marco pizzicaroli - Istituto Comprensivo Piazza De Cupis

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marco pizzicaroli - Istituto Comprensivo Piazza De Cupis
3 luglio 1982 – 3 luglio 2012
30° Anniversario della scomparsa della
Medaglia d’Oro al Valore Civile
“MARCO PIZZICAROLI”
Aeronautica Militare Italiana
STORIA DELL'AERONAUTICA
MILITARE ITALIANA
La Regia Aeronautica fu costituita il 28 marzo 1923, mentre il
Ministero dell'Aeronautica venne formato il 30 agosto 1925;
l'Aeronautica Militare Italiana fu poi riunita alle altre forze armate
nel Dicastero della Difesa il 4 febbraio 1947.
L'organizzazione
tecnico
-
amministrativa
dell'Aeronautica
Militare Italiana fa capo alle direzioni generali e agli uffici centrali
del Ministero della Difesa;
quella tecnico-militare (enti vari e comandi centralizzati e
periferici) al capo di Stato Maggiore che è responsabile della
preparazione delle forze aeree.
I servizi tecnici e logistici periferici e i reparti operanti dipendono
dai tre comandi di regione aerea che hanno sede, rispettivamente, a
Milano, Roma e Bari.
Il personale dell'Aviazione Militare Italiana è costituito da:
Ufficiali
¾ in
servizio
permanente
e
di
complemento,
dell'Arma
Aeronautica (ruolo naviganti e ruolo servizi);
¾ del Corpo del Genio Aeronautico (ruolo ingegneri, chimici,
fisici, assistenti tecnici);
¾ del Corpo di Commissariato Aeronautico (ruolo commissari e
amministrazione) del Corpo Sanitario;
Sottufficiali
¾ a ferma volontaria e di carriera;
¾ piloti e dei ruoli servizi;
¾ specialisti e assistenti tecnici;
Graduati e militari di truppa a ferma ordinaria e a ferma
volontaria;
¾ dei ruoli servizi;
¾ specialisti e assistenti tecnici.
Gli ufficiali piloti e ingegneri, in servizio permanente, sono
formati all'Accademia Aeronautica di Pozzuoli, frequentata anche
da stranieri;
la Scuola Sottufficiali ha sede presso l'aeroporto di Capua.
La costituzione del primo nucleo dell'Aviazione Militare Italiana
risale al 1884, allorché venne istituito un Servizio Aeronautico
presso il 3º Reggimento Genio, in Roma, divenuto poi Sezione
Aeronautica l'anno successivo e quindi Compagnia Specialisti nel
1887, col compito di gestire qualunque attività di carattere
aeronautico a scopi militari. Attività che allora riguardò soltanto gli
aerostati che già i Francesi avevano impiegato con compiti di
osservazione all'assedio di Maubeuge nel 1794 e che ora, un secolo
dopo, stavano entrando in regolare dotazione agli eserciti. I
soddisfacenti risultati che i primi esemplari Serrati, Volta e Lana
diedero nel corso delle operazioni militari in Eritrea nel 1887 e 1888
determinarono un ampliamento degli iniziali organici di questa
specialità con la trasformazione della Compagnia Specialisti in
Brigata Specialisti nel 1894.
Frattanto, con l'applicazione all'aerostato di un'elica azionata da un
motore era nato il dirigibile.
In Italia, il primo esemplare, del tipo semirigido, realizzato presso
la Brigata Specialisti, effettuò con successo un'ascensione nel 1908
a Vigna di Valle (Roma).
Sette anni dopo lo storico volo dei fratelli Wright lo Stato
Maggiore italiano si convinse dell'importanza che avrebbe potuto
avere l'aeroplano dal punto di vista militare e autorizzò (12
febbraio 1910) l'apertura di una scuola per piloti a Roma
(Centocelle) sotto la direzione del tenente di vascello Mario
Calderara, che aveva conseguito il 12 settembre 1909 il primo
brevetto di pilota, successivamente omologato dalla Fedération
Aéronautique Internationale.
I primi velivoli militari italiani vennero acquistati in Francia e fu
in Libia, alla cui campagna l'aviazione italiana partecipò con 3
dirigibili, un parco di aerostati e 4 flottiglie di aeroplani, che ebbe
luogo il primo volo di guerra della storia, quando il Blériot del
capitano Carlo Piazza si alzò dal campo di Tripoli la mattina del 23
ottobre 1911 per svolgere una missione esplorativa.
