IL DESIDERIO DELL`ABBRACCIO il padre desidera che si faccia festa

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IL DESIDERIO DELL`ABBRACCIO il padre desidera che si faccia festa
celebrazione della Pentecoste
parrocchia B.V.M. della Salute in Padova
14 maggio 2005
IL DESIDERIO DELL’ABBRACCIO
il padre desidera che si faccia festa
invocazione della misericordia
all’esterno della chiesa i convenuti si dispongono in semicerchio rivolti verso l’icona del Padre
canto penitenziale: COME È GRANDE
Come è grande la tua bontà che conservi per chi ti teme.
E fai grandi cose per chi ha rifugio in te,
e fai grandi cose per chi ama solo te.
Come un vento silenzioso ci hai raccolto dai monti e dal mare;
come un'alba nuova tu sei venuto a me,
la forza del tuo braccio mi ha voluto qui con te.
Come è chiara l'acqua alla tua fonte, per chi ha sete ed è stanco di
cercare: sicuro ho ritrovato i segni del tuo amore
che si erano perduti nell'ora del dolore.
Come un fiore, nato tra le pietre, va a cercare il cielo su di lui,
così la tua grazia, il tuo Spirito per noi,
nasce per vedere il mondo che tu vuoi.
Come è grande la tua bontà che conservi per chi teme.
E fai grandi cose per chi ha rifugio in te,
e fai grandi cose per chi ama solo te.
All’interno di un cammino di studio, esperienza e preghiera sul sacramento
della penitenza, questa veglia di Pentecoste assume una identità del tutto particolare.
I praenotanda del Rito della penitenza sottolineano: «il peccatore che, mosso dalla
grazia di Dio misericordioso, intraprende il cammino della penitenza, fa’ ritorno al
Padre che «per primo ci ha amati» (1Gv 4,19), a Cristo, che per noi ha dato se stesso, e
allo Spirito Santo, che in abbondanza è stato effuso su di noi» (Rito della penitenza 5).
Chi dunque ci muove ad un ritorno a Dio se non lo Spirito che ci è stato dato e che
abita nei nostri cuori? «Il discepolo di Cristo che, mosso dallo Spirito Santo, dopo il
peccato si accosta al sacramento della penitenza, deve anzitutto convertirsi di tutto
cuore a Dio» (Rito della penitenza 6).
La parabola della pecorella smarrita, che il pastore cerca nel deserto, era per i Padri
della Chiesa un’immagine del mistero di Cristo e della Chiesa. L’umanità – noi tutti
- è la pecora smarrita che, nel deserto, non trova più la strada. Il Figlio di Dio non
tollera questo; Egli non può abbandonare l’umanità in una simile miserevole
condizione. Balza in piedi, abbandona la gloria del cielo, per ritrovare la pecorella e
inseguirla, fin sulla croce. La carica sulle sue spalle, porta la nostra umanità, porta
noi stessi – Egli è il buon pastore, che offre la sua vita per le pecore (Benedetto XVI,
omelia di inizio pontificato). L’evento dell’offerta di se da parte del Signore lo abbiamo
celebrato nel mistero pasquale, ora il dono dello Spirito Santo porta a compimento la
Pasqua e viene ad essere il frutto maturo di tutto questo tempo forte della chiesa. Noi,
che ci riconosciamo tra i pubblicani e i peccatori che correvano ad ascoltare la parola
nuova di Gesù, sorpresi dalla presentazione di un Dio che non conoscevamo nella
guida:
-2-
persona di un Padre ricco di misericordia, chiederemo pubblicamente perdono dei
nostri peccati per ricevere l’annuncio dell’amore di Dio e per celebrarlo nella festa. Ci
troviamo di fronte all’icona del Padre, osserviamola in alcuni particolari per entrare
nella preghiera:
- La panca sulla quale il Padre è seduto è molto semplice, perché vuole che anche
noi senza esitazioni e paure ci sediamo accanto a lui.
- I due cuscini indicano che Dio (quello azzurro) e l’uomo (quello rosso) possono
conversare assieme nello stesso luogo, come all’inizio della creazione.
- La mano destra è alzata in atteggiamento benedicente, perché egli, da Padre
buono, non vuole giudicare il mondo ma salvarlo, confermando il mandato
affidato al Figlio. Gesù infatti dice: «Andate dunque e imparate che cosa
significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto
a chiamare i giusti, ma i peccatori» (Mt 9,13).
