POF A.S. 2015-2016
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POF A.S. 2015-2016
Istituto comprensivo “P. Vittorio Falsina” POF a.s. 2014 – 2015 PREMESSA Riferimenti culturali, pedagogici e normativi. “ Ci troviamo in un momento critico della storia della Terra, un periodo in cui l’umanità deve scegliere il suo futuro.” La Carta della Terra, Preambolo Il nostro istituto sceglie di svolgere la sua azione formativa coniugando la centralità del soggetto che apprende, proponendo modalità inclusive, attraverso dinamiche di accoglienza, partecipazione e condivisione. La nostra azione mira a promuovere una società globale sostenibile, fondata sul rispetto per la natura, sui diritti umani universali, sulla giustizia economica e su una cultura della pace. Le diverse agenzie educative presenti nel nostro territorio concorrono alla condivisione di questo progetto formativo nella sua globalità per dar vita ad una collaborazione sinergica, per prendersi cura gli uni degli altri e della terra. Crediamo fortemente che gli scambi di energia e di risorse assumono un valore autentico solo quando sono sostenuti da una forte cooperazione. Ecco allora la scelta di progettare l’offerta formativa in funzione di programmi che insegnino ai nostri ragazzi l’esperienza della cooperazione e dell’associazione attraverso l’azione in rete dei soggetti corresponsabili di educazione. Il nostro istituto, allora, si pone in continuità con le finalità dichiarate negli anni precedenti all’adozione del documento La Carta della Terra, ma le puntualizza e le amplifica grazie alla sperimentazione di una progettualità comune successiva, tra scuola e comunità locale. Quest’ultima ha permesso di focalizzare ancor meglio il valore della sostenibilità come principio guida e, di conseguenza, ha ulteriormente arricchito il Pof, proiettandolo verso più ambiziosi traguardi di crescita personale e collettiva. Le ragioni culturali di una progettazione formativa sostenibile “Bisogna puntare alla costruzione di menti ben fatte, atte a organizzare le conoscenze così da evitare la loro sterile accumulazione”.(E. Morin) Nel tempo della complessità, connotato dal caos quantitativo di problemi, input e messaggi spesso non governabili, riteniamo indispensabile stimolare conoscenze che preparino i giovani a prendere decisioni in condizioni di inevitabile incertezza, per contrastare la frammentazione e la dispersione delle conoscenze. A questo fine sottolineiamo l’importanza della scoperta, dell’invenzione, del confronto e della compartecipazione nel processo di apprendimento, in quanto il sapere parte dalla riflessione sulle proprie conoscenze e sulla condivisione dei significati con la comunità in cui si è inseriti (apprendimento significativo). La questione centrale è la ricerca del “senso dell’educazione”. Occorre capire “perché e per chi lo si fa” (perchè e per chi si educa), e ciò si manifesta principalmente nella relazione, che è la chiave di volta della motivazione ad apprendere. In questo senso la formazione dei giovani ha come obiettivo non solo di spiegare i fenomeni, secondo le esigenze proprie delle scienze esplicative, ma anche di comprenderli, come insegnano le discipline letterarie ed artistiche. La capacità di contestualizzare, connettere, collaborare implica lo sviluppo di competenze di cittadinanza, per la formazione di soggetti capaci di abitare la Terra con responsabilità e saggezza: “per andare avanti dobbiamo riconoscere che all’interno di una straordinaria diversità di culture e di forme di vita siamo un’unica comunità terrestre, con un destino comune” In questo quadro diventa fondamentale agire nella prospettiva dell’educazione sostenibile e rimettere al centro delle politiche della scuola i temi dell’intercultura e della laicità quali pilastri della comprensione della differenza. Più la scuola è fondata sui valori di competizione, di produttività e di emarginazione dei perdenti, più essa si omologa e perde senso. Più la scuola, al contrario, è attenta alle diversità più essa cresce, fa crescere ed assume significato. E molto dipende dagli insegnanti. Da La Carta della Terra emerge in maniera forte il concetto di nuovo umanesimo (fondato sul rispetto e sulla cura della comunità della vita; sulla gestione responsabile di risorse e beni ambientali; sulla testimonianza diretta dei valori della democrazia, della pace, della giustizia), che si delinea come possibile sfondo interistituzionale della progettazione educativa territoriale, policentrica e integrata. Le ragioni pedagogiche e didattiche di una progettazione formativa sostenibile. Il concetto di educazione sostenibile percepisce il sistema educativo, il suo ethos, le sue comunità come un tutto interrelato. Anche il curriculum e l’impianto educativo e didattico tradizionale devono promuovere un approccio ecologico, le capacità necessarie per pensare e agire in maniera autonoma e cooperativa, al fine di creare un futuro migliore. Dalla visione meccanicistica (sequenziale-lineare, tendenzialmente direttiva/trasmissiva, legata a procedure precostituite) occorre passare ad una visione ecologica (in cui si incoraggia il pensiero critico e sistemico) dove ciò che conta è la relazione tra gli elementi, non la giustapposizione, il processo non il prodotto, la connessione non la compartimentazione dei saperi, la strategia non il programma, con cui affrontare una situazione incerta Le ragioni normative di una progettazione formativa sostenibile. L’adozione da parte del nostro istituto del principio della sostenibilità quale idea guida della progettazione formativa non solo scolastica, ma territoriale risulta profondamente coerente con le indicazioni di importanti organismi nazionali ed internazionali Anche il testo delle indicazioni per il curricolo, pur non facendo esplicito riferimento al principio della sostenibilità, evidenzia la necessità di “una nuova alleanza fra scienza, storia, discipline umanistiche, arti e tecnologia, in grado di delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo”, nel cui ambito si generi l’idea di un essere umano integrale, capace di gestire con responsabilità le relazioni fra il microcosmo personale e il macrocosmo dell’umanità e del pianeta. Ecco quindi i documenti che supportano la nostra progettazione formativa: o La Carta della Terra o Rapporto UNESCO 1996 (commissione Delors). Prende atto di un mondo non più descrivibile in termini di sviluppo lineare e di continua accumulazione, in cui la rottura dei rapporti tra mondo produttivo ed ambiente e l’enorme conflittualità tra mercati (che si è creata con l’esclusione di gran parte dell’umanità) ha visto un continuo crescere di tensioni e di guerre. Le risposte a queste problematiche si possono riassumere in quattro grandi finalità per la scuola: imparare a conoscere, imparare a vivere insieme, imparare ad essere, imparare a fare. Ĕ quindi nobile compito dell’educazione incoraggiare tutti e ciascuno, agendo in piena armonia con le proprie tradizioni e convinzioni e, mostrando pieno rispetto per il pluralismo. L’obiettivo è innalzare le menti e gli spiriti fino al piano dell’universale e, in certa misura, al superamento di se stessi. o Carta internazionale dei diritti dell’uomo: art. 26. o Convenzione ONU sui diritti dei disabili: art. 24. o Costituzione italiana: art. 9, art. 33, art. 34. o Regolamento autonomia: DPR 275/99 capo 1 art. 1, comma 1, 2; capo II, art 3, comma 1, 2, 3, 4, 5. o Indicazioni ministeriali. o Principi dell’integrazione dettati dalla normativa (legge 40/98 art. 36; DPR 394/ nov 1998) che delinea i diritti di cittadinanza per gli alunni nuovi arrivati. o Dichiarazione dei diritti del fanciullo proclamata dall’ONU. o Protocollo d’intesa siglato dal nostro istituto con il CTI e con alcune scuole secondarie di secondo grado. o I diritti naturali dei bambini e delle bambine. (Roberto Zavalloni). LE SCELTE EDUCATIVE Contesto culturale e sociale “In un mondo che diventa sempre più interdipendente e vulnerabile, il futuro riserva contemporaneamente grandi pericoli e grandi promesse” La Carta della Terra. Castegnato è un paese di pianura situato a ovest della città di Brescia. Nato come paese rurale, pur mantenendo le sue origini, ha avuto una rapida evoluzione di tipo industriale con conseguente incremento e diversificazione della popolazione, anche