Il 17 luglio 1910 era stato istituito il Servizio Aeronautico con un
Battaglione Specialisti con sede a Roma, per aerostati, e il 27 giugno
1912 fu creato il Battaglione Aviatori con sede a Torino, per
aeroplani e scuole. Le prestazioni date dalle prime unità aeree
militari durante la campagna di Libia furono certo modeste:
¾ attività di osservazione, di ricognizione, di collegamento a
raggio limitato;
¾ azioni di bombardamento di valore soprattutto dimostrativo,
in quanto si trattò del lancio di bombe a mano “Cipelli” del
peso di 2 kg.
A pochi mesi dall'intervento italiano nel primo conflitto mondiale,
l'importanza che veniva attribuita all'uso bellico dei velivoli era
sottolineata dalla creazione (7 gennaio 1915) di un autonomo
Corpo Aeronautico Militare. Nel novembre del 1915 le forze aeree
italiane erano costituite da:
¾ 86 aeroplani,
¾ 5 dirigibili
¾ 6 sezioni aerostatiche;
Una Sezione Idrovolanti, istituita già nel 1912, veniva posta alle
dipendenze della Marina. Durante la guerra le industrie italiane
misero a punto ottimi velivoli di propria progettazione, come:
¾ i Caproni da bombardamento
¾ gli SVA per la ricognizione.
Nel dopoguerra lo sviluppo ormai raggiunto dall'aviazione
determinò la creazione dell'Arma Aeronautica (20 aprile 1920) e di
un Commissariato per l'Aeronautica (14 gennaio 1923). Nel 1927 fu
istituita:
¾ a Desenzano la Scuola di alta velocità;
¾ a Orbetello la Scuola di navigazione aerea di alto mare
(1929), in cui si formarono i piloti che compirono le celebri
crociere atlantiche del 1931 e 1933;
¾ a Guidonia il Reparto alta quota (1934);
Presso questi centri vennero conquistati i primati di velocità (709
km/h, dal maresciallo Agello, il 23 ottobre 1934) e di altezza
(17.083 m, dal colonnello Pezzi, il 22 ottobre 1938).
Eccezionale banco di prova per uomini e macchine furono le
pattuglie acrobatiche. L'Aviazione Militare Italiana partecipò alla
campagna etiopica (1935-36) con materiale eterogeneo (ca. 350
aerei) che andava dai residuati della I guerra mondiale fino ai più
moderni Ro 37 da ricognizione e Ca 111 e 133 da bombardamento e
trasporto, mentre i velivoli da caccia erano biplani FIAT CR 20.
Subito dopo le operazioni in Etiopia, equipaggi volontari si unirono
in Spagna alla Aviacion del Tercio (poi Aviazione Legionaria) con
ca. 250 aerei:
¾ bombardieri SM 79, SM 81 e FIAT BR 20;
¾ caccia FIAT CR 32;
¾ assaltatori Ba 65 e ricognitori Ro 37.
All'atto dell'intervento nella II guerra mondiale l'Aviazione
Militare Italiana disponeva di un totale di 3296 aerei (1332
bombardieri, 1160 caccia, 804 ricognitori) dei quali, però, solo la
metà efficienti. La vastità e la dispersione dei vari fronti e,
soprattutto, il modesto potenziale industriale in confronto a quello
degli avversari, determinarono un rapido squilibrio qualitativo e
quantitativo a sfavore delle forze aeree italiane. La linea del
bombardamento era costituita in gran parte dagli SM 79 e BR 20,
la
caccia
era
essenzialmente
basata
sui
biplani
CR
42
(maneggevoli ma non molto veloci e poco armati) e sui primi
monoplani G 50 e MC 200, mentre i più moderni e veloci Macchi
MC 202 esordirono in Africa soltanto nel 1941. I pochi reparti di
assalto e combattimento avevano in linea i monomotori Breda 65 e
i bimotori Ba 88. L'aviazione per l'Esercito era ancora basata sui
vecchi ricognitori Ro 37 e veniva distribuito allora il bimotore
Caproni Ca 311. La ricognizione marittima allineava gli idrovolanti
Cant Z 501 e Z 506. Verso la fine del conflitto entrarono in linea i
caccia MC 205, Re 2005 e G 55 di prestazioni senza dubbio
paragonabili alle macchine alleate.
Nel giugno 1943 l'Aviazione Militare Italiana disponeva di 5000
aeroplani efficienti solo per la metà; situazione che precipitò nel
successivo breve periodo che va fino all'8 settembre, quando sui
campi di volo non se ne contarono che 1306, dei quali solo un terzo
efficienti.
