Pisa,militantirossicontro 5turisti:liavevanoscambiati

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Pisa,militantirossicontro 5turisti:liavevanoscambiati
CON IL PDL
ANNO LXI N.130
Pisa, militanti rossi contro
5 turisti: li avevano scambiati
per giovani di destra
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
La bufala
della “primavera turca”
Marcello de Angelis
Ovunque avvengano incidenti e tafferugli le
foto e le immagini che vediamo pubblicate e
proiettate rappresentano sempre la brutalità
della polizia. Non si è mai visto un articolo
che racconti la versione del poliziotto. Lui
pesta i dimostranti, perché è pagato per
quello. La stampa simpatizza sempre con i
contestatori, si eccita per le barricate in
fiamme e inorridisce per le manganellate. E
questo è semplicemente normale. I governi
di tutti i Paesi del mondo, a turno accusati di
brutalità poliziesca quando i tafferugli accadono nelle loro città, non resistono alla tentazione di fare dichiarazioni molto sagge e
posate per criticare la reazione “eccessiva”
dei governi altrui. Generalmente la differenza la fa il “morto”. Se negli scontri ci
scappa il morto la cosa prende una piega
diversa. Ma il morto spesso cʼè scappato
anche in Italia, in Francia, in Inghilterra… La
lettura che si dà dei tafferugli non può essere però sempre la stessa, sempre teatrale
e sempre con gli stessi termini. Questo denuncia una superficialità e una pigrizia che i
giornalisti bravi dovrebbero rifuggire. E conoscere il Paese di cui si parla e capire magari anche la lingua aiuta molto. Nei primi
giorni della rivolta egiziana tutti i cronisti raccontavano che i giovani si stavano rivoltando perché volevano una società più
occidentalizzata. Sullo sfondo cʼerano sempre uomini maturi che gridavano “Dio è
grande”. Dopo qualche settimana tutti esprimevano stupore per la svolta politica degli
eventi… In Tunisia successe la stessa cosa.
Tutti entusiasti fino alla follia per i giovani
«che calzavano adidas e vestivano in tuta
da ginnastica e usavano i social network
per chiamare alla rivolta». Ma chiunque utilizza i social network. Si tratta di uno strumento, non di una fede. Arriviamo alla
Turchia. Paragonare il ragazzo davanti ai
carri armati a Tien-an-Men con la ragazza
con la felpa rossa che resiste al getto dellʼidrante a piazza Taksim è osceno. La Turchia è un modello di democrazia compiuta.
Erdogan è stato al potere a lungo (e da “a
lungo” a “troppo a lungo” in politica il passo
è breve), ma ci sta perché è sostenuto dalla
stragrande maggioranza dei cittadini. E la
democrazia è questo. Quando le opposizioni scendono in piazza e spaccano tutto, i
giornalisti fanno sempre lʼerrore di identificare quelli che fanno gli incidenti con “i giovani”, “i cittadini”, gli “studenti”. Di solito
sono ”alcuni giovani” e “alcuni cittadini”. E
se sono 100mila in una città che a pieno carico ne fa 18 milioni non è la stessa cosa.
Erdogan ha assicurato alla Turchia una crescita economica impressionante. Quindi i
contestatori non sono frustrati dalla marginalità economica come gli stranieri di terza
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d’Italia
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martedì 4/6/2013
Il Pdl: «Ok lʼincontro con Napolitano
sulle riforme,
si va avanti con forza»
AMBROSIONI PAG.2
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Storace: ridurre i poteri
di Equitalia per venire
incontro a chi è in difficoltà
REDAZIONE PAG.2
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Situazione incandescente
in Turchia. Erdogan:
«Ma non è la primavera turca»...
PANNULLO PAG.5
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generazione che hanno messo a fuoco la pacifica Stoccolma. I borghesi cittadini sono più
ricchi e meno religiosi, gli inurbati che vengono dalle campagne sono più poveri e più
religiosi. E sono la maggioranza. Lʼicona preferita dalle reti tv globali per rappresentare la
rivolta in un Paese a maggioranza islamica è
ovviamente una ragazza, in canottiera e con
una bottiglia di birra in mano. Femmina per ricordare che le donne sono vittime “a prescin-
dere” in una società musulmana, in canotta
perché da noi la libertà della donna si misura
in base ai centimetri di pelle che può esibire in
pubblico e con la bottiglia che significa che hai
diritto allo sballo. Bene. Molto edificante. Vale
la pena di guardare i primi filmati degli scontri,
dove non cʼè altro che bandiere rosse con
falce e martello. Secondo la Bbc gli incidenti li
hanno scatenati gli anarchici. Per difendere
300 alberi. Rettifica: per impedire la costru-
zione di un centro commerciale. No, per impedire la costruzione di una moschea… per
una società più laica… contro le limitazioni al
consumo di superalcolici… contro la repressione di militari e giornalisti… per la libertà…
per il cambiamento… Insomma, perché Erdogan piace troppo alla maggioranza dei turchi per piacere a chi i turchi li tollera solo
nella misura in cui non assomiglino troppo a
dei turchi…
Francesco Signoretta
Cʼè una caratteristica tutta nostrana: non saper
distinguere lʼanalisi storica dalla propaganda,
lʼapprofondimento dagli slogan. In Italia si può
parlare di tutto, di Nerone come di Stalin, spulciando tra le cose fatte e magari approvandone
una su mille, persino suAttila è stato detto qualcosa di buono. Lʼunico nome che non è possibile pronunciare è quello di Mussolini, sia pure
per raccontare un minimo dettaglio del suo
Ventennio. Ne è una prova quel che è accaduto al parroco di Ospedaletto dʼAlpinolo, in
provincia diAvellino: ha osato evocare Mussolini («il duce che pure ha fatto qualcosa per lo
