Rapporto di autovalutazione RAV Liceo Scientifico “I. Nievo” A.S.
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Rapporto di autovalutazione RAV Liceo Scientifico “I. Nievo” A.S.
Rapporto di autovalutazione RAV Liceo Scientifico “I. Nievo” A.S. 2013/2014 1 Contesto 1.1 Popolazione scolastica (FONTE: INVALSI – PROVE SNV) Provenienza socio-economica e culturale degli studenti e caratteristiche della popolazione che insiste sulla scuola (es. occupati, disoccupati, tassi di immigrazione). Popolazione scolastica Opportunità Vincoli Il Liceo si colloca nel pieno centro storico di Padova, avendo Il contesto socio-economico è fin troppo quindi come bacino naturale di utenza un contesto socio- omogeneo. Circa i due terzi degli iscritti economico molto alto. Anche il contesto culturale di provengono da 4 plessi di due soli IC del provenienza è molto elevato. Il numero di studenti in centro storico, il che rende difficile, nella situazione economica svantaggiata è estremamente creazione delle classi prime, strutturare limitato, e gli studenti di cittadinanza non italiana sono gruppi classe che non comprendano comunque in Italia da abbastanza tempo da non presentare sottogruppi di studenti provenienti dalla alcun problema di integrazione. Il livello medio di stessa classe terza media. L'eccessiva competenze raggiunte dagli studenti in ingresso è più alto omogeneità economica e culturale limita la della media; le famiglie partecipano attivamente alla vita consapevolezza delle difficoltà che si scolastica, anche mettendo a disposizione della scuola possono trovare in contesti diversi. In questo competenze e relazioni maturate nel proprio ambito senso diventano importanti alcuni progetti professionale. L'ambiente di provenienza degli studenti è scolastici, quali "Il carcere entra a scuola" e ricco di stimoli culturali che si affiancano ed integrano a gli scambi culturali con l'estero. quelli che lo studente riceve in ambito scolastico. 1.2 Territorio e capitale sociale (Fonti: ISTAT) Caratteristiche economiche del territorio e sua vocazione produttiva. Risorse e competenze presenti nella comunità per la cooperazione, la partecipazione e l'interazione sociale. Istituzioni rilevanti nel territorio (es. per l'inclusione, la lotta alla dispersione scolastica, l'orientamento, la programmazione dell'offerta formativa). Il territorio e' qui definito come l'area geografica su cui insiste la scuola, sia per quel che riguarda la provenienza degli studenti, sia con riferimento ai rapporti che essa intrattiene con le istituzioni locali e con altri soggetti esterni. A seconda delle caratteristiche della scuola, il territorio può riferirsi all'area comunale, al distretto socio-economico, alla Provincia, ecc. Territorio e capitale sociale Opportunità Padova, terzo capoluogo veneto per dimensione demografica (212.000 abitanti nel 2014)dopo VE e VR, ha assunto nel tempo la dimensione sovracomunale di area metropolitana, dinamica e aperta alle innovazioni; nonostante la fase di crisi economica Padova registra un tasso di occupazione superiore a quello regionale e nazionale e un saldo attivo delle imprese operanti (20.281 nel 2011 e 20.462 nel 2014). Dal punto di vista demografico la città ha visto negli ultimi decenni un aumento della popolazione con più di 65 anni (1 padovano su 4) e un vistoso aumento della popolazione straniera residente (dall'8% del 2004 al 16% nel 2014) con alto tasso di natalità (nel 2012 ogni 3 nuovi nati 1 aveva cittadinanza straniera) e molto dinamica (2.231 imprese con titolare straniero nel 2014). Padova, storica sede universitaria con quasi 60.000 studenti (16% da Vincoli Il benessere diffuso acquisito negli ultimi decenni dalla popolazione contemporaneamente al suo invecchiamento, alla formazione di nuclei familiari sempre più piccoli e fragili (la dimensione media delle famiglie è attualmente di 2,1 componenti) e al rapido incremento della popolazione straniera, hanno portato a una percezione di insicurezza e a una richiesta di fuori regione), conta 13 biblioteche e offre un portale "Padovanet" per la diffusione delle iniziative culturali con circa 6 milioni di accessi/anno. L'ente comunale offre alle scuole molte e articolate attività di sostegno educativo, nonché progetti di prevenzione (Sportello Informagiovani con 20.000 accessi nel 2012) e opportunità di stage e volontariato (sono attive circa 1000 associazioni). La città, infine, è importante polo ospedaliero con circa 2.000 posti letto, conta 1 farmacia ogni 3.500 abitanti e vi operano 170 medici di base. sorveglianza e intervento sul territorio sempre più manifeste e non sempre del tutto giustificate. 1.3 Risorse economiche e materiali Situazione della scuola e grado di diversificazione delle fonti di finanziamento (es. sostegno delle famiglie e dei privati alle attività scolastiche, impegno finanziario degli enti pubblici territoriali). Qualità delle strutture e delle infrastrutture scolastiche. 1.3.a Finanziamenti all'istituzione scolastica. (fonte: MIUR. Corretto dal Liceo stesso). 1.3b Edilizia e rispetto delle norme sull'edilizia. (FONTE: Questionario scuola) Risorse economiche e materiali Opportunità Vincoli La scuola si è dotata (in grandissima parte La scuola è situata nel pieno del centro storico di Padova, con attingendo ai fondi del proprio bilancio) di la sede centrale in un edificio storico. Di conseguenza, le una dotazione informatica di tutto rispetto, strutture richiedono una manutenzione particolare da parte che, oltre a due laboratori informatici e ai della Provincia, che a volte non risulta all'altezza delle laboratori di Fisica e Chimica, prevede la necessità (per esempio, per quanto riguarda la qualità degli notazione di una LIM in ogni aula della infissi e l'isolamento termico). La palestra della sede in via scuola. Brondolo non è sufficiente a coprire tutte le necessità dell'Istituto, che deve necessariamente appoggiarsi ad altre strutture esterne con conseguente riduzione del tempo effettivamente utilizzato per le attività della scuola. Le risorse economiche sono in gran parte statali, e vengono integrate quasi esclusivamente dai contributi volontari delle famiglie. 1.4 Risorse professionali Quantità e qualità del personale della scuola (es. conoscenze e competenze disponibili). 1.4.a Caratteristiche degli insegnanti Tipologia contratto Fascia di età Permanenza nell'istituto. 1.4b Caratteristiche del Dirigente Scolastico Risorse professionali Opportunità Vincoli Il personale della scuola ha una stabilità di molto L'età media dei docenti della scuola è ben più alta superiore alla media, sia per quanto riguarda la della media (già elevata) nazionale. Risulta di tipologia di contratto, con solo il 3% degli insegnanti conseguenza difficile reperire le competenze con contratti a tempo determinato, sia per quanto necessarie per le nuove necessità della scuola, in riguarda la permanenza nell'Istituto, con ovvie particolare per quanto riguarda le competenze ricadute positive sulla continuità didattica e la linguistiche (CLIL) e informatiche. formazione di competenze anche relative alle attività gestionali e di attività extracurricolari. 2 Esiti 2.1 Risultati scolastici I risultati scolastici rimandano agli esiti degli studenti nel breve e medio periodo. E' importante che la scuola sostenga il percorso scolastico di tutti gli studenti garantendo ad ognuno il successo formativo. 