Pisa,militantirossicontro 5turisti:liavevanoscambiati
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Pisa,militantirossicontro 5turisti:liavevanoscambiati
CON IL PDL ANNO LXI N.130 Pisa, militanti rossi contro 5 turisti: li avevano scambiati per giovani di destra Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 La bufala della “primavera turca” Marcello de Angelis Ovunque avvengano incidenti e tafferugli le foto e le immagini che vediamo pubblicate e proiettate rappresentano sempre la brutalità della polizia. Non si è mai visto un articolo che racconti la versione del poliziotto. Lui pesta i dimostranti, perché è pagato per quello. La stampa simpatizza sempre con i contestatori, si eccita per le barricate in fiamme e inorridisce per le manganellate. E questo è semplicemente normale. I governi di tutti i Paesi del mondo, a turno accusati di brutalità poliziesca quando i tafferugli accadono nelle loro città, non resistono alla tentazione di fare dichiarazioni molto sagge e posate per criticare la reazione “eccessiva” dei governi altrui. Generalmente la differenza la fa il “morto”. Se negli scontri ci scappa il morto la cosa prende una piega diversa. Ma il morto spesso cʼè scappato anche in Italia, in Francia, in Inghilterra… La lettura che si dà dei tafferugli non può essere però sempre la stessa, sempre teatrale e sempre con gli stessi termini. Questo denuncia una superficialità e una pigrizia che i giornalisti bravi dovrebbero rifuggire. E conoscere il Paese di cui si parla e capire magari anche la lingua aiuta molto. Nei primi giorni della rivolta egiziana tutti i cronisti raccontavano che i giovani si stavano rivoltando perché volevano una società più occidentalizzata. Sullo sfondo cʼerano sempre uomini maturi che gridavano “Dio è grande”. Dopo qualche settimana tutti esprimevano stupore per la svolta politica degli eventi… In Tunisia successe la stessa cosa. Tutti entusiasti fino alla follia per i giovani «che calzavano adidas e vestivano in tuta da ginnastica e usavano i social network per chiamare alla rivolta». Ma chiunque utilizza i social network. Si tratta di uno strumento, non di una fede. Arriviamo alla Turchia. Paragonare il ragazzo davanti ai carri armati a Tien-an-Men con la ragazza con la felpa rossa che resiste al getto dellʼidrante a piazza Taksim è osceno. La Turchia è un modello di democrazia compiuta. Erdogan è stato al potere a lungo (e da “a lungo” a “troppo a lungo” in politica il passo è breve), ma ci sta perché è sostenuto dalla stragrande maggioranza dei cittadini. E la democrazia è questo. Quando le opposizioni scendono in piazza e spaccano tutto, i giornalisti fanno sempre lʼerrore di identificare quelli che fanno gli incidenti con “i giovani”, “i cittadini”, gli “studenti”. Di solito sono ”alcuni giovani” e “alcuni cittadini”. E se sono 100mila in una città che a pieno carico ne fa 18 milioni non è la stessa cosa. Erdogan ha assicurato alla Turchia una crescita economica impressionante. Quindi i contestatori non sono frustrati dalla marginalità economica come gli stranieri di terza WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia ➼ martedì 4/6/2013 Il Pdl: «Ok lʼincontro con Napolitano sulle riforme, si va avanti con forza» AMBROSIONI PAG.2 ➼ ➼ Storace: ridurre i poteri di Equitalia per venire incontro a chi è in difficoltà REDAZIONE PAG.2 ➼ ➼ Situazione incandescente in Turchia. Erdogan: «Ma non è la primavera turca»... PANNULLO PAG.5 ➼ generazione che hanno messo a fuoco la pacifica Stoccolma. I borghesi cittadini sono più ricchi e meno religiosi, gli inurbati che vengono dalle campagne sono più poveri e più religiosi. E sono la maggioranza. Lʼicona preferita dalle reti tv globali per rappresentare la rivolta in un Paese a maggioranza islamica è ovviamente una ragazza, in canottiera e con una bottiglia di birra in mano. Femmina per ricordare che le donne sono vittime “a prescin- dere” in una società musulmana, in canotta perché da noi la libertà della donna si misura in base ai centimetri di pelle che può esibire in pubblico e con la bottiglia che significa che hai diritto allo sballo. Bene. Molto edificante. Vale la pena di guardare i primi filmati degli scontri, dove non cʼè altro che bandiere rosse con falce e martello. Secondo la Bbc gli incidenti li hanno scatenati gli anarchici. Per difendere 300 alberi. Rettifica: per impedire la costru- zione di un centro commerciale. No, per impedire la costruzione di una moschea… per una società più laica… contro le limitazioni al consumo di superalcolici… contro la repressione di militari e giornalisti… per la libertà… per il cambiamento… Insomma, perché Erdogan piace troppo alla maggioranza dei turchi per piacere a chi i turchi li tollera solo nella misura in cui non assomiglino troppo a dei turchi… Francesco Signoretta Cʼè una caratteristica tutta nostrana: non saper distinguere lʼanalisi storica dalla propaganda, lʼapprofondimento dagli slogan. In Italia si può parlare di tutto, di Nerone come di Stalin, spulciando tra le cose fatte e magari approvandone una su mille, persino suAttila è stato detto qualcosa di buono. Lʼunico nome che non è possibile pronunciare è quello di Mussolini, sia pure per raccontare un minimo dettaglio del suo Ventennio. Ne è una prova quel che è accaduto al parroco