Una bandiera agli olimpici. Per il podio, si spera
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Una bandiera agli olimpici. Per il podio, si spera
SPORT L’ECO DI BERGAMO MERCOLEDÌ 23 APRILE 2008 35 A una medaglia possono ambire anche Brembilla, Bianchessi, Masseroni e le pallavoliste Nello sguardo di Vera Carrara si leggono lampi d’oro Vera Carrara, 28 anni, quarta alle Olimpiadi del 2004 ■ La gioia di vivere l’esperienza di un’Olimpiade l’hanno già provata tutti, qualcuno più d’una volta. Vera Carrara e Paolo Bianchessi hanno alle spalle Atene 2004; Monica Bergamelli, Leo Lo Bianco e Luca Ghezzi c’erano anche a Sydney 2000; Emiliano Brembilla li batte addirittura tutti: per lui l’esperienza era incominciata ad Atlanta ’96, quando aveva compiuto da poco i 17 anni. L’avanguardia pechinese degli azzurri bergamaschi (Lo Bianco non lo è di nascita, ma da tre anni vive a Bergamo perché gioca nella Foppapedretti) vanta dunque una solida esperienza e, in un caso, anche una medaglia: quella bronzea di Brembilla nella staffetta 4x200 di Atene. Quattro anni prima, a Sydney, Emiliano si era fermato a 1/100 dal bronzo individuale. Quattro Olimpiadi stanno a significare che lo Spitz di Chignolo è sulla cresta dell’onda da al- meno 12 anni. E, a giudicare dal panorama sia e Cuba le avversarie più agguerrite. Per Vera Carrara e Paolo Bianchessi avrà natatorio internazionale, a medaglia potrebbe andare anche a Pechino nella staffetta, un ruolo anche la buona (speriamo non la dove gli azzurri contenderanno il podio mala) sorte, perché trattandosi di competizioni che nascono e muoiono ai colossi di sempre: Stati Uniin giornata, non esistono temti, Australia, Russia, ammesso pi e spazi di recupero: uno sbache dalle proprie acque miraPiù difficile un glio, uno solo, equivale a farsi colose non sbuchi fuori la sorpiazzamento harakiri. La ciclista di Ranica, presa Cina, non si sa mai. importante due volte campionessa del Al possibile, auspicato pomondo nell’individuale su pidio di Brembilla, è logico alliper Bergamelli sta, può puntare al gradino più neare anche quello delle pallae Ghezzi, anche alto del podio. Lei ci crede, bavoliste, fra le quali dovrebbe essta guardarla negli occhi per sere ben rappresentata la Fopse nel ranking captarne la sensazione: in quelpa: oltre a Leo Lo Bianco, che sono ben messi lo sguardo lampeggiante c’è tutsarà capitana della squadra, ci ta la feroce determinazione delsaranno sicuramente Piccinini e Ortolani, forse Fiorin e, se guarirà in l’atleta matura e consapevole, che sa queltempo, anche Barazza. Le vittorie nell’Eu- lo che vuole. Paolone Bianchessi, nel judo, ropeo e nella World Cup 2007 candidano è arrivato quinto ad Atene. Rispetto a quatl’Italia addirittura all’oro: Brasile, Cina, Rus- tro anni fa ha dovuto sudarsi la qualifica- zione olimpica, conquistata soltanto un paio di settimane fa. Ha quindi dovuto sciropparsi un inverno pieno di impegni, che lo hanno stressato anche sul piano mentale. Per lui il problema, adesso, è liberarsi di tutta l’adrenalina accumulata e cominciare poi a ricaricare le pile in vista di Pechino. Più distante, obiettivamente, appare il podio per Luca Ghezzi e Monica Bergamelli, entrambi alla terza avventura olimpica. Non tanto, però: sia il canottiere trezzese nel quattro di coppia, sia la ginnasta alzanese nel concorso a squadre partono da una discreta posizione nel ranking mondiale. E poi, non dimentichiamo un’altra medaglia che si annuncia probabile più