Nel secondo dopoguerra l'Aviazione Militare Italiana fu dotata,
in coincidenza con l'ingresso dell'Italia nella N.A.T.O., di velivoli
ceduti da potenze alleate e in particolar modo dagli Stati Uniti; vari
modelli di aerei americani sono stati e vengono tuttora costruiti da
industrie italiane su licenza americana.
Nel 1961 venne infine costituita la pattuglia acrobatica nazionale
“Frecce tricolori”.
Tra i velivoli in dotazione si ricordano:
¾ caccia intercettori Lockheed F 104 F (Aeritalia);
¾ Lockheed TF 104 G;
¾ cacciabombardieri Aeritalia F 104 S;
¾ Panavia Tornado;
¾ cacciabombardieri ricognitori FIAT G 91 R e FIAT G 91 Y;
¾ intercettori teleguidati (missili) Nike-Hercules;
¾ ricognitori fotografici Lockheed RF 104 G;
¾ radiomisure Aeritalia G 222 RM;
¾ Piaggio PD 808 RM;
¾ Aermacchi MB 339 RM;
¾ antisom Atlantic BR 1150.
Per il trasporto tattico-logistico e antincendio:
¾ Lockheed C 130;
¾ Hercules e Aeritalia G 222;
¾ antincendio Canadair CL 215.
Per la ricerca e il soccorso elicotteri:
¾ Sikorsky HH 3F;
¾ Agusta AB 212.
Per l'addestramento basico elicotteri:
¾ Agusta AMD 500F.
Per il collegamento velivoli:
¾ Piaggio P 180;
¾ Gulfstream GIII;
¾ Dassault Falcon 50;
¾ McDonnell Douglas DC9 30.
Per i rifornimenti in volo velivoli:
¾ Boeing B 707 Tanker.
La Pattuglia Acrobatica vola sugli Aermacchi MB 339/PAN.
Agli inizi degli anni Novanta, come le altre forze aeree occidentali,
l'Aviazione Militare Italiana ha rivisto i propri programmi e
obiettivi a seguito della dissoluzione dell'Unione Sovietica e della
cessazione dell'ostilità tra N.A.T.O. e Patto di Varsavia. Tale
circostanza, unita alle ristrettezze di bilancio derivanti dalla difficile
situazione
italiana,
ha
imposto
una
razionalizzazione
dell'organizzazione, con la diminuzione del numero delle unità
operative e l'accentramento di più unità sulla medesima base.
Inoltre, la partecipazione ai vari fatti d'arme che hanno visto in
prima linea le forze aeree (invasione del Kuwait, missioni
N.A.T.O. in Bosnia e soprattutto nel Kosovo) ha messo in luce
varie carenze nel campo sia dei velivoli che degli armamenti. La
maggiore è senza dubbio quella di velivoli da superiorità aerea,
dovuta allo slittamento del programma Eurofighter, per il quale le
prime consegne ai reparti sono programmate per l'inizio del 2004.
La carenza è stata tamponata tramite il rimodernamento dell'ormai
obsoleto F104 (che grazie all'Aviazione Militare Italiana è divenuto
l'aereo da caccia che ha avuto la permanenza più lunga in unità
operative, con quasi cinquant'anni di servizio) e l'acquisizione di
un'aliquota di caccia Tornado ADV (Air Defense Variant), versione
da difesa aerea del Panavia Tornado, precedentemente in servizio
con la Royal Air Force.
Oltre
alla
già
approvata
acquisizione
dei
Typhoon,
il
rimodernamento delle forze riguarda anche l'avionica linea
Aermacchi MB339 e la linea Alenia AMX, che verranno tutti
allineati allo standard 3. Inoltre i quattro aerorifornitori B707
riceveranno un nuovo equipaggiamento standard per poter
rifornire tutti i velivoli in flotta.
L'acquisizione di C130J e di diciotto Alenia C27J Spartan è
destinata a rinnovare le capacità di trasporto della 46a Aerobrigata,
attualmente
dotazione.
penalizzata
dall'invecchiamento
dei
mezzi
in
La missione balcanica e le esigenze di garantire la sicurezza anche
negli aeroporti da cui partono le missioni hanno peraltro mostrato
la necessità di rinforzare alcuni comparti quali le munizioni
d'attacco, con particolare riferimento alle munizioni guidate ad alta
precisione, e la protezione degli aeroporti dagli attacchi condotti
con armamenti Stand-Off (ovvero con missili o altri armamenti
sganciati da velivoli al di fuori del raggio di azione della difesa
contraerea locale). Va segnalato, inoltre, il completo rinnovamento
della linea di velivoli da collegamento e trasporto autorità con
l’acquisto di due Airbus A319 ACJ (destinati soprattutto al
trasporto del presidente della Repubblica) e di due Dassault
Falcon 900EX.
