WebIl sogno di domani: farsi lo Iot
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WebIl sogno di domani: farsi lo Iot
Codice cliente: 9290293 18 COR RI E RECONO M I A LUNEDÌ 22 FEBBRAIO 2016 MEDIA & TECH Persone, reti e consumi La prossima Rete Provati per voi Sicurezza La videocamera invia sulla nuvola le mosse sospette L a casa, il negozio, l’ufficio o il garage si possono sorvegliare anche dalla nuvola di Internet, il cloud. Flir Fx è una videocamera di sicurezza senza fili ad alta risoluzione, che invia alla nuvola le registrazioni e gli eventi più importanti (movimenti sospetti, aperture di porte ecc.). I video possono essere guardati in ogni momento e luogo con un telefonino o un tablet. Una delle funzioni più interessanti è RapidRecap: la sintesi in un minuto della registrazione di un’intera giornata, ottenuta con un algoritmo. Buona anche la funzione SmartZone, con la quale s’impostano i sensori di rilevazione dei movimenti per attivare registrazioni e notifiche solo per aree specifiche del locale. L’abbonamento al cloud è gratuito ma soltanto sino a tre video (tecnologia RapidRecap) al mese. Gli altri si pagano. La videocamera funziona anche di notte grazie agli infrarossi. Pro: software intelligente Contro: solo tre video gratis sul cloud M. GA. MARCA: Flir PRODOTTO: Videocamera Flir Fx PREZZO: 300 euro © RIPRODUZIONE RISERVATA Videogame Torna Lara Croft E il gioco si fa più tecnologico N el 2013 si è deciso di ricominciare la saga di Tomb Raider, per preservare la protagonista Lara Croft dall’oblio, con la pubblicazione di un titolo che raccontava le sue origini. Oggi, con Rise of the Tomb Raider, se- condo capitolo del reboot, si torna a percorrere le avventure che resero celebre l’archeologa. E se Lara Croft, da sex symbol degli anni 90, assomiglia oggi alla modella un po’ musona della porta accanto, il gioco in sé trae giovamento dalle attuali potenzialità della tecnologia, trasformando un videogame datato in una bella avventura esplorativa tra incantevoli scenari selvaggi. L’esplorazione delle immense e labirinti- che caverne alla ricerca delle Sorgenti Divine (che rimandano all’Arca Perduta di Indiana Jones), ceduta in esclusiva a Microsoft, è riservata per un anno ai soli possessori della console Xbox One (o di Pc con Windows). Pro: esplorare tombe è ancora divertente Contro: trama debole M. T. MARCA: Crystal Dynamics PRODOTTO: Rise of the Tomb Raider PREZZO: 64,99 euro © RIPRODUZIONE RISERVATA Distanziometro Laser in mano per misurare senza fatica S e lo avessero inventato più di due secoli fa Wolfgan Amadeus Mozart avrebbe dovuto cambiare l’inizio di un suo capolavoro, le Nozze di Figaro, nel quale il protagonista addirittura «dà i numeri» per misurare una stanza. Allora l’informatica non esisteva e Disto D110 era Evoluzioni Le prospettive dopo il Mobile World che si apre oggi a Barcellona. Nel 2020 una sim su 4 connetterà le cose 1 Web Il sogno di domani: farsi lo Iot Gli «stellati» Michelin giudicati dai clienti L’Internet degli oggetti sarà il prossimo affare dei produttori di cellulari Trainato da «indossabili» e auto intelligenti, ma anche da bici che parlano... L a rivoluzione degli oggetti connessi è il prossimo affare su cui puntano operatori e produttori di telefonini. Il Mobile World che si apre oggi a Barcellona, grande kermesse annuale dell’industria dei cellulari, dedica un’area di 2 mila metri quadri con 2.100 espositori al «Connected Living and Iot», cioè al modo di vivere connessi con l’Internet degli oggetti. E Tim ha annunciato a Barcellona la firma di un accordo con Huawei per lo sviluppo di una rete mobile dedicata all’Internet delle cose. Sarà il 4G degli oggetti, si chiama Nb-Iot (da NarrowBand, banda stretta), avrà una copertura maggiore anche all’interno degli edifici e permetterà di gestire molte più connessioni rispetto agli smartphone, tra cento e mille volte di più. Queste le promesse. Il caso Piaggio Una svolta? Se sul fronte degli smartphone l’euforia sembra finita (la crescita ha rallentato nel 2015, attestandosi al 10%, indica Idc), le tecnologie wearable, indossabili, e le smart-car traineranno la prossima corsa degli oggetti connessi. Oggi una sim su dieci connette cose anziché persone. Sarà una su quattro nel 2020. Il rapporto Visual Network Mobile di Cisco, che traccia l’evoluzione delle reti, prevede che nel 2020 i dispositivi connessi alla rete mobile saranno 11,6 miliardi (contro i L'evoluzione dell’M2M Numero di connessioni «machine to