Zangrandi - 25 settembre
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Zangrandi - 25 settembre
IL RISCHIO CLINICO IN CHIRURGIA Fabio Zangrandi Master di 2° livello in Clinical Risk Management Padova, 25 settembre 2008 Il rischio clinico in chirurgia “ nelle malattie avere due cose in vista: essere utile o almeno non nuocere” Ippocrate – Epidemie 1, 5 400 a.c. 1 Il rischio clinico in chirurgia “ il credere alla medicina sarebbe una follia se non crederci non ne costituisse una più grande, giacchè da questo cumulo di errori ne sono venute fuori verità” Marcel Proust 1900 Il rischio clinico in chirurgia “ Chirurgia è sexy. E’ come i Marines. E’ da macho. E’ ostile. E’ da duri.” Cristina Yang (specializzanda) specializzanda) Grey’ Grey’s anatomy 2007 2 3 Il rischio clinico in chirurgia ●E’ innegabile il grande lavoro che viene svolto da qualche anno in tema di gestione del rischio clinico; chirurgico in particolare. ●La realtà quotidiana e le specifiche competenze sul campo forniscono messaggi che , raccolti ed elaborati, si traducono in importanti direttive 4 Il rischio clinico in chirurgia ● Ministero della salute ● Regione ● Aziende Sanitarie MANUALI – GUIDE – REGOLAMENTI RACCOMANDAZIONI – NOTE PROCEDURE 5 RECENTI DOCUMENTI AZIENDALI IN TEMA DI SICUREZZA… ● Manuale di sterilizzazione ● Guida all’uso di antisettici e disinfettanti ● Raccomandazione per la gestione e prevenzione di infezioni da enterococco vancomicina resistente ● Procedura per la gestione di microrganismi multiresistenti ● Procedura per il sistema di incident reporting e sistema volontario di segnalazione eventi avversi RECENTI DOCUMENTI AZIENDALI IN TEMA DI SICUREZZA… ● Istruzione operativa per la prevenzione delle reazioni trasfusionali da incompatibilità AB0 ● Procedure per la gestione dei CVC ● Identificazione dei pazienti, del sito chirurgico e della procedura chirurgica ● Prevenzione della ritenzione di garze, strumenti o altro materiale all’interno del sito chirurgico ● Terapia della malattia tromboembolica venosa ● Modalità di gestione del registro operatorio 6 … E DI GESTIONE DEL PAZIENTE Manuale del sistema di gestione per l’umanizzazione Guida ai servizi dell’Azienda U.L.S.S. 16 di Padova Regolamento di pubblica tutela degli utenti Il rischio clinico in chirurgia ● Se è vero che il chirurgo è come il MARINE in prima linea è innegabile che il FATTORE UMANO e L’AMBIENTE LAVORATIVO rappresentino, al di là di tutte le procedure scritte , le “radici” più frequenti dell’errore. 7 Quel drenaggio addominale… ovvero Storia di una “sentinella” che si trasforma in “evento sentinella” Primi anni ’90 , M.R. uomo di 67 anni Nulla di significativo all’A.P.R. Emicolectomia sin.per k ulcerato e stenosante del sigma Intervento per via laparotomica Due drenaggi tubulari al termine, perianastomotici Decorso post.op. nella norma Quel drenaggio addominale… addominale… Ripresa della canalizzazione in 4^ giornata, non complicanze generali né in sede di ferita In 7^ giornata dolore acuto in fossa iliaca sin, episodico In 8^ giornata di nuovo dolore, più “fisso” e modesta leucocitosi Ecografia addominale di controllo 8 Quel drenaggio addominale… addominale… Corpo estraneo con immagine “a binario” in fossa iliaca sin., compatibile con corto drenaggio chirurgico tubulare, tra colon e peritoneo parietale. Consenso informato ed intervento laparoscopico d’urgenza. Rimozione del drenaggio attraverso la sede di un trocar da 10 mm Non ulteriori complicanze, il Paz.viene dimesso due giorni dopo. Considerazioni chirurgiche I drenaggi addominali vengono fissati alla cute con un punto di sutura. Alcune scuole prevedono la “mobilizzazione” degli stessi in 4^-5^ giornata. La rimozione avviene in 6^-7^. Per sicurezza – il passato DOVREBBE insegnare – il drenaggio , una volta mobilizzato, viene fermato anche da una spilla da balia che lo attraversa e la sua lunghezza all’esterno della cute non deve essere meno di 8-10 cm. 9 Analisi dell’evento In 5^ giornata entrambi i drenaggi vennero mobilizzati, SENZA inserimento della spilla da balia. La manovra NON venne riportata nel diario clinico. Al momento della rimozione dei drenaggi, in 7^ giornata, il Medico di turno, un altro, commentò che IL drenaggio era stato lasciato troppo corto . Egli rimosse anche il punto residuo sulla cute, controlateralmente, nella convinzione che il drenaggio sin.fosse già stato rimosso ed il dx solo “mobilizzato”. Analisi e provvedimenti I due drenaggi furono mobilizzati in 5^ giornata p.o., p.o., secondo la