
AUTX Luogo di morte o di fine attività
Indicare il luogo di morte limitatamente al comune secondo i codici ISTAT aggiornati.
Le città o località estere saranno riportate, quando possibile, in lingua italiana (es.:
Parigi, Londra etc.). Qualora la forma del nome in italiano non esista (es.: Amsterdam,
Washington, etc.), o sia caduta in disuso (es.: Nuova York, Versaglia, etc.), si adotterà
la forma nella lingua ufficiale dello Stato di appartenenza (traslitterata se necessario).
Per la forma e la scelta del nome si farà riferimento a specifici dizionari o atlanti
aggiornati.
Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG
Es.: AUTX: Milano
AUTX: Luino o Dumenza
AUTD Data di nascita o di inizio attività
Indicare la data di nascita dell’autore personale o la data di inizio attività per un ente
/autore collettivo. La data potrà essere espressa nella forma anno, mese giorno
(aaaa/mm/gg), oppure nel caso di incertezza si potrà esprimere sia un arco temporale
che due date in alternativa.
Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG
Es.: AUTD: 1944/06/21
AUTD: 1954/12/00
AUTD: 1957/00/00
AUTD: 1872-1874
AUTD: 1432/1435
AUTV Validità
Precisazioni relative alla data iniziale secondo i termini previsti dal vocabolario di
controllo.
Il campo non è obbligatorio.
Vocabolario chiuso
ante
post
ca.
(?)
23
AUTT Data di morte o di fine attività
Indicare la data di morte dell’autore personale o la data di fine esistenza o cessazione
di attività di un autore collettivo o ente. La data potrà essere espressa nella forma
anno, mese giorno (aaaa/mm/gg), oppure nel caso di incertezza si potrà esprimere sia
un arco temporale che due date in alternativa.
Il campo non è ripetitivo ed è obbligatorio in alternativa al campo AUTG
Es. : AUTD: 1944/06/21
AUTD: 1954/12/00
AUTD: 1957/00/00
AUTD: 1872-1874
AUTD: 1432/1435
AUTF Validità
Precisazioni relative alla data finale secondo i termini previsti dal vocabolario di
controllo.
Il campo non è obbligatorio.
Vocabolario chiuso
ante
post
ca.
(?)
AUTG Luogo e periodo di attività
Il campo è obbligatorio in alternativa ai campi precedenti AUTL, AUTV, AUTD,
AUTT e deve essere compilato soltanto per quelle entità per le quali non si
posseggono estremi biografici. Per la compilazione si faccia sempre precedere al luogo
e al periodo o data i termini “attività”, “notizie”, “documentato” (con iniziale
minuscola) a seconda delle informazioni desumibili dalle fonti e dai documenti
consultati. Nel caso si abbiano diverse notizie relative all’attività o alla vita di un
autore si riportino soltanto gli estremi cronologici dell’attività o delle notizie note. Se
un autore è stato attivo in più luoghi si riportino i dati in maniera generica, rimandando
ogni ulteriore specifica al paragrafo AB – Attività e biografia.
Il campo presenta quindi una obbligatorietà di contesto. Il campo non è ripetitivo.
Es.: AUTG: attivo a Roma 1575-1569
AUTG: notizie Milano sec. XVII
AUTG: documentato Napoli 1423-notizie Palermo 1453
AUTQ *
Qualifica
Si registrino la o le qualifiche proprie di un autore, da non confondersi con il ruolo
assunto da un autore nell’esecuzione di un’opera, informazione che deve essere
eventualmente registrata nella scheda dell’opera collegata. Per un autore è possibile
registrare nel campo più qualifiche, indicando quella più generica e quella più
specifica, oppure diverse qualifiche assunte nel corso dell’attività.
Il campo presenta quindi una obbligatorietà di contesto. Il campo è ripetitivo.
Es.: AUTN: Franchi, Giuseppe
AUTQ: pittore
AUTQ: copista
24
AUTN: Pogliaghi, Ludovico
AUTQ: pittore
AUTQ: scultore
AUTQ: incisore
AUTQ: decoratore
Vocabolario aperto
acquafortista
arazziere
architetto
argentiere
armaiolo
bandieraio
cartellonista
cartografo
ceramista
cesellatore
collezionista
copista
curatore
decoratore
designer
direttore
direttore della fotografia
disegnatore
distributore
doratore
ebanista
editore
editore cliché
firmatario
fonditore
fotografo
grafico
ideatore
illustratore
incisore
ingegnere
interprete
intervistato
intervistatore
inventore
lapicida
litografo
liutista
maestro del bronzo
maestro del ferro battuto
maestro d’intaglio
maestro d’intaglio di pietre dure
maestro d’opera
25
maestro vetraio
marmorario
medaglista
mercante
miniatore
mosaicista
organaro
pittore
regista
restauratore
ricamatore
scalpellino
scenografo
scrittore
scultore
stampatore
stampatore cliché
studio
vetraio
etc.
Campo da non compilare nel caso di catalogazione di Luoghi della cultura, si
rimanda al paragrafo LU – Luoghi della cultura
AUTU Riferimento culturale
Il campo registra eventuali riferimenti culturali relativi all’autore siano essi riferiti a
delle categorie critiche e storiografiche (manierismo) o ad un preciso gruppo (gruppo
T) o movimento culturale (Futurismo) o ad un ambito geografico (scuola piemontese).
Il sottocampo non è obbligatorio e per quegli artisti per i quali risulterebbe troppo
generico o poco esaustivo un riferimento culturale, è possibile evitare la compilazione
del sottocampo. Essendo ripetitivo, il sottocampo può accogliere anche più riferimenti
culturali, nel caso sia possibile e necessario indicarne più di uno.
Es.
AUTN: Boccioni, Umberto
AUTU: futurismo
AUTU: scuola italiana
Vocabolario aperto
barocco
futurismo
manierismo
scuola italiana
scuola lombarda
strutturalismo
vedutismo
pittorialismo
26
AUTH*
Sigla per citazione
Codice univoco, di otto cifre, costituito da un numero progressivo all’interno del
repertorio biografico dell’Ente schedatore che deve provvedere a numerare in
sequenza ogni scheda redatta per l’authotity file. Il codice inserito, uguale a quello
presente nelle schede di catalogo per il medesimo autore, rappresenta il riferimento
univoco tra le schede di catalogo e l’authority file all’interno del sistema locale.
27
LU – LUOGHI DELLA CULTURA
Paragrafo dedicato alla descrizione di Luoghi della cultura.
Il paragrafo SIRBeC, Luoghi della cultura, dev’essere compilato con le informazioni
che meglio definiscono gli enti o istituti di conservazione (musei, biblioteche, archivi,
etc.), oggetto della schedatura, anche in relazione al sistema o alla rete di pertinenza.
LUC
Luoghi della cultura
Inserire nel campo le informazioni che specificano la tipologia e la qualificazione
rispetto ai beni conservati dell’ente individuato come Luogo della cultura.
LUCT (*) Tipologia dell’ente
Specificare la tipologia dell’ente.
Vocabolario aperto
museo
raccolta museale
biblioteca
teatro
archivio
ecomuseo
sito archeologico
etc.
LUCQ Qualifica dell’ente
Specificare la qualifica dell’ente in relazione alla tipologia dei beni conservati.
Vocabolario aperto
[per museo o raccolta museale]
arte
archeologia
storia
scienza e storia naturale
scienza e tecnica
etnografia ed antropologia
orto botanico
acquario
di impresa
casa-museo
composito
specializzato
territoriale
[per biblioteca]
di conservazione
speciale
[per teatro]
storico
stabile
28
di tradizione
etc.
LUCR Sistemi e reti di appartenenza
Specificare la denominazione della rete o del sistema a cui la struttura eventualmente
appartiene.
Vocabolario aperto
Sistema museale della bassa pianura bergamasca
Sistema provinciale bresciano dei musei di cultura materiale
Sistema museale della provincia di Cremona
Sistema museale della città di Cremona
Sistema museale urbano lecchese – SiMUL
Sistema museale provinciale “Milano città del progetto”
Sistema della Valchiavenna
Rete degli Orti Botanici della Lombardia
Rete regionale Alto Medioevo in Lombardia V-XI secolo
I musei per la storia in Lombardia
Rete Museale dell’Ottocento Lombardo
Circuito delle Case Museo milanesi
Rete dei Musei Archeologici delle province di Brescia, Cremona e Mantova
– MA_net
etc.
29
* FO – FONTI CONSULTATE
Come specificato nella premessa la citazione delle fonti è indispensabile per la corretta
formulazione della voce di autorità a garanzia della qualità delle informazioni stesse.
Nel paragrafo devono essere riportate le informazioni relative alla/e fonti consultate,
siano esse riferite alla scelta dell’intestazione uniforme o funzionali all’identificazione
dell’entità stessa.
* FON
Fonte dell’intestazione uniforme
Nel campo dovranno essere indicate le fonti utilizzate per la compilazione della scheda
sia quelle consultate con esito positivo che quelle con esito negativo. Nel caso in cui
vengano riportate più fonti si darà la precedenza a quella utilizzata per la scelta
dell’intestazione, seguita eventualmente dalle altre.
Potrebbe anche darsi il caso in cui l’unica fonte d’informazione sull’autore sia
rappresentata dall’opera stessa attraverso una firma, iscrizione, marchio etc. presente
sull’opera catalogata e correlata alla scheda AUT.
* FONT
Tipologia della fonte
Indicare la tipologia della fonte consultata utilizzando uno dei termini previsti nel
vocabolario.
Vocabolario aperto
bibliografia
bibliografia su supporto elettronico
documentazione video
documentazione audio
fonte archivistica
bene correlato
tradizione orale
sito internet
* FONS Specifiche
Nel campo saranno registrate informazioni utili ad identificare univocamente la fonte
che sarà descritta in maniera strutturata nel paragrafo DO - Fonti e Documenti. Nel caso
di repertori bibliografici, anche digitali, o di documentazione audio o video utilizzare
una citazione abbreviata contenente la prima o le prime due parole del titolo. Se la fonte
è un sito internet indicare il titolo del sito e/o la URL (per la formulazione della
citazione si può fare riferimento alla norma UNI ISO 690:2007 Documentazione Riferimenti bibliografici - Contenuto, forma e struttura).
Se l’unica fonte dalla quale è possibile desumere indicazioni sull’autore è rappresentata
dal bene correlato il campo non verrà compilato.
* FONE Esito della consultazione
Indicare l’esito della consultazione delle fonti inserite nei precedenti sottocampi
mediante l’inserimento dei valori previsti nel vocabolario di controllo. L’esito della
ricerca condotta su una fonte bibliografica potrebbe essere positivo (P) o negativo (N)
mentre per informazioni desunte dal bene catalogato utilizzare la sigla (S).