extracomunitaria, che ha favorito un forte sviluppo edilizio. Attualmente il comune ospita circa 8000 abitanti, di cui circa 900 provenienti dall’Africa, dall’Asia, dell’America latina e dai paesi dell’est europeo. Si sono potenziati vari servizi per la popolazione residente, ma nel contempo è divenuta maggiormente complessa la realtà sociale, con l’emergere di problematiche fino a poco tempo fa inesistenti. Qui cercheremo di evidenziarle. La partecipazione quotidiana in tempo reale agli innumerevoli fatti collocati sul palcoscenico dei media e la complessità dei fenomeni in corso producono talvolta nelle persone atteggiamenti acritici e distorti sulle opportunità e le contraddizioni della globalizzazione. In assenza di una strumentazione concettuale adeguata, si possono verificare rimozioni, chiusure localistiche, aggressività, che compromettono una corretta collocazione di sé nel mondo e una efficace progettazione del proprio futuro. Si assiste sempre più all’avvento del “tutto e subito, qui e ora” alla trasformazione della famiglia, a condizioni di vita stressanti per gli stessi genitori, che riducono fortemente il tempo di ascolto da dedicare ai propri figli e sono sempre meno presenti nelle scelte importanti come quelle relazionali, scolastiche, lavorative. Secondo i dati dell’Eurispes, “la genitorialità si sfalda e si fa sempre più largo la figura del genitore troppo permissivo, incapace di stabilire delle regole e di farle rispettare”. La mobilità e flessibilità del mondo del lavoro e la globalizzazione, i trasporti rapidi, i viaggi frequenti sono anch’essi fenomeni che contribuiscono a incrementare l’identità frammentata e molteplice. Il globale e il locale si frammischiano; movimenti di popolazioni provocano nuove fratture e nuovi insediamenti, pongono problemi di profughi e di emigranti, instaurano contatti tra culture che provocano necessità di adattamenti anche identitari. Anche Castegnato vive questo malessere sociale, che si manifesta talvolta, in modo esplicito, nei comportamenti, nelle relazioni interpersonali dei giovani studenti. L’istituto comprensivo cerca di contenere queste situazioni di disagio, favorendo l’inclusione e il sostegno delle famiglie, attivando progetti di accoglienza e uno sportello psicologico a cui possono accedere sia allievi sia genitori; inoltre mette a disposizione corsi di alfabetizzazione rivolti agli alunni, il cui afflusso è costante (attualmente raggiunge il numero di 170) e alle mamme straniere. Lo scopo è facilitare l’inserimento nella comunità. Anche l’uso critico e responsabile da parte della scuola e soprattutto della famiglia delle tecnologie informatiche va implementato, in quanto rappresenta un elemento di inclusione, un’opportunità di avvicinamento alle diverse culture e ai diversi valori. La diversità vista in un’ottica di prossimità (apertura fiduciosa all’altro) porta ad una convivenza pacifica in cui i valori, anche se non condivisi, vengono rispettati. Siamo convinti che la scuola continua a rappresentare, oltre alla famiglia, una fondamentale agenzia educativa che, insieme alle altre (biblioteca, oratorio...) e alle numerose associazioni di volontariato locale, contribuisce alla formazione dei nostri alunni. Proprio per queste motivazioni dal luglio del 2011 il nostro istituto aderisce e partecipa attivamente alla iniziativa del PEC (Patto Educativo di Corresponsabilità della Comunità di Castegnato) Le esigenze formative del nostro tempo “Persistere nel coltivare una scuola dai compiti ristretti e rassicuranti non solo non è possibile, è soprattutto fuorviante, perché l’educazione e l’istruzione si confrontano ogni giorno con compiti molto più vasti di un tempo. Ricercare nella scuola nuovi contesti di significato per gli insegnanti, per gli studenti e per le loro famiglie è pertanto insieme un’avventura e un dovere ai quali non ci si può sottrarre...” C. Pontecorvo Alla luce del contesto culturale e sociale che caratterizza la realtà locale, il nostro istituto ritiene prioritario dare una risposta alle seguenti esigenze formative colte in prospettiva ecologica: Prendere coscienza dei propri punti di forza e dei propri punti deboli per progettare realisticamente il quotidiano e il proprio futuro. Consapevolezza. Far valere nella vita sociale i propri diritti e bisogni, riconoscendo nel contempo quelli altrui, i limiti, le regole e le conseguenze del proprio agire. Responsabilità. Sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale. Saper prendere decisioni e motivare le ragioni delle proprie scelte, in virtù dei punti di riferimento valoriali posti. Autonomia. Saper procedere poggiando su valori, convinzioni forti e decidere le proprie strategie di azione in maniera originale a seconda delle esigenze. Creatività. Saper accettare l’altro nella sua diversità, in un clima di rispetto, collaborazione e solidarietà. Inclusione. Saper interagire, comprendendo i punti di vista, valorizzando le capacità proprie e altrui, gestendo la conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune. Collaborazione. Sapersi aprire alle esperienze della vita, considerandole come opportunità di crescita e di arricchimento personale. Provare soddisfazione per i traguardi raggiunti. Fiducia. Saper comprendere e produrre messaggi di diverso genere e complessità in maniera autentica, così che la parola divenga mezzo per la trasmissione di uno scambio interiore “di cuore e di mente”, e si arricchisca di valore. Comunicazione. Rispondere a queste esigenze formative significa creare l’ambiente educativo adatto alla promozione e alla formazione di una persona ecologica, cioè portatrice di “un rinnovato senso dell’interdipendenza globale e della responsabilità universale” (da“La Carta della Terra.”) Il credo pedagogico Abbiamo urgente bisogno di una visione condivisa dei valori fondamentali per una fondazione etica della comunità mondiale che sta emergendo...Dobbiamo renderci conto che lo sviluppo umano riguarda soprattutto l’essere di più e non l’avere di più. La Carta della Terra, Preambolo Il “credo pedagogico” del nostro istituto, già ampiamente presentato nella Premessa, è riassumibile nella definizione di educazione sostenibile espressa da S. Sterling: “Un’educazione è sostenibile se permette un pieno sviluppo della persona, la attrezza ad affrontare le difficoltà e le sfide della vita e sostiene cambiamenti che portino ad una società migliore e ad un mondo più pacifico” E ancora F. Capra: “Ciò che è sostenuto in una società sostenibile non è la crescita economica, lo sviluppo, la quota di mercato o la superiorità competitiva, ma l’intera rete della vita” da cui dipende la nostra sopravvivenza a lungo termine. La Carta della Terra indica le principali sfide ambientali, sociali ed economiche che attendono l’umanità e propone una prospettiva nuova ed antica da cui guardare il rapporto uomo ambiente. In forza della pregnanza dei suoi principi, offre una traccia per articolare un percorso unitario volto alla formazione di un uomo e di un cittadino consapevole e responsabile del proprio esser parte di “un’unica famiglia umana e di un’unica comunità terrestre, con un destino comune.” In ragione di tale prospettiva il nostro istituto si impegna alla formazione dell’alunno come persona e come studente educandolo a: Riconoscere e realizzare il proprio sé, sviluppando autostima e autonomia. Rispetta la terra e la vita in tutta la sua diversità. Affermando la fede nell’intrinseca dignità di tutti gli esseri umani, e nelle potenzialità intellettuali, artistiche, etiche e spirituali dell’umanità. (La carta della Terra. art. 1b.) Ogni individuo, famiglia, organizzazione e comunità ha un ruolo vitale da svolgere. (La Carta della Terra. Un nuovo inizio.) Instaurare rapporti interpersonali di intesa e collaborazione con coetanei e adulti. Promuovi una cultura della tolleranza... incoraggiando e sostenendo la comprensione reciproca, la solidarietà e la cooperazione ...riconoscendo che la pace è l’insieme creato da relazioni equilibrate ed armoniose con se stessi, con le altre persone, con le altre culture, con le altre vite, con la Terra e con quell’insieme più ampio di cui siamo tutti parte. (La Carta della Terra, art. 16.) Sviluppare le proprie individuali capacità cognitive Fornendo a tutti, soprattutto ai bambini e ai