Comunicato stampa evento 8 novembre
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Comunicato stampa evento 8 novembre
Ufficio Stampa Piazza Prampolini, 1 – 42121 Reggio Emilia tel. (+39) 0522 456390-456840 fax. (+39) 0522 456677 [email protected] Venerdì 8 novembre alle ore 17.30 nella Sala del Planisfero della Biblioteca Panizzi Albert Camus, uno scrittore fuori posto In occasione del centenario della nascita, la Biblioteca Panizzi omaggia il grande letterato con un incontro con Flavia De Lucis e Beatrice Spallanzani Nell’occasione del centenario della nascita di Albert Camus, Premio Nobel per la letteratura nel 1957, la Biblioteca Panizzi per la rassegna “Planisfero 2013” realizzata grazie al sostegno degli “Amici della Biblioteca”, ha tratto dal vasto repertorio di pubblicazioni in italiano e in lingua originale (tra le quali non mancano alcune prime edizioni) in suo possesso un percorso espositivo ragionato che accompagnerà l’incontro dal titolo Albert Camus, Nazionalità: algerina con Flavia De Lucis e Beatrice Spallanzani, che si tiene venerdì 8 novembre alle ore 17.30 nella Sala del Planisfero della Biblioteca Panizzi. La nascita algerina di Albert Camus è stata infatti per molto tempo sottovalutata se non ignorata, o ricordata esclusivamente per citare le sue (scomode) idee rispetto alla guerra di Algeria. Raramente si è studiata e presa in considerazione la sua formazione algerina. È quello che faremo in questo incontro, partendo prima di tutto dai suoi romanzi e dai saggi. Albert Camus era nato in Algeria nel 1913, quando questo paese era parte del territorio francese. Fortemente critico verso il partito comunista francese, Camus non fu mai ascrivibile alla destra. Scrivendo in un paese e in un’epoca storica in cui imperava la presenza di Sartre, fu continuamente obbligato a specificare: “No, non sono esistenzialista”. Non credente, si occupò a lungo di un filosofo cristiano: Agostino (che, vale forse la pena di ricordare, era di etnia berbera). Per le sue posizioni durante la guerra d’Algeria fu detestato sia dai francesi che dagli autoctoni algerini. Un intellettuale scomodo, dunque: scrittore, drammaturgo, saggista, fu suscitatore di controverse polemiche, di aspre critiche, ma anche di entusiasmi assoluti. Per avere una dimensione del suo successo basta pensare che de La caduta, ultimo romanzo pubblicato mentre era vivente, furono vendute in Francia nei primi otto mesi (tra marzo e novembre 1956) ben 126.000 copie e dell’Uomo in rivolta, il controverso saggio che segnò la definitiva rottura dell’amicizia con Sartre, furono vendute in quattro mesi 60.800 copie. Isolato al suo tempo rispetto alle idee dominanti, oggi viene riletto da molti come anticipatore di una coscienza moderna che, di fronte alla caduta delle ideologie, cerca una linea di impegno ed una morale in un mondo che continua ad essere “assurdo”. Per ulteriori informazioni www.bibliotecapanizzi.it