machine». Dati in miliardi 3,5 2G 3,0 3G 2,5 4G 2,0 Lpwa* 3,1 2,4 Dove sono oggi gli oggetti connessi 1,8 1,3 1,5 1,0 Pparra DI CHIARA SOTTOCORONA 0,9 0,6 0,5 0,0 2015 2016 2017 2018 2019 2020 *Lpwa: Low power Wide Area (reti a basso consumo ideate per Internet degli oggetti) Energia e contatori 37% Automobili 32% Grande distribuzione 32% Elettronica di consumo 29% Sanità e farmaceutica 28% Trasporti e logistica 19% Produzione/industria 17% Fonte: Cisco VNI Mobile report, febbraio 2016 7 miliardi del 2016), e tra questi 3,1 miliardi saranno oggetti capaci di comunicare da soli. Destinati non solo a interagire tra loro, ma anche a migliorare la vita delle persone. Prendiamo un oggetto della vita quotidiana: la bici. Che cosa succede se diventa comunicante? La Wi-Bike, lanciata da Piaggio con una soluzione Iot di Vodafone, ne è la dimostrazione. Comunica la sua posizione, tramite Gps, al proprietario, quindi avverte se viene rubata, mostra sul display mappe e itinerari, calcola i tempi e lo sforzo per i percorsi, fa perfino da allenatore se si vogliono bruciare calorie. Più sicurezza, quindi, Fonte: Vodafone M2M Barometer-dicembre 2015 e nuovi modi di utilizzo. «All’utente finale l’Internet degli oggetti permetterà di fare cose che oggi non sono possibili: in casa, in auto, nei negozi, nella città. Sicuramente è la prossima frontiera e i volumi delle connessioni saranno molto più alti di quelli degli smartphone», osserva Umberto Ferrero, responsabile Wireless e Innovazione del TiLab di Tim. «La nuova rete Nb-Iot, che dal prossimo anno avrà copertura nazionale in Italia perché si appoggia alla rete 4G, consente bassi consumi — prosegue Ferrero —, permettendo che le batterie degli oggetti durino fino a 10 anni. È idea- ta per trasmettere poco e a lungo: servirà a far comunicare sensori, parchimetri, centraline di misurazione della qualità dell’aria, contatori, strumenti di diagnostica e di assistenza, anche oggetti indossabili». Il laboratorio Tim ha in programma di aprire entro l’anno, a Torino, il laboratorio Nb-Iot Open Lab, destinato ad aziende e sviluppatori: l’obiettivo è favorire e accelerare la crescita dei servizi di Internet degli oggetti. In Italia il 38% delle aziende ha già realizzato soluzioni basate su oggetti comunicanti secondo l’indice L’analisi DI EDOARDO SEGANTINI L © RIPRODUZIONE RISERVATA [email protected] At&t, se il vecchio colosso torna sui banchi di scuola a tecnologia digitale richiede nuove competenze in tutte le attività che trasforma, dalle telecomunicazioni al giornalismo. I vecchi mestieri non bastano più. Chi non si aggiorna (con una formazione permanente) è perduto. Le rivoluzioni culturali sono complicate quando si parla di qualche migliaio di dipendenti, ma che cosa accade quando le persone da aggiornare sono un esercito? L’americana At&t, che delle telecomunicazioni è il simbolo, con una storia che va dall’invenzione del telefono allo scorporo in più Vodafone Iot Barometer, diffuso in dicembre (ricerca svolta in 16 Paesi e sette settori). A sorpresa, è il mondo del commercio e dei servizi al dettaglio il più dinamico nel realizzare soluzioni di Internet degli oggetti. «I consumatori digitali non sono statici, ma dinamici — ha osservato Joseph Bradley, vicepresidente e fondatore dell’Internet of Things Practice di Cisco —. Bisogna rispondere alle esigenze di ogni momento. La connessione tra sensori, videocamere, dispostivi mobili permette di acquisire dati per guidare il consumatore all’interno di uno shopping-center o di un aereoporto». Significa ridurre i tempi di attesa, mostrare offerte mirate sulle mappe o far scoprire i prodotti con la realtà aumentata quando vengono inquadrati dallo smartphone. Tim ha stretto una partnership con Indra (società spagnola di tecnologie e consulenza) per realizzare servizi Iot nei negozi. Oltre che con Iren (utility nell’energia) per gli smart-meeter, o contatori intelligenti, che serviranno a far risparmiare sui consumi di elettricità e acqua. La casa sarà un grande campo di applicazione. «Lo Iot è una realtà tecnologica che cambia gli spazi in cui viviamo e il modo in cui interagiamo con questi spazi — spiega Manlio Costantini, direttore Entreprise di Vodafone Italia —. Con il Porsche Car Connect, che abbiamo realizzato con Porsche, lo smartphone fa da telecomando per verificare anche da lontano lo stato dell’auto e scegliere funzioni come la temperatura». Vodafone collabora anche con Kippy, una startup che ha ideato un mini-Gps per