2.1.a Esiti degli scrutini 2.1.b Trasferimenti e abbandoni. Risultati scolastici PUNTI DI FORZA Il numero di studenti non ammessi alla classe successiva, o sospesi in giudizio è inferiore sia alla media nazionale che a quella del territorio di riferimento in tutte le classi. In particolare, non sono presenti concentrazioni di non ammessi o di debiti formativi in determinati anni di corso. Il 36% degli studenti si diploma con un punteggio agli Esami di Stato superiore ad 80/100, in linea con la media dei Licei padovani PUNTI DI DEBOLEZZA La grande maggioranza dei debiti formativi si concentrano nelle discipline di Matematica e di Lingua e Cultura Latina. C'è un numero anomalo di studenti (19 nell'a.s. 2013/2014) che lasciano l'Istituto nel corso del triennio per trasferirsi in altri Licei Scientifici della città, soprattutto paritari. Si tratta in massima parte di studenti inseriti nella fascia di valutazione medio-bassa, ma anche media. Riteniamo che la presenza di significativi nuclei di eccellenza in ogni classe renda a volte problematico tarare gli obiettivi di apprendimento e si rivieli demotivante per le altre fasce di studenti inducendoli anche a trasferirsi in contesti più protetti o meno esigenti. VALUTAZIONE: 5 (POSITIVA) Motivazione del giudizio assegnato La distribuzione degli studenti per fasce di voto agli Esami di Stato evidenzia una situazione di profitto buona : più di un terzo degli studenti si diploma con un punteggio agli Esami di Stato superiore ad 80/100. Il numero di studenti non ammessi alla classe successiva, o sospesi in giudizio è sensibilmente inferiore alla media nazionale, indice che i criteri di valutazione adottati dalla scuola sono adeguati a garantire il successo formativo degli studenti. Tuttavia, l'Istituto perde un numero anomalo di studenti al triennio per trasferimenti verso altri Istituti. 2.2 Risultati nelle prove standardizzate nazionali L'analisi dei risultati conseguiti nelle prove standardizzate nazionali consente di riflettere sul livello di competenze raggiunto dalla scuola in relazione alle scuole del territorio, a quelle con background socioeconomico simile e al valore medio nazionale. Tale analisi permette anche di valutare la capacita' della scuola di assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento dei livelli essenziali di competenza. L'azione della scuola dovrebbe quindi essere volta a ridurre l'incidenza numerica e la dimensione del gap formativo degli studenti con livelli di apprendimento sotto una determinata soglia, considerando la variabilita' di risultati interna alla scuola (tra le classi, tra le sedi, tra gli indirizzi), cosi' come la distribuzione degli studenti nei diversi livelli di rendimento. 2.2.1a Risultati degli studenti nelle prove di italiano e matematica (fonte: INVALSI) 2.2b Livelli di apprendimento degli studenti (Fonte: INVALSI) 2.2c Variabilità dei risultati fra le classi Risultati nelle prove standardizzate nazionali PUNTI DI FORZA I risultati grezzi (non corretti per cheating) delle prove invalsi mostrano risultati in Matematica ed Italiano superiori sia alla media nazionale che a quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. In particolare, il 61% degli studenti si colloca nel livello massimo di competenze in Matematica, e il 22% in quello immediatamente inferiore; in Italiano, escludendo le due classi i cui risultati non sono interpretabili a causa dell'effetto della correzione per cheating, la distribuzione delle competenze appare in linea con quella del nord-est e superiore alla media nazionale. Le classi sono molto omogenee tra loro, ed eterogenee al loro interno. PUNTI DI DEBOLEZZA L'elevato punteggio di cheating ottenuto da alcune classi nella prova di Italiano è, a nostro parere, imputabile al fenomeno dei "falsi positivi" noto all'INVALSI soprattutto in questa prova e soprattutto nei Licei. Abbiamo ritenuto e riteniamo tuttavia di affrontare il problema sia migliorando e rafforzando le procedure di sorveglianza durante le prove che collaborando con l'INVALSI per un affinamento delle procedure di analisi dei dati, sottoponendo alcune classi campione a un nuovo tipo di test elaborato dallo stesso INVALSI. Il punteggio ottenuto nelle competenze linguistiche risulta nella media rispetto al territorio, ma inferiore alle necessità di un percorso di studi a lunga scadenza come quello liceale. VALUTAZIONE: 6 (TRA POSITIVA E ECCELLENTE) Motivazione del giudizio assegnato Nell'anno scolastico 2013/2014 quattro classi dell'istituto hanno ricevuto una imponente correzione ai risultati grezzi delle prove di Italiano per “cheating statistico”. Indipendentemente da una valutazione sulla realtà di tale fenomeno, appare evidente anche da una analisi superficiale che i dati corretti non possono essere considerati una autentica rappresentazione delle reali competenze raggiunte in Italiano dai nostri studenti. Le classi in questione mostrano infatti una distribuzione non realistica delle competenze sia al loro interno che raffrontate con il resto dell'Istituto, in particolare considerando che esse hanno invece mostrato risultati negli scrutini finali pari o superiori alla media delle altre classi. Anche considerando che l'INVALSI ha più volte segnalato l'esistenza di “falsi positivi”, soprattutto nei Licei e nelle prove di Italiano, abbiamo quindi ritenuto di poter considerare utili per la valutazione i dati grezzi non corretti forniti dall'Istituto Invalsi. Da questi dati appare invece un quadro più che positivo in Matematica, con un punteggio medio raggiunto dagli studenti nelle prove superiore sia a quello di scuole con background socio-economico e culturale simile che alla media nazionale; e positivo in Italiano, dove si rimane comunque nella media del territorio. Le classi risultano omogenee tra loro ed eterogenee al loro interno, indice di una buona procedura nella formazione delle classi. La quota di studenti collocata nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica e' decisamente inferiore alla media nazionale. 2.3 Competenze chiave e di cittadinanza Si parla di competenze chiave per indicare un insieme di competenze, anche di natura trasversale, ritenute fondamentali per una piena cittadinanza. Tra queste rientrano ad esempio le competenze sociali e civiche (rispetto delle regole, capacita' di creare rapporti positivi con gli altri, costruzione del senso di legalita', sviluppo dell'etica della responsabilita' e di valori in linea con i principi costituzionali) e le competenze personali legate alla capacita' di orientarsi e di agire efficacemente nelle diverse situazioni (1). Appare inoltre importante considerare la capacita' degli studenti di autoregolarsi nella gestione dei compiti scolastici e dello studio. 2.3.1 Voti in condotta scrutini finali, a.s. 2013/2014 Competenze chiave e di cittadinanza PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA La scuola adotta criteri comuni nell'assegnazione del voto di Non sono stati individuati strumenti e condotta e richiede relazioni, da parte dei docenti momenti utili a valutare le capacità accompagnatori, sulle uscite e viaggi di istruzione. In base a tali relazionali degli studenti in contesti di relazioni e alle segnalazioni dei responsabili dei laboratori, delle attività di gruppo. aule speciali, e degli strumenti multimediali, risulta che fino all'A.S. 2013/14 non si sono verificati danneggiamenti o comportamenti riconducibili a un mancato rispetto delle regole. Il numero delle sospensioni e dei provvedimenti disciplinari è stato molto esiguo e anche i casi di cyber bullismo limitati a classi di biennio. VALUTAZIONE: 4 (TRA POSITIVA E CON QUALCHE CRITICITÀ) Motivazione del giudizio assegnato Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti e' buono; le competenze sociali e civiche sono adeguatamente sviluppate (collaborazione tra pari, responsabilità' e rispetto delle regole). La maggior parte degli studenti raggiunge una adeguata autonomia nell'organizzazione dello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento. Non sono presenti concentrazioni anomale di comportamenti problematici in specifiche sezioni. La scuola adotta criteri comuni per la valutazione del comportamento, ma non utilizza strumenti per valutare il raggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti. 2.4 Risultati a distanza L'azione della scuola puo' definirsi efficace quando assicura risultati a distanza nei percorsi di studio a seguito o nell'inserimento nel mondo del lavoro. E', pertanto, importante conoscere i percorsi formativi degli studenti usciti dalla scuola del primo e del secondo ciclo ad un anno o due di distanza, e monitorare inoltre i risultati sia all'interno del primo ciclo, sia nel passaggio al secondo ciclo. Per le scuole del secondo ciclo gli indicatori disponibili centralmente riguardano la quota di studenti iscritti all'università' e i crediti universitari conseguiti dagli studenti nel primo e nel secondo anno dopo il diploma; per le scuole del primo ciclo gli indicatori disponibili riguardano l'adozione del consiglio orientativo. 