- Lo scettro, simbolo del giudizio, è deposto a terra, fra i suoi piedi. Vuole ora solo
usare misericordia.
- La corona regale, posta accanto allo scettro e al piede destro è un invito a non
temere ad avvicinarsi a Lui
- I piedi sono nella posizione, anche se seduto, di chi sta per mettersi in cammino. Il
Padre vuole venire verso di noi, per incontrarci. Sono circondati essi pure
dall’aureola della santità. Il nero che sta attorno ai piedi non è segno di
sandali o di calzari. È il nero della “divina tenebra”: cioè di quella
immensa ricchezza e sapienza di Dio, la cui comprensione mai si esaurisce.
- Ha la tunica azzurra e il manto rosso, indicano: l’azzurro la divinità, il rosso
la divina sapienza e l’amore ardente. Questi colori sono chiari, trasparenti,
evanescenti, come investiti da una luce di trasfigurazione. Il manto assai
imponente e ampio significa accoglienza ed il lembo, che arriva fino a
toccare a terra, vuole indicare a tutti coloro che lo vogliono che possono
aggrapparsi a quel manto, per ricevere il Santo Spirito.
lett.:
lettura dell’incipit del capitolo quindicesimo dell’evangelista Luca.
Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I
farisei e gli scribi mormoravano: “Costui riceve i peccatori e mangia
con loro”. Allora egli disse loro questa parabola…
atto penitenziale
ass.
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
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1lett.:
2lett.:
ass.
1lett.:
2lett.:
ass.
1lett.:
2lett.:
ass.
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2lett.:
ass.
1lett.:
2lett.:
ass.
1lett.:
2lett.:
ass.
Ti chiediamo perdono o Padre per i facili giudizi che siamo sempre
pronti a dare.
Il fatto che milioni di persone condividano gli stessi vizi non fa di
questi vizi delle virtù, il fatto che essi condividano tanti errori non
fa di questi errori delle verità. (Erich Fromm)
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Il tuo Santo Spirito di umiltà, o Padre, ci aiuti nella maturazione della
consapevolezza della nostra mancanza di umiltà.
Il mio segreto è semplicissimo: dare tutto e non conservare niente.
Pur di far trionfare la carità a tutti i costi, preferisco essere tenuto
per un dappoco. (Giovanni XXIII)
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Ti chiediamo perdono o Padre per i conflitti dimenticati che urlano
contro il tuo Spirito di Pace: l'Irlanda del nord, il Kashmere, il Togo
Un mondo senza giustizia non è un mondo cristiano; un mondo
senza misericordia lo è ancor meno. Dove si incontrano la giustizia e
la misericordia non sappiamo: certamente non si incontrano su un
campo di battaglia. (don Primo Mazzolari)
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Ti chiediamo perdono o Padre perché sappiamo escludere ma non
sappiamo accogliere.
Scopo Principale dell'istruzione dovrebbe essere produrre in
ognuno di noi un'apertura mentale e una disponibilità ad ascoltare,
senza arrabbiarci, ragionamenti che tendono a conclusioni che non
condividiamo. (Bertrand Russell)
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Per il tuo Spirito di Vita ti chiediamo perdono o Padre per la "pena
di morte".
Dire no alla violenza significa dirlo apertamente e accettare di
subirne le conseguenze. I dittatori non uccidono la gente prima che
questa dica la verità ma sempre dopo. (Jean Goss)
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Ti chiediamo perdono o Padre per la nostra vita "del mondo" più
che "nel mondo"
Siamo lanciati in una vita tutta abbarbicata all'immediato perché
l'immediato ci dà la gioia del possesso e dell'uso delle cose. In questa
società è venuto meno l'atteggiamento dell'attesa. (E. Balducci)
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
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1lett.:
2lett.:
ass.
1lett.:
2lett.:
ass.
1lett.:
2lett.:
Ti chiediamo perdono o padre per i bambini mai nati.
Si cerca, purtroppo, l'efficacia prima che la giustizia. Il progresso
della scienza e il benessere di tutti, prima di aver assicurato a ogni
singolo la dignità di uomo. (don Lorenzo Milani)
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Per il tuo Spirito di Santità ti chiediamo perdono o Padre per le
discordie che nascono fra di noi.
