Quel che avete sempre voluto sapere sulla naturaliz

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Quel che avete sempre voluto sapere sulla naturaliz
ABC della naturalizzazione
Quel che avete sempre voluto sapere sulla naturalizzazione
Farsi naturalizzare in Svizzera è complicato. La via verso il passaporto svizzero è faticosa – ma non altrettanto ovunque. Taluni fattori appaiono del tutto incomprensibili. Alcuni membri della Comunità d’interessi Secondas hanno raccolto per terra cognita alcune domande sul tema. Roland Schärer,
Capo della Sezione cittadinanza presso l’Ufficio federale dell’immigrazione,
dell’integrazione e dell’emigrazione, risponde a tali quesiti.
Secondas: Nel mio Comune di domicilio occorrono tre anni di residenza per poter chiedere la naturalizzazione, mentre nel Comune vicino ce ne vogliono sei. Anche i costi differiscono. Dal punto di vista procedurale, nel mio Comune c’è qualcuno che viene a domicilio, mentre nel Comune vicino si è invitati per un colloquio. Come mai tutte queste differenze da Comune a Comune?
Roland Schärer: I Comuni sono del tutto autonomi per quel che concerne la concessione
della cittadinanza comunale, per cui possono prevedere termini di residenza, tasse e procedure diversi. La prevista revisione della legge sulla cittadinanza intende tuttavia limitare
tale autonomia, concedendo ai Comuni la possibilità di applicare termini di dimora di tre
anni al massimo e di prelevare tasse volte alla sola copertura delle spese procedurali.
Non capisco come mai, per diventare cittadino svizzero, devo essere naturalizzato dal
patriziato del mio Comune di domicilio.
La cittadinanza svizzera comprende tre livelli. Può essere cittadino svizzero solo chi possiede anche la cittadinanza di un Cantone e di un Comune. Nei Cantoni in cui la concessione della cittadinanza comunale compete ai patriziati, per l’acquisto della cittadinanza
svizzera è necessario acquistare dapprima la cittadinanza del Comune patriziale.
Spesso si sente dire che i calciatori sono naturalizzati più rapidamente affinché possano
segnare dei punti per la nazionale svizzera. È vero?
Anche i calciatori devono adempiere le normali condizioni per la naturalizzazione, segnatamente i termini di dimora. Per coloro che intendono giocare nella nazionale svizzera, la
procedura è spesso accelerata per evitare che si protragga per anni. Tale è però il caso –
per lo meno per quel che concerne la procedura a livello federale – anche di altre persone
che dipendono dal passaporto svizzero per poter svolgere la loro professione (p.e. poliziotti o guardie di confine).
Da che ho inoltrato una domanda di naturalizzazione presso il mio Comune di domicilio,
vengono raccolte informazioni sul mio conto. I miei superiori, il maestro di scuola di mia
figlia, il bidello e il mio vicino sono chiamati a fornire informazioni sulla mia persona e sul
mio comportamento. A cosa servono queste indagini?
Secondo la legge sulla cittadinanza, può essere naturalizzato solo chi si è familiarizzato
con il modo di vita e gli usi e costumi svizzeri e si conforma all’ordine giuridico svizzero. I
chiarimenti da Lei evocati servono a chiarire se questi presupposti sono adempiti.
Alla domanda di naturalizzazione ho dovuto allegare numerosi documenti (estratto del
casellario giudiziale, del registro d’esecuzione e del registro dei fallimenti, conferme del
domicilio, dichiarazione concernente procedimenti penali in corso, atto di nascita, elenco
dei luoghi di domicilio, delle scuole e dei posti di lavoro, ecc.). Anche nel rapporto stesso
dalla polizia sono contenute numerose informazioni sulla mia persona. Prima
dell’assemblea comunale, i cittadini attivi potranno consultare tutti questi dati. Perché devo presentarmi come una persona pubblica? Qui si tratta di una naturalizzazione, non di
un’elezione!
L’opinione generale considera tradizionalmente la naturalizzazione a livello comunale alla
stregua di un’elezione politica. Le persone interessate devono pertanto essere disposte a
rendere pubbliche tutte le informazioni necessarie per la naturalizzazione. Lo scorso anno, tuttavia, il Tribunale federale ha deciso che le naturalizzazioni vanno considerate come atti amministrativi e che gli interessati devono pertanto beneficiare del diritto fondamentale alla protezione della vita privata. In avvenire, i Comuni dovranno conformarsi a
questa giurisprudenza del Tribunale federale.
Due anni fa ho inoltrato la mia domanda di naturalizzazione presso il patriziato. Da allora
la mia domanda è pendente. Non avendo più sentito nulla, mi preoccupo e mi chiedo se
sia normale restare così a lungo senza riscontro alcuno. Dove posso informarmi circa lo
stato delle cose?
Non è normale che una domanda sia pendente per due anni presso un Comune senza
che il richiedente sia informato sullo stato della procedura. Dovrebbe informarsi presso il
Comune.
Siccome nel colloquio con la commissione di naturalizzazione non sono valutate solo le
conoscenze linguistiche, bensì anche le conoscenze di civica, da parecchio tempo cerco
di familiarizzarmi con la storia svizzera. Mi accorgo però che i miei colleghi svizzeri non
sono in grado di rispondere alle mie domande. Il fatto che io disponga di una vasta conoscenza della civica è rilevante per stabilire la mia idoneità alla naturalizzazione?
In numerosi Comuni, l’istruzione civica figura tra i presupposti della naturalizzazione in
quanto il diritto di voto e di eleggibilità conseguito con la cittadinanza può essere esercitato in maniera competente solo se si dispone di conoscenze di base in materia di civica. Le
nozioni di civica richieste dai Comuni in vista della naturalizzazione non dovrebbero tuttavia superare quelle del cittadino svizzero medio. I Comuni sono però liberi di stabilire il
livello delle conoscenze richieste.