2.4a Prosecuzione negli studi universitari (Fonte: MIUR) 2.4b Successo negli studi universitari (Fonte: MIUR) 2.4c Successo negli studi secondari di II grado (Fonte: MIUR) 2.4d Inserimento nel mondo del lavoro (Fonte: MIUR) Risultati a distanza PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA L'Istituto si conferma nel suo ruolo di Liceo Risultano un pò al di sotto della media cittadina i Scientifico orientato principalmente a preparare i crediti conseguiti nelle facoltà umanistiche. In propri studenti alla frequenza dell'Università. Il particolare si nota una persistenza di dati negativi 92,4% degli studenti diplomati risulta iscritto anche nel secondo anno di frequenza universitaria. all'università italiana nell'anno successivo. Considerando il contesto sociale e la prossimità di L'accesso prevalente nelle facoltà scientifiche e i facoltà umanistiche all'Istituto, si presume che il buoni risultati ottenuti nelle stesse evidenziano una risultato sia determinato da un interesse debole di corretta gestione dei contenuti curricolari e del alcuni studenti e famiglie ad accelerare gli studi potenziamento degli stessi nei progetti attuati dalla universitari. Risulta peraltro difficile formulare un scuola. Anche nell'area sanitaria e sociale i crediti giudizio e ricavare elementi di valutazione a partire ottenuti si attestano su buoni livelli, confermando da percentuali che non fanno riferimento alle cifre la validità della scelta , operata dall'Istituto da assolute, presumibilmente esigue. diversi anni, di attivare progetti extracurricolari specifici di preparazione. VALUTAZIONE: 6 (TRA POSITIVA ED ECCELLENTE) Motivazione del giudizio assegnato La scuola ha monitorato, nei limiti delle modeste disponibilità finanziarie a tal fine destinate,i risultati degli studenti nei successivi percorsi di studio. Il numero di immatricolati all'universita' e' abbondantemente superiore alla media provinciale e regionale. I risultati raggiunti dagli studenti immatricolati all'universita' sono molto positivi (i crediti conseguiti nel primo biennio sono abbondantemente superiori alla media territoriale). Il diretto inserimento nel mondo del lavoro non è monitorato perchè,coerentemente con la tipologia della scuola, si riferisce a pochissimi casi. 3A Processi 3.1 Curricolo, progettazione e valutazione Individuazione del curricolo fondamentale a livello di istituto e capacità di rispondere alle attese educative e formative provenienti dalla comunità di appartenenza. Definizione di obiettivi e traguardi di apprendimento per le varie classi e anni di corso. Attività opzionali ed elettive che arricchiscono l'offerta curricolare. Modalità di progettazione didattica, monitoraggio e revisione delle scelte progettuali effettuate dagli insegnanti. Modalità impiegate per valutare le conoscenze e le competenze degli allievi. Il curricolo d'istituto è qui definito come l'autonoma elaborazione da parte della scuola, sulla base delle esigenze e delle caratteristiche degli allievi, delle abilità e conoscenze che gli studenti debbono raggiungere nei diversi ambiti disciplinari e anni di corso, in armonia con quanto indicato nei documenti ministeriali. La progettazione didattica è qui definita come l'insieme delle scelte metodologiche, pedagogiche e didattiche adottate dagli insegnanti collegialmente (nei dipartimenti, nei consigli di classe e di interclasse, ecc.). Il curricolo di istituto, la progettazione didattica e la valutazione sono strettamente interconnessi; nel RAV sono suddivisi in sottoaree distinte al solo fine di permettere alle scuole un esame puntuale dei singoli aspetti. L'area e' articolata al suo interno in tre sottoaree: • Curricolo e offerta formativa - definizione e articolazione del curricolo di istituto e delle attività di ampliamento dell'offerta formativa • Progettazione didattica - modalità di progettazione • Valutazione degli studenti - modalità di valutazione e utilizzo dei risultati della valutazione Curricolo (Fonte: Questionario scuola) Curricolo e offerta formativa PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA La scuola ha elaborato un P.O.F. articolato a partire dall'analisi Non tutti gli insegnanti utilizzano in modo della realtà del territorio, dell'utenza, del quadro normativo. Il sistematico il curricolo nella definizione curricolo individua in modo dettagliato, anno per anno e per del loro Piano di Lavoro e nella materia, gli obiettivi, le metodologie e i criteri di valutazione. realizzazione dell'attività didattica, Sono esplicitati gli obiettivi trasversali che riguardano nonostante le indicazioni fornite anche competenze sociali e civiche quali obiettivi formativi. Ogni dai dipartimenti disciplinari . anno la scuola procede ad una revisione di tale piano didattico Nella realizzazione dei Progetti di sulla base di quanto emerso dall'ultimo Collegio dell'anno ampliamento dell'offerta formativa non scolastico precedente. Il P.O.F. comprende anche una ampia sono ancora elaborati chiaramente i proposta di attività extra-curricolari di potenziamento e criteri e gli strumenti di valutazione dei ampliamento dell'offerta formativa. risultati raggiunti. Progettazione didattica (Fonte: Questionario scuola) Progettazione didattica PUNTI DI FORZA I dipartimenti disciplinari indicano i contenuti minimi comuni alle classi parallele e le metodologie didattiche, i criteri per le definizioni di prove simili per struttura o per struttura e contenuti - da somministrare agli alunni con giudizio sospeso. Nelle riunioni periodiche di dipartimento viene dichiarato il grado di svolgimento dei programmi e vengono valutati i risultati e proposti i cambiamenti ritenuti utili. Nell'ambito della singola classe la progettazione, oltre al momento di inizio anno, nei C.d.C. di settembre, risulta arricchita dai contributi che, sulla base di collaborazione spontanea e personale, possono eventualmente attuare i vari docenti. PUNTI DI DEBOLEZZA Non si sono ancora individuati strumenti atti a contenere le disparità che si possono verificare tra un corso e l'altro nell'ambito di classi parallele. Per quanto attiene alla singola classe la progettazione e l'attuazione del lavoro vengono monitorate solo attraverso la compilazione di griglie in corrispondenza delle operazioni di scrutinio. Le dichiarazioni dei docenti nelle riunioni di dipartimento vengono acquisite come veritiere, ma non sempre, alla fine dell'anno scolastico, si rivelano tali. Al monitoraggio, anche quando puntuale, non segue ancora un efficace sistema di correzione di eventuali problematicità. Valutazione degli studenti (Fonte: Questionario scuola) Valutazione degli studenti PUNTI DI FORZA Sono valutati gli aspetti che riguardano le conoscenze e le competenze e sono discussi, definiti e approvati dai Dipartimenti i criteri di valutazione comuni. Ciascun docente, in base al PEC,è tenuto ad una chiara esplicitazione agli alunni e alle famiglie, nell'ambito di questo Patto Educativo, di tali criteri e delle eventuali modifiche che intende apportare. Negli ultimi anni i Dipartimenti hanno lavorato in direzione di prove strutturate comuni. Alla fine dell'A.S. 2013/14 è stata realizzata una Simulazione di Prima Prova per l'Esame di Stato per tutte le classi V, valutata poi con griglie comuni. PUNTI DI DEBOLEZZA Nonostante vengano definiti criteri di valutazione comuni, si registrano disparità notevoli tra un corso e l'altro, una classe e l'altra, nell'utilizzo dell'intera scala numerica dei voti. Non tutti i docenti, nell'ambito del singolo Dipartimento accettano e realizzano le prove comuni nelle classi intermedie. La presenza di prove strutturate comuni risulta pertanto sporadica. Fino all'A.S. 2013/14 non è stata fatta un'analisi critica e una discussione collegiale dei risultati dei test Invalsi, e fino a tale data non sono state effettuate Simulazioni della Seconda Prova di Esame per le classi V. VALUTAZIONE SU CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE: 6 (TRA POSITIVA ED ECCELLENTE) Motivazione del giudizio assegnato La scuola ha elaborato un proprio curricolo a partire dai documenti ministeriali di riferimento, declinando le competenze disciplinari e trasversali per i diversi anni di corso, che gli insegnanti utilizzano come strumento di lavoro per la programmazione delle attività didattiche. Il curricolo si sviluppa a partire dalle caratteristiche del contesto e dei bisogni formativi della specifica utenza. Le attività di ampliamento dell’offerta formativa sono bene integrate nel progetto educativo e di istituto. La progettazione didattica periodica viene effettuata in modo condiviso per ambiti disciplinari e coinvolge un buon numero di docenti di varie discipline e di più indirizzi. La scuola utilizza forme di certificazione delle competenze. I docenti utilizzano regolarmente alcuni strumenti comuni per la valutazione e hanno momenti di incontro per confrontare i risultati raggiunti. 