Narrativa straniera - Accademia dei Concordi

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Narrativa straniera - Accademia dei Concordi
accademia dei concordi – biblioteca
Maggio 2013
Narrativa straniera
Cussler, Clive – L’impero perduto
Sam e Remi Fargo stanno trascorrendo una tranquilla vacanza a Zanzibar
quando, durante una delle loro immersioni, si imbattono in uno strano oggetto: la
campana di una nave appartenuta alla flotta confederata, che presenta strani
segni incisi all'interno. I due cacciatori di tesori danno inizio alle ricerche sul
misterioso ritrovamento, ma la loro scoperta diviene ben presto di dominio
pubblico, attirando le pericolose attenzioni degli uomini al servizio di Quauhtli
Garza, presidente del Messico e leader del partito ultranazionalista: la campana
nasconde infatti un segreto che minaccia il suo potere assoluto. Braccati da
individui senza scrupoli, i Fargo proseguono ostinati nelle indagini, mettendo a
rischio la loro stessa vita. Cosa significano e da chi sono stati incisi i segni
all'interno della campana? Che fine ha fatto la nave da cui proviene il reperto?
Per trovare le risposte alle loro domande, seguiranno gli indizi disseminati nel
diario di un esploratore dell'Ottocento, che dalla Tanzania li porteranno al
Madagascar fino in Indonesia, al leggendario sito del Krakatoa, sulle tracce di un
segreto sull'impero azteco in grado di riscrivere la storia.
Gimenez Bartlett, Alicia – Gli onori di casa
L'omicidio del signor Siguán è quello che Petra Delicado chiama con fastidio un
"caso freddo". Cinque anni prima, l'affermato imprenditore tessile Adolfo Siguán
era stato ucciso nell'appartamentino dove celebrava il suo vizio: le giovanissime
prostitute, preferibilmente prese dal marciapiede. Ai tempi, la sentenza era stata
sbrigativa: rapina con morto ad opera del protettore della prostituta con la
complicità di lei. Ma, adesso, quando l'ispettrice della Policía Nacional con il suo
vice Fermín Garzón, riaccende con scetticismo la macchina investigativa, le basta
togliere un poco di polvere dalle vecchie carte per rendersi conto di alcune
incongruenze. Soprattutto, resta enigmatico l'assassinio dell'assassino. All'inizio
Petra e Fermín, battono pigri le piste consuete. Ma un incidente, cruento e
spietato, fa capire che c'è qualcuno che segue Petra. E questo qualcuno squarcia
improvvisamente lo scenario, legando il delitto all'intricato registro degli affari di
Siguán che si scoprono connessi alla criminalità italiana trapiantata nella capitale
catalana. E quindi a Roma che prosegue la partita. Ed è in questa specie di
Vacanze romane, omaggio dell'autrice a un paese che ama, che tutta la forza comica tipica dei gialli della
Giménez-Bartlett, si dispiega. Le sue storie, senza essere tinte di altro colore che non sia il noir, senza
attenuare malinconie e frustrazioni dei personaggi, riescono a scatenare umori leggiadri di commedia .
Cornwell, Patricia - Letto di ossa
Alberta, Canada. Quando una famosa paleontologa scompare da uno scavo in cui
ci sono i resti di un dinosauro, Kay Scarpetta capisce immediatamente che questo
sarà il suo nuovo caso. Nel frattempo a Boston viene ritrovato un corpo che rivela
degli indizi legati alla sparizione della paleontologa, in particolare delle tracce di
creature risalenti all'era dei dinosauri, nonché ad altri casi insoluti che sembrano
non avere niente in comune tra loro. Cosa e chi c'è dietro tutto questo? E di chi si
può fidare Kay Scarpetta? Il collega investigatore Pete Marino e il marito Benton
Wesley sono entrambi insoddisfatti per come stanno andando le cose al Cambridge
Forensic Center e la nipote Lucy ha un atteggiamento più riservato e misterioso
del solito. Sentendosi tradita da quelli più vicini a lei, Kay teme questa volta di
essere davvero sola di fronte a un nemico scaltro, potente e temibile che sembra
impossibile sconfiggere.