Solo una grazia chiedo: che nell'aldilà almeno non ci facciamo più
male. (David Maria Turoldo)
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Ti chiediamo perdono o Padre per i nostri opportunismi, perché
non sappiamo condividere tra noi come tu hai condiviso il tuo
Spirito con noi.
Di fronte alle ingiustizie del mondo, alla iniqua distribuzione delle
ricchezze, alla diabolica intronizzazione del profitto sul gradino più
alto della scala dei valori, il cristiano non può tacere. (Tonino Bello,
vescovo)
ass.
1lett.:
2lett.:
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
Ti chiediamo perdono o Padre per la nostra fame di successo sopra
ogni altra cosa.
Il governo del popolo è possibile solo nella misura in cui questo
acconsenta, consciamente o inconsciamente, a lasciarsi governare.
(M. K. Gandhi)
ass.
Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison, Kyrie, Kyrie, Kyrie eleison.
preghiera presidenziale
pres.:
ass.:
Signore Dio onnipotente, padre di tutti gli uomini, tu ci hai creati
perché abitassimo nella tua casa e tutta la nostra vita fosse una lode
della tua gloria, ma noi abbiamo peccato, ci siamo allontanati da te e
riconoscendo il nostro errore ti abbiamo domandato il perdono
ancora una volta. Disponi ora il nostro cuore ad ascoltare la tua
voce, perché, ricordando la tua misericordia, ritorniamo a te e
riconosciamo che tu sei il nostro Padre, pieno di misericordia verso
coloro che ti invocano. Perdona, Signore, i nostri peccati e rendici la
gioia della tua salvezza, perché, in comunione tra noi e con i nostri
fratelli possiamo invocare il dono dello Spirito Santo e partecipare al
festoso convito che tu prepari per noi nella tua casa, e rimaniamo
con te per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
-5-
cammino
dall’esterno della chiesa l’assemblea, cantando, si porta processionalmente verso il luogo predisposto
per l’ascolto della parola e l’annuncio della misericordia
canto processionale LO SPIRITO DI DIO
Lo Spirito di Dio dal cielo scenda e si rinnovi il mondo nell'amore:
il soffio della grazia ci trasformi e regnerà la pace in mezzo a noi.
La guerra non tormenti più la terra e l'odio non divida i nostri cuori.
Uniti nell'amore formiamo un solo corpo nel Signore. 2 v.
La carità di Dio in noi dimori e canteremo, o Padre, la tua lode:
celebreremo unanimi il tuo nome, daremo voce all'armonia dei mondi.
Viviamo in comunione vera e santa, fratelli nella fede e la speranza.
Uniti nell'amore, andremo verso il regno del Signore. 2 v.
Lo Spirito di Dio è fuoco vivo, è carità che accende l'universo.
S'incontreranno i popoli del mondo nell'unico linguaggio dell'amore.
I poveri saranno consolati, giustizia e pace in lui si abbracceranno.
Uniti nella Chiesa saremo testimoni dell'amore. 2 v.
annuncio della misericordia
l’assemblea si ferma in fondo alla chiesa per ascoltare l’annuncio della misericordia, l’aula liturgica è
illuminata in modo soffuso, la croce è posta accanto al leggio; ci si siede
il cammino che ci ha portato fin qui è un eloquente simbolo della nostra
vita di viatori, continuamente in movimento alla ricerca della luce. Il perdono e
l’amore che ci hanno toccati nella nostra esistenza ci hanno permesso di vivere e ci
hanno insegnato a muovere i nostri passi. Non dimentichiamo mai che un altro è in
cammino da sempre verso di noi: il Padre. Nelle parabole di Luca, che ascolteremo,
unità tematica sulla misericordia di Dio, si evidenzia il movimento del divino verso
l’umano e la gioia che scaturisce dall’incontro. Il pastore, la donna e il padre sono in
movimento al fine di ritrovare l’uomo, ciascuno di noi, che ci muoviamo a tentoni
nell’oscurità della fede e nella fragilità della natura umana. I passi falsi che abbiamo
commesso vengono perdonati grazie al dono dello Spirito che muove gli uomini a
riconoscere la loro realtà finita e attribuisce agli stessi il potere di rimettere i peccati e
di ristabilire la gioia tanto in cielo quanto sulla terra nei cuori dei figli di Dio.
