Lʼultima vendetta di Pd e Sc: “voto palese”. Ed è

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Lʼultima vendetta di Pd e Sc: “voto palese”. Ed è
CON IL PDL
ANNO LXI N.252
Lʼultima vendetta di Pd e Sc:
“voto palese”. Ed è terremoto politico
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Putin come il mitico Thor,
mette al tappeto Obama
e la Merkel: è lui il più
potente della terra
Francesco Signoretta
Putin batte Obama e si aggiudica il primo posto, la Merkel
scivola in classifica, sotto il
peso dei fischi e delle contestazioni del pubblico. Tutto ribaltato, quindi. Lo scontro tra i
“potenti” – registrato dal mensile Forbes – è stellare, un poʼ
come nei vecchi fumetti dei supereroi, con il mitico Thor che
la spunta su un appannato
Uomo Ragno. E non è un
caso, le ragnatele di Obama si
sono rotte tutte, la sua immagine è in declino così come
quella della Cancelliera di ferro
che nellʼimmaginario collettivo
(e non solo) è la causa di tutte
le difficoltà che vivono le famiglie europee. Una sorpresa,
quella registrata dal mensile
Forbes, ma non tanto. Lʼuomo
più potente della terra in questo 2013 si piazza davanti a
Obama rompendo la tradizione
che vedeva ogni presidente
americano come lʼimbattibile.
E questo perché nel corso
dellʼanno il suo operato non è
passato inosservato ai più. E
d’Italia
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AMBROSIONI PAG.2
gli italiani? Lʼunico in classifica è
Mario Draghi, presidente della
Bce, che si piazza due posizioni
sotto Ben Bernanke, presidente
uscente della Fed. Il leader cinese Xi Jinping è solo terzo (si
fa per dire), ma tutto lascia intendere che se Obama nei prossimi mesi non tirerà qualche
asso dalla manica la prossima
classifica potrebbe registrare
anche un ulteriore sorpasso,
con Barack destinato a perdere
ancora quota. La “rivoluzione ” è
in atto, anche se i ricchi del
mondo continuano ad abitare
prevalentemente negli Stati Uniti
e non sono stati mai così tanti.
A cinque anni dallʼinizio della
grande crisi i miliardari ameri-
giovedì 31/10/2013
cani continuano a fare bella mostra nellʼOlimpo di più danarosi.
Ma anche altrove la tendenza è
la stessa: perfino in Italia in un
anno i Paperon De Paperoni
sono aumentati del 7%, segno
che cʼè qualche cosa che non
va. Mentre in tutto lʼOccidente
la disoccupazione aumentava
vertiginosamente e i poveri salivano a livelli da primato le
grandi fortune non solo non
sono diminuite, ma sono addirittura aumentate, segno che di
unʼequa redistribuzione del reddito si continua a parlare ma
non la si realizza. Qualche
esempio? Eccolo. Questʼanno
lʼammontare dei 400 conti correnti più “forniti” a livello globale
vale 2.000 miliardi di dollari, lo
scorso anno ne valeva 1.700.
Per dare unʼidea di come
stanno le cose, basta pensare
che si tratta di una cifra che
equivale in qualche modo al Pil
dellʼintera Russia. Negli Usa la
sperequazione più evidente:
lʼ1% delle persone detiene il
19,3% del reddito delle famiglie,
con una disuguaglianza che è ai
massimi da un secolo a questa
parte. Ma anche lʼItalia in questa
speciale classifica non sfigura
affatto: 2000 nostri connazionali
detengono 235 miliardi di dollari.
E pensare che qualcuno ci
aveva fatto credere che “finalmente” , da noi, anche i ricchi
piangono.
Nel Pd infuria il commercio delle tessere. Sospeso a Roma,
tra le minacce, un congresso di circolo
Corrado Vitale
Strane cose accadono nel Pd in
vista del congresso. Il partito che
innalza lo stendardo della legalità
e accusa gli uomini del centrodestra di trasgredire i canoni dellʼetica pubblica è lo stesso partito
che conosce da giorni unʼimpennata di tesseramenti a dir poco
sospetta. Da Nord a Sud, si moltiplicano i casi di misteriosa “lievitazione” delle iscrizioni. A
Palermo i tesserati del Pd sono
quadruplicati in pochi giorni. Valanga di tessere anche a Messina. A Catania cʼè chi si ritrova
iscritto al Pd senza saperlo. A
Foggia cʼè un candidato alla se-
greteria provinciale del Pd, Michelangelo Lombardi, che accusa uno dei suoi competitor di
spingere un imprenditore suo
amico a un «gioco sporco di tesseramenti forzati». A Torino invece
le
iscrizioni
sono
raddoppiate nel giro di pochi
giorni. Si direbbe quasi che
siamo tornati agli anni ruggenti
della Balena Bianca del Divo Giulio e dei suoi amici.
In attesa delle elezioni e del probabile voto di scambio, furoreggia il più allegro commercio delle
tessere. Lʼultimissimo, clamoroso caso è accaduto a Roma,
per lʼesattezza al circolo Pd Co-
tral di San Paolo. A centinaia continuavano ad arrivare, chi in macchina chi in pullman, pronti a
tesserarsi per potere così votare
per lʼelezione del nuovo segretario romano. Per questo, la garante del congresso dei lavoratori
Cotral, Serena Colonna, ha
chiuso le urne, ritirato le schede
ed interrotto le votazioni. A quel
punto è scoppiata la baraonda.