Vocabolario chiuso
N
P
30
S
31
* VR - FORME VARIANTI E RELAZIONI
Nel paragrafo devono essere riportate la forma scelta per la visualizzazione, le
eventuali forme varianti rispetto al nome registrato dell’ intestazione uniforme
(AUTN) e le relazioni possibili con altri autori.
* VRI
Forma scelta per la visualizzazione
Il campo è destinato a registrare l’intestazione uniforme e le qualificazioni
cronologiche in un formato adatto alla visualizzazione delle informazioni. La forma
scelta per la visualizzazione potrebbe contenere non solo l’intestazione uniforme in
forma diretta ma anche l’eventuale forma variante utilizzata come rinvio, soprattutto
nel caso di pseudonimi. Il campo è a testo libero e consente di riportare secondo la
consuetudine le indicazioni relative al luogo di nascita e di morte o di attività e gli
estremi cronologici.
Il campo è obbligatorio e non è ripetitivo
Es.: AUTN: Botticelli, Sandro
AUTA: 1444 o 1445-1510
VRI: Sandro Botticelli (Firenze, 1444 o 1445 - 1510)
AUTN: Caravaggio
AUTA: 1571-1610
VRVA: Merisi, Michelangelo
VRVT: R
VRI: Michelangelo Merisi da Caravaggio (Milano 1571 - Porto
Ercole 1610)
Nel caso di Luoghi della cultura riportare il nome nella forma consuetudinaria che
consenta un riconoscimento univoco.
Es.: AUTN: Musei Civici
VRI: Musei Civici di Erba
VRV
Varianti e rinvii
Per variante del nome di una persona o di un ente si intende una o più forme diverse
rispetto all’intestazione uniforme scelta. Tra tutte le possibili forme varianti
individuate dal catalogatore (che dovranno comunque essere registrate nella scheda di
catalogo nella loro completezza), le più significative per la ricerca dovranno essere
collegate all’intestazione uniforme da rinvio. Tale rinvio, quando opportuno, sarà reso
possibile attraverso un determinato valore da inserire nel sottocampo VRVT (cfr.
VRVT)
Sono considerate forme varianti di un nome quelle in alfabeti o sistemi di scrittura
diversi, o in lingue diverse, e le variazioni di completezza, grammaticali e grafiche.
Per la formulazione dei rinvii si seguono le stesse norme che riguardano la forma delle
intestazioni.
I rinvii dai nomi e dalle forme presenti sulle opere o attribuiti dal catalogatore sono
obbligatori. Sono obbligatori anche i rinvii dalla forma italiana di un nome, se esiste, o
da più forme italiane d’uso corrente, quando l’intestazione uniforme è in un’altra
lingua.
32
VRVA Forma variante
Nel campo dovrà essere registrata la forma variante del nome rispetto all’intestazione
uniforme presente in AUTN.
Le tipologie di rinvii relative al nome di una persona possono rientrare nella casistica
che segue:
Pseudonimi o nomi assunti
Nel caso in cui una persona utilizzi prevalentemente uno pseudonimo, un nome
assunto, un soprannome, del nome reale si farà rinvio nel campo VRVA, mentre il
campo AUTN registra l’intestazione uniforme identificata con lo pseudonimo, il nome
assunto, il sopranome etc.
Es.: AUTN: Tintoretto, Jacopo
VRVA: Robusti, Jacopo
AUTN Totò
VRVA De Curtis, Antonio
AUTN: Nadar
AUTN: Grouès, Henri
Se viene utilizzato dalla persona indifferentemente il nome reale e uno o più
pseudonimi, senza che uno di questi nomi sia prevalente, verrà fatto rinvio per la
forma non scelta come intestazione uniforme.
Es.: AUTN: Tofano, Sergio
VRVA: Sto
[nome usato per vari scritti, come attore
e come regista]
[pseudonimo usato come illustratore]
Denominazioni convenzionali
Le persone di cui si sia scoperto il nome o l’identità, ma che continuano comunemente
identificate nei repertori con una perifrasi o designazione tradizionale, vengono
registrate sotto di essa. E’ opportuno fare rinvio nel caso in cui da studi storico critici
sia possibile attribuire identità all’autore.
Es.: AUTN: Mastelletta
VRVA: Donducci, Giovanni Andrea
AUTN: Palumba, Giovanni Battista
VRVA: Monogrammista I.B. con l’uccello
VRVA: Maestro I.B. con l’uccello
AUTN: Fra Carnevale
VRVA: Maestro delle Tavole Barberini
VRVT: R
VRVA: Corradini, Bartolomeo
Nomi in alfabeti diversi
33
Per i nomi in lingue che utilizzano sistemi di scrittura diversi dall’alfabeto latino si
adotta di norma la forma traslitterata; della forma nella lingua e nel sistema di scrittura
originale si produrre una variante senza che si faccia rinvio.
Es.: AUTN: Kandinsky, Vasily
VRVA: Kandinsky, Wassili;
VRVA: Kandinsky, Wassily;
VRVA: Kandinsky, Wassily Wassiljewitsch;
VRVA: Vassily Kandinsky.
Se una persona è stata attiva in paesi diversi si sceglie un’intestazione uniforme che
rispecchi la forma usata più comunemente nei repertori del paese di residenza o di
attività della persona stessa, ma dalle forme non adottate si fanno rinvii.
Es.: AUTN: Wittel, Gaspar van
VRVA: Vanvitelli, Gaspare
Se il nome di una persona presenta varianti di maggiore o minore completezza si
adotta come intestazione uniforme la forma più frequentemente usata, anche se
palesemente incompleta. Il catalogatore valuterà se occorre fare rinvii dalle altre
forme.
Es. : AUTN: Anderson, B. M.
VRVA: Anderson, Benjamin Mc Alester
AUTN: Le Lieure, Henri
VRVA: Le Lieure de l’Aubepin, Henri
Se il nome di una persona presenta varianti nella grafia si adotta la forma oggi più
usata e le forme non adottate verranno registrate nel sottocampo VRVA.
Es.: AUTN Rossini, Gioachino
VRVA Rossini, Gioacchino
Per quanto riguarda la formulazione dei rinvii relativi ad enti o autori collettivi si
seguono gli stessi criteri che riguardano la forma delle intestazioni. Sono obbligatori i
rinvii dalla forma italiana di un nome, se esiste, o da più forme italiane d’uso corrente,
quando l’intestazione uniforme è in un’altra lingua. Altri rinvii sono opportuni nei casi
in cui:
Il nome scelto per l’intestazione uniforme può essere una sigla, un acronimo o altra
espressione abbreviata, se il suo uso è prevalente.
Es.: AUTN: E. & H. T. Anthony
VRVA: Edward & Henry T. Anthony & Co.
AUTN: PAS Group
VRVA: Pracovní architektonická skupina
VRVA: Working Architecture Group
34
Se l’ente si presenta alternativamente con la sola sigla o con la sola forma per esteso,
senza che una delle due sia prevalente, si preferisce la forma per esteso, in quanto più
completa e meno soggetta ad omonimie, ma si fa rinvio dalle forme non adottate.
L’ uso di forme abbreviate o sciolte, di forme al singolare o al plurale, di parole
separate o unite (o legate da un trattino).
E’ opportuno registrare con rinvii anche le variazioni grafiche minori, in quanto
l’assenza di registrazione potrebbe portare a un insuccesso nell’interrogazione del
catalogo.
VRVT Attivazione di rinvio
Il sottocampo va compilato soltanto nel caso in cui della forma riportata precedente
nel campo VRVA si voglia attivare rinvio. L’inserimento del valore R consentirà di
individuare la forma variante registrata come un rinvio, il valore V contrassegnerà
soltanto l’esistenza di una variante.
AUTN: Ghirlandaio, Domenico
VRVA: Domenico del Ghirlandaio
VRVT: V
VRVA: Bigordi, Domenico
VRVT: R
Bigordi, Domenico
vedi Ghirlandaio, Domenico
L’esempio mostra come di due forme varianti registrate nelle due occorrenze del
campo ripetitivo VRV, della prima, contrassegnata con V nel campo VRVT non venga
fatto rinvio, mentre di quella contrassegnata con R si produrrà un rinvio.
Vocabolario chiuso
R [rinvio]
V [variante]
VRVD Indicazioni cronologiche
Nel sottocampo sono riportate, se documentate nei repertori di riferimento, indicazioni
relative al periodo in cui una specifica variante del nome è stata utilizzata nell’arco
dell’attività di una persona o di un ente.
Es.
VRVD : 1924
VRVD : 1650-1714
VRVD : sec. XIX prima metà
VRVF Riferimento alla fonte
Il contenuto del sottocampo consiste in una nota informativa in cui il catalogatore
riporterà le fonti consultate per l’attribuzione della variante. Se il riferimento è di
natura bibliografica verrà qui riportato il contenuto del solo campo BIBA rinviando al
campo strutturato BIB del paragrafo DO altre eventuali informazioni.
Il sottocampo è sub-ripetitivo poiché i riferimenti relativi alle fonti per una stessa
variante possono essere più di uno.
Es.: AUTN: Brueghel, Jan
VRVA: Bruegel, Jan
VRVF: Library of Congress Authorities
35
AUTN: Cerano
VRVA: Crespi Giovanni Battista
VRVF: Dizionario Biografico degli italiani
VRR Richiami o rinvii reciproci
Relazioni che esplicitano un collegamento o rinvio reciproco (vedi anche) tra
l’intestazione uniforme della scheda che si sta catalogando e un’altra intestazione
uniforme, relativa a una persona o ente connessa con la prima (ad es.: la
denominazione precedente, o successiva, di un ente che abbia subito un cambiamento
significativo del nome, o un ente subordinato che sia registrato in forma autonoma).
Le relazioni possono essere impiegate anche per collegare intestazioni uniformi di enti
con intestazioni uniformi personali: ad es. per segnalare che un architetto o un
fotografo sono attivi sia individualmente sia come componenti di un gruppo o titolari
di uno studio.
A seconda dei casi, una o più relazioni fra intestazioni uniformi possono sostituire uno
o più rinvii, o viceversa (nel caso, ad es., di pseudonimi usati come intestazioni
autorizzate plurime).
Il campo è ripetitivo.