di Ospedaletto dʼAlpinolo, in provincia diAvellino: ha osato evocare Mussolini («il duce che pure ha fatto qualcosa per lo Stato e per la famiglia») durante la processione del Corpus Domini e il sindaco, sdegnato, si è tolto la fascia tricolore e ha abbandonato il corteo. Una sorta di don Camillo e Peppone in chiave moderna, ma non troppo. Don Vittorio Guarrillo, raggiunto dallʼAnsa, ha buttato acqua sul fuoco. Commenti sullʼargomento? Per ora non ne ho. Ne parlerò «soltanto dopo aver ca- pito meglio le ragioni che hanno spinto il sindaco ad abbandonare la processione». In verità cʼè poco da capire, visto che un attimo dopo le sue parole, Antonio Saggese, sindaco dal maggio 2011 – circondato da altri amministratori e con al suo fianco il maresciallo dei Carabinieri che comanda la stazione locale – è tornato a casa. Il primo cittadino, invitato dallo stesso parroco a intervenire davanti al monumento dedicato ai concittadini caduti in guerra, aveva sottolineato come «i valori laici della festa della Repubblica e quelli religiosi del Corpus Domini possono aiutarci a superare le grandi difficoltà che abbiamo davanti». Poi, con la processione in sosta davanti a un altare votivo, ha preso la parola don Vittorio: «Il sindaco ha fatto bene a lodare lo Stato e anche la Chiesa. Ha dimenticato una terza cosa: quella di lodare il Duce, che si è adoperato per la famiglia e per gli italiani». Parole che hanno suscitato imbarazzo nel primo cittadino che si è rivolto al sacerdote per chiedergli se aveva ca- pito bene. «Detto e confermato», la risposta di don Vittorio, a cui il primo cittadino ha replicato così: «Allora la processione la continui da solo». Don Vittorio, parroco da 40 anni della chiesa di San Filippo e San Giacomo, non si è mai reso protagonista di sortite che hanno provocato discussioni e divisioni nella comunità di poco meno di duemila abitanti ai piedi del Santuario di Montevergine anche se una parte dei parrocchiani, soprattutto i più giovani, gli rimproverano «scarso slancio spirituale nelle attività della parrocchia». Subito dopo il fattaccio, lo stesso sindaco ha incrociato il parroco nei pressi del Municipio. Tra i due soltanto uno sguardo e un frettoloso buongiorno. Poi entrambi hanno tirato diritto, lʼuno verso il Comune, lʼaltro verso la Chiesa. Il primo capitolo si è chiuso così. I moderni don Camillo e Peppone sono di nuovo uno contro lʼaltro. Ma il sindaco Saggese forse ha letto poco Guareschi, altrimenti starebbe più attento. Perché alla fine vince sempre don Camillo. Vietato parlare di Mussolini: il moderno Peppone contro il parroco (ma a vincere è sempre don Camillo) Il Pdl: «Ok l'incontro con Napolitano sulle riforme, si va avanti con forza» 2 Antonella Ambrosioni Apprezzamento per il lavoro svolto in tema di riforme e l'invito a non perdere il ritmo per i prossimi 18 mesi. In diretta a Tgcom24 è il ministro per le Riforme Costituzionali Gaetano Quagliariello a riferire i termini dell'incontro avuto con Napolitano. «L'incontro è andato bene, non si è parlato di legge elettorale, ma abbiamo fatto il punto sulle riforme illustrando al Presidente quanto si è fatto attraverso le mozioni parlamentari. Il Presidente ha preso atto del buon ritmo con cui si è partiti e ci ha esortato ancora. È stata un'esortazione a non smarrire questo ritmo per strada. Adesso le cose stanno dentro a un percorso fisiologico». Sull'iter delle riforme ha sottolineato: «Io dico che ho un mandato che si muove tra due pilastri, il primo è la volontà delle forze politiche di fare la riforma delle istituzioni partendo dalla posizione che la Costitu- zione non va abrogata ma aggiornata. Il secondo pilastro è che questa riforma non si può esaurire con una sola riforma della legge elettorale». Sull'apertura di Renato Brunetta a una legge sul conflitto di interesse, ha sottolineato: «La condivido del tutto, è di buon senso. Nel progetto presentato dal Pdl nella scorsa legislatura, era previsto che con il presidenzialismo si sarebbe intervenuti sul conflitto di interessi». Sulla tempistica dei 18 mesi fissati ha concluso: «Ce li ha imposti il parlamento. È fondamentale darsi un termine Storace: ridurre i poteri di Equitalia per venire incontro a chi è in difficoltà Redazione Non devono esserci equivoci. «Alle politiche sottoscrivemmo un programma basato sulla forte riduzione dei poteri di Equitalia. Ora attendiamo di capire che succederà dopo gli annunci di governo. Deve partire una vera e propria rivoluzione sociale che, nel segno dell'equità, garantisca ai cittadini che stanno più in difficoltà di non dover soccombere nel rapporto con una macchina fiscale caratterizzata dalla vessazione continua del contribuente». È quanto scrive Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, sulla sua pagina Facebook. «Equitalia – spiega – è diventato il nemico delle persone, delle famiglie, di quanti hanno un problema. Le tasse vanno pagate, ma ad essere perseguito deve essere chi non le vuole pagare e non chi non le può pagare. La tragedia rappresentata da Equitalia e da chi ha comunque sostenuto la politica delle vessazioni fiscali volute da Monti, può cessare se davvero alle parole seguiranno i fatti. Si deve passare a una riscossione equa», prosegue Storace spiegando: 1. Eliminazione dell'aggio (oggi pari al 9%), che è il compenso che si riconosce al soggetto di riscossione. 