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Maggio 2013
Carrère, Emmanuel – Limonov
Limonov non è un personaggio inventato. Esiste davvero: "è stato teppista in
Ucraina, idolo dell'underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario
a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso,
nell'immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di
giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una
carogna: io sospendo il giudizio" si legge nelle prime pagine di questo libro. E se
Carrère ha deciso di scriverlo è perché ha pensato "che la sua vita romanzesca e
spericolata raccontasse qualcosa, non solamente di lui, Limonov, non solamente
della Russia, ma della storia di noi tutti dopo la fine della seconda guerra mondiale".
La vita di Eduard Limonov, però, è innanzitutto un romanzo di avventure: al tempo
stesso avvincente, nero, scandaloso, scapigliato, amaro, sorprendente, e
irresistibile. Perché Carrère riesce a fare di lui un personaggio a volte commovente,
a volte ripugnante - a volte perfino accattivante. Ma mai, assolutamente mai,
mediocre. Che si trascini gonfio di alcol sui marciapiedi di New York dopo essere stato piantato
dall'amatissima moglie o si lasci invischiare nei più grotteschi salotti parigini, che vada ad arruolarsi nelle
milizie filoserbe o approfitti della reclusione in un campo di lavoro per temprare il "duro metallo di cui è
fatta la sua anima", Limonov vive ciascuna di queste esperienze fino in fondo...
Lethielleux, Maud – La bambina che diceva sempre di si
Le bambine adorano il papà, è cosa nota. Non fa eccezione Ninon, che a nove anni è
in uno stato di perenne "fascinazione ammirativa" per il suo, un tipo piuttosto
originale e fuori dagli schemi. Forse troppo: infatti la mamma non ha retto e lo ha
lasciato. E Ninon non ha avuto esitazioni: la sua casa è suo padre, vuole vivere con
lui e aiutarlo a realizzare il sogno un po' folle di creare una piccola fattoria tutta sua.
Comincia così una vita da bohémien, come piace a lei, in mezzo alla natura e in
compagnia degli animali: l'inseparabile bastardino Raymond, il gatto Cucù, le
caprette Pepite e Chocolat, che ha battezzato personalmente. Insieme, padre e
figlia iniziano a costruire il loro mondo - a partire da una casa alquanto
approssimativa -, vendono latte al mercato, dimenticano la scuola e le buone
maniere, senza preoccuparsi dei benpensanti e dell'assistente sociale che storcono il
naso davanti alla loro capanna senza acqua né riscaldamento. È così bello vivere
allo stato brado con il papà. È una favola che Ninon si racconta, forse per distogliere
lo sguardo da un mondo in cui gli adulti hanno smesso di amarsi, dove le parole
hanno perso senso, dove le bugie sono cariche di rabbia. Una favola nella quale tutto ciò che conta è
l'amore: quello di una bambina per suo padre e quello di un uomo per la libertà. "La bambina che diceva
sempre di sì" è un romanzo che racconta l'universo degli adulti visto con gli occhi di una protagonista
ingenua e saggia.
Sanchez-Garnica, Paloma – Il gioco segreto del tempo
Ernesto Santamaria, scrittore di belle speranze ma scarsa fortuna, è alla perenne
ricerca della storia che potrebbe fare di lui un autore di successo. Un giorno,
girovagando per il mercato delle pulci di Madrid, trova in una vecchia scatola di
latta una foto in bianco e nero, accompagnata da un fascio di lettere.
Nell'immagine, un ragazzo e una ragazza accennano un sorriso; sul retro, sono
scritti a matita i loro nomi - Mercedes e Andrés - e una data: 19 luglio 1936.
Incuriosito, Ernesto inizia a indagare sulle sorti di quella coppia, il cui amore e la
cui vita semplice traspaiono timidamente dalle lettere. Nel suo viaggio a ritroso nel
tempo, scoprirà che quello scatto immortala uno degli ultimi momenti trascorsi
insieme dai due giovani, da poco sposati, prima che lo scoppio della Guerra civile li
separasse. Di frammento in frammento, lo scrittore ricomporrà l'odissea di
Mercedes e Andrés e di chi incrociò il loro cammino nel turbine di quel conflitto:
come Teresa, capace di un'amicizia superiore a qualsiasi differenza di classe e di
un amore più forte di ogni ideologia; o la piccola Lela, in grado di leggere il futuro
delle persone nei loro occhi. In quell'intreccio di passioni e destini, sofferenze e atti di eroismo caduti
nell'oblio, Ernesto troverà l'ispirazione tanto a lungo cercata. E, nelle sue parole, ritroverà voce un'intera
generazione, che ha dovuto rinunciare alla giovinezza ma ha lottato con coraggio per i propri sogni.