Es. Sordo
vedi anche
vedi anche
Travi, Antonio
Griffoni, Giovanni
Griffoni, Giovanni
vedi anche
Sordo
Travi, Antonio
vedi anche
Sordo
Botto e Bruno
vedi anche Botto, Gianfranco
vedi anche Bruno, Roberta
Bruno, Roberta
vedi anche Botto e Bruno
vedi anche Botto, Gianfranco
Botto, Gianfranco
vedi anche Botto e Bruno
vedi anche Bruno, Roberta
Le relazioni che intercorrono tra intestazioni uniformi possono riferirsi alle seguenti
categorie:
Gerarchica
Un autore può esercitare una qualche forma di autorità e di controllo sulle attività di un
certo numero di altre persone o enti. Un autore può anche essere subordinato ad un
certo numero di altre persone o enti, come nel caso di un’organizzazione il cui
superiore gerarchico sia cambiato nel corso del tempo.
36
Cronologica
Nel quadro di una relazione cronologica un autore può subentrare ad un altro
nell’esercizio di determinate funzioni e attività. A sua volta l’autore può essere
sostituito da altri, oppure lo stesso autore può cambiare denominazione nel corso del
tempo.
Ad esempio, un ente che ha origine dalla trasformazione (o fusione, scissione, etc.) di
uno o più enti preesistenti si considera una nuova e distinta entità se assume un nome
diverso rispetto a quello dell’ente o degli enti preesistenti, indipendentemente dal
cambiamento di funzioni, natura giuridica, composizione, organizzazione.
Le intestazioni uniformi per enti sono collegate con rinvii reciproci.
Es.: AUTN: Stillfried & Andersen
VRRA: Japan Photographic Association
AUTN: Japan Photographic Association
VRRA: Stillfried & Andersen
AUTN: Ferrier, père, fils et Soulier
VRRA: Léon & Lévy
AUTN: Léon & Lévy
VRRA: Ferrier, père, fils et Soulier
Familiare
una persona può avere relazioni con altri membri della propria famiglia e con la
famiglia nel suo complesso. Anche in questo caso le intestazioni uniformi sono
collegate da rinvii reciproci.
Es.: AUTN: D’Alessandri, Antonio
VRRA: Fratelli D’Alessandri
AUTN: Fratelli D’Alessandri
VRRA: D’Alessandri, Antonio
Associativa
categoria generale applicabile a tutte le relazioni che non rientrino in una di quelle
indicate precedentemente.
Nell’ambito delle categorie di riferimento il catalogatore dovrà valorizzare la/e
specifica/che tipologia/e di relazione intercorrente/i tra l’autore oggetto della
compilazione della scheda di catalogo e l’autore oggetto della scheda di catalogo
collegata.
Il campo strutturato prevede la ripetitività degli elementi che lo compongono e
l’eventuale sub-ripetitività per i campi VRRT Tipo di relazione e VRRD Indicazioni
cronologiche.
(*) VRRA
Rinvio ad altro autore
Riportare l’intestazione autorizzata relativa alla denominazione dell’autore relazionato.
VRRJ
Codice scheda autore relazionato
Riportare il codice IDH della scheda Autore correlata.
37
(*) VRRH
Sigla per citazione autore relazionato
Riportare il codice univoco AUTH relativo all’autore relazionato.
(*) VRRT
Tipo relazione
Indicare la tipologia all’interno della quale ricade la relazione descritta utilizzando
uno dei termini previsti dal vocabolario aperto.
Il sottocampo presenta una obbligatorietà di contesto.
Vocabolario aperto
aiutante di
allievo di
amico di
apprendista di
artista di
assistente di
associato con
bottega di
cliente di
cognato di
collaboratore di
collega di
committente di
cugino di
dipendente di
direttore di
discendente di
distinguibile da
editore di
figlio adottivo di
figlio di
fondatore di
identificabile con
in relazione con
incaricato da
influenzato da
insegnante a
insegnante di
madre di
maestro di
marito di
mecenate di
membro di
moglie di
nipote di
nonno di
padre di
possessore di
predecessore di
presidente di
professore a
rappresentante di
38
seguace di
studente di
studio di
successore di
suocero di
zio di
VRRD Indicazioni cronologiche
Nel sottocampo sono riportate le indicazioni relative al periodo in cui la relazione tra
due entità è documentata (per la sintassi di compilazione si faccia riferimento al
sottocampo AUTA - Qualificazione anagrafica).
Es.: VRRD: sec. XIX prima metà
VRRD: 1570-1573
VRRF Riferimento alla fonte
Il contenuto del sottocampo consiste in una nota informativa in cui il catalogatore
riporterà le fonti consultate per stabilire la relazione.
Analogamente al campo VRVF, se il riferimento è di natura bibliografica verrà qui
riportato il contenuto del solo campo BIBA rinviando al campo strutturato BIB del
paragrafo DO altre eventuali informazioni.
Nel caso in cui sia esigenza del catalogatore specificare altrimenti le caratteristiche di
una relazione potrà farlo descrivendo sinteticamente nel sottocampo l’iter della ricerca
effettuata e riportando ulteriori e più approfonditi riferimenti al paragrafo DO.
Il sottocampo è sub-ripetitivo poiché i riferimenti relativi alle fonti per una stessa
relazione possono essere più di uno.
39
AB - ATTIVITA’ E BIOGRAFIA
Il paragrafo si riferisce al luogo a al periodo in cui la persona o l’ente è stato attivo, ha
vissuto o risieduto in modo predominante, o con il quale ha avuto relazioni di altro
genere. Il campo è ripetibile, qualora i luoghi siano più di uno.
Nello stesso paragrafo, i campi strutturati che lo compongono sono relativi ai dati su:
STM- Marchi e Firme stemmi, marchi, emblemi, ex-libris, timbri che abbiano
caratterizzato l’attività dell’autore (persona o ente) e PRM - Premi, eventuali premi
assegnati all’autore.
Il campo a testo libero NSC - Notizie critiche e biografiche chiude il paragrafo con
informazioni relative all’inquadramento storico-critico sull’autore e ad altre notizie
utili a ricostruirne il percorso artistico, qualora non sia stato possibile inserirle in altre
voci della scheda.
ABL
LUOGO E/O PERIODO DI ATTIVITA’
ABLS Stato
Indicare il nome attuale dello Stato nel quale la persona o l’ente è stato o è attivo,
secondo la lista alfabetica dei nomi dei Paesi secondo la Norma UNI-ISO 3166-1.
1997 (I).
Es.: ABLS: Francia
ABLS: Italia
ABLS: Lussemburgo
ABLE Località
Indicare il nome della località, sia essa una regione, una città, una località abitata, una
località storica, nella quale si è svolta o viene svolta l’attività. Per le località estere
utilizzare, per quanto possibile, le forme italianizzate. Qualora queste non esistano o
siano cadute in disuso, si adotterà la lingua ufficiale dello stato di appartenenza,
traslitterata se necessario.
Es.: ABLE: Fiandre
ABLE: Parigi
ABLE: Locarno
ABLE: Gallarate
Nella schedatura di Luoghi della cultura indicare la denominazione del Comune,
seguita dalla sigla della provincia tra parentesi, nel quale ha sede l’istituto di
conservazione o Luogo della cultura.
Es.: ABLE: Milano (MI)
ABLL Sede
Questo sottocampo si riferisce alla sede presso la quale la persona o l’ente ha operato
nel corso della propria attività.
Es.
ABLL: Accademia di Belle Arti
ABLL: Teatro Regio
40
Nella schedatura di Luoghi della cultura indicare la denominazione corrente, se
esistente, dell’edificio. In assenza di una denominazione nota indicare genericamente
deposito, edificio, magazzino, etc., seguito dall’indirizzo.
Es.: ABLL: Palazzo Sormani
ABLL: Deposito Via Quaranta 43
ABLL: Edificio Via Ripamonti 82
ABLZ
Specifiche della sede
Campo da compilare solo nella schedatura di Luoghi della cultura nel caso esistano
più sedi alle quali riferire l’ente in oggetto, come, per esempio, una sede distaccata, un
deposito…
Vocabolario aperto
sede principale
sede distaccata
deposito
etc.
ABLI
Indirizzo
Riportare l’indirizzo presso il quale la persona o l’ente opera o ha operato durante il
periodo di attività. L’indirizzo può anche essere segnalato nella sua forma storica. Il
campo è ripetitivo.
Es.: ABLI: Stabilimento Fotografico del Pittore Giacomo Isola. Piazza del
Duomo, 13.
ABLI: Palazzo Marchese della Rosa.
Nella schedatura di Luoghi della cultura inserire l’indirizzo nella forma: indicazione
della via/piazza, numero civico
Es.: ABLI: Corso di Porta Vittoria, 6
ABLP Indirizzo di rete
Indicazione eventuale dell’indirizzo internet dell’autore o dell’ente, nel caso esso abbia
un proprio sito. Il sottocampo verrà utilizzato solo per gli indirizzi ufficiali delle entità
autoriali, mentre altri siti contenenti informazioni sull’autore potranno essere segnalati
nel paragrafo DO – Documentazione, nel campo strutturato BSE.
Es.: AUTN: Jannini, Ernesto
ABLP: http://www.ernestojannini.com
ABLD Periodo
Quando noti, indicare gli estremi cronologici espressi in anni, oppure il periodo di
attività in un determinato luogo della persona o dell’ente.
Es.: ABL:
ABLS: Italia
ABLD: 1589-1596
ABL:
41
ABLE: Roma
ABLD: 1592-1594
ABL:
ABLE: Napoli
ABLD: 1589-1596
ABL:
ABLE: Milano
ABLD: 1595-1596
ABL:
ABLE: Anversa
ABLD: 1596-1604
ABL:
ABLE: Praga
ABLD: 1604
ABLT Contenitore della sede - tipo scheda
Nella schedatura di Luoghi della cultura si richiede di indicare un collegamento con
la scheda che descrive il contenitore dell’ente. Nel presente sottocampo ABLT si
inserirà il valore che rappresenta la tipologia di scheda con cui è catalogato il
contenitore.
Nella maggioranza dei casi si stabilirà un collegamento alla scheda A che descrive
l’edificio in cui si trova l’ente che si sta catalogando.
Va indicata la sola sigla della scheda (la definizione fra parentesi quadre è per
memoria del catalogatore).
Vocabolario aperto
A [Architettura]
CA [Complesso Archeologico]
MA [Monumento. Archeologico]
PG [Parchi e Giardini]
SI [SIto Archeologico]
ABLK Contenitore della sede - codice scheda
Nella schedatura di Luoghi della cultura si richiede di indicare un collegamento con
la scheda che descrive il contenitore dell’ente. Nel presente sottocampo ABLK si
inserirà il valore che rappresenta il codice identificativo della scheda con cui è
catalogato il contenitore.
