Etude pour la Sainteté SCHEDA ARTISTICA
Transcript
Etude pour la Sainteté SCHEDA ARTISTICA
Etude pour la Sainteté SCHEDA ARTISTICA - contact [email protected] +39 340 5434897 ore info www.cielabagarre.com “Essere santi è perdere il controllo, rinunciare al peso, e il peso è organizzare la propria dimensione. […] Chi non ha mai pensato alla morte è forse immortale. È così che si vede la Madonna”. Carmelo Bene, Nostra Signora dei Turchi “Per esperienza interiore intendo ciò che abitualmente vien detta esperienza mistica […] E dico subito che essa non conduce ad alcun posto tranquillo, ma in un luogo di smarrimento, di non-senso”. Georges Bataille, L’esperienza interiore Etude pour la Sainteté Danza, teatro e concerto Scheda Etude pour la Sainteté è un lavoro sullo smarrimento. Sulla scorta delle suggestioni iconografiche emerse dagli archivi dell’ospedale Salpêtrière di Parigi - prigione, manicomio e poi, nell’800, sede dei primi studi sull’isteria - Erika Di Crescenzo si avventura nei canali sotterranei e misteriosi dove si incrociano e confondono erotismo ed estasi, misticismo e demenza, follia e beatitudine. Per perdersi in cerca di santità. Era il 1881 quando uscì la prima edizione dei ritratti fotografici della Salpêtrière: i corpi scomposti, le pose innaturali, le mani contorte, i volti deformati dei pazienti isterici del dottor Charcot sconvolsero l’intera società, e non solo quello scientifico. L’abisso oscuro potenzialmente rivelato anche da un singolo gesto – incontrollato, osceno, quasi “alieno” - apriva una nuova strada al teatro e alla rappresentazione dell’interiorità. Una strada che da Antonin Artaud (con il suo rifiuto della Parola a teatro) porta fino a Pina Bausch o, più di recente, alla ricerca su corpo, malattia e follia condotta da un coreografo come Alain Platel. Certo, le influenze rintracciabili in un lavoro sul binomio santità-follia sono tante e potenti. Ma nel pozzo fondo della Salpêtrière, Erika Di Crescenzo si cala portando con sé due guide in particolare: non per farsi luce e ritrovare l’uscita, ma per aiutarsi a smarrirla. Da una parte ci sono le riflessioni filosofiche di Georges Bataille, un pensiero spezzato, che sistematicamente si affaccia sul baratro del non-senso e si ritrae, condannandosi all’incompiutezza: la dèpense, il “sacro spreco” o sacrificio, che comprende anche la sfera dell’erotismo, è per Bataille l’unica via d’uscita alla dittatura dell’utile, verso un’intuizione di trascendenza. Dall’altra parte c’è l’amato Carmelo Bene, con la sua aspirazione alla nolontà, alla dimenticanza di sé, a una mistica demenza che, sola, può condurci fuori dalla sciagurata progettualità dell’esistenza verso una nuova innocenza. Il sacrificio erotico di Bataille e l’ideale beniano di inettitudine, incarnato dalla figura del “santo idiota”, sono dunque le icone a cui si rivolgono le preghiere della giovane novizia, donna-bambina oscenamente innocente. In scena, l’isteria diventa così un’orazione senza parole in cui è il corpo, intermittente, messo a nudo, danzato e dichiarato come la più onesta offerta del sé, a urlare il suo appello ad essere amato. Etude pour la Sainteté nasce grazie a una borsa di studio del Festival Insoliti di Torino, che ha permesso a Erika Di Crescenzo di partecipare, tra il 2009 ed il 2010, al Programma di Composizione e Ricerca Coreografica diretto da Myriam Gourfink presso la Fondation Royaumont di Parigi. Una prima versione del lavoro ha vinto il premio alla migliore coreografia “Cortoindanza 2010”, ricevendo un sostegno alla produzione da parte del centro T.Off di Cagliari. Successivamente il lavoro si è sviluppato attraverso molteplici fasi di residenze tra Francia, Svizzera e Italia assumendo la forma di un’opera- concerto che, nelle diverse versioni, si è avvalsa della collaborazione di apprezzati musicisti internazionali: il pianista e fisarmonicista Antonello Salis, il sassofonista Raffaele