3.2 Ambiente di apprendimento Capacita' della scuola di creare un ambiente di apprendimento per lo sviluppo delle competenze degli studenti. La cura dell'ambiente di apprendimento riguarda sia la dimensione materiale e organizzativa (gestione degli spazi, delle attrezzature, degli orari e dei tempi), sia la dimensione didattica (diffusione di metodologie didattiche innovative), sia infine la dimensione relazionale (attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo e trasmissione di regole di comportamento condivise). • Dimensione organizzativa - flessibilità nell'utilizzo di spazi e tempi in funzione della didattica (laboratori, orario scolastico, ecc.) • Dimensione metodologica - promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative (gruppi di livello, classi aperte, ecc.) • Dimensione relazionale - definizione e rispetto di regole di comportamento a scuola e in classe, gestione dei conflitti con gli studenti Dimensione organizzativa (FONTE: Questionario scuola) Dimensione organizzativa PUNTI DI FORZA L'orario delle lezioni, antimeridiano senza rientri al pomeriggio, è funzionale alle esigenze del tipo di utenza ed alla struttura del curricolo: consente agli studenti di dedicarsi allo studio che il percorso richiede e inoltre permette loro di partecipare ai progetti di ampliamento dell'offerta formativa della scuola, o ad attività individuali di tipo sportivo o culturale al di fuori dell'ambito scolastico. In tutte le aule-classi c'è una LIM, la biblioteca e le aule speciali e i laboratori sono fruibili sia per la sede centrale sia per la succursale con rotazione delle classi. Negli ultimi due anni è stato allestito uno spazio di accoglienza per studenti che, tra le lezioni antimeridiane e attività pomeridiane, vogliano fruire di un ambiente di studio all'interno della scuola con la presenza costante di un docente. PUNTI DI DEBOLEZZA L'unica palestra della scuola si trova nella succursale e non è sufficiente per le esigenze dell'intero istituto : ciò impone l'utilizzo di altre due palestre esterne, di cui una non raggiungibile a piedi. Ciò costituisce un vincolo nella definizione dell'orario delle lezioni, e un limite all'efficacia didattica dell'orario stesso, almeno in alcuni casi. La costante riduzione dei fondi erogati dal MIUR-MEF e dalla Provincia, fino a che è stata ente di riferimento, non ha consentito una serie di interventi di manutenzione (infissi delle aule delle due sedi, per esempio, servizi igienici per gli studenti ) o di rinnovamento di strumenti didattici. Molto materiale, infatti, è stato acquistato attingendo al contributo volontario delle famiglie versato al momento dell'iscrizione. Dimensione metodologica (nessun dato) Dimensione metodologica PUNTI DI FORZA Accanto e oltre alla tradizionale lezione frontale, si stanno realizzando forme alternative di didattica. Con un notevole sforzo economico da parte dell'istituto, e con un notevole impegno dei docenti, la scuola ha acquisito e iniziato a utilizzare strumenti come LIM, software speciali per attività di laboratorio virtuale, registro elettronico, piattaforma multimediale per condividere materiali didattici, inviare agli studenti esercizi, testi, e acquisirli da essi, per correggerli e reinviarli. La scuola ha avviato, per una classe terza, la sperimentazione dell'attività didattica con mezzi esclusivamente digitali secondo il modello Scuola 2.0. Vengono organizzati all'inizio di ogni anno incontri formativi per i docenti, e vi sono figure istituzionali (responsabili di progetto o di attività gestionali) che coordinano e forniscono consulenze ai docenti. PUNTI DI DEBOLEZZA Si verificano, soprattutto nella succursale, difficoltà tecniche con le LIM, soprattutto con il segnale per l'utilizzo di rete Wi-fi; i laboratori non vengono utilizzati da tutte le classi/corsi con la stessa regolarità. I questionari che potrebbero consentire una quantificazione precisa del diverso grado di utilizzo di questi strumenti, e che vengono proposti due volte l'anno, vengono compilati in modo esaustivo solo da una parte dei docenti, e questo rende difficile una stima del grado di utilizzo delle varie strategie didattiche. Risulta ancora più difficile realizzare gruppi di lavoro di docenti che, con la riduzione costante del FIS, dovrebbero lavorare su base volontaria e senza alcun compenso. Dimensione relazionale Dimensione relazionale PUNTI DI FORZA Nell'istituto la frequenza è regolare, e sono molto pochi gli studenti che accumulano assenze numerose mediamente uno o due per anno di corso, e, in genere,per motivi di natura personale, familiare o di salute. La scuola in tali casi interviene tempestivamente: il coordinatore di classe prende contatto con la famiglia, informa il CdC e il DS su eventuali situazioni problematiche. Sono presenti strutture come il CIC, con un referente apposito, ed è garantita la possibilità di interventi ad personam, su richiesta dell'interessato, con uno psicologo con cui la scuola ha una convenzione. Nella maggior parte dei casi i problemi vengono individuati e affrontati in tempi brevi o medi. PUNTI DI DEBOLEZZA Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di disagio personale evidenziati dagli studenti: si va dalle difficoltà ad affrontare l'insuccesso scolastico ai disordini alimentari, o a problemi legati al contesto familiare; ci sono stati anche alcuni episodi di offese tra compagni di classe via social network (due casi negli ultimi quattro anni). Le attività di prevenzione non sono ancora sistematicamente organizzate in modo da raggiungere tutti gli studenti e gli interventi mirati di esperti si sono rivolti a singole classi o ad anni di corso. VALUTAZIONE: 6 (TRA POSITIVA ED ECCELLENTE) Motivazione del giudizio assegnato L’organizzazione di spazi e tempi risponde alle esigenze di apprendimento degli studenti. Gli spazi laboratoriali sono usati da un buon numero di classi. La scuola promuove l’utilizzo di modalità didattiche innovative. Gli studenti lavorano anche in gruppi, utilizzano le nuove tecnologie, realizzano ricerche o progetti. La scuola promuove le competenze trasversali attraverso la realizzazione di attività relazionali e sociali che vedono la partecipazione attiva anche degli studenti. Le regole di comportamento sono definite e condivise in tutte le classi. I conflitti con gli studenti sono gestiti in modo efficace. 