§ 4 Funzioni continue
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§ 4 Funzioni continue
Geometria I §4 27 Funzioni continue Cfr: Sernesi vol II, cap I, §4 [1]. Le funzioni continue tra spazi topologici si dicono anche mappe. Si può dimostrare, esattamente come in (2.10) e in (1.10), che vale la seguente proposizione. (4.1) Sia f una funzione f : X → Y tra spazi topologici. Le quattro proposizioni seguenti sono equivalenti: (i) f è continua (ii) ∀A ⊂ X, f (A) ⊂ f (A). (iii) per ogni C ⊂ Y chiuso, la sua controimmagine f −1 (C) ⊂ X è chiuso in X. (iv) Se B è una base per Y , allora per ogni elemento della base B ∈ B la controimmagine f −1 B è aperto in X. (4.2) Teorema. La composizione di funzioni continue è continua. Dimostrazione. Sia f : X → Y una funzione continua e g : Y → Z una funzione continua. La composizione gf : X → Z è continua se e solo se (gf )−1 (A) è aperto in X ogni volta che A è aperto in Z. Ora, (gf )−1 (A) = {x ∈ X : g(f (x)) ∈ A} = {x ∈ X : f (x) ∈ g −1 (A)} = f −1 (g −1 (A)) e dunque se A è aperto anche g −1 (A) è aperto in Y (dato che g è continua), e poiché f è continua f −1 (g −1 (A)) è aperto in X. qed (4.3) Teorema. Sia f : X → Y una funzione continua. Se A ⊂ X ha la topologia indotta, allora la restrizione f |A è continua. Dimostrazione. Sia B ⊂ Y un aperto. La controimmagine f −1 (B) è aperta in X, dato che f è continua. La controimmagine di B mediante la funzione ristretta f |A è data dall’insieme {x ∈ A : f (x) ∈ B}, e quindi da A ∩ f −1 (B). Per definizione di topologia indotta, questo è un aperto di A. qed (4.4) Definizione. Una funzione f : X → Y tra spazi topologici è un omeomorfismo se è biunivoca e sia f che la funzione inversa f −1 sono continue. Si dice allora che X e Y sono omeomorfi (e si indica con X ≈ Y ). (4.5) Definizione. Una funzione f : X → Y è Geometria I 28 (i) aperta se l’immagine f (A) di ogni aperto A di X è aperta in Y . (ii) chiusa se l’immagine f (C) di ogni chiuso C di X è chiusa in Y . (4.6) Una funzione f : X → Y è un omeomorfismo se e solo se almeno una delle due proprietà è vera: (i) f è biunivoca, continua e aperta. (ii) f è biunivoca, continua e chiusa. La topologia studia gli spazi a meno di omomorfismo. Infatti, una biiezione non è altro che un “cambiamento di coordinate” in uno spazio, e l’essere omeomorfismo significa che la famiglia degli aperti viene conservata. (4.7) Esempio. Sia X l’insieme delle matrici 2×2 a coefficienti reali. Sia d la metrica munito della metrica d((ai,j ), (bi,j )) = max(|ai,j − bi,j |). X è omeomorfo a R4 con la metrica euclidea i,j ! " 4 "$ d((xi ), (yi )) = # (xi − yi )2 i=1 tramite l’omeomorfismo % Dimostrazione: esercizio. a1,1 a1,2 a2,1 a2,2 a 1,1 & a2,1 )→ a1,2 a2,2 Geometria I 29 (4.8) Esempio. La circonferenza meno un punto è omeomorfa alla retta reale (proiezione stereografica). La sfera meno un punto è omeomorfa al piano, analogamente. Esercizio: in coordinate. z, ζ N a β P φ S y, η P̂ x, ξ (4.9) Esempio. La retta reale è omeomorfa ad un segmento aperto: R ≈ (a, b) per ogni a < b. x Definiamo f : (−1, 1) → R f (x) = . La funzione è continua perché composizione di 1 − x2 funzioni continue. Osserviamo poi che f (x) = f (y) se e soltanto se x(1 − y 2 ) = y(1 − x2 ) ⇐⇒ xy 2 − x2 y + y − x = 0 ⇐⇒ xy(y − x) + (y − x) = 0 ⇐⇒ (xy + 1)(y − x) = 0, e quindi se x, y ∈ (−1, 1) e f (x) = f (y), allora x = y, dato che certamente xy + 1 ,= 0 (perché?). Quindi f è iniettiva7 . Mostrare che è suriettiva equivale a mostrare che per ogni y ∈ R esiste un x ∈ (−1, 1) tale che f (x) = y, cioè che l’equazione yx2 + x − y = 0 ha una soluzione in x compresa tra −1 e 1. Se y = 0, allora è vero. Se y ,= 0, dato che ∆ = 1 + 4y 2 , delle due soluzioni dell’equazione almeno una deve avere norma minore di 1, visto che il loro prodotto è uguale a −1, x (x − x1 )(x − x2 ) = x2 + − 1. y 7 La funzione è iniettiva, anche perché è differenziabile e monotona crescente f ! (x) = x2 + 1 . (1 − x2 )2 Geometria I Quindi f è suriettiva. Le due soluzioni sono −1 + 1 + 4y 2 x1 = , 2y 30 x2 = −1 − 1 + 4y 2 . 