Capire l`Alaska

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Capire l`Alaska
© Lonely Planet Publications
Capire
l’Alaska
ALASKA OGGI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 406
Ci sono un sacco di temi di discussione aperti nella recente
storia dell’Alaska, dalle trivellazioni nell’ANWR all’ascesa politica
di Sarah Palin.
STORIA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 409
Dall’immigrazione dei primi abitanti al disastro di Valdez, una
panoramica degli eventi che hanno dato forma al più giovane
stato USA.
STILE DI VITA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 418
Il 70% degli abitanti dell’Alaska è nato altrove, ma ci sono
legami e caratteristiche che li fanno definire tutti ‘alaskans’.
I NATIVI DELL’ALASKA. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 422
Uno sguardo sull’arte e la cultura dei nativi dell’Alaska, e le sfide
che si trovano ad affrontare nel XXI secolo.
I PAESAGGI. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 426
Enorme, selvaggia e poco abitata, l’Alaska è una terra di
paesaggi impressionanti, vegetazione unica e condizioni
climatiche estreme
popolazione per kmq
406
Alaska
USA
Texas
≈ 1 abitante
Alaska oggi
Tutela dell’ambiente
»»Popolazione:
676.987
»» Superficie:
1.518.769 kmq
»» Numero di
volte in cui il
Rhode Island
potrebbe essere
contenuto
nell’Alaska: 425
In altri stati si organizzano proteste per salvare una palude, o un terreno
alberato o un parco. In Alaska il campo di battaglia è un intero ecosistema. Con una superficie di quasi 81.000 kmq, l’Arctic National Wild­life
Refuge (ANWR) è grande quanto il South Carolina, e comprende 18
fiumi importanti e la più ampia varietà di piante e animali – tra cui 36
specie di mammiferi terrestri – di tutte le aree di tutela ambientale della
zona intorno al Polo Nord. Il North Slope, che custodisce mille miliardi
di metri cubi di gas naturale, è una delle riserve più ricche del mondo.
Gli abitanti dell’Alaska sono consapevoli delle questioni ambientali
che si trovano ad affrontare, a livello sia locale sia globale. Qui sono in
pochi a mettere in dubbio il fenomeno del riscaldamento del pianeta: i
ghiacciai che si ritirano, la comparsa delle cavallette nella Mat-Su Valley,
i villaggi dei nativi che scivolano nel mare a causa del rapido scioglimento dei ghiacci dell’Artico, sono prove evidenti in qualsiasi dibattito sui
cambiamenti climatici nel Far North. L’Alaska è celebre per la sua fauna
ricchissima, tuttavia nel 2008 il Ministero degli Interni americano ha
inserito l’orso polare tra le specie minacciate. Negli ultimi anni, le balene
beluga nel Cook Inlet sono diminuite a tal punto che si sta prendendo in
considerazione l’idea di inserirle nell’Endangered Species Act, la legge per
le specie in pericolo di estinzione, e nel 2008 i salmoni reali che hanno
risalito lo Yukon River erano così pochi che persino i residenti con diritto
alla pesca di sussistenza hanno dovuto sottostare a delle limitazioni.
Politica
Nel 2006 l’Alaska versava in pessime condizioni a livello finanziario
e vari suoi esponenti politici erano sotto inchiesta per corruzione. In
quell’anno, l’ex sindaco di Wasilla Sarah Palin, che amava presentarsi
Media
Reality in TV
Film
»» Anchorage Daily News
(www.adn.com) Il quotidiano
più importante dell’Alaska
»» Alaska Magazine Dedicato
alla vita all’aperto e alle
meraviglie culturali
»» Alaska Public Radio
Network (www.akradio.org)
18 stazioni radio comunitarie
»» Pesca estrema (Discovery
Network) Pesca al granchio nel
Mare di Bering
»» Sarah Palin’s Alaska (TLC)
La Palin alla prese con la natura
»» Alaska ­State Troopers (Nat
Geo Channel) Il mestiere di far
rispettare la legge nell’Ultima
Frontiera
»» Grizzly Man Vita (e morte)
dell’attivista Timothy Treadwell
tra i grizzly
»» Into the Wild - Nelle terre
selvagge Dal celebre libro di
Jon Krakauer
»» A trenta secondi dalla
fine Film d’azione tra i ghiacci
dell’Alaska
territorio degli USA
(% della superficie)
16
4
Alaska
California
0,03
Rhode Island
7
Texas
1
New York
su 100 abitanti
in Alaska
407
5 sono asiatici
67 sono caucasici
15 sono nativi dell’Alaska 2 sono originari
del Pacifico
6 sono ispanici
2 sono di altre etnie
3 sono africani
come una ‘hockey mom’ (la tipica mamma che accompagna i figli alle
partite di hockey scatenandosi nel tifo), si candidò alle elezioni per
diventare governatore. Sorprendendo il mondo politico sconfisse il
governatore in carica Frank Murkowski alle primarie repubblicane,
ottenendo quasi il doppio dei voti, e di lì a breve gli abitanti dell’Alaska la elessero governatrice. Nel 2008 John McCain, in corsa per la
presidenza degli Stati Uniti, la scelse addirittura come candidata alla
vicepresidenza repubblicana, catapultandola sul palcoscenico della
politica nazionale.