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Maggio 2013
Molit, Jorge – I libri della tempesta
Due anni ai remi. Questa è la condanna che Joan dovrà scontare per aver
assassinato in una rissa l'uomo che tanti anni prima, sulla spiaggia del suo villaggio
in Catalogna, gli ha ucciso il padre e rapito la madre e la sorella, durante l'assalto
di quelli che sembravano corsari mori. E mentre guarda quel mare azzurro di
primavera, quel mare che è sempre stato simbolo di libertà e sta per trasformarsi
nella sua prigione, se non addirittura nella sua tomba, Joan ripensa alla promessa
fatta al padre morente. Una promessa che ora difficilmente potrà mantenere,
incatenato al remo della Santa Eulalia, diretta in Italia per difendere i territori
spagnoli dagli angioini che, alle soglie del Cinquecento, minacciano di invadere il
Meridione. Una rotta che Joan sognava di percorrere ma non certo in catene, nella
speranza di ritrovare Anna, la donna che ama e che non ha mai dimenticato.
Ripensando alle parole del suo maestro di calligrafia, secondo il quale solo la paura
è in grado di mettere ai ceppi l'animo umano, Joan trova la volontà di reagire e
rifiuta di arrendersi a quella sorte. Quando infine la galea sbarca a Napoli, Joan si
rimette in cammino, e sarà ancora una volta il suo sconfinato amore per i libri a dargli la forza di lottare
per la propria libertà...
Mawer, Simon – La ragazza che cadde dal cielo
Londra, anni Quaranta. Il mondo è in guerra e può capitare che una bella ragazza si
ritrovi a colloquio, in un appartamento squallido e quasi vuoto di un ex albergo di
Northumberland Avenue, con un fantomatico signor Potter appartenente
all'altrettanto fantomatico Inter Services Research Bureau. La ragazza, tailleur grigio
e camicetta bianca, si chiama Marian Sutro, di padre inglese e madre francese. Fino
a qualche tempo fa viveva sulle dolci sponde del lago di Ginevra, città dove il padre
era un diplomatico della Società delle Nazioni, l'organizzazione sovranazionale
travolta dalla guerra. Il signor Potter è un uomo dall'aspetto comune, con giacca di
tweed e panciotto, come si conviene a un membro dell'intelligence britannica. Il suo
compito è reclutare agenti da spedire nel sud della Francia occupata dalle truppe
tedesche, agenti naturalmente capaci di parlare francese senza inflessione straniera.
Giovane donna che non è mai stata in un albergo e neppure in un bar da sola,
Marian crede di essere arruolata per la sua perfetta padronanza del francese e per la
missione illustrata dalla voce querula e i modi garbati di Potter: fare da corriere, nella vasta area che va
da Limoges a Tolosa, per conto di un certo Cesar, che avrebbe il compito di istruire i partigiani sull'uso
delle armi e le tecniche di sabotaggio. In realtà la sua vera missione, ignota allo stesso Potter, è un'altra
e riguarda un fisico del Collège de France: Clément Pelletier.
Chevalier,Tracy – L’utlima fuggitiva
È il 1850 quando Honor e Grace Bright si imbarcano sull'Adventurer, un grande
veliero in partenza dal porto inglese di Bristol per l'America. L'aria smarrita di chi
non è avvezza ai viaggi, il bel volto offuscato dal mal di mare, Honor Bright sa che
non rivedrà mai più Bridport, il paese in cui è nata, nell'istante in cui la nave si
allontana dalle verdi colline del Dorset. Troppo grande è il mare e troppo lontano è
Faithwell, il villaggio dell'Ohio in cui Adam Cox, un uomo anziano e piuttosto
noioso, attende sua sorella per prenderla in sposa. L'irrequieta Grace ha allacciato
una corrispondenza epistolare con lui, culminata poi con la proposta di matrimonio,
con l'intento di lasciarsi alle spalle l'angusta vita della piccola comunità di quaccheri
in cui è cresciuta e abbracciare così nuove avventure. Honor Bright non condivide
lo spirito temerario di Grace, ma Samuel, il suo promesso sposo, ha rotto il
fidanzamento e la prospettiva di vivere in mezzo all'altrui compassione l'ha spinta a
seguire la sorella al di là del mare. Una volta giunte in Ohio, tuttavia, a un passo da
Faithwell, Grace si ammala di febbre gialla e, tra le misere mura di un albergo,
muore. Honor Bright si ritrova così sola in una nazione enorme ed estranea, divisa da un immenso
oceano dall'amato Dorset. Non le resta perciò che Adam Cox come unica ancora di salvezza. A Faithwell,
tuttavia,
viene
accolta
con
freddezza
dall'uomo
e
dalla
cognata
vedova.