3.3 Inclusione e differenziazione Strategie adottate dalla scuola per la promozione dei processi di inclusione e il rispetto delle diversità, adeguamento dei processi di insegnamento e di apprendimento ai bisogni formativi di ciascun allievo nel lavoro d'aula e nelle altre situazioni educative. L'area e' suddivisa in due sottoaree: • Inclusione - modalità di inclusione degli studenti con disabilita', con bisogni educativi speciali e degli studenti stranieri da poco in Italia. Azioni di valorizzazione e gestione delle differenze. • Recupero e Potenziamento - modalità di adeguamento dei processi di insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo. Inclusione (Fonte: questionario scuola) Inclusione PUNTI DI FORZA Nei pochi casi in cui si è reso necessario un intervento di inclusione per motivi di salute o di svantaggio sono state attivate metodologie didattiche specifiche anche avanzate. In altri casi l'istituto ha partecipato al progetto "Scuola in ospedale", mettendo a disposizione le proprie risorse per facilitare il recupero delle lezioni perse anche per alcuni mesi. Si sono fatte esperienze di lavoro di equipe, finalizzate a produrre PEI, composte dagli insegnanti curricolari, dallo psicologo che opera nel Liceo,e dai tutors o dai medici curanti degli studenti interessati. Esiste un referente di istituto per la DSA. PUNTI DI DEBOLEZZA La presenza marginale di studenti stranieri ( meno del 3 per 100) ha fatto si che le attività e gli interventi sui temi interculturali e di sostegno linguistico fossero affidati per lo più all'iniziativa dei singoli insegnanti . Recupero e potenziamento (Fonte: MIUR e indicatori a cura della scuola) Recupero e potenziamento PUNTI DI FORZA Le maggiori difficoltà di apprendimento risultano di gran lunga concentrate (quasi il 90% delle insufficienze nel primo periodo) nelle discipline di Latino e Matematica. L'andamento dei risultati in queste discipline (e in Inglese e Fisica, dove si concentra un numero, sia pure molto più esiguo, di insufficienze) è monitorato costantemente. La scuola organizza corsi di recupero estivi, per gli studenti con debito; ma soprattutto corsi di recupero strutturati dopo le valutazioni del primo periodo, e attività estemporanee di sportello disciplinare per piccoli gruppi di studenti. Tali interventi risultano abbastanza efficaci, dal momento che il numero di insufficienze in queste discipline è più che dimezzato a fine anno. La scuola organizza attività di potenziamento per gli studenti meritevoli: nelle discipline scientifiche questo avviene sia coinvolgendo gli studenti in una modalità ludica (Olimpiadi di Matematica, della Fisica, etc.) per le quali sono previsti anche incontri e corsi di preparazione, e ai quali gli studenti partecipano con ottimi risultati; sia attraverso attività di stages di approfondimento organizzati dalle Università. Simili attività sono previste anche per Latino e Filosofia. PUNTI DI DEBOLEZZA La modalità prevalente per il recupero delle insufficienze è il corso di recupero strutturato e concentrato nel periodo immediatamente successivo agli scrutini del primo periodo: anche se questa modalità è sostanzialmente vincolata dalla normativa, riteniamo sarebbe più efficace un'attività di sostegno più distribuita durante l'anno, con inizio anche precedente agli scrutini. Gli alunni vengono distribuiti nei corsi di recupero per gruppi classe; tali corsi risulterebbero forse più efficaci, anche se logisticamente più difficili da gestire, se la divisione degli studenti venisse attuata per livello di competenze. Non sono presenti attività di peer tutoring che coinvolgano gli studenti delle classi più avanzate in attività di sostegno degli studenti meno brillanti. Gli interventi individualizzati nel lavoro d'aula sono poco diffusi a livello di scuola. VALUTAZIONE SU INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE: 6 (TRA POSITIVA E ECCELLENTE) Motivazione del giudizio assegnato Le attivita' realizzate dalla scuola per gli studenti che necessitano di inclusione sono efficaci, anche se il numero di tali studenti è molto esiguo se raffrontato ad altre scuole. La scuola organizza un gran numero di interventi per il recupero delle insufficienze, che risultano efficaci nella maggioranza dei casi. Gli obiettivi educativi sono ben definiti e sono adottate modalita' di verifica degli esiti. La scuola promuove efficacemente il rispetto delle diversita'. Tuttavia, gli interventi individualizzati nel lavoro d'aula sono poco diffusi a livello di scuola. 3.4 Continuità e orientamento Continuità (FONTE: Questionario scuola) Continuità PUNTI DI FORZA Nel corso del tempo sono stati corretti e ridimensionati gli interventi miranti a garantire la continuità con la scuola media. In passato si erano costituiti dei gruppi di lavoro per gli assi scientifico e letterario composti da docenti di biennio dell'istituto e docenti della scuola media più vicina presente nel bacino d?utenza, al fine di garantire una maggior continuità. Recentemente il bacino d'utenza si è ampliato ma anche frammentato e si sono rivelati più utili interventi di simulazione di attività didattiche ( ministages) proposti come 'orientamento' agli alunni delle scuole medie interessati a conoscere le specificità del nostro Liceo. PUNTI DI DEBOLEZZA Attualmente il rapporto con le scuole medie dell'intero bacino d'utenza non è più strutturato. Di conseguenza si è verificato che il flusso di incontri di presentazione dell'Istituto ( 'open day' e ministages) , pur essendo aumentato, risulta alquanto sbilanciato a favore di poche scuole. In particolare, sulle 14 scuole medie del bacino d'utenza, 12 inviano 56 ragazzi alle iniziative di ministage, mentre 2 scuole medie ne inviano più di un centinaio. Ne consegue che , di fatto, non si riesce a far conoscere la specificità del nostro Istituto in modo sufficientemente esteso nel territorio. Orientamento Orientamento PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA Le attività di orientamento sono strutturate, rivolte I rapporti con la realtà produttiva sono ancora a tutte le sezioni e coinvolgono sia le classi quarte limitati. Non ci sono iniziative specifiche rivolte alle che le classi quinte. famiglie ma si considera ciò poco rilevante vista l'età Da parecchi anni sono stati instaurati rapporti con le degli utenti. Università del territorio, con alcune di esse in I monitoraggi relativi all'attuazione del consiglio convenzione. Per alcune classi sono stati attivati orientativo non esistono in quanto il nuovo esame rapporti con la realtà produttiva ed economica del di Stato non prevede che esso venga esplicitato. territorio in collaborazione con le famiglie. Il monitoraggio dei risultati del percorso Da anni è attivo il progetto "Scuola lavoro" che universitario scelto dagli studenti diplomati non è promuove stages estivi per gli studenti del triennio. più stato effettuato, pur essendolo stato fino ad Il progetto "Lauree scientifiche" stimola e favorisce alcuni anni fa, a causa della sospensione della approfondimenti in campo scientifico con particolari produzione dei dati da parte dell'università finalità di orientamento universitario convenzionata. VALUTAZIONE SU CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO: 6 (TRA POSITIVA E ECCELLENTE) Motivazione del giudizio assegnato Le attività di continuità sono abbastanza bene strutturate, in quanto inserite in quelle gestionali,e sono variate nel corso del tempo anche in relazione alla disponibilità dei docenti delle scuole medie di riferimento ( 14 all'interno del bacino d'utenza). Il rapporto con tali istituti non è tuttavia continuo e sistematico. Si è pertanto preferito usare le risorse interne non tanto per conoscere le situazioni di provenienza ma piuttosto per far sperimentare agli studenti del ciclo precedente le metodologie e il clima didattico dell'Istituto. Le attività di orientamento funzionano in modo efficace, sono rivolte a tutte le classe nei due ultimi anni del triennio e ultimamente coinvolgono anche le famiglie ( soprattutto per quanto riguarda le relazioni con la realtà economica e produttiva del territorio).I rapporti con l'Università sono regolati da convenzione e quindi sostanzialmente costanti. E' venuto a mancare recentemente un riscontro completo relativo alle scelte e alla regolarità del percorso universitario intrapreso dagli ex alunni; tuttavia si reputa che i cambiamenti di indirizzo universitario siano determinati soprattutto dal contesto sociale ed economico prevalente nel bacino d'utenza, tali per cui i ripensamenti o i ritardi nel percorso di studi non vengono ritenuti dalle famiglie motivo di grave preoccupazione. 