Es.:
ABL:
ABLS: Italia
ABLE: Bergamo (BG)
ABLL: Museo Donizettiano
ABLI: Via Arena, 9
ABLT: A
ABLK: BG070-00005
ABL:
ABLS: Italia
ABLE: Bergamo (BG)
ABLL: Rocca di Bergamo
ABLI: Piazzale Brigata Legnano, 12
ABLT: A
42
ABLK: 1A060-00021
STM
MARCHI E FIRME
Il campo è destinato a registrare eventuali marchi, firme, monogrammi, iscrizioni
utili a identificare e documentare l’entità autoriale. I dati di questo paragrafo
potrebbero essere stati desunti direttamente dalle opere di questi autori e come tali
saranno anche registrati in specifici campi direttamente sulle schede di catalogo. In
questa sede potrebbe però essere utile inserire i marchi, le firme, le iscrizioni
ricorrenti per un determinato autore, aggiungendo così informazioni circa la sua
attività. Il campo è ripetibile.
STMC Tipo
Indicare il tipo di marchio, iscrizione, firma ecc. facendo riferimento al
vocabolario aperto.
Vocabolario aperto
etichetta
ex-libris
firma
insegna
iscrizione
logo
marchio
microchip
monogramma
motto
punzone
sigla
simbolo
timbro
watermark
STMQ Qualificazione
Il sottocampo può essere compilato con l’attributo o la locuzione che precisa,
integra o caratterizza la tipologia di marchio, timbro, stemma, etc., che si sta
descrivendo.
Vocabolario aperto
a inchiostro
a secco
commerciale
di copyright
di fabbrica
inventariale
etc.
STMI
Identificazione
43
Il sottocampo è destinato a registrare l’eventuale indicazione dell’ente cui
appartiene il marchio, il logo, il timbro ecc. In presenza di firme, sigle o
monogrammi di un autore personale il sottocampo non va compilato
Es.: STMC: marchio
STMQ: di fabbrica
STMI: Richard Ginori
STMP Data o Periodo
Se nota, può essere indicata la datazione o il periodo a cui si può far risalire il
timbro, il marchio etc.
La datazione potrà essere espressa in una delle seguenti forme a seconda che si
riferisca a:
- una data di cui sia noto solo l’anno: indicazione dell’anno
- una data di cui siano noti anno e mese: indicazione nella forma anno/mese/giorno
con 00 per il giorno senza spazi dopo la barra
- una data di cui siano noti anno, mese e giorno: indicazione nella forma
anno/mese/giorno senza spazi dopo la barra.
Es:
1980
1980/06/00
1980/06/12
- un secolo: con indicazione del secolo in numeri romani, sempre preceduto da “sec.”.
- un secolo con specifiche della frazione di secolo – inizio, fine , metà, prima metà,
seconda metà, primo quarto, secondo quarto, terzo quarto, ultimo quarto- seguiranno
il numero romano. Si ricorda che secondo quanto espresso nel paragrafo DT le
specifiche di secolo possono essere solo quelle sopra indicate con i seguenti valori:
inizio: da 00 a 10
fine: da 90 a 99
metà: da 40 a 60
prima metà: da 0 a 49
seconda metà: da 50 a 99
primo quarto: da 0 a 24
secondo quarto: da 25 a 49
terzo quarto: da 50 a 74
ultimo quarto: da 75 a 99
fine/inizio: da 90 a 10
Es: sec. XV
sec. XVI prima metà
sec. XIX primo quarto
- un arco cronologico: indicazione della date o dei secoli nelle forme sopra descritte
separati da “-“ senza spazi intermedi. Nel caso di incertezza di uno dei due estremi si
separino le date o i secoli con una “/” senza spazi intermedi
Es:
1980-1987
44
1623/1627-1635
1980/06/00-1980/9/00
1980/06/12-1981/12/07
sec. XV-sec. XVII
sec. XVI prima metà-sec. XVII secondo quarto
sec. XIX primo quarto-sec. XX inizio
sec. XVIII fine-sec. XIX inizio
sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII
- Le indicazioni “a.C.” “d.C.” seguiranno sempre il numero arabo nel caso di data e
quello romano nel caso di secolo.
Es:
32 a.C..
54/56 a.C.
67 a.C.-32 d.C. ca.
sec. III a.C.-sec. II a.C. post
- eventuali indicazioni della precisazione della datazione – ca., ante, post, (?) –
seguiranno la datazione
Es:
1980-1987 ca.
1623/1627 post-1635 ante
sec. XV (?)-sec. XVII ca.
sec. XVI prima metà ante -sec. XVII secondo quarto post
sec. XIX primo quarto ca.-sec. XX inizio (?)
sec. XVIII fine-sec. XIX inizio
sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII
STMD Descrizione
Descrizione sintetica, a testo libero, dello stemma, del timbro, del marchio, etc. In
particolare, la descrizione dovrà riportare anche le eventuali scritte o numeri che
compaiano nel marchio, timbro etc., oltre ai dati sul tipo di imprimitura (a secco, a
inchiostro, litografica, etc.).
Es.: STMD: Timbro tondo a secco con la scritta “Anderson Roma
*1906*” e al centro, a lettere capitali, “depose”.
STMT Trascrizione
Nel sottocampo può essere registrata la trascrizione della firma, del monogramma,
della sigla o di qualsiasi iscrizione o motto che l’autore utilizza o ha utilizzato per
firmare o contrassegnare le proprie opere.
Es.: STMT: TC
STMT: Cesar Magnus
PRM PREMI
Nel campo strutturato verranno riportate eventuali informazioni relative a premi
attribuiti alla persona o ente. Il campo è ripetitivo e non è obbligatorio.
PRMT
Denominazione
45
Indicare la denominazione del premio o della manifestazione nell’ambito della quale
esso è stato conferito.
Es.: PRMT: Premio Nazionale di pittura, acquerello e grafica “Rinaldo
ed Ermenegildo Agazzi”
PRMT: Biennale di Venezia
PRML Luogo
Indicare il luogo presso il quale ha avuto luogo la manifestazione relativa al
conferimento del premio.
Es.: PRML: Mapello
PRML: Venezia
PRMS
Sede
Indicare la sede presso la quale ha avuto luogo la manifestazione relativa al
conferimento del premio.
Es.: PRMS: Municipio di Mapello
PRMD Data
Indicare la data nella quale ha avuto luogo la manifestazione relativa al conferimento
del premio.
La datazione potrà essere espressa in una delle seguenti forme a seconda che si
riferisca a:
- una data di cui sia noto solo l’anno: indicazione dell’anno
- una data di cui siano noti anno e mese: indicazione nella forma anno/mese/giorno
con 00 per il giorno senza spazi dopo la barra
- una data di cui siano noti anno, mese e giorno: indicazione nella forma
anno/mese/giorno senza spazi dopo la barra.
Es:
1980
1980/06/00
1980/06/12
- un secolo: con indicazione del secolo in numeri romani, sempre preceduto da “sec.”.
- un secolo con specifiche della frazione di secolo – inizio, fine , metà, prima metà,
seconda metà, primo quarto, secondo quarto, terzo quarto, ultimo quarto- seguiranno
il numero romano. Si ricorda che secondo quanto espresso nel paragrafo DT le
specifiche di secolo possono essere solo quelle sopra indicate con i seguenti valori:
inizio: da 00 a 10
fine: da 90 a 99
metà: da 40 a 60
prima metà: da 0 a 49
seconda metà: da 50 a 99
primo quarto: da 0 a 24
secondo quarto: da 25 a 49
46
terzo quarto: da 50 a 74
ultimo quarto: da 75 a 99
fine/inizio: da 90 a 10
Es: sec. XV
sec. XVI prima metà
sec. XIX primo quarto
- un arco cronologico: indicazione della date o dei secoli nelle forme sopra descritte
separati da “-“ senza spazi intermedi. Nel caso di incertezza di uno dei due estremi si
separino le date o i secoli con una “/” senza spazi intermedi
Es:
1980-1987
1623/1627-1635
1980/06/00-1980/9/00
1980/06/12-1981/12/07
sec. XV-sec. XVII
sec. XVI prima metà-sec. XVII secondo quarto
sec. XIX primo quarto-sec. XX inizio
sec. XVIII fine-sec. XIX inizio
sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII
- Le indicazioni “a.C.” “d.C.” seguiranno sempre il numero arabo nel caso di data e
quello romano nel caso di secolo.
Es:
32 a.C..
54/56 a.C.
67 a.C.-32 d.C. ca.
sec. III a.C.-sec. II a.C. post
- eventuali indicazioni della precisazione della datazione – ca., ante, post, (?) –
seguiranno la datazione
Es:
1980-1987 ca.
1623/1627 post-1635 ante
sec. XV (?)-sec. XVII ca.
sec. XVI prima metà ante -sec. XVII secondo quarto post
sec. XIX primo quarto ca.-sec. XX inizio (?)
sec. XVIII fine-sec. XIX inizio
sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII
PRME Ente/Istituto promotore
Indicare l’ente o l’istituto promotore che ha conferito il premio.
Es.: PRME: Associazione Culturale Agazzi Ars
PRMR
Riconoscimento ottenuto
Dimensione 100 caratteri - Vocabolario aperto
Indicare il riconoscimento ottenuto
Vocabolario aperto
47
premio
segnalazione
partecipazione
PRMM Motivazione
Dimensione 1000 caratteri
Indicare la motivazione per la quale il premio è stato assegnato.
PRMU
Indirizzo di rete
Dimensione 255 caratteri
In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del
server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta.
Es.:
http://www.ieee.org/
http://mese.jhu.edu/journals/callaloo
NSC
Notizie storiche/biografiche
Riportare una nota informativa, a testo libero, relativa alla biografia o a notizie critiche
sull’artista o su un ente che riprenda, integri e approfondisca i dati registrati nei campi
della scheda.
Ad esempio, la nota informativa può contenere uno dei seguenti tipi di informazione
esplicativa: un chiarimento sulla relazione tra due o più intestazioni di nome personale;
una breve storia dell’ente, che illustri i cambiamenti del nome dell’ente, la fusione con
altri, la suddivisione al suo interno o tra altri enti, etc.; un chiarimento sulla relazione
tra attribuzioni di due o più opere o tra attribuzioni di parti di un’opera e l’attribuzione
dell’opera nel suo complesso; informazioni per identificare l’entità.
Es.: NSC: Studiò presso l'Accademia Carrara di Bergamo, dove fu allievo
di Ponziano Loverini e dove ottenne una medaglia d'oro al
Premio Piazzani. Prima di trasferirsi a Milano nel 1939, insegnò
all'Accademia Carrara tra il 1924 e il 1927. Allestì la sua prima
mostra personale a Milano nel 1941 e in seguito molte altre, non
solo in Italia ma anche all'estero, tra cui si ricordano quella del
1950 (Mostra Nazionale di Terni, dove vinse il primo premio) e
quella all'Accademia di Perugia nel 1951 (medaglia d'argento).
