Lettera cresimandi 2017 - page screenshot of diocesi.rimini.it
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Con questa lettera vi invito a un grande incontro prima del sacramento della Cresima. Vorrei che mi sentiste come vostro amico perché in quel giorno desidero portare voi e i vostri genitori ad incontrare Gesù. Desidero il bene più grande per voi: che possiate conoscere sempre di più Colui che ci insegna ad essere veri amici, Gesù che ci ha detto: “Non c’è amore più grande di chi dona la propria vita per i suoi amici”. E Gesù dopo avercelo detto lo ha fatto davvero. Allora, a presto, a Rimini in Cattedrale! Il vostro Vescovo Ecco le date dell’appuntamento con il Vescovo Francesco DIOCESI DI RIMINI Ufficio Catechistico Diocesano Domenica 5 Marzo 2017 Litorale Nord, Zona Pastorale Savignano, Zona pastorale San Giuliano Domenica 12 Marzo 2017 Vicariato Urbano Domenica 19 Marzo 2017 Vicariato Coriano, Vicariato Valmarecchia, Zona pastorale Santarcangelo Domenica 26 Marzo 2017 Vicariato Litorale Sud, Vicariato Morciano CATTEDRALE DI RIMINI - Ore 15,00 NÌÞǼNjŸɚȖŘŎÞOŸʰ ǼNjŸɚȖŘǼsǣŸNjŸʵ Lettera del Vescovo Francesco ai cresimati e cresimandi Cari amici, mentre pensavo a questa lettera ho visto al telegiornale un servizio che probabilmente avrete visto anche voi. Un fatto di cronaca che raccontava di un ragazzo il quale ha compiuto un gesto terribile con l’aiuto di un “amico”. Perdonatemi, ma al sentire la parola “amicizia” usata in quel modo, mi si è gelato il sangue. Credo che sia importante dirci cosa vogliamo che sia l’amicizia, dircelo con sincerità e franchezza … Quale desiderio di amicizia abita nel nostro cuore? Intendiamo l’amicizia come la intendono i social? Dove una persona che conosci, per il semplice fatto di conoscerla, è già denominata “amica”? E quindi, tra conoscenti e a volte sconosciuti, in pochi minuti arriviamo ad avere centinaia di amici … Oppure la intendiamo come la cronaca nera dove un complice è chiamato “amico”? Non so voi, ma io non ci sto! Dobbiamo ridare valore all’immagine di amicizia per poi diventare, con impegno, dei veri buoni amici. Credo davvero al detto: “Chi trova un amico, trova un tesoro”. Così è stato per un ragazzo paralitico che giaceva da tanto tempo sopra una barella. Avrebbe voluto andare da Gesù per chiedergli la guarigione ma come poteva fare? C’era una folla di gente, di persone anche conosciute, fuori dalla porta di una casa del suo paese e li, all’interno, Gesù. Ma lui era, immobile, sulla sua barella. Ecco allora il tesoro prezioso. Quattro suoi amici desiderano il suo bene e pensano di portarlo da Gesù. Innanzitutto rinunciano, loro, a mettersi in fila per entrare in quella casa (chi non desiderava incontrare Gesù di persona?). E poi, vista la folla, iniziano a pensare a come farsi strada tra tutta quella gente. E si sa che l’unione fa la forza: escogitano uno stratagemma incredibile! Aggirano la folla, issano l’amico con una barella sul tetto della casa, scoperchiano il tetto e calano l’amico davanti a Gesù. Proprio una follia, una bellissima follia che vede il loro amico uscire camminando sulle sue gambe da quella casa, avendo anche ottenuto il perdono dai propri peccati. Sapete una cosa? Il vangelo non ci dice il nome di questi cinque personaggi, e credo sia meglio così perché possiamo chiamarli con il nome che più gli si addice: amici!