2. Possibilità di rateizzazione del singolo credito vantato dall'Amministrazione, senza l'applicazione di ulteriori costi e sanzioni, con rate a partire da 50, fino a un massimo di 120 rate, con applicazione degli interessi al tasso legale. 3. Richieste di pagamento e attivazione delle procedure di riscossione coattiva solo per i crediti dell'Amministrazione ancora esigibili e per cui non sia intervenuta la prescrizione. 4. Esclusione della prima casa dai beni ipotecabili e assoggettabili ad espropriazione forzata. 5. Sospensione della riscossione per 12 mesi in caso di perdita del lavoro o in caso di comprovato stato di grave crisi di imprese e soggetti con partita Iva 6. Nessuna segnalazione alle centrali rischi prima della definizione, anche in sede giudiziale, della posizione debitoria». e rispettarlo». Soddisfatto è il vicepresedente del Senato, Maurizio Gasparri per le aperture ottenute sul terreno del presidenzialismo: «Il dibattito sta finalmente affrontando in maniera seria il grande cambiamento istituzionale rappresentato dal presidenzialismo. Nel Pd non mancano voci significative che aprono a riforme in senso presidenziale. Aperture che vanno colte in maniera positiva perché l'elezione diretta del Capo dello Stato è la vera svolta democratica del Paese. Bisogna fare le riforme vere e serie, non solo un ritocchino alla legge elettorale». «Sulla riforma dell'architettura istituzionale dello Stato il Pdl è compatto e ha le idee chiare, lo stesso al momento non può dirsi del Pd», argomenta Daniela Santanchè, che auspica che le le questioni interne del partito di Epifani non influenzino negativamente il processo riformatore». Grillo ripete il copione: «Berlusconi vuol farsi eleggere duce d'Italia» Redazione Soliti toni, solite invettive, un copione già visto che si ripete a ogni nuovo tema che viene fuori nel dibattito parlamentare. «Il presidenzialismo è un'idea di Berlusconi, vuol farsi eleggere presidente-duce d'Italia con l'aiuto delle televisioni che il pdmenoelle gli ha graziosamente lasciato da vent'anni ignorando ogni conflitto di interessi. Mediaset trasmette grazie a generose concessioni governative sulle frequenze nazionali». Lo scrive il blog di Beppe Grillo. Immediata la replica del centrodestra. «Berlusconi duce? La predica viene da un pulpito assolutamente straordinario. Da un leader che aveva messo il bavaglio ai suoi e impediva loro di andare in televisione. Da uno che fa liste di proscrizione di giornalisti. Da uno che reagisce al legittimo dissenso di amici politici interno con frasi offensive». Lo afferma Fabrizio Cicchitto, del Pdl. «Vedi il caso Gabanelli e Rodotà. Ci sembra – conclude che Grillo sia sul piano della più totale autoironia. Non sappiamo se consapevole o inconsapevole». Maturità, resi noti i nomi dei commissari esterni Redazione Uno dei riti dell'esame di Maturità è giunto al traguardo. Il ministero dell'Istruzione ha pubblicato sul suo sito gli elenchi delle commissioni degli esami di Stato del secondo ciclo. Dieci “file" in ordine alfabetico, da Agrigento a Vibo Valentia, che saranno certamente presi d'assalto dai candidati per scoprire quali professori si troveranno davanti all'esame e, di conseguenza, la sorte che li attende. Migliaia di studenti, già la scorsa settimana, avevano cominciato la caccia a qualche anticipazione sui siti studenteschi. Si aspettavano, infatti, che la pubblicazione della lista dei professori che comporranno la loro commissione esterna venisse pubblicata, come consuetudine, già la scorsa settimana. Secondo un sondaggio di Skuola.net, ora che i commissari esterni hanno finalmente un nome e un cognome, quattro studenti su cinque si metteranno immediatamente alla ricerca di informazioni su di loro. Infatti, sapere che tipo di carattere ha l'insegnante che ci si troverà di fronte nei giorni dell'esame, quali sono gli argomenti che chiede agli studenti con più frequenza, la sua eventuale fede politica e, perché no, magari anche quella religiosa, può aiutare i maturandi ad affrontare la prova nel migliore dei modi o, per lo meno, ad andare all'esame con più tranquillità. Tra i metodi di "spionaggio" utilizzati dagli studenti vince senza dubbio uno dei più tradizionali: la richiesta di informazioni direttamente ai propri professori. Circa il 40% dei maturandi ha affermato di chiedere ai propri insegnanti che tipi di persone sono coloro che dovranno affrontare agli esami di Stato contando sulla vecchia conoscenza fra colleghi. Ma c'è anche chi - circa il 38% dei diplomandi - ha confessato che cercherà informazioni sul web: i siti per studenti, Facebook e, più in generale, i social network, sono uno dei principali alleati dei nativi digitali. Il 29% è intenzionato a cercare nomi e cognomi sulla rete, magari inserendoli nei motori di ricerca e sperando in qualche recensione da parte degli studenti che hanno già avuto a che fare con loro. Invece, circa il 9% dei maturandi vuole puntare direttamente sul social network di Mark Zuckerberg, visto che permette con facilità di cercare quali alunni frequentano la scuola dove insegna il commissario esterno e, di conseguenza, chiedere proprio a loro informazioni sul professore. Da Toby a Geppina: ecco le fiabe per bambini