L`organo dialogante Marco Baliani esplora Albert Camus

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L`organo dialogante Marco Baliani esplora Albert Camus
La stagione culturale dell’Oratorio di San Filippo Neri
L’organo dialogante
Marco Baliani esplora Albert Camus
Clima sonoro a cura di Giulia Mazzoni all’organo
Bologna 8 maggio 2015
“Da molto tempo Camus appartiene alla mia speciale mappa di amicizie, al mio campo in cui vado coltivando
parentele. Questa terra è abitata per me da alcuni artisti e dalle loro opere: essi si sono insediati lì, continuano a
produrre frutti e mi nutrono spirito e corpo in forme molto concrete”.
Marco Baliani, uno dei più illustri esponenti del teatro di narrazione, esplora l’opera di Albert Camus dando alla
sua affabulazione i toni emotivi delle composizioni originali della giovane pianista Giulia Mazzoni affidate alle
sonorità dell’organo residente in Oratorio.
Prosegue martedì 12 maggio alle 21 all’Oratorio San Filippo Neri la rassegna L’organo dialogante, un ciclo di
spettacoli che intende mettere in relazione lo storico organo del prestigioso complesso monumentale della
Fondazione del Monte con altri strumenti musicali ed altre forme espressive: nelle edizioni precedenti con l’organo
di San Filippo Neri hanno “dialogato” la tromba di Paolo Fresu e l’arpa di Cecilia Chailly, ma anche i corpi in
movimento del coreografo Simone Sandroni. Adesso tocca alla voce d’attore. Sarà Marco Baliani, padre per
eccellenza del teatro di narrazione italiano, a raccontare le parole di un autore a lui particolarmente caro, Albert
Camus.
Supportato da Giulia Mazzoni all’organo, Baliani partirà dal più celebre romanzo dell'autore francese, Lo straniero,
per toccare sue riflessioni e sue intuizioni (da L’uomo in rivolta al Mito di Sisifo), leggendo pagine e ricordando
spettacoli e film. L’attore tempo fa in teatro è già stato Meursault, l’impiegato di Algeri che uccide un arabo dopo
una banale discussione e che rivive la vicenda alla ricerca di un senso del suo gesto inspiegabile. Ed è da qui, dallo
Straniero che non trova pace né dimora, che parte il suo nuovo viaggio teatrale. Scrive Baliani: “Da molto tempo
Camus appartiene alla mia speciale mappa di amicizie, al mio campo in cui vado coltivando parentele. Questa terra è
abitata per me da alcuni artisti e dalle loro opere. Albert Camus quando scriveva l’uomo mi appare come un’ingiustizia in
cammino pensava di certo a se stesso”. Ma quell’uomo, secondo Baliani, va cercato pure nelle sculture filiformi di
Giacometti. “Anche loro – dice l’attore – abitano il mio campo. Così parlando di Camus si entra in altri territori e si
toccano altre poetiche, come se la sua opera fosse una mappa da percorrere e tutta da scoprire”.
Marco Baliani in questa stagione, accanto all’attività di attore ha svolto quella di regista, curando l’allestimento di
uno dei successi teatrali più clamorosi: Il Decamerone interpretato da Stefano Accorsi. Prossimamente sempre con
Accorsi lavorerà su Macchiavelli.
La giovane pianista Giulia Mazzoni, presenza abituale in tv ma anche in festival e in rassegne, ha pubblicato di
recente l’album Giocando con i bottoni. Poco tempo fa ha dedicato un brano di sua composizione a Michael Nyman.
Gli spettacoli e le conferenze sono gratuiti e aperti a tutti fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Fondazione del Monte
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