Denuncia Colonna: «Sono stata
derisa e minacciata, qualcuno è
arrivato a dirmi ringrazia che sei
una donna. Dopo alcune ore di
voto non ho potuto far altro che
constatare la mancanza di trasparenza e legalità nel congresso
e ho deciso di interromperlo. In
fila cʼerano ancora un centinaio di
persone che volevano iscriversi,
così come fatto da tantissimi votanti che sono arrivati a tesserarsi
ieri sera, senza peraltro averne titolo». «Cʼè stata una palese violazione
del
regolamento
regionale. Mi sono rifiutata di
compilare il verbale e ho deciso
di chiudere le urne e ritirare le
schede. Si era creato un clima
ostile, di tensione». E questo sarebbe il partito delle anime belle
e della legalità? Di legale cʼè ben
poco, di bello ancor meno. Soprattutto non si vede dove sia andata a finire lʼanima.
Voto palese, è terremoto politico. Esplode la rabbia
del Cav che salta il pranzo con i ministri
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Antonella Ambrosioni
Stravolgere le regole per votare con voto palese la decadenza di Silvio Berlusconi
provoca
un
terremoto.
Esplode la rabbia del Pdl. Un
ennesimo “schiaffo” alla democrazia che irrita nel profondo
il
Cavaliere.
La
decisione avrebbe fatto infuriare lʼex premier, che ha deciso di evitare di vedere a
pranzo i ministri. Il pranzo era
in programma da giorni, con al
centro il confronto sulla legge
di stabilità. Ma la colazione di
lavoro non si è tenuta. «È una
pagina buia per le regole parlamentari», tuona intanto il
presidente dei senatori del
Pdl, Renato Schifani. «A maggioranza e con un voto deliberatamente politico, la Giunta
ha violato le regole in maniera
surrettizia, con grave responsabilità dello stesso presidente
del Senato, per consentire al
Pd e ad altre forze di imporre
ai loro senatori un voto contro
il leader del centrodestra». E
rincara la dose: «Si fa molto
peggio che cambiare il regolamento, lo si interpreta a uso e
consumo del Pd per colpire
Secolo
GIOVEDì 31 OTTOBRE 2013
d’Italia
con assoluta certezza Silvio
Berlusconi. La giornata di oggi
non potrà non avere conseguenze. Daremo risposte concrete con il massimo della
determinazione». la strada intrapresa dal Pd porta dritto alla
crisi di governo, sostiene Alessandra Mussolini e altri parlamentari del Pdl, ma cʼè chi
invita a non cadere nella trappola: Si tratta di «una provocazione», è la lettura del senatore
Maurizio Sacconi: «È una evidente operazione politica trasversale di coloro che vogliono
il voto anticipato, confidando
nella vittoria della sinistra»,
spiega. «Si tratta di uno spregiudicato tentativo volto a
creare un vuoto politico in un
difficile passaggio della nostra
vita repubblicana, che non può
trovare disponibilità – o, peggio
ancora, compiacenza – nel
centrodestra». Concorda con
questa lettura Fabrizio Cicchitto: «Ha ragione Sacconi: è
evidente che la incredibile forzatura del voto palese viene
messa in opera da quella parte
di Pd che vuole fare cadere il
governo per andare ad elezioni
anticipate essendo sicura della
vittoria. Lʼultima cosa che il Pdl
può fare, pur condannando
questa prevaricazione, è quella
di cadere in una trappola di
questo tipo». Il ministro De Girolamo commenta: «LʼItalia si
dimostra una democrazia “contra personam” dove è possibile
anche cambiare i regolamenti
quando non fanno comodo.
Una cosa vergognosa per tutti i
cittadini che credono nelle istituzioni democratiche. Credo
che sia un gesto di irresponsabilità e di incoscienza, di cui
però i nostri alleati di governo
si assumeranno la responsabilità di fronte al Paese». Ore di
tensione si prospettano ora tra
Berlusconi e i “governativi”.
Sono in molti a sollecitare una
parola chiara dal segretario:
«Ora Alfano dica da che parte
sta». Per Maurizio Gasparri, «è
un momento oscuro per la democrazia. Si strappano i regolamenti e la Costituzione pur di
colpire Berlusconi. Di fronte a
questa vergogna, a palesi, clamorose, inaccettabili illegalità
le risposte sul piano del diritto
e della politica sono doverose.
Lʼaggressione a Berlusconi ha
superato il livello tollerabile».
La Russia di Putin non è lʼUrss: ricordato Salamov,
che raccontò il terrore dei gulag
Antonio Pannullo
La Russia democratica fa i conti col
suo passato. A differenza dellʼUnione
Sovietica, oggi la nazione guidata da
Vladimir Putin non rimuove, non epura,
non nega: una targa per Varlam Salamov (amico di Pasternak e Solgenitsin), lʼautore dei “Racconti della
Kolyma” che, insieme ad “Arcipelago
Gulag” di Alexandr Solgenitsin, svelarono al mondo intero lʼorrore del gulag
staliniano, è stata inaugurata oggi a
Mosca, nella Giornata in ricordo delle
Vittime della repressione politica, per
iniziativa del museo della storia del
Gulag, della ong Memorial e altre organizzazioni. La targa è stata affissa alla
casa dove il grande scrittore – lui
stesso imprigionato per 17 anni nei
campi di prigionia sovietici - abitò per
un periodo della vita: «Salamov ha vissuto in questa casa dal 1934 al 1937,
tra due arresti», vi si legge. Arrestato
nel 1931 e condannato a 3 anni di prigione negli Urali, tornato a Mosca dopo
la sua liberazione, Salamov fu riarrestato nel 1937, al culmine del Grande
Terrore e condannato a 5 anni nei
campi della Kolyma, nella Siberia
orientale dove il termometro tocca i
meno 50 gradi.