Oltre che pittore fu anche scrittore e critico d'arte; eseguì,
inoltre, affreschi in alcune chiese di Lombardia, Piemonte e
Liguria. Si dedicò anche all'incisione all'acquaforte. La sua
ultima mostra personale si tenne nel 1963 e le sue opere sono
oggi conservate nella Galleria di Arte Moderna e nella
Quadreria dell'ospedale Maggiore di Milano, nell'Accademia
Carrara di Bergamo, in diverse collezioni private.
NSC: Fotografo (1830-1894), figlio di Antonio Sorgato, aprì uno
studio a Bologna nel Palazzo Frati in via Miola 1079 in
società con il fratello Gaetano dal 1864, ma dal 1867 lo
studio sarà intestato solo ad Angelo, che aprirà l’attività
anche a Modena (in p.le Torti, 1872-1882, e in via Donzi,
1892-1895) e a Venezia. Fu premiato all’Esposizione
Agraria ed Industriale di Bologna del 1869 con una
medaglia di bronzo. A Reggio Emilia risulta titolare di uno
48
studio in via Ghiara 66, in società con Pasquale Zambrini
solo fino al 1876. Nel 1884 i coniugi Sorgato sono
comproprietari di due studi, in via Indipendenza 23 e in via
Farini 24. Cesserà di condurre lo stabilimento di via Farini
24 il 2 aprile.
49
TU – CONDIZIONE GIURIDICA E VINCOLI
Indicare in questo paragrafo la condizione giuridica nel caso di catalogazione di
Luoghi della cultura o la titolarità (persona fisica o ente) dei diritti sulle opere
dell’autore oggetto della schedatura.
CDG
CONDIZIONE GIURIDICA
Il campo dev’essere compilato nella schedatura dei Luoghi della cultura.
CDGG
Indicazione generica
Indicare la personalità giuridica della proprietà o, qualora essa non sia accertabile,
quella del detentore o del possessore.
Vocabolario:
proprietà Stato
proprietà Ente pubblico territoriale
proprietà Ente pubblico non territoriale
proprietà privata
proprietà Ente religioso cattolico
proprietà Ente religioso non cattolico
proprietà Ente straniero in Italia
proprietà mista pubblica/privata
proprietà mista pubblica/ecclesiastica
proprietà mista privata/ecclesiastica
detenzione Stato
detenzione Ente pubblico territoriale
detenzione Ente pubblico non territoriale
detenzione privata
detenzione Ente religioso cattolico
detenzione Ente religioso non cattolico
detenzione Ente straniero in Italia
detenzione mista pubblica/ privata
detenzione mista pubblica/ ecclesiastica
detenzione mista privata/ ecclesiastica
CDGS
Indicazione specifica
Indicare l'esatta denominazione dell'Amministrazione, dell'Ente, del privato che hanno
la proprietà. Qualora questi non siano noti, va indicata la denominazione del detentore
o del possessore. Il sottocampo è ripetitivo.
Per i Luoghi della cultura di proprietà dello Stato indicare l'Istituzione che ne ha l'uso.
Es.:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Per i Luoghi della cultura di proprietà degli Enti pubblici territoriali indicare le
specifiche precedute dalle denominazioni: Regione, Provincia, Comune.
Es.:
Regione Marche
Provincia di Novara
Comune di Tivoli
Per Luoghi della cultura di proprietà degli Enti pubblici non territoriali indicare la
denominazione (Università, Banca d'Italia etc.) seguita dalle eventuali specifiche.
Es.:
50
Università degli Studi di Roma 'La Sapienza'
Politecnico di Torino
Per Luoghi della cultura di proprietà degli Enti religiosi di confessione cattolica o di
proprietà degli Enti di altra confessione religiosa, indicare la denominazione (Diocesi,
Confraternita, Istituto religioso, Istituto secolare, Congregazione, Ordine religioso,
Comunità ebraica, Comunità valdese, etc.), seguita da eventuali specifiche.
Es.:
Ordine benedettino
Comunità valdese di Roma
Confraternita del SS. Sacramento
Per i beni di Stati o Enti stranieri in Italia indicare la denominazione con eventuali
specifiche.
Es.:
Stato Città del Vaticano
Ambasciata del Brasile
Sovrano Ordine Militare di Malta
Per Luoghi della cultura di proprietà privata indicare il nome del proprietario nella
forma 'cognome nome', o la denominazione della persona giuridica, specificando di
seguito, entro parentesi, se trattasi di persona fisica o giuridica straniera.
Es.:
Bianchi Giulio
Società Generale Immobiliare
Fondazione Peggy Guggenheim (persona giuridica straniera)
CDGI
Indirizzo
Indicare l'indirizzo del proprietario del bene di cui al sottocampo precedente. Nel caso
di più proprietari, vanno indicati in successione gli indirizzi dei singoli proprietari
elencati nel sottocampo precedente, utilizzando la ripetitività del sottocampo. Adottare
la forma: comune seguito dalla sigla della provincia tra parentesi, indicazione della via
e numero civico.
CDGF
Fonte
Fonte dell'informazione nella forma data, fonte; se la fonte è bibliografica, usare la
forma data, cognome iniziale del nome, titolo. Le informazioni più dettagliate relative
alle fonti archivistiche o alla citazione bibliografica andranno inserite nei campi FNT
o BIB.
CPR
COPYRIGHT
Individuare il titolare del diritto d’autore (copyright) delle opere prodotte dall’autore
che si sta catalogando. Il campo è ripetitivo per riportare eventuali diversi titolari del
diritto d’autore.
CPRN Nome
Indicazione, nella forma “cognome nome”, del detentore del copyright.
CPRI Indirizzo
Se noto, potrà essere indicato l’indirizzo del detentore del copyright. Inserire in questo
sottocampo un eventuale indirizzo di posta elettronica.
CPRD Data di scadenza
51
Indicare eventualmente la data di scadenza del diritto d’autore. Nel caso questo sia già
scaduto, il sottocampo potrà invece essere compilato – in alternativa ai precedenti –
con la voce “diritti scaduti”.
52
DO - FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
Informazioni sulle fonti documentarie e sui riferimenti fotografici, grafici,
multimediali e bibliografici che si ritiene utile allegare alla scheda o semplicemente
citare.
FTA
DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
Informazioni sulla documentazione fotografica, anche in formato digitale, sia essa
allegata alla scheda di catalogo, o esistente e depositata presso l’Ente schedatore o in
altre raccolte. Il campo è ripetitivo perché ogni documento va indicato singolarmente.
La compilazione del campo non è obbligatoria perché trattandosi di una scheda di
Authority File ad essa non è necessariamente allegabile un’immagine.
(*) FTAX
Genere
Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra
documentazione nota relativa al bene in esame. La compilazione del sottocampo
presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario chiuso
documentazione allegata
documentazione esistente
(*) FTAP
Tipo
Indicare il tipo di documentazione allegata e/o esistente. La compilazione del
sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario aperto
fotografia b/n
diapositiva b/n
diapositiva colore
fotografia colore
fotografia a raggi infrarossi
etc.
FTAA Autore
Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’ o la
denominazione dello studio fotografico.
FTAD Data
Indicare la data della documentazione, espressa nella forma anno/mese/giorno. Nel
caso in cui si conosca solo l’anno, il giorno e il mese andranno indicati con due zeri.
Es.: FTAD: 1994/05/04
FTAD: 1915/00/00
FTAE Ente proprietario
Indicare l’Ente proprietario della documentazione fotografica, se diverso dall’Ente
schedatore.
Es.: FTAE: SA BO
53
FTAC Collocazione
Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente
schedatore.
(*) FTAN
Codice identificativo
Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli
codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d’interpunzione) la sigla delle
Soprintendenze o Istituti competenti (v. Appendice C) o il nome di altri enti o privati.
E’ possibile comprendere in una stessa fotografia più di un oggetto, purché esista un
riferimento univoco tra immagine e bene, ad esempio segnalando con una lettera
dell’alfabeto oppure con un numero ciascuno dei singoli beni. Tali riferimenti
dovranno comparire sulla foto e andranno riportati nel sottocampo FTAS. La
compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Es.: FTAN: PSAEPR32525
FTAN: SBASBO7776
FTAN: Alinari3280
FTAN: MART25372.
FTAT Note
Indicare le specifiche di ripresa.
Es:
FTAT: particolare
FTAT: prima del restauro
FTAF
Formato
Indicare il formato della fotografia.
Es.: FTAF: 6x6
FTAF: 13x18
FTAF: 35 mm
FTAF: 21x27
FTAS
Specifiche
Indicare le specifiche sulla fonte di origine dell’immagine, qualora non sia stato
fotografato l’originale, ma una sua riproduzione (ad es. un disegno). E’ possibile
registrare in questo sottocampo i riferimenti che consentono l’individuazione univoca
dell’immagine del bene, quando questo è documentato in una stessa fotografia insieme
ad altri manufatti (cfr. quanto indicato in proposito per il sottocampo FTAN).
FTAU Indirizzo di rete
In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del
server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta.
FTAW Visibilità immagine
Permette di assegnare un attributo di visibilità/pubblicazione ad ogni singola
immagine associata ad una scheda, in base a criteri sia di riservatezza che di qualità
dell'immagine.
FTAV Etichetta del volume
54
Inserire il nome (etichetta) del disco o il numero di serie del PhotoCD se le immagini
sono in formato PhotoCD. L'utilizzo di questo campo è facoltativo.
FTAR Percorso relativo del file
Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi:
1) percorso completo della cartella contenente il file dell'immagine (compreso il
nome del drive);
2) percorso parziale senza drive;
3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni/Immagini
(condizione più semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi).
L'utilizzo di questo campo è facoltativo.
FTAI Nome del file
Inserire il nome del file dell'immagine completo di estensione.
L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la
visualizzazione delle immagini associate.
DRA
DOCUMENTAZIONE GRAFICA
Informazioni sulla documentazione grafica, allegata alla scheda di catalogo, o esistente
e depositata presso l’Ente schedatore o in altre raccolte. Il campo è ripetitivo.
(*) DRAX
Genere
Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra
documentazione nota relativa al bene catalogato. Il sottocampo presenta
un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario chiuso
documentazione allegata
documentazione esistente
(*) DRAT
Tipo
Indicare il tipo di documentazione esistente. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà
di contesto.
Es.: DRAT:disegno
DRAO Note
Indicare le specifiche di documentazione.
Es.: DRAO: particolare
DRAS Scala
Indicare la scala adottata per il disegno.