scritte dai detenuti di Bari Giogio Signona Toby il lupacchiotto, Geppina la formichina insieme a una vespa vanitosa, un lupo credulone e un leone che voleva volare e le pecorelle smarrite. Sono alcuni dei personaggi delle 19 fiabe scritte e illustrate da altrettanti detenuti della casa circondariale di Bari, raccolte nel volume “Quando te lo racconterò”, presentato nell'istituto comprensivo Massari Galilei. «L'idea della favola, nata da un laboratorio creativo dei criminologi della casa circondariale nell'ambito del progetto “Voci di dentro” – ha spiegato il responsabile dell'area educativa della struttura, Tommaso Minervini – ha invogliato i detenuti a raccontare liberamente, senza schemi, servendosi di personaggi di fantasia per lanciare da dietro le sbarre un messaggio di invito e recupero alla legalità». L'esperienza, resa ancor più significativa dall'impossibilità degli autori, tutti tra i 30 e 40 anni di età, di raccontare favole ai propri figli, «è la prima del genere nella casa circondariale di Bari – ha precisato la presidente del Tribunale di sorveglianza di Bari, Maria Giuseppina D'Ad- detta – e mira anche a riallacciare quel rapporto padri-figli che la detenzione interrompe e spesso mette anche in pericolo». «È stata un'esperienza catartica – ha detto la direttrice del carcere, Lidia De Leonardis, raccontando che due dei detenuti pur avendo lasciato il carcere hanno continuato a seguire Sardegna: ok di Berlusconi alla ricandidatura di Cappellacci alla Regione 3 Redazione Incontro di alcune ore a Villa Certosa fra l'ex premier Silvio Berlusconi e il governatore in carica della Sardegna, Ugo Cappellacci. Sul faccia a faccia nessuna comunicazione ufficiale ma – secondo il quotidiano L'Unione Sarda – oltre ad affrontare i temi dello sviluppo e i problemi che affliggono l'Isola sarebbe venuto anche il via libera del Cavaliere a una ricandidatura di Cappellacci, che guida la Giunta di centrodestra dal febbraio 2009, per la presidenza della Regione. Per ora nessuna certezza, anche perché le varie anime del partito nell'Isola non sono concordi, ma i tempi stringono in vista delle elezioni regionali della prossima primavera ed è necessario individuare un candidato di forte impatto. Il confronto nella villa di Porto Rotondo avrebbe anche affrontato la vertenza entrate. La Sardegna, infatti, chiede allo Stato il pagamento dei tributi arretrati che ancora non sono stati versati all'Isola. Poi c'è anche la questione della Zona franca, un altro cavallo di battaglia per il tentativo di rilancio di una regione che negli ultimi anni ha visto aggravarsi la situazione occupazionale, a causa della crisi internazionale, ma anche del calo produttivo. Ora si aprirà il dibattito nel partito. SI attende il placet del coordinatore regionale del Pdl Settimo Nizzi alla riconferma di Cappellacci che avrebbe, però, già incassato la benevola considerazione di Berlusconi. il laboratorio – perché le favole contengono metafore del vissuto e hanno tutte una morale diretta ai bambini». Il libro è completato da un cd in cui i personaggi delle favole sono interpretati da attori come Gianni Ciardo e Nunzia Antonino e dal sindaco di Bari e dall'assessore comunale alle Politiche giovanili, Michele Emiliano e Fabio Losito, dall'arcivescovo di Bari, mons.Francesco Cacucci. Internet: cresce Facebook, cala Twitter, ma nella Rete prevale il pessimismo 4 Redazione Facebook cresce nell'uso e nella quotidianità degli italiani tra i social network che la Rete offre, ma a sorpresa è seguito da due servizi meno "pubblicizzati" come Google+ e Linkedin, mentre diminuisce la diffusione di Twitter e dei suoi messaggini di 140 caratteri. Il dato è stato diffuso nella giornata iniziale di State of the Net, la conferenza sullo “Stato della Rete" in Italia, apertasi a Trieste, che ha visto riuniti esperti da tutto il mondo. L'analisi è stata condotta e illustrata da Vincenzo Co- senza, della società Blogmeter. Il social network di Mark Zuckerberg ha 22,7 milioni di utenti mensili, e tra il 2012 e il 2013 è cresciuto del 4,7%, Google+ ne ha 3,8 milioni (+56,7%), Linkedin 3,5 milioni (+18,3%) e Twitter 3,3 (11,6%). Gli utenti attivi in Italia su Facebook sono 14 milioni, 10 attraverso una piattaforma e circa 5 (nel 2012 erano zero) solo via mobile; ogni mese sono 3 miliardi i “like", 288 milioni le fotografie caricate, 3,5 miliardi i messaggi privati e 2 milioni i "check-in" in luoghi fisici. Tra i "brand" nei primi quattro mesi di quest'anno su Facebook primeggia Beppe Grillo, con 14,3 milioni di interazioni, più del doppio del secondo “brand", il quotidiano “Repubblica" (6,4 milioni). Ma l'analisi dello "Stato della Rete" ha mostrato che dietro le parole si nasconde un "mood", una sensazione e un "sentimento del tempo". Analizzando Twitter, Blogmeter ha sottolineato che nel 2013 il sentimento prevalente è stato il pessimismo. Un atteggiamento particolarmente negativo nei periodi delle elezioni e dello stallo politico prima, e nei giorni delle elezioni del presidente della repubblica poi. Unici "picchi" positivi a Capodanno e a San Valentino. Altro momento di forte emotività in rete è stata l'elezione di Papa Francesco, il 13 marzo scorso. Prevalenza invece di “disgusto", “rabbia" e “tristezza" nei giorni che hanno portato alla