Casarano, l’organista Marco Cortinovis, la cantante Anne Rodier, il sassofonista John Menoud, il chitarrista Evan Gardner, il sassofonista e live electronics Gianni Denitto. Etude pour la Sainteté SCHEDA ARTISTICA - contact [email protected] +39 340 5434897 ore info www.cielabagarre.com “Sull’orlo della tomba danzava la sua commedia con una gioia che le impediva di scorgere il baratro”. Georges Bataille, L'Histoire de l'érotisme Etude pour la Sainteté Di Erika Di Crescenzo regia e interprete principale Erika Di Crescenzo composizione e interpretazione musicale al piano Marco Cortinovis canto Anne Rodier disegno luci: Gianni Melis produzione: Cie La Bagarre (Torino), Centro Daiva Jyoti (Torino), Fondation Royaumont (Parigi), Tersicorea T.Off (Cagliari) collaborazione: Ass. Time in Jazz (Berchidda), Cie Jilles Jobin (Ginevra), Neopost Ahrrt (Ginevra), Centre National de la Danse (Parigi), Officine Caos (Torino), Fondation Chateau de la Napoule (Cannes), Festival Insoliti (Torino) Durata 60 min. Foto Andrea Macchia e Angelo Bellotti Link Video Promo 1° Versione - Evan Gardner : http://www.youtube.com/watch?v=fP-QC-ggkgg 2° Versione - Evan Gardner + Anne Rodier : http://www.youtube.com/watch?v=0WD26C2fFJ8 3° Versione - John Menoud : http://www.youtube.com/watch?v=fNPGjiyZ7sU 4° Versione - Marco Cortinovis + Anne Rodier: http://www.youtube.com/watch?v=Mes6QkhY9pQ 5° Versione - Antonello Salis: http://www.youtube.com/watch?v=VVoRpgREYCM#t=57 http://www.youtube.com/watch?v=2nG85B3_coU#t=35 http://youtu.be/lhb-WbSz02w?list=UUkVTEVoeNMYnlaRbW2OHcRg http://youtu.be/lhb-WbSz02w 7° Versione – video editing: http://youtu.be/qU3YM2te6nQ?list=UUkVTEVoeNMYnlaRbW2OHcRg Link al Video della Versione Proposta 4° Versione - Marco Cortinovis + Anne Rodier: http://www.youtube.com/watch?v=Mes6QkhY9pQ Contatti Distribuzione Cie La Bagarre www.cielabagarre.com Rebis Production www.rebisproducton.com Erika Di Crescenzo – 340 5434897 – [email protected] Giorgia Marino – ufficio stampa – 340 6730113 – [email protected] Rebis Production – distribuzione – 348 8962700 – [email protected] Etude pour la Sainteté SCHEDA ARTISTICA - contact [email protected] +39 340 5434897 ore info www.cielabagarre.com Voci Su l’Ospedale La Salpêtrière Erika Di Crescenzo affonda lo sguardo e la materialità del corpo dell’attrice in quell’inferno terreno che fu l’Ospedale della Salpêtrière, dove furono ammassate dal XVII secolo, gli scarti del femminile. Da questo annientamento affiorava la potenza dello scarto, una rinascita di tutto ciò che era stato represso e si facevano strada suoni, gesti, ribelli fremiti del corpo, diaboliche convulsioni, sguardi pieni di un nuovo incanto. Lo scarto, il rifiuto, come in tanti rituali arcaici, prometteva una nuova origine. Nel magma di questa materia, osceno e innocenza s’intrecciano al punto che le peccatrici condannate all’inferno conquistano una più pura santità. Di Crescenzo, sprofondando in questo abisso di teatralità, sperimenta la fusione di tutti i linguaggi del teatro, dal suono strumentale a quello del corpo e della voce, dal delicato ricamo di piccoli gesti alla esplosione tumultuosa delle pulsioni dell’intero corpo, dalle sonorità del buio e del silenzio ai bagliori espressivi dei disegni di luce. Costruisce così forme che hanno la veste dell’inaudito e la potenza del rigenerante. Fernando Mastropasqua Su Erika Di Crescenzo Erika Di Crescenzo è una mattatrice naturale, dotata di una voce in bilico tra prosa attoriale d'antan e om mistico, e corredata da una gestualità sospesa tra danza libera, epifanie eroiche e seduzioni giocose. La sua deflagrante potenza inventiva ha generato, sin dall'inizio, effetti sconcertanti già a partire dai soggetti sociopolitici, tenuti insieme da filastrocche, non-sense, tableaux vivants erotici e finte interviste a icone pop, come in The Fish, ideato per ETI-Spazi per la Danza Contemporanea. Atipico anche il tema di Etude pour la