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Maggio 2013
Szymborska, Waslawa – Basta così
Per i moltissimi, appassionati lettori di Wislawa Szymborska, scomparsa nel
febbraio 2012, questa raccolta postuma sarà come un emozionante commiato, in
cui sentir vibrare per l'ultima volta le note inconfondibili della sua poesia: in Un tale
che osservo da un po' di tempo l'anonimo protagonista è un netturbino che
conduce una silenziosa battaglia contro l'entropia raccogliendo una gabbietta
abbandonata fra i cespugli e portandola via con sé, "perché resti vuota"; in
Coercizione la Szymborska incrina le certezze dei vegetariani evocando le
sofferenze di una foglia di insalata: "Anche l'uomo più buono / addenta e digerisce
qualcosa di ammazzato / perché il suo cuore tenero / non cessi di pompare".
Altrove ecco affiorare un quadro metafisico in cui gli oggetti continuano a compiere
imperturbabili il proprio dovere, anche quando intorno a loro tutto è morte e
desolazione: così uno specchio, in una casa distrutta da un bombardamento, "Non
rifletteva più nessuna faccia", eppure "funzionava in modo inappuntabile, / con
professionale assenza di stupore". Ma c'è anche una lirica d'amore, lievissima come
l'abbraccio all'aeroporto di due amanti che si rivedono dopò una lunga assenza, intabarrati in abiti
invernali, sciarpe, cappelli, guanti e stivali, "ma solo ai nostri occhi. / Ai loro sono nudi". Infine, in A una
mia poesia, la Szymborska ci lascia con l'immagine ironica di una poesia che scompare nel nulla, senza
essere mai stata messa per iscritto, borbottando soddisfatta qualcosa tra sé e sé.
Simenon, Georges – Le signorine di Concarneau
Per i moltissimi, appassionati lettori di Wislawa Szymborska, scomparsa nel
febbraio 2012, questa raccolta postuma sarà come un emozionante commiato, in
cui sentir vibrare per l'ultima volta le note inconfondibili della sua poesia: in Un tale
che osservo da un po' di tempo l'anonimo protagonista è un netturbino che
conduce una silenziosa battaglia contro l'entropia raccogliendo una gabbietta
abbandonata fra i cespugli e portandola via con sé, "perché resti vuota"; in
Coercizione la Szymborska incrina le certezze dei vegetariani evocando le
sofferenze di una foglia di insalata: "Anche l'uomo più buono / addenta e digerisce
qualcosa di ammazzato / perché il suo cuore tenero / non cessi di pompare".
Altrove ecco affiorare un quadro metafisico in cui gli oggetti continuano a compiere
imperturbabili il proprio dovere, anche quando intorno a loro tutto è morte e
desolazione: così uno specchio, in una casa distrutta da un bombardamento, "Non
rifletteva più nessuna faccia", eppure "funzionava in modo inappuntabile, / con
professionale assenza di stupore". Ma c'è anche una lirica d'amore, lievissima come
l'abbraccio all'aeroporto di due amanti che si rivedono dopò una lunga assenza, intabarrati in abiti
invernali, sciarpe, cappelli, guanti e stivali, "ma solo ai nostri occhi. / Ai loro sono nudi". Infine, in A una
mia poesia, la Szymborska ci lascia con l'immagine ironica di una poesia che scompare nel nulla, senza
essere mai stata messa per iscritto, borbottando soddisfatta qualcosa tra sé e sé.