Nel corso del suo primo anno in veste di governatore, la Palin si
è adoperata senza sosta, insieme ai suoi deputati, per aumentare
nettamente a favore dell’Alaska le tasse sui profitti delle compagnie
petrolifere. Quando è iniziata la vertiginosa ascesa del prezzo del
petrolio sui mercati mondiali (fino a $140 al barile nel 2008), l’Alaska
è stata trascinata nella folle corsa. Nello stesso anno, i proventi della
produzione petrolifera hanno pompato quasi 7 miliardi di dollari nelle
casse dello stato, determinando un avanzo di bilancio di ben 5 miliardi
di dollari, anche se il prezzo elevato del carburante è un grave problema
per le comunità rurali, dove tutte le merci arrivano da lontano, spesso
a bordo di costosi aerei cargo.
Nel 2009 Sarah Palin si è dimessa e al suo posto è subentrato Sean
Parnell, che deve affrontare un compito estremamente difficile: convincere la nazione che gli abitanti dell’Alaska hanno il diritto di trarre
profitto da un’economia basata sull’utilizzo delle risorse naturali delle
grandi aree selvagge del paese. Coloro che si oppongono alle trivellazioni nell’ANWR obiettano che avranno ripercussioni negative sul
branco di caribù di Porcupine, che usano queste terre come zona di
riproduzione. Ma chi è a favore sostiene che l’area necessaria è troppo
Libri
»» Nelle terre estreme (Jon
Krakauer) Struggente vicenda
reale di un giovane che
abbandona il mondo civilizzato
e s’inoltra da solo nel Denali
fino a trovarvi una solitaria
morte.
»» Due donne (Velma Wallis)
Una scrittrice athabasca
»» Percentuale
dell’Alaska
sopra il Circolo
Polare Artico:
30
»» Punto
più alto:
Mt McKinley
(6193 m)
»» Giorni senza
sole a Barrow in
un anno: 84
Si fa / Non si fa
racconta di due donne che
vengono abbandonate dalla
loro tribù durante la migrazione
in un rigido inverno.
»» Sulle orme di Balto (Ararad
Khatchikian) Grande avventura
ambientata in Alaska.
Non vestitevi troppo eleganti
L’Alaska è estremamente casual.
Indossate indumenti caldi La
cosa migliore è vestirsi a strati.
Lasciate detto a qualcuno
Quando partite per l’avventura.
Tenete a disposizione una
ruota di scorta Le strade
talvolta sono accidentate.
408
circoscritta per danneggiare i caribù e che i vantaggi superano di gran
lunga i possibili rischi.
Economia
»» Prodotto
interno lordo:
43,8 miliardi di
dollari
»» Salmone selvatico pescato
in Alaska: 62
milioni di chili
l’anno– il 90%
del totale degli
Stati Uniti
D’altronde ormai dai primi anni ’80 l’economia dell’Alaska è stata foraggiata dal petrolio. Quasi il 90% delle entrate dello stato deriva dalle tasse
di concessione sulla produzione di idrocarburi, e grazie a ciò i residenti
non pagano tasse sul reddito e sul commercio, né quelle di successione.