L’icona di questa tappa è la croce segno fortissimo dell’amore di Dio per noi, fonte
inesauribile di grazia per la quale il peccato dell’uomo, anche il più grave, è come una
piccola goccia che cade in un bracere acceso. Il fuoco dirà a noi, che viviamo nella
carne, bisognosi di segni sensibili e di linguaggi intelligibili, che lo Spirito ancora
una volta, per la debolezza del Padre verso la supplica dell’uomo, viene donato in
pienezza.
guida:
in piedi
-6-
canto
Ass.:
lett.:
in piedi
Ass.:
lett.:
ALLELUIA
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia! 2 v.
Ed oggi ancora, mio Signore, ascolterò la tua Parola
che mi guida nel cammino della vita.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia! 2 v.
lettura della parabola della pecorella smarrita
dell’evangelista Luca (Lc 15,4-7).
“Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le
novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la
ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa,
chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho
trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia
in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che
non hanno bisogno di conversione. seduti, silenzio
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia! 2 v.
lettura della parabola della dramma perduta e ritrovata
dell’evangelista Luca (Lc 15,8-10).
O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la
lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo:
Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo
perduta. Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un
solo peccatore che si converte”. seduti, silenzio
in piedi
Ass.:
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia! 2 v.
lett.:
lettura della parabola del padre misericordioso dell’evangelista Luca
(Lc 15, 11-31).
Disse ancora: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al
padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il
padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più
giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là
sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso
tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a
trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli
abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma
nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti
salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui
muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho
peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser
chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si
incamminò verso suo padre.
Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse
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incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho
peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser
chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il
vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai
piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo
festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era
perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino
a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che
cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: È tornato tuo fratello e il
padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto
sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora
uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti
anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato
mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo
figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui
hai ammazzato il vitello grasso. Gli rispose il padre: Figlio, tu sei
sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e
rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in
vita, era perduto ed è stato ritrovato”. seduti, silenzio
in piedi
Ass.:
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia! 2 v.
annuncio del dono dello Spirito per la remissione dei peccati
lett.:
Ass.:
lettura dell’apparizione del Risorto ai discepoli dell’evangelista
Giovanni (Gv 20,19-23).
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre
erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per
timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse:
“Pace a voi! ”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i
discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo:
“Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”.
Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito
Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li
rimetterete, resteranno non rimessi”.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia! 2 v.
Ed oggi ancora, mio Signore, ascolterò la tua Parola
che mi guida nel cammino della vita.
Alleluia, alleluia, alleluia, alleluia! 2 v.
seduti, silenzio
omelia
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breve silenzio, vengono spente le luci, ci si pone in ginocchio o in piedi
solenne invocazione dello Spirito
Veni, Sancte Spiritus, et emitte coelitus
lucis tuae radium.
Veni, pater pauperum, veni, dator munerum
veni, lumen cordium
Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Consolàtor optime, dulcis hospes animae,
dulce refrigerium.
In labore, requies, in aestu temperies,
in fletu solatitun.
Consolatore perfetto, ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, nella calura riparo,
nel pianto, conforto.
O lux beatissima reple cordis intima
tuorum fidelium.
Sine tuo numine nihil est in homine,
nihil est innoxium.
O luce beatissima, invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, nulla è nell'uomo,
nulla è senza colpa.
Lava quod est sòrdidum, riga quod est aridum,
sana quod est saucium
Flecte quod est rigidum, fove quod est frigidum,
rege quod est devium.
Lava ciò che è sòrdido, bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Da tuis fidelibus in te confidentibus
sacrum septenarium.
Da virtutis meritium, da salutis exitum,
da perenne gaudium. Amen, Alleluia.
Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano
i tuoi santi doni.
Dona virtà e premio, dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen, Alleluia.
silenzio
pres.:
ass.:
Dio onnipotente ed eterno, che hai racchiuso la celebrazione della
Pasqua nel tempo sacro dei cinquanta giorni, nel rinnovare i prodigi
della Pentecoste fa’ che i popoli dispersi si raccolgano insieme e le
diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del tuo nome e la
tua infinita misericordia in una festa comune che non conosce la sua
sera. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
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guida:
ancora una volta incamminiamoci, avviamoci verso il luogo della festa.
Non è forse la nostra vita un cammino di preparazione all’avvento del
regno? Non siamo indirizzati forse dal nostro concepimento alla festa che
non conosce il suo tramonto? Non ci sono forse le braccia aperte di un
Padre che ci attendono per dirci l’amore che da sempre ci ha pensati, che
nel Figlio ci ha redenti e nello Spirito ci ha vivificati? Andiamo dunque!
