masi fa marcia indietro “non voglio cacciare santoro”

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masi fa marcia indietro “non voglio cacciare santoro”
Busta-bomba per la Lega, proiettili per B. Puntuali alla
vigilia elettorale spuntano i soliti scemi o i soliti provocatoriy(7HC0D7*KSTKKQ(
www.ilfattoquotidiano.it
VERITÀ
+z!"!@!$!:
Dopo 155 giorni
ancora
PER
nessun colpevole
per la morte
STEFANO
di un ragazzo
nelle mani
CUCCHI
dello Stato
Domenica 28 marzo 2010 – Anno 2 – n° 99
€ 9,90 DVD + € 5,00 Cal.+ € 1,20 – Arretrati: € 2,00
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
Redazione: via Orazio n° 10 – 00193 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
Un tranquillo
venerdì di regime
di Marco Travaglio
U
SÌ, UN VOTO
CONTRO DI LUI
La sua sfida: o con me o con i giudici e la sinistra
di Antonio Padellaro
S
dc
i sente dire: ero incerto ma
dopo che ho visto Berlusconi
impazzare su tutte le reti andrò a votare. La teoria dell'effetto boomerang, tante volte evocata (soprattutto dal “Corriere”) a
proposito di Santoro stavolta rischia di colpire il padrone delle televisioni. Anche chi scrive ha seri
motivi per diffidare dei partiti della
cosiddetta opposizione. Sempre
meno credibili soprattutto a livello
locale. Sempre più afflitti da clientele e trasformismo a scapito dei
tanti galantuomini che ancora praticano una politica pulita. E dunque finché la partita era giocata sul
tavolo delle amministrazioni regionali (come era giusto che fosse)
un certo tipo di astensione consapevole sembrava farsi strada tra i
poveri elettori del centrosinistra.
Le uniche eccezioni potevano riguardare personaggi per diversi
motivi controcorrente e dunque
degni di attenzione. Emma Bonino, impegnata nell'impresa impossibile di governare Roma e il Lazio avendo contro tutti i possibili
poteri forti, a cominciare dai monsignori e dai proprietari di cliniche. Il Nichi Vendola pugliese che
dopo aver schiantato nelle primarie il candidato di D'Alema e dribblato lo scandalo escort e tangenti
( Frisullo era il suo vicepresidente
in giunta), sfida per la seconda volta l'armata berlusconiana con buone possibilità di ripetere il miracolo. Il Movimento 5 Stelle che, come dice Beppe Grillo, ha il non piccolo merito di aver dato in queste
elezioni una possibilità a ragazzi e
ragazze, ingenui e incensurati. Tutto qua. Berlusconi si avviava dunque verso un nuovo trionfo elettorale, sia pure per abbandono dell'avversario quando ha pensato bene di esagerare. Prima imbavagliando Annozero e tutti gli spazi
televisivi non ancora addomesticati. Suscitando però Raiperunanotte, che sarà ricordata come la prima rivolta civile di massa per il diritto all'informazione.
Poi, ecco l'indimenticabile scena
di lui che nel Tg1 del Minzolini signorsìsignore, sottotitolato come
presidente del consiglio e addobbato con il tricolore ordina di “tracciare la croce sul nome Polverini”.
Dall'aria che tira questa non dovrebbe passarla liscia. In fondo
dobbiamo ringraziarlo. Quando
lui dice o con me o contro di me
rende tutto più semplice.
Il premier ha trasformato le
elezioni regionali in un test
politico sul suo governo,
ma ora mette le mani avanti:
anche se perdo non cambia nulla
D’Onghia, Marra, Telese , Borromeo pag. 2, 3 e 4 z
RAI x Ora il direttore generale dice: necessario un chiarimento con il conduttore
MASI FA MARCIA INDIETRO
“NON VOGLIO CACCIARE SANTORO”
Secondo i dati,
anche la sola
replica di venerdì
di Raiperunanotte
è stata vista da
70mila persone
Berlusconi a
Skytg24 da 58mila
Tecce pag. 5 z
La folla in piazza Navona, a Roma, durante la serata evento Raiperunanotte
(FOTO ANSA)
Ben Dupré
n
dopo il voto
Più tasse o meno
spese: Tremonti dovrà
trovare 20 miliardi
Superbonus pag. 10z
CATTIVERIE
Scatta l’ora legale.
Capezzone e Cicchitto:
una manovra elettorale
delle toghe rosse
50 grandi idee di filosofia
Tony Crilly
50 grandi idee di matematica
Joanne Baker
50 grandi idee di fisica
«Catechismi» delle rispettive discipline,
la cui lettura ne fornisce una visione concisa ma non banale, fornendo le basi ai
dilettanti e alcune chicche agli specialisti.
