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05/07/2016
LUCIANO DE CRESCENZO A POSITANO "NON CONVIENE INNAMORARSI, ECCO
PERCHE'"
"Non conviene innamorarsi" lo spiega Luciano De Crescenzo sarà ospite alla rassegna Positano Mare, Sole e Cultura
questa sera all' hotel Le Agavi proprio nella perla della Costiera amalfitana Città Romantica d' eccellenza.Si rende
omaggio alla carriera di uno degli scrittori più amati d’Italia nel corso di una serata dedicata alla vita e alle opere di
Luciano De Crescenzo, autore di “Non parlare, baciami”, in cui interverrà Gianluca Mech. Durante l'incontro De
Crescenzo darà voce alla sua concezione dell'amore e di cosa vuol dire veramente amare: l'amore è quel sentimento
che più di tutti ci aiuta a capire il significato del tempo, e non perché duri per sempre ma semplicemente perché ci
consente di avere una diversa percezione della durata della nostra vita. Durante la serata ci sarà spazio per
l'anteprima del documentario “Così parlò De Crescenzo” prodotto dalla Bunker Hill.“ Questa sera il poeta di Vietri sul
mare Vincenzo Tafuri leggerà anche una poesia sul terrorismo
"Continuo a dire, a costo di ripetermi, che innamorarsi non conviene - scrive Luciano De Crescenzo sul Mattino oggi In ogni relazione amorosa, infatti, c'è sempre uno che soffre e l'altro che si annoia, e questo perché l'amore inizia
contemporaneamente per poi finire in tempi diversi. Meglio allora l'amicizia: quella vera, dura più a lungo e cresce con
il passare degli anni. D'altra parte, ciò di cui abbiamo veramente bisogno non è la passione ma la possibilità di
comunicare con un altro essere umano. Di uno, insomma, che ci capisca e con il quale si possa entrare in sintonia.
Penso anche che una volta era facile dire: «Ti amerò per tutta la vita», perché la vita durava di meno. Oggi, invece, chi
se la prende una responsabilità simile? Direte voi: «Cominciamo bene!». Vabbè, è vero, ci sono coppie che restano
insieme anche fino alla morte. Sono poche, ma esistono. Secondo le statistiche, a ognuno di noi, in media, toccano tre
grandi amori: uno verso i sedici, uno nella maturità e uno, purtroppo, quando si è anziani. L'amore è un'energia che
alimenta il nostro corpo e la nostra anima, e ci consente nel confronto con l'altro di crescere, affinando la nostra
individualità. «Cogito ergo sum» sosteneva Cartesio. Ovvero, penso dunque sono. «Amo ergo sum» dico io. Amo, ed
è grazie a questo amore che «sono», che esisto. Non voglio con ciò affermare che se non amo non esisto, sia chiaro,
ma la vita, se la affrontiamo da innamorati, è di sicuro più allegra. E non mi riferisco soltanto all'innamoramento che si
può provare verso un eventuale partner. Si amano i propri genitori, i propri figli, gli amici. Ma si può amare anche il
proprio lavoro, i libri, l'arte, la musica, viaggiare e altro ancora. Forse è un tipo di amore diverso, ma può essere allo
stesso modo appagante. Per quel che mi riguarda, a parte la famiglia, a un certo punto della vita ho scelto di
indirizzare le mie «energie amorose» verso l'amicizia. E questo è accaduto non per mancanza di interesse verso il
genere femminile, ma più semplicemente perché mi sono accorto che l'amicizia è un sentimento più vicino alla mia
natura di uomo libero. In fondo, se ci pensate bene, la compagnia di un amico la scegli, quella della persona amata è
quasi «imposta» dal sentimento che si prova, e nel peggiore dei casi, con il tempo, può persino renderci schiavi e
condannarci a insopportabili sofferenze. Ma che cosa vuol dire veramente «amare»? È dedizione, crescita,
esplorazione, conoscenza, passione, condivisione? Immaginate, ad esempio, che il vostro datore di lavoro decida di
darvi una promozione; sicuramente, dopo l'iniziale felicità per il traguardo raggiunto, sentirete l'impulso di chiamare la
persona che amate per comunicarle la bella notizia. Lo stesso capiterà se, invece, dovrete fronteggiare una difficoltà
imprevista. Certo, poi ci saranno giorni in cui sarete insofferenti alla presenza di quella stessa persona, e non
dipenderà necessariamente da
un'improvvisa carenza di amore; forse in quel momento la vostra individualità, il vostro spirito libero avranno avuto la
meglio. In alcuni momenti dell'esistenza, infatti, la linea di confine tra libertà e solitudine diventa sempre più sottile. Io
stesso, per buona parte della vita, essendo molto geloso dei miei spazi, mi sono definito uomo di libertà, tanto da dire:
«Amo il tuo posto vuoto accanto al mio». Negli ultimi anni, però, ho cambiato un pochino la mia idea, e mi sono reso
conto che è piacevole condividere il proprio tempo con gli altri. Vuoi vedere che con l'età mi sto trasformando in un
uomo d'amore? Del resto, dicono che l'amore mantenga giovani e, detto tra noi, arrivato a questo punto della vita
penso che mi convenga cedere al suo richiamo. Per questo ho deciso di scrivere un libro sull'argomento. Che sia la
procreazione del Bello, come spiega Socrate a Fedro nel Simposio, o la Città di Dio immaginata da sant'Agostino, o
una delle forze che secondo Esiodo, danno origine all'universo, o ancora la potenza che porta Achille «impavido» alla
morte, qualsiasi sia l'oggetto del nostro desiderio, i filosofi che hanno affrontato l'argomento giungono alla conclusione
che l'amore è la strada da percorrere. Anche se non per tutti è così. Per alcuni, come ad esempio Lucrezio, amare è
una vera maledizione e, forse, l'unico modo per essere felici è proprio evitare di innamorarsi. Vedete, i rapporti
d'amore sono una cosa a dir poco complicata. Amare qualcuno è una vera propria arte, e in alcuni casi richiede un
impegno degno di uno stratega. Se pensate che io stia esagerando, leggete L'arte di amare di Ovidio. Per questo,
ispirato proprio dal poeta, cronista degli intrighi amorosi della prima Roma imperiale, tra un capitolo e l'altro ho
riportato brevemente i suoi consigli pratici su come tener viva la relazione amorosa. Nelle sue pagine, infatti, in un
certo senso, si perde quel carattere civico, educativo e spirituale attribuito dagli antichi Greci all'amore, per dare spazio
all'aspetto sensuale. Secondo Ovidio, per quanto sia bello condividere la propria esistenza con un'altra persona, da
questa unione possono derivare degli effetti collaterali. Può capitare di essere sopraffatti dal desiderio di libertà, dal
voler proteggere la propria sfera intima. Insomma, ci sono momenti della vita in cui la nostra individualità e le nostre
esigenze personali hanno il sopravvento sulle necessità di chi amiamo. Ciò accade perché in ognuno di noi convivono
sia sentimenti d'amore sia di libertà: quando ci si ritrova soli, si sente il desiderio dell'altro, ma quando la presenza del
partner inizia a essere un po' ingombrante, allora scatta in noi il desiderio di ritrovare i nostri spazi. Insomma, in poche
parole, di essere lasciati in pace."