Sotto la guida dello Spirito di Dio e raggiungiamo il luogo della festa,
della comunione dove pregustiamo la gioia del regno e veniamo abbagliati
dalla luce che sfolgora dal mistero di Dio.
cammino
dal luogo dove ha ricevuto l’annuncio della misericordia e ha domandato il dono dello Spirito
l’assemblea, cantando, si porta processionalmente intorno alla mensa.
canto processionale GRANDI COSE
Grandi cose ha fatto il Signore per noi,
ha fatto germogliare i fiori tra le rocce.
Grandi cose ha fatto il Signore per noi,
ci ha riportati liberi alla nostra terra.
Ed ora possiamo cantare, possiamo gridare
l'amore che Dio ha versato su noi!
Tu che sai strappare dalla morte,
hai sollevato il nostro viso dalla polvere.
Tu che hai sentito il nostro pianto,
nel nostro cuore hai messo
un seme di felicità!
Grandi cose…
festa del perdono
l’assemblea si dispone intorno alla mensa predisposta a festa, il cero pasquale è associato all’icona
della trinità, ai tre lati dell’altare i lettori proclamano le risonanze di festa delle parabole di
misericordia
offerta del profumo
un ministro porta un bracere con il profumo e lo depone davanti all’icona.
risonanze della gioia evangelica
tre lettori si dispongono su tre lati della mensa rivolti all’interno e proclamano i testi, ad ogni testo
si accendono delle luci fino ad illuminare a festa l’area della mensa
- 10 -
1lett.:
… Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama
gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la
mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo
per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non
hanno bisogno di conversione.
silenzio, si accendono delle luci
2lett.:
dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo:
Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo
perduta. Così, vi dico, c’è gioia davanti agli angeli di Dio per un
solo peccatore che si converte”…
silenzio, si accendono delle luci
3lett.:
il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e
rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il
vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché
questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è
stato ritrovato. E cominciarono a far festa… bisognava far festa e
rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in
vita, era perduto ed è stato ritrovato”.
si accendono le luci
canto festoso MUSICA DI FESTA
Cantate al Signore un cantico nuovo: splende la sua gloria!
grande la sua forza, grande la sua pace, grande la sua santità.
Rit. In tutta la terra, popoli del mondo, gridate la sua fedeltà
musica di festa, musica di lode, musica di libertà.
Agli occhi del mondo ha manifestato la sua salvezza!
Per questo si canti, per questo si danzi, per questo si celebri! Rit.
Con l'arpa ed il corno, con timpani e flauti, con tutta la voce!
Canti di dolcezza, canti di salvezza, canti d'immortalità! Rit
I fiumi e i monti, battono le man davanti al Signore!
la sua giustizia giudica la terra, giudica le genti! Rit.
Al Dio che ci salva, Gloria in eterno, Amen! Alleluia!
Gloria a Dio Padre, gloria a Dio Figlio, Gloria a Dio Spirito! Rit.
E ora, fratelli e sorelle, nella gioia dello Spirito Santo invocato e
accolto, ricchi della misericordia di Dio che ogni volta ci vivifica e ci
risana, certi che i nostri debiti vengono rimessi quando noi li
rimettiamo ai nostri debitori preghiamo con le parole che ci sono
state consegnate il giorno del nostro battesimo:
orazione domenicale
pres.:
tutti cantano tenendosi per mano
Padre nostro…
- 11 -
preghiera presidenziale
pres.:
ass.:
guida:
Rifulga su di noi, Padre onnipotente, Cristo, luce da luce, splendore
della tua gloria, e il dono del tuo santo Spirito confermi nell’amore i
tuoi fedeli, rigenerati a vita nuova. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Se vivendo nella carne abbiamo bisogno di vedere, sentire, toccare,
assaporare per capire, anche per le cose di Dio ci dobbiamo muovere in
questo modo. Come capire la gioia dei redenti, l’abbraccio paterno e l’amore
che perdona se non lo proviamo con la nostra carne? La carne, soggetta alla
morte e al peccato è divenuta il luogo dove si manifesta la salvezza. L’icona
di questa tappa è la trinità; in essa lo Spirito (l’angelo di destra), segnato
dai colori della fecondità e della vita, è tutto recettività; egli accoglie la
volontà dei due e la opera nel mondo. L’icona è essa stessa una circolarità
aperta, un abbraccio accogliente che invita ad entrare e a prendere posto
alla mensa imbandita. La mensa attorno alla quale ci troviamo è il luogo
della festa e della comunione, fonte e culmine di tutta la vita della chiesa,
scuola della prassi cristiana autentica… ciò che non parte da qui non è
autenticamente cristiano. Sulla mensa lo Spirito Santo aleggia come in un
luogo preferenziale; qui il pane e il vino per la sua potenza diventano corpo
e sangue; qui la concentrazione del divino è altissima; qui come ad una
fonte al centro del villaggio accorrono le genti dai quattro angoli della
terra. Attorno alla mensa nasce l’amore e si esprime la misericordia del
Padre; attorno a questa mensa noi facciamo ora l’esperienza del perdono
reciproco, simbolo di quel perdono che vogliamo dilaghi fuori dalle mura di
questo luogo e invada il mondo intero fino a raggiungere ogni tristezza,
buio e amarezza.