corretta abitudine e le indicazioni fornite per il caso specifico. Essi vennero tagliati lasciando fuori dalla pelle solo 2-3 cm di tubo e NON vennero assicurati col fermo aggiuntivo della spilla da balia. NON venne riportata alcuna informazione nel diario clinico. Le successive decisioni e manovre furono corrette N.B. L’ L’evento non ebbe conseguenze più più gravi solo grazie alla comparsa precoce del DOLORE, ma non sempre è così così. 10 Analisi e provvedimenti Il Direttore , nel corso della quotidiana riunione mattutina, rimarcò l’importanza della corretta gestione dei drenaggi, della supervisione da parte dei medici più anziani e l’assoluta necessità di trascrivere dettagliatamente nel diario clinico le manovre effettuate. Quel drenaggio addominale… le cause dell’errore NEGLIGENZA - FATTORE UMANO “QUELLA SPORCA DOZZINA” Condizioni che , se presenti, possono ridurre la capacità dell’uomo ad agire sicuramente ed efficacemente, favorendo quindi il verificarsi dell’errore. 11 QUELLA SPORCA DOZZINA CARENZA DI COMUNICAZIONE COMPIACIMENTO/SODDISFAZIONE CARENZA DI CONOSCENZA DISTRAZIONE CARENZA DI LAVORO DI GRUPPO FATICA QUELLA SPORCA DOZZINA CARENZA DI RISORSE PRESSIONE CARENZA DI ASSERTIVITA’ STRESS CARENZA DI CONSAPEVOLEZZA NORME “NEGATIVE” SUL LUOGO DI LAVORO 12 L’IMPORTANZA DELLA LEADERSHIP In chirurgia un allievo tende naturalmente ad identificarsi nel proprio Maestro e ad imitarne il comportamento. Pur in presenza di insegnamenti culturalmente e professionalmente preziosi, se la sua istruzione sarà stata carente in termini di rigore e disciplina egli potrà essere incline a compiere errori per disattenzione e superficialità L’IMPORTANZA DELLA LEADERSHIP Le motivazioni al ben operare : La consapevolezza dell’importanza di ciò che si fa ed il desiderio di “fare del bene” L’apprezzamento da parte del Superiore e dell’Organizzazione Il pre-figurarsi le conseguenze di atti incongrui e le loro ricadute negative 13 L’IMPORTANZA DELLA LEADERSHIP Le qualità di un buon leader in chirurgia: Essere eccellenti chirurghi Umiltà, cioè il saper spogliarsi dell’egocentrismo e della corazza di presunzione indotti dalla consapevolezza di saper svolgere un’attività DIFFICILE Comprensione dei problemi organizzativi,interpersonali e dei singoli collaboratori L’IMPORTANZA DELLA LEADERSHIP Le qualità di un buon leader in chirurgia: La conoscenza del proprio personale, elemento indispensabile per poter gratificare se stesso con il raggiungimento degli obiettivi preposti L’apertura mentale e la sua non limitazione con pregiudizi. Capacità di innovare ed innovarsi. Capacità di modificare gli altrui comportamenti. 14 L’IMPORTANZA DELLA LEADERSHIP Le qualità di un buon leader in chirurgia: Il senso di responsabilità. Avere la consapevolezza che le decisioni prese possono influenzare grandemente il futuro (non solo professionale) dei propri collaboratori. Spirito di servizio e di sacrificio Doti fisiche di resistenza alla fatica e allo stress. L’IMPORTANZA DELLA LEADERSHIP ASSERTIVITA’: E’ un modo di comunicare , un esercizio di buona leadership che rende possibile l’accettazione positiva da parte degli altri e la condivisione degli obiettivi prefissati, nonché dei modi e dei metodi per il raggiungimento degli stessi. 15 L’IMPORTANZA DELLA LEADERSHIP ASSERTIVITA’: Attirare l’attenzione degli altri ed aprire la “linea di comunicazione” Esprimere le proprie opinioni e proposte , cioè esporre il problema individuato ed offrire una soluzione Ricercare il sostegno degli altri per ottenere il consenso o un accordo Gli atteggiamenti pericolosi o “hazardous attitudes” Si contrappongono ad una comunicazione assertiva Sono espressioni temporanee, non personalità a rischio Condizionano possibili momentanee perdite di giudizio “Sudden loss of Judgement –SLOJ” Tutti ne possono essere interessati 16 Gli atteggiamenti pericolosi o “hazardous attitudes” Atteggiamento antiautoritario: “non mi piace sottostare alle regole” regole” Impulsività:”devo sbrigarmi” sbrigarmi” Invulnerabilità:”tanto a me non succede” succede” Esibizionismo:”sono il migliore e te lo faccio vedere” vedere” Rassegnazione:”tanto c’è c’è già già qualcuno che pensa per me” me” Il risultato a distanza Giugno 2007 17 La mentalità del chirurgo DEVE diventare quella del risk manager ●Il clinical risk management è una realtà... ancora troppo teorica. ●Il chirurgo è il marine in prima linea e ha tutto l’interesse ad operare secondo i principi della “good clinical practice” ma… ●Le norme scritte, i manuali, le guide etc non possono tenere conto delle mille variabili legate all’uomo e all’ambiente. 