giovani, opportunità educative tali da permettere loro di contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile. (La Carta della Terra. art. 14.) Cogliere la trasversalità dei saperi e ampliare i propri campi di interesse Integra nell’istruzione formale e nella formazione permanente le conoscenze, i valori e le capacità necessarie per un modo di vivere sostenibile. (La Carta della Terra. art. 14.) Imparare ad imparare, cioè ad organizzare il proprio apprendere Occorre favorire l’elaborazione di saperi “essenziali e ricorsivi”, che sostengano la comprensione della complessità del reale e delle idee frantumate dal frazionamento disciplinare: l’essere umano, la natura, il cosmo, le loro reciproche connessioni, ma nello stesso tempo ri-abituare all’impegno, alla responsabilità, al rigore. Sostieni i diritti di tutti... Onorando e aiutando i giovani delle nostre comunità permettendo loro di ottemperare al loro ruolo fondamentale di creare società sostenibili. (La Carta della Terra art.12 c.) Riconoscere interessi da coltivare ed individuare valori in cui credere. Sostieni i diritti di tutti, ...eliminando le discriminazioni in ogni loro forma, come quelle basate su razza, colore della pelle, sesso, orientamento sessuale, religione, lingua e origine nazionale, etnica e sociale. (La Carta della Terra. art. 12.) Proteggi e ristabilisci l’integrità dei sistemi ecologici della Terra, prestando particolare attenzione alla diversità biologica e ai processi naturali che sostengono la vita. La Carta della Terra. art. 5 Riconoscere e realizzare il proprio sé, sviluppando autostima e autonomia Riconoscere interessi da coltivare ed individuare valori in cui credere Instaurare rapporti interpersonali di intesa e collaborazione con coetanei e adulti Il nostro istituto si impegna alla formazione dell’alunno come persona e come studente educandolo a Imparare ad imparare, cioè ad organizzare il proprio apprendere Sviluppare le proprie individuali capacità cognitive Cogliere la trasversalità dei saperi e ampliare i propri campi di interesse LE SCELTE ORGANIZZATIVE. “Le nostre sfide ambientali, economiche, politiche, sociali e spirituali sono interconnesse e insieme possiamo costruire soluzioni inclusive” (Dalla Carta della Terra, Preambolo) 1. L’istituto come comunità accogliente. L’istituto comprensivo “Padre V. Falsina” di Castegnato è dislocato su tre plessi. La scuola dell’infanzia “A. Sabin” si trova in via Montessori 3; la scuola primaria, “E. De Amicis”, in via A. Gallo 36 e la scuola secondaria di primo grado, “G. Pascoli”, in via Scuole 14. Ognuna ha una sua specifica organizzazione, ma sono l’una collegata alle altre per proporsi come comunità accogliente. 2. Un tempo- scuola per i bambini Il tempo scuola è diversificato a seconda delle esigenze formative della persona nelle diverse fasi evolutive. Il modello orario ottimale proposto dal Collegio Docenti che risponde alle esigenze del territorio per i diversi gradi di scuola è così scandito. SCUOLA DELL’INFANZIA. La scuola dell’Infanzia funziona dalle ore 7.45 alle ore 16.15 per cinque giorni la settimana, per un orario complessivo di 42.30 ore settimanali. Le due insegnanti di sezione si alternano quotidianamente in due turni per un totale di 25 ore settimanali L’orario della giornata “tipo” della nostra scuola può essere così riassunto: Orario scolastico Orario docenti Attività 7.45-8.20 E’ presente un’insegnante su tutta la scuola. Accoglienza, nel salone d’ingresso, dei bambini che abbiano fatto espressa richiesta di “anticipo scolastico” attraverso attività di gioco libero, conversazione, racconto, ascolto di audiocassette ecc. 8.20-9.00 Sono presenti otto insegnanti: una per sezione Accoglienza di tutti i bambini nelle proprie sezioni attraverso attività di gioco libero 9.00-10.00 Sono presenti otto insegnanti: una per sezione Ascolto, conversazione…gioco delle presenze e registrazione dei calendari scolastici. 10-11 Sono presenti sedici insegnanti: due per sezione Attività organizzate secondo i progetti della scuola, articolate in unità di lavoro, da svolgersi all’interno della sezione o del salone con gruppi eterogenei d’età. Momento ricreativo in salone, igiene personale e preparazione per il pranzo 11.00 – 12.00 Sono presenti sedici insegnanti: due per sezione 12.00- 13.00 Sono presenti sedici insegnanti: due per sezione Pranzo in sezione e successiva igiene personale 13.00-13.30 Sono presenti sedici insegnanti: due per sezione Gioco libero nel salone 13.30-14.00 Sono presenti otto insegnanti: una per sezione Giochi di socializzazione organizzati e proposti dalle insegnanti; momenti di ascolto, canto collettivo 14.00-15.30 Sono presenti otto insegnanti: una per sezione Attività organizzate secondo i progetti della scuola, articolate in unità di lavoro da svolgersi all’interno della sezione o del salone con gruppi eterogenei di età 15.30-16.00 Sono presenti otto insegnanti: una per sezione Preparazione dei bambini all’uscita scolastica 16.00-16.15 E’ presente un collaboratore scolastico A turnazione un collaboratore scolastico prende in consegna i bambini che abbiano fatto richiesta di prolungamento dell’orario scolastico ed attende l’arrivo del genitore a scuola SCUOLA PRIMARIA Il modello di iscrizione presenta l’intera gamma di scelte possibili in base alla circolare ministeriale, la quale stabilisce che “le classi prime possono essere formate con le seguenti articolazioni orarie settimanali: a) classi funzionanti con 24 ore; b) classi funzionanti con 27 ore, vale a dire con una più ampia articolazione del tempo scuola; c) classi funzionanti con orario sino a 30 ore, comprensive di attività opzionali facoltative in aggiunta alle 27 ore di cui alla lett. b); d) classi funzionanti a tempo pieno, con 40 ore e con due docenti, senza le compresenze, assicurando comunque l’assistenza alla mensa.” Il piano dell’Offerta formativa dell’Istituto considera fondamentale la frequenza ad almeno 28 ore settimanali, secondo un consolidato modello educativo e didattico. Infatti il modello a 24 ore risulterebbe molto riduttivo, prevedendo meno ore di italiano e matematica. Pertanto, ferme restando le libertà di scelta dei genitori, la proposta dell’Istituto è quella di confermare il modello orario già in essere. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO La scuola secondaria di primo grado organizza per l’anno scolastico 2014-2015 un tempo scuola di 30 ore obbligatorie per tutti gli alunni. Discipline Italiano Storia geografia Matematica e scienze Inglese Francese Scienze motorie e sportive Tecnologia Arte e immagine Musica Religione Cattolica Totale delle ore settimanali 6 3+1 6 3 2 2 2 2 2 1 Nella suddivisione oraria non sono previste per tutte le classi alcune ore destinate alla compresenza o ad altre attività a libera scelta essendo prevalso negli scorsi anni scolastici il modello di tempo scuola a 30 ore settimanali. Nel caso in cui i nuovi iscritti scegliessero il modello orario delle 36 ore settimanali, per le classi prime verranno organizzate attività di recupero, consolidamento, potenziamento anche in orario pomeridiano. 