Vita di coppia che si frantuma

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Vita di coppia che si frantuma
Vita di coppia che si frantuma
Vita. “Noi due e gli altri” di Fionnuala Kearney, racconta i brandelli della
loro vita di coppia andata in frantumi. Una scappatella, ha perso la testa
per una ragazzina, che non si crea molti problemi a saltare addosso al
primo uomo che incontra: a lei cosa importa se l’uomo in questione ha
moglie e figli?
di Rebecca Cauda
Vita di coppia. Il folgorante romanzo di esordio
di Fionnuala Kearney, “Noi due e gli altri” è un
caleidoscopio di personaggi e mezze verità, che
commuove per la stupefacente sensibilità.
Il matrimonio, ma poi perché?
Dipingiamo il matrimonio in molteplici tonalità
e sfumature, dalle più razionali alle più
bizzarre: quanto è davvero necessario? E se, al
contrario, fosse un artificio superfluo della
nostra vita? Quanto costa organizzarlo? Ma,
soprattutto, quanto è difficile tenerlo
saldamente in piedi?
L’opera prima di Fionnuala Kearney racconta la
storia di Adam e Beth e della loro figlia
diciannovenne Meg.
Racconta i brandelli della loro vita di coppia
andata in frantumi nel preciso e improvviso
momento in cui compare sulla scena quel
mostro pesante e agghiacciante, il cui nome
può essere solo uno: tradimento.
Beth ha sempre pensato che la sua vita dovesse
svolgersi a piccoli passi da seguire lentamente,
senza fretta, ma in maniera ineccepibile:
incontrare un uomo, sposarlo, trovare una casa,
avere dei figli, scrivere canzoni.
Quando però scopre che suo marito Adam l’ha tradita per la seconda volta, il mondo le
cade sulle spalle, spaccandogliele entrambe e causandole un dolore lancinante al petto:
perdonata ed archiviata la prima scappatella di qualche anno prima, ora le tocca
convivere con un’evidenza spietata. L’uomo con cui ha condiviso ventisei anni della sua
vita, adesso ha perso la testa per una ragazzina, costantemente vestita in abiti succinti,
che non si crea molti problemi a saltare addosso al primo uomo che incontra: a lei cosa
importa se l’uomo in questione ha moglie e figli?
Disinibita nel sesso, come Beth non è mai stata.
Alla ricerca dell’equilibrio perduto
Dopo aver cacciato Adam, Beth e la figlia Meg si ritrovano a dover ricreare un nuovo
equilibrio personale e di coppia, questa volta tra mamma e figlia, che, in maniera delicata
cercano di districarsi tra i piccoli problemi quotidiani che entrambe devono affrontare.
A complicare le cose, un Adam cocciuto, che non ha alcuna intenzione di rinunciare alla
propria famiglia: abbassa il capo cospargendoselo di cenere, implorando perdono e
versando copiose lacrime da coccodrillo.
Un esordio coinvolgente
Al suo debutto Fionnuala Kearney affronta una tematica purtroppo decisamente
ricorrente, nella sua terribile attualità: il tradimento nel matrimonio.
Soprattutto, la scrittrice analizza gli stravolgimenti che possono generarsi per quella che
può sembrare una semplice scappatella: il senso di smarrimento in chi lo può subire,
trova il contraltare nella stessa superficialità dell’atto. Purtroppo infatti, chi si concede
una distrazione amorosa, di solito non si è mai fermato a considerarne le conseguenze. Le
donne tradite sono due, in questo caso: la moglie e la figlia.
La figlia innamorata del proprio padre, di colpo vede distruggersi il castello di idee e
convinzioni che aveva costruito attorno al suo papà, per trovarsi di fronte alla ben amara
verità (difficile, assai difficile da accettare): il padre è un bugiardo, una persona orrenda,
colpevole di un gesto imperdonabile, che mai potrà accettare e comprendere, anche se
dovessero spiegarglielo mille e più volte.
Meg è una ragazza ferita e arrabbiata, ai limiti della disperazione, perché sente che mai
più la sua famiglia tornerà quella di un tempo: incapace di portare indietro il tempo e
intervenire, incapace di convincere le parti a prendere una decisione differente che non
sia la rottura. Meg piange e si tormenta: chiude il telefono al padre e corre a consolare la
madre, alla sua maniera.
Ma poi, i figli reagiscono sempre in questo modo?
E’ sempre così semplice capire e prendere le parti di qualcuno, in difesa della parte lesa?
Ma, soprattutto, qual è la parte lesa?
Si soffre un po’ a leggere queste pagine, perché l’esperienza di una famiglia che si
sgretola velocemente quando nessuno se lo aspetta, crea empatia e dolcezza verso i
protagonisti della storia.
Sì, verso chi è stato tradito, ma anche nei confronti di chi ha ceduto, non perché lo si
voglia giustificare e comprendere, ma perché il dolore che ne scaturisce può
raggiungere proporzioni tali, da cucirti addosso un senso di inquietudine e di non ritorno,
che ti lascia solo, inesorabilmente. ( www.recensionilibri.org )
Fionnuala Kearney “Noi due e gli altri”, Neri Pozza Editore, , Pag. 432, Euor,18,00 ISBN
978-8854-51080-7
di Rebecca Cauda
(08/06/2016)
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