2y Per ogni y > 0 si ha −x2 > 1+2y > 1, e di conseguenza per ogni y < 0 x2 > 1: quindi 2y necessariamente x1 ∈ (−1, 1). In altre parole, la funzione inversa di f è 1 + 4y 2 − 1 g(y) = 2y (1 + 4y 2 ) − 1 = 2y( 1 + 4y 2 + 1) 2y =, 1 + 4y 2 + 1 e anch’essa è continua, dato che è composizione di funzioni continue. Per finire: omeomorfismo lineare (a, b) ≈ (−1, 1) ≈ R. (4.10) Esempio. La funzione f : [0, 2π) ⊂ R → S 1 ⊂ C definita ponendo f (t) = eit ∈ S 1 per ogni t è continua e biunivoca. Ma non è aperta: f ([0, 1)) non è aperto in S 1 , ma [0, 1) ⊂ [0, 2π) è aperto in [0, 2π). Quindi non è un omeomorfismo. Vedremo in seguito che non possono esistere omeomorfismi tra [0, 2π) e S 1 (cioè i due spazi non sono omeomorfi). (4.11) Esempio. Quali tra i seguenti spazi sono omeomorfi tra di loro? ABCDEFGHIJKLMNOPQR STUVWXYZ (4.12) Esempio (Curva di Peano). Curva continua e suriettiva f : I = [0, 1] → I 2 ⊂ R2 . Geometria I §5 31 Topologia prodotto Cfr: Sernesi, Vol II, Cap II, §6 [1]. (5.1) Definizione. Siano X e Y spazi topologici. Il prodotto cartesiano X × Y ammette una topologia, chiamata topologia prodotto definita a partire dalla base base = {U × V ⊂ X × Y : U è aperto in X e V è aperto in Y }. Affinché la definizione sia ben posta dobbiamo verificare che effettivamente l’insieme di aperti sopra descritto costituisca una base per X × Y : esercizio (2.1). Le funzione p1 : X × Y → X e p2 : X × Y → Y definite da p1 (x, y) = x e p2 (x, y) = y si dicono le proiezioni. (5.2) Se X × Y ha la topologia prodotto, allora X × Y ≈ Y × X (sono omeomorfi), e le proiezioni p1 : X × Y → X, p2 : X × Y → Y sono continue e aperte. Iterando il procedimento, si può definire la topologia prodotto di un insieme finito di spazi ˙ n⊂ topologici X1 ,X2 ,. . . , Xn , che ha come base la famiglia di sottoinsiemi del tipo U1 ×U2 × ×U X1 × X2 × · · · × Xn . (5.3) Proposizione. Una funzione f : X → Y1 × Y2 (che si può scrivere quindi come f (x) = (f1 (x), f2 (x))) è continua se e solo se le sue due componenti (f1 = p1 ◦ f e f2 = p2 ◦ f ) sono continue. Dimostrazione. Se f è continua, allora f1 e f2 sono continue perché composizioni di f con le funzioni continue p1 e p2 . Viceversa, se f1 e f2 sono continue, allora se V1 × V2 ⊂ Y1 × Y2 è un Geometria I 32 aperto della base per la topologia (prodotto) di Y1 × Y2 , si ha f −1 (V1 × V2 ) = {x ∈ X : (f1 (x), f2 (x)) ∈ V1 × V2 } = {x ∈ X : f1 (x) ∈ V1 e f2 (x) ∈ V2 } = f1−1 (V1 ) ∩ f2−1 (V2 ), che è aperto perché intersezione di due aperti. qed (5.4) Esempio. La topologia di Rn indotta dalla metrica euclidea (topologia metrica) è uguale alla topologia prodotto. (5.5) Esempio. I × I è il quadrato (pieno) di R2 . Analogamente, I n è il cubo di dimensione n. (5.6) Esempio. Le proiezioni p1 : X × Y → X e p2 : X × Y → Y sono aperte ma possono non essere chiuse. Per esempio, se X = Y = R, C = {(x, y) ∈ R2 : xy = 1} è chiuso, ma non è chiuso. p1 (C) = {x ∈ R : x ,= 0} = R ! {0} (5.7) Nota. Nell’esercizio precedente C è chiuso perché, se si pone f : R2 → R definita da f (x, y) = xy, si ha che f è continua e C = f −1 ({1}), che è chiuso in R2 , dato che {1} è chiuso in R (con la topologia metrica). (5.8) Nota. In