Stato e per la famiglia») durante la processione
del Corpus Domini e il sindaco, sdegnato, si è
tolto la fascia tricolore e ha abbandonato il corteo. Una sorta di don Camillo e Peppone in
chiave moderna, ma non troppo. Don Vittorio
Guarrillo, raggiunto dallʼAnsa, ha buttato acqua
sul fuoco. Commenti sullʼargomento? Per ora
non ne ho. Ne parlerò «soltanto dopo aver ca-
pito meglio le ragioni che hanno spinto il sindaco ad abbandonare la processione». In verità cʼè poco da capire, visto che un attimo dopo
le sue parole, Antonio Saggese, sindaco dal
maggio 2011 – circondato da altri amministratori e con al suo fianco il maresciallo dei Carabinieri che comanda la stazione locale – è
tornato a casa. Il primo cittadino, invitato dallo
stesso parroco a intervenire davanti al monumento dedicato ai concittadini caduti in guerra,
aveva sottolineato come «i valori laici della
festa della Repubblica e quelli religiosi del Corpus Domini possono aiutarci a superare le
grandi difficoltà che abbiamo davanti». Poi, con
la processione in sosta davanti a un altare votivo, ha preso la parola don Vittorio: «Il sindaco
ha fatto bene a lodare lo Stato e anche la
Chiesa. Ha dimenticato una terza cosa: quella
di lodare il Duce, che si è adoperato per la famiglia e per gli italiani». Parole che hanno suscitato imbarazzo nel primo cittadino che si è
rivolto al sacerdote per chiedergli se aveva ca-
pito bene. «Detto e confermato», la risposta di
don Vittorio, a cui il primo cittadino ha replicato
così: «Allora la processione la continui da
solo». Don Vittorio, parroco da 40 anni della
chiesa di San Filippo e San Giacomo, non si è
mai reso protagonista di sortite che hanno provocato discussioni e divisioni nella comunità di
poco meno di duemila abitanti ai piedi del Santuario di Montevergine anche se una parte dei
parrocchiani, soprattutto i più giovani, gli rimproverano «scarso slancio spirituale nelle attività della parrocchia». Subito dopo il fattaccio,
lo stesso sindaco ha incrociato il parroco nei
pressi del Municipio. Tra i due soltanto uno
sguardo e un frettoloso buongiorno. Poi entrambi hanno tirato diritto, lʼuno verso il Comune, lʼaltro verso la Chiesa. Il primo capitolo
si è chiuso così. I moderni don Camillo e Peppone sono di nuovo uno contro lʼaltro. Ma il sindaco Saggese forse ha letto poco Guareschi,
altrimenti starebbe più attento. Perché alla fine
vince sempre don Camillo.
Vietato parlare di Mussolini: il moderno Peppone contro il parroco
(ma a vincere è sempre don Camillo)
Il Pdl: «Ok l'incontro con Napolitano
sulle riforme, si va avanti con forza»
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Antonella Ambrosioni
Apprezzamento per il lavoro
svolto in tema di riforme e l'invito a non perdere il ritmo per i
prossimi 18 mesi. In diretta a
Tgcom24 è il ministro per le Riforme Costituzionali Gaetano
Quagliariello a riferire i termini
dell'incontro avuto con Napolitano. «L'incontro è andato
bene, non si è parlato di legge
elettorale, ma abbiamo fatto il
punto sulle riforme illustrando
al Presidente quanto si è fatto
attraverso le mozioni parlamentari. Il Presidente ha preso
atto del buon ritmo con cui si è
partiti e ci ha esortato ancora.
È stata un'esortazione a non
smarrire questo ritmo per
strada. Adesso le cose stanno
dentro a un percorso fisiologico». Sull'iter delle riforme ha
sottolineato: «Io dico che ho un
mandato che si muove tra due
pilastri, il primo è la volontà
delle forze politiche di fare la riforma delle istituzioni partendo
dalla posizione che la Costitu-
zione non va abrogata ma aggiornata. Il secondo pilastro è
che questa riforma non si può
esaurire con una sola riforma
della legge elettorale». Sull'apertura di Renato Brunetta a
una legge sul conflitto di interesse, ha sottolineato: «La condivido del tutto, è di buon
senso. Nel progetto presentato
dal Pdl nella scorsa legislatura,
era previsto che con il presidenzialismo si sarebbe intervenuti sul conflitto di interessi».
Sulla tempistica dei 18 mesi fissati ha concluso: «Ce li ha imposti
il
parlamento.
È
fondamentale darsi un termine
Storace: ridurre i poteri di Equitalia
per venire incontro a chi è in difficoltà
Redazione
Non devono esserci equivoci. «Alle politiche sottoscrivemmo un programma basato
sulla forte riduzione dei poteri di Equitalia.
Ora attendiamo di capire che succederà
dopo gli annunci di governo. Deve partire
una vera e propria rivoluzione sociale che,
nel segno dell'equità, garantisca ai cittadini
che stanno più in difficoltà di non dover soccombere nel rapporto con una macchina fiscale caratterizzata dalla vessazione
continua del contribuente». È quanto scrive
Francesco Storace, segretario nazionale de
La Destra, sulla sua pagina Facebook.
«Equitalia – spiega – è diventato il nemico
delle persone, delle famiglie, di quanti
hanno un problema. Le tasse vanno pagate, ma ad essere perseguito deve essere
chi non le vuole pagare e non chi non le può
pagare. La tragedia rappresentata da Equitalia e da chi ha comunque sostenuto la politica delle vessazioni fiscali volute da Monti,
può cessare se davvero alle parole seguiranno i fatti. Si deve passare a una riscossione equa», prosegue Storace spiegando:
1. Eliminazione dell'aggio (oggi pari al 9%),
che è il compenso che si riconosce al soggetto di riscossione. 2. Possibilità di rateizzazione del singolo credito vantato
dall'Amministrazione, senza l'applicazione
di ulteriori costi e sanzioni, con rate a partire
da 50, fino a un massimo di 120 rate, con
applicazione degli interessi al tasso legale.