Es.: DRAS: 1:1
DRAE Ente proprietario
Indicare l’Ente proprietario della documentazione grafica, se diverso dall’Ente
schedatore.
Es.: DRAE: SBA BO
55
DRAC Collocazione
Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente
schedatore.
(*) DRAN
Codice identificativo
Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli
codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d’interpunzione) la sigla delle
Soprintendenze o Istituti competenti (v. Appendice C) o il nome di altri enti o privati.
Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
DRAA Autore
Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’.
DRAD Data
Indicare la data di esecuzione della documentazione grafica, espressa nella forma
anno/mese/giorno. Nel caso in cui si conosca solo l’anno, il giorno e il mese andranno
indicati con due zeri.
DRAU Indirizzo di rete
In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del
server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta.
DRAW Etichetta del volume
Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è
facoltativo.
DRAY Percorso relativo del file
Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi:
1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive);
2) percorso parziale senza drive;
3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più
semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi).
L'utilizzo di questo campo è facoltativo.
DRAL Nome del file
Inserire il nome del file completo di estensione.
L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la
visualizzazione dei file associati.
VDC
DOCUMENTAZIONE VIDEO-CINEMATOGRAFICA
Indicazione della documentazione video, anche in formato digitale, allegata alla
scheda di catalogo o esistente e depositata presso l’Ente schedatore o in altre raccolte.
Il campo è ripetitivo.
(*) VDCX
Genere
Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra
documentazione nota. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario chiuso
documentazione allegata
56
documentazione esistente
(*) VDCP
Tipo
Indicare il tipo di documentazione originale. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà
di contesto.
Vocabolario aperto
film 35 mm.
film 16 mm.
film super 8
video VHS
video super VHS
video U-MATIC
video BVU
video Betacam
video 1 pollice
VDCR Autore
Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’.
VDCD Data
Indicare la data della documentazione, espressa nella forma ‘anno/mese/giorno’. Nel
caso si conosca solo l’anno, il giorno ed il mese saranno indicati da due zeri.
Es.: VDCD: 2002/09/12
VDCD: 1971/00/00
VDCE Ente proprietario
Indicare l’Ente proprietario della documentazione, se diverso dall’Ente schedatore.
VDCA Titolo
Indicare il titolo del documento videocinematografico.
VDCC Collocazione
Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente
schedatore.
(*) VDCN
Codice identificativo
Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli
codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d’interpunzione) la sigla delle
Soprintendenze o Istituti competenti (si veda Appendice C) o il nome di altri enti o
privati. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Es.: VDCN: SBAS PR 32525
VDCN: MART 25372
VDCT Note
Indicare eventuali specifiche sulla ripresa.
VDCU Indirizzo di rete
57
In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del
server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta.
VDCW Etichetta del volume
Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file dell’allegato. L'utilizzo di
questo campo è facoltativo.
VDCY Percorso relativo del file
Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi:
1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive);
2) percorso parziale senza drive;
3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più
semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi).
L'utilizzo di questo campo è facoltativo.
VDCL Nome del file
Inserire il nome del file completo di estensione.
L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la
visualizzazione delle immagini associate.
REG
DOCUMENTAZIONE AUDIO
Indicazione della documentazione audio, anche in formato digitale allegata alla scheda
di catalogo o esistente e depositata presso l’Ente schedatore o in altre raccolte. Il
campo è ripetitivo.
(*) REGX
Genere
Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra
documentazione nota. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario chiuso
documentazione allegata
documentazione esistente
(*) REGP
Tipo
Indicare il tipo di documentazione originale. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà
di contesto.
Vocabolario aperto
cassetta audio
cassetta DAT
CD Rom
compact disc
disco 33 giri
disco 45 giri
disco 78 giri
disco LP
file digitale
mini compact disc
MiniDisc
nastro magnetico in bobina
etc.
58
REGA Autore
Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’.
REGD Data
Indicare la data della documentazione, espressa nella forma ‘anno/mese/giorno’. Nel
caso si conosca solo l’anno, il giorno ed il mese saranno indicati da due zeri.
Es.: REGD: 2002/09/22
REGD: 1971/00/00
REGE Ente proprietario
Indicare l’Ente proprietario della documentazione, se diverso dall’Ente schedatore.
REGZ Titolo
Indicare il titolo del documento audio.
REGC Collocazione
Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente
schedatore.
(*) REGN
Codice identificativo
Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli
codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d'interpunzione) la sigla delle
Soprintendenze o Istituti competenti (sulla base della ‘Lista Enti’ definita dall’ICCD) o
il nome di altri enti o privati. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Es.: REGN: SBAS PR 32525
REGN: MART 25372
REGT Note
Indicare eventuali specifiche sulla registrazione audio.
REGU Indirizzo di rete
In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del
server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta.
REGW Etichetta del volume
Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è
facoltativo.
REGY Percorso relativo del file
Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi:
1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive);
2) percorso parziale senza drive;
3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più
semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi).
L'utilizzo di questo campo è facoltativo.
REGL Nome del file
59
Inserire il nome del file completo di estensione.
L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la
visualizzazione delle immagini associate.
FNT
FONTI E DOCUMENTI
Informazioni, in ordine cronologico, su fonti e documenti in cui l’autore (personale o
collettivo) è menzionato. Il campo va utilizzato anche per registrare le eventuali schede
storiche esistenti. Il campo è ripetitivo.
FNTX Genere
Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo o di altra
documentazione nota. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario chiuso
documentazione allegata
documentazione esistente
FNTP
Tipo
Indicare la categoria di appartenenza della fonte o del documento. Il sottocampo
presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario aperto
libro mastro
atto notarile
scheda storica
FNTA Autore
Indicare l’autore della fonte o del documento.
Es.: FNTA: Gonio P.
FNTT
Denominazione
Indicare il titolo della fonte o del documento.
Es.: FNTT: Diario ordinario
FNTD Data
Indicare la data della fonte o del documento quando possibile ad annum. La datazione
potrà essere espressa in una delle seguenti forme a seconda che si riferisca a:
- una data di cui sia noto solo l’anno: indicazione dell’anno
- una data di cui siano noti anno e mese: indicazione nella forma anno/mese/giorno
con 00 per il giorno senza spazi dopo la barra
- una data di cui siano noti anno, mese e giorno: indicazione nella forma
anno/mese/giorno senza spazi dopo la barra.
Es:
1980
1980/06/00
1980/06/12
- un secolo: con indicazione del secolo in numeri romani, sempre preceduto da “sec.”.
60
un secolo con specifiche della frazione di secolo
– inizio, fine , metà, prima metà, seconda metà, primo quarto, secondo quarto, terzo
quarto, ultimo quarto- seguiranno il numero romano. Si ricorda che secondo quanto
espresso nel paragrafo DT le specifiche di secolo possono essere solo quelle sopra
indicate con i seguenti valori:
inizio: da 00 a 10
fine: da 90 a 99
metà: da 40 a 60
prima metà: da 0 a 49
seconda metà: da 50 a 99
primo quarto: da 0 a 24
secondo quarto: da 25 a 49
terzo quarto: da 50 a 74
ultimo quarto: da 75 a 99
fine/inizio: da 90 a 10
Es: sec. XV
sec. XVI prima metà
sec. XIX primo quarto
- un arco cronologico: indicazione della date o dei secoli nelle forme sopra descritte
separati da “-“ senza spazi intermedi. Nel caso di incertezza di uno dei due estremi si
separino le date o i secoli con una “/” senza spazi intermedi
Es:
1980-1987
1623/1627-1635
1980/06/00-1980/9/00
1980/06/12-1981/12/07
sec. XV-sec. XVII
sec. XVI prima metà-sec. XVII secondo quarto
sec. XIX primo quarto-sec. XX inizio
sec. XVIII fine-sec. XIX inizio
sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII
- Le indicazioni “a.C.” “d.C.” seguiranno sempre il numero arabo nel caso di data e
quello romano nel caso di secolo.
Es:
32 a.C..
54/56 a.C.
67 a.C.-32 d.C. ca.
sec. III a.C.-sec. II a.C. post
- eventuali indicazioni della precisazione della datazione – ca., ante, post, (?) –
seguiranno la datazione
Es:
1980-1987 ca.
1623/1627 post-1635 ante
sec. XV (?)-sec. XVII ca.
sec. XVI prima metà ante -sec. XVII secondo quarto post
sec. XIX primo quarto ca.-sec. XX inizio (?)
61
sec. XVIII fine-sec. XIX inizio
sec. XVI/sec.XVII inizio-sec.XVIII
FNTF
Foglio/Carta
Indicare il numero di foglio o di carta del documento.
Es.: FNTF: fol. 1251 v.
FNTN Nome archivio
Indicare il nome dell’Archivio e/o dell’Istituzione, separato dal nome del fondo,
quando presente, mediante una barra. La compilazione del sottocampo presenta
un’obbligatorietà di contesto.
Es.: FNTN: Biblioteca Apostolica Vaticana/Vat.Lat.
FNTS
Posizione
Indicare la posizione inventariale o l’identificativo numerico della fonte o del
documento. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
FNTI
Codice identificativo
Indicare il codice identificativo della documentazione. Tale codice alfanumerico deve
avere carattere di univocità a livello locale e potrà essere determinato, ad esempio,
dalla sigla dell’Archivio e/o dell’Istituzione di cui al sottocampo FNTN più il valore
numerico (senza spazi o segni d’interpunzione) indicato al sottocampo FNTS. Il
sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Es.:
FNTI: AGS25382
FNTL Lingua
Indicare la lingua utilizzata nel documento. Fare riferimento alla ‘Lista Codici’.
Es.:
ita (italiano)
eng (inglese)
rus (russo)
spa (spagnolo)
gre (greco moderno)
dan (danese)
fre (francese)
ger (tedesco)
etc.
FNTE Note
Indicare eventuali specifiche su fonti e documenti.
FNTU Indirizzo di rete
In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del
server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta.
FNTW Etichetta del volume
62
Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è
facoltativo.
FNTY Percorso relativo del file
Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi:
1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive);
2) percorso parziale senza drive;
3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più
semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi).
L'utilizzo di questo campo è facoltativo.
FNTH Nome del file
Inserire il nome del file completo di estensione.
L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la
visualizzazione delle immagini associate.
ADM
ALTRA DOCUMENTAZIONE MULTIMEDIALE
Indicazioni sulla documentazione multimediale in formato digitale realizzata in
formati non compresi dalle norme ICCD, allegata alla scheda di catalogo o esistente e
depositata presso l’Ente schedatore o in altre raccolte. Il campo è ripetitivo in quanto
ogni documento va indicato singolarmente. La trasmissione di allegati informatizzati
di questa tipologia deve essere preventivamente concordata con l’ICCD.