rielezione di Napolitano (20 aprile). Tra le altre abitudini che emergono dall'analisi Blogmeter vi è quella dell'utilizzo di Twitter come "secondo schermo" a commento degli eventi televisivi più rilevanti. Redazione Il pm Ennio Petrigni ha inoltrato al gip Lorenzo Jannelli la richiesta di rinvio a giudizio per i genitori del bambino che nel dicembre 2011, quando aveva 18 mesi, fu ricoverato all'ospedale dei Bambini di Palermo in fin di vita. Una storia agghiacciante. Durante la visita furono scoperti sul corpicino del piccolo lividi e graffi ovunque e segni di bruciature sulle manine. E nelle urine una concentrazione di cocaina tale da far temere un'overdose. I genitori, tossicodipendenti, sono entrambi accusati di lesioni gravi per aver lasciato sul tavolo tracce di cocaina che venivano ingerite dal bambino e dagli altri due figli. Inoltre, la madre deve rispondere anche di maltrattamenti per aver colpito ripetutamente alla testa e al volto il piccolo e lasciando che i fratelli gli provocassero, per gioco, bruciature sulle mani, graffi e lesioni traumatiche. Interrogati dalla polizia, allertata dai medici subito dopo il ricovero, i due hanno inizialmente dato una versione assolutamente inverosimile dei fatti: la madre ha raccontato che il piccolo era caduto dal seggiolone. Le bruciature alle manine gliele avrebbe procurate il fratellino di appena due anni e mezzo con un accendino. Una storia che non ha convinto gli investigatori, i quali sono andati a casa della donna scoprendo la prima di una lunga serie di bugie: la ragazza non viveva più lì, ma da poco si era trasferita dal convivente dove, però, non è stato trovato nessun seggiolone. A cedere alle contestazioni della polizia è stato il compagno della donna, Rinviati giudizio i genitori del bimbo ricoverato per overdose di cocaina I tedeschi di Stromboli chiedono aiuto alla Merkel per la centralina fotovoltaica Redazione La centralina fotovoltaica dell'isola di Stromboli, nelle Eolie, è vecchia e spesso non funziona. «Abbiamo richiesto l'aiuto della Regione Sicilia e del governo nazionale, ma siamo abbandonati al nostro destino. Non ci resta che lanciare un appello ad Angela Merkel». Così la cittadina tedesca Karol Hoffman, che insieme a una decina di connazionali da oltre trent'anni vive a Ginostra, piccolo borgo di Stromboli, raggiungibile solamente dal mare. «Ogni anno - dice la signora Hoffman - i tedeschi che affittano le nostre casette sono circa 200. È giusto quindi che la Merkel abbia anche un occhio di riguardo, attraverso l'Ue, per questo lembo di terra che, nonostante la sua bellezza e l'unicità, continua a essere dimenticato dal mondo. Colgo anche l'occasione per invitarla a Ginostra: invece della solita Ischia, venga qui, le faremo trascorrere una vacanza indimenticabile anche con un tour sull'asinello (è l'unico mezzo di trasporto) del mio compagno Ullie Stolgies». Nell'elenco degli interventi ci sarebbero anche la sistemazione di alcuni sentieri e il restauro della chiesetta «che cade a pezzi», dice Hoffman. che ha raccontato le continue violenze della madre sui bambini. Restava da chiarire la presenza di cocaina nelle urine del piccolo. Durante la notte l'uomo ha ammesso di essere tossicodipendente e di fare uso da tempo di cocaina assieme alla compagna. Situazione incandescente in Turchia. Erdogan: «Ma non è la primavera turca»... 5 Afghanistan, attentato davanti alla scuola: otto bambini morti Antonio Pannullo Situazione sempre incandescente in Turchia, dove a una settimana dall'inizio delle proteste di Gezi Park a Istanbul, continuano i duri scontri fra polizia e manifestanti antigovernativi ad Ankara, Smirne e Istanbul. Uno dei manifestanti feriti gravemente negli scontri degli ultimi giorni, Ethem Sarisuluk, raggiunto da un colpo di pistola alla testa, è in stato di morte cerebrale, ha annunciato il segretario della Fondazione turca per i diritti umani Metin Bakkalci. Il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha negato che il movimento di protesta contro il suo governo in corso in tutto il Paese possa essere considerato una "primavera turca" e associato così ai movimenti che hanno portato alla caduta di diversi regimi autoritari nei Paesi arabi. Chi lo scrive, ha affermato Erdogan parlando con i cronisti prima di lasciare la Turchia per una visita nel Maghreb, «non conosce la Turchia». Il capo dello Stato turco Abdullah Gul ha lanciato un segnale di apertura ai manifestanti antigovernativi affermando che «la democrazia non riguarda solo le elezioni» e ribadendo il diritto di manifestazione pacifica. «Se ci sono obiezioni non c'é nulla di più naturale che esprimerle, in modo pacifico» ha affermato, invitando tutti a man- Il guerrigliero ugandese Kony ora si occupa di stragi di elefanti Giovanni Trotta Joseph Kony, uno dei criminali di guerra africani più ricercati, continua a seminare morte e distruzione non solo tra i villaggi della sua zona di influenza, ma anche tra i branchi di elefanti di cui vende l'avorio per sostenere le sue bande di assassini e stupratori. La denuncia proviene ancora una volta da organizzazioni internazionali che monitorano da anni l'attività del signore della guerra ugandese leader dell' Lra (Lord's resistence Army, l'Esercito di resistenza del Signore). Il suo personale