Durante la detenzione fu arrestato una
terza volta e condannato ad altri 10
anni per aver elogiato lo scrittore russo
emigrato in Francia Ivan Bunin. I “Racconti della Kolyma”, che raccontano
lʼesistenza di stenti e morte dei suoi
compagni detenuti, furono proibiti in
epoca sovietica ma circolavano in
forma clandestina. Si tratta del primo
monumento allo scrittore nella capitale
della Russia, dove la memoria delle repressioni è spesso stata rimossa dalla
nomenklatura comunista.
Saccomanni si autoassolve: del tutto marginali
le critiche alla legge di stabilità
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Secolo
d’Italia
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Gli 007 italiani?
Si selezionano online.
Seimila curriculum
al sito dei servizi
Redazione
«Abbiamo tutte le carte in regola
per agganciare la ripresa», è un
Saccomanni ottimista e carico di
autostima («ci vuole un coraggio
enorme in questo Paese a fare il
ministro dell'Economia») quello
che ieri ha parlato alla Giornata
del risparmio dopo gli attacchi trasversali piovuti sulla legge di stabilità con la doccia fredda della
Banca d'Italia. È rimasto l'unico a
difendere la maxi-manovra targata Letta?, chiedono perfidi i
giornalisti. E lui, parlando a banche e fondazioni, respinge gli attacchi definendo «del tutto
marginali» le critiche mosse alla
legge di stabilità («che definisce
nel triennio 2014-16 sgravi fiscali
per 16,5 miliardi») e assicurando
che le risorse reperite sono state
«individuate in modo tale da minimizzare l'impatto negativo sull'economia». Una risposta che
suscita l'ilarità di Renato Brunetta
che su Twitter commenta: "Vive
proprio su Marte. Fa tenerezza...". Reduce dallo scontro
con Alfano sul nodo della riduzione dell'uso del contante, il titolare dell'Economia infila gli
occhiali rosa e disegna per il
Paese un percorso di crescita che
«si porterà su livelli ancora supe-
riori (rispetto al +1,1% previsto
l'anno prossimo) a partire dal
2015». Ciò non significa allentare
il rigore dei conti perché — ha
detto – «l'indebitamento netto
deve restare entro la soglia del
3% del Pil, ma il rispetto di tale
obiettivo non è sufficiente: il disavanzo strutturale deve tendere
verso il pareggio, il peso del debito deve ridursi». Poi ha aggiunto
che non ci sono soluzioni semplici
per reperire ulteriori risorse per
concedere sgravi fiscali più ampi,
«abbiamo di fronte un sentiero
stretto». A contribuire al calo del
fisco dovrà essere il processo di
spending review, che il ministro
definisce «cruciale». Poi si è rivolto agli istituti di credito: «Le
banche italiane non avranno bisogno di ricorrere a nessuno dei
meccanismi di risoluzione di cui
tanto si parla stabiliti dalla Ue e
che prevedono un intervento pubblico e possibili perdite ai creditori
privati in caso di crisi». Il coraggio
però non basta, secondo Maroni.
«Dopo le critiche della Banca
d'Italia alla legge di stabilità se io
fossi il ministro Saccomanni penserei a dimettermi», ha detto il segretario della Lega bollando il
ministro come «'inadeguato».
Redazione
Con un secolo e mezzo di ritardo, diventa realtà un antico sogno dei sultani ottomani, quello di collegare Asia
e Europa con un tunnel sotto il Bosforo. La Turchia ha celebrato i 90
anni della Repubblica fondata da
Mustafa Kemal Ataturk inaugurando
"Marmaray", uno dei progetti faraonici targati Erdogan. Il tunnel ferroviario sotto il Bosforo - lungo 14
chilometri, 1,4 dei quali sott'acqua costato 3 miliardi di euro, consente di
passare in 4 minuti da una sponda all'altra, da un continente all'altro. Definito il "cantiere del secolo" dal
premier turco, è stato realizzato in
collaborazione con il Giappone che
ha fornito tecnologia e finanziamenti.
La galleria è la più profonda del
mondo sott'acqua, a meno 62 metri.