3B Processi 3.5 Orientamento strategico e organizzazione della scuola Identificazione e condivisione della missione, dei valori e della visione di sviluppo dell'istituto. Capacità della scuola di indirizzare le risorse verso le priorità, catalizzando le energie intellettuali interne, i contributi e le risorse del territorio, le risorse finanziarie e strumentali disponibili verso il perseguimento degli obiettivi prioritari d'istituto. La missione è qui definita come la declinazione del mandato istituzionale nel proprio contesto di appartenenza, interpretato alla luce dall'autonomia scolastica. La missione è articolata nel Piano dell'Offerta Formativa e si sostanzia nell'individuazione di priorità d'azione e nella realizzazione delle attività conseguenti. L'area è articolata al suo interno in quattro sottoaree: • Missione e obiettivi prioritari - individuazione della missione, scelta delle priorità' e loro condivisione interna e esterna • Controllo dei processi - uso di forme di controllo strategico e monitoraggio dell'azione intrapresa dalla scuola per il conseguimento degli obiettivi individuati (es. pianificazione strategica, misurazione delle performance, strumenti di autovalutazione). • Organizzazione delle risorse umane - individuazione di ruoli di responsabilità e definizione dei compiti per il personale • Gestione delle risorse economiche - assegnazione delle risorse per la realizzazione delle priorità Missione e obiettivi prioritari (NESSUN DATO) Missione e obiettivi prioritari PUNTI DI FORZA Il Liceo, istituito nel 1923, ha mantenuto nel tempo le caratteristiche iniziali di scuola finalizzata ad una formazione equilibrata, sul piano culturale e umano, per studenti orientati al proseguimento degli studi, nel contesto di una città assai dinamica e di lunga tradizione universitaria. Nel corso degli anni l’istituto ha continuamente rielaborato la propria offerta formativa, anche alla luce dei Nuovi Ordinamenti della Scuola secondaria superiore, proponendosi sempre di mantenere solida l’impostazione curriculare tipica del liceo scientifico e di ampliarla il più possibile, per rispondere in modo flessibile alle nuove esigenze di formazione dei giovani. Obiettivi formativi e didattici sono ampiamente condivisi all’interno della comunità scolastica ed efficacemente comunicati alle famiglie e al territorio. PUNTI DI DEBOLEZZA L’offerta formativa, essendo prioritariamente finalizzata al proseguimento degli studi, potrebbe apparire sbilanciata sul piano dei curricoli disciplinari, con una conseguente riduzione degli spazi dedicati a problematiche e a temi di grande attualità. Questi tuttavia vengono per lo più approfonditi all'interno di progetti extracurriculari oltre che, in diversi casi, da singoli docenti nella normale attività didattica. Di conseguenza, il coinvolgimento degli alunni non è totale e, spesso, manca un sistematico monitoraggio dei risultati. Controllo dei processi (NESSUN DATO) Controllo dei processi PUNTI DI FORZA La scuola mette a punto attraverso il POF, anno per anno e per ciascuna materia, gli obiettivi formativi e didattici, le modalità e gli strumenti di lavoro, i criteri e le modalità di valutazione, gli strumenti e le modalità di recupero delle carenze. La scuola monitora periodicamente, in sede di riunioni di Dipartimento e di Consigli di classe, i livelli di raggiungimento degli obiettivi, pervenendo alla stesura di relazioni periodiche inviate al Dirigente. In itinere lo stesso Dirigente può in ogni momento verificare le situazioni di ogni classe potendo accedere a tutti i registri elettronici. I risultati delle attività eXtracurriculari sono invece riportati al Collegio docenti e/o al Dirigente tramite specifiche relazioni di presentazione degli esiti conseguiti. PUNTI DI DEBOLEZZA Non tutti gli insegnanti utilizzano in modo sistematico il curricolo nella definizione del loro Piano di lavoro e nella realizzazione dell’attività didattica, nonostante le indicazioni fornite. Alcuni insegnanti operano talvolta in maniera piuttosto soggettiva in sede di valutazione, non riconoscendo pienamente la corrispondenza tra livello di prestazione e relativo voto, in particolare per quanto riguarda la fascia più alta delle valutazioni, così come indicato nelle griglie di valutazione elaborate dai singoli Dipartimenti. Riguardo ai Progetti di ampliamento dell’offerta formativa risulta ancora carente la definizione di criteri univoci per valutare i risultati raggiunti. Organizzazione delle risorse umane (FONTE: Questionario scuola) Processi decisionali Impatto delle assenze degli insegnanti sull'organizzazione. Organizzazione delle risorse umane PUNTI DI FORZA Le funzioni strumentali sono individuate dal Collegio docenti all'inizio di ogni anno scolastico, in base alle necessità ritenute prioritarie e in numero congruo rispetto alle risorse disponibili. Il Collegio docenti e i Dipartimenti, secondo una chiara individuazione di responsabilità e compiti, sono coinvolti attivamente in tutte le scelte didattiche strategiche, come la progettazione dei contenuti dei curricoli, la definizione dei criteri di valutazione degli studenti, l'ampliamento dell'offerta formativa, la scelta degli argomenti per l'aggiornamento dei docenti. Il Consiglio d'istituto interviene invece, secondo le proprie competenze e in sintonia con le altre componenti, in materia di ripartizione dei fondi del bilancio scolastico, di definizione dell'articolazione oraria e di formazione delle classi. PUNTI DI DEBOLEZZA Se il coinvolgimento dell'80% degli insegnanti nella ripartizione del FIS può indicare una diffusa partecipazione alle molte attività extracurriculari offerte dalla scuola, il fatto che soltanto il 18% di essi percepisca una retribuzione superiore ai 500 euro, rispetto a valori circa doppi per i diversi riferimenti, sembra indicare invece un’eccessiva dispersione delle risorse in mini o micro progetti. Critico sembra anche il dato che a scegliere le modalità di lavoro degli studenti risultino, nella nostra scuola, solamente i singoli insegnanti, laddove sarebbe auspicabile che i Dipartimenti dessero delle indicazioni più chiare (ad esempio, un numero minimo di ore di laboratorio per alcune discipline). Gestione delle risorse economiche (Fonte: questionario scuola) 3.5e progetti realizzati 3.5f progetti prioritari Gestione delle risorse economiche PUNTI DI FORZA L’allocazione delle risorse economiche appare coerente con la prioritaria finalità della scuola di fornire una formazione equilibrata sul piano culturale e umano; significative risorse sono impiegate anche per fornire un valido supporto all’utenza, sia durante la fase di orientamento in ingresso sia per garantirne il successo formativo e scolastico. I tre progetti più importanti per investimento realizzati nel 2013/14 riguardano le abilità logico-matematiche e scientifiche, le attività artistico-espressive, l’accoglienza e la continuità. PUNTI DI DEBOLEZZA Una rapida analisi della spesa per progetti che la scuola ha realizzato nel 2013/14 evidenzia che più del 50% dei costi sono stati sostenuti attingendo a fondi di bilancio, vale a dire attingendo ai contributi volontari versati ad inizio anno dalle famiglie; la parte rimanente è stata coperta con spese per il personale interno erogate con il cedolino unico. E’ evidente che senza il contributo volontario delle famiglie molti progetti non potrebbero essere realizzati. Un’altra criticità è costituita dal numero forse troppo elevato di progetti, 32 nel 2013/14 (cfr. punti di debolezza “Organizzazione delle risorse umane”). VALUTAZIONE SU ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE: 4 (TRA POSITIVA E CON QUALCHE CRITICITÀ) Motivazione del giudizio assegnato La scuola ha definito la missione e le priorita'; queste sono condivise nella comunità scolastica, con le famiglie e il territorio. Responsabilita' e compiti delle diverse componenti scolastiche sono individuati in modo chiaro e funzionale all'organizzazione delle attività. Una buona parte delle risorse economiche e' impiegata per il raggiungimento degli obiettivi prioritari della scuola. La scuola e' impegnata a raccogliere finanziamenti aggiuntivi oltre quelli provenienti dal MIUR. La scuola utilizza solo in parte forme di controllo strategico o monitoraggio dell'azione. 