3. Richieste di pagamento e attivazione
delle procedure di riscossione coattiva solo
per i crediti dell'Amministrazione ancora
esigibili e per cui non sia intervenuta la prescrizione. 4. Esclusione della prima casa
dai beni ipotecabili e assoggettabili ad
espropriazione forzata. 5. Sospensione
della riscossione per 12 mesi in caso di perdita del lavoro o in caso di comprovato stato
di grave crisi di imprese e soggetti con partita Iva 6. Nessuna segnalazione alle centrali rischi prima della definizione, anche in
sede giudiziale, della posizione debitoria».
e rispettarlo». Soddisfatto è il
vicepresedente del Senato,
Maurizio Gasparri per le aperture ottenute sul terreno del
presidenzialismo: «Il dibattito
sta finalmente affrontando in
maniera seria il grande cambiamento istituzionale rappresentato dal presidenzialismo. Nel
Pd non mancano voci significative che aprono a riforme in
senso presidenziale. Aperture
che vanno colte in maniera positiva perché l'elezione diretta
del Capo dello Stato è la vera
svolta democratica del Paese.
Bisogna fare le riforme vere e
serie, non solo un ritocchino
alla legge elettorale». «Sulla riforma dell'architettura istituzionale dello Stato il Pdl è
compatto e ha le idee chiare, lo
stesso al momento non può
dirsi del Pd», argomenta Daniela Santanchè, che auspica
che le le questioni interne del
partito di Epifani non influenzino negativamente il processo
riformatore».
Grillo ripete il copione:
«Berlusconi vuol farsi
eleggere duce d'Italia»
Redazione
Soliti toni, solite invettive, un copione già visto che si ripete a ogni nuovo tema che viene fuori nel dibattito parlamentare. «Il presidenzialismo è un'idea di Berlusconi,
vuol farsi eleggere presidente-duce d'Italia con l'aiuto
delle televisioni che il pdmenoelle gli ha graziosamente
lasciato da vent'anni
ignorando ogni conflitto
di interessi. Mediaset trasmette grazie a generose
concessioni governative
sulle frequenze nazionali». Lo scrive il blog di
Beppe Grillo. Immediata
la replica del centrodestra. «Berlusconi duce?
La predica viene da un
pulpito assolutamente
straordinario. Da un leader che aveva messo il bavaglio ai suoi e impediva loro
di andare in televisione. Da uno che fa liste di proscrizione di giornalisti. Da uno che reagisce al legittimo dissenso di amici politici interno con frasi offensive». Lo
afferma Fabrizio Cicchitto, del Pdl. «Vedi il caso Gabanelli e Rodotà. Ci sembra – conclude che Grillo sia sul
piano della più totale autoironia. Non sappiamo se consapevole o inconsapevole».
Maturità, resi noti i nomi
dei commissari esterni
Redazione
Uno dei riti dell'esame di Maturità è
giunto al traguardo. Il ministero dell'Istruzione ha pubblicato sul suo sito
gli elenchi delle commissioni degli
esami di Stato del secondo ciclo.
Dieci “file" in ordine alfabetico, da
Agrigento a Vibo Valentia, che saranno certamente presi d'assalto dai
candidati per scoprire quali professori
si troveranno davanti all'esame e, di
conseguenza, la sorte che li attende.
Migliaia di studenti, già la scorsa settimana, avevano cominciato la caccia
a qualche anticipazione sui siti studenteschi. Si aspettavano, infatti, che
la pubblicazione della lista dei professori che comporranno la loro commissione esterna venisse pubblicata,
come consuetudine, già la scorsa
settimana. Secondo un sondaggio di
Skuola.net, ora che i commissari
esterni hanno finalmente un nome e
un cognome, quattro studenti su cinque si metteranno immediatamente
alla ricerca di informazioni su di loro.
Infatti, sapere che tipo di carattere ha
l'insegnante che ci si troverà di fronte
nei giorni dell'esame, quali sono gli
argomenti che chiede agli studenti
con più frequenza, la sua eventuale
fede politica e, perché no, magari
anche quella religiosa, può aiutare i
maturandi ad affrontare la prova nel
migliore dei modi o, per lo meno, ad
andare all'esame con più tranquillità.
Tra i metodi di "spionaggio" utilizzati
dagli studenti vince senza dubbio
uno dei più tradizionali: la richiesta
di informazioni direttamente ai propri professori. Circa il 40% dei maturandi ha affermato di chiedere ai
propri insegnanti che tipi di persone
sono coloro che dovranno affrontare
agli esami di Stato contando sulla
vecchia conoscenza fra colleghi. Ma
c'è anche chi - circa il 38% dei diplomandi - ha confessato che cercherà informazioni sul web: i siti per
studenti, Facebook e, più in generale, i social network, sono uno dei
principali alleati dei nativi digitali. Il
29% è intenzionato a cercare nomi
e cognomi sulla rete, magari inserendoli nei motori di ricerca e sperando in qualche recensione da
parte degli studenti che hanno già
avuto a che fare con loro. Invece,
circa il 9% dei maturandi vuole puntare direttamente sul social network
di Mark Zuckerberg, visto che permette con facilità di cercare quali
alunni frequentano la scuola dove
insegna il commissario esterno e, di
conseguenza, chiedere proprio a
loro informazioni sul professore.
