Relazione sulla visita d`istruzione a Carpi e Fossoli

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Relazione sulla visita d`istruzione a Carpi e Fossoli
Relazione sulla visita d’istruzione a Carpi e Fossoli
Venerdì 2 marzo, la nostra classe insieme alla 3’D,accompagnati dai prof. Melloni e
Aleotti, siamo andati al “Museo monumento al deportato” di Carpi e in seguito al Campo di
transito di Fossoli.
Visto che stiamo affrontando l’argomento del nazismo e della seconda guerra mondiale in
storia, abbiamo voluto approfondire le nostre conoscenze.
Alle 8 siamo partiti col pullman dal parcheggio vicino alla nostra scuola, e siamo arrivati
alle 9 al museo, dove ci ha accolto Maria, la nostra guida.
Il museo è composto, oltre che da stanze interne, anche da una esterna, nella quale ci
sono 16 stele con incisi alcuni nomi dei più importanti campi di concentramento, tra cui
quello di Fossoli.
Il museo è stato fondato dagli architetti: Belgioioso, Banfi, Peressutti e Rogers (BBPR).
Appena entrati nel museo, siamo stati impressionati dal freddo e dal colore grigio delle
pareti, che simboleggia la tristezza.
Questa scelta è stata fatta apposta per ricordare le pessime condizioni in cui dovevano
vivere i deportati.
Sulle pareti sono stati scolpiti in rosso alcuni brani tratti dalle lettere dei condannati a
morte durante la Resistenza europea , che trasmettevano la sofferenza subita.
Nella prima sala abbiamo potuto ammirare il graffito di Alberto Longoni, che rappresenta
moltissimi condannati: i volti non sono umani e tutti uguali perché appena entrati in un
campo di concentramento ogni persona perdeva la propria identità e diventava solo un
numero; i corpi erano scheletrici e tutti ammassati
Nella 6’ sala c’è un’opera di Renato Guttuso, che raffigura una scena di Fucilazione, nella
quale i volti delle vittime sono umani, al contrario di quelle dei soldati.
La stanza che ci ha colpito di più è stata l’ultima, nella quale sono scritto 14314 nomi di
prigionieri politici e razziali di nazionalità italiana, deportati nei campi di sterminio nazisti, in
più il nome di Anna Frank.
Alla fine della visita ci siamo diretti al campo di Fossoli, che era divisa in varie parti: quella
riservata agli Ebrei, quella dei prigionieri politici, e quella per vigilanza.
Questo campo ha avuto funzioni diverse nel corso della storia: inizialmente era un campo
prigionieri di guerra, poi campo di concentramento di ebrei.
Successivamente centro di raccolta profughi stranieri e infine villaggio “San Marco” per
l’assistenza ai profughi.
Alle 12:20 circa ci siamo avviati verso la scuola.
E’ stata un’esperienza istruttiva, molto coinvolgente e, a volte toccante, per ricordare gli
orrori che sono successi nella seconda guerra mondiale e per evitare che riaccadano.