Sainteté, in cui indaga i rapporti tra sessualità, isteria, estasi e santità, con l'aiuto di baedeker qualificati come George Bataille e gli archivi sull'isteria della Salpêtrière di Parigi. In quest'ultimo lavoro, di cui Di Crescenzo è regista, coreografa ed interprete solista, balza agli occhi la nuova normativa che disciplina le sue intuizioni drammaturgiche convogliandole, in modo tenace e mirato, su un unico obbiettivo. Claudia Allasia Su Etude pour la Sainteté Quando la piccola novizia dagli occhi inquieti (Erika) si toglie silenziosamente le mutandine per poi strozzarle in un nodo di castità al di sopra della testa reclina, tutti noi “pubblico” dimentichiamo l’ipotesi “santifica” della serata e ci abbandoniamo ad un latente erotismo in punta di piedi, figlio dell’insanità sociale frammista a quella mentale. Erika Di Crescenzo duetta con la creazione. Estetica. Sonora. Coreografica. Mette una se stessa spudorata al centro d’una leggiadria possibile, d’uno sberleffo accidentale, d’una gioia elastica. Canta e suona e danza come per caso, ma nello stesso tempo, ci fa capire che tutto è lì per sua volontà. Per una scelta virtuosa: c’è ironia e immediatezza, in quello che fa. C’è l’artigianato e il pop. La classicità dell’ ”adesso basta, si fa come piace a me!”. E piace anche a noi, quello che succede. Ciò che vediamo e sentiamo. Ciò che intuiamo essere un modo di “tessere” lo stare in scena. Michele Di Mauro Erika Di Crescenzo in bilico tra sacro e profano Incanta il nuovo lavoro di Erika Di Crescenzo, vista di recente da Klp anche a Ravenna per Ammutinamenti con "La Bagarre". Incanta, in questo “Etude pour la Sainteté”, la capacità di portarci su quel limite sottile che separa follia e santità, con leggerezza e sorrisi, con intensità e forza. La Di Crescenzo ci accompagna in un mondo di solare pazzia, dove solo il corpo riesce ad esprimere il marasma interiore di paure e desideri. La parola non si trova, escono versi, suoni mozzati. Ma il corpo, lui sì, sa cosa deve dire. Oggetto del lavoro è sì il corpo, santificato e nudo allo stesso tempo. Ma anche il dubbio che la santità sia più carnale di quando siamo disposti a credere. “Etude pour la Sainteté”, un lavoro "eretico ed erotico alla maniera di G. Bataille". La danza di Erika Di Crescenzo è diretta, senza mediazioni. Tanto da riportare a sensazioni dell’adolescenza. Così in scena si ritrovano le contraddizioni di quell’universo femminile sconosciuto al mondo esterno. La ricerca d’amore e il desiderio di trovare il proprio spazio. Follia e santità. Labile il confine. Ed "Etude pour la Sainteté" lo conferma. Silvia Limone – Krapp’s Last Post Etude pour la Sainteté SCHEDA ARTISTICA - contact [email protected] +39 340 5434897 ore info www.cielabagarre.com COMPAGNIA LA BAGARRE La Compagnia La Bagarre opera nel campo della ricerca teatrale dal 2011, sotto la direzione di Erika Di Crescenzo. Si avvale della collaborazione di numerosi professionisti del teatro, della musica, della filosofia, della danza ed è promossa dal Centro Daiva Jyoti – Studi Yoga, Ricerca Olistica e Arti Teatrali. Cie La Bagarre >>> Il termine La Bagarre è un libero melange italofrancese tra Blague (scherzo) e Guerre (guerra) che definisce "le botte da orbi in un clima di festa". Ironia, grottesco e smarrimento del sé. La traduzione italiana del termine evoca la lotta animata. Ma è anche la blague, la barzelletta. E soprattutto le botte, in un momento dove tante se ne ricevono, ma altre si ha voglia di darne. La battaglia come habitat è metafora del teatro come rovesciamento, crudeltà, oscenità, carnevale, illusione, ribellione, risate, unica fede e molto altro. Il campo di battaglia: “La Bagarre” è una ricerca in progress, che inizia nel 2011 con il solo per danzatrice e fisarmonica. “Il poeta deve gettare il suo corpo nella lotta”, scrive Pasolini. “Abitare la battaglia è l’espressione che più mi riguarda”, scrive Carmelo Bene. Nella