Darà un po' di ossigeno al traffico infernale della megalopoli (17 milioni di
abitanti), trasportando ogni giorno un
milione di persone. I lavori sono iniziati nel 2005, sotto il governo di Erdogan, grande ammiratore degli
antichi splendori ottomani. Sono finiti
con 4 anni di ritardo, a causa della
scoperta sul percorso di innumerevoli
tesori archeologici. La realizzazione
del primo dei "folli" progetti di Erdogan per Istanbul (il Terzo Ponte sul
Bosforo, l'aeroporto piu' grande del
mondo, un nuovo "canale di Panama" di 50 km fra Mar Nero e Mare
di Marmara lungo il Bosforo,
un'enorme moschea) è stata accompagnata da forti polemiche. I giovani
scesi in piazza contro Erdogan in giugno denunciano la speculazione immobiliare di faccendieri vicini al
potere, la distruzione della natura, la
cementificazione della megalopoli
turca. Per la Camera degli Architetti e
degli Ingegneri di Istanbul il tunnel,
realizzato in un'area a forte probabilità sismica, non avrebbe un sistema
elettronico di sicurezza. Tutte critiche
seccamente respinte dal ministro dei
Apre il primo tunnel sotto il Bosforo
che collega Asia ed Europa in 4 minuti
Valeria Gelsi
Strano a dirsi, ma per fare lo 007
bisogna inviare il curriculum online. Il sistema, comunque, funziona visto che in quattro mesi il
sito ufficiale dei servizi segreti,
www.sicurezzanazionale.gov.it,
ne ha ricevuti 6mila. Ma non
basta: ieri il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, il Dis,
ha iniziato dalla Sapienza di
Roma un tour delle università italiane per farsi conoscere meglio e
proporsi come datore di lavoro
per i laureandi eccellenti. Anche i
servizi italiani, dunque, hanno bisogno di svecchiarsi e di acquisire
nuove
professionalità
adeguate alle sfide poste da uno
scenario mondiale in velocissimo
mutamento. Da qui l'iniziativa "Lavora con noi", che è stata lanciata
nel giugno scorso e che si conclude oggi. «Se vi sentite motivati,
pronti ad accettare la sfida e a lavorare in contesti in continua evoluzione, a difesa degli interessi
vitali del Paese e dei suoi cittadini
contro vecchie e nuove minacce,
potete inviare il vostro curriculum», recita l'annuncio messo sul
web, rivolto a profili di specialisti
nei settori della cyber-defence,
dell'economia e dell'energia. Dei
seimila candidati solo poche decine otterranno l'ambito ruolo nei
servizi, ma la ricerca continua per
il futuro con quel "roadshow" partito ieri dalla Sapienza. Del resto,
già da alcuni anni si sono moltiplicati i corsi e i master nel settore e
sono attive delle convenzioni con
le università che segnalano al Dis
i laureati più promettenti.
Trasporti Binali Yildirim, «è il posto
più sicuro di Istanbul», ha assicurato.
Istanbul, che ospita quasi un quarto
della popolazione turca, sarà la
chiave delle tre grandi elezioni dei
prossimi 15 mesi - amministrative,
presidenziali e politiche - che decideranno il futuro di Erdogan.
Tunisia, ora la strategia qaedista
è quella di allontanare i turisti
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Antonio Pannullo
Un uomo si è fatto esplodere nella
nota località turistica tunisina di
Sousse, facendosi saltare in aria
sulla spiaggia antistante uno dei più
celebri alberghi, il Riad Palm. L'attentatore suicida aveva una cintura
esplosiva. Secondo le prime informazioni, non ci sarebbero vittime,
oltre all'attentatore. Secondo quanto
ha appreso l'Ansa, l'uomo si è presentato all'ingresso dell'hotel cercando di entrare, ma è stato
allontanato dagli uomini della sicurezza perché non indossava il cinturino giallo che viene dato, al
momento della registrazione, agli
ospiti del Riad Palm, frequentato
quasi esclusivamente da turisti, che
sono i soli autorizzati a usare i servizi dell'albergo. Al rifiuto della sicurezza l'uomo si è allontanato di
poche metri e si è fatto saltare in aria.
Un altro attentato suicida è stato
sventato a Monastir, davanti al mausoleo che celebra il primo presidente
tunisino, Habid Bourghiba. Lo riferisce una radio locale. Il Mausoleo
viene considerato uno dei più importanti monumenti civili della Tunisia.
L'uomo che avrebbe tentato di com-
Secolo
d’Italia
Attentato, arrestati
cinque esponenti
della minoranza
musulmana cinese
piere l'attentato è un ragazzo di 18
anni. È stato arrestato, e insieme a
lui un'altra persona: nel suo zaino, gli
agenti hanno trovato un ordigno
esplosivo pronto a scoppiare. Nel
momento dell'arresto e quando è
stato chiaro il motivo, le molte persone che stavano entrando nel mausoleo sono fuggite in preda al
panico. La strategia sembra quella di
far fuggire i turisti dal Paese: Sousse
è una delle località turistiche più rinomate della Tunisia e la sua "corniche", la strada che corre parallela
alla spiaggia, ospita almeno una
dozzina di hotel e resort di lusso, che
per quasi tutto l'anno sono meta di
stranieri. Capoluogo dell'omonimo
governatorato, si trova a circa 150
chilometri a sud di Tunisia e si affaccia sul golfo di Hammamet. Una
delle mete preferite dai turisti (che
vengono in maggioranza dai mercati
del centro e nord Europa) è la Medina, inserita nel patrimonio mondiale dell'Unesco. Quanto accaduto
conferma i timori delle scorse settimane, secondo i quali potenziali
obiettivi dei terroristi islamici potevano essere le più importanti località
turistiche del Paese. La Borsa di Tunisi, che pure aveva aperto in lieve
rialzo, ha accusato il contraccolpo
negativo delle notizie sugli attentati
di Sousse e Monastir. A quanto si è
poi appreso, molti turisti europei
stanno in queste ore lasciando
Sousse.