18 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi Fine anni ’90. Paziente maschio di 75 anni. Un chirurgo endoscopista viene chiamato a consulenza presso un ospedale della Provincia per l’esecuzione di un’ ERCP con L’intento di rimuovere un calcolo incuneato nella via biliare. Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi Presso questo ospedale non vengono di norma eseguite tali procedure; piuttosto che trasferire il malato si preferisce operare in sede perché c’è l’intendimento di addestrare il personale ed iniziare un training specifico. 19 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi Viene allestita la sala radiologica con tutto il Necessario . La procedura si svolge col Paziente in sedazione profonda e l’assistenza ed il monitoraggio anestesiologici . L’ERCP inizia regolarmente con l’incannulazione biliare e la dimostrazione del calcolo . Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi calcolo 20 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi Durante l’esecuzione della papillotomia, non appena viene applicata energia, si assiste ad un repentino taglio della papilla, che va oltre i limiti desiderati con interessamento della parete duodenale posteriore. Il calcolo viene rimosso, viene posizionato un drenaggio naso-biliare ed il Paziente viene attentamente monitorato . Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi 21 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi Una TAC addominale urgente dimostra nelle ore successive una modesta raccolta retroperitoneale a partire da una perforazione duodenale posteriore. Con trattamento conservativo il Paziente giunge a guarigione e viene dimesso 15 giorni dopo. Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi ANALISI DELL’EVENTO CONSIDERAZIONI CHIRUGICHE Le complicanze della papillotomia end. sono ben note : Pancreatite acuta Sanguinamento Perforazione 22 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi ANALISI DELL’ DELL’EVENTO CONSIDERAZIONI CHIRUGICHE L’indicazione alla procedura era corretta, l’esperienza dell’ operatore consolidata , l’ambiente e lo strumentario erano idonei. Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi ANALISI DELL’ DELL’EVENTO Causa : fattore fattore umano – tecnico – ambientale Nonostante tutto fosse stato adeguatamente predisposto ed il Personale avesse collaborato secondo le direttive qualcosa non ha funzionato a dovere. 23 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi SITUATIONAL AWARENESS(S.A.) E’ La capacità di tenere tutto sotto controllo. Comprensione cognitiva del proprio ambiente. La perdita di S.A. può riguardare tutti, anche i più esperti. Le conseguenze sono variabili (es: dal clacson al semaforo all’aeropla no che precipita). Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi SITUATIONAL AWARENESS La S.A. fa parte di una disciplina più ampia : la CRM (Crew e/o Cockpit Resource Management) che nasce nel 1979 (Dr.Ruffel Smith) come analisi sulle condizioni di impiego dei piloti civili . 24 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi CRM Alla generica dizione di “errore umano” si contrappone il sapere che esso è generato non dall’ignoranza (mancanza di avvisi, di informazioni) bensì da una carente capacità di lettura, interpretazione e distribuzione delle informazioni. Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi CRM Ergonomisti Sociologi Piloti-Istruttori Managers 25 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi CRM Riduzione del numero degli incidenti aerei Applicazione a : Centrali nucleari Sale operatorie degli ospedali Plance di navi e sottomarini Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi IMPORTANZA DELLA CHECK –LIST Effettuazione di tutti i controlli Corretta sequenza dei controlli Settaggio corretto delle apparecchiature Stardardizzazione dei controlli da parte di tutti Arma contro il rischio degli automatismi Prevede possibili emergenze, situazioni fuori dalla normalità normalità 26 Il rischio clinico in chirurgia NO SAFETY = KNOW PAIN KNOW SAFETY= NO PAIN 27 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Z.L. donna di 62 anni, primi anni 2000. Ricoverata in Medicina per colica biliare con febbre,risentimento peritoneale in ipocondrio destro, leucocitosi, non ittero. Diagnosi di colecistite acuta litiasica e trattamento medico conservativo Dopo due giorni viene trasferita in chirurgia, senza urgenza Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Completati