battaglia si evoca un teatro feroce, osceno, rivoluzionario, in un immaginario personale votato alla condivisione. CV - ERIKA DI CRESCENZO: Artista atipica e de-genere. Evita le etichette, perché i generi ama frequentarli tutti – danza contemporanea, performance, improvvisazione, musica, prosa – distillandone poi la propria personale via al teatro. Lavora come danzatrice e attrice per coreografi e registi (Barbara Altissimo/Torino, Pietro Balla/Torino, Simonetta Pusceddu/Cagliari, Marco Carniti/Roma, Lucie Eidenbenz/Ginevra), ma soprattutto è autrice e regista di se stessa e degli attori, danzatori e musicisti con cui di volta in volta collabora. Formatasi come danzatrice classica presso il Balletto Teatro di Torino, ha approfondito lo studio della danza contemporanea e teatro in Italia, Francia e Svizzera con maestri come Miryam Gourfink, Yann Marussich, Frey Faust, Ruth Zaporah, Simone Forti, Giovanni Di Cicco, Raffaella Giordano, Alessandro Certini, Julien Hamilton, Judith Malina, Malou Airaudo, Michele Di Mauro, Clode Coldì, Charlotte Zerbey, Francesco Burroni. Dal 2006 é direttrice artistica e insegnante di teatro-danza presso il Centro Daiva Jyoti, sede di attività di ricerca e insegnamento nell’ambito dello Yoga, delle Discipline Olistiche e delle Arti Teatrali. La formazione da danzatrice, gli studi universitari in antropologia e teatro, la pratica dello yoga e l’esperienza in improvvisazione teatrale sono i tasselli di un percorso eterogeneo che approda, nel 2011, alla nascita di Cie La Bagarre. Se negli anni passati Erika aveva già avuto modo di cimentarsi con la regia e la scrittura drammaturgica, con Officina Tribalico o in progetti autonomi, mettendo in scena sue creazioni come Asfissia (2007), The Whale’s Rib Cage (2008), Queenz (2008), The Fish (vincitore del bando Spazi per la Danza Contemporanea Piemonte 2009), è però con il solo per danzatrice e fisarmonica La Bagarre, presentato nel 2010, che si delineano in modo più consapevole il suo peculiare metodo creativo e la sua poetica. Ecco dunque che La Bagarre diventa il punto di svolta di una ricerca la cui matrice fondamentale è l’utilizzo sinergico di corpo, voce e musica dal vivo, in uno scambio continuo e mutevole, mai cristallizzato neanche al momento di andare in scena. Lo smarrimento è il nucleo tematico principale attorno a cui ruota la ricerca di Erika negli ultimi anni. Smarrimento come esperienza mistica ed erotica (in Etude pour la Sainteté, ispirato agli studi sull’isteria della Salpêtrière) o come dimenticanza di sé che prefigura la morte (in Per il Bene di Carmelo, dedicato all’amato Carmelo Bene). Erotismo e morte, spinta vitale del desiderio e aspirazione all’annullamento di sé, disperata esuberanza e nichilismo sono i termini di una feconda antitesi racchiusi nel concetto di smarrimento. Del resto è di un’intuitiva unione degli opposti che si nutre la poetica di Erika Di Crescenzo: sacro-profano, santità-oscenità, innocenza-indecenza, armonia-deformità, follia-beatitudine. Il tutto offerto – nel senso artaudiano del termine – attraverso il corpo: un corpo di danzatrice che, nonostante la grande esperienza, non si mostra mai muscolare o “tecnico”, ma si concede quasi inerme a indicare una via di conoscenza emotiva e intuitiva. Etude pour la Sainteté SCHEDA ARTISTICA - contact [email protected] +39 340 5434897 ore info www.cielabagarre.com CV MARCO CORTINOVIS: (Bergamo) Marco Cortinovis è organista diplomato al Conservatorio Nazionale di Musica di Bologna. Ha vinto il primo premio d’organo al Conservatorio Nazionale “G. Frescobaldi” di Ferrara. Successivamente ha proseguito i propri studi con Frédéric Desenclos al Conservatorio d' Orléans, dove ha vinto il primo premio regionale. Fa parte del progetto di ricerca Voix Célestes, creato dalla Fondation Royaumont per la riscoperta e la diffusione della musica sacra francese del XIX secolo. Come solista, ha partecipato a numerosi