che possibile: quella di Daniela Masseroni - ieri assente perché in giro a gareggiare - nella ginnastica ritmica. Ildo Serantoni L’augurio Consegnati gagliardetto e vessillo. Per Emiliano Brembilla sarà la quarta partecipazione: «Ma non escludo di puntare alla quinta» Una bandiera agli olimpici. Per il podio, si spera Il presidente della Provincia ha ricevuto gli atleti bergamaschi in partenza per Pechino: «Tutta la comunità è con voi» ■ Adesso la piegheranno per bene, e la riporranno in fondo alla borsa. Per scaramanzia, c’è da scommetterci, non la guarderanno più fino al giorno fatidico, quello della gara. Quello in cui, come hanno detto in coro ieri, «ci si gioca tutto». Il giorno della gara alle Olimpiadi. Stanno per partire, gli atleti bergamaschi. Chi in ritiro, chi in preritiro, chi per l’ultima fase della preparazione. E il presidente della Provincia Valerio Bettoni (che è anche presidente del Coni provinciale) non li ha voluti lasciar partire a mani vuote. Perché a Pechino, ai prossimi giochi olimpici, queste ragazze e questi ragazzi rappresenteranno prima di tutto l’Italia. «Ma sono bergamaschi - ha detto Bettoni con la sua ben nota capacità di sintesi - e tutta la nostra comunità è fiera di voi. Perciò in bocca al lupo di tutto cuore». Così, quando le 16 sono passate da pochi minuti richiama gli olimpici - impegnati con flash e telecamere - come il migliore degli allenatori: «Atleti, atlete, qui al tavolo». E al tavolo si siedono sei degli otto bergamaschi a cinque cerchi: Paolo Bianchessi per il judo, Emiliano Brembilla per il nuoto, Vera Carrara per i ciclismo, Luca Ghezzi per il canottaggio, Monica Bergamelli per la ginnastica artistica e Leo Lo Bianco, che bergamasca non è sulla carta d’identità, ma lo è «di fatto», essendo una delle stelle della Foppapedretti che ora traslocheranno armi e palloni nella Nazionale di pallavolo. Accanto a loro Luigi Galluzzi, presidente provinciale del Comitato Italiano Paralimpico. Mancano Daniela Masseroni (ginnastica ritmica) e Marco Pinotti (ciclismo), impegnati nelle gare. Dopo averli presentati «ü a ü», Bettoni ha espresso il suo caldo augurio. «Le Olimpiadi - ha detto - sono il momento in cui gli atleti concretizzano i loro sacrifici. Noi bergamaschi siamo presenti in tutto il mondo, abbiamo portato in ogni continente il nostro lavoro. Ecco, adesso anche voi portate il vostro lavoro a Pechino, ed è per questo che siamo orgogliosi e vi consegniamo la nostra bandiera». Bandiera che, si spera, possa essere sventolata il più possibile sul podio. Loro ci sperano, lo dicono probabilmente toccando ferro, ma la truppa bergamasca punta in alto. «Siete tutti forValerio Bettoni: li ha incitati Bettoni, «Siete fortissimi, tissimi», che poi ha ceduto la parola porterete agli atleti, perché esponessero i loro obiettivi pechinesi. ai Giochi «Io - ha detto Paolo Bianchesi frutti dei si - punto a dare il massimo. E vostri sforzi» non è retorica: è la voglia di arrivare a casa senza rimpianti. Poi non mi nascondo: ad Atene arrivai quinto, a Pechino punto al podio». Emiliano Brembilla è il decano bergamasco delle Olimpiadi: dopo Atlanta, Atene e Sydney, ecco Pechino. «Ma non è detto che sia l’ultima: ho ancora voglia, potrei puntare alla quinta. Quanto agli obiettivi, vorrei ripetere il podio di Atene nella staffetta». Sempre il podio è nel mirino di Vera Carrara, che nella corsa a punti punta decisamente al gradino più alto: «Da 21 anni aspetto questo appuntamento, ora che ci sono