Il mondo agreste di Werther Morigi

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Il mondo agreste di Werther Morigi
5 luglio 2010
Il mondo agreste di Werther Morigi
Werther Morigi
Le opere del pittore forlivese in mostra a Milano Marittima
Milano Marittima rende omaggio al mondo agreste di Werther Morigi con una
doppia retrospettiva, nei locali della Bottega d’Arte, in viale Romagna 63,
organizzata dal Comune di Cervia, con il sostegno del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali.
La prima, dedicata alla fiaba agreste, sarà visitabile dal 7 luglio al 5 agosto,
dalle 17.30 alle 19.30 e dalle 21 alle 24. La seconda, “Pianeta agreste”, è in
programma dal 7 agosto al 19 settembre negli stessi orari.
Restituire alla creazione artistica la sua valenza estetica, educativa e sociale:
questo è l’intento della Galleria Bottega d’Arte impegnata all’evento vetrina
che suggella la Cinquantanovesima Personale di Werther Morigi a Milano
Marittima che culmina con il Ventennale della scomparsa del Maestro.
Fiaba agreste
“Preziosa testimonianza del patrimonio che la natura ha donato alla nostra
terra, l’esposizione è incentrata sul rapporto che la tavolozza di Morigi instaurò
con la campagna – spiegano gli organizzatori –. Un percorso diacronico che
prende le mosse dai colori preistorici di Lascaux e approda alle alchemiche
cromìe degli encausti morigiani. La mostra, tende all’illustrazione di un
articolata passeggiata nel fare arte e all’elevazione spirituale di un atto
creativo caparbiamente fedele a se stesso. Portato a conferire al quadro
impasti cromatici e valori formali esaltanti la luce, orchestrati dalla sapiente
stesura di personalissimi segni rivelanti, il concetto di spazio e tempo è
centrato sull’Autore. Le sorprese stagionali e gli straniamenti stilistici sono
continui e stupefacenti, sì da consentire all’istante la meditazione e rivelare la
ricchezza esistenziale di un Morigi, attraversante la visione che accade sul suo
specchio dell’anima. L’embrione dei colori feconda la tela affrescata di cromìe,
segni, note musicali condivise con ferrea volontà da tutti i fruitori estetici che
godranno dell’’interscambio di esperienze emotive con l’obiettivo di
evidenziare quella creatività individuale senza la quale l’arte non può esistere.
Con la coscienza che solo la cultura trasmette quell’universo di valori che
assicura il futuro di una civiltà e della sua identità. La stessa del canovaccio
intessuto di visioni realmente oniriche della “Fiaba Agreste” del pittore
romagnolo, che ci fanno percepire echi latenti di voci e suoni a sottofondo
dell’emozione. Con la propria tecnica che approda al laboratorio interculturale
cromatico per dare perenne consistenza all’atto creativo a prescindere dalle
estetizzanti folgorazioni, Werther Morigi riafferma quell’artigianato
pregiatissimo, di bottega, accantonato dall’ inaffidabile colorazione sintetica e
facile d’uso. Qualità utile anche all’innalzamento delle virtù umanistiche che
provocano l’accrescimento dello spazio culturale specie del giovane fruitore.
Saranno esposti oltre cinquanta paesaggi, custodi di energie ataviche e nuove
che palpitano il substrato emotivo, stimolano impulsi di movimento o soste
tonificanti del Maestro; il cui io narrante esaurisce il quotidiano e fiuta la natura
come forma di consapevolezza colorita di conoscenza e coscienza. Non in
antitesi ma attraverso i ritmi che tengono in piedi la struttura energetica della
natura, Werther Morigi scopre le “istruzioni per l’uso”del sistema e ne
interpreta gli effetti. La sua pittura magica il colloquio tra spontaneità del
desiderio e condivisione del gesto, solarità delle pulsioni e consigli alchemici,
rappresentazioni dell’io e scenari inesplorati. La campagna illude la
spontaneità del maestro che si attesta sul dato figurale e lo converte al
progetto di un’ astrazione evoluta al mistero avvolgente della luce. Il pittore
penetra nel labirinto di questo strano pianeta, ne scruta i particolari, li mette in
primo piano, ne esalta le discontinuità stagionali, evidenzia i punti di non
ritorno, l’inarrestabile narrazione cromatica. L’efficace processo di
sublimazione dei significati dell’immagine permea la divinazione di un filo
d’erba con l’avvertita esaltazione di mille toni di verde. Werther Morigi
cammina dove l’assenza è riempitiva, ne diviene il mistico senza fede,
l’errabondo alla ricerca di un sé pittore che, giunto in mezzo al grano si
concede una pausa per incarnare una spiga. Claustrofilico del palcoscenico di
una vigna, ne fugge per decantarla in un bicchiere di rosso che ecciterà i sensi
dell’incontro.
Pianeta agreste
La cinquantanovesima esposizione estiva del maestro romagnolo è una
passeggiata attraverso dipinti, tempere, acquerelli, affreschi - continuano i
curatori -: tutta la sua arte agreste: un itinerario di tinte, che da conto di una
vita intera in giro per la natura alla ricerca di un posto per poter respirare la
creazione e, insieme liberamente dipingere, senza altri condizionamenti che
quelli dettati dalla luce e odore del cielo e della terra, fino al grano mai mietuto
del 1990. Questa estate l’Archivio B.d.A. ne celebra il ventennale della
scomparsa costruendo un percorso tra cinquanta opere che interpretano la
straordinaria avventura forese con le tonalità dei mezzi vegetali, minerali,
organici. Magiche alchimie che legano arte e materia, studiate o empiriche,
concepiscono pregevoli immagini in cornice che ornano i fenomeni della luce
con la formazioni di toni impercettibili. Metamorfosi luminose per elevare il
fruitore a capire chi è davvero con la sensazione di un viaggio visivo nella
materia carica di luce. L’amalgama tra la stupenda emozione del colore e la
luce iridescente, impreziosita dai tratti dell’immagine, magica l’inedita
esposizione nel centro di Milano Marittima dedicata a Werther Morigi, l’ultimo
dei classici e primo dei moderni e alla personale interpretazione dell’ ambiente
che dall’antica lettura naturalistica si sposta verso la pregiata concezione di
luce e cromìe naturali, maturate nella tavolozza di un prestidigitatore della
pittura. Il cielo e la terra ricreati fino alle nuove sintesi, alla visione più
simbolica e all’astrazione finale. Maestrìa per la sublime sapienza coloristica;
sarà la luce di quel pianeta, sarà l’aria limpida che rende tutto più brillante e
accende i volti, le vegetazioni, i prati, i fiori di una nitidezza brillante. Al di là dei
simbolismi filosofici, esoterici ed alchemici che il genio del pittore conferisce
all’immagine e trasfigura nei meandri della composizione, è determinante la
capacità di percepire nel proprio animo l’energia evocatrice dell’atmosfera che
permea ogni paesaggio del “ Pianeta Agreste ”.
L’esposizione del maestro Werther Morigi sarà esposta a fine anno negli Stati
Uniti al 'Kimmel Center for the Performing Arts' di Philadelphia".
Per informazioni e visite guidate tel.329.9264309 - 329.0677970
Collegamento sorgente: http://www.ravenna24ore.it/news/cervia/007750-mondo-agreste-werthermorigi