3.6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane Capacita' della scuola di prendersi cura delle competenze del personale, investendo nella formazione e promuovendo un ambiente organizzativo per far crescere il capitale professionale dell'istituto. L'area è articolata al suo interno in tre sottoaree: • Formazione - azioni intraprese, finanziate dalla scuola o da altri soggetti, per l'aggiornamento professionale del personale • Valorizzazione delle competenze - raccolta delle competenze del personale e loro utilizzo (l'assegnazione di incarichi, formazione tra pari, ecc.) • Collaborazione tra insegnanti - attività in gruppi di lavoro e condivisione di strumenti e materiali didattici Formazione (FONTE: Questionario scuola) Formazione PUNTI DI FORZA Il territorio offre molteplici occasioni di formazione sui temi più vari e questo consente al personale della scuola più motivato, di individuare e selezionare facilmente le proposte più interessanti. La frequenza di corsi di formazione su temi di particolare e personale interesse, porta all’acquisizione di competenze di importanza strategica per l’innovazione didattica e gestionale della scuola (uso delle LIM, degli e-book e delle risorse multimediali in rete, classi digitali 2.0, gestione degli scrutini on-line, gestione del sito WEB, metodologia CLIL). PUNTI DI DEBOLEZZA La formazione sui temi più innovativi e cruciali per lo sviluppo della scuola non è incentivata e viene lasciata alla libera iniziativa di singoli docenti; le competenze acquisite spesso rimangono a livello personale e non sono condivise, con il conseguente altissimo rischio che, in caso di trasferimento o quiescenza del docente che le possiede, esse vadano del tutto perdute. Valorizzazione delle competenze (NESSUN DATO) Valorizzazione delle competenze PUNTI DI FORZA L’assegnazione degli incarichi avviene in molti casi sulla base delle esperienze formative acquisite dai singoli insegnanti e delle competenze da essi evidenziate. PUNTI DI DEBOLEZZA Le risorse a disposizione per il riconoscimento della qualità e della quantità del lavoro svolto da singoli insegnanti impegnati in attività gestionali sono nettamente insufficienti e in taluni casi del tutto risibili. Quanto sopra indicato è anche causa della ridotta disponibilità dei singoli ad accollarsi attività eccedenti le ore di insegnamento che risulterebbero solo simbolicamente remunerate. I pochi che assumono più incarichi rientrano in quel 18% di persone che comunque non vengono remunerate per tutte le ore che effettivamente svolgono nel corso di un anno. Collaborazione tra insegnanti (Fonte: Questionario scuola) Collaborazione tra insegnanti PUNTI DI FORZA La scuola prevede nel piano annuale delle attività ripetuti momenti finalizzati al confronto professionale tra docenti, sia in ambito di Dipartimenti disciplinari, sia durante Consigli di classe dedicati alla programmazione. La scuola mette inoltre a disposizione dei docenti spazi e strumenti per il confronto, l’elaborazione e la condivisione di materiali didattici. PUNTI DI DEBOLEZZA Il confronto tra docenti su temi disciplinari e interdisciplinari avviene di fatto sostanzialmente su libera iniziativa dei singoli, a seconda di interessi comuni e della disponibilità a condividere le proprie personali esperienze formative. VALUTAZIONE SU SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE: 4 (TRA POSITIVA E CON QUALCHE CRITICITÀ) Motivazione del giudizio assegnato La scuola promuove e in parte realizza iniziative formative per i docenti. Le proposte formative sono di qualità sufficiente, anche se rispondono solo in parte ai bisogni formativi dei docenti. La scuola valorizza il personale tenendo conto, per l’assegnazione di alcuni incarichi, delle competenze possedute. Gli insegnanti che lavorano nell’ambito dei Dipartimenti disciplinari producono materiali di buona qualità relativamente ai temi che poi confluiscono nel POF (es. criteri comuni per la valutazione degli studenti, curricolo verticale); la condivisione di materiali didattici e il confronto professionale tra docenti, in momenti diversi dalle riunioni di servizio, sono presenti ma riconducibili sostanzialmente ad iniziative personali. Non sono attivi gruppi di lavoro su temi disciplinari o multidisciplinari. 3.7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie Capacità della scuola di proporsi come partner strategico di reti territoriali e di coordinare i diversi soggetti che hanno responsabilità per le politiche dell'istruzione nel territorio. Capacità di coinvolgere le famiglie nel progetto formativo. L'area è articolata al suo interno in due sottoaree: • Collaborazione con il territorio - promozione di reti e accordi con il territorio a fini formativi. • Coinvolgimento delle famiglie - capacita' di confrontarsi con le famiglie per la definizione dell'offerta formativa e sui diversi aspetti della vita scolastica. Collaborazione con il territorio (FONTE: Questionario scuola) 3.7.a Reti di scuole 3.7b Accordi formalizzati 3.7c Raccordo scuola-territorio 3.7d Raccordo scuola-lavoro Collaborazione con il territorio PUNTI DI FORZA La scuola ha attivato diversi accordi di rete con altre scuole sulle seguenti tematiche: “ Formazione e aggiornamento del personale”, “Metodologia e didattica generale”, “ Inclusione studenti con disabilità”. Tali collaborazioni consentono di attivare modalità di confronto e scambio di esperienze formative (es. condivisione dei curricoli dell’indirizzo di Scienze applicate; corsi sulla metodologia CLIL; gestione alunni con disabilità) e di stipulare convenzioni che comportano una riduzione dei costi (es. medicina preventiva e sicurezza nel luogo di lavoro). La scuola collabora attivamente con soggetti esterni, sia pubblici che privati, per integrare la sua offerta formativa. PUNTI DI DEBOLEZZA Il gran numero di proposte provenienti ogni anno da soggetti esterni devono essere attentamente analizzate e selezionate per poter essere inserite con coerenza nel piano educativo e didattico della scuola; la loro realizzazione durante l’anno comporta inoltre un notevole impegno organizzativo e non sempre risulta agevole coordinare e integrare tutte queste attività con l’ordinario svolgimento delle attività didattiche. L'adesione ad alcuni progetti risulta peraltro molto difficile da realizzare a causa della difformità tra il calendario scolastico e la tempistica con cui le proposte giungono e devono essere acquisite. Coinvolgimento delle famiglie (Fonte: Questionario scuola) 3.7e Partecipazione formale dei genitori 3.7f Partecipazione informale dei genitori 3.7g Partecipazione finanziaria dei genitori 3.7h Capacità della scuiola di coinvolgere i genitori Coinvolgimento delle famiglie PUNTI DI FORZA L’interesse dei genitori per le attività svolte nella scuola, sia didattiche sia di potenziamento dell’offerta formativa, è molto elevato; ciò è reso possibile tramite l’accesso on-line al registro elettronico che offre la possibilità di conoscere quotidianamente le attività svolte in classe, l’esito delle verifiche, eventuali note disciplinari, gli impegni in calendario. Si riunisce regolarmente, in spazi messi a disposizione dalla scuola, il comitato genitori nell’ambito del quale possono emergere richieste particolari e/o proposte di attività integrative, rese possibili a volte proprio dalle competenze presenti al suo interno. Nel corso delle attività di orientamento in ingresso, svolte per presentare il POF, vengono individuate le nuove esigenze dell’utenza per la successiva revisione annuale dell’offerta formativa. PUNTI DI DEBOLEZZA La partecipazione delle famiglie è primariamente incentrata all'analisi del profitto del proprio figlio, e manca la capacità di rapportarsi all'istituzione non in quanto genitore di un singolo ma, ad esempio, da rappresentante di una intera componente della comunità scolastica. La scuola non ha ancora individuato degli interventi strutturali o strategie di coinvolgimento utili a modificare questo rapporto distorto tra le componenti interessate. VALUTAZIONE SU INTEGRAZIONE COL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE: 5 (POSITIVA) Motivazione del giudizio assegnato La scuola partecipa a reti e ha collaborazioni con soggetti esterni, anche se alcune di queste collaborazioni devono essere maggiormente integrate con la vita della scuola; vi sono continui momenti di confronto con i soggetti presenti nel territorio per l'integrazione dell’offerta formativa. La scuola organizza stage estivi per un numero cospicuo di studenti. La scuola coinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, ne raccoglie le idee e i suggerimenti. 