Da Toby a Geppina: ecco le fiabe
per bambini scritte dai detenuti di Bari
Giogio Signona
Toby il lupacchiotto, Geppina la
formichina insieme a una vespa
vanitosa, un lupo credulone e
un leone che voleva volare e le
pecorelle smarrite. Sono alcuni
dei personaggi delle 19 fiabe
scritte e illustrate da altrettanti
detenuti della casa circondariale
di Bari, raccolte nel volume
“Quando te lo racconterò”, presentato nell'istituto comprensivo
Massari Galilei. «L'idea della favola, nata da un laboratorio
creativo dei criminologi della
casa circondariale nell'ambito
del progetto “Voci di dentro” –
ha spiegato il responsabile dell'area educativa della struttura,
Tommaso Minervini – ha invogliato i detenuti a raccontare liberamente, senza schemi,
servendosi di personaggi di fantasia per lanciare da dietro le
sbarre un messaggio di invito e
recupero alla legalità». L'esperienza, resa ancor più significativa dall'impossibilità degli
autori, tutti tra i 30 e 40 anni di
età, di raccontare favole ai propri figli, «è la prima del genere
nella casa circondariale di Bari
– ha precisato la presidente del
Tribunale di sorveglianza di
Bari, Maria Giuseppina D'Ad-
detta – e mira anche a riallacciare quel rapporto padri-figli
che la detenzione interrompe e
spesso mette anche in pericolo». «È stata un'esperienza
catartica – ha detto la direttrice
del carcere, Lidia De Leonardis,
raccontando che due dei detenuti pur avendo lasciato il carcere hanno continuato a seguire
Sardegna:
ok di Berlusconi
alla ricandidatura
di Cappellacci
alla Regione
3
Redazione
Incontro di alcune ore a Villa
Certosa fra l'ex premier Silvio
Berlusconi e il governatore in
carica della Sardegna, Ugo
Cappellacci. Sul faccia a faccia
nessuna comunicazione ufficiale ma – secondo il quotidiano
L'Unione Sarda – oltre ad affrontare i temi dello sviluppo e i
problemi che affliggono l'Isola
sarebbe venuto anche il via libera del Cavaliere a una ricandidatura di Cappellacci, che
guida la Giunta di centrodestra
dal febbraio 2009, per la presidenza della Regione. Per ora
nessuna certezza, anche perché le varie anime del partito
nell'Isola non sono concordi,
ma i tempi stringono in vista
delle elezioni regionali della
prossima primavera ed è necessario individuare un candidato di forte impatto. Il
confronto nella villa di Porto Rotondo avrebbe anche affrontato
la vertenza entrate. La Sardegna, infatti, chiede allo Stato il
pagamento dei tributi arretrati
che ancora non sono stati versati all'Isola. Poi c'è anche la
questione della Zona franca, un
altro cavallo di battaglia per il
tentativo di rilancio di una regione che negli ultimi anni ha
visto aggravarsi la situazione
occupazionale, a causa della
crisi internazionale, ma anche
del calo produttivo. Ora si
aprirà il dibattito nel partito. SI
attende il placet del coordinatore regionale del Pdl Settimo
Nizzi alla riconferma di Cappellacci che avrebbe, però, già incassato
la
benevola
considerazione di Berlusconi.
il laboratorio – perché le favole
contengono metafore del vissuto
e hanno tutte una morale diretta
ai bambini». Il libro è completato
da un cd in cui i personaggi delle
favole sono interpretati da attori
come Gianni Ciardo e Nunzia
Antonino e dal sindaco di Bari e
dall'assessore comunale alle
Politiche giovanili, Michele Emiliano e Fabio Losito, dall'arcivescovo di Bari, mons.Francesco
Cacucci.
Internet: cresce Facebook, cala Twitter,
ma nella Rete prevale il pessimismo
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Redazione
Facebook cresce nell'uso e
nella quotidianità degli italiani
tra i social network che la Rete
offre, ma a sorpresa è seguito
da due servizi meno "pubblicizzati" come Google+ e Linkedin, mentre diminuisce la
diffusione di Twitter e dei suoi
messaggini di 140 caratteri. Il
dato è stato diffuso nella giornata iniziale di State of the
Net, la conferenza sullo “Stato
della Rete" in Italia, apertasi a
Trieste, che ha visto riuniti
esperti da tutto il mondo.
L'analisi è stata condotta e illustrata da Vincenzo Co-
senza, della società Blogmeter. Il social network di Mark
Zuckerberg ha 22,7 milioni di
utenti mensili, e tra il 2012 e il
2013 è cresciuto del 4,7%,
Google+ ne ha 3,8 milioni
(+56,7%), Linkedin 3,5 milioni
(+18,3%) e Twitter 3,3 (11,6%). Gli utenti attivi in Italia
su Facebook sono 14 milioni,
10 attraverso una piattaforma
e circa 5 (nel 2012 erano zero)
solo via mobile; ogni mese
sono 3 miliardi i “like", 288 milioni le fotografie caricate, 3,5
miliardi i messaggi privati e 2
milioni i "check-in" in luoghi fisici. Tra i "brand" nei primi
quattro mesi di quest'anno su
Facebook primeggia Beppe
Grillo, con 14,3 milioni di interazioni, più del doppio del secondo “brand", il quotidiano
“Repubblica" (6,4 milioni). Ma
l'analisi dello "Stato della
Rete" ha mostrato che dietro
le parole si nasconde un
"mood", una sensazione e un
"sentimento del tempo". Analizzando Twitter, Blogmeter ha
sottolineato che nel 2013 il
sentimento prevalente è stato
il pessimismo. Un atteggiamento particolarmente negativo nei periodi delle elezioni e
dello stallo politico prima, e nei
giorni delle elezioni del presidente della repubblica poi.
Unici "picchi" positivi a Capodanno e a San Valentino. Altro
momento di forte emotività in
rete è stata l'elezione di Papa
Francesco, il 13 marzo
scorso. Prevalenza invece di
“disgusto", “rabbia" e “tristezza" nei giorni che hanno
portato alla rielezione di Napolitano (20 aprile). Tra le altre
abitudini che emergono dall'analisi Blogmeter vi è quella
dell'utilizzo di Twitter come
"secondo schermo" a commento degli eventi televisivi
più rilevanti.