3. LE PERSONE DELLA SCUOLA: RUOLI, FUNZIONI, COMPETENZE, INTERAZIONI. Dirigente scolastico: Professor Giovanni Scolari Direttore generale dei servizi amministrativi: Giuseppe Di Girolamo Incarichi Scuola dell’Infanzia Scuola primaria Scuola Secondaria Referenti di plesso Sara Castrezzati Nadia Verzeletti Annalisa Archetti Mariolina Coffa Stefania Piccioli (Vicaria) Materiali – sussidi Ruffini Valeria Annalisa Archetti Mariolina Coffa Laboratori Artistico: Mancino MariaPia Musicale: Carlo Turra Scientifico: Nicoletta Fiotta Sostegno: Cinzia Di Sacco Informatico: Stefania Piccioli Palestra: Claudio Maffina Coordinamento classi parallele Biblioteca Comunale Biblioteca Magistrale Progetto Nuoto Psicomotricità Amici lontani – Carta della Terra Orario Sito web – registro elettronico Manutenzione computer Attestati e diplomi Esame di Stato G.L.I. Nulli Laura Classi filtro: prime (docenti di lettere) Progetto lettura: Elena Ginevra Rosanna Zuccali Cinzia Bondioli Alessia Mutti Anna Chiappa Insegnanti di sostegno Referenti di plesso Organizzazione feste Comitato valutazione Classi Prime: L. Codenotti Seconde:M. Coffa Terze: M. Ciapetti Quarte: B. Mutti Quinte: A. Archetti. Rosanna Zuccali Nadia Cogoli Alessia Mutti Michela Ciuffardi Rosa Falappi Rosa Falappi Stefania Piccioli Barbara Morriale Stefania Piccioli Claudio Maffina Insegnanti di sostegno Insegnanti di sostegno Maria Grazia Ancellotti Ermelinda Zanotti Maria Angela Guerini Angela Boldini Carmela Riolo Paola Magri (supplente) Luigia Codenotti (membro supplente) Tutor neoimmessi Inserire un nominativo Luigia Codenotti Tutor educazione parentale Motus PEC Pof (F.S. condivisa) Pelò (revisione del Pof) Piccioli (autovalutazione) Intercultura (F.S. condivisa) M.C Leone – Venturini Disagio e Dislessia (F.S. condivisa) Rosaria Calà Lesina Adele Maenza Continuità F.S. Milena Garosio (revisione del Pof) Mutti Alessia (autovalutazione) Rossana Fada Nulli Laura Ciapetti Marina (autovalutazione) Florio Nicoletta Michela Ciuffardi Rosaria Calà Cinzia Di Sacco, Claudio Maffina Elena Ginevra Angela Boldini Caterina Melley Elena Ginevra Sportello psicologico Fiotta Nicoletta Ex 626 Sicurezza Venturi Vanda Anna Chiappa Barbara Mutti Emanuela Machina AnnaMaria Peli Angela Boldini Mensa Educazione alla salute Socio affettività Orientamento Nadia Cogoli Cinzia Sufflico Loretta Rizzi Claudio Maffina Elena Ginevra Docenti di lettere Città dei ragazzi Melley – Leone – Fiotta Progetto Theatre Baga – Tosoni Giochi matematici Nicola Alberti Elisa Castellotti Coordinatori e segretari consigli di classe Scuola Secondaria Classe 1A 1B 1C 1D 2A 2B 2C 2D 3A 3B 3C 3D Coordinatore Pelò Castellotti Tosoni Baga Riolo Fiotta Ginevra Magri Melley Simoncelli Alberti Leone Segretario Calà Lesina Nicola Pezzotti Di Sacco Andronaco Mancino Cuffaro Rizzi Maffina Morriale Gigola Turra GIUNTA ORGANIZZAZIONE DELLE PERSONE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO ENTI LOCALI ASSOCIAZIONI E ISTITUTI IN RETE CONSIGLIO DI ISTITUTO DSGA DIRIGENTE COLLEGIO DOCENTI PLENARIO SERVIZI AMMINISTRATIVI SEZIONE AMMINISTRATIVA COLLEGI DI PLESSO COLLABORATORI DEL DIRIGENTE STAFF (funzioni strumentali e collaboratori) RIUNIONI DI INTERSEZIONE INTERCLASSE CLASSE SEZIONE PATRIMONIO RSU Rapporti con gli alunni; sorveglianza dei locali scolastici; pulizia di carattere materiale; particolari interventi semplici non specialistici; supporto amministrativo e didattico; servizi esterni; servizio di custodia. RIUNIONI DI INTERSEZIONE COORDINAMENTO DI PLESSO PRIMARIA SEZIONE DIDATTICA SERVIZI GENERALI RIUNIONI DI CLASSE RIUNIONI PER CLASSI PARALLELE PRIMARIA FUNZIONI STRUMENTALI COMMISSIONI 4. GLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO: SPAZI, SUSSIDI, AULE DECENTRATE Scuola dell’infanzia Per rispondere all’incremento demografico dei nuclei famigliari, il Comune, nel corso dell’estate 2002 ha ampliato l’edificio, dando una nuova disposizione logistica agli ambienti. E’ presente un giardino ampio e spazioso che circonda l’edificio, (attrezzato con numerosi giochi strutturati, 2 sabbionaie, pista ciclabile e piantumato con vari tipi di alberi) che consente attività esterne di vario tipo. All’interno la scuola risulta così strutturata: Otto stanze adibite a sezione; Tre saloni adibiti a spazio comune dalle sezioni per: gioco ricreativo. spogliatoi per bambini/e. bacheca area comunicazioni tra scuola e famiglia. area espositiva dei prodotti documentativi delle attività inerenti al progetto programmatico. Un salone adibito ad attività psicomotoria e gioco ricreativo; un’aula insegnanti per le esigenze programmatiche del collegio docenti adibita anche a biblioteca; tre servizi igienici composti da area lavandini e area wc per bambini/e; due servizi igienici ad uso personale docente; un servizio igienico ad uso collaboratori scolastici; un servizio igienico ad uso addetti mensa; un piccolo vano adibito a lavanderia; un vano spogliatoio per i collaboratori scolastici; un vano spogliatoio per gli addetti mensa; quattro piccoli vani adibiti a ripostiglio; una cucina; una dispensa. All’esterno ogni sezione dispone di un terrazzo per attività all’aperto. Aule speciali Aula jolly polifunzionale Utilizzata per le attività di laboratorio, alternativa e attività di sostegno. Aula “pallestra” Locale adibito ad attività ludico psicomotorie. Un piccolo locale è dotato di personal computer, stampante, software didattici ed è utilizzato dalle docenti per il momento dei colloqui con i genitori. Scuola primaria Il plesso è composto da vari piani sfalsati: piano terra, piano rialzato, primo piano, secondo piano, piano ribassato (direttamente collegato all’esterno con scala e rampa per disabili). Attualmente dispone dei seguenti spazi: 20 aule per le classi; un’aula per gli insegnanti; un’aula per attività in semiclasse; un’auletta per attività di piccolo gruppo; un’aula per attività di arte e immagine; una sala mensa e un atrio adibito a seconda sala mensa; sette ampi corridoi in cui si svolgono i momenti di socializzazione; doppie rampe di scale interne di collegamento tra i piani; tre rampe di scale esterne finalizzate all’evacuazione in casi d’emergenza (anche utilizzate per il raggiungimento del giardino e delle aule); uno spazio su un unico livello utilizzato per le feste e le rappresentazioni scolastiche; un parco con piattaforme per il basket e anello per atletica; uno spazio ricreativo esterno su più livelli adiacente alla sala mensa; settori di giardino antistanti la scuola utilizzabili nei momenti ricreativi. bagni in ogni corridoio oltre a 6 bagni attrezzati per l’handicap. Inoltre è dotata di: un piccolo spazio contenente un fotocopiatore e un fotoincisore; due bidelleria-guardiola; un piccolo spazio che funge da magazzino; un ex-vano caldaia adibito a ripostiglio; un magazzino per il materiale della mensa; un vano attrezzato per il riscaldamento e lo scodellamento dei pasti. Aule speciali laboratorio di informatica Dotate di n.22 computer in rete, due stampanti. Tutti i computer sono collegati ad internet, l’aula è cablata. Venti aule della scuola dispongono di LIM. Due computer, con collegamento internet, sono presenti nell’aula insegnanti. 2 aule per attività di sostegno Dotata di armadi contenenti materiale didattico specializzato e di materiale strutturato specifico per gli alunni. sala video Dotata di video registratore, schermo gigante e sedie a poltroncina con tavolino ribaltabile (utilizzabile anche per riunioni) e telo per proiezioni biblioteca per i docenti con volumi di aggiornamento professionale, guide didattiche, testi operativi, vocabolari linguistici e sussidi vari palestra attrezzata per attività sportiva (pallavolo, basket), dotata di grandi attrezzi sportivi (quadro svedese, corde, spalliere, scala a curve, tappetoni) e di piccoli attrezzi conservati in apposita stanza munita di soppalco. Spogliatoi con bagni separati per maschi e femmine. Scuola secondaria di 1° grado L’edificio presenta al suo interno spazi per le attività prettamente amministrative e per attività didattiche e ricreative. In particolare: un ufficio per la dirigenza un ufficio per il direttore servizi amministrativi due uffici di segreteria una bidelleria un’aula insegnanti dodici aule ordinarie con Lim una palestra un piccolo spazio che funge da magazzino. Inoltre è dotata: di un ampio ingresso e di due corridoi vasti e luminosi in cui svolgere la ricreazione; di due gruppi di bagni per gli alunni e due gruppi di bagni per le alunne; di un bagno per alunni disabili di due bagni per il personale docente e non; di 4 ampie stanze situate nel seminterrato destinate ad uso multimediale e a sede museale (civiltà contadina e una ricca raccolta malacologica) di un ampio giardino che circonda l’intero edificio, in cui i ragazzi in caso di bel tempo, possono trascorrere la ricreazione o effettuare attività di tipo scientifico-naturale, in quanto è piantumato con vari tipi di alberi. Aule speciali aula – laboratorio di scienze Comprendente strumentazione varia. In particolare: 4 microscopi ottici, un banco inerte e cappa di aspirazione per reazioni chimiche, apparecchiature specifiche per esperienze. un’ aula – laboratorio di informatica Dotata di n.22 personal computer, stampanti, software didattici. aula magna Destinata a sala riunioni e sala teatro con relativa strumentazione, a sala proiezioni con videoteca, mixer, ingranditore, TV a colori con videoregistratore, una videocamera digitale, un videproiettore. Ospita una collezione di fossili e minerali di proprietà del Comune di Castegnato. aula – laboratorio di musica Pianola, pianoforte, chitarra, strumenti a percussione sia in legno che in metallo ed a membrana, impianto stereofonico, computer, musicassette e CD e una LIM.. aula – laboratorio di artistica Materiali di uso grafico - pittorico. aula per attività in piccolo gruppo. BIBLIOTECA biblioteca per i docenti: volumi di aggiornamento professionale, educativo - didattico. biblioteca per gli alunni: vocabolari linguistici ed enciclopedie tecnico scientifiche. Libri di narrativa PALESTRA (di proprietà comunale ed utilizzata per attività scolastiche ed extrascolastiche) Palazzetto dello sport ampio e luminoso, attrezzato per ogni tipo di attività sportiva (pallacanestro, pallavolo, pallamano) e ricreativa di fine anno. Piccoli e grandi attrezzi sportivi. 