generale non è detto che f : X → Y continua e biunivoca sia un omeomorfismo (potrebbe non essere una mappa aperta e/o chiusa, cioè l’inversa di f potrebbe non essere continua). Per gli spazi euclidei però vale il seguente importante teorema (di cui non possiamo dare la dimostrazione). (5.9) Teorema (Invarianza del dominio). Se X ⊂ Rn è un aperto e f : X → Rn (lo spazio Rn è inteso con la topologia metrica) è una funzione continua e iniettiva, allora f è anche una mappa aperta. (5.10) Corollario. Se f : Rn → Rn è continua e biunivoca, allora è un omeomorfismo. Geometria I §6 33 Spazi di identificazione e topologie quoziente Cfr: Sernesi, Vol II, Cap II, §7 [1]. Abbiamo visto la definizione di funzioni continue, proprietà di composizione e restrizione di funzioni continue. Vediamo ora come costruire spazi topologici a partire da spazi dati. Problema: sia ∼ una relazione di equivalenza su uno spazio topologico, e f : X → X/∼ la proiezione sullo spazio quoziente (lo spazio delle classi di equivalenza). (6.1) Esempio. (i) I0∼1 . (ii) R con x ∼ y ⇐⇒ x − y ∈ Z. (iii) R2 con x = (x1 , x2 ) ∼ y = (y1 , y2 ) ⇐⇒ x − y ∈ Z2 . (iv) Striscia di Möbius. In modo equivalente, data una funzione suriettiva f : X → Y , Y si può vedere come insieme delle classi di equivalenza date dalla relazione ∀x, y ∈ X, x ∼ y ⇐⇒ f (x) = f (y). (6.2) Definizione. Se X è uno spazio topologico e f : X → Y una funzione suriettiva, allora si definisce la topologia quoziente su Y come la topologia i cui aperti sono tutti e soli i sottoinsiemi A ⊂ Y per cui la controimmagine f −1 (A) ⊂ X è aperto. Lo spazio Y si dice spazio quoziente di X rispetto alla proiezione f . (6.3) Se f : X → Y è continua e suriettiva, allora la topologia di Y è contenuta nella topologia quoziente (cioè ogni aperto di Y è aperto nella topologia quoziente di X). Dimostrazione. Per definizione di continuità, se f : X → Y è continua e A ⊂ Y è aperto nella topologia di Y , allora f −1 (A) è aperto in X, e quindi per definizione di topologia quoziente è aperto nella topologia quoziente. qed (6.4) Definizione. Se X è uno spazio topologico e A ⊂ X un sottospazio, si scrive X/A (quoziente di X su A) per indicare lo spazio ottenuto identificando A ad un punto, che è lo spazio ottenuto dalla relazione di equivalenza in cui le classi di equivalenza sono tutti i singoli punti di X ! A e A. (6.5) Esempio. Il toro: [0, 1] × [0, 1] con le identificazioni (i.e. relazione di equivalenza. . . ) (i) (0, 0) ∼ (1, 0) ∼ (1, 1) ∼ (0, 1). (ii) (x, 0) ∼ (x, 1) per 0 < x < 1. (iii) (0, y) ∼ (1, y) per 0 < y < 1. Geometria I 34 È omeomorfo a S 1 × S 1 ? (6.6) Esempio. Il disco: D1 (0, R2 ) = D2 = {(x, y) ∈ R2 : x2 + y 2 ≤ 1}, quozientato rispetto alla relazione di equivalenza: . x ∈ ∂D2 ∧ y ∈ ∂D2 (x e y stanno sul bordo) x ∼ y ⇐⇒ x=y altrimenti (6.7) Esempio. Il piano proiettivo: D2 quozientato rispetto alla relazione: . x = −y se x ∈ ∂D2 ∧ y ∈ ∂D2 x ∼ y ⇐⇒ x=y altrimenti Analogo: S 2 /∼ dove x ∼ y ⇐⇒ x = ±y (antipodale). −x (6.8) Esempio. Nastro di Möbius: x Geometria I 35 (6.9) Esempio. Bottiglia di Klein: somma di due nastri di Möbius, incollati lungo i bordi. Geometria I 36 Esercizi: foglio 2 (2.1) Verificare che la famiglia di sottoinsiemi U × V , con U aperto in X e V aperto in Y è una base di intorni nello spazio prodotto (cartesiano) X × Y . (2.2) Dimostrare che se X × Y ha la topologia prodotto e A ⊂ X, B ⊂ Y sono sottospazi, allora A × B = A × B, e che A × B è aperto in X × Y se e solo se A è aperto in X e B è aperto in Y . *(2.3) Dimostrare che [0, 1) × [0, 1) è omeomorfo a [0, 1] × [0, 1). (2.4) Dimostrare che se f : X → Y è una funzione, A è un sottospazio di Y con la topologia indotta tale che f X ⊂ A ⊂ Y , allora la funzione f : X → Y è continua se e solo se lo è la funzione fA : X → A, dove fA indica la funzione definita da fA (x) = f (x) ∈ A ⊂ X per ogni x ∈ X. (2.5) Dimostrare che Q = R (dove Q denota il campo dei razionali) ma che Q non ha punti interni in R. (2.6) Dimostrare che il quadrato {(x, y) ∈ R2 : max(|x|, |y|) = 1} è omeomorfo alla circonferenza {(x, y) ∈ R2 : x2 + y 2 = 1}. (2.7) Dimostrare che la mappa diagonale ∆ : X → X × X definita da x )→ (x, x) è continua. *(2.8) Dimostrare che una mappa suriettiva, continua e chiusa è una mappa quoziente. *(2.9) È vero che la mappe di proiezione p1 : X × Y → X è sempre una mappa chiusa? (2.10) Sia p1 : R2 = R × R → R la proiezione sulla prima coordinata. Sia A = {(x, y) ∈ R2 : x ≥ 0 ∨ y = 0}, e f : A → R la restrizione di p1 a A. La mappa f è aperta/chiusa? (2.11) Dimostrare che se f : X → Y è una funzione tra insiemi allora la relazione x ∼ y ⇐⇒ f (x) = f (y) è una relazione di equivalenza, e la funzione f induce una funzione biunivoca tra l’insieme delle classi di equivalenza e f (X) ⊂ Y . *(2.12) Che spazio si ottiene identificando ad un punto il bordo di un nastro di Möbius? (2.13) Classificare in modo intuitivo (a meno di omeomorfismo) i seguenti spazi: (i) Cilindro = {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 = 1 ∧ z 2 ≤ 1}. (ii) Cono = {(x, y, z) ∈ R3 : z 2 = x2 + y 2 ∧ 0 ≤ z ≤ 1}. (iii) Toro (≈ S 1 × S 1 ≈ . . . ). Geometria I 37 (iv) Cilindro (vedi sopra) con ognuna delle due circonferenze (date da z = 1 e z = −1) di bordo identificate ad un punto. (v) La sfera {(x, y, z) ∈ R3 : x2 + y 2 + z 2 = 1}. (vi) La sfera (vedi sopra) meno un punto. (vii) Il piano R2 . *(2.14) Dimostrare che la somma, il prodotto e la sottrazione sono operazioni continue su R. (2.15) Dimostrare che i seguenti insiemi sono insiemi chiusi di R2 : (i) {(x, y) : xy = 1}. (ii) (x, y) : x2 + y 2 = 1}. (iii) {(x, y) : x2 + y 2 ≤ 1}. (iv) {(x, y) : x3 + y 3 = 1} (e in generale, {(x, y) : xn + y n = 1}). *(2.16) Sia f : X → Y una funzione continua (mappa). Dimostrare che se esiste una funzione continua g : Y → X (inversa destra) tale che f ◦ g è l’identità di Y , allora f è una mappa quoziente. Se g = i è l’inclusione di un sottospazio i : Y = A ⊂ X (dove A ha la topologia indotta da X), allora il fatto che i sia inversa destra di f si legge f ◦ i = 1Y , e cioè ∀x ∈ A, f (x) = x, cioè la restrizione f |A è uguale all’identità 1A . In questo caso la mappa f si dice retrazione. *(2.17) Consideriamo in R la relazione di equivalenza x ∼ y ⇐⇒ x − y ∈ Q (se la differenza è razionale); Qual è la topologia dello spazio quoziente R/∼ ? (Dimostrare che è la topologia banale.) (2.18) Dimostrare che la composizione di mappe quoziente è una mappa quoziente. (2.19) Dimostrare che una funzione quoziente è iniettiva se e solo se è un omeomorfismo. *(2.20) Siano X e Y due spazi metrici con metriche dX e dY . Dimostrare che la funzione d : X × Y → R definita da d ((x1 , y1 ), (x2 , y2 )) = dX (x1 , x2 )2 + dY (y1 , y2 )2 è una metrica sul prodotto X × Y . Dimostrare anche che la topologia indotta da d coincide con la topologia prodotto. *(2.21) (Orecchini delle Hawaii) Sia X l’unione delle circonferenze {(x, y) ∈ R2 : (x− n1 )2 +y 2 = ( n1 )2 }, per n = 1, 2, 3 . . . con la topologia indotta da R2 , e sia Y lo spazio ottenuto identificando tutti gli interi Z ⊂ R ad un punto. Dimostrare che X e Y non sono omeomorfi. (2.22) Dimostrare che le due funzioni s : R2 → R e p : R2 → R definite da s(x, y) = x + y, p(x, y) = xy sono continue.