“Lectio magistralis” di Aung San Suu Kyi all'ateneo
di Bologna: "Politica è percorso spirituale»
Redazione
Conferita al Premio Nobel per la
Pace nel 1991, Aung San Suu Kyi,
la laurea ad honorem in Filosofia
dell'Università di Bologna. La leader
politica birmana ha ricevuto il titolo,
con rito medievale, nell'Aula Magna
dell'ateneo dal rettore, Ivano Dionigi. Nella Laudatio, pronunciata
dallo stesso Dionigi, San Suu Kyi accolta da un lunghissimo applauso
- viene definita una «leader politica
che ha fatto della democrazia e
della libertà la prima e unica ragione
della propria vita, anteponendo la
causa del suo popolo alla causa
personale, affettiva e familiare. Una
testimone - viene sottolineato ancora - della non violenza che, con il
suo messaggio e il suo esempio si
è imposta all'attenzione del mondo
intero fino a conseguire il Premio
Nobel per la Pace». Quanto alla
laurea ad honorem in Filosofia, proposta nel 2000 dal preside della facoltà di Lettere, Walter Tega e fatta
GIOVEDì 31 OTTOBRE 2013
propria dall'allora rettore, Fabio Roversi Monaco, puntualizza la Laudatio, «la riflessione spirituale e
politica di Aung San Suu Kyi è stata
così alta, decisiva ed esemplare da
imporsi all'attenzione non solo delle
singole coscienze ma anche delle
istituzioni e dei governi e ha ispirato, da protagonista, anche il
mondo della cultura e delle arti,
dalla musica al cinema. Questa laurea in Filosofia - viene aggiunto rende il dovuto merito a chi, come
la signora Aung San Suu Kyi, ha
fondato la politica sui principi». Oltre
a ricevere la laurea ad honorem, il
Nobel birmano ha aperto il
926esimo anno accademico dell'Alma Mater Studiorum-Università
di Bologna tenendo una lectio magistralis parlando di politica «perché
sono una politica». Una politica che
«non dovrebbe essere solo un percorso pratico, ma morale e spirituale». Aung San Suu Kyi ha
spiegato come in Birmania ci sia un
grande rispetto per lo studio e la
saggezza che sono la strada per la
salvezza. Poi, nel ripercorrere la sua
vicenda umana e politica ha ribadito
di non essere interessata a condannare «ma alla riconciliazione. Le
condanne tendono ad aumentare le
difficoltà ad alimentare l'odio e la
paura. Non ho mai odiato i militari ha detto ricordando la dittatura militare in Birmania e l'alto livello del
suo Paese prima di questa - Ma ora
non è il tempo per l'amarezza, abbiamo l'opportunità di andare
avanti». Al termine della cerimonia il
nobel ha chiesto in particolare la vicinanza da parte dell'ateneo bolognese alle università del suo Paese.
Dopo la fine della cerimonia Aung
San Suu Kyi è passata a salutare gli
studenti che avevano seguito la cerimonia in video dall'adiacente Aula
Absidale. I ragazzi le hanno posto
alcune domande a cui lei ha risposto.
Redazione
Cinque persone sono state arrestate
in Cina per l'attentato di lunedì scorso
in piazza Tienanmen a Pechino. «Gli
arresti sono stati fatti dieci ore dopo i
fatti, che ormai sono qualificati come
attacco terroristico», ha sottolineato
la tv Cctv, ma come al solito le autorità ne danno notizia giorni dopo. La
Cctv ha aggiunto che i tre terroristi
che erano a bordo dell'auto che ha
preso fuoco su piazza Tiananmen
dopo aver travolto la folla, sono stati
identificati. Si tratta - come si pensava - di una famiglia di uighuri: un
uomo, sua moglie e sua madre.
Anche i cinque arrestati appartengono alla minoranza etnica musulmana del nordovest. Nella vettura
usata per l'attentato, ha aggiunto
l'emittente, gli agenti hanno trovato
delle taniche di benzina, due coltelli
e delle sbarre di ferro, oltre a delle
bandiere che - secondo gli inquirenti
- «inneggiano alla guerra santa». La
presidente del Congresso mondiale
degli Uighuri, Rebiya Kadeer, ha
espresso la propria preoccupazione
per le conseguenze che potrebbero
avere le accuse rivolte dalle autorità
cinesi alla minoranza etnica musulmanaoriginaria del Xinjiang, nel nordovest della Cina. «Il governo cinese
- sostiene Kadeer in una dichiarazione diffusa negli Usa, dove vive in
esilio - non esiterà a diffondere una
versione falsa dell'incidente di Pechino per imporre nuove misure repressive agli uighuri». Gli uighuri
lamentano di essere stati ridotti in minoranza sul loro territorio dalla massiccia immigrazione cinese degli
ultimi decenni e di essere stati lasciati
ai margini dello sviluppo economico.
Troppa tv, troppe ore al computer
e ai cellulari: è allarme, a rischio i bambini
GIOVEDì 31 OTTOBRE 2013
Secolo
5
d’Italia
Redazione
Dalla tv allo smartphone, da
internet alle chat i bambini dell'era digitale sono dominati da
una esposizione ai media ventiquattr'ore alle settimana.
