Nido sotto sequestro La titolare minacciava i bimbi nel passeggino

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Nido sotto sequestro La titolare minacciava i bimbi nel passeggino
24 Città e hinterland
L’ECO DI BERGAMO
SABATO 16 GENNAIO 2016
Nido sotto sequestro
La titolare minacciava
i bimbi nel passeggino
Seriate. In un’immagine si vede la donna urlare insulti
a un piccolo adagiato nella carrozzina. Quattro indagate
per maltrattamenti: defilata la posizione di una maestra
SERIATE
STEFANO SERPELLINI
Ore 14,10 del 16 ottobre 2014: le telecamere piazzate dai carabinieri del nucleo
operativo radiomobile di Bergamo all’interno del nido
«Cucciolandia» di via Locatelli
3 a Seriate (divenuto poi «La
scatola magica») rimandano
un’immagine considerata dagli
inquirenti tra le più allarmanti.
C’è la titolare della struttura
Cristina Persico, 47 anni, a cavalcioni di un passeggino in cui
1 Frase razzista
contro bambino di
colore: «Stai seduto
e non rompere
i c... nìgher de m...»
1 L’asilo è stato
monitorato per più
di un anno con le
telecamere piazzate
dai carabinieri
è adagiato un bimbo. La donna
gli urla spazientita: «Allora
guardami... guardami, non ne
possiamo più di te... Fai il bravo
perché ti spezzo le ossa del collo, va bene? Vacca di quel d...,
perché ti ficco nel cesso a testa
in giù e butto l’acqua».
È uno dei frame che corredano le 500 pagine dell’inchiesta
del pm Carmen Santoro per
maltrattamenti su fanciulli,
nella quale figurano indagate
altre tre donne oltre alla Persico: la figlia Laura Bergami, 26
anni, che ha affiancato la madre nella gestione del micro-nido, e le due insegnanti Lia Personeni, 26, di Pradalunga e Sara
Pasini, 34, di Comun Nuovo, la
cui posizione è molto defilata
essendo tra l’altro rimasta nella
struttura per pochi mesi. Secondo chi indaga, le quattro
«tenevano comportamenti lesivi dell’incolumità fisica e della serenità psichica dei minori a
loro affidati, come urlare in loro presenza, tirarli per un braccio per metterli in castigo, profferire in loro presenza e rivolte
agli stessi minori frasi offensive, così che, a causa di queste
condotte, cagionavano nei pre-
detti uno stato di profonda sofferenza psico-fisica, manifestatasi anche con incubi notturni, inappetenza, atteggiamenti aggressivi verso i genitori, nonché pianti inconsolabili
prima di andare all’asilo».
L’indagine è nata nel settembre 2013 dalla denuncia di
alcuni genitori (le querele sono
poi arrivate a 14) ed è durata sino al 16 dicembre scorso, quando il micro-nido è stato posto
sotto sequestro. Dal maggio
2014 i carabinieri monitoravano la situazione tramite le telecamere e se non sono intervenuti con un blitz improvviso è
perché gli episodi cui assistevano «in diretta» non erano di
particolare gravità. Niente botte, insomma, altrimenti sarebbero scattate le misure cautelari, mentre le quattro donne sono sempre rimaste indagate a
piede libero.