gli accertamenti preoperatori la Paziente entra in sala operatoria il giorno dopo,come ultimo intervento del lunedi , verso le 14. Sono trascorse circa 80 ore dall’inizio della sintomatologia acuta e la Paziente sta molto meglio, rispetto all’ingresso 28 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Il chirurgo che effettua l’intervento non è lo stesso che ha provveduto al trasferimento della Paziente dalla medicina La lista operatoria : colecistectomia per calcolosi della colecisti La documentazione clinica è sostanzialmente completa E’ il 4° intervento della seduta, il cui termine è programmato per le 14.30 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Intervento per via laparoscopica L’isolamento degli elementi è difficile per tessuto flogistico che comporta discreto sanguinamento. Molte aderenze . Fuoriuscita di un po’ di bile. Clippaggio del dotto cistico e più clips emostatiche. Un drenaggio sottoepatico. La colecistectomia termina alle 15.30 29 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Prima giornata p.o. nella norma In 2^ giornata urine ipercromiche, scarso materiale ematico dal drenaggio Ecografia addominale:modesti coaguli sottoepatici e piccola falda liquida Rialzo della bilirubinemia Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera 3^ giornata: mobilizzazione del drenaggio con comparsa di bile Le condizioni generali restano buone ERCP : la colangiografia retrograda dimostra stenosi della via biliare principale.Viene posizionato, dopo papillotomia, un drenaggio nasobiliare 30 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera 31 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera La paziente viene sottoposta a laparotomia con confezionamento di anastomosi epatico-digiunale Il successivo decorso post operatorio è nella norma Dimissione in 10^ giornata Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Considerazioni chirurgiche La colecistite acuta può essere operata in laparoscopia entro 24-36 ore dall’esordio clinico Oltre tale periodo il “rischio” di conversione è alto Importanza della colangiografia intra-operatoria 32 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Analisi dell’evento La mancata conversione da laparoscopia a laparotomia. La non esecuzione della colangiografia intra-operatoria Fattore umano + fattore ambientale Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Analisi dell’evento – Fattore Umano CARENTE COMUNICAZIONE: Tra il chirurgo consulente presso la Medicina ed il responsabile delle liste operatorie Tra il responsabile delle liste operatorie ed il chirurgo in S.O. Nessuna discussione collegiale del caso 33 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Analisi dell’evento – Fattore Umano LO STRESS: Malgrado abbia una connotazione generalmente negativa in realtà realtà esiste uno “stress positivo” positivo” che predispone a sfruttare al meglio le proprie risorse,affinando le capacità capacità. Tra le professioni più più stressanti quella del chirurgo è al 3° 3° posto (dopo controllori del traffico aereo ed anestesisti) Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Analisi dell’evento – Fattore Umano LO STRESS 3 fasi secondo lo psicologo Hans Selye: Selye: Un primo stadio di allarme coincidente con la comparsa dello “stressore” stressore”. Attivazione adrenergica. adrenergica. Un secondo stadio dell’ dell’adattamento in cui si agisce durante la crisi. Se la crisi non si risolve… risolve… Un terzo stadio di esaurimento delle energie 34 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Analisi dell’evento – Fattore Umano Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Analisi dell’evento – Fattore Umano 35 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera FATTORI AMBIENTALI Caratteristiche dell’ambiente fisico in cui si lavora: luce; temperatura; rumori; spazio etc. Organizzazione del lavoro: TEMPO a disposizione; aiuti fattivi e discreti;personale infermieristico efficiente e collaborativo etc. Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Considerazioni finali e provvedimenti adottati L’intervento era l’l’ultimo della lista di quel giorno. Il termine delle attività attività di quella S.O. era previsto per le 14.30: al momento di inizio già già si sapeva che ci sarebbe stato un notevole ritardo e ciò era motivo di malumore in sala. In caso di forte ritardo era prassi il dover cedere la successiva seduta ad altra Equipe. Gli interventi “d’urgenza” urgenza” venivano effettuati al termine delle sedute programmate, nel tardo pomeriggiopomeriggio-sera. 36 Calcoli biliari nella colecisti Calcoli di orario in sala operatoria ovvero : quando la fretta è una cattiva consigliera Considerazioni finali e provvedimenti adottati Negli ultimi anni l’ l’attività attività di quella piastra operatoria (su cui gravano anche i trapianti di fegato) è stata riorganizzata. Le urgenze differibili vengono (dalle 20 in poi) inviate ad altra altra piastra operatoria e viene impiegato personale infermieristico turnista . Lo sfruttamento orario delle sale operatorie risulta così così meno “ esasperato ”, ma soprattutto più più equamente diviso tra il personale. La mentalità del chirurgo DEVE diventare quella del risk manager ● 37 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi ANALISI DELL’ DELL’EVENTO Il “settaggio” del bisturi elettrico era molto diverso dall’ottimale.Il display (peraltro molto simile a quello ben conosciuto) indicava “60” ma ciò non corrispondeva ai Watts bensì ad una percentuale di potenza applicata. Sì ma Lei non me l’aveva detto… P.G. , donna di 52 anni, 2003. Viene inviata per nodo tiroideo a carico del lobo destro , risultato solido disomogeneo all’ all’ecografia, di circa 2 cm di diametro. L’ L’agoaspirato dà esito di “citologia compatibile con formazione follicolare” follicolare”; il lobo tiroideo sinistro è solo un po’ po’ ingrandito . La paziente viene operata tre settimane dopo: Loboistmectomia tiroidea destra ed invio del pezzo operatorio per esame istologico estemporaneo al congelatore. Sono le ore 15.30. 38 Sì ma Lei non me l’aveva detto… Giunge la diagnosi : “…reperto compatibile con Carcinoma papillare della tiroide” tiroide”. Si procede a completare l’ l’intervento con linfadenectomia loco – regionale destra e con lobectomia controlaterale. controlaterale. Il decorso post operatorio è del tutto regolare, in particolare non si manifestano disfonia (per lesione del nervo ricorrente ) né né ipocalcemia per ipoparaipoparairoidismo. iroidismo. La Paziente viene dimessa in 3^ giornata Sì ma Lei non me l’aveva detto… 39 Sì ma Lei non me l’aveva detto… Dopo 10 giorni arriva la diagnosi istologica definitiva (dopo inclusione) : “…gozzo con aggregati talvolta papilliferi e con aree di calciosi” calciosi”. La Paziente viene subito informata ed appare inizialmente contenta della diagnosi di benignità benignità ma dopo qualche tempo inizia il contenzioso perché perché “…un suo amico medico le ha detto che l’ l’intervenintervento era stato non corretto. Sì ma Lei non me l’aveva detto… CONSIDERAZIONI CHIRURGICHE L’ESAME AL CONGELATORE , IN CHIRURGIA TIROIDEA, HA DEI LIMITI L’anatomo Patologo si riserva normalmente la diagnosi dopo inclusione del pezzo. In caso di dubbio la decisione di eseguire la tiroidectomia totale deriva dall’ dall’aspetto della lesione , dalle sue dimensioni, dallo stato del lobo controlaterale . I casi dubbi non sono pochi. 40 Sì ma Lei non me l’aveva detto… CONSIDERAZIONI CHIRURGICHE La semplice lobectomia è considerata curativa per tumori papillari con diametro massimo attorno a 1 cm. E’ importante che un’ un’eventuale terapia complementare con iodio radioattivo non trovi “residui” residui” in sede tiroidea, così così da poter agire sulle eventuali metastasi. E’ meglio, se possibile, evitare i rere-interventi per il rischio,nelle “totalizzazioni” totalizzazioni”,di dover lavorare su tessuto cicatriziale. Aumento delle possibilità possibilità di lesioni iatrogene. Sì ma Lei non me l’aveva detto… Analisi dell’ dell’evento La possibilità possibilità della tiroidectomia totale,ben presente nella mente del chirurgo, non era stata esplicitata sufficientemente alla paziente Lo scambio di notizie tra anatomoanatomo-patologo e chirurgo , al momento dell’ dell’esame al congelatore, era stato frettoloso (orario). Nella lettera di dimissione non erano stati forniti i dettagli della decisione operatoria 41 Sì ma Lei non me l’aveva detto… Provvedimenti adottati Accordi con il servizio di Anatomia Patologica, sia organizzativi che di strategia assistenziale Previsione, al momento del consenso informato, della possibile tiroidectomia totale anche nei casi in cui la lesione è limitata ad un solo lobo. Così, dopo tante fette di Emmenthal… Un po’ di ottimismo senza buchi 42 Fidarsi è bene ma… ovvero: quando bisognerebbe avere mille occhi ANALISI DELL’ DELL’EVENTO La responsabilità dell’approntamento delle apparecchiature è del personale ma la supervisione ed il controllo devono essere esercitati dall’operatore 43