Nel settore spaziale militare, l'Italia dispone del satellite di
osservazione Helios 1, realizzato congiuntamente con Francia e
Spagna e messo in orbita il 7 luglio 1995. L'Aviazione Militare
Italiana ha inoltre, sempre nei primi anni Novanta, notevolmente
rafforzato la DASRS (Divisione Aerea Studi Ricerche e
Sperimentazione).
Nata
alla
fine
del
precedente
decennio
dall’accorpamento del Reparto Sperimentale di Volo e di altri
reparti
tecnici
(chimico,
medicina
aeronautica
e
spaziale,
armamento, ecc.), la Divisione ha come fine il progresso tecnico e la
sicurezza del volo della forza armata, oltre alle perizie su incidenti
aerei che vengono richieste dai tribunali d’Italia.
Situata a Pratica di Mare, presso Roma, la divisione occupa la
maggiore base dell’Aviazione Militare Italiana, che si estende per
oltre 7500 ettari e impiega 4500 persone. Settori principali della
DASRS sono i collaudi di aerei nuovi o forniti di nuove
apparecchiature di bordo, l’informatica, la medicina aerospaziale,
chimica - fisica dei materiali attraverso prove non distruttive e
accertamento di cause di incidenti. Al centro lavorano ufficiali
dell’Aviazione Militare Italiana specializzati in ingegneria, fisica,
chimica, medicina e biologia, che utilizzano attrezzature altamente
sofisticate. Nella base si trovano anche le infrastrutture di Terra
utilizzate per il satellite di ricognizione militare Helios.
L’Aviazione Militare Italiana ha aperto dal 1997 l’arruolamento
anche alle donne, inizialmente solo per i corsi ufficiali e sottufficiali,
senza distinzione di ruoli rispetto a quelli tradizionalmente svolti
dagli uomini.
Il Museo Storico dell'Aviazione Militare Italiana, costituito nel
1977 presso l'idroscalo di Vigna di Valle (Bracciano, Roma),
ricostruisce attraverso oltre cento velivoli le tradizioni della forza
armata.
STEMMA E ARALDICA
Lo stemma dell'Aeronautica Militare Italiana, sormontato
dall'aquila turrita, simbolo dei piloti militari, racchiude i
distintivi di quattro squadriglie che, nella 1ª Guerra
Mondiale, si misero in luce per abilità, coraggio ed eroismo.
Accompagna lo stemma il cartiglio con il motto "Virtute
Siderum Tenus" - con valore verso le stelle - che sintetizza il
coraggio, la bravura ed il sacrificio di tutti gli Aviatori
italiani.
IL SIGNIFICATO DEI DISTINTIVI
Il
Quadrupede
Chimerico
Alato
con
Fiaccola, con la parte anteriore da leone e
quella posteriore da cavallo, raffigura il
distintivo della "X Squadriglia Farman",
costituita il 1° aprile 1913. Tale reparto
durante la 1ª Guerra Mondiale prese parte a
numerosissime
operazioni
ricognizione
bombardamento
leggero.
successivamente
"27ª
Denominata
e
belliche
di
Squadriglia Aeroplani" eseguì, durante il
primo conflitto mondiale, oltre 900 voli di
guerra.
Il "Grifo Rampante" rappresenta l'insegna
della "91ª Squadriglia da Caccia". Nota
come "Squadriglia degli assi", ebbe tra le
sue file eroi come Francesco Baracca,
Piccio, Ruffo di Calabria e Ranza.
Il "Quadrifoglio" riproduce il simbolo
della "10ª Squadriglia da bombardamento
Caproni", anch'essa impiegata in audaci
azioni belliche durante la Grande Guerra.
Il celebre "Leone di S.Marco" fu adottato
come emblema dalla "87ª Squadriglia
Aeroplani", ribattezzata "La Serenissima"
in omaggio alla città di Venezia. E' di
questa squadriglia l'epico volo su Vienna
al comando di D'Annunzio.