ADMX Genere
Indicare se si tratta di documentazione allegata alla scheda di catalogo, o di altra
documentazione nota. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario chiuso
documentazione allegata
documentazione esistente
ADMP Tipo
Indicare il tipo di documentazione allegata e/o esistente ed il tipo di formato utilizzato
per la sua produzione e memorizzazione. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di
contesto.
Vocabolario aperto
Realtà virtuale (VRLM)
File musicale (MID)
ADMA Autore
Indicare l’autore della documentazione nella forma ‘cognome, nome’ o la
denominazione dello studio fotografico.
ADMD Data
Indicare la data in cui è stata effettuata la documentazione, espressa nella forma ‘anno,
mese, giorno’ (aaaa/mm/gg). Nel caso in cui si conosca solo l’anno, il giorno e il mese
andranno indicati con due zeri.
63
ADME Ente/proprietario
Indicare l’Ente proprietario della documentazione, se diverso dall’Ente schedatore.
ADMC Collocazione
Indicare il luogo in cui è conservata la documentazione, se diverso dall’Ente
schedatore.
ADMN Codice identificativo
Indicare il codice identificativo della documentazione allegata o esistente; ai singoli
codici identificativi è da premettere (senza spazi o segni d’interpunzione) la sigla delle
Soprintendenze o Istituti competenti (vedi appendice C) o il nome di altri enti o privati.
Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
ADMT Note
Indicazioni specifiche sulla ripresa.
ADMU Indirizzo di rete
In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del
server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta.
ADMW Etichetta del volume
Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è
facoltativo.
ADMY Percorso relativo del file
Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi:
1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive);
2) percorso parziale senza drive;
3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più
semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi).
L'utilizzo di questo campo è facoltativo.
ADML Nome del file
Inserire il nome del file completo di estensione.
L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la
visualizzazione delle immagini associate.
BIB
BIBLIOGRAFIA
Informazioni relative alla bibliografia riguardante specificatamente l’autore (personale
o collettivo), e/o alla bibliografia essenziale di confronto, riportata in ordine
cronologico ed in forma abbreviata. Le informazioni bibliografiche fanno riferimento
all’Authority File, con l’eccezione di quanto contenuto nel campo Citazione completa
(BIL) da utilizzarsi nel caso di pubblicazioni riguardanti esclusivamente l’autore
(personale o collettivo). Il campo è ripetitivo.
BIBX Genere
Indicare se si tratta di bibliografia specifica sul bene catalogato oppure di bibliografia
di confronto. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario chiuso
64
bibliografia specifica
bibliografia di confronto
BIBA Autore
Indicare l’autore del testo nella forma ‘cognome, iniziali nome’; nel caso di più autori,
i nomi vanno separati da una barra (‘/’) In presenza di più di tre autori o in totale
assenza, si riportano le prime due parole del titolo (senza articoli e preposizioni). Nel
caso di repertori comunemente noti con una sigla, indicare questa in luogo del nome
dell’autore. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Es.: BIBA: Giessen A.
BIBA: Head B.V./Le Rider G.
BIBG - Titolo libro o rivista
Si indica il titolo dell'opera in esame.
BIBT - Titolo contributo
Si riporta il titolo del contributo, trascritto senza segni d'interpunzione convenzionale
(ISBD); le lettere di altri alfabeti devono essere trascritte seguendo i parametri RICA.
BIBL - Luogo di edizione
Luogo di edizione.
BIBD Anno di edizione
Indicare l’anno di edizione dell’opera o del contributo. Il sottocampo presenta
un’obbligatorietà di contesto.
Es.:
BIBD: 1990
BIBJ Codice scheda bibliografia
Riferimento al codice univoco della scheda bibliografica redatta per l'Archivio
controllato della Bibliografia.
BIBH Sigla per citazione
Indicare il codice univoco che individua il testo nell’ambito di un repertorio locale; il
numero è assegnato a cura dell’Ente schedatore ed ha valenza esclusivamente locale. Il
sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
BIBN V., pp., nn.
Indicare l’eventuale volume in numeri romani, le pagine e/o i numeri di catalogo nei
quali è stata fatta specifica menzione del bene in esame o dei confronti citati, nella
forma redazionale indicata dagli esempi.
Es.: BIBN: v. I pp. 35-36
BIBN: v. II p. 41 n. 50
BIBI V., tavv., ff.
Indicare l’eventuale volume in numeri romani e il riferimento alle tavole o figure che
riproducono il bene catalogato o i confronti citati, nella forma redazionale indicata dagli esempi.
Es.: BIBI: v. I tav. V ff. 6-8
65
BIBU Indirizzi bibliografici di rete
In questo sottocampo si riportano gli eventuali indirizzi di rete (protocollo, nome del
server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trovano riferimenti alla risorsa descritta.
Il sottocampo è ripetitivo.
Es.:
http://www.iccu.sbn.it/
http://www.iccd.beniculturali.it/
BIBW Etichetta del volume
Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è
facoltativo.
BIBY Percorso relativo del file
Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi:
1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive);
2) percorso parziale senza drive;
3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più
semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi).
L'utilizzo di questo campo è facoltativo.
BIBK Nome del file
Inserire il nome del file completo di estensione.
L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la
visualizzazione delle immagini associate.
BIL
Citazione completa
Indicare la citazione completa del testo. Questo campo va utilizzato solo nel caso in
cui una specifica pubblicazione tratti esclusivamente dell’autore (personale o
collettivo); non va quindi utilizzato nel caso di bibliografia di confronto. Il campo è
ripetitivo.
BSE
BIBLIOGRAFIA SU SUPPORTO ELETTRONICO
Dati relativi alla bibliografia (specifica o di confronto) su supporto elettronico, sia che
si tratti di opere pubblicate, sia che si tratti di informazioni in rete. Il campo è ripetitivo
per poter riportare, in ordine cronologico, tutti i diversi riferimenti bibliografici. A
differenza del campo BIB, nel quale i testi sono citati in forma abbreviata (in quanto si
richiede di compilare, per ognuno di essi, la scheda BIB per l’Archivio controllato
‘Bibliografia’) il campo BSE registrerà tutti i dati essenziali per l’individuazione del
contributo bibliografico che si vuole citare.
BSEX Genere
Indicare se si tratta di bibliografia specifica sull’autore (personale o collettivo) oppure
di bibliografia di confronto. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario chiuso
bibliografia specifica
bibliografia di confronto
BSES Tipo di supporto
66
Indicare il tipo di supporto/risorsa elettronica sul quale sono memorizzati i dati. Nel
caso di risorsa elettronica con accesso locale (supporto fisico inserito in una unità
periferica collegata ad un computer), si riporta l’indicazione del supporto; nel caso di
indicazione di una risorsa elettronica con accesso remoto (una risorsa in rete), se ne dà
l’indicazione.
Vocabolario aperto
CD-ROM
DVD
Floppy disk
Photo-CD
risorsa elettronica con accesso remoto
etc.
BSEA Autore/curatore dell’opera
Indicare l’autore (nella forma ‘cognome iniziali nome’) o l’ente responsabile
dell’opera che si vuole citare o della pubblicazione principale contenente il contributo
che si vuole citare. In presenza di diversi autori responsabili dell’opera, si riporteranno
tutti (fino a tre autori), separati dal segno ‘/’. In presenza di più di tre autori o in totale
assenza, si riporteranno le prime due parole del titolo dell’opera (senza articoli e
preposizioni).
BSET Titolo dell’opera
Indicare il titolo proprio della pubblicazione principale che si vuole citare o che
comprende l’eventuale parte componente (il contributo specifico) da citare (cfr.
sottocampo BSEC). Il titolo sarà desunto dall’etichetta esterna del supporto o dalla
schermata interna (secondo il criterio di completezza delle informazioni), per le risorse
elettroniche con accesso locale; dalla schermata interna, per le risorse elettroniche con
accesso remoto.
BSEL Luogo di edizione
Indicare il nome della città o altra località nella quale il documento elettronico è stato
pubblicato. Si riporta così come appare sul documento elettronico. Il nome dello Stato,
Regione o simili sarà eventualmente aggiunto tra parentesi in forma abbreviata, se
possibile, quando sia necessario per evitare omonimie oppure per meglio identificare
un luogo poco conosciuto.
Es.:
BSEL: Roma
BSEL: Cambridge (Mass.)
BSEL: Cassina de’ Pecchi (Milano)
BSEE Editore/Produttore/Distributore
Indicare il nome della persona o ente responsabile della pubblicazione e diffusione del
documento elettronico. Il nome dell’editore può essere dato in forma abbreviata,
purché non dia luogo ad ambiguità. Prenomi o iniziali saranno dati solo se necessario.
Frasi come ‘and company’, ‘e figli’, ‘S.p.a.’, etc., saranno omesse.
Es.: BSEE: SEI
BSEE: Wiley [e non : John Wiley & Sons]
BSEE: Microapplication
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BSED Data di edizione
Indicare l’anno di pubblicazione, così come appare e trascritto in numeri arabi.
Quando non vi è la data di pubblicazione/produzione o distribuzione, si dà in suo
luogo la data di copyright o di manifattura.
Es.: BSED: 1997
BSED: ©1995
BSED: manifattura 1996
BSEN Edizione
Specificare l’edizione, nella forma con cui è indicata sul documento elettronico.
Es.: BSEN: 12 ed.
BSEN: Versione 1.5
BSEN: Release 1.A
BSER Autore del contributo
Indicare l’autore (nella forma ‘cognome iniziali nome’) o l’ente responsabile del
contributo specifico/parte componente che si intende citare (contenuto all’interno
dell’opera riportata al sottocampo BSET). In presenza di diversi autori responsabili del
contributo, si riporteranno tutti (fino a tre autori), separati dal segno ‘/’. In presenza di
più di tre autori o in totale assenza, si riporteranno le prime due parole del titolo del
contributo/parte componente (senza articoli e preposizioni).
BSEC Titolo del contributo/parte componente
Indicare il titolo proprio del contributo/parte componente che si intende citare (es.:
capitolo, articolo, rubrica, etc.).
BSEK Specifiche
Dati relativi alle indicazioni numeriche e/o cronologiche del periodico (numero, mese,
anno). Le cifre arabe sostituiscono le altre cifre o la numerazione in lettere.
Abbreviazioni normalizzate sono utilizzate al posto delle parole.
Es.: BSEK: N.1 (mar. 1982)
BSEK: 1973/dic. 1997
BSEI Indirizzo di rete
Per le risorse elettroniche con accesso remoto, indicare l’indirizzo di rete (protocollo,
nome del server, percorso, nome del file, etc.) che consente di localizzare una risorsa
elettronica.
