con cuore ardente - Istituto Diocesano di Musica Sacra

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con cuore ardente - Istituto Diocesano di Musica Sacra
MONASTERO INVISIBILE
Diocesi di Treviso
Centro Diocesano Vocazioni
Gennaio 2015
CON CUORE ARDENTE
“La felice audacia di rispondere con prontezza alla sua chiamata”
(Papa Francesco)
Introduzione
“Con cuore ardente” è lo slogan che quest’anno è stato scelto per la giornata diocesana del
Seminario: il desiderio è quello di richiamare l’attenzione sulla motivazione profonda che – come
credenti in cammino – ci spinge ad essere annunciatori della “gioia del Vangelo”, a riscoprire il
fuoco che anima la nostra missione nella Chiesa.
In questa preghiera, ricordiamo i giovani del nostro Seminario e chi sta compiendo il cammino di
preparazione al presbiterato, senza dimenticare che tutti noi, in forza del nostro battesimo, siamo
chiamati a diventare “Santi di fronte a lui nella Carità” (Ef 1,4).
Primo momento
CHIAMATA
Dal vangelo secondo Marco (1, 14-20)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le
reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare
pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide
Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti.
E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono
dietro a lui.
COMMENTO…
I luoghi della chiamata di Gesù sono luoghi quotidiani. Si parla di lago, si parla di barche, di reti, di
pescatori: Gesù li osserva, li sorprendeva in quell’arte e in quella passione di pescatori, nella cura
delle barche e delle reti. Questo brano del vangelo ha l’odore del lago, dei pesci, ha l’odore acre del
sudore dei pescatori. La chiamata di Dio è dentro questo odore. E colpisce quella parola nuda del
Signore, una parola che le racchiude tutte e fa il discepolo: «Venite dietro a me». E colpisce anche
l’immediatezza dell’ascolto, l’obbedienza assoluta: e subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Dovremmo ritornare su questa parola: «Venite dietro a me». Significa darsi a Cristo
nell’assolutezza che non darai mai a nient’altro e a nessun altro; significa mettere il regno di Dio, il
sogno di Dio, prima di tutto. Significa aver intuito che il lavoro, gli affetti, rappresentano tanto
nella nostra vita, ma non sono tutto: non sono un idolo a cui tutto va sacrificato.
(Angelo Casati)
SALMO 25 (24)
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei Tu il Dio della mia salvezza.
Ricordati, Signore,
della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Tutti i sentieri del Signore
sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza
e i suoi precetti.
Per il tuo nome, Signore,
perdona la mia colpa, anche se è grande.
Seconda momento
RISPOSTA
Dio chiama, ma lascia a noi la libertà di rispondere. Dio ci interpella nei fatti della vita e noi
possiamo fuggire o alzarci e seguirlo.
Domande e provocazioni…
 A che punto sei del tuo cammino?
 Sei contento della vita, ci sono rimpianti?
 Ti senti avvilito, deluso, irrealizzato, spento…perché?
 Come va il rapporto con Dio? Quanto spazio e quanto credito dai alla preghiera?
 La tua relazione con Gesù Cristo è frutto di un approccio accademico, libresco, culturale, o è il
risultato di un incontro personale, sconvolgente, unico, che ti ha segnato con la violenza dei
grandi amori?
 «Gesù si fermò in mezzo a loro». Sai fare l’“elogio della pausa”?
(don Tonino Bello)
Terzo momento
TESTIMONIANZA
Testimonianze di alcuni seminaristi
Per me oggi essere testimone significa…
Per me essere testimone significa anzitutto aver compiuto una scelta che giorno per giorno dà
sapore alla mia vita. Testimoniare la fede è mostrare a chi mi sta intorno il volto di quel Dio che ci
ama con cuore di padre e madre. Da qui nasce l’impegno ad avere uno sguardo buono verso tutti
insieme a gesti di accoglienza e tenerezza. Non sono io a dovermi definire “testimone”, ma sono gli
altri che devono percepirmi come tale… meglio ancora se a mia insaputa. (Andrea)
Tante volte crediamo che testimoniare sia necessariamente raccontare, dire agli altri qualcosa che
ci ha cambiato la vita. Credo che in questo momento testimoniare sia aprire uno spazio di ascolto,
dove la persona che incontro si possa sentire incontrata e accolta, così come è stato per Maria,
incontrata e accolta, per divenire madre del Verbo dell’annuncio. Testimoniare, a volte, può voler
dire fare un passo indietro, raccogliere la vita altrui e ridonarla come vita di Dio. (Manuel)
PREGHIERE DEI FEDELI
Innalziamo al Signore la nostra preghiera chiedendo la grazia di seguirlo sempre con il desiderio di
conformare continuamente la nostra volontà alla sua. Preghiamo insieme e diciamo:
Rendici o Padre discepoli del Tuo Figlio
- Ti affidiamo, Signore, tutti i giovani che si interrogano sulle scelte da compiere per orientare la
propria vita: dona loro il tuo Santo Spirito perché li accompagni nel discernimento. Preghiamo.
- Ti preghiamo, Signore, per quelle persone che, all’interno del loro ministero ecclesiale, sono
chiamati ad accompagnare i fratelli nel discernimento vocazionale: dona loro il tuo Spirito Santo
perché siano uomini saggi, in grado di far trasparire l’amore paterno di Dio. Preghiamo.
- Ti ringraziamo, Signore, perché non fai mancare alla tua Chiesa figure di santità che testimoniano
la bellezza del Vangelo sulle strade del mondo: fa che, confortati dal loro esempio, anche ciascuno
di noi possa intraprendere, con slancio rinnovato, la sequela di Cristo. Preghiamo.
Padre nostro
Benedizione finale