LA BANDIERA
La
Bandiera
di
guerra
fu
consegnata
alla
Regia
Aeronautica il 4 novembre 1923, pochi mesi dopo la sua
costituzione come forza armata autonoma, nel corso della
cerimonia per il quinto anniversario della vittoriosa
conclusione della I Guerra Mondiale, svoltasi presso
l’aeroporto di Roma - Centocelle.
La Bandiera fu consegnata direttamente da Mussolini,
Presidente del Consiglio e Commissario d’Aeronautica,
nelle mani del generale Pier Ruggero Piccio, Comandante
generale dell’Aeronautica.
Si
trattava
della
stessa
bandiera
concessa
all’Arma
Aeronautica del Regio Esercito tre anni prima (R.D. 1485
del 17 ottobre 1920) e decorata con Medaglia d’Argento al
Valor Militare in riconoscimento del comportamento dei
reparti aeronautici del Regio Esercito durante il primo
conflitto mondiale. Anche alla Forza Aerea della Regia
Marina erano state concesse la Bandiera di guerra e una
Medaglia d’Argento al Valor Militare, sempre per i fatti
relativi alla guerra ‘15-‘18, Medaglia che nel 1926 fu
attribuita alla Bandiera
dell’Aeronautica.
La Bandiera è custodita a Palazzo A.M. all’interno
dell’Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica –
Sala delle Costellazioni – e viene utilizzata in occasione di
solenni cerimonie militari e civili durante le quali è parte
integrante dello schieramento.
Ogni movimento della Bandiera, di uscita o rientro dai
ranghi, è preceduto dai segnali d'onore (tre squilli di
attenti e saluto alla Bandiera) ed è accompagnata dalle
note dell'Inno Nazionale.
Per ovviare ai problemi determinati dall’usura, il drappo è
stato più volte sostituito nel corso degli anni;
¾ la prima nel 1937;
¾ la seconda nel 1958;
¾ e, in ultimo, nel 2011.
Nel 1947, in seguito al cambiamento istituzionale dopo il
referendum del 2 giugno 1946, fu consegnata alla Forza
Armata la nuova bandiera “repubblicana”, priva cioè dello
scudo sabaudo.
La Bandiera del 1937, che aveva accompagnato la Regia
Aeronautica durante tutto il secondo conflitto mondiale, è
attualmente conservata presso il Sacrario delle Bandiere
del Vittoriano.
UN ANGOLO DI FILATELIA
NEL 30° ANNIVERSARIO
DELLA SCOMPARSA DELLA MEDAGLIA D’ORO
AL VALORE CIVILE
CAPITANO PILOTA “MARCO PIZZICAROLI”
Mercoledì 3 ottobre 2012, si è svolta la celebrazione del trentesimo
anniversario della scomparsa della Medaglia d’Oro al Valore Civile
concessa
dal
Presidente
della
Repubblica
al
Capitano
pilota
dell’Aeronautica Militare Marco Pizzicaroli. Alla ricorrenza, che si è
tenuta presso il plesso scolastico a lui dedicato in via Appiani, nella zona
periferica di Roma Tor Sapienza, oltre alle diverse autorità militari e
alla Banda dell’Aeronautica Militare, erano presenti la Maestra Maria
Rosa e il Maestro Giacomo, genitori della Medaglia d’Oro ed ex
insegnanti della scuola Primaria Gioacchino Gesmundo. Gli alunni e gli
insegnanti
della
manifestazione
scuola
hanno
organizzando
voluto
una
rendersi
mostra
partecipi
dedicata
della
all’Arma
dell’Aeronautica dalle sue origini ai nostri giorni. Un settore della stessa, è
stato dedicato ai francobolli con tematica “Il mondo dell’aviazione”,
emessi dall’Italia e da San Marino. L’esposizione filatelica, a carattere
permanente, inserita nell’ambito del Progetto Filatelia e Scuola, ha visto
coinvolti gli alunni delle classi IV e V.
Referente del Progetto Filatelia e Scuola
Insegnante di Religione Cattolica
Djana Isufaj
FRANCOBOLLI ISPIRATORI
CERIMONIA
Banda dell’Aeronautica Militare
Intervento del Dirigente dell’Istituto dott. Giuseppe Mercurio
Genitori della Medaglia d’Oro al Valore Civile Capitano pilota Marco Pizzicaroli
Omaggio al Capitano pilota Marco Pizzicaroli. Sono presenti i genitori dell’eroe e il
Generale Salerno