Negli Usa, dagli otto ai dieci
anni spendono circa otto ore al
giorno usando i diversi mezzi
digitali, gli adolescenti arrivano
ad usarli fino a undici ore al
giorno. I ragazzi dai 12 ai 17
anni hanno un cellulare e
grossomodo tutti i teenagers
usano messaggini e chat. «È
ora di cambiare il modo con
cui li usano», sostengono i pediatri della American academy
of pediatrics (Aad) che pubbli-
cano una guida dedicata a genitori, pediatri e scuole per arginare la mancanza di regole
nelle famiglie sull'uso “ragionato” di questi mezzi. È la
“dieta dei media”, lanciata al
congresso nazionale di Orlando e ora sull'edizione online
di Pediatrics, indispensabile
perché è divenuto urgente «un
approccio salutare all'uso dei
media da parte dei bambini
potrebbe minimizzare i danni
potenziali di tali mezzi», ha
spiegato Marjorie Hogan, fra
gli autori del documento. «Si
deve promuovere una dieta
dai media e i genitori, gli educatori e i pediatri possono par-
tecipare all'educazione all'uso
dei media, aiutando i ragazzi a
fare buone scelte nel consumo
dei mezzi digitali». La guida invita i genitori ad avere un ruolo
attivo nell'uso di tali mezzi da
parte dei piccoli, visionando
con loro siti e chat e discutendone i valori. Le famiglie dovrebbero
fare
una
pianificazione pratica oraria
quotidiana, escludendo l'uso
dei media durante i pasti e
quando si avvicina l'ora di andare a dormire. Niente tv in
camera e massimo una o due
ore complessive fra pc, tv, cellulari e tablet. I medici dovrebbero anche ricordare a
genitori e ragazzi quali sono i
rischi connessi a tali cattive
abitudini. Gli specialisti americani incoraggiano anche le
scuole a fare un uso innovativo delle tecnologie per aiutare
i
processi
di
apprendimento, dando però
regole chiare ai docenti su
quanto tempo usare i computer nelle classi. L'Aap conclude ricordando che l'uso
eccessivo dei media è associato ad obesità, perdita di
sonno e a comportamenti aggressivi.
Redazione
Una società, quella attuale, in cui
il “degrado etico” finisce per avere
l'effetto di “sdoganare” la prostituzione che diventa così, soprattutto nell'ottica dei più giovani,
una nuova “opportunità'”. È in
questa cornice che, secondo il
sociologo Franco Ferrarotti e la
psicoterapeuta Mariarita Parsi, va
contestualizzata la vicenda delle
due ragazzine romane, liceali di
14 e 15 anni, convinte a prostituirsi in un appartamento di un
quartiere “bene” della Capitale in
cambio di ingenti ricompense. Si
tratta, ha affermato Ferrarotti, del
segnale di un «degrado morale di
tutto uno spaccato sociale», dovuto a un «equivoco di base: il
punto è che si sta sempre di più
interpretando il concetto di libertà
di comportamento in termini di “libertinismo”, che è invece cosa
del tutto diversa». Ciò che colpisce, ha rilevato, «non è solo la
giovanissima età delle ragazze,
ma anche il dato relativo alle loro
origini sociali non indigenti: le ragazzine hanno deciso di prostituirsi, infatti, non perché spinte
dalla povertà, bensì per avere la
disponibilità economica per acquistare droga o beni». Dunque,
ha sottolineato, «siamo di fronte
a una situazione di degrado morale e, ancora una volta, emerge
come la posizione sociale non sia
garanzia di integrità di valori». E
proprio questo degrado etico, ha
messo in guardia Parsi, porta
oggi a vedere la prostituzione o
l'attività da “escort” come un
«nuovo “marketing sessuale” che
i giovani, spesso, considerano in
qualche modo lecito, leggendo in
esso addirittura una “opportunità”». Le ragazzine romane, pur
essendo due studentesse,
hanno comunque deciso di dire
sì alla vendita del proprio corpo
per avere un guadagno: «Ciò indica anche – ha rilevato l'esperta
– come la scuola quale luogo di
educazione non basti a far sì che
i valori etici si radichino nei giovani, in questo caso anche per la
mancanza nei programmi scolastici di una specifica educazione
alla sessualità consapevole».
L'allarme dei sociologi: il degrado etico
ha sdoganato la prostituzione
Lo smartphone
sarà su misura
Redazione
Lo smartphone “su misura”, da
assemblare pezzo per pezzo,
come in una costruzione dei
Lego, potrebbe essere la risposta del futuro ad utenti sempre
più esigenti. A questo punta Project Ara, piattaforma appena
svelata da Motorola (la cui divisione Mobility è di proprietà di
Google dal 2011) che permetterà di creare cellulari “smart” in
cui ogni parte fisica, dalla batteria a ogni altro sensore immaginabile, si trasforma in un blocco
a sé che può essere singolarmente scelto e in futuro anche
sostituito con moduli più avanzati. Project Ara amplifica sul
piano complessivo dell'hardware quello che Moto X, il
primo smartphone della partnership Google-Motorola lanciato
quest'estate negli Usa, già fa per
il design. Oltre a proporre
un'esperienza totalmente “Google-centrica”, Moto X può essere
ordinato a proprio gusto e “somiglianza”, variando materiali e
colori della scocca. La piattaforma Ara va oltre e fa propria
l'intuizione del “Phoneblock”, il
telefonino “modulare” del designer olandese Dave Hakkens
che è infatti partner di Motorola
in questa operazione. Ara consentirà, forse già entro un anno,
di creare il proprio telefonino assemblandone le diverse componenti.