Redazione
Il pm Ennio Petrigni ha inoltrato
al gip Lorenzo Jannelli la richiesta di rinvio a giudizio per i genitori del bambino che nel
dicembre 2011, quando aveva
18 mesi, fu ricoverato all'ospedale dei Bambini di Palermo in
fin di vita. Una storia agghiacciante. Durante la visita furono
scoperti sul corpicino del piccolo lividi e graffi ovunque e
segni di bruciature sulle manine. E nelle urine una concentrazione di cocaina tale da far
temere un'overdose. I genitori,
tossicodipendenti, sono entrambi accusati di lesioni gravi
per aver lasciato sul tavolo
tracce di cocaina che venivano
ingerite dal bambino e dagli altri
due figli. Inoltre, la madre deve
rispondere anche di maltrattamenti per aver colpito ripetutamente alla testa e al volto il
piccolo e lasciando che i fratelli
gli provocassero, per gioco, bruciature sulle mani, graffi e lesioni traumatiche. Interrogati
dalla polizia, allertata dai medici
subito dopo il ricovero, i due
hanno inizialmente dato una
versione assolutamente inverosimile dei fatti: la madre ha raccontato che il piccolo era caduto
dal seggiolone. Le bruciature
alle manine gliele avrebbe procurate il fratellino di appena due
anni e mezzo con un accendino.
Una storia che non ha convinto
gli investigatori, i quali sono andati a casa della donna scoprendo la prima di una lunga
serie di bugie: la ragazza non
viveva più lì, ma da poco si era
trasferita dal convivente dove,
però, non è stato trovato nessun seggiolone. A cedere alle
contestazioni della polizia è
stato il compagno della donna,
Rinviati giudizio i genitori del bimbo
ricoverato per overdose di cocaina
I tedeschi di Stromboli
chiedono aiuto alla
Merkel per la centralina
fotovoltaica
Redazione
La centralina fotovoltaica dell'isola di
Stromboli, nelle Eolie, è vecchia e
spesso non funziona. «Abbiamo richiesto l'aiuto della Regione Sicilia e del governo nazionale, ma siamo abbandonati
al nostro destino. Non ci resta che lanciare un appello ad Angela Merkel».
Così la cittadina tedesca Karol Hoffman,
che insieme a una decina di connazionali da oltre trent'anni vive a Ginostra,
piccolo borgo di Stromboli, raggiungibile
solamente dal mare. «Ogni anno - dice
la signora Hoffman - i tedeschi che affittano le nostre casette sono circa 200. È
giusto quindi che la Merkel abbia anche
un occhio di riguardo, attraverso l'Ue,
per questo lembo di terra che, nonostante la sua bellezza e l'unicità, continua a essere dimenticato dal mondo.
Colgo anche l'occasione per invitarla a
Ginostra: invece della solita Ischia,
venga qui, le faremo trascorrere una vacanza indimenticabile anche con un tour
sull'asinello (è l'unico mezzo di trasporto)
del mio compagno Ullie Stolgies». Nell'elenco degli interventi ci sarebbero
anche la sistemazione di alcuni sentieri e
il restauro della chiesetta «che cade a
pezzi», dice Hoffman.
che ha raccontato le continue
violenze della madre sui bambini. Restava da chiarire la presenza di cocaina nelle urine del
piccolo.
Durante la notte l'uomo ha ammesso di essere tossicodipendente e di fare uso da tempo di
cocaina assieme alla compagna.
Situazione incandescente in Turchia.
Erdogan: «Ma non è la primavera turca»...
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Afghanistan,
attentato davanti
alla scuola:
otto bambini morti
Antonio Pannullo
Situazione sempre incandescente in Turchia, dove a una
settimana dall'inizio delle proteste di Gezi Park a Istanbul, continuano i duri scontri fra polizia e
manifestanti antigovernativi ad
Ankara, Smirne e Istanbul. Uno
dei manifestanti feriti gravemente negli scontri degli ultimi
giorni, Ethem Sarisuluk, raggiunto da un colpo di pistola alla
testa, è in stato di morte cerebrale, ha annunciato il segretario della Fondazione turca per i
diritti umani Metin Bakkalci. Il
premier turco Recep Tayyip Erdogan ha negato che il movimento di protesta contro il suo
governo in corso in tutto il Paese
possa essere considerato una
"primavera turca" e associato
così ai movimenti che hanno
portato alla caduta di diversi regimi autoritari nei Paesi arabi.
