Comunicato stampa evento 8 novembre

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Comunicato stampa evento 8 novembre
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Venerdì 8 novembre alle ore 17.30 nella Sala del Planisfero della Biblioteca Panizzi
Albert Camus, uno scrittore fuori posto
In occasione del centenario della nascita, la Biblioteca Panizzi omaggia il
grande letterato con un incontro con Flavia De Lucis e Beatrice
Spallanzani
Nell’occasione del centenario della nascita di Albert Camus, Premio Nobel per la
letteratura nel 1957, la Biblioteca Panizzi per la rassegna “Planisfero 2013” realizzata
grazie al sostegno degli “Amici della Biblioteca”, ha tratto dal vasto repertorio di
pubblicazioni in italiano e in lingua originale (tra le quali non mancano alcune prime
edizioni) in suo possesso un percorso espositivo ragionato che accompagnerà l’incontro
dal titolo Albert Camus, Nazionalità: algerina con Flavia De Lucis e Beatrice
Spallanzani, che si tiene venerdì 8 novembre alle ore 17.30 nella Sala del Planisfero
della Biblioteca Panizzi.
La nascita algerina di Albert Camus è stata infatti per molto tempo sottovalutata se non
ignorata, o ricordata esclusivamente per citare le sue (scomode) idee rispetto alla
guerra di Algeria. Raramente si è studiata e presa in considerazione la sua formazione
algerina. È quello che faremo in questo incontro, partendo prima di tutto dai suoi
romanzi e dai saggi.
Albert Camus era nato in Algeria nel 1913, quando questo paese era parte del territorio
francese. Fortemente critico verso il partito comunista francese, Camus non fu mai
ascrivibile alla destra. Scrivendo in un paese e in un’epoca storica in cui imperava la
presenza di Sartre, fu continuamente obbligato a specificare: “No, non sono
esistenzialista”. Non credente, si occupò a lungo di un filosofo cristiano: Agostino (che,
vale forse la pena di ricordare, era di etnia berbera). Per le sue posizioni durante la
guerra d’Algeria fu detestato sia dai francesi che dagli autoctoni algerini. Un
intellettuale scomodo, dunque: scrittore, drammaturgo, saggista, fu suscitatore di
controverse polemiche, di aspre critiche, ma anche di entusiasmi assoluti. Per avere una
dimensione del suo successo basta pensare che de La caduta, ultimo romanzo pubblicato
mentre era vivente, furono vendute in Francia nei primi otto mesi (tra marzo e
novembre 1956) ben 126.000 copie e dell’Uomo in rivolta, il controverso saggio che
segnò la definitiva rottura dell’amicizia con Sartre, furono vendute in quattro mesi
60.800 copie. Isolato al suo tempo rispetto alle idee dominanti, oggi viene riletto da
molti come anticipatore di una coscienza moderna che, di fronte alla caduta delle
ideologie, cerca una linea di impegno ed una morale in un mondo che continua ad essere
“assurdo”.
Per ulteriori informazioni www.bibliotecapanizzi.it