L'incendio al 118 di Firenze, Mugnai (Pdl): un episodio
che sconsiglia la centrale unica di pronto soccorso
6
Secolo
d’Italia
Redazione
«Il principio dʼincendio verificatosi
alla centrale 118 di Firenze ha dimostrato una cosa: la via della
centrale unica per tutta la Toscana
è rischiosa. Un qualunque accidente o incidente potrebbe paralizzare lʼintera attività regionale di
soccorso in emergenza. Non
penso che ce lo possiamo permettere». Lo sostiene il vicepresidente
della commissione Sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai
(Pdl), che così commenta quanto
accaduto nei locali della centrale
fiorentina del 118, sul lungarno
Santa Rosa, dove si sono sviluppate fiamme pare a seguito di un
guasto elettrico. Sulla vicenda
lʼesponente del Pdl annuncia unʼinterrogazione, ma intanto anticipa le
proprie valutazioni: «È chiaro –
dice – che il fatto andrà ad inserirsi
inevitabilmente nel dibattito che
ancora si trascina su come riorganizzare il sistema dellʼemergenza
in Toscana. Speriamo che non lo
prolunghi ancor di più». Sì, perché,
se un errore macroscopico è stato
fatto da parte dellʼassessore regionale alla Sanità Luigi Marroni, questo, secondo Mugnai, è nellʼ«aver
fatto incistare questa vicenda a
suon di slittamenti, commissioni,
valutazioni, osservazioni e deduzioni che dalla scadenza indicata
in un primo momento al gennaio
scorso per la decisione ci ha portato dritti fino ad oggi, peraltro
senza un orizzonte temporale
certo». Insomma, qui si va per le
lunghissime. Gli effetti? Nefasti:
«Si sta creando un fenomeno –
sottolinea Mugnai – che è quello
delle centrali tutte una contro lʼaltra, e dei politici che tirano lʼacqua
ciascuno al proprio territorio,
spesso anche mettendo le altre
centrali in cattiva luce a vantaggio
della propria. È un giro di dispetti
che nuoce al sistema e alla sua
credibilità e che si deve unicamente allʼimmobilismo e allʼincapacità di governo che caratterizza la
Giunta toscana di centrosinistra su
questo come, purtroppo, su altri
fronti. Il punto fermo rimane: passare da 12 centrali a una sola sarebbe
un
azzardo,
una
scommessa giocata sulla pelle
della gente».
Redazione
Dopo lʼinterrogazione rivolta alla
Giunta di centrosinistra della Regione Puglia a giugno scorso, il
vicepresidente
vicario
del
gruppo Pdl Erio Congedo torna
sul problema dei canali intasati
da alghe e rifiuti nelle marine di
Ugento, rimasto irrisolto e nel
frattempo aggravatosi nel corso
dei mesi estivi. «Purtroppo,
come previsto, lʼestate e il caldo
hanno peggiorato la situazione
dei canali a Ugento - sottolinea
amaramente - e il ristagno di
acque putride, derivante dallʼostruzione causata da alghe e
rifiuti, ha determinato un danno
enorme sia dal punto di vista
strettamente ambientale, sia da
quello turistico. Una stagione
estiva che per fortuna ha fatto
registrare numeri comunque
soddisfacenti, ma che ha costretto alla convivenza con que-
sta non gradevole situazione i
turisti e i residenti delle marine
ugentine, che hanno offerto un
biglietto da visita indegno per un
contesto tra i più apprezzati del
Salento. Nonostante avessi sollevato il problema, con unʼinterrogazione, alla vigilia dellʼestate,
non cʼè stato il necessario intervento di manutenzione da parte
del consorzio di bonifica Ugento
e Li Foggi, che non è apparso
certo più efficace per lʼazione del
commissario, unico per tutti i
consorzi di Puglia e forse impossibilitato a vigilare e agire su
tutte le situazioni. Ma, oltre al pericolo reale di carattere economico per un territorio che vive di
turismo, mi pare che si possa
parlare a questo punto anche di
una emergenza igienico-sanitaria che né il presidente Vendola,
né gli assessori al ramo, né il
commissario, possono permet-
tersi di ignorare ancora. Non si
tratta più di un caso di ordinaria
gestione, ma della necessità di
un intervento straordinario e urgente che eviti danni ulteriori. Mi
auguro - conclude Congedo che venga finalmente presa a
cuore questa situazione, i cui risvolti hanno ormai profili probabilmente
meritevoli
di
attenzione da parte della magistratura».
In Puglia emergenza igienico-sanitaria
per i canali intasati da alghe e rifiuti
GIOVEDì 31 OTTOBRE 2013
Roma, vinta la battaglia contro
la pseudo-privatizzazione
di Villa Pamphili, che non ci sarà
Redazione
«Villa Pamphili resterà pubblica. Il Consiglio del Municipio XII ha infatti approvato un
ordine del giorno con il quale
chiede che venga istituito un
soggetto totalmente pubblico
per gestire la villa. Abbiamo
vinto la battaglia contro la
fondazione». Lo dichiara
Marco Giudici, consigliere di
La Destra e presidente della
commissione Trasparenza
del Municipio XII, che aggiunge: «La maggioranza di
centrosinistra,
presidente
Maltese compresa, ha fatto
un passo indietro rispetto all'inizio della consiliatura,
quando la stessa presidente
aveva parlato di fondazione,
sia nelle linee programmatiche, che a mezzo stampa,
dove aveva anche descritto
un modello di gestione a
forte valenza privatistica.