lectio
lett.:
La domanda (che ci poniamo) non è «Come posso conoscere Dio?».
E, infine, la domanda non è «Come posso amare Dio?», ma «Come
posso lasciarmi amare da Dio?» Dio mi cerca da lontano, prova a
trovarmi e desidera portarmi a casa. In tutte e tre le parabole che
Gesù racconta per rispondere alla domanda del perché egli mangi
con i peccatori, pone l’accento sull’iniziativa di Dio. Dio è il pastore
che va alla ricerca della pecorella smarrita. Dio è la donna che
accende la lucerna, spazza la casa e cerca ovunque la dramma
perduta finché non la ritrova. Dio è il padre che veglia e aspetta i
suoi figli, corre loro incontro, li abbraccia, li supplica, li implora e li
scongiura di tornare a casa […] lo stadio ultimo della vita spirituale
consiste nell’abbandonare totalmente ogni paura del padre così che
sia possibile diventare simile a lui. Finché il padre evoca paura,
rimane un estraneo e non può abitare in me […] ma il padre che si
mostra come una persona estremamente vulnerabile, mi ha fatto
capire finalmente che la mia vocazione ultima consiste in realtà nel
- 12 -
diventare simile a lui e vivere la sua divina compassione nella mia
vita quotidiana. Sebbene io sia entrambi, tanto il figlio minore che
quello maggiore, non devo riamanere come loro, ma diventare il
padre […] Ma che dire del padre? Perché prestare tanta attenzione
ai figli quando è il padre ad essere al centro e quando è con il padre
che mi devo identificare? Perché parlare tanto di essere come i figli
quando la vera domanda è: ti interessa essere come il padre? Ci si
sente in qualche modo bene quando si può dire: «Questi figli sono
come me». Si ha quasi l’impressione di essere capiti. Ma come ci si
sente quando si dice: «Il padre è come me?» Voglio essere come il
padre? Voglio essere non solo colui che è perdonato, ma anche colui
che perdona; non solo colui che è accolto festosamente a casa, ma
anche colui che accoglie; non solo colui che ottiene compassione, ma
anche colui che la offre? (NOUWEN H., L’abbraccio benedicente. Meditazione
sul ritorno del figlio prodigo, Queriniana, 1995)
celebrazione dell’abbraccio benedicente
canone comunionale festoso
Ass.:
Il Signore è la mia forza, mio canto è il Signor.
Egli è il Salvator, in lui confido, non ho timor,
in lui confido non ho timor.
reciprocamente si da e si riceve l’abbraccio di accoglienza e di benedizione.