Es.: BSEI: http://www.iccd.beniculturali.it/standard/index.html
BSEJ – Codice scheda bibliografia
Riferimento al codice univoco della scheda bibliografica redatta per l'Archivio
controllato della Bibliografia a cui si fa riferimento.
Il sottocampo non andrà compilato e andrà lasciato in previsione della creazione di
Archivio di controllo Bibliografia su supporto elettronico-BSE SIRBeC normalizzato
centralmente.
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BSEH - Sigla per citazione
Indicare il codice univoco che individua la scheda bibliografica redatta per l'Archivio
controllato della Bibliografia a cui si fa riferimento.
Il sottocampo non andrà compilato e andrà lasciato in previsione della creazione di
Archivio di controllo Bibliografia su supporto elettronico-BSE SIRBeC normalizzato
centralmente.
BSEW Etichetta del volume
Inserire il nome (etichetta) del disco che contiene il file. L'utilizzo di questo campo è
facoltativo.
BSEY Percorso relativo del file
Inserire il percorso delle immagini in uno dei seguenti 3 modi:
1) percorso completo della cartella contenente il file (compreso il nome del drive);
2) percorso parziale senza drive;
3) lasciare il campo vuoto e impostare il percorso in Opzioni (condizione più
semplice se si utilizzano sempre gli stessi percorsi).
L'utilizzo di questo campo è facoltativo.
BSEZ Nome del file
Inserire il nome del file completo di estensione.
L'utilizzo e la compilazione di questo campo sono necessari per ottenere la
visualizzazione delle immagini associate.
MST
MOSTRE
Elenco delle mostre dedicate all’autore (personale o collettivo), anche se già riportate
in bibliografia. Il campo è ripetitivo.
MSTT Titolo
Indicare il titolo della mostra. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Es.: MSTT: Pedalando nel tempo
MSTT: Cieli Medicei, XII Settimana della Cultura Scientifica in
Toscana
MSTL Luogo, sede espositiva, data
Indicare la città in cui la mostra è stata allestita, seguita dalla sede espositiva e dalla
data, espressa o con una cronologia specifica (aaaa; aaaa-aaaa; aaaa/mm/gg aaaa/mm/gg; gg mese per esteso aaaa – gg mese per esteso aaaa) oppure con una fascia
cronologica generica di riferimento (sec. XX; seconda metà XIX secolo). Le diverse
informazioni vanno separate da virgole. Il sottocampo presenta un’obbligatorietà di
contesto ed è ripetitivo, nel caso in cui la mostra sia stata allestita in luoghi diversi, o
nel caso in cui ad uno stesso luogo corrispondano sedi espositive diverse, o ancora nel
caso in cui vadano registrati più riferimenti cronologici in relazione al luogo e alla
sede.
Es.: MSTL: Firenze, Istituto e Museo di Storia della Scienza, 2004
Firenze, Istituto e Museo di Storia della Scienza, 8 Aprile - 31
Agosto2002
MSTS Specifiche
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Indicare eventuali specifiche relative alla mostra o al luogo/ai luoghi in cui essa è stata
allestita.
MSTN Numero opera nel catalogo
Numero dell'opera nel catalogo dell'esposizione, preceduto da "n."; se senza numero,
indicare la pagina, preceduta da "pag." oppure "S.n." se priva di pagina; per
esposizioni prive di catalogo inserire: "senza catalogo".
MSTU- Indirizzo di rete
In questo sottocampo si riporta l'eventuale indirizzo di rete (protocollo, nome del
server, percorso, nome del file, etc.) in cui si trova un riferimento alla risorsa descritta.
MSTJ Codice scheda mostra
Riferimento al codice univoco della scheda redatta per l'Authority File delle Mostre.
Il sottocampo non andrà compilato e andrà lasciato in previsione della creazione di
Archivio di controllo Mostre-MST SIRBeC normalizzato centralmente.
MSTH Sigla per citazione
Riferimento al campo "MSTH - sigla per citazione" della scheda redatta per
l'Authority File delle Mostre.
Il sottocampo non andrà compilato e andrà lasciato in previsione della creazione di
Archivio di controllo Mostre-MST SIRBeC normalizzato centralmente.
70
CM
COMPILAZIONE
In questo paragrafo vengono registrate le informazioni relative all’elaborazione e alla
validazione scientifica della scheda, ad eventuali successive operazioni di trascrizione,
di aggiornamento, di revisione. Le informazioni riguardano le date in cui tali
operazioni sono state svolte e le persone intervenute e/o responsabili. La compilazione
del paragrafo è obbligatoria.
CMP
COMPILAZIONE
Informazioni sulla redazione della scheda di catalogo. La compilazione del campo è
obbligatoria.
CMPD Data
Indicare l’anno di redazione della scheda, espresso in cifre. La compilazione del
sottocampo è obbligatoria.
Es.: CMPD: 1999
CMPN Nome Compilatore
Indicare il nome del/dei compilatore/i della scheda nella forma ‘cognome, nome’. Il
sottocampo è ripetitivo nel caso di più autori e la sua compilazione è obbligatoria.
Es.: CMPN: Bianchi, Giulio
CMPE Specifiche ente schedatore
Indicare la denominazione dell’ente che ha curato la redazione della scheda
dell’archivio controllato.
Es.: CMPE: Centro Regionale di catalogazione e restauro dei beni
Culturali della Regione Friuli-Venezia Giulia
CMPE:
Soprintendenza
Patrimonio
storico,
artistico
e
demoetnoantropologico di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e
Rimini
CMPC Ente compilatore
Eventuale indicazione del nome del soggetto cui sia stata affidata dall’ente schedatore
la compilazione della scheda. Se trattasi di un ente privato utilizzare la denominazione
della ragione sociale per esteso.
Es.. CMPN: Rossi, Mario
CMPD: 2006
CMPE : Ufficio per i Beni Ecclesiastici della Diocesi di Vercelli
CMPC: Società di Catalogazione s.c.r.l
RSR
Referente scientifico
Indicare il referente scientifico dell’attività di catalogazione che ha prodotto la scheda,
quando questi non coincide con il funzionario responsabile, nella forma ‘cognome,
nome’. Il campo è ripetitivo.
FUR
Funzionario responsabile
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Indicare il funzionario responsabile della campagna di catalogazione nella forma
‘cognome, nome’. Il campo è ripetitivo nel caso di avvicendamenti di funzionari nelle
varie fasi di lavoro di catalogazione e la sua compilazione è obbligatoria.
RVM
TRASCRIZIONE PER INFORMATIZZAZIONE
Informazioni relative al trasferimento dei dati della scheda dal formato cartaceo
tradizionale a quello strutturato per l’informatizzazione.
RVMD Data
Indicare l’anno della trascrizione della scheda, espresso in cifre. La compilazione del
sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
RVMN Nome
Indicare il nome di chi ha effettuato la trascrizione della scheda nella forma ‘cognome,
nome’.
RVME Ente
Indicare in codice l’Ente che ha curato la trascrizione per informatizzazione della
scheda. Per Soprintendenze e altri Istituti si utilizza il codice in Appendice C,
facendolo precedere dalla lettera ‘S’ (fatta eccezione per ICCD e ICR, per i quali si
deve indicare la sola sigla). Per le Regioni si utilizza il codice in Appendice A,
facendolo precedere dalla lettera ‘R’. Per le Province si utilizzano le sigle in
Appendice B. Per le Diocesi si utilizza il codice in Appendice D, facendolo precedere
dalla lettera ‘D’. Per i Comuni si utilizzano i codici ISTAT (aggiornamento 2000),
facendoli precedere dalla lettera ‘C’. Per soggetti diversi da quelli evidenziati, i codici
e le relative definizioni andranno concordati con l’ICCD. La compilazione del
sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
Vocabolario
Codici Enti (v. Appendice C) con prefisso S
Codici di Regione (v. Appendice A) con prefisso R
Sigle delle Province (v. Appendice B)
Codici delle Diocesi (v. Appendice D) con prefisso D
AGG
AGGIORNAMENTO - REVISIONE
Informazioni sulla revisione del contenuto della scheda a seguito di sopralluoghi, di
studi storico-critici, di ricerche bibliografiche, di eventi (es.: passaggi di proprietà) o
altro, oppure per indicare il passaggio da una scheda di precatalogazione ad una scheda
di catalogazione. Il campo è ripetitivo per registrare i successivi aggiornamenti della
scheda.
AGGD Data
Indicare l’anno di aggiornamento - revisione della scheda, espresso in cifre. La
compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di contesto.
AGGN Nome
Indicare il nome di chi ha eseguito l’aggiornamento - revisione della scheda, nella
forma ‘cognome, nome’. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà
di contesto.
AGGE Ente
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Indicare in codice l’Ente che ha curato l’aggiornamento-revisone della scheda. Per
Soprintendenze e altri Istituti si utilizza il codice in Appendice C, facendolo precedere
dalla lettera ‘S’ (fatta eccezione per ICCD e ICR, per i quali si deve indicare la sola
sigla). Per le Regioni si utilizza il codice in Appendice A, facendolo precedere dalla
lettera ‘R’. Per le Province si utilizzano le sigle in Appendice B. Per le Diocesi si
utilizza il codice in Appendice D, facendolo precedere dalla lettera ‘D’. Per i Comuni
si utilizzano i codici ISTAT (aggiornamento 2000), facendoli precedere dalla lettera
‘C’. Per soggetti diversi da quelli evidenziati, i codici e le relative definizioni andranno
concordati con l’ICCD. La compilazione del sottocampo presenta un’obbligatorietà di
contesto.
Vocabolario
Codici Enti (v. Appendice C) con prefisso S
Codici di Regione (v. Appendice A) con prefisso R
Sigle delle Province (v. Appendice B)
Codici delle Diocesi (v. Appendice D) con prefisso D
AGGR Referente scientifico
Indicare l’eventuale referente scientifico che ha seguito e/o coordinato l’attività di
aggiornamento relativamente a settori specifici, nella forma ‘cognome, nome’. Il
sottocampo è ripetitivo.
AGGF Funzionario responsabile
Indicare il funzionario responsabile dell’aggiornamento, nella forma ‘cognome, nome’.
Il sottocampo è ripetitivo e la sua compilazione presenta un’obbligatorietà di contesto.
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AN
ANNOTAZIONI
In questo paragrafo vengono registrate eventuali notizie riferite alla compilazione della
scheda.
OSS Osservazioni
Informazioni inerenti la redazione della scheda dell’archivio controllato, in particolare
dovranno essere segnalate eventuali fonti e repertori consultati anche se senza alcun
risultato. Altri dubbi, segnalazioni e osservazioni utili alla validazione della scheda da
parte dell’ente validatore
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