esercito è formato da soldataglia pseudo-cristiana di cui si proclama il profeta e che per anni ha sguinzagliato in vari Paesi africani come la Repubblica Democratica del Congo, la Repubblica Centrafricana, il Sudan e il Sud Sudan per compiere ogni sorta di violenze. È nota inoltre la propensione a utilizzare bambini-soldato: ne ha rapiti oltre 60mila, costringendoli a combattere per una presunta teocrazia da stabilire in Uganda e dando luogo al fenomeno di migrazioni interne di alcuni milioni di persone. Kony è stato già accusato di abbattimenti indiscriminati di elefanti per ricavarne avorio da vendere, ma il grido di allarme è stato ripetuto dalle associazioni "Enough Project" e dal "Satellite Sentinel Project" formato dall'attore americano George Clooney. In particolare i rapporti evidenziano che le milizie del Signore si accaniscono contro gli elefanti del Garamba National Park, nella Repubblica Democratica del Congo. Alla fine dello scorso anno il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva avvertito del bracconaggio di elefanti e alcuni mesi prima il New York Times, sulla base di rapporti internazionali, aveva denunciato il massacro dei pachidermi come epico, puntando il dito non solo su Kony e il suo esercito del Signore ma anche sugli Shaabab somali e sui Janjaweed - i cavalieri sanguinari del Darfur senza dimenticare gli eserciti regolari di Sudan, Sud Sudan, Congo e tenere la calma. Negli ultimi mesi Gul ha preso più volte le distanze dalla linea muscolare del premier Erdogan suo compagno di partito. Intanto la deputata dell'opposizione turca Aylin Nazliaka ha denunciato che almeno 1.500 manifestanti sono stati arrestati ad Ankara e detenuti in condizioni in contrasto con la legge. Sono stati «pigiati come sardine», ha detto a Hurriyet online, in autobus del comune che attendevano nel centro della capitale a Kizilay, dove era in corso una manifestazione vicino agli uffici della presidenza del governo. Molti erano ammanettati, il viso coperto di sangue. Uganda, sempre più assetati di oro bianco. Figura incontestabilmente negativa, Kony è "fresco" di taglia. Gli Stati Uniti nell'aprile scorso gli hanno messo sulla testa una ricompensa di 5 milioni di dollari e nel corso della sua vita è stato inseguito da una varietà incredibile di cacciatori: dall'accusa di crimini di guerra nel 2005 da parte della Corte penale internazionale dell'Aja, alle forze dell'Unione africana (Ua) che l'Onu vuole mettergli alle calcagna, fino ai Berretti Verdi Usa, per giungere alle più pacifiche organizzazioni come "Invisible Children" che si battono contro i bambini soldato e hanno realizzato due crudi video sull'argomento. Ma finora Kony è riuscito a sfuggire alla cattura continuando a dedicarsi a violenze e atrocità, sempre "in nome del Signore". Redazione Un terrorista suicida a bordo di una motocicletta si è fatto esplodere vicino a una pattuglia della polizia nella provincia sud-orientale afghana di Paktia, causando la morte di alcuni agenti e di almeno otto bambini. Lo riferisce l'agenzia di stampa Pajhwok. Secondo le prime informazioni disponibili, l'attentato è avvenuto in un mercato del distretto di Samkanai quando stava passando un convoglio della polizia alcune fonti dicono della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) - non lontano da una scuola. Lo scoppio ha investito in pieno gli studenti e il capo della polizia di Paktia, Zalmai Oryakhel, ha detto che nove di essi sono morti, insieme a un agente della polizia locale. Inoltre due soldati della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) sono morti nell'Afghanistan orientale. Lo ha reso noto l'Isaf a Kabul. Senza fare riferimento al terrorista che ha fatto una strage di liceali nella provincia di Paktia, la Forza allude all'incidente precisando che «i due soldati sono morti per un attacco con un ordigno esplosivo collocato su un veicolo». «L'attacco ha anche ucciso e ferito numerosi civili afghani», dice infine il comunicato, senza precisare la nazionalità dei militari deceduti. Fonti concordanti hanno sostenuto tuttavia che si tratta di due americani. Nel complesso il bilancio dell'attentato è di dieci studenti liceali, due soldati Isaf e un agente della polizia locale morti, ed almeno 25 feriti. I soldati stranieri che hanno perso la vita in Afghanistan sono cinque in giugno e 73 dall'inizio dell'anno. Cina, la Samsung chiede ai suoi fornitori il rispetto delle garanzie dei lavoratori A proposito dell'articolo sui ritmi disumani di lavoro in Cina nelle fabbriche di tecnologia sofisticata destinata ai mercati occidentali, apprendiamo che la società Heg, citata nell'articolo in questione come succursale cinese di Samsung, in realtà è soltanto un fornitore dell'azienda sudocreana. La Samsung, peraltro, sulla questione delle condizioni di lavoro, si è assicurata che la Heg non faccia lavorare bambini, non sottoponga i lavoratori a turni pesanti e che i diritti degli operai siano rispettati. In Emilia molti i cani a rischio senza modifiche alla legge regionale 6 Redazione Il consigliere del Pdl alla Regione Emilia Romagna, Fabio Filippi, ha presentato un atto ispettivo alla Giunta di centrosinistra per chiedere la revisione della legge regionale sul benessere animale. Quella attuale – sostiene – «mostra