Chi lo scrive, ha affermato Erdogan parlando con i cronisti prima
di lasciare la Turchia per una visita nel Maghreb, «non conosce
la Turchia». Il capo dello Stato
turco Abdullah Gul ha lanciato
un segnale di apertura ai manifestanti antigovernativi affermando che «la democrazia non
riguarda solo le elezioni» e ribadendo il diritto di manifestazione
pacifica. «Se ci sono obiezioni
non c'é nulla di più naturale che
esprimerle, in modo pacifico» ha
affermato, invitando tutti a man-
Il guerrigliero ugandese Kony
ora si occupa di stragi di elefanti
Giovanni Trotta
Joseph Kony, uno dei criminali di
guerra africani più ricercati, continua a
seminare morte e distruzione non solo
tra i villaggi della sua zona di influenza,
ma anche tra i branchi di elefanti di cui
vende l'avorio per sostenere le sue
bande di assassini e stupratori. La denuncia proviene ancora una volta da
organizzazioni internazionali che monitorano da anni l'attività del signore
della guerra ugandese leader dell' Lra
(Lord's resistence Army, l'Esercito di
resistenza del Signore). Il suo personale esercito è formato da soldataglia
pseudo-cristiana di cui si proclama il
profeta e che per anni ha sguinzagliato in vari Paesi africani come la
Repubblica Democratica del Congo,
la Repubblica Centrafricana, il Sudan
e il Sud Sudan per compiere ogni
sorta di violenze. È nota inoltre la propensione a utilizzare bambini-soldato:
ne ha rapiti oltre 60mila, costringendoli
a combattere per una presunta teocrazia da stabilire in Uganda e dando
luogo al fenomeno di migrazioni interne di alcuni milioni di persone. Kony
è stato già accusato di abbattimenti indiscriminati di elefanti per ricavarne
avorio da vendere, ma il grido di allarme è stato ripetuto dalle associazioni "Enough Project" e dal "Satellite
Sentinel Project" formato dall'attore
americano George Clooney. In particolare i rapporti evidenziano che le milizie del Signore si accaniscono contro
gli elefanti del Garamba National Park,
nella Repubblica Democratica del
Congo. Alla fine dello scorso anno il
Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite aveva avvertito del bracconaggio di elefanti e alcuni mesi prima il
New York Times, sulla base di rapporti
internazionali, aveva denunciato il
massacro dei pachidermi come epico,
puntando il dito non solo su Kony e il
suo esercito del Signore ma anche
sugli Shaabab somali e sui Janjaweed
- i cavalieri sanguinari del Darfur senza dimenticare gli eserciti regolari
di Sudan, Sud Sudan, Congo e
tenere la calma. Negli ultimi
mesi Gul ha preso più volte le distanze dalla linea muscolare del
premier Erdogan suo compagno
di partito. Intanto la deputata
dell'opposizione turca Aylin Nazliaka ha denunciato che almeno 1.500 manifestanti sono
stati arrestati ad Ankara e detenuti in condizioni in contrasto
con la legge. Sono stati «pigiati
come sardine», ha detto a Hurriyet online, in autobus del comune che attendevano nel
centro della capitale a Kizilay,
dove era in corso una manifestazione vicino agli uffici della
presidenza del governo. Molti
erano ammanettati, il viso coperto di sangue.
Uganda, sempre più assetati di oro
bianco. Figura incontestabilmente negativa, Kony è "fresco" di taglia. Gli
Stati Uniti nell'aprile scorso gli hanno
messo sulla testa una ricompensa di 5
milioni di dollari e nel corso della sua
vita è stato inseguito da una varietà incredibile di cacciatori: dall'accusa di crimini di guerra nel 2005 da parte della
Corte penale internazionale dell'Aja,
alle forze dell'Unione africana (Ua) che
l'Onu vuole mettergli alle calcagna, fino
ai Berretti Verdi Usa, per giungere alle
più pacifiche organizzazioni come "Invisible Children" che si battono contro
i bambini soldato e hanno realizzato
due crudi video sull'argomento. Ma finora Kony è riuscito a sfuggire alla cattura continuando a dedicarsi a violenze
e atrocità, sempre "in nome del Signore".
Redazione
Un terrorista suicida a bordo di una
motocicletta si è fatto esplodere vicino a una pattuglia della polizia
nella provincia sud-orientale afghana di Paktia, causando la morte
di alcuni agenti e di almeno otto
bambini. Lo riferisce l'agenzia di
stampa Pajhwok. Secondo le prime
informazioni disponibili, l'attentato è
avvenuto in un mercato del distretto
di Samkanai quando stava passando un convoglio della polizia alcune fonti dicono della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) - non lontano da una
scuola. Lo scoppio ha investito in
pieno gli studenti e il capo della polizia di Paktia, Zalmai Oryakhel, ha
detto che nove di essi sono morti,
insieme a un agente della polizia locale. Inoltre due soldati della Forza
internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) sono morti nell'Afghanistan orientale. Lo ha reso
noto l'Isaf a Kabul. Senza fare riferimento al terrorista che ha fatto
una strage di liceali nella provincia
di Paktia, la Forza allude all'incidente precisando che «i due soldati
sono morti per un attacco con un
ordigno esplosivo collocato su un
veicolo». «L'attacco ha anche ucciso e ferito numerosi civili afghani», dice infine il comunicato,
senza precisare la nazionalità dei
militari deceduti. Fonti concordanti
hanno sostenuto tuttavia che si
tratta di due americani. Nel complesso il bilancio dell'attentato è di
dieci studenti liceali, due soldati Isaf
e un agente della polizia locale
morti, ed almeno 25 feriti. I soldati
stranieri che hanno perso la vita in
Afghanistan sono cinque in giugno
e 73 dall'inizio dell'anno.
Cina, la Samsung chiede ai suoi fornitori
il rispetto delle garanzie dei lavoratori
A proposito dell'articolo sui ritmi disumani di lavoro in Cina nelle
fabbriche di tecnologia sofisticata destinata ai mercati occidentali, apprendiamo che la società Heg, citata nell'articolo in questione come succursale cinese di Samsung, in realtà è soltanto
un fornitore dell'azienda sudocreana. La Samsung, peraltro,
sulla questione delle condizioni di lavoro, si è assicurata che la
Heg non faccia lavorare bambini, non sottoponga i lavoratori a
turni pesanti e che i diritti degli operai siano rispettati.