Vivo in Svizzera da 25 anni, durante i quali ho sempre lavorato e pagato puntualmente le
imposte. Siccome vorrei restare in Svizzera anche quando sarò in pensione, ho sollecitato
la naturalizzazione. Dopo aver ottenuto la cittadinanza del Comune, mi è giunta una fattura di 10'000 franchi. La naturalizzazione a livello cantonale mi costerà probabilmente ancora alcune migliaia di franchi. Mi chiedo come mai devo pagare così tanto per la naturalizzazione e a che fine sono utilizzati questi proventi.
Storicamente, le tasse di naturalizzazione si spiegano con il fatto che, in passato, i Comuni dovevano sopperire al sostentamento dei loro cittadini, indipendentemente dal loro luogo di domicilio. Le tasse confluivano in un fondo destinato a tale scopo. Attualmente, tale
obbligo di sostentamento incombe al Comune di domicilio, per cui non si giustificano più
tasse così elevate. Una parte delle tasse confluiscono tuttora in fondi di sostentamento,
mentre un’altra va ad alimentare le finanze comunali o cantonali generali. La revisione
del diritto in materia di cittadinanza prevede esplicitamente di ridurre le tasse di naturalizzazione a importi destinati alla sola copertura delle spese.
Ho inoltrato una domanda di naturalizzazione perché trovo complicato dover sollecitare un
visto di transito ogni volta che voglio visitare i miei. Mi dico che se un giorno uno dei miei
genitori dovesse ammalarsi o morire, per poter rincasare dovrei prima sbrigare un sacco
di formalità. Non so se sia bene invocare questa motivazione dinnanzi alla commissione
di naturalizzazione, o se non sia meglio inventare qualcos’altro?
Bürgerrechtsrevision / ABC der Einbürgerung
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Di solito i Comuni partono dall’idea che un candidato alla naturalizzazione è motivato da
un legame con la Svizzera e non da motivi puramente utilitari. Motivare la propria domanda con considerazioni puramente utilitaristiche rischia pertanto di rivelarsi controproducente.
Mia moglie ed io abbiamo depositato un anno fa una domanda di naturalizzazione. Lo
scorso anno, nel mese di febbraio, mio padre, che abita in Turchia, si è ammalato gravemente. Per poter pagare le cure assai onerose, abbiamo preso un piccolo credito che
stiamo ora restituendo a rate mensili. Ci può dire se il nostro debito rischia di influire negativamente sulla domanda di naturalizzazione?
Dipende dal Comune. A seconda dei casi, un debito può effettivamente avere un impatto
negativo sulla domanda di naturalizzazione. Ci sono però Comuni nei quali un debito come il vostro non ostacola assolutamente la naturalizzazione.
Sono cittadino libanese e vivo in Svizzera sin da quando ero bambino. Da sette anni vivo
e lavoro a Zurigo, dove un anno fa ho inoltrato una domanda di naturalizzazione. Adesso
il mio datore di lavoro mi propone di lavorare per tre anni in una filiale a Londra. Ciò significa che non potrò essere naturalizzato in Svizzera? Come straniero, potrò rientrare in
Svizzera dopo questi tre anni?
Essere domiciliati in Svizzera costituisce una condizione per la naturalizzazione. La procedura di naturalizzazione potrà essere ripresa solo dopo il suo rientro in Svizzera. Secondo il diritto vigente, in caso di partenza all’estero è possibile mantenere il permesso di
domicilio per una durata di due anni. La prevista revisione vuole aumentare tale durata a
tre anni.
Venticinque anni fa ho subito un grave incidente di lavoro e da allora sono in grado di
svolgere solo lavori leggeri e percepisco una rendita AI. Mia moglie deve lavorare per
garantire il sostentamento della famiglia. Siccome in Svizzera ci troviamo bene, vorremmo
chiedere la cittadinanza. Lei crede che abbiamo qualche chance di essere naturalizzati
nonostante la mia instabilità?
Il fatto di percepire una rendita AI non dovrebbe costituire un ostacolo alla naturalizzazione. Le consiglio tuttavia di informarsi presso il Comune di naturalizzazione circa la pertinente prassi.
Qualche tempo fa ho inoltrato una domanda di naturalizzazione presso il Comune. Alcuni
mesi dopo ho ottenuto l’autorizzazione federale, seguita di poco dalla cittadinanza cantonale. Dopo aver versato la tassa di naturalizzazione, ho inoltrato al Comune un’ulteriore
domanda, che purtroppo è stata respinta. Ora, non capisco come mai non posso essere
naturalizzato dal momento che adempio tutte le condizioni e che ho versato puntualmente
le pertinenti tasse.
Lei abita verosimilmente in un Cantone in cui, dopo il rilascio dell’autorizzazione federale,
è necessaria un’ulteriore autorizzazione dell’amministrazione cantonale per poter ottenere
la naturalizzazione nel Comune e poi nel Cantone. In simili Cantoni, l’autonomia dei Comuni può condurre a situazioni in cui, nonostante l’autorizzazione federale e cantonale
nonché il versamento della tassa di naturalizzazione, l’autorità competente nega
l’autorizzazione per la naturalizzazione comunale. Secondo la giurisprudenza del Tribunale federale, in siffatti casi è comunque dato un diritto di ricorso per violazione del divieto
costituzionale di qualsiasi discriminazione.
Roland Schärer dirige la Sezione cittadinanza dell’Ufficio federale dell’immigrazione,
dell’integrazione e dell’emigrazione (IMES).
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