evidenti storture, partorite dallʼintegralismo animalista di cui è figlia e che i più accorti e di buon senso avevano richiamato fin dalla sua presentazione. LʼEmilia-Romagna – spiega Filippi – aveva già una legge funzionale a tutela del benessere degli animali dʼaffezione, quella del 2005, che prendeva le mosse dallʼaccordo Stato-Regioni sottoscritto nel 2003 ma, pur di accondiscendere alle pretese della lobby animalista, sempre molto abile nel gioco del ricatto politico nei confronti di una maggioranza di centrosinistra smarrita e priva di una progettualità forte, lʼAmministrazione regionale ha deciso ancora una volta di fare la prima della classe. A farne le spese saranno i proprietari di cani che detengono i loro amici a quattro zampe in ricoveri allʼaperto. In questo caso, infatti, la nuova normativa obbliga i proprietari a garantire al loro cane un ricovero con le stesse dimensioni strutturali e caratteristiche tecniche di quello previsto per i canili pubblici o gli allevamenti canini operanti nel territorio regionale. Una vera forzatura – secondo il consigliere del Pdl – che urta il buon senso, anche perché i cani detenuti in appartamento non sono menzionati nella legge e ciò crea unʼingiustificabile sperequazione: il proprietario di un cane di grossa taglia che vive con il proprio animale in un piccolo appartamento non è chiamato ad alcun intervento, mentre chi ha un cane di taglia assai inferiore e vive in campagna (pensiamo a contadini, cacciatori, tartufai) sarà obbligato a provvedere al ricovero dei propri animali secondo standard da monolocale o camera dʼalbergo. Il vero rischio di queste nuove norme – conclude Filippi – che prevedono costi esorbitanti e tanta burocrazia per gli adeguamenti previsti, è che può costringere i proprietari più poveri a separarsi dal loro cane, lasciandolo in affido ai Comuni, può spingere quelli senza scrupoli ad abbandonarli o a sopprimerli, facendo aumentare il fenomeno del randagismo, finora efficacemente contrastato. Minore sarà inevitabilmente lʼacquisto di nuovi cani e lʼadozione di cani dai canili». Redazione I romani che abitano a Monteverde Vecchio «hanno perso l'ennesima battaglia per il decoro in viale delle Mura Gianicolensi, ai confini di Villa Sciarra, dove presto tornerà quello che di fatto è un deposito di camper e roulotte su strada pubblica». Lo sostengono Marco Giudici e Maria Chiara Tota, candidati al consiglio del Municipio XII (ex XVI) con La Destra. «Il ministero delle Infrastrutture ha infatti accolto il ricorso di un'associazione di camperisti che chiedeva di annullare la determinazione dirigenziale che riservava la sosta ai soli autoveicoli lungo le Mura Gianicolensi. In questo modo – proseguono Giudici e la Tota – le roulotte e i camper, che erano parcheggiati a decine, hanno dovuto abbandonare il luogo dove dal XVII secolo si elevano le mura storiche di Villa Sciarra, costruite a protezione del Colle Vaticano. La pronuncia del ministero, di fatto, vanifica la nostra grande battaglia per il decoro, i parcheggi e contro la presenza dei nomadi a Monteverde Vecchio, che durò diversi mesi e culminò con l'adozione del provvedimento nel giugno 2011. Questa storia - secondo i due rappresentanti de La Destra – non finisce qui. Andremo avanti per garantire i posti auto ai residenti del quartiere, per la sicurezza e per chiedere uno spazio per i camper gestito dal Comune. Non è giusto appropriarsi di uno spazio pubblico occupandolo per mesi con il proprio camper o la propria roulotte, specie se l'area interessata soffre di carenze di parcheggi. Inoltre questo sistema favorisce gli insediamenti di nomadi su strada pubblica, che si mimetizzano tra i camper parcheggiati. Da qualche giorno, peraltro, qualcuno ha imbrattato i cartelli trasformandoli da area di sosta riservata alle auto a semplice area di sosta e ha parcheggiato il proprio camper indisturbato. Un gesto a dir poco incivile ed irrispettoso del patrimonio pubblico». Roma, no alla sosta selvaggia di roulotte e camper Il Pdl chiede chiarezza sull'appalto della vigilanza all'ospedale Fazzi di Lecce Redazione Il consigliere del Pdl alla Regione Puglia, Saverio Congedo, esprime solidarietà ai vigilantes che stanno protestando dopo essere stati licenziati dalla Velialpol (che ha perso la gara dʼappalto per la vigilanza allʼospedale Fazzi di Lecce) e non riassunti dalla società subentrante, la Securpol, nonostante espliciti obblighi di legge in tal senso e la diffida della direzione generale della Asl. Congedo rivolgerà una interrogazione al presidente della Giunta di centrosinistra e allʼassessore alla Sanità per chiedere chiarezza sullʼintera vicenda e «di impedire quello che sembra un vero e proprio abuso. Le norme del capitolato dʼappalto, la legge regionale n.4 del 2012 e lʼarticolo 27 del contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria, infatti, prevedono chiaramente la garanzia della continuità di servizio per i lavoratori, nella medesima postazione, nel caso di transito da un affidamento ad un altro. Non si capisce perché – sostiene il rappresentante del Pdl – di fronte a queste chiare previsioni normative e alla diffida della direzione generale della Asl, lʼassorbimento dei vigilantes non ci sia stato. Al di là di alcune considerazioni generali sullʼaffidamento