In Emilia molti i cani a rischio
senza modifiche alla legge regionale
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Redazione
Il consigliere del Pdl alla Regione Emilia Romagna, Fabio
Filippi, ha presentato un atto
ispettivo alla Giunta di centrosinistra per chiedere la revisione
della legge regionale sul benessere animale. Quella attuale – sostiene – «mostra
evidenti storture, partorite dallʼintegralismo animalista di cui
è figlia e che i più accorti e di
buon senso avevano richiamato fin dalla sua presentazione. LʼEmilia-Romagna –
spiega Filippi – aveva già una
legge funzionale a tutela del
benessere degli animali dʼaffezione, quella del 2005, che
prendeva le mosse dallʼaccordo Stato-Regioni sottoscritto
nel 2003 ma, pur di accondiscendere alle pretese della
lobby animalista, sempre molto
abile nel gioco del ricatto politico nei confronti di una maggioranza di centrosinistra
smarrita e priva di una progettualità forte, lʼAmministrazione
regionale ha deciso ancora una
volta di fare la prima della
classe. A farne le spese saranno i proprietari di cani che
detengono i loro amici a quattro
zampe in ricoveri allʼaperto. In
questo caso, infatti, la nuova
normativa obbliga i proprietari a
garantire al loro cane un ricovero con le stesse dimensioni
strutturali e caratteristiche tecniche di quello previsto per i canili pubblici o gli allevamenti
canini operanti nel territorio regionale. Una vera forzatura –
secondo il consigliere del Pdl –
che urta il buon senso, anche
perché i cani detenuti in appartamento non sono menzionati
nella legge e ciò crea unʼingiustificabile sperequazione: il proprietario di un cane di grossa
taglia che vive con il proprio
animale in un piccolo appartamento non è chiamato ad alcun
intervento, mentre chi ha un
cane di taglia assai inferiore e
vive in campagna (pensiamo a
contadini, cacciatori, tartufai)
sarà obbligato a provvedere al
ricovero dei propri animali secondo standard da monolocale
o camera dʼalbergo. Il vero rischio di queste nuove norme –
conclude Filippi – che prevedono costi esorbitanti e tanta
burocrazia per gli adeguamenti
previsti, è che può costringere i
proprietari più poveri a separarsi dal loro cane, lasciandolo
in affido ai Comuni, può spingere quelli senza scrupoli ad
abbandonarli o a sopprimerli,
facendo aumentare il fenomeno del randagismo, finora
efficacemente contrastato. Minore sarà inevitabilmente lʼacquisto di nuovi cani e lʼadozione
di cani dai canili».
Redazione
I romani che abitano a Monteverde Vecchio «hanno perso l'ennesima battaglia per il decoro in
viale delle Mura Gianicolensi, ai
confini di Villa Sciarra, dove presto tornerà quello che di fatto è un
deposito di camper e roulotte su
strada pubblica». Lo sostengono
Marco Giudici e Maria Chiara
Tota, candidati al consiglio del Municipio XII (ex XVI) con La Destra.
«Il ministero delle Infrastrutture ha
infatti accolto il ricorso di un'associazione di camperisti che chiedeva
di
annullare
la
determinazione dirigenziale che riservava la sosta ai soli autoveicoli
lungo le Mura Gianicolensi. In
questo modo – proseguono Giudici e la Tota – le roulotte e i camper, che erano parcheggiati a
decine, hanno dovuto abbandonare il luogo dove dal XVII secolo
si elevano le mura storiche di Villa
Sciarra, costruite a protezione del
Colle Vaticano. La pronuncia del
ministero, di fatto, vanifica la nostra grande battaglia per il decoro,
i parcheggi e contro la presenza
dei nomadi a Monteverde Vecchio, che durò diversi mesi e culminò
con
l'adozione
del
provvedimento nel giugno 2011.
Questa storia - secondo i due rappresentanti de La Destra – non finisce qui. Andremo avanti per
garantire i posti auto ai residenti
del quartiere, per la sicurezza e
per chiedere uno spazio per i
camper gestito dal Comune. Non
è giusto appropriarsi di uno spazio
pubblico occupandolo per mesi
con il proprio camper o la propria
roulotte, specie se l'area interessata soffre di carenze di parcheggi. Inoltre questo sistema
favorisce gli insediamenti di nomadi su strada pubblica, che si
mimetizzano tra i camper parcheggiati. Da qualche giorno, peraltro, qualcuno ha imbrattato i
cartelli trasformandoli da area di
sosta riservata alle auto a semplice area di sosta e ha parcheggiato
il
proprio
camper
indisturbato. Un gesto a dir poco
incivile ed irrispettoso del patrimonio pubblico».
Roma, no alla sosta selvaggia
di roulotte e camper
Il Pdl chiede chiarezza
sull'appalto della vigilanza
all'ospedale
Fazzi di Lecce
Redazione
Il consigliere del Pdl alla Regione
Puglia,
Saverio
Congedo,
esprime solidarietà ai vigilantes
che stanno protestando dopo essere stati licenziati dalla Velialpol
(che ha perso la gara dʼappalto
per la vigilanza allʼospedale
Fazzi di Lecce) e non riassunti
dalla società subentrante, la Securpol, nonostante espliciti obblighi di legge in tal senso e la
diffida della direzione generale
della Asl. Congedo rivolgerà una
interrogazione al presidente
della Giunta di centrosinistra e
allʼassessore alla Sanità per
chiedere chiarezza sullʼintera vicenda e «di impedire quello che
sembra un vero e proprio abuso.
Le norme del capitolato dʼappalto, la legge regionale n.4 del
2012 e lʼarticolo 27 del contratto
collettivo nazionale di lavoro
della categoria, infatti, prevedono chiaramente la garanzia
della continuità di servizio per i
lavoratori, nella medesima postazione, nel caso di transito da
un affidamento ad un altro. Non
si capisce perché – sostiene il
rappresentante del Pdl – di
fronte a queste chiare previsioni
normative e alla diffida della direzione generale della Asl, lʼassorbimento dei vigilantes non ci
sia stato. Al di là di alcune considerazioni generali sullʼaffidamento al massimo ribasso di
servizi così delicati, che sono
soggetti a periodiche verifiche –
conclude Congedo – la Regione
Puglia è chiamata a verificare la
correttezza di questo affidamento, visto che lʼaffidatario non
risulta abbia rispettato affatto i
criteri del bando».