5. L’ALLEANZA SCUOLA, FAMIGLIA E TERRITORIO Considerata la discreta diffusione domestica di Internet, anche presso famiglie e insegnanti, l’Istituto ha attrezzato un proprio sito web a cui si può liberamente accedere il cui indirizzo è: www.iccastegnato.it. La collaborazione attiva dei destinatari delle informazioni stesse è decisiva, tanto più in un sistema organizzativo che deve poter contare sempre più sulle responsabilità individuali. Detto altrimenti: la scuola informa, ma il singolo soggetto si informa; alla scuola compete il dovere di garantire le informazioni, a chi vi opera quello di informarsi adeguatamente. La pianificazione della comunicazione da parte della scuola si articola su due livelli principali: quello della comunicazione interna, fra i diversi soggetti individuali e collettivi che interagiscono entro la comunità scolastica, e quello della comunicazione con l’esterno. Il servizio di comunicazione interna deve affrontare soprattutto il compito di garantire che i flussi di informazione, prodotti all’interno dell’Istituto o provenienti dall’esterno, raggiungano celermente i destinatari, attraverso canali e modi pianificati, noti ed efficaci. Per farvi fronte l’Istituto si avvale di alcune modalità principali. - servizio di circolari, distribuite a tutti gli alunni, a tutte le classi o a tutto il personale della scuola; ci si avvale sempre più, per la loro capillare diffusione, della pubblicazione sul registro elettronico e sul sito della scuola. - colloqui quotidiani del dirigente scolastico e del collaboratore vicario con gli alunni e i genitori che ne hanno necessità; - assemblee informative o con finalità relazionali convocate in rapporto a temi specifici o in corrispondenza di passaggi chiave dell’anno scolastico; - colloqui periodici con gli insegnanti, secondo le modalità fissate annualmente dal Collegio dei docenti. - spazi espositivi appositi in punti di passaggio; - servizio di informazioni mirate, su tematiche specifiche, a cura dei titolari delle funzioni strumentali al POF; - colloqui quotidiani del dirigente scolastico e del collaboratore vicario con gli insegnanti che ne hanno necessità; - assemblea di accoglienza per gli alunni delle classi iniziali di ogni ordine di scuola; - assemblea di presentazione della progettazione annuale; - consigli di interclasse e classe aperti ai rappresentanti di classe dei genitori; - colloqui generali con cadenza quadrimestrale per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria., con la possibilità di richiesta straordinaria per motivi urgenti; - colloqui con cadenza quindicinale per la scuola secondaria; - consegna dei documenti di valutazione alla fine di ogni quadrimestre - assemblea di presentazione del Pof ai genitori dei futuri iscritti alle classi iniziali di ogni scuola. 6. LE RETI EDUCATIVE L’Istituto comprensivo sottolinea il valore globale dell’aspetto educativo interagendo in maniera costruttiva con tutte le agenzie presenti sul territorio, in quanto reputa che il successo di un progetto educativo nasce dalla sua condivisione. Tale collaborazione si esplica con i seguenti enti e associazioni: Amministrazione comunale: - nell’organizzazione dei servizi scolastici di specifica competenza dell’Amministrazione Comunale - nella stesura del Piano del Diritto allo Studio - nell’attuazione e compartecipazione diretta (come erogatore di contributi finanziari) per la realizzazione di particolari progetti educativi. Biblioteca: attraverso progetti di divulgazione culturale e interventi specifici nelle classe terza della scuola primaria, prima della secondaria e nella scuola dell’infanzia. Asl: il cui personale supporta gli operatori scolastici per l’integrazione, per progetti inerenti l’educazione alla salute e l’educazione sessuale. Associazioni locali: ANPI, Accademia Musicale “Dodici note”, Associazione AVIS-AIDO, Caritas, Gruppo Famiglia “Dipingi la pace”, Materia Prima, Oratorio parrocchiale “S. Filippo Neri”, Opera “E. Ciapetti”, Operazione Mato Grosso. Protezione civile. I volontari collaborano nell’organizzazione e gestione di momenti di aggregazione nella classi quinte della scuola primaria e nelle prove di evacuazione. Croce verde di Ospitaletto: organizza un corso di primo soccorso per i docenti e il personale della scuola. Associazione genitori. Organizza cicli di incontri sulle tematiche educative, effettua l’acquisto dei testi scolastici per la scuola secondaria. Il Comitato direttivo si riunisce mensilmente per discutere problemi relativi al mondo della scuola. CTI. La collaborazione con il Centro Territoriale si propone di elaborare protocolli di intesa, relativi all’accoglienza, inserimento, alfabetizzazione degli alunni con cittadinanza non italiana, favorire la diffusione di buone pratiche; creare un centro di documentazione e consulenza; fornire occasioni di scambio di esperienze; organizzare percorsi di formazione ed approfondimento elaborando materiale di supporto “Verso il futuro” progetto Orientamento. La scuola secondaria di primo grado gestisce in rete con altri istituti della provincia di Brescia questo progetto. I ragazzi vengono coinvolti in un percorso di “avvicinamento alla scelta” attraverso la valutazione delle potenzialità scolastiche, delle abilità cognitive, degli interessi scolastici e professionali, delle possibilità formative, delle tendenze del mercato del lavoro. La scuola polo è Iseo. PEC. L'Istituto aderisce e partecipa attivamente alla iniziativa del PEC (Patto Educativo di Corresponsabilità della Comunità di Castegnato), ponendo in essere delle iniziative rivolte alla cittadinanza e agli adolescenti in particolare, con l'intento di rafforzare la Rete di agenzie del territorio direttamente o implicitamente coinvolte nell'educazione permanente delle persone che vivono in questo territorio. LE SCELTE CURRICOLARI E DIDATTICHE “Possediamo le conoscenze e le tecnologie per provvedere a tutti gli abitanti della Terra e per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. l’emergere di una società civile globale sta creando nuove opportunità per costruire un mondo più umano e democratico” (dalla Carta della Terra, Preambolo) 1. IL CURRICOLO DI SCUOLA Negli ultimi anni, il nostro istituto ha elaborato un curricolo verticale che, partendo dai campi di esperienza della scuola dell’infanzia, giunge ai traguardi di sviluppo delle competenze della secondaria di primo grado. Esso propone percorsi disciplinari che tengono conto dei ritmi evolutivi degli alunni, scanditi dalla possibilità di verificare la progettazione didattica attraverso ulteriori obiettivi intermedi. Si vedano i Contenuti minimi Si vedano i Curricoli I documenti sono visionabili sul sito dell’Istituto Cuore del nostro curricolo è però “La Carta della Terra”. Alla luce di questo documento viene proposta una mappa valoriale e la conseguente promozione e assunzione consapevole di stili di vita sostenibili. I valori de “La Carta della Terra” hanno dato vita ad una “matrice progettuale” nella quale vengono inserite tutte le attività proposte all’interno di ogni singolo plesso, articolate in progetti specifici per classi parallele. 2. CAMPI DI ESPERIENZA E DISCIPLINE per imparare ad apprendere. La “mission” che ci ispira è quella di promuovere un apprendimento significativo, cioè capace di orientare nella vita. La nostra progettualità poggia su un’idea di persona in grado di elaborare le conoscenze e considera le discipline di studio non come sapere fine a se stesso, ma come strumento per giungere al valore. 