intercessioni
pres.:
nello Spirito che in noi prega e intercede, uniamoci fratelli e sorelle
nelle intercessioni che rivolgiamo al Padre:
Ass.:
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per le chiese cristiane sparse nel mondo perché
riconoscano nell’unico Maestro la via la verità e la vita e lo seguano
con gioia e senza compromessi
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per la chiesa cattolica perché con le altre confessioni
cristiane possa essere nel mondo segno vivo della misericordia del
Padre per ogni uomo che ha vissuto, abita e verrà sulla terra
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Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per la chiesa locale che è in Padova, perché possa
splendere nel nostro paese come segno della casa di Dio dove si
vive e si opera nella fantasia e nella gioia dello Spirito Santo
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per questa nostra parrocchia della Madonna della Salute
e per la parrocchia di Cristo Risorto perché siano “case” con le
molteplici porte sempre aperte e le luci accese capaci di accogliere
ogni uomo e ogni donna che chiede ragioni e speranza e sappiano
imbandire la mensa per celebrare la comunione con il loro Dio e
Signore
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per don Bruno e con lui celebriamo i suoi 25 anni di
ordinazione presbiterale, il Padre che lo ha chiamato lo renda
sempre più somigliante al Figlio suo il Signore nostro Gesù Cristo e
lo visiti col soffio del suo Spirito per farlo ripartire da questa tappa
festosa con l’entusiasmo e la creatività pastorale che hanno
caratterizzato il suo ministero fino ad oggi
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per il gruppo Emmanuele che ha pregato, studiato e
condiviso in quest’anno di cammino sul sacramento della penitenza
perché impari ad essere strumento nelle mani di Dio per la
riconciliazione tra le diversità in vista di una maggiore ricchezza e
condivisione
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per il papa Benedetto XVI, per i pastori e le pastore, per
i patriarchi delle chiese d’oriente, perché sappiano conformarsi al
pastore, alla donna della dramma perduta e ritrovata e al padre
misericordioso delle parabole dell’evangelista Luca e possano fare
del mondo intero un unico gregge sotto un solo pastore senza
escludere mai più qualcuno
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per gli uomini di governo perché imparino, sotto l’azione
misteriosa dello Spirito che soffia dove vuole, ad operare per il bene
comune
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo Dio per le guerre dimenticate perché lo Spirito d’amore
soffi nei “signori della guerra” desideri di pace e progetti di dialogo
Exaudi nos, Exaudi nos.
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preghiamo per la salvaguardia del creato creato dal Padre e
vivificato dallo Spirito Santo, perché sia promossa e intrapresa nei
paesi industrializzati e da quelli in via di sviluppo e sia considerata
“opera preziosa” dall’uomo custode del creato
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per il progresso scientifico e per la ricerca contro le
malattie che ancora oggi minacciano la vita di uomini e donne perché
con la luce dello Spirito, nel loro approfondire la conoscenza,
possano: alleviare, proteggere e aiutare la vita umana nel rispetto
della sua dignità e sacralità
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per ciascuno di noi, perché la forza dello Spirito, che
capovolge le pesanti pietre dei sepolcri, ci renda uomini e donne
capaci di rendere ragione della speranza che è in noi
Exaudi nos, Exaudi nos.
preghiamo per i defunti perché guidati da Cristo risorto che è via e
verità possano entrare nella vita ed accogliere il gioioso abbraccio
del Padre nel quale rimanere e riposarsi dopo il cammino della vita
Exaudi nos, Exaudi nos.
benedizione e mandato
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Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Rinnova i tuoi fedeli, Signore, perché, trasformati dall’azione del tuo
Spirito, vincano le suggestioni del male e gustino la soavità del tuo
amore. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio +
e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.
Amen.
Andate, spinti dalla forza dello Spirito Santo che avete ricevuto, e
dite a tutti con la vostra vita che il Padre chiama tutti alla sua
misericordia ed esige che si faccia festa. Alleluia, alleluia!
Rendiamo grazie a Dio, alleluia, alleluia!
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canto conclusivo
RESTA QUI CON NOI
Le ombre si distendono,
scende ormai la sera
e s'allontanano dietro i monti
i riflessi di un giorno che non finirà,
di un giorno che ora correrà sempre,
perché sappiamo che una nuova vita
da qui è partita e mai più si fermerà'.
Rit. Resta qui con noi, il sole scende già,
resta qui con noi, Signore, è sera ormai!
Resta qui con noi, il sole scende già,
se Tu sei tra noi la notte non verrà!
S'allarga verso il mare il Tuo cerchio d'onda
che il vento spingerà fino a quando
giungerà ai confini d'ogni cuore,
alle porte dell'amore vero,
come una fiamma che dove passa brucia,
così il Tuo amore tutto il mondo invaderà! Rit.
Davanti a noi l'umanità
lotta, soffre, spera
come una terra che nell'arsura
chiede l'acqua da un cielo senza nuvole,
ma che sempre le può dare vita!
Con Te saremo sorgente d'acqua pura,
con Te fra noi il deserto fiorirà! Rit.
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