festival in Italia e Francia. Come accompagnatore ha suonato con il rinomato Coro Euridice di Bologna et con alcune formazioni corali sotto la direzione di Bernard Tétu. E’ titolare della classe di organo scrittura musicale dell’ Accademia S.Cecilia di Bergamo. CV ANNE RODIER: (Parigi) Anne Rodier è soprano lirico. Oltre a numerose medaglie d’oro in canto e musica da camera, ha vinto diversi concorsi internazionali che le hanno aperto la via della carriera lirica. Ha studiato con Mady Mesplé, Montserrat Caballé, Laura Sarti e Denise Dupleix e si esibisce nel repertorio lirico sulle più grandi scene francesi (opéras de Paris, Marseille, Rennes, Reims, Avignon, Massy, Besançon, Saint-Etienne, Lille) ed internazionali (Thailandia, Cina, Giappone). Si interessa particolarmente alla musica contemporanea ed è all’origine di creazioni mondiali diffuse in Francia ed all’estero. Lo spettacolo è stato presentato nei seguenti luoghi: FONDATION ROYAUMONT Parigi AGOSTO 2009 - OTTOBRE 2009 - DICEMBRE 2009 – MARZO 2010 Festival INSOLITI Torino DICEMBRE 2009 Festival CORTOINDANZA Cagliari – Vince il 1° premio nella versione di 10 minuti - GIUGNO 2010 CIE JILLES JOBIN Ginevra - LUGLIO 2010 Festival AMMUTINAMENTI ANTICORPI Ravenna - SETTEMBRE 2010 Festival LA BEQUEE Brest - OTTOBRE 2010 Residenza presso TIME IN JAZZ Berchidda - NOVEMBRE 2010 Festival INSOLITI Torino - DICEMBRE 2010 Festival SHORT TIME Berchidda - DICEMBRE 2010 NEO POST HARRT Ginevra - GENNAIO 2011 TIME IN JAZZ Berchidda - MAGGIO 2011 Festival OPERE SOMMERSE Cagliari - GIUGNO 2011 CND (Centro Nazionale della Danza) Parigi - GIUGNO 2011 FONDATION ROYAUMONT Parigi - GIUGNO 2011 FONDATION ROYAUMONT Parigi - OTTOBRE 2011 FONDATION LA NAPOULE Canne - OTTOBRE 2011 Festival TORINOSPIRITUALITA’ – SETTEMBRE 2011 Teatro CAVALLERIZZA REALE Torino – MAGGIO 2012 Teatro GARYBALDI Settimo Torinese – MAGGIO 2013 Festival MORENICA Chiaverano (To) – OTTOBRE 2013 Etude pour la Sainteté SCHEDA ARTISTICA - contact [email protected] +39 340 5434897 ore info www.cielabagarre.com Scheda tecnica audio/luci Spazio scenico : il lavoro è adatto a teatri che presentano una scena ribassata (no palcoscenico all’italiana). In caso di pavimenti non in perfette condizioni e necessario un tappeto di danza della grandezza della scena. Generalmente non sono richieste quinte e fondali. Decidiamo in funzione dello spazio. Tenere a disposizione una quadratura completa. Si richiede un pianoforte a coda. N. 2 rocchetti movibili da traliccio tipo aliscaff (o alternative) Audio : amplificazione completa adeguata alla sala N. 1 Mixer audio almeno 6cn + aux monitor N. 2 DI, meglio attive N. 2 monitor N. 1 microfono per pianoforte N. 1 sm58 con asta microfonica Il musicista ha una postazione in mezzo al pubblico, generalmente in seconda fila centro-sinistra palco. Bisogna quindi fargli arrivare 2 cn. L.R. bilanciati alla sua postazione Necessita inoltre di un piccolo tavolo per computer ed effetti, adattato tra le sedie Normalmente vengono inibiti 4 posti platea Tutti i cablaggi adeguati al montaggio Luci : mixer luci manuale 24/48 Dimmer minimo 24cn. 2,5kw N. 6 superlucciole 8 gradi 75w N. 6/8 ETC zum 25/50 750w In alternativa 50gr. O 36gr. per spazi alti N. 12 par 64/cp62 porta gel N. 4 par 64/cp60 porta gel N. 12 pc 1000w completi di bandiere e porta gel N. 6 fondografi assimetrici (o alternative) in caso non si utilizzi la quadratura nera N. 2 basette da terra per etc N. 1 struttura per tagli danza 3 posizioni 2mt h. Cablaggi necessari all’allestimento Scala o trabatello per il montaggio Elettricista responsabile per tutto il montaggio Lo spazio dovrà essere libero da ingombri È gradita un lavaggio palco alla fine dell’allestimento Per qualsiasi informazione o chiarimento potete contattare: Gianni Melis – 3493323435 Mail: [email protected] Etude pour la Sainteté SCHEDA ARTISTICA - contact [email protected] +39 340 5434897 ore info www.cielabagarre.com