3. I PRINCIPI atti a promuovere un apprendimento significativo Abbiamo già sottolineato le scelte su cui si basa la nostra azione educativa. Integriamo ora i principi che caratterizzano le scelte curricolari e didattiche del nostro istituto: il sapere proposto dalla scuola viene accostato alla realtà in modo da favorirne la rielaborazione e renderlo spendibile in modo creativo, in contesti diversi. CONTESTUALIZZAZIONE: la teoria, spesso priva di senso per i ragazzi, passa attraverso la sperimentazione della realtà (i “compiti autentici”) per arrivare poi alla enunciazione di principi generali. SPERIMENTAZIONE DIRETTA: RICERCA – LABORATORIALITA’: Dove è possibile, la scuola dà valore al piacere euristico (favorisce il gusto personale della ricerca e dell’approfondimento del sapere). La modalità laboratoriale, purtroppo scarsamente perseguibile, dato l’impoverimento di risorse professionali concesse alla scuola, e le carenze strutturali, offre una ulteriore motivazione verso la ricerca attiva delle conoscenze. Non si può parlare di progetto educativo riferibile solo all’ambito scolastico; così anche i saperi disciplinari sono collegati e interagiscono per una comprensione critica maggiore della complessità del reale. INTERAZIONE DISCIPLINARE: L’obiettivo costante è quello di promuovere la consapevolezza dei propri processi di apprendimento, così da mettere in atto strategie autonome di recupero, consolidamento e potenziamento. Ciò presuppone la presa di coscienza dei propri punti di forza e di debolezza. METACOGNIZIONE: 4. LA PECULIARITÀ DELLE SINGOLE SCUOLE L’apprendimento significativo e la costruzione dell’identità che si vuole promuovere attraverso delle tappe specifiche adeguate alle fasi dell’età evolutiva sono calati nella realtà di ogni ordine di scuola: infanzia primaria e secondaria offrono proposte formative peculiari. Scuola dell’infanzia I bambini della scuola dell'infanzia (2 anni e mezzo-6) sono attivi, amano costruire, giocare, comunicare e fin dalla nascita intraprendono una ricerca di senso che li sollecita ad indagare la realtà. "Giungono alla scuola dell'infanzia con una storia: hanno imparato a parlare e a muoversi con autonomia; hanno sperimentato le prime e più importanti relazioni; hanno appreso ad esprimere emozioni e ad interpretare ruoli attraverso il gioco; hanno appreso i tratti fondamentali della loro cultura." (da “Indicazioni per il curricolo”) Compito della scuola dell'infanzia è sviluppare le potenzialità dei bambini/e in modo che possano evolvere armoniosamente grazie all'impegno professionale degli insegnanti, alla collaborazione con le famiglie, all'organizzazione delle risorse disponibili, per costruire contesti di apprendimento ricchi e significativi. La scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare occasioni e possibilità di esperienze volte a favorire lo sviluppo della competenza, che a questa età va inteso in modo globale e unitario La scuola dell’infanzia: accoglie, valorizza ed estende le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini; crea occasioni e progetti di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo; approfondisce e sistematizza gli apprendimenti attraverso l’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori; avvia processi di simbolizzazione e formalizzazione; dietro ai vari campi di esperienza delinea ed individua i saperi disciplinari e i loro alfabeti, pur nell’approccio globale. Scuola primaria Il bambino della scuola primaria si caratterizza per un’intrinseca disponibilità e motivazione all’apprendimento, al confronto e alla collaborazione, in una fase evolutiva di tregua dei conflitti affettivi e dello sviluppo sessuale. A questa età emerge una dimensione nuova, diversa da sé, che nell’ambito scolastico significa conoscenza, impegno, rapporto e collaborazione con i compagni e gli insegnanti. E’ proprio attraverso la partecipazione attiva e consapevole alla vita scolastica che il bambino della seconda infanzia comincia a costruire la stima di sé e quindi la propria identità personale. Come scrive la psicologa clinica Vegetti Finzi, “mentre le famiglie sono ormai molto diverse fra di loro, la scuola primaria offre un’esperienza unificante, valida per tutti, al cui interno il bambino si confronta per la prima volta con regole astratte, richieste di prestazioni, valutazioni dei risultati, rapporti competitivi con i compagni”. Compito della scuola primaria rimane quindi quello di guidare, stimolare e proteggere questa iniziale, ma determinante fase nel processo di crescita dell’identità personale. La scuola primaria: mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti costituzionali; offre l’opportunità di sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, e di acquisire i saperi irrinunciabili; attraverso gli alfabeti delle discipline, permette di esercitare differenti potenzialità di pensiero, ponendo così le premesse per lo sviluppo delle capacità riflessive e critiche; attraverso una solida acquisizione delle strumentalità di base, getta le basi per promuovere la piena inclusione sociale e culturale per bambini che vivono in situazioni di svantaggio. Scuola secondaria di primo grado Il preadolescente della scuola secondaria è in una fase di crescita che presenta il carattere della non-sincronia. In un ragazzo lo sviluppo fisico non coincide necessariamente con quello intellettivo e sociale. Gli atteggiamenti del preadolescente non sono necessariamente stabili ma in via di formazione (transitorietà). “Il cammino del preadolescente verso l’identità appare segnato da incertezza e gradualità di attuazione, sia a livello di condizionamenti sociali, sia a livello più personale e strutturale” (COSPES, ricerca sui preadolescenti in Italia) I cambiamenti improvvisi colti da genitori e insegnanti sono spesso il frutto di vissuti non manifesti, che emergono in questa età attraverso reazioni inaspettate (invisibilità) Lo sviluppo intellettivo è accompagnato da uno sviluppo dell’energia motoria e da una forte carica affettiva, che spingono il ragazzo ad acquisire nuovi spazi territoriali e relazionali, in un ambiente sociale sempre più ampio (valorizzazione di un’energia che sta assumendo forme nuove). La scuola secondaria di primo grado: Realizza l’accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e rappresentazione del mondo. Presenta le discipline non come territori da proteggere definendo confini rigidi, ma come chiavi interpretative. Le esperienze interdisciplinari sono finalizzate a trovare interconnessioni e raccordi fra le indispensabili conoscenze disciplinari. Favorisce una più approfondita padronanza delle discipline e una articolata organizzazione delle conoscenze, nella prospettiva della elaborazione di un sapere integrato. Concorre alla promozione di competenze più ampie e trasversali, rispetto alle singole discipline, condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale. Tale competenze sono orientate ai valori della convivenza civile e del bene comune. Nell’ambito di tutte le attività di apprendimento, sviluppa competenze per l’esercizio della cittadinanza attiva utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire. “È compito peculiare di tutto il primo ciclo scolastico porre le basi per l’esercizio della cittadinanza attiva, potenziando e ampliando gli apprendimenti promossi nella scuola dell’infanzia. L’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di solidarietà. Questa fase del processo formativo è il terreno favorevole per lo sviluppo di un’adesione consapevole a valori condivisi e di atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la convivenza civile”. Dalle “Indicazioni per il curricolo” LE INIZIATIVE, LE ATTIVITA’, I PERCORSI (gestiti in base alle esigenze formative d’istituto) Matrici progettuali Carta della terra scuola dell’infanzia. Matrici progettuali Carta della terra scuola primaria. Matrici progettuali Carta della terra scuola secondaria Progetti in atto nella scuola dell’infanzia. Progetti in atto nella scuola primaria. Progetti in atto nella scuola secondaria I documenti sono visionabili sul sito della scuola VERIFICA E VALUTAZIONE “In una valutazione che si definisca autentica si intersecano tematiche molto importanti, come l’autonomia dello studente, la personalizzazione dell’insegnamento, la qualità dell’interazione e