punto dritta al risultato massimo». Viva la sincerità, come quella decisamente emozionata di Monica Bergamelli, lo scricciolo che fa bella mostra di sé nella Nazionale di ginnastica artistica. «Per noi è già stata una sorpresa raggiungere la qualificazione - ha spiegato con un filo di voce - ma adesso non vogliamo fermarci. Per prima cosa vogliamo entrare nelle prime otto, poi chissà, potremmo anche fare un pensierino al podio. È difficile, ma nello sport non è mai detto». Lo sa bene anche Luca Ghezzi, che sarà in gara (anche se la convocazione non è ancora ufficiale) nel quattro di coppia del canottaggio: «Sono alla terza partecipazione, quando doveva andar bene è andata male, e quanto sembrava che dovesse andare male è andata meglio. Quindi stavolta non faccio previsioni: ho capito che sono impossibili». Lui ha già una fortuna in più: le gare sono previste nei bacini fuori Pechino, dunque dovrà fare i conti solo con l’umidità, non con il terribile smog della megalopoli cinese. Infine Leo Lo Bianco, che non ha nascosto dal viso un velo di tristezza per la sconfitta della Foppa nelle semifinali scudetto. «Sento comunque - ha detto - il bene che mi vogliono i bergamaschi, mi sento anch’io parte di questa comunità. Obiettivi? Stavolta vogliamo l’oro». In quel caso, cara Leo, fuori la bandiera di Bettoni. Roberto Belingheri ■ LE SCHEDE MONICA BERGAMELLI GINNASTICA ARTISTICA - Monica Bergamelli è nata ad Alzano Lombardo il 24 maggio 1984. A Pechino sarà alla terza partecipazione alle Olimpiadi dopo Sydney e Atene. PAOLO BIANCHESSI JUDO - Paolo Bianchessi è nato a Osio Sotto il 17 gennaio 1981 e vive a Bonate Sopra. Quattro anni fa alle Olimpiadi di Atene conquistò il quinto posto nella categoria +100 kg. EMILIANO BREMBILLA NUOTO - Emiliano Brembilla è nato a Ponte San Pietro il 21 dicembre 1978 ed è cresciuto a Chignolo. È alla quarta Olimpiade dopo Atlanta (quarto nei 400 e nei 1.500), Sydney (quarto nei 400 a un solo centesimo dal podio e con la 4x200) e Atene (medaglia di bronzo con la 4x200). VERA CARRARA CICLISMO SU PISTA - Vera Carrara è nata il 6 aprile 1980 ad Alzano Lombardo ed è cresciuta a Ranica. Alle Olimpiadi del 2004 si è classificata al quarto posto nella corsa a punti. LUCA GHEZZI CANOTTAGGIO - Luca Ghezzi è nato a Vaprio d’Adda il 5 settembre 1978, ma è bergamasco a tutti gli effetti perché risiede da sempre a Capriate. Per Ghezzi si tratta della terza Olimpiade: quarto posto a Sidney 2000 con l’otto con (a cinque decimi dal podio) e settimo posto ad Atene 2004 con l’otto con. ELEONORA LO BIANCO PALLAVOLO - Eleonora Lo Bianco è nata a Borgomanero (Novara) il 22 dicembre 1979 e gioca nella Foppapedretti. È alla terza Olimpiade dopo quelle di Sydney e Atene (quinto posto). DANIELA MASSERONI GINNASTICA RITMICA - Daniela Masseroni è nata a Trescore il 28 febbraio 1985. È alla seconda Olimpiade e quattro anni fa ad Atene conquistò l’argento nel concorso a squadre. MARCO PINOTTI Da sinistra Paolo Bianchessi, Emiliano Brembilla, Monica Bergamelli, Vera Carrara, Valerio Bettoni, Eleonora Lo Bianco e Luca Ghezzi (foto Paolo Magni) L’ A LT R A C R O N A C A CCI BETTONI, ORO SICURO NEI 4 PIANI A PIEDI NNT di SIMONE PESCE Forse per dissimulare il suo poco olimpico girovita, il presidente della Provincia Valerio Bettoni parte a razzo in contropiede. E con ammirevole anticipo sui programmi dei «colleghi», decide di vestire i panni del preparatore atletico lanciando chiari segnali alla truppa. Cari voi, siete o