la sInístra sbaglia a gridare al golpe indietro non si torna"

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la sInístra sbaglia a gridare al golpe indietro non si torna"
la sInístra sbaglia
a gridare al golpe
indietro non si torna"
_.
«Non c'è nulla da cambiare nelle riforme, l'Italicum è
una legge elettorale sul modello
di quella dei sindaci, su cui nessuno hamai avuto daridire.Il Senato non può tornare elettivo».
Dario Nardella, sindaco diFirenze, renziano della prima ora, studi da costituzionalista, è convinto che «a guardare nel merito
non c'è ragione di questa drammatizzazione e scontro politico
nel Pd sulle riforme».
Sindaco Nardella, si può fare
uno scambio tra l'Italicum
-blindato" emodificheall'impianto del nuovo Senato?
«Sarebbe sbagliato immaginare di barattare la riforma costituzionale con la legge elettorale. Sono due aspetti collegati
ma ben distinti».
Però cambiamenti al testo di
riforma costituzionale non sono esclusi?
«Intanto penso che vi siano
aspetti cruciali della riforma del
Senato che se si modificassero,
annullerebbero la riforma stessa. Miriferisco ai capisaldi del S e-
nato non elettivo, quindi nessuna indennità ai parlamentari,
che non fa male di questi tempi;
l'esclusione del voto della fiducia; la differenza di competenze».
Renzi tuttavia apre sulla
riforma del Senato, la ministra Boschi no. C'è una certa
confusione?
«No, non vedo confusione. Le
aperture sono sulle modalità di
formazione del Senato, come ha
spiegato anche Ettore Rosato.
Ma non si può mettere in discussione la non elettività, sarebbe
come rimettere le lancette dell'orologio all'indietro di due anni».
Per la minoranza dem l'accoppiata Italicum-nuovo Senato è pericolosa.
«Dovesono questirischiperla
democrazia? Da sindaco osservo che la nuova legge elettorale
si ispira pragmaticamente al
modello elettorale più efficace
che abbiamo in Italia ovvero
quello dei Comuni, introdotto
nel 1993. Cisiamo dimenticatile
continue crisi e l'instabilità dei
Comuni prima di allora? In que-
Ma quali rischi
perla democrazia
anche in Giappone
aspettano
le nostre riforme
La nuova legge
si ispira al modello
dei Comuni nel `93
che ha messo fine
all'ingovemabilità
sti anni nessuno ha mai urlato al
golpe eppure l'Italicum assomiglia notevolmente al sistema
elettorale comunale. L'anomalia rispetto agli altri paesi europei non sono le due riforme ma
l'attuale sistema italiano».
Una trattativa con i dissidenti è possibile?
«Non la metterei in questi termini. La discussione è cominciata da tempo. Altro che poco dibattito. Inoltre il testo approdato alla Camera contiene già molte concessioni come quella delle
preferenze».
Non ce ne è bisogno di altre?
«Tutte le richieste ragionevoli sono state accolte. Ora alla vigilia del voto finale ogni tentativo di modifica rilevante sortirebbe l'unico effetto di bloccare
lariforma elettorale. Questaleggeprimaancora cheperilPdèun
test per la credibilità dell'Italia.
Sono appena tornato dal Giappone e misono reso conto che c'è
una aspettativa verso le riforme
istituzionali italiane tanto quantoverso quelle economiche. Spero che si sdrammatizzi. Arrivare
in porto sarà una vittoria di tutti
i dem, minoranze incluse».
La fiducia sulla legge elettorale sarebbe una forzatura?
«Non è esclusa dalla Costituzione, ma certo è una extrema
ratio».
Le dimissioni di Speranza da
capogruppo vanno respinte?
«Penso che il suo gesto meriti
rispetto massimo, anche se resto convinto, conoscendolo,
avrebbe potuto continuare a dare un aiuto decisivo».
Il Pd rischia scissioni?
«Non voglio neppure pensarlo».
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PERSAPERNE DI PIO
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