della discussione in classe, le abilità e gli stili cognitivi e, ovviamente, l’autovalutazione” (Convegno a Levico Terme TN – gruppo lend Trento – Marzo 2010) L’alunno è un soggetto attivo, attento e motivato che interagisce con compagni, docenti e altri attori linguistici; è in grado di arrivare a conoscere le proprie caratteristiche cognitive, può migliorare le proprie strategie di studio, riesce a valutare la propria situazione di partenza e di arrivo, percepisce i propri punti di forza e di debolezza. La scuola trova la sua legittimazione dell’azione valutativa nella dimensione e nella valenza formativa del suo agire: è l’insegnante che deve far cogliere l’esatto livello acquisito di conoscenze, aiutando l’allievo ad avere piena consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti (quindi a sapersi autovalutare) a comprendere le valutazioni del docente in merito ai risultati e ai percorsi formativi a saper cogliere con disponibilità la valutazione del docente e a chiedere chiarimenti circa il giudizio formulato al termine di una prova, un’esperienza o di un processo più lungo e articolato. La valutazione autentica cerca di promuovere e rafforzare tutti, dando l’opportunità ad ognuno di compiere prestazioni di qualità. Essa offre la possibilità sia agli insegnanti sia agli studenti di autovalutarsi e, di conseguenza, migliorare il processo di insegnamento o di apprendimento. La valutazione autentica è positiva (sottolinea i punti di forza degli alunni), trasparente (il processo di apprendimento è condiviso), significativa (nella scelta degli argomenti e delle attività), inclusiva e individualizzata (riconosce il processo ottenuto da ogni studente), costruttiva e collaborativa. I momenti della valutazione nel nostro istituto sono i seguenti: Valutazione iniziale - all’inizio dell’anno scolastico Valutazione intermedia – collegata a scadenze definite dal Collegio dei docenti, ma anche a momenti intermedi o conclusivi di un percorso didattico o di una esperienza formativa Valutazione finale – è riferita all’ammissione o meno dell’alunno alla classe successiva Le formule prese in considerazione per valutare gli alunni nell’ottica di una valutazione autentica sono le seguenti: Prima dell’intervento educativo didattico - VALUTAZIONE DIAGNOSTICA Sulla base della raccolta di dati sul comportamento e apprendimento degli alunni da parte di ogni docente, nella opportuna sede, che si diversifica nominativamente nei tre ordini di scuola, si rileva in quale misura ciascun alunno è in possesso dei prerequisiti generali e specifici, ritenuti necessari per intraprendere il nuovo processo di apprendimento. Il docente in corrispondenza alle differenze individuali predispone le alternative didattiche all’interno del gruppo classe; evidenzia i bisogni educativi da associare a quelli istituzionalmente previsti. Nella scuola dell’infanzia l’osservazione e la verifica iniziale rilevano le competenze, le abilità, i comportamenti del bambino al momento del suo ingresso nella scuola, sui quali improntare le esperienze educative e didattiche. Durante l’intervento educativo didattico - VALUTAZIONE FORMATIVA Il gruppo docente: - mira all’osservazione sistematica del grado di apprendimento e delle difficoltà incontrate dagli alunni; - controlla continuamente la reale efficacia e validità delle procedure, degli strumenti e dei metodi adottati al fine di potervi apportare le necessarie modifiche; - verifica le modalità con cui gli allievi rispondono alle stimolazioni e alle opportunità didattiche; - differenzia gli insegnamenti ed apporta le modifiche necessarie per facilitare l’apprendimento. Durante la fase di valutazione formativa, gli insegnanti prendono in considerazione quegli elementi di carattere fisico, psicologico, socio- ambientale che in qualche modo possono influire sul rendimento dell’alunno. E’ una valutazione fortemente legata al singolo allievo. Rappresenta il giudizio sullo scarto esistente tra il livello di apprendimento (quindi di formazione) conseguito dall’allievo ad un determinato momento del percorso, ed il profilo formativo finale previsto al termine del periodo considerato. Un elemento importante in questa fase della valutazione saranno le verifiche frequenti, orali, grafiche e scritte, sia durante lo svolgimento degli argomenti sia al termine degli stessi. Nella scuola dell’infanzia l’osservazione e la verifica intermedia consistono nella costante attenzione dedicata ai comportamenti dei bambini, alla loro partecipazione alle esperienze didattiche e alle acquisizioni raggiunte all’interno delle varie sequenze. Lo scopo è di raccogliere gli elementi necessari per il monitoraggio continuo dei progressi compiuti oppure rivedere l’organizzazione stessa dell’itinerario educativo-didattico previsto e proposto. Al termine dell’intervento educativo didattico - VALUTAZIONE SOMMATIVA E’ opportuna una valutazione sommativa ogni volta che il lavoro svolto consenta di individuare un complesso organico di capacità, abilità strumentali e conoscenze, più dal punto di vista dei contenuti che da quello del processo formativo. . Al termine della scuola secondaria di primo grado - VALUTAZIONE ORIENTATIVA E’ quella che accompagna l’alunno nel suo processo di crescita per arrivare a sintesi che lo aiutino a decidere in merito a scelte future: essa conduce al consiglio orientativo sul percorso scolastico futuro. Nella scuola dell’infanzia l’osservazione e la verifica finale consistono nella registrazione e nella presentazione dei dati relativi al profilo generale e alle competenze acquisite dal bambino frequentante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, in vista del passaggio alla scuola primaria. E’ opportuno sottolineare che le diverse formule di valutazione acquisiscono significato, nell’ambito di una educazione autentica, quando l’una è il completamento dell’altra Nelle scuola primaria e secondaria gli obiettivi disciplinari sono valutati quadrimestralmente mediante l’attribuzione di voti numerici da 5 a 10 per la scuola primaria e da 3 a 10 per la secondaria. Parte nuova La valutazione periodica e finale degli apprendimenti è effettuata, nella scuola primaria, dal singolo insegnante e collegialmente dai docenti contitolari della classe; nella scuola secondaria di primo grado, dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, con decisione presa a maggioranza. La valutazione del comportamento nella scuola primaria è espressa attraverso un giudizio, formulato secondo le modalità decise dal collegio dei docenti, nella scuola secondaria di primo grado con voto numerico espresso collegialmente in decimi e illustrato con specifica nota. L’ammissione o la non ammissione alla classe successiva avviene in sede di scrutinio conclusivo, presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato; nel caso in cui l’ammissione alla classe successiva sia decisa, anche se in presenza di carenze relative al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, verrà inserita, nel verbale degli scrutini e nella pagella, una specifica nota al riguardo. Nella scuola secondaria di primo grado l’impossibilità di procedere alla valutazione a causa di eccessive assenze (è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale, anche quello eventualmente personalizzato) comporta la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale del ciclo, salvo deroghe motivate e straordinarie stabilite e approvate dal collegio dei docenti. Al termine dell’anno conclusivo della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado la scuola descrive e certifica i livelli di competenza acquisiti da ciascun alunno anche al fine di favorire l’orientamento per la prosecuzione degli studi. La valutazione numerica è riduttiva se considerata come unico momento esaustivo di verifica dell’alunno, per questo motivo il Collegio Docenti ha elaborato delle tabelle di riferimento, per esplicitare meglio gli indicatori di riferimento dei voti espressi in decimi. Scuola primaria VOTO IN DECIMI 10 9 8 7 INDICATORI DI RIFERIMENTO. L’alunno dimostra piena padronanza di conoscenze e strumentalità. Ha autonomia operativa. E’ capace di rielaborare i contenuti con apporti personali e comunicarli in modo sicuro ed efficace (in relazione alle discipline o attività) L’alunno dimostra una buona padronanza di conoscenze e strumentalità; le sa applicare e spiegare. Ha autonomia operativa. E’ capace di rielaborare i contenuti e comunicarli in modo sicuro. L’alunno dimostra padronanza delle conoscenze e delle strumentalità e le sa applicare. Ha autonomia operativa. E’capace di rielaborare i contenuti e comunicarli in modo adeguato. L’alunno possiede conoscenze e strumentalità che applica in modo non sempre continuo. Ha una discreta autonomia operativa. Comunica i contenuti in modo semplice, ma corretto. L’alunno possiede strumentalità essenziali, le applica con limitata autonomia operativa e comunica in forma semplice e non sempre corretta. L’alunno possiede conoscenze frammentarie e strumentalità incomplete. Ha autonomia operativa limitata. Comunica in modo inadeguato. 