Ma le risorse naturali prima o poi si esauriscono. Prudhoe Bay, il più
grande giacimento petrolifero del Nord America, oggi produce meno del
50% rispetto a quando era al suo apice, a metà anni ’80. Circa due terzi
degli abitanti dell’Alaska sono favorevoli alle trivellazioni nell’ANWR, e
ci sono forti pressioni per costruire un gasdotto che colleghi i giacimenti
del North Slope al resto degli Stati Uniti. Nel paese sono in atto anche
diversi progetti minerari. La proposta di aprire la Pebble Mine, nell’Alaska Peninsula, ha suscitato preoccupazione per la risalita dei salmoni e
altre questioni ambientali, ma si tratta di una delle maggiori riserve di
metalli al mondo, con incredibili quantità di oro, rame e molibdeno che
aspettano solo di essere estratte. Prosegue con grande intensità anche
l’estrazione dell’oro nella Seward Peninsula, vicino a Nome, mentre nel
South­east si prevede la creazione di nuove miniere e l’ampliamento di
quelle già esistenti da Prince of Wales Island a Ju­neau.
La pesca commerciale, che è tornata in auge basandosi sulla pesca al
pollock (una sorta di merluzzo) e sulla commercializzazione del salmone
selvatico, è una risorsa rinnovabile che di recente ha ripreso vigore.
Tuttavia, il contributo di questo settore nelle casse dello stato, pari a
100 milioni di dollari, è ben lontano da quello derivante dall’industria
degli idrocarburi, che nel 2008 ne ha fruttato quasi 7 miliardi.
Miti
La gente abita negli igloo Anche se non tutte le case hanno
un impianto idraulico avanzato,
nessuno qui abita negli igloo.
La gente guida slitte trainate
da cani per andare a lavorare
Nel Bush guidare una motoslitta
è molto più diffuso che non
condurre una muta di cani.
La pesca in breve
C’è la neve tutto l’anno Persino a Barrow la neve si scioglie
durante l’estate, mentre è
in effetti perenne sui rilievi
montuosi più alti.
In Alaska ci sono i pinguini I
pinguini si trovano solo nell’emisfero meridionale.
52% Il pescato in Alaska sul
totale degli Stati Uniti.
90% Percentuale del salmone
selvatico pescato in Alaska sul
totale degli Stati Uniti.
78.500 Numero dei posti di
lavoro in Alaska creati dalla
pesca commerciale.
409
Storia
L’Alaska ha ormai compiuto 50 anni: nel 2009 è stato celebrato il 50°
anniversario del suo ingresso ufficiale negli Stati Uniti, proclamato dal
presidente Dwight Eisenhower. La sua storia è lunga e travagliata: da
terra incolta ricoperta in buona parte dai ghiacci, l’Alaska è divenuta
prospera grazie alla scoperta del più grande giacimento di petrolio
degli Stati Uniti, e i nativi della regione, un tempo perseguitati, sono
riusciti a creare aziende che hanno garantito loro terra, denaro e diritti di sussistenza tali da suscitare l’invidia delle popolazioni native
di tutto il mondo.
I primi abitanti dell’Alaska
Secondo gli storici i primi abitanti dell’Alaska emigrarono dall’Asia al
Nord America tra 15.000 e 30.000 anni fa, nel corso di un’era glaciale
che abbassò il livello del mare creando una lingua di terra lunga 900
miglia (1450 km) che collegava Siberia e Alaska. I gruppi nomadi che
attraversarono questa sorta di ponte non erano spinti dalla necessità
di esplorare nuovi territori, ma inseguivano semplicemente i branchi
di animali per procurarsi cibo e pelli.
La prima importante migrazione dall’Asia fu quella dei popoli tlingit
e haida, che si insediarono nel South­east e nella British Columbia, e
degli athabasca, una tribù nomade che si stabilì nell’Interior. Gli altri
due gruppi principali furono gli iñupiat, lungo la costa settentrionale
dell’Alaska e del Canada (dove sono noti come inuit), e gli yupik, nel
South­west Alaska. Il gruppo più piccolo di nativi a giungere nella zona
fu quello degli aleuti, che occupò le Aleutian ­Islands. Si ritiene che gli
iñupiat, gli yupik e gli aleuti emigrarono nel continente americano
circa 3000 anni fa; all’arrivo degli europei, dunque, erano da tempo
saldamente stanziati sul territorio.
I tlingit e gli haida possedevano culture piuttosto avanzate; le
tribù vivevano in insediamenti permanenti con grandi abitazioni che
CRONOLOGIA
28.000-13.000 a.C.
I primi abitanti dell’Alaska
raggiungono la zona attraverso
una lingua di terra lunga 900 miglia
(1450 km) tra Asia e Nord America;
nel territorio si insediano vari
gruppi tribali di diverse culture.