al massimo ribasso di servizi così delicati, che sono soggetti a periodiche verifiche – conclude Congedo – la Regione Puglia è chiamata a verificare la correttezza di questo affidamento, visto che lʼaffidatario non risulta abbia rispettato affatto i criteri del bando». Il carnet delle offerte culturali estive è ricco: dal nord al sud, tanta musica, teatro e danza Priscilla Del Ninno Il calendario degli appuntamenti festivalieri estivi che vanno da giungo a settembre, propone come ogni anno una serie di offerte che spaziano dalla musica al teatro, dalla prosa all'omaggio cult. Anche quest'anno, allora, il carnet degli eventi annovera annovera un congruo numero di rassegne concertistiche, teatrali e dedicate alla danza. Pronte al varo le manifestazioni più importanti e tradizionali a cui siamo abituati ed affezionati. Il 28 giugno si inaugura dunque il Festival dei Due Mondi di Spoleto, immancabile appuntamento in cartellone da oltre cinquant'anni, che si annuncia all'altezza del suo illustre passato con spettacoli speciali diretti da Bob Wilson, Peter Stein, Luca Ronconi. Cambio di città, cambio dell'offerta spettacolare: fra luglio e agosto protagonista sarà la musica, di scena da Montepulciano – al Festival-Cantiere Internazionale d'Arte – al Macerata Opera Festival, che si svolge nel magico spazio dello Sferisterio, fino a Torre del Lago, nella lucchesia, sede del popolare Festival pucciniano. Al tempo stesso, dal 13 luglio al 1 agosto, si distingue il raffinato Festival della Valle d'Itria a Martina Franca, nel quale verranno festeggiati gli anniversari di Verdi, Wagner, Britten e Gesualdo da Venosa. Nel mese di agosto, dal 10 al 23, sarà quindi il turno del prestigioso Rossini-Opera Festival (Rof) di Pesaro, che questa volta punta sull'edizione critica integrale di Guglielmo Tell, regista Graham Vick. Dal 19 lu- glio al 7 settembre, sarà quindi la volta delle famose settimane di Stresa e del Lago Maggiore, con concerti in riva al lago e a Palazzo Borromeo sull'Isola Bella, con repertorio prevalentemente rinascimentale e barocco. Più che mai unite saranno Milano e Torino in occasione del Festival musicale di settembre “MiTo”, con proposte di assoluto valore, da Mozart a Berio, in programma dal 4 al 21 settembre. Per quanto riguarda il teatro saranno da non perdere: la trentacinquesima edizione del Festival di Asti Teatro, in programma dal 28 giugno al 7 luglio, nel quale sono previsti oltre cento spettacoli dedicati quasi tutti alla drammaturgia contemporanea in più di venti spazi cittadini; il festival di Sant'Arcangelo, dal 12 al 21 luglio, da molti anni riservato al teatro di ricerca; l'affermato festival ligure di Borgo Verezzi che si svolge dal 1967 nella splendida Piazzetta Sant'Agostino, nella Borgata Piazza di Verezzi: l'edizione 2013 dedicata a Mariangela Melato. Infine, il 25 settembre, apertura a Roma del RomaEuropa Festival che riunisce i maggiori artisti e complessi mondiali di teatro, musica e danza. Tra immagini e interviste, cinque registi raccontano in un documentario Mario Monicelli Bianca Conte Sulle tracce di Mario Monicelli, del suo talento autoriale. Del suo spirito graffiante. Del suo carattere schivo al limite del cinismo. E nella ridefinizione del ritratto del cineasta, il racconto in pellicola della storia del Paese, magistralmente resocontata tra commedia e dramma, ironia e commozione, nei suoi indimenticabili film. L'omaggio di cinque registi a Mario Monicelli arriva a Roma, oggi, con il titolo Monicelli-La versione di Mario, una sorta di autobiografia per immagini di uno dei più autorevoli e apprezzati artisti del cinema italiano, realizzata da Mario Canale, Felice Farina, Mario Gianni, Wilma Labate e Annarosa Morri. Con i suoi lavori il regista toscano, ruvido almeno quanto poliedrico, ha raccontato personaggi indimenticabili e creato maschere intramontabili, e in questa sorta di documentario racconta se stesso con l'energia, l'humor, l'onestà che lo hanno contraddistinto. Lo sguardo sulla società e sui caratteri, vengono restituiti dalla sua voce con la stessa felicità delle sue immagini. Il progetto nasce in realtà qualche anno fa, quando Wilma Labate, Felice Farina e Mario Gianni decisero di passare una giornata con Mario Monicelli e di riprendere con le telecamere a mano non un'intervista ufficiale, ma una chiacchierata informale a ruota libera, indirizzata a catturare quel suo sguardo, a tratti cincio, a tratti commosso, sulla vita oltre che sul cinema, che è senz'altro un punto di riferimento prezioso e raro. Mario Canale e Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi 7 Annarosa Morri hanno incontrato Monicelli in vari momenti della sua carriera: dai set alle interviste sui più diversi argomenti, in situazioni pubbliche e private, raccogliendo testimonianze e ricordi spesso irriverenti, ma sempre precisi e taglienti. Da questi materiali, usati insieme al repertorio, con le cose più divertenti, buffe e tranchant del Monicelli uomo e cineasta, è nato poi il progetto di un ritratto complessivo. Il racconto a tutto tondo racchiuso nel film che arriva al cinema grazie alla rassegna “L'Italia si racconta” promossa da Luce-Cinecittà e Anec Lazio, per portare i migliori documentari in sala. Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250