SENTIMENTI COLORATI

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SENTIMENTI COLORATI
SENTIMENTI COLORATI
In un pianeta di nome Zirconia nel nostro sistema solare, c’erano tanti esseri di tutti i colori. Tutti
gli abitanti del pianeta erano Zirconiani. Il fatto è che tutti quei colori significavano qualcosa,
infatti, ogni colore corrispondeva a uno stato d’animo. Per esempio il rosso significava rabbia, il
rosa l’amore, il verde la timidezza e il bianco l’imbarazzo. Dopo tanti anni i colori non bastarono
più e perciò ne furono creati altri come ad esempio: l’arangiallo per una bugia, il violacqua per la
preoccupazione e infine il verdosso che significava la gelosia.
Una mattina mi svegliai e decisi con alcuni amici di andare a visitare questo pianeta. Così
andammo alla NASA per farci spedire ad esplorare questo pianeta sconosciuto. Il viaggio fu molto
lungo, pieno di ostacoli, come i meteoriti. Dopo circa un mese di viaggio arrivammo a
destinazione; il pianeta era avvolto da nubi sempre più grandi e di vari colori. Era tutto lugubre e
silenzioso, senza nessun tipo di vegetale. C’erano solo costruzioni molto anti che come vecchi ponti
che risalivano all’epoca medievale e addirittura zigurat, piramidi e vari templi, come il tempio di
Karnak e quello di Iside. All’inizio il pianeta sembrava disabitato, ma d’un tratto comparvero degli
esserini di vari colori che ci fissavano attentamente. Chiesi loro di portarmi dal Re per conoscere il
pianeta e scoprire quale fosse la ragione del cambiamento di colore degli abitanti. Uno degli
esserini si offrì di condurmi dal Re e mi fece salire su una specie di slitta trainata da mucche e
pipistrelli di enormi dimensioni. Passando vicino a una delle mucche le feci una carezza sul muso e
lei diventò di un bel verde mentre il pipistrello diventò verdosso. A quel punto capii che anche gli
animali sul pianeta Zirconia variavano il loro colore a seconda dell’emozione che provavano.
Ridacchiando tra me e me salii sulla slitta e i miei amici sull’altra. Le strade erano larghe, infatti le
case dei vari quartieri erano posizionate quasi al centro della strada e se non c’era abbastanza
spazio, la casa offriva una galleria per far scorrere le slitte. Incontrammo molti altri Zirconiani e ci
accorgemmo che i sentimenti che provavano per noi erano di curiosità perché diventavano tutti di
un bell’azzurro cielo con dei puntini gialli.
Il Re era un esserino molto piccolo con una bella barba blu e tre occhi (uno sulla fronte) di un bel
verde smeraldo. Capimmo subito che il terzo occhio distingueva il Re da tutti gli altri abitanti del
pianeta che ne avevano solo due. Egli ci spiegò che tanti anni prima c’era stata una specie di
vortice che aveva distrutto quasi del tutto il loro pianeta, quando intervenne un eroe straniero, di
cui non si conoscevano le origini, che, con una specie di grande aspirapolvere atomico di sua
invenzione aveva aspirato quel vento ribelle e lo aveva liberato nello spazio. Da quel momento
però gli abitanti erano talmente spaventati che la loro pelle cominciò a cambiare colore
all’impazzata creando quasi dei mostri. A poco a poco cominciarono a calmarsi e il loro colore
tornò quello di prima ma, purtroppo, da quel momento, ogni volta che li assaliva un sentimento
forte la loro pelle cambiava di nuovo colore. Questo cambiamento provocò però un grande disagio
negli Zirconiani perché i loro sentimenti erano visibili a tutti chiaramente e quindi tutti avevano
paura di dimostrare quello che provavano. Per questa ragione il colore più diffuso in questo
momento era il grigio, cioè la tristezza. Il re aggiunse che anche noi di lì a poco saremmo diventati
grigi e poi colorati per le nostre emozioni. Dovevamo trovare un rimedio VELOCEMENTE!!! Ci
ricordammo che durante la scuola elementare avevano fatto tutti un corso di teatro e in più
sapevamo che i ragazzi sanno raccontare bene le bugie. Allora pensammo che se a vessimo
insegnato agli Zirconiani a mentire o recitare una parte forse la pelle avrebbe iniziato a
confondersi e a non far capire più quando i sentimenti erano veri o falsi. Velocemente
organizzammo tanti piccoli teatri in tutto il pianeta e nominammo tant i bambini e ragazzi
professori di bugie. In pochi giorni tutta la popolazione inizò a sperimentare questa tecnica: due
signore molto anziane si salutavano dicendo: “Come sei giovane oggi!”; due ex fidanzati
s’incontravano e si dicevano: “Come sono contento di rivederti!” etc. etc. Dopo circa un mese tutti
erano in grado di decidere di che colore diventare perché avevano imparato a usare la bugia. Nel
frattempo anche noi eravamo diventati grigi e come gli altri abitanti ci allenavamo per scegliere il
colore definitivo per la nostra pelle. Io decisi di rimanere sempre rosso fingendo di essere sempre
arrabbiato, invece il Re decise di rimanere sempre rosa fingendosi sempre innamo rato. Dopo
pochi giorni io e i miei amici decidemmo di tornare sulla Terra e riprendere la nostra vita
conservando un bel ricordo di quest’avventura “planetaria”.
Dopo un anno ricevemmo una visita inaspettata: era il Re di Zirconia. Era disperato perché sul
pianeta non si riusciva più a vivere perché tutti, preoccupati per il colore del la loro pelle, non
dicevano più la verità fino al punto che quando dovevano dire “sì” dicevano “no”, tanta era
l’abitudine di dire bugie. Ci chiese aiuto e così tornammo su Zirconia. Rimanemmo sopresi nel
vedere tutti quegli esserini di tanti colori bellissimi, ma tanto bugiardi… Capimmo che la nostra
idea aveva creato un grosso problema e che forse era meglio avere un colore di pelle che non ci
piaceva, ma essere sinceri con gli altri. Ricreammo subito i nostri piccoli teatri in tutto il pianeta e
insegnammo questa volta a dire la verità convincendo gli esserini che nessuno di loro avrebbe più
guardato il colore della pelle dell’altro, ma ne avrebbe ascoltato le parole guardandolo solo negli
occhi (tutti gli Zirconiani avevano gli occhi di un bell’azzurro mare). Essi, felici, accettarono questo
nuovo esperimento perché in cuor loro erano contenti del colore della pelle ma non soddisfatti di
vivere nelle bugie.
Alla fine dei corsi Zirconia era tornato il pianeta di prima; le signore anziane quando si
incontravano si dicevano solo: “Che bel sole che c’è oggi” e diventavano tutte gialle a fiorellini rosa
e gli ex fidanzati si guardavano in cagnesco senza rivolgersi parola ma diventando di un bel rosso
fuoco.
Così fu che Zirconia, il pianeta dei sentimenti colorati, divenne famoso in tutta la galassia e tutti
vollero visitarlo almeno una volta nella vita.
EDOARDO DEL TOSTO
classe seconda E