6 5 Scuola secondaria di primo grado La misurazione delle prove sommative (accertamenti dei contenuti) è espressa attraverso l’attribuzione di un punteggio in centesimi, per ciascun indicatore stabilito. Il punteggio in centesimi, raggiunto in ogni singola prova scritta, verrà sempre indicato, permettendo così l’osservazione di miglioramenti, anche minimi, conseguiti dal discente. Il livello raggiunto dall’alunno per quell’obiettivo, viene espresso in un valore numerico in scala decimale secondo la seguente tabella di corrispondenza riferibile alla produzione orale e scritta. La tabella sarà inserita, dal prossimo anno scolastico, nel diario scolastico. Percentuale Valore numerico Da 0 a 34 3 CONOSCENZA -Rifiuto della prova -Assoluta mancanza -Scarsissima Da 35 a 44 Da 45 a 54 4 5 Da 55 a 64 6 Da 65 a 74 Giudizio COMPRENSIONE APPLICAZIONE - Mancata - Non valutabile Scarsa Lacunosa Superficiale Parziale Essenziale Essenziale Abbastanza completa Discreta 7 -Scarsissima -Non valutabile Scarsa Incerta anche su semplici quesiti Corretta limitatamente a semplici quesiti abbastanza corretta anche su quesiti complessi Da 75 a 84 8 Completa Abbastanza precisa Corretta Da 85 a 94 9 Completa e precisa Precisa Precisa Da 95 a100 10 completa, precisa e approfondita precisa e sicura precisa, sicura e consapevole LA VALUTAZIONE D’ISTITUTO. ESPOSIZIONE -Non valutabile -Estremamente confusa Confusa Imprecisa Semplice ma corretta Abbastanza chiara e approfondita Chiara e appropriata Correttamente articolata efficace e accurata L’attività di valutazione, ossia di analisi dei “risultati” ottenuti e delle “modalità” attraverso cui tali risultati sono raggiunti, è quello di contribuire al miglioramento organizzativo e alla erogazione di servizi di qualità sempre più elevata. L’espressione di giudizi e la proposta di azioni atte a modificare in positivo tale giudizio, spettano: - agli alunni, reali protagonisti della nostra azione educativa; - alle famiglie, interlocutrici privilegiate dell’istituto; - ai docenti, che, se da un lato sono al servizio della società e dei suoi bisogni e operano in funzione della qualità del processo formativo degli alunni, dall’altro ne sono i promotori per quanto riguarda la loro crescita professionale all’interno dell’istituto e nelle relazioni con il territorio; al personale non docente, che pur non avendo funzioni didattiche, è interessato a operare in un ambiente stimolante e gratificante. Sono questi i soggetti che valutando l’Istituto nelle decisioni assunte dai vari organi di governo e di amministrazione, spingono questi ultimi a migliorare il servizio erogato in funzione dell’efficacia (rapporto tra risultati raggiunti o attesi e gli obiettivi previsti) e l’efficienza (rapporto tra i risultati raggiunti e le risorse impiegate per raggiungerli). LINEE DI FONDO PER IL PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE L’Istituto in base alla circ. n° 8 del 6 marzo 2013 definisce: 1 - un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusività della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie; 2 - criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti, privilegiando, rispetto a una logica meramente quantitativa di distribuzione degli organici, una logica “qualitativa”, sulla base di un progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l'ambito specifico di competenza della scuola. 3 - l’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale. L'impegno è contenuto nel Piano dell'Offerta formativa; i criteri per un utilizzo “funzionale” delle risorse, sono basati sulla prassi ormai consolidata di stretta correlazione con i servizi sociali, per quanto riguarda la presenza di assistenti ad personam, e per quanto riguarda l'integrazione con le risorse presenti sul territorio, legate al volontariato ed all'organizzazione posta in essere nell'ambito del Patto di Corresponsabilità della Comunità di Castegnato. Nella stesura del PdP si seguono i seguenti criteri: 1 – Utilizzo per gli alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali di strumenti di analisi consolidati, come l'IPDA e le prove MT 2 – Valutazione del caso in forma collegiale, con impegno di tutta l'équipe pedagogica, e formalizzazione del PdP con firma di tutto il personale coinvolto 3 – Definizione di Obiettivi adatti al singolo alunno o gruppo di alunni che manifestino bisogni simili, con semplificazione dei compiti e delle richieste 4 – Definizione degli obiettivi trasversali, educativi, comportamentali, da condividere nel gruppo docente, con la famiglia, con l'alunno 5 – Strutturazione di percorsi che prevedono il rapporto costante con la famiglia 6 – Impiego funzionale delle risorse disponibili, quali gli insegnanti di sostegno e gli assistenti ad personam 7 – Valorizzazione dello sportello psicologico operante nell'istituto 8 – Rapporti costanti con il Servizio Sociale, con l'ASL e con la NPI 9 – Partecipazione ad attività di Assistenza per svolgimento compiti, ed altre attività pomeridiane da organizzare in base alle risorse disponibili 10 – Impegno dell'Istituto nel sostenere e nel potenziare il Patto Educativo della Comunità, come risorsa che permette di avviare azioni educative diffuse e motivanti 11 – Impegno a partecipare ad iniziative quali concorsi variamente promossi, quali occasioni per motivare tutti gli alunni e per creare un clima di “comunità” che favorisca l'inclusione di tutti 12 - Impegno collegiale per una Valutazione Formativa 13 – Formalizzazione di una figura di riferimento, nell'ambito del consiglio di classe/équipe pedagogica, per l'accompagnamento degli alunni con Bisogni Educativi Speciali 14 – Programmare attività per classi aperte, organizzando il lavoro per gruppi di livello in modo da rispondere alle esigenze di una didattica più aderente ai bisogni degli alunni Strategie didattiche Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto (linguaggio iconografico, parlato, …), utilizzando mediatori didattici quali immagini, disegni e riepiloghi a voce Utilizzare schemi e mappe concettuali Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari Promuovere l’apprendimento collaborativo (dal modello ministeriale PDP Scuola Primaria) Strategie responsabilizzanti Comunicazione degli obiettivi Contratto formativo con l’allievo Contratto formativo con la famiglia Strategie metacognitive insegnamento del metodo di studio comprensione del proprio stile cognitivo Strategie narrativo-esistenziali Costruzione di un ‘diario’ personale dell’esperienza formativa Costruzione di un “diario” di classe Colloqui per rielaborare l’esperienza Pratiche di orientamento Alcune condizioni la crescita di spazi di lavoro collaborativo tra i docenti; la presenza in ogni classe di docenti di riferimento per gli studenti con maggiore difficoltà che possano sostenere la motivazione e la loro elaborazione dell’esperienza risorse adeguate Per la formalizzazione delle delibere dei Consigli di classe / Équipes pedogogiche: 1 – alunni che non raggiungono la sufficienza in un numero prevalente di discipline 2 – alunni che evidenziano problematiche comportamentali e personali rilevanti 3 – alunni neoarrivati che necessitano di aiuto nell'approccio alla lingua italiana Le scelte di ricerca, formazione e sviluppo. “Facciamo in modo che la nostra epoca venga ricordata per il risvegliarsi di un nuovo rispetto per la vita, per la tenacia nel raggiungere la sostenibilità, per un rinnovato impegno nella lotta per la giustizia e la pace e la gioiosa celebrazione della vita.” (dalla Carta della terra, Un nuovo inizio)