4 Il processo di autovalutazione Composizione del nucleo di autovalutazione 4.1 Come è composto il Nucleo di autovalutazione che si occupa della compilazione del RAV? Annamaria Duso, Docente di filosofia e storia della scuola secondaria di II grado (Liceo scientifico),già referente per la qualità , funzione strumentale e collaboratrice del DS Anna Marcellan,Docente di filosofia e storia della scuola secondaria di II grado (Liceo scientifico), già funzione strumentale e collaboratrice del DS Franco Cera, Docente di Scienze della scuola secondaria di II grado (Liceo scientifico),attualmente funzione strumentale e collaboratore del DS Ezio Pignatelli,Docente di matematica e fisica della scuola secondaria di II grado (Liceo scientifico)e funzione strumentale Maria Grazia Rubini, Dirigente Scolastico. Processo di autovalutazione 4.2 Nella fase di lettura degli indicatori e di raccolta e analisi dei dati della scuola quali problemi o difficoltà sono emersi? Nella prima fase di elaborazione non erano disponibili i dati della scuola, comparsi solo successivamente. Ha inciso nell'organizzazione del lavoro il considerevole ritardo dell'apertura della piattaforma. 4.3 Nella fase di interpretazione dei dati e espressione dei giudizi quali problemi o difficoltà sono emersi? Ha molto inciso sulla precisione dell'analisi e soprattutto sulla valutazione la disponibilità di dati comparativi solo a livello provinciale e NON, come era stato annunciato, riguardanti istituti dello stesso tipo ( liceo scientifico) e di equivalente background socio-economico. Per alcuni indicatori, i benchmark con i licei sono stati disponibili solo a fine Maggio, costringendo a rifare parte del lavoro e rendendo più difficile la condivisione delle riflessioni con tutte le componenti dell'Istituto. Molti dati sono stati forniti solo in percentuale e non in cifre assolute, e ciò ha reso ancor più difficile la precisione dell'analisi. Esperienze pregresse di autovalutazione 4.5 Nello scorso anno scolastico la scuola ha effettuato attività di autovalutazione e/o rendicontazione sociale? No 5 Individuazione delle priorità Le priorità si riferiscono agli obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l'azione di miglioramento. Le priorità che la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti. Si suggerisce di specificare quale delle quattro aree degli Esiti si intenda affrontare (Risultati scolastici, Risultati nelle prove standardizzate nazionali, Competenze chiave e di cittadinanza, Risultati a distanza) e di articolare all'interno quali priorità si intendano perseguire (es. Diminuzione dell'abbandono scolastico; Riduzione della variabilità fra le classi; Sviluppo delle competenze sociali degli studenti di secondaria di I grado, ecc.). Si suggerisce di individuare un numero limitato di priorità (1 o 2) all'interno di una o due aree degli Esiti degli studenti. I traguardi di lungo periodo riguardano i risultati attesi in relazione alle priorità strategiche. Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle priorità e rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento. Per ogni priorità individuata deve essere articolato il relativo traguardo di lungo periodo. Essi pertanto sono riferiti alle aree degli Esiti degli studenti (es. in relazione alla priorità strategica "Diminuzione dell'abbandono scolastico", il traguardo di lungo periodo può essere definito come "Rientrare nella media di abbandoni provinciali e precisamente portare gli abbandoni dell’istituto entro il 10%"). E' opportuno evidenziare che per la definizione del traguardo che si intende raggiungere non e' sempre necessario indicare una percentuale, ma una tendenza costituita da traguardi di riferimento a cui la scuola mira per migliorare, ovvero alle scuole o alle situazioni con cui e' opportuno confrontarsi per migliorare. 5.1 Priorità e Traguardi 5.1.1 Priorità ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITÀ a) Risultati scolastici Riduzione dei trasferimenti in uscita verso altre scuole con lo stesso indirizzo. b) Risultati nelle prove standardizzate Miglioramento delle competenze espressive in lingua italiana. c) Competenze chiave e di cittadinanza d) Risultati a distanza . DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO Ridurre del 20% il numero di trasferimenti in uscita nel secondo biennio e nel monoennio. Portare il numero di studenti classificati come livello L1 in Italiano sotto il 3%. 5.1.2 Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell'autovalutazione Si è considerato che , pur essendo la dispersione non allarmante, potrebbe essere contenuta soprattutto nel triennio,dove il maggior carico di studio e la complessità disciplinare si intrecciano con interessi extrascolastici coltivati dagli studenti rendendo spesso difficile una produttiva gestione del tempo e delle energie e inducendo di conseguenza al passaggio a scuole ritenute meno impegnative. Si è poi considerato assolutamente prioritario,a prescindere dagli esiti delle prove Invalsi, il potenziamento delle capacità espressive e di comunicazione , sia scritte che orali. Tale obiettivo ,irrinunciabile anche in considerazione dell'orientamento prevalentemente universitario dei nostri studenti, dovrà coinvolgere tutte le discipline tenendo conto della sua trasversalità. 5.2 Obiettivi di processo Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Essi costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o più aree di processo. Si suggerisce di indicare l'area o le aree di processo su cui si intende intervenire e descrivere gli obiettivi che la scuola si prefigge di raggiungere a conclusione del prossimo anno scolastico (es. Promuovere una figura di docente tutor per supportare gli studenti in difficoltà del primo anno dell'indirizzo linguistico nella scuola secondaria di II grado; Individuare criteri di formazione delle classi che garantiscano equi-eterogeneità; Utilizzare criteri di valutazione omogenei e condivisi per la matematica nella scuola primaria; Ridurre gli episodi di esclusione e i fenomeni di bullismo nella scuola secondaria di I grado; ecc.). AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO a) Curricolo, progettazione e valutazione b) Ambiente di apprendimento Ridefinizione del POF funzionale al conseguimento degli obiettivi stabiliti, in quanto competenze trasversali. c) Inclusione e differenziazione 1) Ridefinizione delle finalità dei corsi di recupero intermedi. 2) Attivazione di nuove forme di tutoraggio per studenti in difficoltà. d) Continuità e orientamento e) Orientamento strategico e organizzazione della scuola f) Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane g) Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie 5.2.2 Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità. Si ritiene che le risorse economiche dell'Istituto debbano convergere su un numero più ridotto di progetti privilegiando le priorità. Pur continuando nella direzione del potenziamento delle materie scientifiche, da anni attuato con successo, si pensa di "aprire" una serie di interventi analoghi anche per le competenze linguistiche (italiano).Si pensa a un laboratorio di scrittura creativa, affidato inizialmente a un esterno,ma finalizzato anche alla formazione di un gruppo di docenti che successivamente possano operare in autonomia. Esso dovrebbe contribuire alla preparazione di gruppi di studenti alle varie iniziative nazionali ( giochi linguistici, "olimpiadi" di italiano etc., concorsi letterari).Si ritiene necessario inoltre sensibilizzare maggiormente tutti i docenti sull'importanza del corretto uso dei linguaggi,e della lingua italiana come strumento trasversale di comunicazione, intervenendo anche nella programmazione didattica e nell'uso degli strumenti di valutazione.