“Do you speak Facebook?”: viaggio nel mondo del social

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“Do you speak Facebook?”: viaggio nel mondo del social
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indica quali occhiali da sole
by Emanuela Zanardini - Redattore on 12 luglio 2015
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“Do you speak Facebook?”: viaggio nel mondo del
social network più famoso
Maternità: aumentano le
mamme che non riconoscono i
figli
Chi sperava di poter rimanere attaccato alle proprie abitudini deve
arrendersi: il web ormai è diventato una realtà con cui fare i conti
quotidianamente. Il libro di Anna Fogarolo (nella foto), Do you speak
Facebook? Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network
(Ed. Erickson), rappresenta l’ancora di salvezza alla quale molti potrebbero
“Do you speak Facebook?”:
viaggio nel mondo del social
network più famoso
aggrapparsi. Scritto con un linguaggio chiaro ed ef cace, il testo si rivolge
soprattutto agli operatori nei contesti educativi: l’invenzione di Mark
La depressione può colpire
ma viene utilizzata anche come piattaforma di lavoro.
anche i bambini
Ecco l’intervista rilasciata a Ladyo dall’autrice:
“Do you speak Facebook?” è una domanda che non lascia spazio a dubbi: ci troviamo di fronte
alla nascita di un nuovo modo di comunicare. Cosa pensa delle dif coltà che persone più
adulte/anziane riscontrano, per esempio nell’accesso ai servizi on line?
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Meg Rayan: troppo botox in
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Zuckerberg, infatti, non serve più unicamente a far passare il tempo,
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A: Internet è un aiuto, ma non può sostituirsi a tutta la comunicazione. Se desideriamo raggiungere
più persone possibili ciò che è online deve poter essere reperibile anche of ine, non solo per una
questione generazionale, ma anche per chi oggi, purtroppo, non ha ancora una connessione web.
Ed ora il sottotitolo: “Guida per genitori e insegnanti al linguaggio dei social network”. Un
ammonimento per la generazione adulta a mettersi al pari coi giovani? E come mai ha scelto di
indirizzarsi proprio a questa categoria professionale?
A: L’idea di fondo del libro è contribuire a un corretto uso del social network e a una buona
educazione in rete, iniziando a valutare il Web come un ambiente concreto e non più un virtuale
lontano dalla realtà. Il testo si rivolge principalmente agli educatori, siano essi genitori o insegnanti,
perché a mio avviso possono ottenere l’ascolto necessario per insegnare il buon utilizzo del web. Ma
volevo anche fare chiarezza sulla questione tanto dibattuta dell’ “amicizia” tra insegnante e alunno, se
accettarla o no sui social.
Quanto ritiene che sia cambiato il modo di vivere, al giorno d’oggi, grazie ai social network?
A: Oggi possiamo esprimere pareri, condividere emozioni, comunicare all’interno di grandi gruppi
sociali e le aziende ora sfruttano anche questo canale comunicativo. Non possiamo però ignorare le
dif coltà che questo nuovo “essere sociali” comporta: troppo spesso ci comportiamo da
irresponsabili, non abbiamo consapevolezza di ciò che stiamo facendo in rete, ci riteniamo al sicuro
perché fisicamente non siamo presenti e sottovalutiamo aspetti vitali come la privacy.
“Nativi digitali” contro “Over 30″: quali consigli per l’utilizzo del web?
A: Premesso che non amo il termine ‘Nativi Digitali’ perché nascere con Internet non equivale a
saper usare bene la rete; Ai più giovani non smetto mai di sottolineare l’importanza di un dialogo
vero con un adulto, sia esso genitore, insegnante, cugino o amico. Di contro, gli over 30 dovrebbero
comportarsi in maniera civile anche online per dare il buon esempio e conoscere il mondo ‘social’
perché ormai i ragazzi lo usano ogni giorno e dovunque.
Emanuela Zanardini - Redattore
Ama lo sport (soprattutto il nuoto) leggere e scattare fotografie. Ha un
tatuaggio con le iniziali del suo nome e della sorella, cui è molto affezionata.
Il suo ideale? Partire per un viaggio in tutto il mondo!
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