Il soldato Francese

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Il soldato Francese
Il soldato Francese
Nelle caserme, la sveglia veniva data alle 6 del mattino in estate (1 aprile - 30
settembre) e alle 7 in inverno. La soupe (rancio) veniva servita alle 10 del mattino e
un'altra volta nel pomeriggio, alle 16 in estate e alle 17 in inverno.
La razione giornaliera doveva servire per due pasti, quindi le proporzioni della ricetta
si devono intendere per due persone, in quanto corrispondono ad una razione
completa, ma sembra che la soupe a base di carne venisse in realtà cucinata una sola
volta al giorno, e quindi con una quantità maggiore di carne, mentre la sera si
consumava una zuppa di soli legumi, oppure patate cotte al burro con delle cipolle.
Da un manuale militare dell'epoca:
"Titolo 2. Viveri-Carne.
Art. 1. La carne deve essere due terzi di manzo (bue) e un terzo di mucca (vacca) o
montone.
La distribuzione si deve fare con le stesse formalità di quella del pane, agli stessi
individui, e secondo la stessa tariffa, a seconda dei gradi.
La razione è di otto once.
La pesata deve essere fatta in blocco per compagnia.
Gli animali dovrebbero, per quanto è possibile, essere abbattuti alla vigilia Le teste,
fegati e coratelle entrano nella distribuzione.
Art. 2. Quando il servizio di carne fresca e soppiantato da delle carni salate tratte dai
magazzini di rifornimenti straordinari, esse si distribuiscono in ragione di: Il bue
salato in ragione di otto once per razione;
Il lardo salato in ragione di sei once.
Si raccomandava di utilizzare sempre una marmitta di ferro bianco per la cottura della
soupe.
La razione di carne comprendeva tutte le parti commestibili della bestia, tolte le ossa,
e cucinare la carne direttamente sul fuoco, allo spiedo, era considerato meno valido,
perché faceva colare il grasso facendo così perdere le sostanze nutritive, come si
riteneva all'epoca, e vi ricorreva solo in caso di necessità, mentre il pollame e i
volatili venivano più spesso fatti allo spiedo.
Anche il pane da mettere nella zuppa venne in seguito regolamentato, come
particolare gratificazione, e alla razione quotidiana per ogni soldato venne aggiunto
"un mezzo quarto di chilogrammo (125 grammi) di pane di frumento bianco e
raffermo per essere tagliato nella zuppa
Il chirurgo Percy ha lasciato una buona descrizione del suo pasto quotidiano, a base
di "soupe" più o meno regolamentare: "abbiamo preparato il nostro pranzo, una
buona zuppa al lardo e un montone con una gallina (poule), tutto questo è mangiato
in piedi, un grosso albero per tavolo. Abbiamo fatto fondere due grosse tavolette di
brodo in una grande pentola d'acqua bollente; ho trovato questa zuppa buona e
saporosa.. questa sera ho mangiato una zuppa abbondante, in seguito una libbra di
buon pane con del burro, ho bevuto due bicchieri d buon vino rosso, ho avuto una
eccellente tazza di caffè con l'acqua fatta nella mia caffettiera di campagna"44.
I soldati non disponevano di stoviglie per i loro pranzi: il rancio veniva servito in
della grosse gamelle attorno alle quali trovavano posto sei o otto uomini, ciascuno dei
quali, a turno, prendeva una cucchiaiata di zuppa facendo un passo avanti e poi
tornava indietro, piegato in avanti per non sporcare l'uniforme o la camicia.
Sembra che solo la Guardia Imperiale, notoriamente la meglio fornita dell'esercito,
disponesse di gamelle individuali per mangiare.
Carne allo spiedo e in padella.
Tra i militari si consigliava di ricorrere alla cottura delle carne allo spiedo
direttamente sul fuoco solo in caso di necessità, poiché il sistema di cottura faceva
colare il grasso nel fuoco, e all'epoca si considerava che fosse il grasso a contenere le
sostanze nutritive utili al sostentamento della truppa.
Gli arrosti, di più laboriosa preparazione, erano invece d'obbligo nei banchetti civili.
Talvolta la carne, se non veniva utilizzata per la zuppa, veniva cotta anche in padella:
"A mezzogiorno si friggeva con grasso e cipolla in una padellina di ferro la carne
avanzata del giorno precedente e si mangiava così fredda ".