Il carnet delle offerte culturali estive è ricco:
dal nord al sud, tanta musica, teatro e danza
Priscilla Del Ninno
Il calendario degli appuntamenti festivalieri estivi
che vanno da giungo a settembre, propone come
ogni anno una serie di offerte che spaziano dalla
musica al teatro, dalla prosa all'omaggio cult.
Anche quest'anno, allora, il carnet degli eventi
annovera annovera un congruo numero di rassegne concertistiche, teatrali e dedicate alla
danza. Pronte al varo le manifestazioni più importanti e tradizionali a cui siamo abituati ed affezionati. Il 28 giugno si inaugura dunque il
Festival dei Due Mondi di Spoleto, immancabile
appuntamento in cartellone da oltre cinquant'anni, che si annuncia all'altezza del suo illustre
passato con spettacoli speciali diretti da Bob Wilson, Peter Stein, Luca Ronconi. Cambio di città,
cambio dell'offerta spettacolare: fra luglio e agosto protagonista sarà la musica, di scena da
Montepulciano – al Festival-Cantiere Internazionale d'Arte – al Macerata Opera Festival, che si
svolge nel magico spazio dello Sferisterio, fino a
Torre del Lago, nella lucchesia, sede del popolare Festival pucciniano. Al tempo stesso, dal 13
luglio al 1 agosto, si distingue il raffinato Festival
della Valle d'Itria a Martina Franca, nel quale verranno festeggiati gli anniversari di Verdi, Wagner,
Britten e Gesualdo da Venosa. Nel mese di agosto, dal 10 al 23, sarà quindi il turno del prestigioso Rossini-Opera Festival (Rof) di Pesaro, che
questa volta punta sull'edizione critica integrale
di Guglielmo Tell, regista Graham Vick. Dal 19 lu-
glio al 7 settembre, sarà quindi la volta delle famose settimane di Stresa e del Lago Maggiore,
con concerti in riva al lago e a Palazzo Borromeo
sull'Isola Bella, con repertorio prevalentemente
rinascimentale e barocco. Più che mai unite saranno Milano e Torino in occasione del Festival
musicale di settembre “MiTo”, con proposte di assoluto valore, da Mozart a Berio, in programma
dal 4 al 21 settembre. Per quanto riguarda il teatro saranno da non perdere: la trentacinquesima
edizione del Festival di Asti Teatro, in programma
dal 28 giugno al 7 luglio, nel quale sono previsti
oltre cento spettacoli dedicati quasi tutti alla
drammaturgia contemporanea in più di venti
spazi cittadini; il festival di Sant'Arcangelo, dal 12
al 21 luglio, da molti anni riservato al teatro di ricerca; l'affermato festival ligure di Borgo Verezzi
che si svolge dal 1967 nella splendida Piazzetta
Sant'Agostino, nella Borgata Piazza di Verezzi:
l'edizione 2013 dedicata a Mariangela Melato. Infine, il 25 settembre, apertura a Roma del RomaEuropa Festival che riunisce i maggiori artisti
e complessi mondiali di teatro, musica e danza.
Tra immagini e interviste, cinque registi
raccontano in un documentario Mario Monicelli
Bianca Conte
Sulle tracce di Mario Monicelli,
del suo talento autoriale. Del suo
spirito graffiante. Del suo carattere schivo al limite del cinismo.
E nella ridefinizione del ritratto
del cineasta, il racconto in pellicola della storia del Paese, magistralmente resocontata tra
commedia e dramma, ironia e
commozione, nei suoi indimenticabili film. L'omaggio di cinque
registi a Mario Monicelli arriva a
Roma, oggi, con il titolo Monicelli-La versione di Mario, una
sorta di autobiografia per immagini di uno dei più autorevoli e
apprezzati artisti del cinema italiano, realizzata da Mario Canale, Felice Farina, Mario Gianni,
Wilma Labate e Annarosa Morri.
Con i suoi lavori il regista toscano, ruvido almeno quanto poliedrico,
ha
raccontato
personaggi indimenticabili e
creato maschere intramontabili, e
in questa sorta di documentario
racconta se stesso con l'energia,
l'humor, l'onestà che lo hanno
contraddistinto. Lo sguardo sulla
società e sui caratteri, vengono
restituiti dalla sua voce con la
stessa felicità delle sue immagini.
Il progetto nasce in realtà qualche anno fa, quando Wilma Labate, Felice Farina e Mario
Gianni decisero di passare una
giornata con Mario Monicelli e di
riprendere con le telecamere a
mano non un'intervista ufficiale,
ma una chiacchierata informale a
ruota libera, indirizzata a catturare quel suo sguardo, a tratti cincio, a tratti commosso, sulla vita
oltre che sul cinema, che è senz'altro un punto di riferimento prezioso e raro. Mario Canale e
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
Editore
SECOLO DʼITALIA SRL
Fondatore
Franz Turchi
d’Italia
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Consiglio di Amministrazione
Tommaso Foti (Presidente)
Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato)
Alessio Butti
Antonio Giordano
Mario Landolfi
Ugo Lisi
7
Annarosa Morri hanno incontrato
Monicelli in vari momenti della
sua carriera: dai set alle interviste sui più diversi argomenti, in
situazioni pubbliche e private,
raccogliendo testimonianze e ricordi spesso irriverenti, ma sempre precisi e taglienti. Da questi
materiali, usati insieme al repertorio, con le cose più divertenti,
buffe e tranchant del Monicelli
uomo e cineasta, è nato poi il
progetto di un ritratto complessivo. Il racconto a tutto tondo racchiuso nel film che arriva al
cinema grazie alla rassegna
“L'Italia si racconta” promossa da
Luce-Cinecittà e Anec Lazio, per
portare i migliori documentari in
sala.
Direttore Politico Marcello De Angelis
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7 agosto 1990 n. 250