Alaska di James
A. Michener
(Bompiani, 2001)
è un grande
affresco dell’Alaska, dall’epoca
preistorica fino al
XX secolo, in una
cavalcata dove
realtà, storia e romanzo si fondono
nello scenario
aspro e selvaggio
della natura.
1741 d.C.
L’esploratore danese Vitus Bering,
al servizio dello zar russo Pietro il
Grande, compie il suo terzo viaggio
in Nord America e diviene il primo
europeo a mettere piede in Alaska.
Storia L’arrivo dei c o mmercianti di pellicce e dei balenieri
TALATTOSAURO
410
Lo scheletro
integro di un
talattosauro, un
rettile marino
vissuto 200
milioni di anni fa,
è stato rinvenuto
nel South­east
Alaska, vicino a
Kake, nel 2011
ospitavano i clan, ossia le famiglie imparentate fra loro. Questi popoli
eccellevano nell’arte di intagliare il legno, soprattutto i totem, che
sono ancora oggi visibili a Ketchikan, a Sitka e in molte altre località
del South­east. I tlingit, presenti in gran numero in tutto il South­east,
talvolta si spingevano a sud addirittura fino a Seattle, a bordo delle loro
grandissime canoe. Entrambi i gruppi di nativi non avevano problemi
a procurarsi il cibo, dato che pesce e selvaggina abbondavano in tutto
il South­east.
La vita non era invece così agevole per gli aleuti, gli iñupiat e gli
yupik. Nelle loro regioni, le più inospitali dell’Alaska, gli inverni erano
molto più rigidi e le estati meno calde, quindi dovettero sviluppare
una grande perizia nella pesca per riuscire a sopravvivere. Gli iñupiat,
in particolare, non avrebbero mai potuto affrontare le gelide stagioni
invernali senza le loro raffinate tecniche di pesca nel ghiaccio. In
primavera, armati solo di lance dalla punta di giada, gli iñupiat, navigando su kayak coperti di pelli chiamati bidarka e umiak, erano in
grado di procacciarsi una media di 60 tonnellate di carne di balena.
Anche se le barche a motore hanno rimpiazzato i kayak e i moderni
arpioni le vecchie lance con le punte di giada, in posti come Barrow
la tradizionale caccia alle balene si svolge ancora oggi.
L’arrivo dei commercianti di pellicce
e dei balenieri
Malgrado l’ambiente ostile, le popolazioni native prosperarono fino
all’arrivo di stranieri, soprattutto balenieri e commercianti di pellicce,
che portarono armi da fuoco, alcolici e malattie, distruggendo il delicato
rapporto dei nativi con la natura e annientando così intere comunità.
Un tempo nelle Aleutian ­Islands vivevano circa 20.000 aleuti: in soli
50 anni i russi, tra massacri e lavori forzati, ridussero questo popolo
a meno di 2000 anime. I balenieri che giunsero nei villaggi iñupiat a
metà del XIX secolo furono altrettanto micidiali: vi introdussero infatti
il consumo di alcol, che devastò lo stile di vita delle comunità. Quando
fu celebrato il 50° anniversario dell’Alaska Hwy, nel 1992, molti nativi
dell’Alaska e del Canada definirono l’evento una ‘commemorazione’ e
non una ‘celebrazione’, a causa delle conseguenze nefaste portate dai
contatti con il Canada e con il resto degli Stati Uniti, tra cui la diffusione
di malattie, la dipendenza dall’alcol e l’introduzione di un’economia
basata sul denaro.
L’epoca delle esplorazioni
Poiché l’Oceano Pacifico settentrionale è freddo e tempestoso, l’Alaska
fu uno degli ultimi luoghi al mondo di cui gli europei tracciarono la
toponomastica.
1784
Il russo Grigorii Shelikhov
fonda il primo insediamento
europeo permanente su
Kodiak Island. Otto anni dopo
si assicura il monopolio delle
pellicce in quanto a capo della
Compagnia Russo-americana.
1804
Con quattro navi da guerra,
Aleksandr Baranov sconfigge i
tlingit a Sitka e proclama New
Archangel nuova capitale della
Compagnia Russo-americana.
1867
Il segretario di stato americano
William H. Seward negozia
l’acquisto dell’Alaska dalla
Russia per la somma di 7,2
milioni di dollari. Il Congresso
impiega sei mesi per approvare
il trattato.