Piergiorgio Odifreddi, «L’Espresso»
4 ristampe in pochi mesi
tradotti in 19 lingue
www.edizionidedalo.it
Udi Furio Colombo
LA PORTA
DELLA
LIBERTÀ
essuno di noi finora ha teNda che
nuto conto di una domanpure dovrebbe apparire urgente e drammatica.
La domanda è questa: riuscirà la Repubblica Italiana a
rientrare nella normalità democratica?
pag. 14 z
ltime notizie dalla celebre democrazia del
Bananistan. Venerdì pomeriggio, l’altroieri, Sua
Eccellenza il Presidente del Consiglio è atteso
per le 14.30 negli studi di Sky, sulla via Salaria a
Roma, per una lunga intervista in diretta a SkyTg24. Per
strada, il solito spiegamento di uomini armati fino ai
denti. Il corteo presidenziale, sobriamente formato da
un furgoncino blindato, da tre auto e da una pattuglia
motorizzata di carabinieri, attraversa il piazzale del
palazzo murdochiano. Anche la vigilanza interna è
mobilitata, casomai alle dipendenze del noto magnate
bolscevico australiano si annidassero cellule sovversive.
Infatti ne viene subito scoperta una, nel reparto grafici:
sull’ampia vetrata dei loro uffici campeggia in bella (si
fa per dire) vista un foglio bianco formato A4 (21 x 29
centimetri su una superficie di 4 metri per 4) con una
scritta inequivocabile: una citazione dell’ultimo iscritto
al Partito dell’Odio, tale Marco Fabio Quintiliano, classe
35 d.C., nativo di Calagurris Iulia Nasica (Spagna), che
dai primi accertamenti non risulta schedato. La scritta
recita testualmente (ci scusiamo con i minori
eventualmente in lettura): “Odiare i mascalzoni è cosa
nobile”. Trattasi della citazione recitata da un altro
facinoroso, il noto Daniele Luttazzi, la sera precedente
nella radunata sediziosa del Paladozza a Bologna. Alla
parola “mascalzone”, il pensiero dei vigilantes corre
immediatamente al premier. Pronta e scattante come
non mai, la security Sky allerta la scorta presidenziale.
Ed ecco due nerboruti agenti della Digos materializzarsi
sul luogo del delitto. Sbarrano tutte le finestre che
s’affacciano sul cortile, onde evitare sguardi indiscreti.
Piombano dinanzi alla vetrata. Leggono la parola
“mascalzone” e, anche per loro, l’associazione d’idee
col presidente del Consiglio è automatica. Sequestrano
il corpo del reato (il foglio A4 con l’orrenda scritta). Poi
uno dei due, il più sveglio, si dirige verso il computer
principale dell’ufficio, vi prende posto con fare
minaccioso e inizia ad armeggiare sulla tastiera. Ma è
ben presto costretto ad arrendersi dinanzi a un oggetto
misterioso che inopinatamente sostituisce il
tradizionale mouse: si chiama “tavoletta grafica”. Ai
primi sintomi di un’ernia al cervello, l’agente intima a
una ragazza seduta lì vicino di stampargli i file aperti di
recente, nella certezza di smascherare immantinente gli
autori del vile attentato cartaceo. Ma invano. Anche
perché i due principali sospettati – peraltro rei confessi,
in concorso con il Quintiliano di cui sopra - sono già
stati tradotti all'ingresso dell’edificio. Qui altri agenti in
assetto antisommossa chiedono loro i documenti per
procedere all’identificazione e scortarli in questura.
Soltanto il pronto intervento di un rappresentante
legale dell’emittente ne scongiura il fermo. Ma la
denuncia è scontata, il reato si troverà. Segue mail
ufficiale dell’ufficio Risorse Umane dell’azienda, che
rammenta a tutti i dipendenti quanto segue: “E’
legittimo avere opinioni politiche di qualunque tipo,
ma non fare esternazioni nei relativi spazi”. Voci di
corridoio giurano di aver udito gli agenti della Digos
commentare che quanti lavorano a Sky sono tutti
comunisti, come del resto il loro editore Murdoch, noto
amico di Bush. Questa volta, contrariamente a quanto
accaduto in occasione dei lanci di cavalletti e souvenir,
la sicurezza presidenziale ha funzionato con perfetta
efficienza e l’incolumità del premier è salva. Provvede
poi lui a farsi del male da solo nell’intervista in studio,
con le consuete litanie sul partito dell’amore e sul
comunismo alle porte che mettono in fuga gli eventuali
telespettatori all’ascolto, totalizzando alla fine un
formidabile 0,3% di share (contro 2.5% di
Raiperunanotte soltanto su Sky). Proseguono intanto,
con posti di blocco e unità cinofile, le ricerche del
capocellula, il succitato Quintiliano, resosi irreperibile.