rendere comunicante il collare di un animale e non rischiare di perdere il cane o il gatto di famiglia. società e alla successiva ricomposizione, ha 280 mila dipendenti, che nel 2015 hanno prodotto un fatturato di 147 miliardi di dollari. La sua esperienza dimostra che l’operazione è laboriosa, lunga e tosta ma, con la giusta determinazione e i giusti strumenti, si può fare. La determinazione sicuramente c’è. Partita due anni fa, e fortemente voluta dall’amministratore delegato 56 enne Randall Stephenson, la campagna di riqualificazione professionale Vision 2020 ha coinvolto, finora, 65 mila dipendenti con 1,2 milioni di corsi di aggiorna- mento, secondo quanto Karim Lesina, rappresentante dell’azienda a Bruxelles, dice al Corriere Economia. Gli strumenti, pure, ci sono. Come partner dell’operazione, il manager dell’Oklahoma ha voluto il Georgia Technology Institute di Atlanta (una sorta di Mit «confederato») e la Udacity di Sebastian Thrun, la società di formazione online fondata nel 2011 dal tecnologo della Silicon Valley che ha contribuito all’invenzione della Google Car. Negli ultimi tre o quattro anni, At&t si è trasformata da puro operatore di telecomunica- Il passaggio difficile al digitale e quei 280 mila da riqualificare zioni in multipiattaforma tecnologica dal cavo al satellite e, di fatto, dopo l’acquisizione di Direct Tv, in operatore televisivo. Il cambio richiede nuove competenze, soprattutto nel software, che si possono cercare sul mercato, liberandosi di parte del proprio personale «obsoleto», o aggiornando i propri dipendenti. Quest’ultima è la strada scelta. Non tanto per spirito umanitario, quanto perché trovare i talenti all’esterno è un’impresa tutt’altro che facile. Sia per i limiti posti dal governo di Washington all’immi- grazione (anche a quella «di qualità»), sia per la guerra per i talenti che infuria nel Paese: e che vede schierati i big della banda larga, da At&t a Verizon, così come i colossi della Rete come Google, Facebook, Amazon, Apple e Microsoft. Meglio dunque puntare sulla riqualificazione delle risorse interne, che presentano il vantaggio di conoscere bene l’azienda. E che, a questo scopo, vengono invogliate con incentivi e tenute informate attraverso una capillare comunicazione interna. Diventare «operatori multipiattaforma» è un passaggio non banale: se si promettono meraviglie al pubblico, poi bisogna saperle mantenere. E se le competenze tecniche non sono adeguate, si rischia di cadere proprio all’ultimo miglio: quello del cliente. @SegantiniE © RIPRODUZIONE RISERVATA L’@pp La guida Michelin dei ristoranti italiani, con l’app 2016, ha un nuovo motore di ricerca: multi-criterio. È un motore che consente al cliente di scegliere in base a località, tipo di cucina, servizi e prezzo. Si va dal bistrot gourmand al blasonato tre stelle, con soluzioni per tutti i gusti e le tasche. Ogni scheda, consultabile su tablet e smartphone, contiene le recensioni dei severi ispettori Michelin. Ma ai clienti basta registrarsi con un account per lasciare commenti e aggiungere foto di piatti e locali. Ogni scheda si scarica sui social network per condividerla con gli amici o per costruire una guida personale dei locali visitati. I risultati delle ricerche vengono visualizzati in modalità «elenco» e su mappa, per trovare in modo veloce il percorso. UMBERTO TORELLI PRODOTTO: Michelin Ristoranti PIATTAFORMA: iOs, Android CASA: Michelin PREZZO: gratis © RIPRODUZIONE RISERVATA Il proteggi-schermo mostra la Terra in tv Non è un semplice sfondo automatico per prevenire l ’u s u r a d e l l o schermo del televisore, quando viene messo in pausa. Earthlapse è un’applicazione che dev’essere acquistata e attivata su Apple Tv. Offre immagini magnifiche. Trasforma infatti il grande schermo piatto del televisore in una finestra sulla terra vista dallo spazio, mostrando filmati in alta risoluzione girati a bordo della Stazione spaziale internazionale e ceduti dalla Nasa per lo sviluppo di questo progetto. Gli otto scenari inclusi coprono tutti i continenti e propongono anche lo spettacolo dell’aurora boreale vista dallo spazio. Se dovessero venire a noia, l’applicazione permette di collegarsi in tempo reale alle telecamere della Stazione spaziale per vedere in diretta lo scorrere della superficie della Terra, ma solo di giorno e condizioni metereologiche permettendo. MASSIMO TRIULZI PRODOTTO: Earthlapse PIATTAFORMA: Apple TV, iOs CASA: Jetson Creative Llc PREZZO: 1,99 euro © RIPRODUZIONE RISERVATA