non siete la meglio gioventù orobica destinata a regalare dorate albe cinesi a Bergamo e dintorni? E allora, prego, sano riscaldamento. E dunque su e giù per gli scaloni del Palazzo della Provincia, dalla sala presidenza alle travi a vista dello «spazio Viterbi». Quattro piani di «morbidezza», che per i futuri olimpici è una gazosa sgasata, per tutti gli altri riflessioni esistenziali sul senso della parola «allenamento». Allenato, Bettoni lo è senz’altro e in gran forma. E dopo essersi bevuto i quattro piani con invidiabile nonchalance, eccolo ora dare la formazione dei magnifici sei di casa nostra, in partenza ad agosto per le Olimpiadi di Pechino. Sei che dovrebbero essere otto, anzi sette più la bergamasca d’adozione Leo Lo Bianco, regista della Foppapedretti, se non che Daniela Masseroni e Marco Pinotti sono assenti giustificati, trattenuti da infidi nastri e rigidi manubri. Ma tant’è. Senza perdersi in «quisquilie», Bettoni viene subito al dunque e schiera la formazione: tu mettiti qui, tu vai di qua, tu scala a sinistra, tu fai la diagonale a destra. Risultato? Da destra, seduti, Paolo Bianchessi (judo), Emiliano Brembilla (nuoto), Vera Carrara (ciclismo), Leo Lo Bianco (pallavolo), Monica Bergamelli (ginnastica artistica), Luca Ghezzi (canottaggio). E Bettoni? In medio stat virtus, e lui sta tra Vera e Leo. Ma intanto pensiamo alla scandalosa rivelazione circolata in sala prima della presentazione. Sei genitore di un atleta: tuo figlio o tua figlia sfileranno a Pechino all’apertura dei Giochi con la maglia azzurra e il cuore matto come quello di Little Tony? Scordati di sgranare occhi e fotocamere digitali dalla tribuna, chè là, dal vivo, per te non c’è posto. Tutto venduto, tutto off-limits, business is business, «onolevoli» ospiti. E siccome, da secoli, i cinesi stanno al commercio come i topi al formaggio, può succedere che la mamma di Paolo Bianchessi, tanto per dire, il figlio che sfila lo vedrà dalla tv. Cinese, con sottotitoli cinesi. Evviva De Coubertin. Meno male che a riportarci a più miti pensieri ci pensa lo scatenato Bettoni. Che senza dilungarsi in (di)lungaggini, e dopo aver tracciato un filo rosso ideale tra la moglie bergamasca del presidente brasiliano Lula e il papà bergamasco dei cellulari, l’ingegnier Andrea Andrew Viterbi (ideatore dell’omonimo algoritmo, assistente di Von Braun e gran cervellone digitale), assiste al toto-obiettivo dei magnifici sei. Lo fa col sorriso e a ragione, perché l’hit-parade è persino paradossale, se i 140 kg di Paolone Bianchessi si fanno lievi («Darò tutto nel momento decisivo») e la vocina di Leo Lo Bianco ci va giù pesante («A Pechino per la medaglia più bella»). E gli altri? Brembilla non passa il testimone («Saranno i miei ultimi Giochi? Magari i penultimi»), Vera Carrara tiene calda la volata («Aspetto questo giorno da 21 anni»: ne ha 28…), Monica Bergamelli resta alla trave («Il podio? Non lo escludo»), Ghezzi rema a vista («A Sidney siamo stati la bella sorpresa, ad Atene la brutta sorpresa: speriamo bene»). Bettoni applaude, poi regala bandierone giallorosso (bergamasco) con richiesta («Mostratelo») e una chicca nella foto ricordo: il colosso Bianchessi accanto alla farfalla Bergamelli. Cose cinesi? Donna Lula e mister Viterbi approverebbero. CICLISMO - Marco Pinotti è nato a Osio Sotto il 25 febbraio 1976. Dopo aver conquistato per l’Italia un posto per la cronometro dei Giochi,in caso di partecipazione a Pechino sarebbe alla sua prima Olimpiade.