Quello raggiunto ora è un
grande risultato a tutela di un
nostro patrimonio storico e
ambientale di valore inestimabile. Ora dobbiamo lavorare per garantire una
gestione più efficente della
villa, anche attraverso la partecipazione delle associazioni e dei cittadini. È
necessario, però, che tutte le
forze in campo vengano
coinvolte affinché la villa sia
valorizzata al meglio - conclude Giudici - ed al suo interno sia garantito un livello
accettabile di sicurezza».
“Disney on Ice” ritorna in Italia e triplica gli show:
molte le sorprese a Milano, Torino e Roma
Secolo
GIOVEDì 31 OTTOBRE 2013
d’Italia
Roberto Mariotti
Le fiabe sul ghiaccio di “Disney on Ice”
tornano in Italia: tre le tappe nel mese di
novembre a Milano (Mediolanum Forum,
7-10), Torino (Palaolimpico, 15-17) e
Roma (Palalottomatica, 21-24). Molte le
novità del nuovo show “Un mondo di fantasia”, fra le quali la più attesa è la presenza dei protagonisti di “Cars”, al debutto
sul ghiaccio: Carl Attrezzi, Saetta
McQueen e Sally saranno chiamati ad aggiustare l'auto sulla quale Topolino e Minnie viaggeranno fra le storie della
“Sirenetta”, di “Trilli” e di “Toy Story”. Molte
le novità anche dal punto di vista tecnico,
come la presenza per la prima volta di una
pattinatrice italiana nel cast internazionale
e soprattutto l'uso di una tecnologia completamente computerizzata per le luci:
queste – progettate dal premio Emmy
Peter Morse – seguiranno automaticamente i personaggi sugli ottocento metri
quadri di ghiaccio grazie a chip inseriti nei
costumi. Nuova infine anche la location
milanese, il Forum di Assago: «È un onore
essere finalmente ospitati nello spazio dei
grandi eventi pop», dice il produttore ita-
liano Ermes Bonini. Il ritorno di Disney On
Ice segna un record di prevendite (25mila
solo a Milano) tale da convincere i produttori a triplicare gli appuntamenti del weekend a Roma e Milano. Fra le chiavi del
successo anche una politica dei prezzi (rimasti inalterati dal 2007 a oggi) pensata
per coinvolgere tutta la famiglia, come
spiega l'organizzatore Maxmiliano Bucci:
«Così in 7 anni di produzioni italiane ab-
biamo avuto oltre 600mila presenze», rivela a margine della presentazione. Risultati che si spiegano con una produzione
imponente che non ha tralasciato alcun
particolare (come l'uso dei doppiatori italiani originali dei film Disney) per un investimento che solo in Italia supera i tre
milioni di euro: «Il nostro scopo è creare
un'esperienza indimenticabile», conclude
Bonini.
Raphael Gualazzi torna in campo rileggendo
“Svalutation”, brano simbolo degli anni '70
Redazione
Raphael Gualazzi rilegge “Svalutation”
di Adriano Celentano. Il brano simbolo
degli anni Settanta viene ripreso dall'artista in una cover contenuta nel suo
nuovo ep Rainbows, che è uscita in digitale su etichetta Sugar. La panoramica su inflazione, crisi politica e
malcostume urbano, portata al successo da Celentano nel 1976, rivive con
la voce graffiante e le note di Gualazzi
che resta fedele alla ritmica del brano,
aggiungendo un vorticoso finale strumentale in synth. Oltre a “Svalutation”,
l'ep contiene anche “Rainbows”, il brano
sigla di “Che tempo che fa” che dà il titolo all'album digitale, l'inedito Legba e,
“giocando” ancora con la musica degli
anni passati, “Il mare”, cover in italiano
Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale
Editore
SECOLO DʼITALIA SRL
Fondatore
Franz Turchi
d’Italia
Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76
Consiglio di Amministrazione
Tommaso Foti (Presidente)
Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato)
Alessio Butti
Antonio Giordano
Mario Landolfi
Ugo Lisi
7
di “La Mer”, classico di uno dei grandi
chansonnier della musica popolare
francese, Charles Trénet. Il brano del
1946 vuole essere un omaggio alla
Francia, terra che da sempre ha accolto
l'artista di Urbino con grande entusiasmo e che vedrà anche l'uscita dell'ep
in versione sia fisica che digitale. Oltre
a proseguire la collaborazione con
Fabio Fazio, Gualazzi porta avanti il suo
tour internazionale: in Italia sarà il 4 novembre a Bari, il 6 novembre a Trieste,
il 15 novembre a Roma, il 16 novembre
a Bergamo e il 3 dicembre a Milano.
Gualazzi è ormai uno dei più quotati
cantautori italiani. Si è affermato nel
2011 vincendo la categoria Giovani del
Festival di Sanremo con il brano “Follia
d'amore”.
Direttore Politico Marcello De Angelis
Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà
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7 agosto 1990 n. 250