Però, tante frasi minacciose,
bestemmie e pure un insulto
con venature razziste pronunciato dalla Persico. «Stai seduto
e non rompere i c..., nìgher de
m...», grida la donna a un bimbo
di colore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
La titolare del micro-nido ripresa dalle telecamere dei carabinieri mentre minaccia un bimbo nel passeggino
Tentata estorsione, rinvio
per il processo a Jannone
Prima udienza e immediato rinvio a maggio ieri in
Tribunale davanti al gup Raffaella Mascarino per il caso che vede accusato di tentata estorsione Giorgio Jannone, presidente
della Pigna, già onorevole di Forza Italia e Pdl, socio di Ubi alla
guida dell’associazione «Ubi
Banca - Ci siamo!»: a ottenerlo,
di fatto, i difensori dell’indagato
che hanno chiesto al giudice l’acquisizione agli atti di questo pro-
cedimento di documentazione
proveniente dall’inchiesta - parallela a questa ma non connessa - che vede indagate 21 persone
sui presunti patti per la governance dell’istituto e su presunte
illecite influenze sull’assemblea
dei soci 2013, che per il pm Fabio
Pelosi, titolare dell’indagine, sarebbe stata «irregolare». Alla richiesta si è opposto il pm Fabrizio Gaverini, titolare invece dell’inchiesta su Jannone: l’ex ono-
La nuova edicola FOTO PAPELLO
me nuovo – continua Cristina
– . Ma la voglia di fare, grazie
anche all’aiuto di mio marito
Roberto, non mancherà. Credo che sia un segno fortunato
che proprio in questo locale si
avviò con successo nel lontano
settembre del 1964 la prima
edicola e bazar. Dopo aver visto il locale, mio marito ed io ce
ne siamo subito innamorati:
non ci abbiamo pensato due
volte a iniziare da soli il piccolo
trasloco da Pedrengo a Brusaporto». Ora l’edicola si è animata e – dice Cristina - dopo
aver sistemato le scaffalature,
riposto le riviste, sistemato gli
articoli di merceria e il reparto
scuola. Da ieri «Abracadabra»
Brusaporto, apre i battenti
la nuova edicola-bazar
In via Seriate
La titolare arriva da
Pedrengo dove ha gestito la
stessa attività. Ci sono anche
merceria e reparto scuola
È stata aperta a Brusaporto in via Seriate, 4 l’edicola «Abracadabra» di Cristina
Leidi, un’edicola - sottolinea la
titolare, che ha già una espe-
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rienza simile di 5 anni a Pedrengo -, in grado di soddisfare
tutti, con quotidiani, mensili e
settimanali e un bazar. «Sono
arrivata a Brusaporto per una
mia scelta personale, nonostante a Pedrengo, dove abito,
non mi mancasse il lavoro. Anche nel nuovo negozio di Brusaporto svilupperò la stessa tipologia di attività, con un ampio reparto scuola con diversi
prodotti e merceria».
Non solo: «Abracadabra»,
dice Cristina Leidi «sarà in
grado di consegnare l’Eco di
Bergamo agli abbonati, che lo
vorranno leggere sin dalle prime ore del mattino con consegna porta a porta, a privati,
aziende e locali pubblici, che
ne faranno richiesta». «Certamente mi dovrò rimboccare le
maniche, perché il paese è per
revole è chiamato a rispondere
di pressioni perché, nell’ambito
delle elezioni dei vertici dell’istituto, la lista capeggiata da Andrea Resti si ritirasse, con la minaccia - in caso contrario - di denunciare irregolarità nella raccolta e autenticazione delle firme. Per il pm è assodato che ci
siano state firme false: quindi
non è necessaria altra documentazione. Il giudice, essendo
l’altra indagine in corso, ha aggiornato l’udienza a maggio: solo a quel punto potrà essere
chiesta al pm Pelosi la possibilità di accedere ai documenti e, in
caso di consenso, introdurli nel
procedimento contro Jannone.
ha aperto ufficialmente i battenti. «Grazie a Cristina – ha
commentato Roberta, una delle prime clienti – continuerò
a leggere “L’Eco”». Estremamente soddisfatto anche il primo cittadino di Brusaporto
Roberto Rossi per l’apertura
dell’edicola, visto che l’ultima
ha chiuso 6 mesi fa.. «Mi sento
di ringraziare – evidenzia il
sindaco Rossi – la nuova edicolante Cristina Leidi per aver
investito proprio nel nostro
paese. Sono convinto inoltre
che la titolare si renderà subito
protagonista grazie alla sua
gentilezza e disponibilità verso la clientela».
Mauro Caglioni